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Cartier time art. Ediz. russa
Dalla forma al movimento, dalla perfetta fattura alla preziosità dei materiali, gli orologi Cartier sono assolutamente unici e inconfondibili: una sapiente e costante combinazione di classico e moderno, estro e perfezione. Questo libro racconta la perenne ricerca dell'eccellenza che contraddistingue la produzione degli orologi Cartier. Da un cronografo monopulsante Tortue, creato nel 1929, al contemporaneo Santos 100 scheletrato, Cartier interpreta la complessità dell'orologeria con il suo stile inimitabile, mai privo di un tocco di design. Le fotografie di Laziz Hamani catturano questi oggetti dalla tecnica eccezionale, mentre l'autore dei testi, l'esperto Jack Forster, descrive lo spirito che motiva ogni singolo artigiano, tecnico e artista a creare gli orologi complicati più strabilianti in assoluto. Un tributo alle creazioni di Cartier attraverso circa 300 fotografie di pezzi unici, molti dei quali inediti. ""Cartier time art"""" accompagna la grande mostra internazionale itinerante, curata dal progettista giapponese Tokujin Yoshioka, che avrà come prima tappa il Museo Bellerive a Zurigo, da agosto a novembre 2011."" -
La collezione Malaspina
Ospitata nel Castello Visconteo di Pavia, la Pinacoteca Malaspina è intitolata a Luigi Malaspina marchese di Sannazzaro (1754-1835), nobile collezionista pavese, cui si deve la fondazione del primo museo di Pavia. La Pinacoteca comprende importanti dipinti di grandi maestri tra i quali spiccano il Ritratto d'uomo di Antonello da Messina, il Cristo portacroce e monaci certosini di Bergognone, la Pala Bottigella di Vincenzo Foppa, la Maddalena di Giampietrino, i bellissimi affreschi strappati di Bernardino Luini, la Sacra Famiglia con san Giovannino e santa Elisabetta di Correggio e la Madonna col Bambino, sant'Elisabetta e san Giovannino di Luca Cambiaso. Il catalogo della Pinacoteca Malaspina è il risultato di un lungo lavoro di ricerca sulle fonti, di verifica sulla bibliografia, di rinnovato sguardo critico sulle opere antiche - quelle dal XIV alla fine del XVI secolo - che sono esposte nelle splendide sale affrescate al primo piano del Castello: gli studiosi che hanno elaborato le schede ci offrono ora nuove chiavi di lettura e di interpretazione anche iconografica dei soggetti dipinti, ci specificano le tecniche utilizzate, ci dicono delle vicende attraverso le quali i quadri sono giunti fino a noi e dei restauri effettuati. Le opere pubblicate a colori sono quelle esposte nella Pinacoteca Malaspina dei Musei Civici. Le schede di catalogo considerano, inoltre, dipinti del medesimo ambito cronologico (tra il XIV e il XVI secolo) temporaneamente conservati nei depositi del museo. -
Rosso. Opere scelte. Ediz. italiana e inglese
Una cera, la Femme à la voilette dalla collezione Bergamo; un bronzo, la Petite Rieuse ricomparsa ora come un fantasma tornato dalla Storia; un gesso, l'Enfant à la Bouchée de pain, compatto come una montagna o un Diego di Giacometti; e un altro, il Sagrestano, vuoto e sottile come una maschera dipinta; un modello per le fusioni e lo strano caso di un'opera finita che diventa strumento di lavoro; due disegni spessi e neri, di una rapidità quasi furiosa, e uno tanto lieve da esser fatto col bianco della carta; e infine l'assemblaggio fotografico di una stanza impossibile al Salon d'Automne del 1904: è il ventaglio aperto in una mostra di ciascun modo e fase in cui si svolge l'opera di Medardo Rosso, dove ogni esempio è una storia, e la storia è preziosa. Dopo Trasferimenti, La forma instabile e il Catalogo ragionato, Opere scelte è un altro passo nella conoscenza di uno degli scultori più sorprendenti e sperimentali di quei decenni tra Otto e Novecento in cui si fonda il contemporaneo. -
