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Diritti senza spazio?
In età moderna, il diritto positivo è lo strumento e il linguaggio della politica, nel quale vengono formulati i problemi sociali e le loro soluzioni, volta per volta adottate o anche solamente proposte: le leggi, ma anche i progetti di riforma; la difesa del diritto esistente, ma anche la sua critica e la progettazione del diritto futuro; il governo della società, ma anche le alternative politiche e istituzionali. Questa modalità di funzionamento del diritto coincide con la nascita, in Europa, dello Stato quale luogo e fonte della produzione giuridica. Da allora, e fino a tempi recenti, lo spazio del diritto e quello della politica si sono sempre identificati con il territorio statale. Come affrontare allora la crisi degli Stati democratici europei, che vivono un processo di profonda delegittimazione? Nel ""multiverso"""" dei """"grandi spazi"""", verso cui sembrano articolarsi le differenze del mondo globalizzato, sarà possibile coordinare politiche del diritto che permettano, almeno, di porre un argine al dilagare di conflitti ingovernabili?"" -
Pensiero e realtà. Saggi filosofici
I saggi raccolti in questo volume sono dedicati ad alcuni dei temi classici della riflessione filosofica, non solo attuale: il rapporto tra percezione e realtà e la relazione tra senso comune e conoscenza. Prendendo spunto dal dibattito sul nuovo realismo, Piccari critica le forme di realismo radicalmente ""ingenuo"""" e propone un'ontologia della conoscenza ordinaria. Infine egli affronta il tema della razionalità argomentativa come specifica forma della razionalità pratica ed esamina due questioni assai discusse nell'ambito della filosofia contemporanea: il ruolo delle credenze nell'agire umano e la funzione dell'etica nello sviluppo della specie umana."" -
Corpi affetti. Il Sudafrica di Nadine Gordimer dalla pagina allo schermo
Prendendo in esame alcuni testi chiave di Nadine Gordimer e i relativi adattamenti cinematografici, a cui la scrittrice riservò un interesse finora trascurato dalla critica, questo studio traccia le traiettorie di corpi individuali e collettivi plasmati dalla violenza dell'apartheid sudafricano e al contempo continuamente riorientati, nella loro capacità di intervento sul mondo, dalla circolazione degli affetti e dei desideri. Se le relazioni tra corpi privilegiati (di uomini bianchi) e corpi sotto attacco (femminili e di colore) si mostrano in quest'analisi in tutto il loro squilibrio, il confronto tra testi letterari e testi filmici evidenzia anche il potenziale sovversivo insito nell'ostinato desiderio delle protagoniste di entrare in relazione di prossimità con corpi proibiti, e in questo modo di riarticolare almeno temporaneamente il movimento e lo spazio pubblico del corpo sociale sudafricano. Il volume dimostra come Gordimer, sceneggiando personalmente alcuni suoi racconti all'insegna di una poetica della condensazione, abbia postulato la carica trasformativa di una corporeità complessa che include nel suo orizzonte affetti e oggetti. -
La disintegrazione del semiotico. Saggio sulla dissociazione neurologica
L'analisi dei disturbi neurologici del linguaggio, della visione, della prassia, conosciuti con il nome di afasia, agnosia, aprassia e spesso connessi a patologie della memoria, ha costituito un importante banco di prova per le teorie del cervello e della mente che si sono susseguite dal localizionismo e dall'associazionismo fino alla teoria della Gestalt, prima dell'irrompere con il cognitivismo dei modelli computazionali, connessionistici e cibernetici in seguito quasi accantonati dallo sviluppo delle neuroscienze e dei modelli biologici. Quale ultima propaggine del sistema nervoso il cervello, strutturalmente diviso in due emisferi a loro volta settorialmente parcellizzati, può dirsi un'unità olistica solo grazie alla fitta e intricata trama di associazioni neuronali che fungono da collegamento. Ma questa trama, tanto complessa quanto fragile, come si sviluppa a livello embriologico e post-natale così può essere incompiuta o può sfaldarsi rivelando il suo rovescio speculare e regressivo nella destrutturazione della Gestalt e nella dissociazione dei nessi connettivi. In questo senso la dissociazione neurologica, pur non apparendo la mente in tutto riducibile al cervello, predispone il terreno alla dissociazione psicopatologica con cui rivela insospettate ""simmetrie"""" nei suoi effetti patogeni: il cervello diviso e settorializzato si riflette allora nella mente divisa e moltiplicata di cui prendono possesso l'Ombra, il Doppio, le voci allucinatorie, la narrazione delirante e psicotica, nel riemergere dell'automatismo inconscio e sonnambulico della mente che dall'arcaico ascolto delle voci degli dèi diviene fattore predisponente la suggestione ipnotica delle masse."" -
De dignitate hominis. Scritti di bioetica
