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Quando la banda suonò... La musica e gli avvenimenti musicali a Spoleto ricostruiti attraverso la storia della banda cittadina
Attraverso una scrupolosa ricerca storica e documentale, Franco Mosca racconta le vicende della Banda musicale della Città di Spoleto regalando una cronaca dettagliata degli avvenimenti e delle personalità che hanno fatto la storia di questa istituzione. Oltre all'aspetto squisitamente musicologico il volume offre un mosaico di storie che si trasformano in Storia, parlando del passato e dell'identità della città di Spoleto e del suo patrimonio culturale e artistico. -
Un rumore lontano
Primavera del 1237. Gualdo Tadino (PG) sta bruciando, il vento riporta le urla della gente. Danno la colpa di tutto a una donna, che credono una strega. Il fumo delle case che ardono si solleva in pennacchi che oscurano un pallido sole. Tutt'intorno un aspro odore di bruciato si spande e pervade il bosco. Adesso non è più un gioco; ora è il momento di scappare, di andare lontano. Una nuova storia che ci porterà lontano: dalle terre dell'Appennino umbro fino al profondo Nord, tra i flutti dell'oceano Atlantico e alle nebbie delle misteriose colline scozzesi. -
Burri a occhi chiusi
Burri a occhi chiusi si inserisce nella collana ""Con gli occhi di Omero"""" ed è parte di un percorso che risponde a due rigorose direttrici: l'uso di una scrittura letteraria quindi autosufficiente e in grado di comunicare il proprio contenuto con la sola forza della parola e, d'altro lato, l'assoluta aderenza all'opera d'arte di cui tratta. Ne consegue l'obiettivo ambizioso di trasmettere con altro linguaggio e riferendosi ad altri parametri sensoriali le stesse emozioni profonde. La scelta di opere di Burri come soggetto dei racconti aumenta la difficoltà. Rispetto ai precedenti lavori su dipinti figurativi, viene a mancare la mediazione delle storie narrate comuni sia al linguaggio della parola che a quello dell'immagine. Si è dovuto sperimentare così un ulteriore lavoro di affinamento e di scavo il cui risultato si sottopone alla verifica del lettore."" -
Il reduce Ulisse e altri
Otto racconti, otto facce di quell'""uomo multiforme"""" che è Ulisse. Mostrate da lui stesso o viste con gli occhi di chi lo ha incontrato nelle tappe del suo lungo viaggio: qualcuno dei marinai della ciurma, un servo dell'ospite Eolo, Nausicaa, la nutrice Euriclea o Penelope, odiatrice del mare che glielo porta via. Un caleidoscopio che scompone e compone la sua immagine rivelata dal bagaglio che ogni volta lui si porta appresso. Seguono altre brevi storie di chi, compagno d'armi o nemico, ha condiviso con lui i dieci anni di assedio: il renitente Achille, Agamennone il Re, Cassandra preda di guerra, Ettore profugo, perfino il famoso Cavallo ignaro traditore."" -
Campello sul Clitunno: Residenze e famiglie storiche. Fatti e personaggi in ordine sparso
«Antonio Montioni ha voluto presentarci la sua Campello in due parti, la prima dedicata ai ricordi e alle esperienze personali, la seconda a luoghi e personaggi che hanno lasciato cospicue tracce nel piccolo centro, come le dimore storiche, le chiese, i castelli ed alcuni edifici caratteristici. La carrellata architettonica permette all'autore continui riferimenti alla storia di Campello, alla formazione del centro abitato, alla presenza e al passaggio di famiglie e di personaggi di rilievo non solo locale, ma nazionale. Con tocco leggero e quasi affettuoso si susseguono le descrizioni delle dimore, dei castelli, dei luoghi, senza mai dimenticare, da parte dell'autore, la serietà della documentazione storica e dei supporti fotografici e cartografici. Il volume è dedicato non solo a chi conosce già Campello ma soprattutto a quanti, giovani e turisti, si avvicinano per la prima volta a luoghi e vicende storiche tutti da scoprire.» (Liana Di Marco) -
Miti greci e mitiche greche
