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L'Apologetica. Nei Padri di IV e V secolo e in John Henry Newman
Data la persistenza di forti opposizioni anticristiane, l’apologetica continua ad occupare nei secoli IV-VI un posto di assoluto rilievo, nonostante la fine delle persecuzioni: quando le circostanze lo impongono, la dottrina cristiana è illustrata e difesa mediante una forte polemica contro il paganesimo e il giudaismo. Il volume raccoglie le relazioni di studiosi di estrazione e specializzazione diverse, che durante il Convegno su L’Apologetica nei Padri di IV e V secolo e in John Henry Newman, svoltosi a Palermo nel novembre del 2011, hanno trattato, con diversità di accenti e sfumature, realtà, situazioni, momenti e aspetti importanti riguardanti i dibattiti polemici sulla fede cristiana relativi ai secoli IV e V, prendendo soprattutto in considerazione non tanto i problemi che hanno attinenza con la situazione storica in senso stretto, ma quelli che investono la storia delle idee e della religione cristiana, e constatando che la suddetta apologetica muta e rompe, talora, gli schemi o, comunque, le norme del genere letterario. -
Essere e libertà. Itinerari verso la tesi dell'«essere originario» come libertà
La tesi fondamentale del volume, presentata secondo un progressivo approfondimento della medesima, è l'identità dell'essere originario con la libertà, intesa come potenza di iniziativa, di creatività. Su quella di fondo si innesta la tesi della essenziale ""vocazione"""" della libertà: quella del passaggio dalla condizione di """"potenzialità"""" alla sua """"attualità"""", in forza della sua natura, cioè di essere potenza di. E l'attualità della libertà come """"potenza di creatività"""" è la creatività in atto, che è """"donazione di essere"""": in altre parole, è amore. Per cui la """"vocazione"""" della libertà è l'amore. Proprio in quanto la libertà è """"informata"""" di una sua """"vocazione"""" a """"realizzarsi"""" in amore, essa non è """"statica"""": è un """"inizio"""", non è un """"risultato"""", non è il """"valore supremo"""", se non """"in potenza"""". Sulla base di queste due tesi, è dato comprendere, quale declinazione somma della libertà, come l'Assoluto sia concepito come Amore, cioè come Libertà, """"Potenza di creatività"""" totalmente """"realizzata""""."" -
La bellezza
Ispirandosi alla nota opera di Charles P. Snow del 1959, nella quale si auspica un nuovo paradigma culturale per il superamento della dicotomia tra ""scienze umane"""" e """"scienze esatte"""", la fondazione Biogem organizza ogni anno, agli inizi di settembre, il meeting Le Due Culture: convegni scientifici, incontri letterari ed eventi artistici ispirati alla logica del dialogo tra umanisti e scienziati intorno a temi """"fondamentali""""."" -
Spiritus est veritas (1Gv 5,6). Miscellanea in onore del prof. mons. Armando Augello per il suo 75° anniversario
"Don Armando Augello è nato a Sambiase (ora Lamezia Terme) il18 settembre 1938, vive a Lamezia Terme presso la Casa del Giovane della Parrocchia del Redentore in Via Salvatore Raffaele 4/ A. Ha conseguito la maturità classica nel1957 e, con l'approvazione del suo Vescovo S.E. Mons. Vincenzo M. Iacono, entra nel Pontificio Seminario Regionale S. Pio X di Catanzaro. Espletato il quinquennio filosofico-teologico, viene ordinato presbitero il 26 giugno 1962 dal nuovo Vescovo S.E. Mons. Vittorio Moietta, che da subito lo fa entrare nel Gruppo missionario di presbiteri e di missionarie consacrate da lui fondato in Alessandria e da lui voluto presente anche in diocesi per curare le zone più disagiate."""" (Dall'Introduzione)" -
Pedrolino. La storia di una maschera... e non solo!
