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Buoni per natura. Alla ricerca dei frutti spontanei del nostro territorio
Sono nutrienti, gustosi e attraenti: sono i frutti spontanei, alcuni dimenticati, che puoi incontrare quando passeggi in natura. Con questo libro tutti possono imparare a riconoscere, raccogliere, conservare e gustare i frutti più diffusi e buoni da mangiare, attraverso tavole illustrate e semplici descrizioni, leggende, ricette e curiosità. Età di lettura: da 10 anni. -
Mirko. Nel tempo e nel mito. Ediz. illustrata
Da alcuni anni si sta affrontando un nuovo avvicinamento di lettura all'opera di Mirko Basaldella - un approfondimento teso alla rinascita delle attenzioni più vaste sull'opera complessa di questo artista italiano di grande spicco. Mirko è sempre stato velocemente classificato dai testi di storia dell'arte come scultore, e certo questo è il ruolo in cui maggiormente si è fatto conoscere in vita ma, come vedremo, non esclusivamente. -
Aurelio Mistruzzi. Una vita per l'arte
Il libro ci restituisce non solo la figura di un artista veramente eminente e oggi forse un po' dimenticato ma permette di ripercorrere un'epoca intera improntata all'antico culto dell'arte quale strumento di promozione della cultura, della tradizione italiana, dell'apporto positivo e costruttivo di nuove forme di impegno politico e religioso. -
Arte metafisica e Wunderkammer
Con questo libro Luna Todaro ha voluto ""porre in relazione i processi da cui si svilupparono i protomusei come prime embrionali forme di organizzazione del sapere e il mondo eidologico dell'arte metafisica, nonchè di molta arte contemporanea. La libera associazione di idee ed oggetti e l'emancipazione dal puro nesso logico rendono unite in un fil rouge teorico le Wunderkammer, l'arte metafisica e alcune tra le nuove sperimentazioni d'arte, collocandole in un'ideale oasi atemporale della fantasia e dell'espressione."""""" -
Ritratti di demoni e angeli. Ediz. italiana e inglese
Il tema che Francesca Bonanni si è scelto per questa sua mostra personale, gli angeli e i demoni, è quanto di più vasto e articolato si possa immaginare e non solo perché il tema è nato con, anzi prima dell'uomo, ma anche e soprattutto perché i margini posti a limite della differenza tra angelo e demone, come tra bene e male, tra comico e tragico, sono a tal punto sottili da confondersi e, quindi, da ingannarci. -
A marble revolutionary. The Dutch patriot Joan Derk van del Capellen and his Monument. Ediz. italiana e inglese
Le vite parallele di Joan Derk van der Capellen tot den Pol (1741-1784) e di Giuseppe Ceracchi (1751-1801) offrono un notevole ritratto dell'Età delle Rivoluzioni. Insieme, i due rappresentano tutti gli intrinseci paradossi, le aspettative e le delusioni che caratterizzarono le intense lotte politiche e gli sviluppi artistici del tardo XVIII secolo. Sia Capellen che Ceracchi erano profondamente impegnati nei cambiamenti rivoluzionari del loro tempo, eppure poterono esprimere il loro ottimismo per il futuro solo nel linguaggio e nell'immaginario tradizionale dell'ancien régime. -
Dall'Alcàntara alla Mancia. Pensieri, colori e forme del cavaliere arancione. Ediz. illustrata
"Rimane comunque da risolvere un problema - così scrivevo della pittura di Giuseppe Maninno nel 2001 - se problema vuol essere, con il quale sfidiamo il lettore ed a cui ognuno può dare la propria soluzione. In una futura storia dell'arte contemporanea della fine XX e inizio XXI secolo dove inserireste la pittura di Mannino? Fra i post-post espressionisti italiani o fra i selvaggi tedeschi, il pop oppure in quel limbo di artisti senza tribù?""""" -
Storie e segreti a via Margutta
Via Margutta: uomini e donne provenienti da tutto il mondo hanno condiviso in questa strada un sogno al di sopra di ogni nazionalità, di ogni religione, estrazione sociale o lingua, un sogno che stringe legami di amicizia a di fratellanza e supera ogni barriera, un sogno che attraverso l'arte, la musica, la poesia continua dalla notte dei tempi ad indicare al mondo la via per la salvezza della civiltà. Un sogno chiamato libertà. In via Margutta, da cinquecento anni, centinaia di artisti di ogni continente continuano a confrontarsi nel nome della cultura, a lavorare e a produrre idee, progetti, emozioni e utopie che garantiscono la continuità dell'esperienza artistica, che si basa sullo studio dell'antico e sulla proiezione verso nuove attese. Via Margutta rimane il fulcro di queste attese, la base delle nuove ipotesi artistiche, l'ago della bilancia del benessere culturale internazionale e la bussola delle nuove correnti di pensiero. -