Nel gran labirinto della mitologia greca, attraverso dodici racconti si segue il percorso di alcuni personaggi muniti ciascuno di un proprio bagaglio che lo identifica e forse guida: Orfeo e la sua cetra, Tiresia e l'ingombrante vista preveggente, Ippomene e le mele d'oro, Teseo a Trezene o a Creta, i fratelli Dioscuri. E anche, al femminile: Teti e il frutto del suo sconfinamento sulla terraferma, Aracne e l'intreccio dei suoi fili, Deianira, Giocasta, un'anonima servente che dà a molte di loro un estremo soccorso, Pandora e il suo dono nuziale. -
Dov'è tuo fratello? Solidarietà verso un popolo in cammino
Ai tempi delle antiche comunità che si incontrano nella Bibbia, partecipare alla guerra contro altri popoli, invaderli, sottometterli con violenza e appropriarsi delle loro terre solo per soddisfare l'avidità dei tiranni del momento, in cambio di un pezzo di pane o anche semplicemente della vita, era spesso l'unico orgoglio da cui trarre un'effimera soddisfazione per tanti poveri esseri umani. Era difficile mantenere a lungo la pace fra regni confinanti ma lo era anche costruire la fratellanza all'interno delle stesse tribù d'Israele, il popolo privilegiato da Dio. Abramo, Mosè, Geremia erano uomini di grande carisma e fede, che lottavano contro lo schiavismo dei Faraoni, come contro ogni egoismo e prepotenza, perpetrati dai ricchi di potere e di ricchezze contro i poveri di pace, di pane, di cultura e di solidarietà. I ""Ragazzi del Circoletto"""", radunati in riflessione e meditazione insieme a don Elio intorno alla Parola di Dio, capiscono che, a distanza di tanti secoli, il mondo di oggi è afflitto dagli gli stessi mali di allora e che la fratellanza si costruisce stando accanto gli uni agli altri, condividendo vita di relazione ed impegno sociale."" -
Arcangela Tarabotti monaca veneziana (1604-1652). Dal «mondo di dentro» le ragioni della libertà femminile
Il mondo delle donne consacrate, che hanno trascorso e/o trascorrono la vita in convento, ha conosciuto negli ultimi anni un interesse crescente da parte di studiose di ogni area culturale. Il primo e più difficile compito è quello di sgomberare il campo da pregiudizi e inveterate convinzioni che spesso non hanno permesso di considerare l'altra faccia della medaglia costituita da vivacità intellettuale, comprensione del mondo ""di fuori"""", spirito di accoglienza. Ci si trova così di fronte a donne come Arcangela Tarabotti, suora veneziana del '600 che, costretta alla monacazione dalla """"tirannia paterna"""", trasforma la sua modesta cella in """"una stanza tutta per sé"""" levando forte e chiara la sua voce non solo contro famiglie e istituzioni che negano alle donne una libera scelta di vita ma in difesa di tutto l'universo femminile cui una società patriarcale e misogina nega la possibilità di attingere alla consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo. Solo una storia d'altri tempi? No di certo: una realtà che meraviglia per la modernità e per il coraggio che difende le proprie """"scomode"""" posizioni."" -
La storia del teatro a Campello sul Clitunno. Dal Teatrino della contessa all'Auditorium
Il minuscolo foyer dell'ottocentesco Teatrino Gentilizio di Villa Campello ove all'interno del botteghino con su scritto ""Distribuzione Biglietti"""" un distinto ma attualmente """"deturpato"""" commesso presta perennemente servizio, riporta l'avvertenza, sottoscritta dal proprietario, conte Paolo (1829-1917) a nome della """"Compagnia Filodrammatica del Clitunno"""" fondata nel XVIII secolo, che invita il pubblico a un corretto comportamento durante gli spettacoli, stabilendo delle sanzioni per i trasgressori. Uno scritto, redatto dall'erudito Paolo Campello sembra ufficializzare l'inizio della vera e propria """"epopea teatrale campellina"""" intorno all'anno 1814, ad opera del conte Bernardino Campello (1766-1818), nonno di Paolo. La passione per il teatro nell'illustre famiglia è però ancor più antica: l'omonimo antenato: Bernardino Campello (1594-1676) fu autore di tragedie e di altri importanti scritti, tanto da tenere stretti rapporti con l'Accademia degli Ottusi che allora controllava la realizzazione di spettacoli teatrali a Spoleto ed era legata ai maggiori autori e artisti del tempo."" -
