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Linea di fuga
Visionarie, passionali, anticonformiste e disincantate, le protagoniste di queste storie sembrano abitare uno spazio dove le situazione più banali della vita quotidiana, mostrano un insolito volto carico di mistero e suggestione. I loro viaggi si riveleranno pieni di pericoli ed incertezze, sempre in conflitto tra il desiderio di conoscenza e il senso di estraneità di cui sono pervase. Tre sorelle orfane si abbracciano sotto un'eclisse di sole intuendo che da quel momento cambierà per sempre la loro vita. La voglia di liberta e l'innocenza di un'adolescente, sono infrante in un'estate al mare caratterizzata dalla presenza invasiva delle meduse. I confini tra naturale e sovrannaturale svaniscono nel suono del telefono che arriva dalla casa del vicino appena deceduto, nell'ascensore che conduce in un mondo dantesco popolato di ombre, nell'amante dei sogni che appare seduto su una panchina del parco. D'altra parte, come dice una delle protagoniste: Chi ha deciso cosa può essere reale e cosa non lo e? -
Ritorni. Tra Lombardia e Lucania
Nella sua opera prima, ""Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno"""" (Macchione 2013), Giuseppe Gagliardi ha raccontato il dolore e nello stesso tempo le speranze di chi ha dovuto abbandonare la terra d'origine e il mondo contadino per tuffarsi nella realtà metropolitana della Lombardia del boom economico. Da quel momento sono cominciati innumerevoli viaggi tra nord e sud, tra la nostalgia del passato e le lotte per dare una dimensione umana, un'anima, alla società industriale. Ed è il dipanarsi di questo incessante rimescolio di emozioni che ora dà vigore narrativo e stilistico alle pagine di """"Ritorni"""" e alla carrellata di immagini che ne raccontano alcune tappe significative. Giuseppe Gagliardi non cesserà mai di essere il bambino pastore che scrutava il Pollino pensando all'infinito e nello stesso tempo il consapevole metalmeccanico che lottava sognando l'umana dignità."" -
Trasmigrazioni imperfette
Nel fluire del tempo, mite e caduco, un tempo interiore, il paesaggio si trasfigura e diventa rappresentazione dello stato d'animo. Il tempo è anche l'andare altrove, il passare da un luogo all'altro. Le trasmigrazioni di corpo e di anima non possono essere perfette, qualcosa sfugge nel passaggio. Un pezzo di stoffa rimane impigliato nella rete, ""residui di parole"""", un lembo di gonna oscilla al vento, prigioniero del filo spinato, al confine che abbiamo valicato, tra una vita e l'altra."" -
Marco «Mock» Zanzi. The Banjoman
A un anno dalla morte, il 6 agosto 2015, è ancora vivo il ricordo di Marco Zanzi detto Mock, talentuoso suonatore di banjo, polistrumentista, cantautore, cofondatore della PiedmontBrothers Band insieme a Ronald Martin. Il fratello Carlo ha scritto un libro su di lui, sulla sua avventura musicale e su quella spirituale, descritta soprattutto a partire dal Cammino a Santiago di Compostela, intrapreso da Marco nel 2004. Molte pagine sono dedicate alla storia del Progetto musicale Piedmont, nato dopo l’incontro con Ron Martin, cantautore del North Carolina amante, come Mock, della musica Americana (country, bluegrass, folk…). Ma il libro è anche il diario degli ultimi due anni di vita di Mock, segnati da un male incurabile, affrontato con il coraggio dato dalla fede in Dio e dall'amore per la vita. La seconda parte del volume raccoglie alcune testimonianza di chi ha conosciuto Marco e lo ha apprezzato. -
Almanacco delle tradizioni bosine. I stagion dur cör
Stagione dopo stagione, l'autrice ci guida alla scoperta delle tradizioni del territorio varesino. Alla vita delle donne e degli uomini partecipano gli animali e le piante, parti integranti ed essenziali delle abitudini, mestieri e costumi della civiltà contadina. Aneddoti, storie, leggende, i giorni, i mesi ... l'anno scorre veloce accompagnato dalle poesie e dalle canzoni in lingua bosina composte da Diana. L'amore per la propria terra diventa cultura del cuore, svelando le radici più profonde dell'identità prealpina nata tra boschi, laghi e colline. -
Il Natale strabilievole di Lucino Dolcifeste