Voi siete la speranza
Siamo a New York, ai nostri giorni. Ispirandosi all'attualità e alle sue tematiche più scottanti, l'avvocato Maccaroni costruisce un thriller psicologico abilmente congegnato dove tutti hanno qualcosa da nascondere e nulla è ciò che sembra... -
Pietro Papaleo. Storia di uno scultore nella Roma barocca
Verso la fine del 1600 tra l'Italia e le isole del Mediterraneo erano avviati scambi culturali. I contatti tra la società culturale romana e gli artisti maltesi si facevano sempre più frequenti ed oscillavano tra il potere ecclesiastico di Roma e le autorità dell'isola. Nel programma dei gesuiti, seguito con interesse anche dal Governo di Malta, Pietro Papaleo ebbe grande rilevanza. La partecipazione dello scultore palermitano alla realizzazione di importanti opere per l'isola di Malta non fu una scelta casuale. La sua formazione artistica durante l'esordio giovanile romano nell'atelier di Ercole Ferrara, come allievo dello scultore maltese Melchiorre Gafà ed il lungo rapporto di stima e amicizia con i fratelli di questi, gli furono favorevoli ma anche con il consenso artistico delle autorità maltesi quale legame interculturale fra i due paesi. -
Canova. La bellezza e la memoria
Dopo Roma è la volta di Firenze che si avvale del privilegio di ospitare la sensibilità neoclassica del Maestro Antonio Canova in una mostra che vuole mettere l'attenzione oltre che sull'idea di Bello, Grazia e Sublime, anche sullo stretto rapporto che l'artista di Possagno aveva con la città di Firenze e tutte le sue bellezze. Firenze per Canova aveva pochi segreti. Iniziò a frequentarla ben presto, lasciandosi conquistare dai suoi capolavori artistici, dalla sua inesauribile capacità seduttiva, dalla sua atmosfera ricca di fermenti, dalla sua signorilità diffusa, al punto da annotare che: ""non vidi mai contadine sì bene vestite come qui."""" Lo colpì il giardino di Boboli per il gran numero di statue cinquecentesche, le opere del Vasari, di Francesco Salviati, """"il deposito di Michel'Angielo Buonaroti"""". Canova in terra toscana grazie alla proficua collaborazione tra il Museo Civico di Bassano del Grappa, proprietario del patrimonio canoviano in mostra, e Casa Buonarroti, padrona di casa negli spazi che ospitano una rassegna di opere e disegni non solo emblemi delle idee canoviane ma anche testimoni della bellezza frutto della memoria, secondo quella pratica che vedeva Firenze come exemplum irraggiungibile della soluzione salvifica della bellezza."" -
Pietro Testa e la nemica fortuna. Un artista filosofo (1612-1650) tra Lucca e Roma. Ediz. italiana e inglese
Una monografia promossa e voluta dall'Istituto Nazionale della Grafica, che raccoglie un rilevantissimo apparato iconografico a colori con oltre 300 immagini per illustrare e documentare, grazie a saggi di notevole rilevanza ed interesse scientifico, la figura, l'opera e l'attività di Pietro Testa, detto il Lucchesino (Lucca 1612-Roma 1650), disegnatore, incisore, pittore e teorico della pittura, fra le personalità di artisti grafici più interessanti del Seicento italiano. Il Testa ricevette i primi rudimenti del disegno a Lucca, ma decise di andare a Roma dove fu allievo prima del Domenichino e poi di Pietro da Cortona; si legò a Cassiano dal Pozzo, collezionista e studioso linceo che si muoveva nell'entourage di Papa Urbano VIII Barberini, al marchese Vincenzo Giustiniani, specializzandosi nel disegno dall'antico e acquistando una conoscenza straordinaria dei reperti archeologici presenti a Roma. Conobbe presto Poussin, al quale rimase legato d'amicizia per tutta la vita e che fu tra i suoi principali modelli di riferimento artistico. Nel corso degli anni Testa si dedica con una perizia via via più consumata all'incisione all'acquaforte, attività che gli dà da vivere e che gli procura successo e fama, anche a livello internazionale (soprattutto in Francia). Esse sono precedute da centinaia di studi preparatori, a matita, sanguigna, penna e acquerello, oggi conservati nelle maggiori collezioni pubbliche del mondo (Uffizi, Louvre, Haarlem, Teylers Museum, British Museum Metropolitan Museum). -
Storie del '900. Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica
"Il giardino dei Finzi Contini"""" è, in positivo, dal punto di vista cinematografico, uno dei risultati più alti e significativi dell'Italia unita e ricostruita sotto il segno della democrazia, con ormai alle spalle i demoni della guerra e della follia assolutista. Era come se il grande patrimonio artistico e artigianale che per secoli (anzi per millenni) aveva permesso all'Italia - e a Roma ancor più - di primeggiare del mondo nella sfera della produzione artistica, confluendo dagli artisti agli """"artigiani"""" senza soluzione di continuità, avesse trovato la sua ultima roccaforte tra le mura di Cinecittà. è in questa ottica d'individuazione nel cinema italiano dell'ultima propaggine del millenario primato nazionale nell'arte e nell'artigianato che il Museo Ebraico di Roma ospita questa rassegna. La ospita, dunque, nel nome della continuità e dell'amalgama delle storie e delle tradizioni , volendo ricomporre le ultima, ma ancora vive, lacerazioni che il dramma della Guerra e della Shoah hanno lasciato nel profondo dentro di noi, come brace viva sotto un cumulo di ceneri." -
Nel giardino delle fontane
La pratica della scultura per Lucilla Catania è un'attività a tutto campo sia per la scelta dei materiali: terracotta, marmo, cemento, sia per lo svariato ventaglio di forme che questi ultimi assumono. La semplificazione per Catania non è una riduzione: essa rappresenta piuttosto lo sforzo di far emergere la struttura dell'oggetto grazie ad un sottile processo di decantazione di forme ottiche radicalmente ""essentificate"""". In tal modo Catania giunge a valorizzare artisticamente le """"cose"""" più anonime o ad indagare la natura di oggetti poco definiti come i punti, le virgole, gli spicchi e altri enti la cui marginalità non è meno degna di essere fissata e """"trasfigurata"""" esteticamente nell'opera..."" -
Madrugadas
"Madrugadas"""" - ovvero notte che va verso l'alba - è l'ambientazione in chiaroscuro che fa da sfondo alle vicende vissute dai due protagonisti, Andrea Nobili e Nunzio Sorrentino, operatori umanitari in missione in Luanda. È la primavera del '94 e l'Angola attraversa uno dei periodi più difficili della sua storia recente, segnata dagli squilibri sociopolitici della lunga transizione post-coloniale. Le giornate scorrono lente all'interno del compound dove i due amici sono confinati per motivi di sicurezza e un modo per sconfiggere la noia è raccontarsi, alla sera, le storie di cui sono stati protagonisti in quella realtà di guerra, tra mine, complotti e pericoli d'ogni genere. Le vicende si snodano incalzanti ma sono presentate con toni leggeri, talvolta con ironia e sano humor descrittivo, la narrazione riscatta così il clima pesante di quel contesto tragico offrendo un variegato panorama di situazioni e spunti di riflessione su una relatà misteriosa e affascinante che investe anche le vite private dei protagonisti. Il libro è una raccolta di storie interconnesse, rievocate con stile narrativo quasi fotografico e talvolta ironico." -
La costa del Lazio. Il turismo balneare e la trasformazione del paesaggio costiero da Civitavecchia a Minturno. Ediz. illustrata
Questo libro si propone di analizzare le mutazioni che lo sviluppo del turismo legato alla balneazione, e in particolare quello di massa, ha prodotto lungo le rive del Lazio, con le relative trasformazioni indotte sul paesaggio. Paesaggio costiero, la cui linea di costa regionale si sviluppa lungo la provincia di Viterbo, Roma e Latina. Si è tentato di mettere a confronto le testimonianze scritte, fotografiche e cartografiche per far emergere come i fenomeni prodotti dal turismo balneare, nel solo periodo di cento anni, hanno inciso con tanta rilevanza sulle coste da modificarne sostanzialmente la natura. Non solo una ricerca di territorio, ma un'analisi approfondita e minuziosa anche sui cambiamenti di costumi di una società nel suo tempo. Oltre 300 fotografie dagli inizi del '900 a quelle vintage degli anni '70 ci mostrano uno stile balneare a 360°, come le spiagge siano sempre un punto di aggregazione e una vetrina dove prendere nota delle mode e delle usanze del momento. -
Roma (è anche una città) per bambini