I Campi di Tullio. La storia di un internato militare italiano
IMI, Internati Militari Italiani, una definizione sconosciuta ai più, ma che cela un grande dramma della seconda guerra mondiale. È la definizione data da Hitler ai militari italiani che furono catturati dai tedeschi e portati nei lager in Germania, e non solo, immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 tra l'Italia ed i Paesi alleati. Ne furono deportati 650.000 e quasi 50.000 morirono di fame, stenti, malattie, ed utilizzati come lavoratori-schiavizzati per sostituire nelle fabbriche e nei campi gli uomini teutonici al fronte. Tra questi IMI ci fu Ciotti Tullio, giovane bracciante di Passaggio di Bettona (PG). La sua storia di prigionia e di guerra è quindi non individuale, ma collettiva. Le sue sofferenze, le angherie, i soprusi subiti, la nostalgia, la fame, il freddo, le umiliazioni non furono ""patrimonio"""" solo di Tullio, ma di tutti gli italiani vittime di una guerra che la maggioranza di loro non aveva voluto. Per questo quasi tutti rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò e rimasero in luoghi ostili a soffrire e testimoniare le loro idee ed i loro valori."" -
Il lato ilare della scienza. Viaggio semiserio attraverso leggi fisiche e paradossi
Achille Battaglia ci accompagna, novello Virgilio, non già nell'aldilà, ma nel mondo delle leggi fisiche e di alcuni dei più famosi paradossi della scienza e della matematica. Ci guida attraverso un semiserio percorso illustrato a tappe, dalla fisica di Aristotele ai sistemi di riferimento inerziali, alla legge di gravitazione universale, dalla relatività ristretta e generale ai buchi neri, all'entropia, al moto perpetuo, fino ai paradossi di Zenone, dei gemelli, del gatto di Schroedinger e dei viaggi nel tempo. -
Villa Campello a Campello sul Clitunno. Storia e restauri
Questo libro ha provato a raccontare la vita di una casa, della dimora di una grande famiglia umbra, i conti Campello, dove il tempo è stato vissuto con grande passione. Le mura, che nel corso dei secoli sono state erette, mantenute, ampliate e modificate, diventano oggi testimonianza tangibile della storia di questa grande e numerosa famiglia e raccontano di vicende spesso intime e private, ma anche di vita pubblica e di personaggi famosi che hanno attraversato la ""grande"""" storia e che nel calore di questa dimora si riunivano o vi si rifugiavano per ritemprare le forze e volare via di nuovo verso orizzonti più o meno lontani, certi di lasciare il segno del proprio passaggio."" -
La mia Umbria
Monte Subasio. Un giornalista e scrittore ""umbro di origine e di ritorno"""", innamorato della sua regione, torna spesso a casa sul monte di Francesco, si mette allo scrittoio davanti a una grande finestra con vista sull'intera Valle Umbra e scrive. Incontri con animali, paesaggi e persone, nell'arco delle quattro stagioni, riflessioni più ampie scaturite da questa finestra che è però strumento per traguardare orizzonti più lontani. Nella sezione finale, idee e proposte su come l'Umbria e l'Italia dovrebbero accogliere le sfide ambientali ed economiche dei nostri tempi."" -
Meticolosamente
In ""Meticolosamente"""" ogni passaggio esistenziale è raccontato con profonda leggerezza, e il personaggio che ci appare è la conseguenza della messa in scena dell'autore reale nella pluralità dei suoi Io e delle sue appartenenze. Pierpaolo Peroni, attraverso la sua scrittura, ha saputo giocare con le parole, ne ha esplorato le possibilità, ne ha sfidato il senso, le ha interrogate, ascoltate, mescolate, ha cercato nuovi equilibri. E grazie a questo dialogo fecondo, ha saputo raccontarci delle storie."" -
Su una gamba sola