Una riflessione a 360 gradi sulle frontiere del dibattito bioetico contemporaneo, tra filosofia, diritto, storia e scienza. Una ""messa a punto"""" dei traguardi raggiunti e dei molti ancora lontani, una inquieta ricerca sulla peculiare posizione e responsabilità dell'uomo nel creato, e sulla possibile definizione e difesa della dignità dell'uomo."" -
L' estraneità del corpo. Fragilità naturale, potenza dell'immaginazione tecnica, desiderio d'infinito
Mai come nella nostra attualità insensate credenze operano tanto fortemente da indirizzare gli orientamenti di molti. La numerosità dei click, dei like e delle condivisioni ribadisce, continuamente, la signoria della doxa sull'epistème. Prepotenti precomprensioni, frutto di altrettante disseminazioni ideologiche, sono alla base delle storie di diverse persone che, per aver rifiutato di affidarsi ai ritrovati della medicina ufficiale, si sono consegnate alla morte. Da un'interpretazione d'insieme, al di là di quanto insegni il singolo episodio di cronaca, emerge il tema principale del libro. Un filo rosso unisce in un'unica estraneità tre, diverse e distanti tra loro, visioni del corpo e della natura. La suggestione unitaria di un qualcosa che sfugge al controllo. L'impressione di una corporeità che, pur identificandoci, non risponde ai nostri desiderata. Secondariamente a questa separazione tra ciò che si è, fisicamente, nel presente e l'attesa di essere, talvolta e contemporaneamente, altro da sé - se malato, sano; se debole, forte - si consuma la distanza nel pensare e vivere la corporeità: tanto se la si vuole ricondurre a un elemento della natura, quanto se la si vuole superare con la tecnica o ripristinare con la medicina. -
La saggezza dell'acacia. Riflessioni sulla Libera Muratoria
La Libera Muratoria non è una società segreta. È una società iniziatica: vuol dire che i suoi membri cercano nella loro interiorità le risposte alle domande fondamentali che una persona deve porsi per essere se stessa. Sono le domande sul senso della vita, della morte, del mondo, della società, del progresso, del bene e del male. Certo, innumerevoli possono essere le risposte a tali interrogativi. La Libera Muratoria ritiene, però, di essere in grado di possederne una, quella maturata nel corso dei secoli e che vede nella via esoterica la strada maestra per giungere alla verità e alla luce. Essa si fonda sul presupposto di pensare tutto ciò che ci circonda - ossia le cose che vediamo e quelle che non vediamo - come la biunivoca unione del soggetto che ciascuna persona è e la realtà che sta al di fuori di lei. Rendersi conto di questo significa pensare la persona e il mondo non più come entità separate, ma come un tutto unico, in cui si può - e si deve - vivere armonicamente in spirito di pace, di gioia, di tolleranza, di fraternità e di libertà. Gli scritti qui raccolti - e dedicati al Gran Maestro Stefano Bisi - vogliono essere un modesto contributo per tutti coloro che, oltre a ""conoscere"""", vogliono """"vivere"""" l'esperienza della Libera Muratoria."" -
L' unione tra scienza e la tecnica. Una faticosa conquista
Il libro parte da un'analisi rigorosamente storica del significato che, di volta in volta, gli operatori hanno dato ai termini scienza e tecnica. Nella lunga evoluzione storica di tali concetti si considerano solo i momenti in cui la natura della loro relazione emerge in modo significativo. Il rapporto è stato di esclusione di una componente, oppure d'inclusione di una nell'altra e viceversa, e, infine, di unione reciproca. Si è cercato d'individuare le ragioni delle difficoltà e delle fatiche che sono state necessarie per conseguire l'unione completa e sistematica delle due parti costituenti il nesso tra scienza e tecnica, realizzatosi nel corso del secolo XIX. -
Il momento populista. Ernesto Laclau in discussione
A cinque anni dalla scomparsa del filosofo argentino la profezia sul ""momento populista"""" sembra essersi avverata: l'Europa attraversa una fase di radicale ridefinizione dello spazio politico all'interno di una congiuntura aperta a esiti diversi. I saggi contenuti in questo volume, posizionandosi su questo crinale, ripercorrono il lascito di Laclau evidenziando le intuizioni e scovando le incertezze, all'interno di una lettura che si tiene ben lontana dall'apologia, ma che ambisce a fornire strumenti per l'analisi critica e l'azione politica nel presente."" -
Jung e la storia del nostro tempo