Cartier time art. Ediz. coreana
Dalla forma al movimento, dalla perfetta fattura alla preziosità dei materiali, gli orologi Cartier sono assolutamente unici e inconfondibili: una sapiente e costante combinazione di classico e moderno, estro e perfezione. Questo libro racconta la perenne ricerca dell'eccellenza che contraddistingue la produzione degli orologi Cartier. Da un cronografo monopulsante Tortue, creato nel 1929, al contemporaneo Santos 100 scheletrato, Cartier interpreta la complessità dell'orologeria con il suo stile inimitabile, mai privo di un tocco di design. Le fotografie di Laziz Hamani catturano questi oggetti dalla tecnica eccezionale, mentre l'autore dei testi, l'esperto Jack Forster, descrive lo spirito che motiva ogni singolo artigiano, tecnico e artista a creare gli orologi complicati più strabilianti in assoluto. Un tributo alle creazioni di Cartier attraverso circa 300 fotografie di pezzi unici, molti dei quali inediti. ""Cartier time art"""" accompagna la grande mostra internazionale itinerante, curata dal progettista giapponese Tokujin Yoshioka, che avrà come prima tappa il Museo Bellerive a Zurigo, da agosto a novembre 2011."" -
Un mondo di carta. Arte e design
L'arte e il design si incontrano in un mondo fatto di carta: abiti da sera e vestiti prêt-à-porter, gadget, gioielli e arredamento ideati e realizzati dai giovani creativi dell'Accademia di Belle Arti utilizzando solo carta&cartone. In questo libro sono raccolti i risultati della prima edizione della kermesse cartacea tenutasi a Firenze a partire dal 2008, un laboratorio che ha visto lo sviluppo di oltre cento progetti: un mondo di carta con tutte le ricchezze e tutti i limiti del materiale, le evocazioni dal mondo della moda e del visual design, le suggestioni di una tattilità antica. Un percorso formativo e creativo tra la carta e il cartone arricchito dai contributi di figure di fama internazionale invitate in Accademia e dalla collaborazione di Comieco, consorzio che da anni promuove percorsi creativi virtuosi come quello presentato in questo volume. -
Il Palazzo Ducale a Venezia. Scopri e colora. Ediz. italiana e inglese
Andiamo alla scoperta di un antico palazzo di Venezia con due guide davvero speciali: il Doge e il suo cucciolo preferito, il leone alato dello stemma della città. Dalle stanze del Doge alle fredde e buie prigioni, dai passaggi segreti e dalla sala delle torture al Ponte dei Sospiri... Età di lettura: da 6 anni. -
Renzo Ferrari. Opere 1990-2010
Questo volume dedicato a Renzo Ferrari, curato da Francesco Porzio, propone una formula editoriale inedita: una lunga intervista al pittore che si snoda attraverso un ricco apparato di immagini. E un dialogo sull'opera dell'artista in cui il critico si riserva la parte dello stimolo discreto, non invasivo, mentre il pittore parla con il proprio linguaggio, sintetico e illuminante. Il lettore non troverà né ""spiegazioni"""" né celebrazioni delle opere, ma un'acuta presa di coscienza della loro genesi e dei loro possibili significati. Il volume considera l'ultima e importante fase del lavori di Ferrari, uno dei maggiori pittori svizzeri viventi, dal 1990 fino quasi a oggi. Negli ultimi vent'anni Ferrari ha attraversato un'eccezionale stagione creativa, culminata nella spettacolare serie di opere eseguite attorno al 2005-2008, che continua tuttora. Di tale svolta si dà conto ampiamente nei commenti alle opere, illustrandone la genesi e le caratteristiche."" -
Cézanne. Les ateliers du Midi
