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Come un secondo prima di vederti
India, l'ispettore Deepak Pitkar indaga su un presunto, per quanto bizzarro, caso di terrorismo, la cui costante è il ritrovamento di un foglietto con su disegnato una bicicletta rossa in seguito a furti di poco conto. Messico, Juan è da giorni alla disperata ricerca del marito di sua figlia, scomparso improvvisamente in circostanze ambigue: un'auto targata Tijuana avvistata fuori da un'officina potrebbe far pensare al peggio. Pianeta Terra, ""Lui"""", un extraterrestre in visita sul nostro pianeta per compiere un """"Progetto"""", corre il rischio di morire, incapace di mantenere assopiti i sentimenti che prova per un essere umano. Israele, Hanan, giovane """"meticcia"""", decide di oltrepassare i confini del """"mondo conosciuto"""" per addentrarsi in un paese assediato dalla vendetta e dalla paura, in quello che inizialmente doveva essere un viaggio alla scoperta delle proprie origini, ma che poi si rivela una messa in discussione di tutto ciò che fino ad allora aveva ritenuto vero. Sono queste e molte altre le notizie dal mondo che ci giungono quest'oggi, notizie di individui le cui vite vengono scosse da eventi improvvisi, a volte ambigui, spesso sconvolgenti, raccolte nei racconti che compongono """"Come un secondo prima di vederti"""". L'autore ci illustra come i protagonisti, ovunque essi si trovino e qualunque sia il contesto storico-culturale in cui sono immersi, lottano duramente per affermare se stessi e le proprie idee, in una realtà che incessantemente gli rema contro e in cui si sentono soli e isolati, guidati dallo stesso spirito di ribellione e determinazione. Scorrendo le parole, voltando le pagine del libro, le loro voci sembrano dirci costantemente che l'esistenza, per quanto complicata, vale comunque la pena di essere vissuta a pieno delle proprie potenzialità."" -
Derive
"Essere trascinati dalla corrente delle parole, abbandonarsi ad esse, alla loro musicalità. Quasi il lasciarsi andare nella loro ricerca interiore. Derive quindi come una ricerca introspettiva articolata dalla creatività di un testo poetico, nella sua funzione primaria: comunicare. Nel contemplare il colore azzurro si avverte, nella sua elaborazione cognitiva relativa all'atto percettivo, un senso di quiete. La quiete dopo la tempesta di leopardiana memoria. Nella sua pacatezza, nella sua carica riflessiva, e nella sua delicatezza la colorazione azzurra trasmette tutto ciò. Dopo la tempesta dagli oscuri colori trionfa il cielo azzurro, azzurro come il colore della gioia, nella sua dimensione simbolica. Gioia che non è altro che il """"frutto del passato timore"""". Nell'illusione mai sopita di sfuggire all'estremo rimedio. Derive, di conseguenza, come attimo di consolazione, e come assoluta negazione dell'oblio."""" (Sergio Ceschini)" -
Il mio villaggio
"Bussando alla porta di una misera capanna così come alla più ricca magione Ratta poté osservare, con sua grande meraviglia, un mondo vitale, colorato, multiforme e comunque diverso da quello che, chiuso nella gabbia dei suoi cupi pensieri quotidiani, si immaginava. Storie, debolezze, sogni, aspirazioni: tutte emozioni che sembrava valere la pena di sperimentare, in quanto motori di quella natura umana che lui in vita aveva solo cantato, ma mai incarnato"""". (Dall'introduzione)" -
Un' altra Vienna. Storie di terra e avventure di mare al tempo dei Florio
