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L' esercito del Ducato di Modena. Vol. 2: 1819-1859.
I due volumi previsti sul Ducato di Modena possono avvalersi del supporto di un manoscritto del Cenni, fornito al collezionista olandese H. J. Vinkhuijzen, insieme a tutte le belle tavole allegate delle truppe estensi, certamente fra i lavori migliori dell'artista modenese che forse ha voluto cosi omaggiare, almeno in parte, la sua amata patria d'origine! Questo ""quaderno"""" montato come spesso gli capitava su normali quaderni scolastici a quadretti, è formato da oltre ottanta pagine, che noi riportiamo più o meno equamente divise sui due volumi che andiamo a presentare."" -
La guerra civile Longobarda e la battaglia di Cornate. 689 DC la sconfitta dell'ultimo duca pagano
La battaglia di Coronate fu combattuta nel 689 nella piana presso l'Adda tra Cornate d'Adda (anticamente Coronate) e Trezzo sull'Adda tra l'esercito del re dei Longobardi Cuniperto e quello dell'usurpatore Alachis. Lo scontro fu vinto dal legittimo sovrano, mentre il suo avversario cadde sul campo; la sua sconfitta segnò la fine della fronda ariana dei duchi longobardi dell'Austria, che si opponeva alla politica filo-cattolica della dinastia bavarese cui apparteneva lo stesso Cuniperto, e spianò la strada alla definitiva conversione di tutti i Longobardi al cattolicesimo. I due eserciti si scontrarono «tra lo strepitio delle trombe» e la battaglia si protrasse a lungo, perché nessuno dei due schieramenti accennò a lasciare il campo. A decidere le sorti dello scontro fu la morte di Alachis: ricevuta la notizia, le armate dell'Austria immediatamente sbandarono. L'esercito dell'usurpatore in fuga fu però incalzato da quello di Cuniperto, che passò a fil di spada quelli che riuscì a raggiungere e abbandonò all'affogamento nell'Adda gli altri. Il corpo di Alachis fu mutilato della testa e delle gambe. -
Roma contro Roma. L'anno dei quattro imperatori e le due battaglie di Bedriacum
La morte di Nerone nel giugno del 68 dopo Cristo getta l'Impero di Roma nel caos e in una guerra civile senza precedenti. È l'anno dei Quattro Imperatori. Pretoriani e legionari eleggono i propri imperatori che si affronteranno in una lotta senza quartiere: Galba, Otone, Vitellio, Vespasiano. Un piccolo villaggio presso Cremona sarà per due volte il luogo dove si deciderà per due volte, a pochi mesi di distanza, il destino di Roma e del suo impero: Bedriacum. Qui, il 14 aprile del 69 l'imperatore Otone viene sconfitto da Vitellio, e questi, il 24 ottobre sarà disfatto da Antonio Primo, comandante le truppe di Vespasiano in una feroce battaglia notturna che vede impegnate ben dieci legioni e che si concluderà con l'assedio e la distruzione di Cremona, in un bagno di sangue senza precedenti nella storia romana. Da questo bagno di sangue ha inizio il regno di Vespasiano e dei Flavi, e l'epoca di maggiore sviluppo dell'Impero, che raggiungerà la sua massima espansione. Un lavoro destinato a fare testo su due delle battaglie più importanti della storia dell'Impero Romano... -
Giacomo Quarenghi. L'architetto degli zar
Giacomo Quarénghi, il grande architetto bergamasco (Capiatone, Rota d'Imagna, 1744 - Pietroburgo 1817), fu il più noto ed importante maestro del neoclassico. Maggiore interprete del Palladio; non cercò in lui il pittorico, germe sviluppato dal barocco, bensì l'armonia spaziale delle masse, la scanditura degli elementi tettonici. Tale interpretazione riuscì semplice e grandiosa nel tempo stesso, sempre legata al concetto di severe masse murarie (dove spesso le finestre s'aprono senza cornici), armonizzate da logge, colonnati e pronai rotondi. Nel 1779 si recò per la prima volta in Russia al servizio di Caterina II, diventandone presto l'architetto ufficiale fino alla sua morte nel 1796. Proseguì quindi la prestigiosa attività alla corte dello zar paolo I° e successivamente dello zar Alessandro I. -
El Alamein. I carri della Littorio
Edizione ampliata del libro di Dino Campini ""Eroismo e miserie a El Alamein del 1952"""", nella prima parte è presentata la storia del IV Battaglione Carri M della Divisione Corazzata """"Littorio"""" durante la battaglia di El Alamein come narrata dall'autore, che fu al comando dei Carri M 14/41 del Battaglione e dei suoi valorosi Ufficiali e equipaggi, mentre nella seconda parte sono riportate le vicende degli altri reparti corazzati della Divisione, sia organici a essa durante la battaglia di El Alamein (XII e LI Battaglioni Carri M, 555° Gruppo Semoventi 75/18) sia distaccati ad altre Grandi Unità (XI e XIV Battaglioni Carri M), come descritte nelle pubblicazioni dell'Associazione Nazionale Carristi d'Italia."" -
