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Come eravamo e come siamo
Arti, costumi e persone delle contrade venete, raccontati dall'autore con semplicità e simpatia, legati molto spesso alle tradizioni vecchie ma anche giovani della terra veneta. -
Il meraviglioso sulla cengia. Storia fede arte a Santa Maria del Cengio
Mille anni di storia documentata. Una sequenza di fatti e di persone, curriculum religioso sociale artistico. Il lunghissimo itinerario e la vitalità espressa in diversi contesti storici hanno permesso alla chiesa sulla cengia un accumulo di identità. La molteplicità identificativa le permette di esprimere e offrire plurime attinenze e corrispondenze. Esperienze religiose qualificanti sono state vissute in rapporto con la storia. Più volte gli uomini di Isola Vicentina, nelle congiunture difficili o nelle circostanze tragiche, hanno avvertito un tutt'altro che si collocava nel senso del sacro. Il sacro della cengia e l'interlocutore sacro sulla cengia sono stati scelti e prediletti più volte in una relazione di affidamento e vissuti nella dinamica dell'esperienza religiosa. In una contingenza straordinaria nella chiesa sulla cengia il divino si è umanizzato, rivelandosi pietoso e misericordioso. La chiesa evolse in santuario. Anche oggi alla cengia si sale. Sulla cengia, attingendo alla potenza presente, si acquisisce energia spirituale. Dalla cengia si scende per procedere nel cammino della vita. -
Destini incrociati
Il libro racconta la storia di Lisa, donna forte e capace di intensi sentimenti, che affronta a viso aperto le prove di una vita non sempre facile. Nei vari capitoli, raccontati in prima persona dalla protagonista, incontriamo altri personaggi, descritti con grande efficacia: il marito Giacomo, il figlio Tommaso, l'anziano Luigi con i suoi tristi ricordi. Persone normali e speciali, vite che incrociandosi, come suggerisce il titolo, avranno destini imprevedibili. -
Paroe de 'n'altra istà. Testo italiano a fronte
Nico Bertoncello propone con ""Paroe de 'n'altra istà"""" una nuova raccolta di poesie in dialetto vicentino. Suddivise in tre capitoli, intitolati """"Voja de vita"""", """"Paroe de moéna"""" e """"Serte Storie"""", sono una sessantina di poesie che trasmettono innanzitutto l'amore per il mondo e per le persone, lo stupore per le meraviglie della natura, il rispetto per il lavoro e le tradizioni, la forza dei sentimenti. Il dialetto, del resto, è la lingua del cuore, quella che non filtra i concetti ma mette sulla carta frammenti d'anima senza maschere. Ma attenzione, questo non significa che le poesie di Bertoncello siano risultato di una scrittura improvvisata: ogni composizione è poi riletta, limata, corretta, addirittura rifatta, finché l'autore trova la giusta musicalità, senza per questo che i versi perdano la loro caratteristica di naturale dolcezza. Ogni poesia è accompagnata dalla traduzione in italiano, traduzione che è altrettanto curata nella scelta dei vocaboli e dell'armonia dei versi, tanto che ogni titolo in realtà regala al lettore due poesie."" -
Martino. Soldato, santo e... contadino
Un volumetto dedicato al santo dell'11 Novembre e che si può considerare un punto di riferimento da cui si dipana gran parte della tradizione contadina legata alla liturgia. Raccontando la storia di San Martino, con cura nella ricerca bibliografica e nell'approfondimento dei dettagli, l'autore va dunque proprio alla radice delle tradizioni delle nostre campagne. -
Gli alberi del monte
Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, una famiglia italiana si trova divisa tra l'Italia, il Veneto e l'Africa, con il suo multiforme bagaglio di amori, gelosie, rancori, incertezze per il futuro e per il presente, che diventa ogni giorno più minaccioso. Sono tempi particolari, in cui ogni cosa assume connotazioni e regole proprie al di fuori della logica consueta. Anche gli amori non fanno eccezione e si adeguano a questo particolare clima di guerra. Un grande romanzo nel quale l'attenzione per le cose semplici della vita contadina si salda alla complessità dell'animo umano, sempre più dibattuto in ogni sua scelta che si configura ogni volta come ""scelta definitiva"""". Lo stile vivace, immediato, si collega alla grande tradizione del verismo italiano e del naturalismo francese. Una piccola """"epopea"""" che, al di là di una scorza apparentemente più dura, trasmette grandi valori di sensibilità e di delicatezza."" -
Aknesi. La favola dei cattivi
"Aknesi"""" inizia come la storia di un ragazzo come tanti, che pur di non sottostare alle regole imposte dal suo medico si convince di accettare la proposta di un dottore """"alternativo"""" di curarsi con l'ipnosi. L'ipnosi porta il protagonista a rievocare la storia del giovane guerriero Nanco, probabilmente una sua vita passata, e il libro da storia di oggi diventa una storia senza tempo di uomini divisi in tribù sempre in guerra. Il lettore dimentica che si tratta di un sogno, e accompagna Nanco nelle sue avventure, tra colpi di scena e riflessioni importanti, sino ad un finale spiazzante. Un libro che è insieme una favola cattiva e un saggio sul potere della mente." -
Nonostante tutto
Antonio Battistel racconta nel suo libro ""Nonostante tutto"""" le esperienze vissute nell'arco della sua vita. Nei vari capitoli si susseguono gli anni della non facile giovinezza, i primi amori e il matrimonio, la crescita professionale, poi gli anni della maturità e della pensione. A fare da spartiacque nello snodarsi del racconto, lo scoprirsi malato di tumore. Sintomi, visite, diagnosi, lotta con la malattia, tutto è raccontato con uno stile coinvolgente e senza autocommiserazione. Anzi, nonostante la malattia Antonio Battistel non limita le proprie azioni all'attesa della diagnosi e alle sedute di terapia, ma vive fino in fondo gli affetti, le amicizie, l'impegno verso gli altri. Insomma, un libro che racconta la storia straordinaria di una persona normale, capace sempre di guardare avanti... nonostante tutto."" -
Anima libera
La pubblicazione contiene poesie ma anche brevi testi in prosa, su vari temi: storia, personaggi famosi, ricordi di viaggio, invettive contro il perbenismo, appelli alla pace e alla solidarietà, vaga nostalgia di anni pieni di ideali. Una miscellanea di emozioni scritte intervallate da alcuni intensi disegni dell'autore. -
Anni blu
Giuseppe Pulin racconta nella sua nuova pubblicazione ""Anni blu"""" la trasformazione dell'economia - italiana e vicentina - da agricola ad industriale dal 1950 ad oggi. Il libro verte soprattutto sulla figura dell'operaio (il blu del titolo allude a quello della tuta) e su come si è evoluta nel tempo. È diviso in capitoli che raccontano via via la ricostruzione del dopoguerra, gli anni del boom, la contestazione del Sessantotto, gli anni di piombo intorno al 1970 e la marcia dei Quarantamila del 1980, spartiacque tra vecchio e nuovo modo di lavorare. L'autore racconta anche gli anni più recenti, l'Industria 4.0, il boom della Robotica e dell'Intelligenza artificiale, la complessa questione sociale legata alla sostituzione del lavoro umano con l'automazione. Basato su ricordi, cronaca e storia, il libro è arricchito da immagini d'epoca, stampate - per l'appunto - in blu."" -
Cantarana
Il libro ""Cantarana"""", nuova raccolta di racconti dello scrittore Mariano Castello, è dedicato alla via Baratto di Schio, alla gente che vi abitava e alle attività che vi si svolgevano. La """"Cantarana"""" del titolo è una casa della via, dove abitarono i nonni materni dell'autore e dove l'autore stesso è nato, e lì attorno si sviluppano le vicende raccontate nel volumetto. Sono racconti di un tempo che sembra lontanissimo, di un mondo in cui la natura dettava legge e la vita sociale obbediva a poche semplici regole. Un mondo in cui, soprattutto, il fatto di essere della stessa via dava un senso di appartenenza, un senso di comunità che oggi in gran parte si è perduto."" -