Sette storie di donne che nel percorso di malattia e di cura affrontano da posizioni diverse le grandi domande legate al senso del dolore, della vita, della morte e non solo. Fragilità e forza, lucidità e smarrimento, paura e speranza ma anche ironia e leggerezza abitano l'animo e le menti delle sette protagoniste che si esprimono in dialoghi intensi e vivaci, in una rappresentazione in cui teatro e vita si fondono e confondono per culminare in un finale inaspettato anche per le stesse protagoniste. Il testo è ispirato a vicende di donne reali, una di queste è, in controluce, la storia della stessa autrice. -
Morsi e sorsi. Ricette... Ricordi e non solo tra Toscana, Lazio e Umbria
«La cucina che mi è stata trasmessa non va alla ricerca eccessiva di particolari nella presentazione di un piatto né di improbabili accoppiamenti di sapori, ma ""è un modo di comunicare... Nella mia famiglia era un modo per coniugare saggezza e semplicità; amore nel preparare cibi genuini e felicità nel condividere queste pietanze con parenti e amici"""". Quasi tutte le ricette descritte non riportano la quantità degli ingredienti: Livia e mamma andavano ad occhio; quando io cucinavo per la prima volta un piatto e chiedevo la dose, mi sentivo rispondere: """"Regolati!"""". Io sono cresciuta con impresso nella mente il concetto di """"non preparare grandi quantità di un determinato piatto, il cibo non va sprecato... Se non basta, in casa c'è sempre qualcosa da portare in tavola!"""".» Prefazione di Mario Venanti."" -
La basilica di San Pietro a Perugia
"La basilica di San Pietro a Perugia"""" ha origine dall'evento che ha caratterizzato l'edizione 2015 di Umbria Libri: la trasmissione in diretta in quei giorni dei programmi di Radio 3 dall'interno della basilica stessa. In questo contesto Anna Belardinelli ha tenuto una serie di interventi che scandivano un percorso di esplorazione storica e iconografica del luogo, ambientando per il pubblico radiofonico quanto veniva di volta in volta trasmesso." -
Tiberio Natalucci musicista (e) trevano
Tiberio Natalucci è nato a Trevi (PG) nel 1806; dopo gli studi in Giurisprudenza a Roma e quelli di Composizione al Conservatorio di Napoli, vanta un’attività musicale costellata di importanti esperienze nazionali guadagnate grazie ad una tecnica compositiva impeccabile. Lo stesso Franz Listz lo riconosce possessore di grande e bello stile. Nonostante alcune brevi e significative esperienze come compositore per il teatro, è nella musica sacra e religiosa che Natalucci trova la sua vera dimensione artistica, distaccandosi dalle mode del suo tempo così legate allo stile operistico anche in ambito liturgico. Ciò fa di lui un precursore del movimento ceciliano che da lì a poco prenderà vita. Sebbene non abbandoni mai l’attività di musicista, le sue scelte lo porteranno ad una vita parallela in cui, anche qui, saprà brillantemente distinguersi per impegno, versatilità, capacità e risultati. Saranno anche questi risultati che lo renderanno un punto di riferimento stimato ed apprezzato da tutta la popolazione di Trevi, sia nel corso della sua vita che dopo la sua morte avvenuta nel 1868. -
Viaggio tra il cielo e la terra
"Cosa hanno in comune il mistero di Atlantide con il pensiero di Bertrand Russell, i cavalieri Templari con l'antico sanscrito, John Lennon e le coste normanne, Zarathustra e Pirandello? Quattordici racconti, altrettanti pezzi di un'autobiografia incompiuta, """"Viaggio tra il cielo e la terra"""" è anche il racconto di una lotta interiore, di una vita schiacciata e sclerotizzata dalle regole del vivere civile e delle convenienze borghesi.""""" -
Acqua pizzichina
Giovanni Ruiu si svela nella sua quotidianità, ci mostra la sua storia, i suoi affetti, i suoi amori, i suoi valori, i suoi punti fermi con la tenacia, il rancore, il coraggio, la leggerezza di un ragazzo poco più che ventenne. Si può leggere tutto di un fiato o assaporarlo a piccoli sorsi, ma una cosa è certa, la lettura dei suoi versi disseta, come un bicchiere di ""acqua pizzichina"""".»""