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La metamorfosi delle cose
"I racconti di Silvia Giacomini sono l'ascolto dei """"giovani morti"""" rilkiani, che mormorando preghiere, e offrendosi in oblazione, ascoltano, essendo; ed essendo essenzialmente corpo, Silvia Giacomini scrive. Nella loro cifra di simbolica stilizzazione, i suoi racconti costituiscono una declinazione dell'opera poetica, e un altrettanto netto distanziamento dalle consolanti traiettorie del mondo - una esplicita affermazione di quella rivendicata, e pensante, """"innocenza del soffrire"""".[...] Che cosa sgomenta, dei Santi - anche laici -, dei cosiddetti """"pazzi"""", dei borderline, dei marginalizzati, delle persone depresse e ferite, di coloro che rivendicano per sé la scandalosa ricchezza del soffrire? Probabilmente, il loro """"No"""": sebbene non detto, ma reso carne e gesto..."""" (Dalla Presentazione di Matteo Mario Vecchio)" -
Fumo. Diario di un fumatore pentito (si può smettere...)
Il fumo fa male, è innegabile; si può paragonare alle droghe, è una droga. In questo ""diario"""", la storia della mia vita trascorsa insieme con un vizio che mi ha accompagnato come fedele amico fin dall'età giovanile. Cominciamo a fumare per scherzo, per divertimento, ma il fumo può farci ritrovare in situazioni serie, condizioni molto gravi, a volte senza vie di uscita. Non è impossibile smettere di fumare; c'è chi ha avuto questa fortuna. Riflettete! Siate più forti del fumo! Scegliete la vita, la sua bellezza! Di vita ne abbiamo una sola. Smettete di fumare! Si può smettere. Io ci sono riuscito."" -
Inferno e paradiso. Con i diari dei ragazzi del «Vittorio Veneto» di Scampia
Inferno e paradiso è un intreccio di storie: quella dell'autore e quelle di sedici ragazzi di Scampia, scritte di loro pugno. È un'opera intrisa di amore e di verità che desidera smentire il senso comune - portato dai pregiudizi, dall'indifferenza e dalla disattenzione a mettere fortemente in dubbio la possibilità di scorgere il bene nel male - facendo emergere, attraverso i suoi molteplici e unici punti di vista, la loro possibile coesistenza. Un po' come accade, dopotutto, in ogni periferia, in ogni città, in ognuno di noi. -
Echi da amori diversi
"Patrizia ci getta e si getta fra le braccia dell'Amore in questo suo libro. Lo fa senza paura e senza finzioni. No, non ingenuamente, ma consapevole di sollevare un velo sopra un'epoca, la nostra, dove ogni stile sembra contrapporsi alla realtà. Percorre sentieri impervi e sentimenti impetuosi: 'Ascolta cosa è rimasto dentro te, frugando nel caos dei ripensamenti di fughe di ritorni'."""" (Dalla prefazione di Massimo Pacetti)" -
L' erba di Stonehenge
L'elemento di distinguibilità della poesia di Mario Gabriele, sta nella rottura con i canoni dello sperimentalismo e con l'eredità della poesia post-montaliana del dopo Satura (1971), vista come la poesia da circumnavigare, magari riprendendo da essa la scialuppa di salvataggio dell'elegia per introdurvi delle dissonanze, delle rotture e tentare di prendere il largo in direzione di una poesia completamente narrativizzata, oggettiva, anestetizzata, cloroformizzata. Di qui le numerose citazioni illustri o meno (Mister Prufrock, Ken Follet, Katiuscia, Rotary Club, Goethe, busterbook, kelloggs al ketchup, etc.), involucri vuoti, parole prive di risonanza semantica o simbolica, figure segnaletiche raffreddate che stanno lì a indicare il ""vuoto"""". Il tragitto, iniziato da Arsura del 1972, e compiuto con quest'ultimo lavoro, è stato lungo e periglioso, ma Gabriele lo ha iniziato per tempo e con piena consapevolezza già all'indomani della pubblicazione del libro di Montale che, in Italia, ha dato la stura ad una poesia in diminuendo."" -