Ferrea mole ferreo cuore
Molti sono i libri che analizzano le caratteristiche tecniche dei mezzi corazzati italiani nella seconda guerra mondiale, ma pochi quelli che presentano in dettaglio gli uomini e le battaglie dell'arma corazzata italiana come questo libro: Dino Campini, già comandante il IV Btg. Carri M del 133° Rgt. Corazzato, dà un quadro vivido e storicamente accurato dei combattimenti delle unità carriste italiane in Abissinia, Spagna, Francia, Balcani, Libia, Egitto e Tunisia, ricostruendo gli scontri minori e le grandi battaglie alternando abilmente le relazioni ed i diari di guerra ufficiali e le testimonianze e i ricordi dei protagonisti, dai comandanti ai semplici carristi. -
Tabacco: vizio o virtù? Diffusione e consumo del tabacco nell'Europa dell'Ancien Regime: il caso francese
Come poteva essere vissuto il tabacco all'epoca del Re Sole? I francesi avevano la stessa visione di questa pianta che abbiamo noi oggi? In questo testo ho cercato di rispondere a queste domande, attraversando ogni aspetto che le fonti storiche ci hanno tramandato riguardo a questo vizio che non è esclusivamente dei giorni nostri. Partendo dall'arrivo del tabacco in Francia all'inizio del XVI secolo, analizzo l'evoluzione della legislazione in merito fino alla caduta dell'impero napoleonico, ma il focus rimangono argomenti più fortemente culturali: la visione dei medici, i vari utilizzi di questa pianta, i metodi di assunzione, l'approccio letterario, artistico e musicale. -
Soldati dell'esercito italiano 1861-1910. Ediz. illustrata
Il Regio Esercito Italiano fu l'esercito del Regno d'Italia dal 4 maggio 1861 al giugno 1946. Nato dalla Armata sarda, è stato impiegato in tutte le vicende belliche che hanno visto coinvolto il Paese, inclusa la terza guerra di indipendenza e soprattutto la prima e la seconda guerra mondiale. Fu inoltre protagonista del colonialismo italiano. L'Armata Sarda, dopo la spedizione dei Mille incorporò l'Esercito delle Due Sicilie e quello garibaldino, e subito dopo la proclamazione dell'unità d'Italia assunse il nome di Regio Esercito Italiano, ai sensi del decreto Fanti, emanato in data 4 maggio 1861. Ai 20 reggimenti di fanteria sardi esistenti se ne aggiunsero 46, ai 9 di cavalleria altri 10, e 26 battaglioni ai 10 di bersaglieri. La lotta al brigantaggio e la terza guerra di indipendenza italiana (che causò 1.886 perdite) furono i primi impegni operativi del nuovo esercito, composto da 320.000 soldati ed 11.000 ufficiali raggruppati in 18 divisioni. -
Michael Wittmann
Michael Wittmann (Vogelthal, 22 aprile 1914-Caen, 8 agosto 1944) fu un famoso ufficiale delle Waffen-SS, considerato uno dei più leggendari e combattivi comandanti di carri armati della seconda guerra mondiale. Realizzò il suo capolavoro tattico subito dopo lo sbarco degli alleati in Normandia, il 13 giugno 1944, quando in appena un'ora distrusse 21 carri armati e altri 28 veicoli blindati della 7th Armoured Division britannica, presso il villaggio di Villers-Bocage. Meno di un mese dopo, l'8 agosto, durante l'operazione Totalize, Wittmann morì insieme ad altri quattro membri del suo equipaggio, non prima di aver ottenuto il maggior numero di vittorie nella storia per l'equipaggio di un carro armato, con la distruzione di quasi 300 veicoli nemici. Per molto tempo non si ritrovarono i resti del comandante, dando luogo a una leggenda durata fino al 1983 quando il mistero fu svelato con il ritrovamento dei suoi resti. Wittmann è ancor oggi considerato una leggenda in Germania, ed è talvolta conosciuto come il ""Barone Nero"""", chiaro riferimento al Barone Rosso Manfred Von Richtofen."" -
Per me era mio papà. Alberto Galli il pensiero e le parole di un uomo cattolico al servizio della politica e della comunità
Sono passati vent'anni da quella domenica di luglio quando Alberto Galli muore a Locatello, Valle Imagna per una caduta su un sentiero. L'autore, il figlio Silvio, raccoglie in questo libro una selezione di scritti, discorsi, relazioni, tenuti dal papà in ambiti strettamente politici o pubblici, che coprono una cinquantina d'anni di vita pubblica dell'Alberto Galli sindacalista (Magrini e CISL), uomo politico (della D.C. dalla cittadina a Roma), uomo delle Istituzioni (in Regione Lombardia da Consigliere e Assessore alla Cultura). Il libro rappresenta una sorta di testamento pubblico dell'Alberto Galli, uomo cattolico al servizio della comunità, perché la sua statura politica ed umana non vada persa nell'inesorabile scorrere del tempo moderno. -