A Biumino di Voltalatta, periferia di una città frutto della fantasia, il Natale è una conquista dello spirito. E Lucino, il protagonista, si diverte un mondo tra amici immaginari (Aladivento e Intrepido), amici veri (Monopoli e Ciuffodivolpe) e amici di vita (la famiglia). Il sorriso di Lucino le sue bizzarre incursioni nella notte Santa, ma anche le sue paure - che poi sono quelle di tutti - non possono conquistare la simpatia di grandi e piccini. Perché Lucino non prende nulla alla leggera e vuole capire. Vuole conoscere il mondo e le idee che lo muovono. E allora chiede, si informa, legge. Soprattutto sogna. Con al suo fianco una famiglia fatta di personaggi quasi rocamboleschi che raccontano la vita come se fosse una parabola. -
La storia di Fuoco & Aria
"Durante una passeggiata nel parco, Gabriele viene travolto da un vento impetuoso. Ai piedi di una fontana e distratto da un luccichio. Si china: una piccola pietra blu, lucidissima e scintillante, lo guarda. La raccoglie e la mette in tasca. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa: dovrà fare i conti con se stesso e con il Nemico. Ma non sarà solo: dalla sua ha maestro Arminto, Eli e Chiara, le sue grandi amiche. L’eterna lotta tra il Bene e il Male e protagonista di questo romanzo di formazione dedicato ai ragazzi."""" (Giulia Nicora)" -
Ferramonti 1943. Con immagini del campo di concentramento per ebrei di Ferramonti di Tarsia
Nella Calabria del 1943, caratterizzata da violenze e soprusi che sono retaggio di un passato feudale che sopravvive intatto nel presente, la morte di un bracciante, un “nessuno” secondo i “galantuomini”, sembrerebbe destinata a non lasciare traccia nella coscienza collettiva, ma così non sarà. Così attraverso gli occhi di un ragazzino, coinvolto in una vicenda drammatica di cui non capisce la causa, e gli scatti di una straordinaria macchina fotografica, la Bessa Voigtländer del 1935, scorrono segreti gelosamente custoditi. Retrospettivi, come i campi d’internamento fascisti per ebrei, in particolare quello di Ferramonti di Tarsia, scomparsi nel nulla. Vividi come le lotte per la terra al cui interno emergono storie drammatiche, come la morte di Giuditta Levato, uccisa da un barone che difendeva la “sua” terra. La comprensione completa della vicenda non arriverà tuttavia che alla fine, rivelandone la protervia ma anche la banalità. Ancora una volta con Hannah Aarendt possiamo dire “la banalità del male”. -
Amaro vecchio stile
Il fine ultimo di questo libro e quello di mostrare al mondo femminile come anche il piu arcigno e duro degli uomini, puo avere dentro di se un animo sensibile e fragile. -
I nostri nonni mangiavano così. Polenta e bruscitti. Ricette tradizionali dell'alto milanese e del varesotto
Sono molti i fattori che continuano a dare alla provincia varesina una invidiabile fama proprio nel settore alimentare e culinario. C'è una consolidata tradizione di ospitalità alberghiera e turistica con cuochi, gastronomi e pasticceri di indubbia professionalità. Numerose sono le industrie alimentari di grande spicco con lavorazioni tipiche spesso legate alle peculiarità del territorio. Senza dimenticare gli innumerevoli ed originali prodotti che hanno conquistato il mondo. Questo libro ci offre un vasto e rigoroso quadro delle più antiche e moderne tradizioni culinarie della provincia di Varese e dell'Insubria. Dai monti e dalle valli sino ai fiumi e ai laghi, dai borghi agresti sino alle affollate città, queste ricette ci aiutano a compiere un viaggio nella civiltà più originale e genuina delle campagne e dei borghi. Un viaggio che può proseguire a tavola. Con immagini di antichi ristoranti. -
L' occhio fotografico
«Questo affresco lombardo, ""pieno di verde e brava gente / di buona volontà"""", popolato di immigrati sopportati e di bimbi che chiedono senza avere risposte, consegna all'eternità un mondo altrimenti morente, eleva i gesti quotidiani, ridà dignità. Certo, Giovanna Menegùs dice """"con la poesia voglio salvarmi l'anima... / ... di meno non mi basta e non mi serve"""", ma l'esito dei versi, visionari come una rivoluzione, è quello di irrorare le anime, tutte. Al centro commerciale accerchiato dalle auto """"gusci / di coleotteri"""" o al cimitero dove vanno le vecchie pedalando coi fiori sui manubri delle biciclette, nello sfiorarsi sui marciapiedi senza scontri né incontri, la fagiana coi piccoli che rischia di essere travolta, i passeggeri del diretto che parlano di cucina e di tempo, tutto mi sembra nobilitato. E che cosa dovrebbe fare la poesia, se non mostrarci l'invisibile e indicarci l'eternità? Il ragazzo di 15 anni suicida sotto il treno resuscita e diventa, per noi impotenti ma non ancora così disperati, un inno alla pietas e una speranza dopo la sconfitta» (Flavio Olivo)."" -