Quando il cocchiere Filippo Cacciatore accetta l'ennesimo incarico della giornata, certo non si aspetta di ritrovarsi, una volta arrivato a destinazione, con un neonato abbandonato nella carrozza, uno scialle nero e otto carlini: è proprio così che però ha inizio la vita di Ascenzio Trovato, in una dinamica ed esuberante Sicilia del XIX secolo. Un'altra Vienna è un romanzo storico, ma non solo: è il racconto della vita di un uomo onesto ed altruista, che attraversa la storia e ci fa conoscere un'epoca totalmente diversa dalla nostra, seguendo i più importanti avvenimenti susseguitisi allora nell'Isola. Così, l'arrivo nel 1845 dello zar Nicola I a Palermo, l'ascesa della famiglia Florio, la costruzione del piroscafo ""Sicilia"""" (prima nave a vapore del Regno delle Due Sicilie che riuscì ad attraversare l'Atlantico e collegare Palermo e New York) sono avvenimenti che Ascenzio vede svolgersi in prima persona, coinvolto direttamente in tutte le occasioni. È con queste premesse dunque, e un passato avvolto dal mistero, che si realizza la vita del protagonista, tra fatiche, successo, amore e difficoltà. Tutto concorre a far sì che Ascenzio attraversi una vera e propria crescita, una riscoperta di se stesso, che lo rende vicino a noi, con la sua incredibile umanità e attuale, distante solo nel tempo."" -
Ottave
"Basta appena un bel bocciolo di rosa per farti dimenticare il tramonto, per indurti a confidare in qualcosa, a credere in un sogno, in un racconto, in una fiaba breve e fascinosa, in un amore che non ha confronto. Forse perché il canto è un'illusione, che serve a dare al nulla una ragione!""""" -
Essere Nori. Opere dalla collezione del Museo Nori De' Nobili. Catalogo della mostra (Cesena, 13 ottobre-2 dicembre 2018). Ediz. a colori
"Per Nori la pittura è un bisogno spontaneo, nei suoi quadri mette l'accento sulla vita colta e aristocratica che ricordava e che, attraverso le sue opere, continuava a vivere. Ai suoi quadri affida, come a un diario, la sensibilità, le emozioni, le paure, le angosce, in una continua ricerca della sua esistenza che, tramite la prodiga facoltà immaginativa, le fa assaporare il senso di libertà."""" (Simona Zava). Presentazione di Carlo Emanuele Bugatti." -
Giorni feriali
La vita di Emiliano si svolge fra Rimini, dove vive, e Ravenna, dove lavora. Tra queste due polarità c'è la sua storia d'amore con Betty, la sua amicizia con il collega Ivan, una routine tutto sommato appagante ma che è destinata a venire sconvolta. La sua storia con Betty finisce e a nulla serve il tentativo di salvare il fratello di lei dalla comunità parareligiosa che lo ha strappato alla famiglia. Come se non bastasse l'azienda per cui Emiliano lavora si scopre sull'orlo del fallimento e, del tutto imprevedibilmente, Omar, il figlio della sua titolare, vuole coinvolgerlo in un piano criminoso ai danni della madre. Tutto in una volta. Decisamente troppo per un ragazzo mediamente indolente come Emiliano, impegnato a gestire il lutto dell'abbandono. Omar, d'altra parte, ce la mette tutta per convincerlo a varcare il confine tra legalità e illegalità. Una sera lo introduce al mondo notturno dei club privé e gli presenta Manuela, annoiata sacerdotessa della scena BDSM di provincia, sfuggente e oscuramente materna. Per Emiliano è l'inizio di una nuova dipendenza e, letterale, schiavitù. C'è poi Loretta, la compagna di Ivan che aspetta un figlio da lui e Emiliano sente nascere un nuovo, inaspettato sentimento nei suoi confronti. Nel frattempo però le cose precipitano: l'azienda chiude definitivamente i battenti ed Emilianosi trova sulla strada. Forse i soldi facili promessi da Omar potrebbero risolvere molte cose. Incapace di controllare le sue emozioni e indirizzare il suo amore, Emiliano attraversa un paesaggio di zone industriali e pianure i cui unici fuochi, all'orizzonte, sono quelli delle fabbriche, un mondo circoscritto, il cui confine è segnato da bar in aperta campagna, masserie diroccate sedi di feste clandestine e locali notturni in cui esorcizzare la paura del fallimento. -
Adamo e Adamo
I protagonisti di Adamo eAdamo sono Franco, un insegnante appassionato di scrittura e traduzione, e l'anonima voce narrante, quella di un infermiere. La loro storia d'amore è scandita in capitoli, quasi racconti, che ruotano attorno al progetto di Franco: quello di riscrivere in chiave ""gender"""" la Bibbia. Ai due si affianca Andrea, uno studente di Franco, che porta in scena le inquietudini e le passioni di un adolescente. E, sullo sfondo, Bologna, descritta nelle sue sfumature, nei suoi luoghi sacri e profani, tra paesaggi noti e sconosciuti."" -
Lei, un folle amplesso!