Si sente spesso dire che Roma è una città meravigliosa, ma non a misura di bambino. Certamente ricca di fascino e attrattive, grazie alla sua lunga storia, ai suoi siti millenari, al su e giù della sua geografia con i sette colli che la movimentano, tutte caratteristiche che la rendono unica, indimenticabile, la caput mundi insomma, ma non adatta ai più piccoli. ""Roma (è anche una città) per bambini"""" invece - seguendo la filosofia delle altre guide della collana, """"Roma all'aperto"""", """"Roma spendere bene"""" e """"Roma quando piove"""" - invita a scoprire una città diversa, meno monumentale e più fruibile, dove tanti sono i luoghi per divertirsi con i figli, per condividere con loro momenti piacevoli, per renderli autonomi nell'apprendere, per aiutarli nelle scelte e nella crescita. Tra arte, cultura, scienza e spazi verdi, passeggiando per le piccole strade del centro o sperimentando in un atelier, pedalando tra i pini o leggendo un testo intramontabile, coltivando una piantina o impastando un curioso dolcetto, mangiando un gustoso gelato o guardando uno spettacolo in un'ambientazione affascinante. Una ricca selezione quindi, di musei, parchi, laboratori, biblioteche, cinema, teatri, librerie, circoli sportivi, ludoteche, negozi di giocattoli, ristoranti, pasticcerie, e di tante proposte e occasioni per la scoperta o lo svago, tutte interessanti e adatte ai bambini e, in alcuni casi, anche ai ragazzi, romani e non."" -
Rome's cream of the crop. Sweet and savory tips for the eternal city
È sufficiente lanciare la domanda: ""Dove si mangia la miglior carbonara di Roma?"""" ed ecco che tutti diventano critici gastronomici convinti. A volte le risposte coincidono, altre divergono, creando un'accesa ma sempre saporita polemica. In questa piccola ma preziosa guida scritta da una giornalista brasiliana diventata ormai romana, potete trovare davvero di tutto: dagli gnocchi più succulenti alle più sfiziose patatine fritte, dai più filanti supplì al migliore e più gustoso gelato al gusto di pistacchio. Ma se il cibo è senz'altro il cuore di questo libro, non mancano però altre piacevoli sorprese: sarete cosi tentati ad entrare in un negozio o in una qualche bottega per perdervi tra gli oggetti più bizzarri o di scoprire dove si trova la panchina più elegante e isolata per leggere in assoluta tranquillità un buon libro e tanti altri indirizzi per godersi al meglio la città di Roma."" -
La porta delle mani
Da sempre Wach va in cerca di luoghi insoliti per le sue sculture: cappelle nella regione dei ghiacciai del Tirolo, stazioni della metropolitana viennese nelle profondità della terra, il monastero barocco di Melk, o Castel dell'Ovo a Napoli. E ogni volta, ma in particolar modo nel caso della mostra presso i Mercati di Traiano a Roma, il centro del suo interesse è un suggestivo intrecciarsi di passato e presente. Nelle sue opere Wach non ricerca il formalismo, ma l'attualizzazione del mito, la visione dialettica di un essere umano in tensione fra natura (il suo essere creatura) e spirito, ed è questo che lo rende inconfondibile nella sua eccellenza. -
Domenico Umberto Diano (1887-1977). Arte decorativa e scultura monumentale negli anni Venti e Trenta. Ediz. illustrata
Il libro ricostruisce la personalità di Domenico Umberto Diano (1887-1977), artista presente in due aree importanti della cultura figurativa della prima metà del Novecento: le arti applicate e la scultura monumentale, finalizzata all'architettura e votata alla memoria dei caduti nella Grande Guerra. Di lui si erano perse le tracce, malgrado un esordio a due facce di grande risonanza: il monumento al Generale Cantore a Cortina d'Ampezzo nel 1921 e il portale in ceramica nella sezione del Lazio della prima esposizione internazionale di Monza del 1923. Diano studiò all'Accademia di Belle Arti di Roma, con maestri di rango quali Ettore Ferrari, Giulio Bargellini, Duilio Cambellotti; vinse l'esclusivo Pensionato artistico nazionale di Decorazione nel 1915, fu pittore, grafico, ceramista, medaglista, ma prima di tutto scultore, vicino a personalità note e apprezzate come Antonio Maraini e Silvio Canevari. Fu partecipe del rinnovamento del linguaggio plastico partito dal secessionismo coi tratti dell'arcaismo e del ritorno allo stile introdotti da Maillol, Bourdelle, Mestrovic; in più si distinse per un tratto particolare e dominante nella sua storia professionale: la dedizione all'insegnamento. Per molti anni Diano fu direttore e maestro della Scuola d'Arte di Comiso (Rg), e impresse al piccolo istituto una vera rinascita, raggiungendo risultati straordinari in opere decorative dove genius loci e forme moderne trovano una intesa perfetta.