Il confine tra Gabriele e Pedrolino è labile: esiste nelle convenzioni sociali ma è tipico di un Comico dell'Arte identificarsi con la maschera che gli è stata affidata e che nutre non solo con il suo lavoro ma con tutto sé stesso. E forse c'è bisogno di sottolineare che esiste un'identificazione sana e fertile che vale la pena di essere frequentata, abbandonando il distacco e l'indolenza a cui ci siamo purtroppo assuefatti. Questo libro non è quindi solo un saggio storico o un manuale di tecniche teatrali o la trascrizione di copioni teatrali. Tutto questo è sicuramente presente ma fa parte di un più ampio percorso culturale e soprattutto umano. La chiave ermeneutica di questa pubblicazione consiste dunque nell'operazione di ripresa, in termini personali e artistici, di una maschera ""ereditata"""" dalla Commedia dell'Arte ma ormai quasi dimenticata. Al lettore il compito di riconoscere nei vari capitoli le tracce di questo affascinante percorso."" -
Oltre il Jobs act: eresie per una sinistra nell'era digitale
Il mondo intorno a noi sta cambiando. Esplorare i cambiamenti politici e tecnologici che stiamo vivendo e descrivere come la politica debba imparare a gestirne gli effetti sulla società e sul lavoro è lo scopo di questo libro che vuole delineare i contorni di una sinistra pronta per il XXI secolo. Una sinistra che scommetta sulla modernità, il progresso e sulle nuove tecnologie per tornare a crescere e combattere le diseguaglianze. -
Il disco. Ediz. a colori
"Il disco"""" è promosso da Vertigoarte, associazione culturale in prima linea nel panorama culturale della nostra città." -
Cantieri del '900. Il restauro dell sculture del Palazzo del Governo di Reggio Calabria. Ediz. a colori
“La pubblicazione di questo volume, esito di un atteso e complesso intervento conservativo che ha interessato le statuarie figure di coronamento del Palazzo del Governo, il primo e più dignitoso edificio della città, ha il merito di accendere i riflettori su aspetti, quali quelli inerenti la produzione plastica in pietra artificiale, rimasti finora piuttosto in ombra nella pur ampia e ben nota produzione scientifica sulle vicende che segnarono la lenta ricostruzione della città e il dibattito che coinvolse, ad un tempo, la migliore intellighenzia reggina e valenti studiosi, architetti, ingegneri e docenti universitari, il cui nome appartiene oggi a buon diritto alla storia dell'architettura italiana e non solo. In ombra, forse, a causa di un pregiudizio culturale che, negando dignità a quella pietra artificiale cementizia, surrogato di più nobili materali lapidei ma largamente impiegata, come noto, ormai dalla fine dell'Ottocento nella pratica decorativa di presitgiose ville ed edifici pubblici, trova ancora oggi forti resistenze in termini di apprezzamento della qualità, spesso di ottimo livello, dei manufatti con essa realizzati e, di conseguenza, induce a uno scarso interesse verso la conoscenza di quelle maestranze o di quegli scultori che pure diedero un contributo non secondario in quell'immenso cantiere che era la Reggio degli anni Venti: così è accaduto per il nostro Ettore Lovetti, scultore di stucco e cemento, formatosi nell'ambito di esperienze di tutto rilievo e accanto ai protagonisti della decorazione plastica dei primi decenni del secolo scorso.” (Francesco Prosperetti) -
I tragediatori. La fine dell'antimafia e il crollo dei suoi miti
L'Antimafia dei tragediatori è scoperta. È finita. Chi sono, da dove vengono e perché stanno crollando le icone e i ""miti"""" dell'Antimafia. Imprenditori, giornalisti, magistrati, associazioni sono travolti da inchieste giudiziarie e dalla questione morale. Hanno costruito carriere, accumulato potere, fatto affari. Nei salotti televisivi e sui giornali erano i nuovi eroi. Sempre pronti a dividere il mondo tra buoni e cattivi, puliti e collusi. Per anni sono stati intoccabili: o con loro o con la mafia. Una trasfigurazione della realtà nella quale si perde il confine tra mafia e antimafia. È una storia che viene da lontano con risvolti politici e sociali e per la prima volta è raccontata da un protagonista in maniera diretta, senza ipocrisia e omertà. Prefazione di Giuseppe Di Lello."" -
Liberare la modernità
Quale spazio di autonomia può rimanere alla riflessione e all'azione allorché si riconosce l'""abissale tragicità"""" della sostanza spinoziana? Questo interrogativo giunge in Italia in un momento cruciale, mentre è in pieno svolgimento il moto risorgimentale. La filosofia italiana avverte l'esigenza di elaborare una tradizione nazionale capace di reggere il confronto con le grandi correnti del pensiero europeo. Per conseguire tale risultato, animati da un'ardente passione politica, i principali protagonisti di questa stagione filosofica - da Gioberti a Spaventa; da Galluppi a Rosmini, allo stesso Gentile - si volgono al pensiero di Spinoza. Liberare la modernità ricostruisce il dibattito complesso e articolato che si svolse in un periodo decisivo della storia politica e culturale italiana, tra l'Unità e il primo conflitto mondiale."" -