Incentrata sulle opere del periodo provenzale del grande maestro, la monografia, pubblicata in occasione dell'esposizione al Palazzo Reale di Milano, ricostruisce il lavoro che il maestro svolse tra i due ""Ateliers du Midi"""" (Jas de Bouffan e Lauves) che costituiscono quasi l'alfa e l'omega della sua intera creazione artistica. Una quarantina di opere, accompagnati da una trentina di lavori su carta, propongono una panoramica di ampio respiro a partire dalle sue prime opere realizzate attorno al 1860, nelle quali la sua attenzione per la tradizione e per i grandi maestri francesi appare ancora evidente. Gli sviluppi della sua poetica vengono poi puntualmente presentati attraverso le tematiche a lui più care e congeniali. Innanzitutto i ritratti: lontani da un'indagine sociologica e psicologica degli uomini e delle donne che ritrasse, Cézanne creò effigi di un'umanità e di una solidità la cui combinazione non è mai riuscita così bene. E poi i paesaggi che mostrano il suo interesse iniziale per la pittura degli impressionisti poi superata nella visione sempre più concreta e formalmente definita, e le nature morte, una delle costanti, forse la più nota al grande pubblico, dell'attenzione cézanniana. Oltre al saggio del curatore Rudy Chiappini, i testi di Denis Coutagne, Valerio Adami, Michel Fraisset e Pavel Machotka, insieme ad un cronologia a cura di Alessia Brughera, ripercorrono l'opera dell'artista, la sua ricerca ininterrotta dell'essenzialità della forma."" -
Una domenica con il commissario Ricciardi
"La sera precedente Ricciardi aveva avuto la sorpresa di ritrovarsi di fronte, all'uscita della questura, nientemeno che Bruno Modo, lo scanzonato dottore che alla cura dei tantissimi malati che confluivano ogni giorno all'ospedale dei Pellegrini, nel vicino quartiere della Pignasecca, affiancava la competenza del miglior medico legale della città. Se lo ritrovò appoggiato al muro che fumava, il cappello all'indietro, il colletto sbottonato dietro il nodo allentato della cravatta. Al suo fianco, come sempre a poco più di un metro, senza corda né guinzaglio, il cane pezzato che da circa un anno gli faceva compagnia. La sera era dolce e l'aria serena; settembre era avanzato, ma sembrava non aver la minima intenzione di mollare il ricordo della rovente estate che l'aveva preceduto..."""" All'indomani di """"Anime di vetro"""", in una domenica di settembre del 1932, il talento narrativo di Maurizio de Giovanni """"fotografa"""" il commissario Ricciardi e gli altri personaggi della serie, e intrecciando le loro voci, i loro ricordi e i loro sogni guida il lettore attraverso una Napoli resa ancora più viva e reale dalle immagini d'epoca che accompagnano i suoi racconti." -
Juan Navarro Baldeweg. Architettura, pittura, scultura. Ediz. illustrata
La Vittoria alata, una delle più straordinarie statue di epoca romana sarà ufficialmente restituita a Brescia nel Capitolium a novembre 2020 in un allestimento museale curato dall'architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg. E proprio all'architetto Navarro Baldeweg, a settembre viene dedicata una esaustiva mostra-omaggio e questa importante monografia che presenta una serie di opere (modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture) che ne ripercorrono la poliedrica carriera come architetto, pittore e scultore, e che consentono di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti. ""In un'epoca che premia sempre di più la specializzazione è raro incontrare architetti che fondano il loro lavoro su una pratica artistica a tutto campo, come avveniva nel Rinascimento - afferma il curatore Pierre-Alain Croset - e come solo pochissimi architetti hanno saputo fare in epoca contemporanea. La monografia evidenzia la straordinaria coerenza e continuità dell'opera di Navarro Baldeweg, insieme architettonica e artistica, e la sua capacità rara di saper dialogare con le preesistenze storiche come lo straordinario palinsesto architettonico di Santa