"Lei, un folle amplesso! è una raccolta di canti volgari, di speranza e di colore, di sofferenza e di sorriso, di sete e di sogno, di fede e di fame, e poi sì, di certo anche d’amore. È umanità, semplice e autentica, è la materia di cui siamo fatti, quella in cui credo. Sono solo parole di un pagliaccio allo specchio.""""" -
Cinesi in Ancona. Storiella in dialetto anconetano dei primi del XXI secolo
Cinesi e cinesi: un gioco di parole… I primi percepiti come troppo presenti, la seconda come un po’ assente. Giocando su questi significati e sulla diversa percezione della realtà dei personaggi, si scherza su una cultura dialettale che affonda le sue radici nel passato e guarda con speranza al futuro… invitando a un piacevole presente! -
Diligenza del non padre di famiglia (art. 1176 c.c.)
"Nelle quindici composizioni di questa nuova raccolta in versi - quindici 'storie' dall'agile struttura narrativa e dal sicuro andamento poematico - Riccardo Mazzamuto affronta alcuni aspetti della realtà quotidiana all'insegna di una formula giuridica, classica e ancora viva, che si appella alla 'diligenza del buon padre di famiglia'. Requisito, questo, che il codice di diritto civile pretende da chi esercita una professione o amministra degli affari. Mazzamuto si appropria della formula per negarne, in sede soggettiva, mediante una piccola e provocatoria sostituzione lessicale, non solo la 'bontà' ma anche il precipuo carattere paterno. Il concetto giuridico evocato e nello stesso tempo negato fa sì che 'la diligenza del non padre di famiglia' - con la privazione o l'impedimento dell'esercizio della paternità e l'esclusivo riferimento alla 'diligenza' intesa semplicemente come buon senso - costituisca il pensiero-guida, lo sfondo ideale dell'intera opera, quel background su cui si dispiega ciò che sta dietro ai fatti e alle persone e ne connota effetti e modi di agire (...), con il giusto corredo di considerazioni e riflessioni di natura morale e civile che l'autore indirettamente suggerisce al lettore."""" (Angelo Maugeri)" -
Per ordine di indefinita vita
"Lasciate che il poeta scopra il suo capo, che mostri il volto e i campi aperti al vuoto, al dissolversi di una lotta - vinto lo stupore dirà quanto estremo sia il suo sogno di libertà e di pace o se disposto ha tra i lucernari spenti affinità che dicono tutto l'orrore dei vivi, quale verità inghiotte i corpi e i nomi di chi non si conosce - non suggerite che cosa egli sia, ma unicamente ciò che egli non è.""""" -
Il ritorno di Arturo dall'Africa
"Ecco allora tra le mani 'Il ritorno di Arturo dall'Africa'. La seconda raccolta, una nuova avventura, un nuovo viaggio squisitamente umano e originalmente poetico. Un taccuino di viaggio, di panorami, ma soprattutto di paesaggi dell'anima. Non stati d'animo di fragili emozioni, ma abissi, illuminazioni di una esistenza perennemente fluttuante e di una incontenibile metamorfosi tra eternità agognata, spiritualità tradizionale e metempsicosi intrigante. In questa seconda esperienza Bartolucci puntualizza come la determinazione di un andare oltre i luoghi, di voler intraprendere un viaggio interiore. Le pagine che qui sono offerte, le parole che vengono incarnate, le immagini che intrecciano la storia e il tempo, con la conquista di una identità interiore, scavano in modo sempre mirato e lucido, silenzioso e realistico sulla ferialità perenne del vivere."""" (Pier Guido Raggini)" -
Obsolescente
Perché un cellulare ha una durata limitata, così come un computer? Perché le cose di oggi non durano come quelle di una volta? Si chiama obsolescenza programmata ed è diventata una discutibile scienza con i suoi esperti. Uno di questi, il numero uno al mondo, è Riccardo Inna, burbero e disilluso ingegnere informatico umbro, che ora, in pensione, si sente inutile e deve fare i conti con la sua anaffettività e la mancanza di rapporti familiari (da anni non vede la figlia avuta negli Stati Uniti dal suo primo fallimentare matrimonio e la nipote). Suo malgrado, si trova coinvolto in un intrigo internazionale, costretto dal libanese Jabal Maalouf, esponente di una cellula terroristica-informatica, a collaborare ad un folle progetto in un misterioso laboratorio iper-tecnologico in Afghanistan. Giocherà una sorta di partita a scacchi con i suoi nemici, con se stesso, con il suo passato e con sconosciuti sentimenti.rnNon si lascia sfuggire l’occasione per analizzare i mali del nostro tempo, Giancarlo Trapanese, con il suo nuovo avvincente romanzo ambientato tra l’Umbria e il lontano oriente, ma soprattutto ci dice, appassionatamente, una cosa: per diventare ciò che ci rende veramente degli esseri umani, non è mai troppo tardi. Davvero. -