Muscoli e frac. Il divismo maschile nel cinema muto italiano (1910-1929)
Un'esplorazione approfondita del divismo cinematografico maschile nella produzione nazionale, resa finalmente oggi possibile grazie ai recenti restauri delle pellicole del muto. Il fenomeno divistico maschile, accanto a quello femminile, ha attraversato i drammatici cambiamenti culturali e sociali del nostro Paese a cavallo della Grande guerra, dall'epoca giolittiana sino all'avvento di Mussolini. Il libro ne ripercorre le varie fasi: da quelle aurorali legate al teatro, sino alle interpretazioni cinematografiche più consapevoli. Dal protodivismo dei mattatori, passando per la nascita del tipo elegante - spalla della diva -, sino ai forzuti più o meno muscolosi. Si giunge, infine, al confronto con modelli e stereotipi che influenzano fortemente l'immaginario dello spettatore italiano, anche politico. Il percorso si presenta come una parabola che, di schermo in schermo, collega il vate al duce alla storia del primo Novecento italiano. -
L' acropoli (2016). Vol. 4
Rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso. -
Sfumature di giallo nell'opera di Luigi Malerba
Il giallo, genere dallo 'statuto' ibrido, con le sue molteplici sfumature, ha conquistato, da molti lustri ormai, il mercato editoriale italiano. Nonostante la vasta bibliografia critica esistente sulla narrativa di Luigi Malerba, soltanto accenni sono stati finora fatti da alcuni studiosi alle strutture del giallo rinvenibili nelle prime sue opere come Il serpente (1966) e Salto mortale (1968). La monografia di Anna Chiafele - avvalendosi degli spunti offerti dai supporti teorici sul romanzo giallo antipoliziesco fatto oggetto di ampie riflessioni e discussioni soprattutto in Nord America - ha il pregio di esaminare esclusivamente da questo peculiare e attraente punto di vista l'opera malerbiana, estendendo la disamina critica ai romanzi più recenti {Le pietre volanti, ha superficie di aliane, Il circolo di Granada e Fantasmi romani) sui quali tuttora manca un'indagine accurata a vari livelli e, in particolare, sul piano tematico, linguistico e narrativo. Malerba non ha soltanto partecipato all'attività del Gruppo 63, per cui le sue opere vanno ben oltre gli sperimentalismi della neoavanguardia. E di ciò Anna Chiafele dà ampia e convincente testimonianza in questo libro ricco di stimoli che delinea, con mano ferma e sicura, un ritratto del tutto nuovo e originale di Luigi Malerba narratore. -
Riprendere lo scettro. Leggi di iniziativa popolare, attivismo civico, partecipazione
Lo strumento delle leggi di iniziativa popolare, previsto dall'art. 71 della Costituzione, sebbene raramente oggetto di discussione pubblica e di attenzione mediatica, è vivo e attuale. Il ricorso al suo uso è costante per tutta la vita della Repubblica italiana e, nonostante l'astensionismo sempre crescente dalle urne, non perde la sua attrattiva di fronte all'innegabile crisi dei partiti. È, semmai e per assurdo, il Parlamento il luogo in cui le proposte e gli entusiasmi del popolo sovrano si arenano e muoiono, spesso, totalmente inascoltati. Ma ci sono anche casi di ""affermazione popolare"""" forte, che costringe la politica a farsi da parte e a prendere atto della spinta al cambiamento. C'è un Paese composto di abitanti apatici, disinformati, pigri; ma c'è un Paese composto da cittadini attivi, consapevoli, partecipativi. È in mano a questi ultimi che l'interesse per i beni comuni e per il bene comune diventa un'arma potente, con cui """"riprendere lo scettro"""" per riconsegnarlo al popolo sovrano."" -
Perché è saggio dire no. La vera storia di una riforma che ha «cambiato verso»
Tra analisi critiche e inediti retroscena questo volume ripercorre senza filtri, attraverso un serrato dialogo tra due dei principali protagonisti, la storia delle riforme in questa tormentata legislatura. Da Letta a Renzi, dalla diaspora del centrodestra al patto del Nazareno, il presidente emerito della Corte costituzionale e l'ex ministro raccontano come e quando le riforme hanno ""cambiato verso"""". E perché, da """"saggi"""" del presidente Napolitano, muovendo da visioni politiche diverse si ritrovano oggi sul fronte del """"No"""" al referendum."" -
Sindacalismo (2015). Vol. 32
Sindacalismo la rivista di studi sulla rappresentanza del lavoro nella società globale. Una ricerca di dialogo e di confronto tra la ricerca scientifica internazionale, gli ambienti di studio, l'opinione pubblica, i soggetti sociali, gli operatori economici, i movimenti politici e le istituzioni del paese al fine di favorire una maggiore comprensione della realtà socio-economica che si sviluppa nei differenti livelli d'indirizzo di una società aperta, pluralista e democratica. -
Formiche (2016). Vol. 116: Cyber security. Che cosa cambierà in Europa con la direttiva Nis.