Berlino 1945. WW2 the last battle in Berlin. Ediz. italiana
La battaglia di Berlino fu lo scontro finale del teatro europeo della seconda guerra mondiale. A partire dal 16 aprile 1945, l'Armata Rossa sferrò il grande attacco sulla linea dell'Oder per distruggere le forze tedesche poste a difesa del cuore della Germania e conquistare la capitale del Reich; dopo scontri molto aspri, dure perdite per entrambe le parti e alcuni disperati tentativi di resistenza delle raccogliticce e disomogenee forze tedesche, i sovietici, in netta superiorità numerica e di mezzi terrestri e aerei, riuscirono a portare a termine la loro missione, a distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche e a circondare e conquistare Berlino (2 maggio 1945). Già il 30 aprile Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l'ultima resistenza, si era suicidato per non cadere in mano nemica. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia. With English captions to all images and plates! -
Camicia nera. Storia militare della milizia volontaria per la sicurezza nazionale dalle origini al 25 luglio
Camicia nera! È l'unica storia militare della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio del 1943 e allo scioglimento di quella che fu la Guardia Armata della Rivoluzione Fascista nel dicembre dello stesso anno che sia stata scritta dopo il classico e oggi introvabile ""Storia dei reparti combattenti della MVSN"""" pubblicato negli anni Settanta da Lucas e De Vecchi. L'autore traccia la storia della Milizia e delle guerre cui ha partecipato dal 1923 con la riconquista della Libia, sino all'Etiopia, alla Spagna ed ai vari fronti della Seconda Guerra Mondiale, approfondendo quelle battaglie, da passo Uarieu a Guadalajara, dalla presa di Santander alla difesa dell'Uolchefit, da Sidi el Barrani al Don, in cui le Camicie Nere si distinsero in modo particolare, sfatando luoghi comuni ed evitando aprioristiche denigrazioni ed apologie. Camicia nera! Vuole essere un'introduzione ad un argomento tanto controverso quanto praticamente dimenticato, con un ampio supporto di organigrammi e documenti. In appendice una ricca raccolta di testi di inni e canzoni della MVSN ecc."" -
Soldiershop publishing. Ediz. italiana e inglese
Catalogo dei libri Soldiershop publishing. -
Rosso Fiorentino. L'incanto e lo spavento
Il vento del Manierismo si alzò dopo che il Rinascimento ebbe preparato il cielo artistico per una nuova stagione unica ed irripetibile. La Maniera, intesa in certi momenti come una tendenza negativa a fare arte lontano dal modello della natura, dimostrò in verità da subito il valore profondamente culturale che serbava nel proprio intimo e la sua potenzialità espressiva formale che avrebbe cambiato il modo di intendere l'opera e l'artista che la esegue. Accanto ai miti di Raffaello, Leonardo, Michelangelo, trovarono posto le figure di ingegni meno appariscenti ma in un certo senso più misteriosi. L'artista diveniva, in forma pienamente assodata, quell'uomo schivo e ritirato che cesellava i suoi pensieri, la sua arte, nell'intimo della bottega inespugnabile per il resto del mondo. Un modello che si rivelerà talmente suggestivo da sposare la visione romantica ottocentesca la quale, a sua volta, porterà tali fascinazioni fino al Novecento ed influenzerà il sentire comune, tuttora contemporaneo, che vuole il genio come un uomo a sé, unico ed inarrivabile, arduo da comprendere. -
La guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720. Gli eserciti contrapposti: Savoia, Spagna, Austria. Vol. 1: esercito sabaudo nel 1718-1720 e la guerra per la difesa della Sicilia, L'.
Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l'esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un'analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l'occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l'impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l'altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell'assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l'esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi. -
Storia della guerra dei trent'anni 1618-1648. Vol. 1: antefatti e la fase Palatino Boema, Gli.