L' emozione non lascia scampo
Tre giovani donne contemporanee si interrogano dipingendo il senso degli intrecci dell'esistenza attraverso uno sguardo acuto, penetrante, talvolta ironico, su alcune dinamiche ineluttabili della vita, che non lasciano scampo. Storie che si dipanano fra i desideri, le aspettative, le delusioni, le ombre disgreganti delle impronte scalze dei loro passi, nel disordine dei loro amori. Sullo sfondo, in un tempo che appare come sospeso e privo di confini, fra la bruma mattutina e le sfumature sbiadite di un sogno, la voce di una donna di ieri, di memoria dantesca: la Pia, che sussurra le tracce da seguire per svelare il mistero della sua tragica scomparsa. L'allora si ripete nell'oggi. Percorsi che si intersecano nella contemplazione della poesia del paesaggio toscano, che aderisce al susseguirsi delle emozioni come se fosse un abito stropicciato uscito dalla maestria del calore delle pennellate, in un crescendo di tratti a colori sempre più decisi e forti. Ed è proprio qui, come scrive Barbara Cucini nella prefazione, ""l'evento inatteso, come una magia, come un miracolo, la comparsa di chi e di ciò che le salva, sottraendole al mondo che non è. Come in un sogno."""""" -
La giusta strada del ritorno
"In questo essenziale libro di nuove liriche, Silvana Palazzo ci racconta la sua personale esperienza di questa morte del linguaggio, del fallimento della parola dinanzi alla disumanizzazione del mondo e dell'arte, dell'oltraggio che colpisce anche le parole che vorrebbero significare, delle parole amputate e doloranti che sconfinano nel silenzio, ma non il silenzio mistico, ascetico, ma un silenzio frutto avvelenato di una irrimediabile perdita di cui il poeta è costretto a far dono. Le parole, questi guardiani del senso, non sono immortali, non sono invulnerabili. Colpite nei punti vitali, soffrono e muoiono e diventano inservibili; e quando una civiltà ha fatto il pieno di parole morte, ecco che la fine si avvicina."""" (dalla Prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
Asincrono scacchiere. Poesie scelte (1962-2015)
"Questa Antologia del percorso poetico quarantennale di Lucia Gaddo Zanovello testimonia il tripudio della gioia e della acedia, dell'ombra, della obscuritas, e della luce dell'alba, della tristitia, della gioiosa jocunditas e della cura. Lo spirito di questa poesia, nei suoi diapason, è colto come da un raptus sibillino e gioioso proprio di certe scritture poetiche inniche con la loro litania cantarellante sostenuta dalla anafora e dalla replicatio. Lucia Gaddo Zanovello incide con acribia su questo tasto il proprio stile e la propria verbositas acediosa e gioiosa. E la sua scrittura ne trae giovamento. Le poesie più belle di questa antologia sono quelle dove più intensamente la gioia equivale alla tristitia dell'umbra e si mesce con la dulcedo dello spirito incantato sul """"viride rigoglio"""" della vita."""" (dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
La ragazza di miele e altre storie
Le persone dei racconti sono combattenti, ognuno nel loro pezzo di mondo, ognuno nella storia che ha vissuto sulla carta, pronti a respirare e a ricominciare, senza perdersi mai. O meglio, dopo essersi persi, si ritrovano. Non dimentico mai un personaggio che ha vissuto con me. Lo porto dentro e lo racconto come racconterei di persone di carne e sangue, di amici o di cugini. Per questo li ringrazio tutti. Tutte le persone di carta che mi hanno aiutato a respirare, quando nella mia vita è calato un sipario e tutto il mondo conosciuto ha cambiato densità. Come mi ha detto una volta uno sconosciuto su un autobus: il dolore capita solo ai vivi. -
Il protetto