Giulia"""". In apertura, il volume propone una lunga e interessante conversazione tra Baldeweg e Croset: vengono affrontate le ragioni e le motivazioni di una pratica artistica divisa tra pittura, scultura e architettura, nonché esplorati i riferimenti artistici (e l'idea d'arte in sé) che alimentano il lavoro di Baldeweg. Il catalogo delle opere si articola in tre sezioni, quanti sono gli ambiti di sperimentazione e interesse di Baldeweg: Pittura Immagini del fare e dei modi del fare; Scultura Metafore dell'orizzonte e della natura, Visualizzare fenomeni fisici, Il gioco delle ombre, Sculture di equilibrio e gravitazione, Scarabocchi nell'aria, Installazioni di luce, Strutture e unità di luce; Architettura Una casa dentro un'altra casa."" -
La Fiera di Milano 1920-2020. Cento anni, infinite storie. Ediz. illustrata
"Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi"""" (Italo Calvino). La Fiera di Milano è tutto questo: è il passato, la memoria di una città che voleva crescere e per crescere apriva con le prime esposizioni le sue porte all'Europa; ma è soprattutto il futuro, la capacità di rigenerarsi trasformandosi in modo forte, con progetti innovativi che ogni giorno la rendono sempre più attrattiva e internazionale. Tutto ebbe inizio il 12 aprile 1920, su iniziativa di otto imprenditori, quando nacque la prima Fiera Campionaria, organizzata sui bastioni di Porta Venezia, con 1200 espositori, di cui quasi un terzo stranieri. Già allora, un evento internazionale. La parola """"internazionale"""" è quella che indica la visione e la lungimiranza con cui ci si apriva subito al mondo nel segno del """"fare"""" e dell'intraprendere guardando all'innovazione e a quel mondo nuovo che si è sempre intrecciato con la storia di Milano. Oggi Fiera Milano è uno dei più grandi player fieristici e congressuali a livello internazionale e ha il compito coraggioso di accompagnare le imprese nel futuro """"piantando"""" dentro e fuori i padiglioni i semi dell'innovazione e della creatività che derivano dall'incontro delle diverse culture aziendali, dallo scambio di conoscenze ed esperienze. Il volume contiene testi di: Roberto Arditti; Stefano Baia Curioni; Giorgio Bigatti; Gianpietro Borghini; Ferruccio de Bortoli; Luca Masia; Luca Molinari; Ferruccio Resta; Donata Sartorio; Fabio M. Storer; Anja Visini. Prefazioni di Carlo Bonomi, Attilio Fontana, Enrico Pazzali, Giuseppe Sala." -
The Scrovegni Chapel. Giotto's revolution. Ediz. illustrata
Giuliano Pisani ci accompagna nel cuore di uno dei massimi capolavori dell'arte occidentale: gli affreschi dipinti da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Tessera dopo tessera ci svela il mosaico affascinante e complesso della storia sacra, individuando le fonti di riferimento e fornendo una lettura finalmente unitaria e coerente dell'intero ciclo. Ne risultano chiariti i numerosi simboli e si individua nel frate eremitano Alberto da Padova colui che fornì al pittore le linee concettuali e il programma teologico. La loro intesa dà vita al capolavoro. Questo mirabile scrigno ci chiama a meditare sulle nostre scelte; ci invita al senso di responsabilità, individuale collettiva; ci indica la via del bene, della giustizia, della speranza, dell'amore. Nella Cappella degli Scrovegni, Giotto rivoluziona il linguaggio della pittura, introducendo il realismo, descrivendo i sentimenti, curando la resa minuziosa dei dettagli, l'esattezza architettonica, la scansione dello spazio, la prospettiva che scandisce i piani e crea profondità. E soprattutto il trionfo del colore e della luce. -
Raffaello. L'invenzione del «divino pittore». Ediz. illustrata