Peccato di sangue
Schio, 2010. Michele Conte, mentre svolge delle ricerche con le quali intende far luce sul passato misterioso di una famiglia di Sommacampagna, i Malentie, riceve una lettera che lo invita ad abbandonare le indagini. Per nulla intimorito, affiancato da Debora Leoni, una ragazza affascinante e intelligente, decide di procedere, dando così il via ad una serie di omicidi. Inizia così una corsa contro il tempo per scoprire l'identità dell'assassino e fermare la sua follia. I due amici dovranno destreggiarsi tra diari segreti, enigmi, testamenti, tesori scomparsi, manoscritti, personaggi ambigui. Paura, intrigo, rabbia, desiderio, sono gli ingredienti di questo romanzo giallo, la cui trama si sposta tra passato e presente, tra Schio e Torrebelvicino, tra Verona e Sommacampagna, nel quale nulla va dato per scontato. -
Scriverò di te
"Scriverò di te"""" è un'opera composta da decine di racconti di varia lunghezza che vedono come protagonista principale Mario, il nonno paterno dell'autore: ognuna di queste testimonianze narra un episodio della sua vita, partendo dagli aneddoti di un bambino che ha vissuto la seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri in cui appaiono anche delle riflessioni su argomenti di attualità. I pensieri, uno per pagina, contengono sia episodi vissuti in prima persona, che considerazioni sulla società odierna (dall'allontanamento dei giovani dalla Chiesa all'impatto del progresso). L'essenza del testo è riflessa nelle due diverse chiavi di lettura: quella del protagonista che racconta stralci della sua vita (con connotazioni biografiche precise) e quella dello sguardo universale rispetto al mondo in cui ogni lettore può ritrovarsi anche senza conoscere direttamente il protagonista. All'interno del libro viene raccontata la vita di un bambino che cresce in una famiglia di imprenditori agricoli e a cui viene trasmesso sia rigore per lo studio che il rispetto per il lavoro, lo stesso che gli ha permesso di fondare una delle maggiori aziende agricole del triveneto." -
Athanasii alexandrini opuscola ominibono Leoniceno interprete
La fortuna umanistica di sant'Atanasio (IV sec. d.C.), uno dei padri greci più letti ed apprezzati nel Quattrocento, fu determinata sia dalle istanze conciliari, che spinsero a riscoprirne, ricercarne, analizzarne i testi, sia dall'interesse suscitato dalla vita e dagli scritti di questo grande rappresentante della lotta contro Ario in alcuni dei maggiori intellettuali dell'epoca che gli dedicarono biografie e ne tradussero le opere. I nove opuscoli volti in latino da Ognibene de' Bonisoli da Lonigo intorno alla metà del secolo e dedicati a Paolo II rappresentano senza dubbio l'espressione più significativa del consenso riscosso dal patriarca alessandrino. Tali versioni, che costituirono il primo consistente corpus atanasiano messo in circolazione in Occidente anche grazie all'editio princeps del 1482, furono esplicitamente utilizzate nell'ambito della propaganda antiturca. Data l'ampiezza e la difficoltà dei testi affrontati, esse assumono un notevole rilievo filologico, perché permettono di valutare a pieno la tecnica e le capacità interpretative del Bonisoli, e diventano di conseguenza un prezioso strumento di conoscenza del metodo impartito alla scuola di Vittorino da Feltre, di cui il Leoniceno fu uno dei più fedeli proseliti. -
Legenda aurea. Con le miniature del codice Ambrosiano C 240 inf. Ediz. latina