Lo scrittore ed esploratore sudafricano Laurens van der Post restituisce in queste pagine uno Jung inedito. Una biografia non ordinaria che nasce da un lungo rapporto di amicizia tra due esploratori, uno degli infiniti spazi dell'inconscio abitato dagli Archetipi, l'altro delle enormi distese del deserto del Kalahari, luogo nel quale van der Post effettuò le sue ricerche sugli ultimi rappresentanti aborigeni della nostra specie, i boscimani. E proprio nel pensiero primevo dei boscimani van der Post rintraccia alcune straordinarie analogie con le intuizioni e gli studi scientifici di Jung. ""Una delle principali fonti d'incomprensione sulla natura e sulla grandezza del contributo di Jung alla vita della nostra epoca - sostiene l'autore - è dovuta alla supposizione che il suo interesse prevalente fosse in ciò che chiamò l''inconscio collettivo' dell'uomo. È vero che è stato il primo a scoprire ed esplorare l'inconscio collettivo, ma, in conclusione, non era il mistero di questo ignoto universale nella mente dell'uomo, bensì un mistero ben più grande, a ossessionare il suo spirito e a guidare tutta la sua ricerca: il mistero della coscienza e del suo rapporto con il grande inconscio""""."" -
Leonardo Nava. Radicamenti. Ediz. a colori
"Caos vuol dire energia. Leonardo Nava traspone energia. Lotta con l'informe. Così l'informe diventa energia. L'energia diventa forma."""" (Flavio Caroli)" -
Invisible sun. La terza dimensione del disegno. Ediz. a colori
Il sole visibile attraverso la vetrata dell'abside della ex chiesa di S. Sisto, ora Museo Messina, viene offuscato dalle ali nere spiegate dei corvi di Vanni Cuoghi di china e acquarello, leggeri e potenti, fragili e fisici: le loro sagome nere sono di intralcio alla luce che colpendole ne svela la materia. Il disegno è la pratica naturale con la quale l'artista si esprime e noi conosciamo Vanni proprio così, come un disegnatore capace di incantarti nell'esprimere un concetto con un lapis, capace, dalla semplicità di un segno, di rendere concreta e dinamica una forma. La provocazione del segno-disegno sta infatti nel mostrare tutto, nel mettere a nudo tutta la tecnica in un istante, perché il segno è padrone dell'istante. -
Bioetica e complessità. Il punto di vista di un biologo
Gli straordinari progressi compiuti dalla biomedicina nel corso del XX secolo vengono approfonditi attraverso la lente esperta dello scienziato di formazione medica. L'autore, ricercatore nel campo della biologia e della genetica, s'interroga sulle conseguenze etiche delle sofisticate applicazioni della conoscenza umana. Nonostante gli indiscutibili benefici per il genere umano e l'habitat che lo circonda, occorre aver consapevolezza dei possibili pericoli di un inadeguato impiego di queste scoperte. Da qui il richiamo a quel principio di responsabilità che dovrà costantemente accompagnare l'azione di quanti operano in questo delicato settore della ricerca. Questo volume raccoglie una parte certamente rappresentativa degli studi e degli interventi etico-scientifici prodotti dall'autore. -
«Io Franco» di Manuel Vazquez Montalbán. Il travaglio dell'identità
Questo libro è uno studio monografico dedicato alla narrazione più ambiziosa e complessa di Manuel Vázquez Montalbán (Barcellona 1939 - Bangkok 2003), autore spagnolo noto in Italia soprattutto per la serie di romanzi polizieschi con protagonista Pepe Carvalho. Militante antifranchista che in gioventù aveva subito il carcere del regime, nel 1992 Vázquez Montalbán dà alle stampe un romanzo, ""Autobiografía del general Franco"""", che come recita il sottotitolo alla prima edizione """"riscatta dall'oblio tutta la crudeltà di un'epoca"""". Si tratta di un'autobiografia fittizia di cui, in questo studio, Silvio Battaglia individua i nodi più difficili da sbrogliare inquadrando fin da subito il romanzo dal lato della sensibilità che forgia l'individuo - in questo caso, il Caudillo - molto prima dell'educazione. L'indagine di Silvio Battaglia si avvale, fra gli altri, di Hannah Arendt e Massimo Recalcati, di Maurice Merleau-Ponty e Adriana Cavarero, di Giorgio Agamben e Mieke Bal, di Paul Ricoeur e Julia Kristeva. Prefazione di Elide Pittarello."" -
L' inførme
L'informe, figlio incerto della volontà di metter fine al rapporto tra Kunst und Rasse (1928), è furiosa dinamo che sconvolge e scompagina - sin dentro la sua esasperata dialetticità - tutto quel che assieme a esso alberga nella rivista ""Documents"""" (1929-30). Grave errore sarebbe, dunque, considerarlo nei limiti del vocabolo o dell'immagine: esso è quasi l'estremo di un fuor-di-segno, indecifrabile e capace di mimare la propria presenza sul """"foglio del mondo""""; romito nella propria invisibile solitudine, lì dove """"ciò che è inganna il suo affermarsi"""". L'intento di questo lavoro d'analisi è di far risorgere quella criticità che l'ha generato rivolgendola contra Magistros Fetiales: criticità che non s'appresta al gioco della pacata inquietudine del ricercatore, bensì al manifesto gusto d'un verso ravacholiano; criticità necessaria affinché si surscriva quell'ipotesi figural-estetica alla quale l'informe era stato relegato e lo si restituisca alla casa del nulla, lì dove è d'ufficio e dove potrà esser funzione di destituenza."" -
La filosofia futura (2018). Vol. 11: Sul linguaggio.