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
La guerra la Calabria i calabresi
Questo primo numero monografico di ""Rogerius"""", completamente rinnovato nella veste grafica, esce in occasione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra. Alla vigilia della Prima guerra mondiale, la Calabria mostrava tutte le peculiarità proprie di una realtà gravata dall'arretratezza e dalla miseria ma, nonostante questo, presentava una vivacità interpretativa, per certi versi inaspettata, sulle dinamiche che portarono al conflitto. Le pagine di questo volume, curato da Oscar Greco, Katia Massara e Vito Teti, intendono mettere in luce, anche con materiali e fonti inediti e di grande rilevanza storico-antropologica e letteraria, la diversità con cui i ceti popolari e il mondo culturale vissero quell'esperienza totalizzante e che avrebbe inciso profondamente sulle loro vite e sul senso di appartenenza alla causa nazionale. Dalle pagine di Corrado Alvaro alle lettere della gente comune scritte in trincea emerge un universo diversificato che rispecchia la complessità della società calabrese di quel periodo."" -
Euxit. Uscita di sicurezza per l'Europa
A dispetto di quanto pensano in molti, solo un'Europa unita può affrontare le sfide dell'economia e battere le diseguaglianze che emergono sempre con maggiore forza nei paesi occidentali, anche a causa della tirannia della finanza. Per questo vanno rafforzati i diritti individuali e gli organi comunitari di rappresentanza. In un contesto drammatico, in cui ogni consultazione elettorale si trasformerà in un referendum sull'Unione Europea, vanno però sfatati certi falsi miti. Con dovizia di particolari e numeri che suffragano la tesi dell'autore, il saggio dimostra che non c'è alcuna invasione dei migranti, che l'Italia non è la prima beneficiaria della politica della Bce bensì la Germania, che l'adesione all'Ue è stata un affare per i paesi dell'Est che oggi erigono muri contro gli stranieri. In linea con il manifesto di Ventotene, Euxit sottolinea che la costruzione europea, nonostante mille problemi e il referendum inglese che ha sancito la Brexit, è ancora un successo che ha garantito oltre 70 anni di pace e che ogni ritorno ai nazionalismi sarebbe invece foriero di guerre e nuove povertà. -
Trattato sul libero arbitrio
Scritto nel 1677, per il Delfino di Francia, Luigi di Borbone, figlio del re Luigi XIV, il Trattato sul libero arbitrio è un importante documento che non solo aiuta a cogliere le radici del pensiero filosofico di Bossuet, ma addirittura offre eleganti scorci dello spirito di quel Grand Siècle, in cui il Vescovo di Meaux non fu un semplice comprimario sulla scena del dibattito teologico-filosofico. In effetti, nell’elevato milieu filosofico impregnato di agostinismo, tomismo e cartesianismo, quest’opera testimonia il rigore speculativo di un Bossuet, a cui troppo spesso la critica ha lesinato il titolo di filosofo, limitandosi a riconoscergli il vigore e il fascino dell’oratore. Di certo, nel Trattato sul libero arbitrio troviamo i tratti salienti del grande Bossuet: la potenza dello stile, la chiarezza dell’esposizione e la solidità del pensiero. Questi tratti si fondono felicemente in un appassionato discorso sulla libertà. Sulle orme di Agostino e di Descartes, Bossuet abbraccia i diversi tentativi di teologi e filosofi per associare e conciliare quelle che sembravano res insociabiles: la libertà umana e i disegni della Provvidenza.