Varese. Trionfo del liberty. Viaggio nell'arte del primo novecento nella provincia di Varese. Ediz. illustrata
Questo studio ha il merito di catalogare per la prima volta tutte le presenze Liberty del territorio varesino, consegnando alle mani del lettore, o, meglio ancora, dello spettatore, una mappa in grado di guidarlo nella scoperta di un viaggio inaspettato. Vi si incontrano, infatti, gioielli monumentali, quali Ia Birreria Poretti di Induno Olona, o il Palace Hotel di Varese, nato su modello delle case di cura svizzere e austriache, celebrate dalla letteratura mitteleuropea; ma anche dettagli ornamentali quali elaborate ringhiere, o lapidi tombali. Percorrere i cimiteri di Giubiano o di Gallarate diventa così un modo inedito di scoprire l'arte e di esplorare la ricchezza ancora un po' ignota del nostro territorio. Il volume ci fa osservare con occhi nuovi mura che abbiamo visto mille volte, ma forse senza mai coglierne i particolari decorativi modellati in ferro battuto, o in pietra, le linee curve di porte e finestre, la frequenza del ricorso a motivi floreali. Le nostre città si animano così della presenza di un passato che cerchiamo spesso lontano, senza accorgerci che possiamo trovarlo letteralmente oltre la porta di casa. -
Viaggi di nuvole e di terra. Taccuini tra realtà e fantasia
"Dopo tante esperienze, un viaggio da sola ai confini del mondo, un altro in un paradiso dove niente è come appare, un terzo dove invece la bellezza si rivela in tutto il suo splendore, senza lati oscuri. Un filo rosso lega ciò che è straordinariamente bello alla durezza, al dolore, ai drammi sociali: il meraviglioso, splendido e terribile, domina il nostro mondo. Esiste un'unione quasi incredibile nella realtà di due Paesi molto diversi tra loro, Sud Sudan e Repubblica Dominicana, che presentano tanti punti di somiglianza: l'estrema bellezza della natura, la sua pace, la sua serenità contrapposta a drammi sociali, ricchezza e miseria, tutto e nulla, rifugiati e migranti ridotti in schiavitù, guerra infinita e razzismo senza fine. Ma c'è anche il lavoro tenace di chi vuole portare cambiamenti concreti, utili alla gente, di chi crede ancora nella crescita, nella giustizia sociale e nella pace. Contrasti fortissimi suscitano emozioni profonde: un legame tra due mondi, un sogno africano e un sogno tropicale a confronto con il reale. E la gente, che affascina."""" (L'autrice)" -
Vedano Olona. Frammenti di una storia
Un gruppo di Vedanesi, animati da forte passione per il proprio Paese e per la sua storia. Questo è il punto di partenza (e di arrivo) del percorso che ha portato alla pubblicazione del presente libro, ulteriore tassello di approfondimento sul passato della nostra Comunità. Frammenti di vite, istituzioni, luoghi e ricordi si sono avvicendati nella memoria e nella meticolosa ricerca storica delle persone che, incontrandosi nel corso del tempo, hanno - infine - dato forma scritta a molti contributi. -
Nell'immensità di un lago stupendo
«Claudio Comini si sente parte d'un unico universo, dove l'amore è sostanza primordiale del Dio da cui tutto ha origine. Leggendo le sue poesie si avverte la forza con cui trasmette l'oggettività materiale di tutto ciò che ci circonda sia nella porzione scura, sia in quella più chiara ed immateriale che predomina il suo pensiero intellettuale e autocosciente.» (Franco Pulzone). La nuova raccolta di Comini si ripropone di trasferire maggiormente, rispetto al passato, le osservazioni paesaggistiche ad un livello di indagine psicologica che corrisponde a quello che i filosofi tedeschi chiamano, non senza malizia, Erlebniss, vale a dire ""esperienza vissuta""""... Un Comini quindi che si accorge definitivamente, sulla base delle sue esperienze esistenziali, alcune piacevoli ed altre più amare, di quanto la realtà del lago, da lui tanto amata, sia stata filtrata periodicamente dal suo Io, attento a rimasticare ogni dettaglio interiore riguardante la bellezza e la vastità dello spettro visivo quando incontra la massa lacustre."" -
Peppino Todisco. Una vita per il basket