La mostra ""Raffaello. L'invenzione del divino pittore"""" rinsalda il profondo legame tra Raffaello Sanzio e la città di Brescia nell'anno del cinquecentenario della morte del maestro di Urbino. Il progetto """"Raffaello. L'invenzione del divino pittore"""" intende ragionare sul concetto di creazione ed elaborazione del Mito, sulla sua custodia e conservazione, e sugli aspetti che hanno determinato l'avvio dell'""""industria culturale"""", a partire da una delle icone più rappresentative dell'Europa moderna, e puntando l'attenzione sull'eredità di Paolo Tosio e di Giuseppe Bossi e sul loro contributo al culto della memoria raffaellesca. La mostra e il catalogo danno la possibilità di valorizzare le maestose collezioni grafiche bresciane che attestano l'ininterrotta fortuna dei modelli raffaelleschi nelle arti e presso i collezionisti dal Cinquecento all'Ottocento, nonché la nascita di un vero e proprio 'mito del divino pittore', che raggiunge il suo massimo sviluppo nel XIX secolo, nel contesto della temperie culturale neoclassica e romantica. L'ininterrotta fortuna di Raffaello nell'arco di cinque secoli fu un fenomeno non solo pittorico e le stampe presentate costituirono l'ordito su cui andò tessendosi la trama di questo mito: alle incisioni infatti, prima ancora che alla diretta conoscenza degli originali, fu affidata la trasmissione della cultura figurativa raffaellesca. Nel volume i testi """"Per omaggio al divino Raffaele e per incoraggiamento alle Belle Arti"""": cultura figurativa e gusto collezionistico a Brescia tra Sette e Ottocento di Roberta D'Adda; Faustino Anderloni, Pietro Anderloni e Giovita Garavaglia: l'incisione neoclassica di traduzione nella Raccolta Emilio Anderloni di Alberto Crespi; Inventario delle stampe raffaellesche del Gabinetto Disegni e Stampe dei Musei Civici di Brescia a cura di Chiara. Chiude la ricca bibliografia a cura di Giulia Paletti."" -
Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco di Milano. Ediz. illustrata
Realizzato in occasione della mostra che il Castello di Milano organizza per celebrare i 500 anni dalla morte di Raffaello, il volume presenta i risultati di alcune indagini sulla storia delle raccolte civiche milanesi e sulla figura di Giuseppe Bossi nel quadro di uno studio dedicato alla sua produzione come artista e collezionista di opere d'arte ispirate alle invenzioni dell'urbinate. Il tema dell'interesse per Raffaello da parte degli artisti e nel collezionismo a Milano tra fine Sette e inizio Ottocento, è delineato attraverso un focus sul nucleo di disegni di Giuseppe Bossi conservati al Castello e una serie di maioliche del Cinquecento a lui appartenute, dove l'impronta del maestro del Rinascimento è ben riconoscibile attraverso il confronto con i modelli a stampa che Marcantonio Raimondi ha realizzato a bulino a partire dai suoi disegni nell'ambito di uno straordinario sodalizio con l'incisore che Raffaello aveva promosso per diffondere le proprie creazioni. Dopo un periodo trascorso a Roma a disegnare copie dal vero dagli affreschi delle stanze vaticane, Bossi ha elaborato nella sua fase matura una personale lettura delle idee raffaellesche, trasponendole in opere di nuova creazione, secondo un codice stilistico e con uno spirito a tratti di grande modernità. -
Bluer. I confini dell'anima. Ediz. italiana e inglese
Una monografia dedicata al pittore e scultore Bluer, attivo dalla fine degli anni Novanta L'artista vanta oltre 100 mostre ed esposizioni in Italia e all'estero, dall'Australia al Brasile, oltre alla partecipazione alla 12esima Biennale di Venezia - Architettura e a numerosi eventi collaterali della 52esima Biennale di Venezia - Arte. -
Franco Francese. Inquietudini notturne