Un americano in fuga dal suo Paese, una pallina da baseball firmata dai compagni di squadra in ricordo di una grande impresa, il parroco di un'isola del Sud che lo prende sotto la sua protezione nonostante una drammatica confessione (è un assassino), una bizzarra amicizia fra il prete ed un esimio chirurgo in pensione, un cacciatore di taglie al soldo della mafia: questi gli ingredienti di un romanzo che a poco a poco diventa un thriller che coinvolge tutti gli abitanti dell'isola... -
Edoardo e Vanessa. Due personaggi... in cerca d'autore
Edoardo e Vanessa sono due figure, una di genere maschile e una femminile, comunque umanizzate, che si incontrano e integrano nella continua osmosi della vita con tutte le loro qualità e particolarità. E la vita si manifesta proprio in tutte le sue sfaccettature positive o negative invitando il lettore a soffermarsi su cosa può capitare agli esseri umani nella quotidianità e nel mondo dei sogni, dell'irreale e dell'onirico. Ognuno leggendo potrà ritrovarsi in qualche personaggio o situazione descritti nei racconti, scoprendo talvolta la soluzione a un proprio problema ovvero a una difficoltà incontrata nelle relazioni umane o nello scorrere della propria esistenza, miracolo questo della lettura quando riesce a creare un feeling, uno stretto rapporto emotivo tra lo scrittore e il lettore. I racconti sono arricchiti da disegni che ne richiamano i tratti salienti e che, pur essendo opera di autori diversi, hanno tutti una grande aderenza al testo e manifestano la sensibilità di chi li ha realizzati. -
Afferro le parole
"Poesia totale quella di Rosy Pileggi che spazia dall'intimità della vita privata personale, quella dei sentimenti, del proprio vissuto, fino alla vastità di argomentazioni generali e sociali della troppo spesso problematica vita di tutti i giorni. La Pileggi scrivendo alza spesso lo sguardo dalla sua scrivania, dal suo mondo, ed è uno sguardo lucido, tagliente, deciso. Proprio come la sua poesia, netta come una pietra sia dal punto di vista grafico che concettuale."""" (dalla prefazione di Marco Limiti)" -
Red Dust
Evelyne Shannon vive in un paesino in provincia di Londra ed è un'affermata arredatrice d'interni. Lavora con la sua amica di sempre Cloe. Professionista di giorno e tentatrice di notte. La sua passione per il Burlesque fa sì che sul palco lei diventi Chantal, la donna più desiderata e ammirata del ""Red Dust"""". Il suo segreto la porterà a mettere in discussione la sua grande storia d'amore con William che, ignaro di tutto, si troverà a decidere se Evelyne sarà davvero la donna adatta a lui."" -
Opus incertum. Discorsi semiseri sull'amore, la vita & altre crudeltà
"Gabriella Pizzala ci fa entrare immediatamente nel suo mondo poetico con la voluta modestia del titolo e con l'ironia del sottotitolo. Un mondo dominato da una realtà intermedia tra notte e alba, denso del mistero della vita e di sofferte convivenze con un mondo troppo spesso deludente, popolato da presenze umane lontane per sensibilità ed empatia. Ma un mondo poetico allo stesso tempo riscattato dalla luce abbagliante e redentrice della poesia, vissuta come dimensione indomita di autenticità e passione viva di una donna che, non a caso, sente a sé vicine le voci impetuose e pure, dolorose e splendide di Antonia Pozzi e Sylvia Plath. Poesia come destino e come scelta, che sa trovare le vie del cuore e ricondurre l'anima alla sua dimensione di verità."""" (Dalle note critiche di Graziella Bernabò)" -
Perdonami William