La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio. -
Il denaro di domani. Economisti eretici
Una raccolta di saggi dedicati alle teorie economiche non ortodosse, scritti dai più importanti economisti alternativi della prima metà del Novecento. Le rivoluzionarie idee di A. Kitson, S. Gesell, C.H. Douglas sono qui esposte in modo chiaro ed esauriente, per comprendere perché J.M. Keynes definì le loro opere importantissime, aggiungendo che ""il futuro avrà da imparare più da loro che da Marx"""". Introduzione di Antonino Galloni."" -
La cultura in armi. Gli intellettuali tedeschi e la grande guerra
«Da ieri siamo un popolo in armi. [...] Potesse l'oratore di oggi trasformare ogni parola in una baionetta, in un fucile, in un cannone!» Così si esprimeva il filosofo e teologo tedesco Ernst Troeltsch in un discorso tenuto presso l'Università di Heidelberg il 2 agosto 1914. Queste espressioni sono emblematiche di quel Krieg der Geister, di quella ""guerra degli spiriti"""", che gli intellettuali e gli accademici tedeschi credettero di dover condurre, a colpi di appelli e proclami, a sostegno delle operazioni militari con l'obiettivo di giustificare e dare un senso ampiamente culturale all'immane sforzo bellico e al terribile sacrificio del popolo tedesco. Mentre Inghilterra e Francia potevano rivendicare, per quanto ideologicamente, la missione universale di combattere per la democrazia e la libertà, la Germania non solo non poteva dichiarare di avere una missione di questo tipo, ma doveva anche fare chiarezza, persino al suo interno, sugli obiettivi stessi della guerra. Per questo le argomentazioni tedesche, di cui sono intrisi gli scritti qui presentati in traduzione italiana, se sono da un lato quasi sempre essenzialmente difensive, risultano dall'altro di grande interesse per il modo in cui riflettono sul carattere nazionale - passato, presente e futuro - della Germania."" -
Zapruder (2019). Vol. 48: Tifo. Conflitti, identità, trasformazioni.
Zapruder è il quadrimestrale dell'associazione Storie in Movimento, edito da Odradek dalla primavera del 2003. Ogni numero è costituito da una prima parte, la rubrica Zoom, che raccoglie alcuni saggi sull'argomento monografico di tutto il numero. Ci sono poi le Schegge, articoli più brevi e spesso in collegamento con il tema del numero, e una sezione dedicata alle Immagini. Altre rubriche, che vanno e vengono a seconda dei temi trattati e di chi cura i numeri, sono: ""in cantiere"""", """"la ricerca che non c'è"""", """"archivi"""", """"la storia al lavoro"""", """"storie di classe"""", """"luoghi"""", """"altre narrazioni"""", """"interventi"""". In chiusura vengono presentate sempre alcune recensioni."" -
Dentro il confine. Metamorfosi di concetti nella pratica interculturale
In queste pagine si intrecciano diverse tematiche che spaziano dall'ambito politico e interculturale a quello psicoanalitico ed estetico. Adone Brandalise è stato tra i primi in Italia a portare a contatto lo stile interculturale con il proprio personale campo di esperienze intellettuali in ambito sociologico, politico ed estetico. È tentata qui una ricognizione degli esiti recenti di un confronto tra pensiero, poesia e psicoanalisi, nel dialogo serrato con autori come Nietzsche, Celan, Eckhart, Rosenzweig, Heidegger, Kafka, Lacan: nomi che da sempre scintillano in maniera vivacissima nella costellazione di riferimenti che Brandalise evoca nei suoi interventi scritti, e ancor più in quelli numerosissimi destinati all'oralità. Le due sezioni del libro esplicitano la struttura autoriflessiva dell'insieme del ragionamento di Brandalise: ogni nodo della rete è infatti inestricabilmente connesso a tutti gli altri, e anche gli interventi che riguardano temi di scottante attualità rimandano all'esercizio teoretico relativo a tematiche che solo a uno sguardo superficiale possono apparire più astratte.