La nuova edizione critica della Legenda aurea, in coedizione con la Biblioteca Ambrosiana di Milano, ripropone il testo corretto del 1999, pubblicato per la prima volta dalla SISMEL · Edizioni del Galluzzo (Iacopo da Varazze, Legenda aurea. Edizione critica a cura di Giovanni Paolo Maggioni. Seconda edizione rivista e corretta, 1999, 2 voll., pp. LXVI-1368 ""Millennio medievale, 6""""), corredato dalla traduzione italiana e da un commento. Vengono così rese per la prima volta in italiano le varianti sostanziali e le importanti correzioni apportate all'edizione ottocentesca del Graesse. Ogni capitolo è illustrato dalla corrispondente miniatura del codice C 240 inf. della Biblioteca Ambrosiana, uno dei testimoni più importanti dell'opera, prodotto a Bologna durante il priorato provinciale di Iacopo da Varazze. L'apparato dà conto delle diverse varianti d'autore e delle più importanti modificazioni del testo prodottesi nel corso della trasmissione dell'opera, mentre le fonti del leggendario sono state ulteriormente integrate. Ognuno dei 179 capitoli del leggendario è annotato ed è seguito da un commento che ricostruisce, a partire dalle origini storiche fino all'inclusione nei repertori domenicani del XIII secolo, la tradizione di ogni festa liturgica e di ogni figura agiografica, di cui vengono opportunamente segnalati attributi iconografici e date di culto. L'accostamento con le due fonti primarie dell'opera, il Liber epilogorum in gesta sanctorum di Bartolomeo da Trento e l'Adbrieviatio in gestis sanctorum di Giovanni da Mailly, inquadra la compilazione di Iacopo da Varazze nel panorama della produzione culturale domenicana del XIII secolo, permettendo di riconoscere le caratteristiche principali del lavoro dell'autore domenicano, sia dove dipende strettamente dalle sue fonti, sia dove dimostra la sua originalità allontanandosene o integrandole. La pubblicazione è corredata, dall'indice delle fonti e dei nomi latini citati nel testo e l'indice dei nomi, dei testi anonimi e dei luoghi citati nel commento e da178 illustrazioni a colori. È in commercio un'edizione in brossura e un'edizione rilegata con sovraccoperta e cofanetto rigido illustrati."" -
Explanatio in Cantica Canticorum. Un vescovo esegeta nel regno visigoto
Il commento di Giusto d'Urgell, fra le primissime esposizioni integrali in lingua latina al ""Cantico dei Cantici"""", fu un episodio importante della storia dell'esegesi di questo libro: molti autori, tra cui Gregorio e Beda, lo conobbero e ne presero spunto. Non meno interessante è la testimonianza che l'opera ci offre della vita della chiesa iberica del tempo, per la percezione di minaccia incombente che aleggia lungo l'intero testo, l'impegno teologico sui punti di scontro dottrinale con l'Arianesimo, il richiamo alla riforma interna. Il saggio di Luigi Ricci all'interno del volume valorizza inoltre la sua importanza come documento linguistico e stilistico nel quadro della produzione letteraria della prima età visigotica. Si propone qui la prima edizione critica, basata sull'esame dell'intera tradizione manoscritta e a stampa (compresi i diversi casi di trasmissione indiretta), e accompagnata da un commento che cerca di collocare il testo nel suo esatto rapporto con la letteratura esegetica precedente, greca e occidentale."" -
Commentarioli in Ibyn Ovidii
"L'Ibis"""" di Ovidio è un testo breve, cattivo, dettato dall'odio contro l'innominato artefice dell'esilio che ha colpito il poeta, un concentrato di maledizioni ricavate da miti spesso rari, evocati con linguaggio criptico. Si tratta di un'opera perfetta per il gusto erudito della stagione umanistica inaugurata da Domizio Calderini, non solo per la rarità del sinistro libello e per la consonanza col clima violento delle dispute fra umanisti, ma soprattutto perché l'obscuritas ovidiana permette al giovane docente dello Studium romano di brillare quale commentatore specializzato nel sollevare la cortina di buio che avvolge gli scritti dei classici ignoti alle età anteriori. Nati in seguito a un corso universitario, i """"Commentarioli in Ibyn"""" vengono stampati nel 1474 con la dedica al potente Falcone Sinibaldi, e si rivolgono al pubblico degli addetti ai lavori, invitati a fornire il loro contributo con l'apporto di nuove fonti, quasi in gara con il formidabile corredo di auctoritates esibite da Calderini, che sottolinea in particolare il ricorso al patrimonio della cultura greca da poco recuperata. I nomi di Apollodoro, Licofrone, Pausania, Strabone e Apollonio Rodio costituiscono la più squisita prelibatezza di un commento allestito con chiaro intento autopromozionale e con l'entusiasmo pionieristico di chi rivendica una novità di metodo, per quanto praticato in modo incerto, tumultuoso." -