Figura tetragona e umbratile della Milano del secondo Novecento, il pittore Franco Francese (Milano, 1920-1996) è stato uno dei rappresentanti più alti di una linea espressionista dell'arte italiana. I coniugi Boschi Di Stefano avevano collezionato alcune sue opere degli anni giovanili, quando, vicino all'ambiente di Corrente, aveva attraversato una fase picassiana che si può apprezzare nelle sale della Casa Museo. Negli spazi della scuola di ceramica, invece, si racconta nella sua complessità il tormentato percorso artistico ed esistenziale di un pittore solitario ma attento a quanto accadeva attorno a lui, che si troverà in sintonia con le ricerche di una generazione di pittori più giovani, e che soprattutto piacerà molto ai poeti e agli uomini di lettere milanesi, da Mario De Micheli ed Emilio Tadini a Vittorio Sereni, fino a Giovanni Testori e a Dante Isella, di cui ricordiamo le importanti testimonianze. Allo stesso tempo, Francese è fra i pochi a capire precocemente la grandezza della pittura di Mario Sironi, che lo aiuterà a fare i conti con la lezione di Francis Bacon, della quale rimane traccia nelle figure anatomicamente sgraziate e animalesche (non a caso un suo importante ciclo di lavori si intitola La bestia addosso). Dal racconto della vita contadina, progressivamente, di ciclo pittorico in ciclo pittorico, il suo lavoro si concentra su interni chiusi e notturni, popolati di teschi che rimandano a una dimensione di crisi esistenziale. Egli ""non è mai, o quasi mai"""", scriveva Sereni, """"un artista gradevole. Ma subito dopo, abolendo d'un colpo ogni esca di piacevolezza, appassiona""""."" -
De Chirico e la Metafisica. Ediz. a colori
Il catalogo della mostra di Palazzo Blu a Pisa ripercorre tutte le tappe della prestigiosa carriera dell'artista e, pur dedicando un posto d'onore ai temi ed alle icone metafisiche (dalle Piazze d'Italia ai Manichini) non tralascia gli esordi böckliniani, né le stagioni romantiche e barocche né infine le riprese neometafisiche: proponendo un susseguirsi di capolavori che oggi è finalmente possibile ammirare per quel che sono, fuori dalle polemiche che per un lungo periodo hanno intorbidato le acque della ricezione complessiva della sua opera. Ripercorrendo il ciclico riaffiorare di temi e soggetti cari all'artista, da quello maggiore degli autoritratti alle nature morte, dai Bagni misteriosi, ai Mobili nella valle, la mostra intende dimostrare come, anche con la sottovaluta ricerca artistica successiva agli Venti, l'arte di Giorgio de Chirico assuma una sua ragion d'essere ed un rapporto di maggiore continuità rispetto agli esordi. Mantenendosi il più vicino possibile al suo indiscusso ideatore, la mostra si propone di testimoniare con l'ausilio di alcune importanti opere di Carrà, Savinio e de Pisis l'originalità della ricerca del gruppo di artisti che storicamente hanno dato vita alla cosiddetta arte metafisica e, in una prospettiva più allargata, di indagare l'effetto che l'elaborazione di questa poetica ha prodotto per periodi più e meno brevi sulla ricerca di maestri quali Morandi, Martini, Sironi, Casorati, Capogrossi. -
La forma del tempo. Ediz. illustrata
Il catalogo della mostra realizzata al Museo Poldi Pezzoli di Milano è il risultato di un prestigioso progetto di ricerca incentrato sul rapporto dell'Uomo col Tempo nella filosofia, nella scienza e nell'arte, dall'antichità alle soglie dell'età moderna mettendo in relazione l'iconografia del tempo con l'avanzamento tecnologico nella sua misurazione. Attraverso un percorso cronologico, dall'orologio solare a quello meccanico, dall'iconografia antica a quella rinascimentale, sono rappresentati preziosi orologi notturni italiani del Seicento in maggior parte provenienti da collezioni private, due orologi notturni del Museo Poldi Pezzoli, uno di Giovan Pietro Callin e l'altro di Wendelinus Hessler, l'originale contributo che l'Italia ha dato all'orologeria. Il volume intende dimostrare che se l'iconografia del Tempo nell'Umanesimo e nel Rinascimento si sviluppa a partire dalla filosofia e dalla letteratura, l'eccezionale fiorire di nuove iconografie che sbocciano nell'epoca Barocca è anche legata alla diffusione degli orologi come oggetti privati e come novità tecnologica che trasformò radicalmente la vita e le abitudini umane. -