Con il termine Guerra dei Trent'anni vengono definiti tutti quei conflitti combattuti tra il 1618 e il 1648, in cui furono coinvolte tutte le maggiori potenze dell'Europa continentale. Gli scontri, maturati da fattori religiosi e politici, ebbero inizio fra i seguaci tedeschi della Riforma protestante contro i loro connazionali cattolici, entrambi appoggiati da potenze e fazioni esterne. Subito dopo la prima fase boema iniziata con una rivolta religiosa che avrebbe potuto facilmente venire isolata, la guerra travolse nella lotta, in modi diversi, quasi tutti gli stati europei. Al conflitto iniziale si aggiunsero quindi rivalità dinastiche, la determinazione di molti principi tedeschi di liberarsi dal potere imperiale e l'opposizione di alcune potenze europee (soprattutto Svezia e Francia) al predominio imperiale degli Asburgo. La guerra, che fu una tra le più distruttive della storia europea e mondiale, viene tradizionalmente suddivisa in quattro fasi: la boemo-palatina-tedesca (1618-1625); la fase danese-olandese (1625-1629); la fase svedese (16301635) ed infine la fase francese (1635-1648). -
Otto Skorzeny
Quella di Otto Skorzeny è sicuramente una delle figure più controverse ed appassionanti della Seconda Guerra Mondiale, alla quale molti storici hanno dedicato articoli e libri, per esaltare o denigrare le sue azioni che nel bene o nel male furono comunque straordinarie: la liberazione del Duce sul Gran Sasso, l'operazione ""Panzerfaust"""" nell'ottobre del 1944, l'operazione 'Grifone' durante l'offensiva nelle Ardenne fino all'eroica difesa della testa di ponte di Schwedt sull'Oder. Non bisogna però dimenticare tutte le altre missioni, di minor successo, che furono concepite grazie al lavoro coordinato dell'unità di Skorzeny con la sezione """"S"""" (sabotaggio) dell'Amt-VI del Sicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delle SS, che fu creata presso l'unità di stanza a Friedenthal, come il tentativo di lancio di paracadutisti in Persia per tentare di sollevare le tribù locali contro gli inglesi o il tentativo di sabotare il canale di Suez attraverso un aviolancio di esperti in esplosivi, così come tutte le altre missioni oltre le linee nemiche dove furono impegnate le varie SS-Jägdverbande create ed organizzate dallo stesso Skorzeny."" -
Attacco all'alba. L'SS-Fallschirmjäger Bataillon 500 a Drvar, maggio 1944
La storia della operazione Rösselsprung, lanciata nel maggio del 1944 dai tedeschi, per tentare di catturare o eliminare il capo partigiano comunista Tito, nella zona di Drvar nella Bosnia occidentale, impiegando forze che dovevano attaccare da terra, ma soprattutto reparti paracadutisti per tentare di colpire di sorpresa le difese nemiche. In particolare viene analizzata la storia dell'impiego del Battaglione paracadutisti SS, che per la prima volta fu impegnato in una vera e propria operazione, quasi al completo, lamentando gravi perdite ma comunque distinguendosi positivamente sul campo di battaglia contro le agguerrite bande partigiane comuniste. L'azione non ebbe successo e Tito riuscì comunque a mettersi in salvo, fu comunque inferto un duro colpo ai ribelli jugoslavi che lamentarono la perdita di almeno seimila uomini, oltre alla perdita di ingenti quantitativi di armi, materiali e munizioni. Un'operazione su larga scala che vide l'impegno di forze speciali e di altri reparti SS. La narrazione dell'operazione è arricchita da numerose testimonianze di fonte tedesca e jugoslava e da centinaia di foto. -
La battaglia dei giganti. Marignano 13 e 14 settembre 1515
Nuova edizione tutta a colori con otto pagine in più. Il 13 e 14 settembre 1515, sui campi a nord di Melegnano (un tempo chiamata Marignano) venne combattuta la più grande battaglia del XVI secolo. Da una parte l'esercito del re di Francia Francesco I, forte di oltre 50.000 uomini e quasi 300 cannoni; dall'altra 20.000 svizzeri, la migliore fanteria dell'epoca, al soldo del duca di Milano Massimiliano Sforza. La posta in gioco era la signoria sul ducato di Milano, il più ricco stato della penisola italiana, rivendicato dai francesi per antichi diritti dinastici. Quest'epica battaglia, definita da un testimone oculare ""non di uomini, ma di giganti"""", segnò la fine della Lombardia sforzesca e costrinse la Svizzera, fino ad allora potenza emergente sulla scena europea, a ritirarsi per sempre nel campo della neutralità."" -
I soldati lunghi. I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918
Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d'Italia. Fu un'indimenticabile grandiosa vicenda della patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell'eroico sacrificio della nostra fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d'artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l'epica storia dei nostri ""soldati lunghi"""" durante la prima guerra mondiale.""