Amleto sa proiettare sulla scena incubi, angosce e sensi di colpa e, per quanto sia un abile regista-attore della simulazione, resta nella tragedia shakespeariana vittima di fantasmi evocati per sé e per gli altri. Non c'è al mondo altra opera che abbia saputo parlare a tutte le epoche e a tutte le generazioni e che abbia sollecitato le analisi più diverse e sofisticate. Così facendo, si è più volte rinnovata nel contesto scenico e critico alimentando un flusso psichico che trascende il teatro ed entra nella vita/sogno/follia di tutti gli uomini. La tragedia di Amleto in una personalissima quanto irriverente rivisitazione teatrale. -
Piccola Azzurra piccola Rosada
Mentre Rosada muore, Azzurra nasce nello stesso momento incandescente. C'era un orco dentro quella casa. Era Rosada l'orco? O lo era Azzurra? Tristano Tasso si trova ad indagare in un orrido intreccio claustrofobico di bene e male, tra solitarie figure funamboliche in bilico tra la vita e la morte. -
Punzecchiature romanesche
"La penna e il taccuino sono i suoi segni distintivi e gli strumenti che fanno emergere il suo senso ironico legato alla lingua madre e alla natura di... menestrella."""" (Maria Linda Sulli) """"A ben vedere, però, l'autrice non dà vita solo ad una raccolta di suggestioni imitative, lei racconta se stessa e il mondo visto attraverso i suoi occhi e tale racconto, pregno di vita, evoca, perché puro, vero, spontaneo."""" (Riccardo Di Giannandrea) """"Una raccolta di poesie romanesche originali e spiritose che l'autrice ha tenuto per tanto tempo in un cassetto e che ora prendono vita. Si leggono d'un fiato, fanno sorridere,storcere la bocca, fanno pensare... emozionano."""" (Pierpaolo Scialpi)" -
Haiku per un anno bisestile
Sono approdata agli haiku quasi per caso, registrando quello che vedo (poetica dello sguardo) per condividerlo con gli amici di Facebook (spesso accompagnando foto), per mettere il mio piccolo mondo davanti agli occhi degli altri (di coloro che guardano ma non sanno vedere), per condividere un breve momento di sana curiosità. E mi sono appassionata a questa forma che con le sue poche sillabe sa riprodurre l'incanto dei fenomeni naturali, riuscendo a dare un forte impatto emotivo. Spesso non serve cercare lontano ciò che vale la pena di essere raccontato. La poesia non deve necessariamente occuparsi di cose straordinarie o eccezionali, ma può benissimo occuparsi della vita quotidiana. È proprio questa vita comune, di disarmante semplicità (che a ben guardare non è mai banale o scontata, ma piena di sorprese, a volte amare), che mi stupisce e mi fa commuovere. All'arrivo di ogni nuova stagione i sensi rifioriscono e lo spirito si ferma a registrarne le impercettibili variazioni, facendo volare le farfalle dei pensieri che toccano il quotidiano, scivolando così in una modalità di percezione diversa che mi consente di ""vedere"""". (Antonietta Tiberia)"" -
Stracci di parole
"Ilaria ha scoperto presto, fin dall'adolescenza, lo strumento della poesia come mezzo di comunicazione. Se ne è servita, e continua a farlo, dettando la cronaca di un percorso che è nello stesso tempo introspezione individuale e ricerca della verità a partire da una riflessione sulla condizione umana. Il suo lavoro è percorso da una tensione morale alimentata dalla consapevolezza che il dono della poesia non può essere tenuto solo per sé perché appartiene al mondo. Dunque poesia come servizio, nel senso più alto del termine."""" (Giovanna Repetto)" -
Dove il mondo è donna
Io credo che ritrovarsi tra le mani questa silloge, avere il piacere di gustarne ogni parola, sia un dono per l'anima, un respiro di sollievo nel vivere quotidiano.Uno stupore immenso, soprattutto per chi avrà occasione di conoscere l'Autrice o ha già avuto questo piacere, nel leggere non soltanto parole, non versi, sebbene liberi musicali ed egregiamente costruiti, ma una Anima trasprente che ha saputo scrutare davvero le mille sfaccettature di Là dove il mondo è donna.