Renzo Ferrari. Corona diary opere 2020
Sono ancora impresse nelle menti di tutti i primi annunci di pandemia provenienti dalla Cina che ci hanno raggiunti nei mesi di febbraio e marzo. Dando seguito a queste prime avvisaglie che molto velocemente si sono poi moltiplicate alle nostre latitudini, il pittore Renzo Ferrari ha realizzato una sequenza di opere quale diario quotidiano, condivise poi attraverso l'unico mezzo di comunicazione che ci era concesso, quello dei social media. Scegliendo tra le opere di un certo periodo limitatamente a marzo eaprile, il pittore Renzo Ferrari giunge poi alla produzione di un filmato, presentato a Poestate 2020 nell'edizione on-line e postato su Youtube. Questa esposizione è dunque dedicata ad una sequenza-diario di lavori eseguiti nel periodo di forzata reclusione conseguente al diffondersi della pandemia quale fenomeno globale. Molto e con forte empatia ha suggerito al pittore Renzo Ferrari la condizione coatta volontaria della poetessa americana di due secoli fa, Emily Dickinson, capace con linguaggio attualissimo di una catarsi poetica. Ciò ha favorito lo stimolo dell'immaginario individuale e collettivo del passato, attraverso iconografie della storia dell'arte tematizzati dal pittore, quali: plaga doctores, sabbat goyeschi, cavalieri della morte dell'affresco di Palermo e il racconto della febbre spagnola del secolo scorso raccontata dai nonni e impressa nella sua memoria d'arte per la morte del pittore Austriaco Egon Schiele. Queste ""narrazioni"""" hanno scartato le evidenze fotografiche soprattutto sanitarie di quanto giornali e TV diffondevano circa il Coronavirus e attraverso delle """"metafore figurali"""" portano testimonianza di una memoria ancestrale a confronto con il terribile tempo presente, da sempre polarità imprescindibili del linguaggio in pittura di Renzo Ferrari. La pittura veicola soprattutto attraverso il colore una sorta di """"distanza catartica"""" dalla drammaticità degli eventi. La mostra esposta alla Galleria La Colomba offre una scelta, documentata anche dal catalogo edito da Skira, che comprende una sessantina di opere dai piccoli ai grandi formati, realizzate ad olio, acrilico e acquarello. Questa campionatura è una scelta parziale di una produzione molto più vasta e sperimentale che comprende anche dei teatrini."" -
Sergio Dangelo. Ancora e sempre
Il quinto volume della collana ""Visti da vicino"""", curata dalla direzione della Casa Museo Boschi Di Stefano, che ha come fine di far conoscere i tesori nascosti che la collezione conserva, presenta uno degli autori più rappresentativi delle vicende dell'arte italiana e internazionale del secondo dopoguerra: Sergio Dangelo. Artista eclettico, che fin da giovane si accosta al surrealismo, protagonista dei gruppi di ricerca vicini all'informale europeo degli anni cinquanta, Dangelo è raccontato in una mostra che ha raccolto circa quaranta delle oltre settanta sue opere, eseguite fra i primi anni cinquanta e la fine dei sessanta, presenti nella raccolta Boschi Dì Stefano, tutte schedate in una pubblicazione che costituisce un altro tassello di rilievo nella costruzione del catalogo complessivo della collezione. L'esposizione """"Sergio Dangelo. Ancora e sempre"""" mostra i diversi volti di un artista che ha saputo agire sul piano dell'invenzione, del gesto, del racconto, con una inesauribile vena creativa.""