È la storia di un uomo di sport. Attraverso una ricerca minuziosa di date ed eventi, racconta quasi mezzo secolo di vita di Peppino Todisco, ""padre del basket brindisino e pugliese"""", ne ricostruisce la carriera sportiva di allenatore, di dirigente di società ed i successivi incarichi federali. Della sua esistenza ne scorge la parallela attività nel mondo della scuola e ne indaga i legami fondanti con la sua amata Cisternino e con gli """"amici di sempre"""". Importanti le testimonianze cariche di ricordi suggestivi, divertenti, talvolta commossi. Curiosità, aneddoti, fotografie, a poco piu di vent'anni dalla sua scomparsa, emergono dai meandri della memoria e dagli album rimasti chiusi nei cassetti, restituendoci l'immagine di un uomo che ha privilegiato rapporti umani basati su correttezza, rispetto, lealtà. Lo restituiscono al presente e ne riaccendono lo sguardo ironico con cui avrebbe sorriso a questo lavoro. Lo sguardo di un uomo la cui grandezza era forse quella di non prendersi mai troppo sul serio."" -
Quaderno d'Istria
Mi chiamo Eliana Lucia Davanzo, sono nata a Isola d'Istria, paese meraviglioso, circondato da colline verdi, campi fioriti e dall'azzurro intenso del Mare Adriatico. A causa del susseguirsi di tragici eventi, la 2a guerra mondiale con l'occupazione tedesca e il dopo-guerra con la cessione di quei territori alla Jugoslavia, l'Istria e la Dalmazia furono dimenticate non solo dall'Italia ma anche da Trieste. La guerra era cessata, ma per noi Istriani e Dalmati cominciava un'altra guerra, molto più dolorosa, quella dell'indifferenza, dell'abbandono; giorno dopo giorno subivamo offese, insulti. Nel 1948 con grande dispiacere lasciammo la nostra terra per rimpatriare a Trieste. Lì ci aspettava un casermone chiamato ""silos"""" e qui rimanemmo per sei interminabili e sofferenti anni in un ambiente a dir poco fatiscente. Dopo tante sofferenze finalmente è arrivata la serenità: ora vivo con mio marito, anche lui istriano, a Buguggiate, un bel paese in provincia di Varese, circondati dall'amore della famiglia e di due splendidi nipoti."" -
Non ho mai perso un treno. Manovratore delle Ferrovie dal cuore green, attivista del WWF, pedalatore e buona forchetta: la vera storia di Giordano Zuliani
Il treno è un enorme polmone: custodisce l'alito di chi ci sale sopra per poi rispedirlo nei circuiti dei viaggi. E quel luogo che è la stazione, ancora oggi, aggrega i mille luoghi dove non accade nulla - se non l'attesa - eppure accade sempre tutto. In una stazione scorre il mondo. È la vita non solo di chi guarda, con gli occhi in su, il tabellone delle partenze e degli arrivi - perché c'è chi va e chi torna - ma anche di chi fa di queste traiettorie una ragione di sopravvivenza. Giordano Zuliani è un omone di 83 anni. È friulano, ha una parlata rotonda, ti guarda dall'alto: è un gigante buono. Pieno di ricordi negli occhi e nelle parole. -
... E son tornati. I cento anni della «Mutilati» a Lecco
Questo libro è dedicato a quelli che sono tornati. Tornati dalla guerra senza le gambe o senza un braccio, coi polmoni devastati o ciechi o malati per sempre e hanno dovuto reinventarsi la vita. Ed è dedicato a quanti hanno vissuto e sopportato con loro, giorno dopo giorno, le conseguenze di queste mutilazioni, di queste infermità. Ma è anche, e forse soprattutto, dedicato a chi con queste situazioni non si è mai dovuto misurare. Perché sappia. E perché, attraverso la vita di un'associazione in cui migliaia di lecchesi si sono riconosciuti per far valere i loro diritti dopo aver compiuto il loro dovere, possa riscoprire aspetti dimenticati della storia della città e del suo territorio. Dal difficile, e spesso drammatico, rapporto col fascismo, agli sconvolgimenti della guerra e della lotta di liberazione fino alla difficile ricostruzione e alle battaglie civili, condotte a Lecco come a Roma, per avere riconosciuta la dignità del vivere. -
L' indagine di Lara. Da Milano a Lindau e ritorno
Il noto finanziere bavarese Albert Berger è trovato morto nel sonno nella mattina di giovedì 8 agosto 2019. Dopo i figli, giunge alla villa la giornalista italiana Lara Sforza che nei giorni precedenti l'aveva intervistato. Qui sta la chiave per accedere al mistero dell'improvvisa scomparsa di un uomo assai noto nella finanza internazionale. Tutto ruota intorno a Lara, una splendida quarantenne, la cui vita è stata sconvolta dalla rivelazione di un segreto. Sentirà l'esigenza di allontanarsi da Milano. Lara non vuole assolutamente essere sopraffatta dagli eventi, è volitiva e li vuole dominare. Quello che conta per lei non è essere vincitrice o perdente, ma raggiungere la pace con se stessa. Con l'aiuto di amici fidati e del commissario Weber, Lara saprà ritrovare la gioia di vivere e di sognare.