RICABIM. Repertorio di inventari e cataloghi di biblioteche medievali dal secolo VI al 1520
"RICaBiM Repertorio di Inventari e Cataloghi di Biblioteche Medievali dal secolo VI al 1520"""" raccoglie i risultati del censimento delle testimonianze originali, di natura inventariale, facenti capo ad antiche raccolte librarie. Esso intende coprire non solo tutta la nostra Penisola, come indicato nel Piano dell'opera, ma anche gran parte dell'Occidente latino medievale. Le schede di cui si compone ogni volume, riunite per Regioni moderne, consentono di reperire edizioni e bibliografia pertinenti ed inoltre dati storici, genetici e peculiarità utili ad una migliore conoscenza della fonte documentaria. Il censimento ha prodotto, per l'Italia, oltre 9.000 attestazioni: 521 di esse, ascrivibili all'area nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria), nonché alla Contea e al Ducato Sabaudo, sono presentate in questo volume. Per la prima volta è stata presa in esame, oltre ai grandi cataloghi istituzionali, la documentazione archivistica (testamenti, registri di prestito, transazioni ecc.). Si è sempre tenuto conto dei fattori dinamici che hanno portato all'incameramento o alla dispersione dei fondi librari, e quindi degli eventuali destinatari/beneficiari interagenti nel processo di fruizione del libro. In tale ottica il documento censito acquista inusitato spessore, riscattandosi dalla condizione di muto e statico reperto sino a divenire preziosa chiave di accesso alla storia delle biblioteche e alla veicolazione del sapere stesso." -
Repertorio bibliografico del teatro umanistico
"Il Repertorio bibliografico del Teatro umanistico"""" traccia un bilancio di quanto è stato fino ad ora prodotto, sia come edizioni sia come indagini critiche, sulle commedie e sulle tragedie latine dell'età umanistica. Oltre ai riferimenti bibliografici ogni scheda fornisce una serie di notizie d'insieme, riguardanti l'autore, la data di composizione, l'eventuale rappresentazione, la struttura dell'opera (poesia, prosa, divisione in atti e scene), il contenuto essenziale del testo, al fine di collocare meglio testi e bibliografia relativa. Dopo queste indicazioni introduttive, si trovano le informazioni inerenti alla diffusione manoscritta e a stampa, alle eventuali traduzioni e una bibliografia critica sull'autore e sull'opera stessa. Il Repertorio è corredato da una rapida appendice relativa alla fioritura del teatro neolatino in Europa." -
Erasmus Roterodamus
Inoltrarsi nel ""mare magnum"""" delle opere e della critica erasmiane rappresenta un'impresa di Sisifo, dal momento che l'edizione moderna della sua """"Opera omnia"""" è tuttora in corso (Opera omnia Desiderii Erasmi Roterodami: recognita et adnotatione critica instructa notisque illustrata, Ordo I-X, cur. R.A.B. Mynors, J.-C. Margolin et alii, Amsterdam-Oxford-Toronto, 1969-) e la critica continua a pubblicare numerosi studi al riguardo ogni anno. Il fascino di Erasmo sta sicuramente nei vari stimoli culturali forniti dalla vasta opera di esegesi filologica, filosofica e teologica che ha fecondato in modo ineguagliabile la cultura e il pensiero europei. La scheda bibliografica, già pubblicata in """"C.A.L.M.A. Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi (500-1500), III.2, pp. 239-248 e III.3, pp. 249-271"""", è ora presentata con aggiornamenti e con una premessa storiografica.""