Frusaglia minore
In ""Frusaglia minore"""" si racconta di minorenni nella Fano del dopoguerra coinvolti in gesta di poco conto se confrontate con i rivolgimenti sociopolitici che caratterizzarono quel periodo e tuttavia meritevoli di essere riammesse al ricordo scritto come tutto ciò che riguarda il mondo giovanile. Come vissero, i giovanissimi, quella società che stentava a riorganizzarsi tra nostalgie del passato e volontà di rinnovamento? Numerose testimonianze si trovano in vari e pregevoli scritti di autori nostrani. Notizie di fatti e personaggi ritratti come in un ricco album di famiglia. Con questo racconto si è voluto riportare in vita un foglio dell'album, quello riguardante i gruppi di giovani sui dodici, tredici anni aggregati in bande che rianimavano la città intorno al 1950, riprendendoli """"dal vivo e sulla strada"""" come in un filmato d'epoca."" -
Impressioni
"Della mia anima ho fatto in solitudine un'abside profonda affrescata della mia essenza.""""" -
Piante carnivore in salotto
Non a caso questa raccolta di testi ibridi di Antonio Prenna, tra poesia e racconto brevissimo, si apre con una lettera di Prenna Antonio. Così si firmava nel 1946 il nonno dell'autore, in una lettera indirizzata ai parenti rimasti in Argentina o nati là, utilizzando una sorta di scrittura orale, ricca di calore e immediatezza, per raccontare il passaggio della Seconda Guerra Mondiale a Macerata. Il nonno di Antonio chiama ""polverone"""" gli effetti del """"bombardamento"""" della città marchigiana, una parola che evoca Tonino Guerra con cui l'autore ha lavorato per realizzare poetici piccoli film televisivi. È come un cerchio che si chiude nell'avvicendarsi delle generazioni. Uomini con lo stesso nome, da fine Ottocento al Terzo Millennio, usano la parola scritta per rendere vivo il racconto del presente. Così sono i testi di queste piante carnivore. Ci si accomoda in salotto, si leggono le minute vicende quotidiane raccontate come ascoltando una radio in sottofondo, fino al delirio del poema che chiude la raccolta, dove l'ignoto divora le parole stesse. Trasfigurandole. Sovrapponendosi in una miscela di suoni, parodia delle Centurie di Nostradamus. Nessuna profezia però e nessun messaggio nello stile discorsivo. I rimandi sono numerosi sottotraccia, al lettore l'onere di divertirsi in salotto, naturalmente con un occhio sempre vigile rivolto alle piante."" -
Altrove
Altrove è la storia di una storia, la narrazione del processo stesso di una narrazione, un racconto che insegue e riflette su se stesso, dalla propria genesi sino alla parola fine, parola dopo parola, pensiero dopo pensiero, attimo dopo attimo. Suo perno centrale è Matijas, personaggio fittizio creato dall'inquieto narratore come un ubbidiente burattino, così da poterlo muovere per le strade di quel mondo immaginario che egli si vede nascere e sviluppare in tempo reale davanti agli occhi. Un burattino, però, di cui perde ben presto il controllo, così che la storia finisce per scivolare sempre più nel caos e nell'anarchia retta dai suoi stessi personaggi, al di là di ogni possibilità di interpretazione o dell'affibbiazione di un significato definitivo. Importanti analogie sembrano però legare indissolubilmente - spesso quasi a sovrapporre - il narratore al suo recalcitrante personaggio. Da una parte, un eguale sentimento di oppressione e un desiderio di fuga da una realtà giudicata insufficiente e insoddisfacente. Dall'altra, una cieca obbedienza ad uno stimolo naturale che spinge entrambi verso una dimensione altra, ideale, un altrove a cui entrambi sentono di appartenere senza avervi mai messo piede e della cui esistenza non sono nemmeno certi. Lo stesso altrove che sembra a più riprese fare intromissione nel mondo narrato, in un gioco di continui slittamenti e sovrapposizioni tra dimensioni diverse; quell'altrove che il romanzo stesso, grande calderone che accoglie e rimescola ogni realtà possibile ed impossibile, si rivela infine essere. -
Disobbedienze
«Il Museo Nori De' Nobili rappresenta per la Città di Trecastelli uno dei punti fondamentali dell'arte e della cultura. Il nostro territorio ha un rapporto profondo e indissolubile con la figura di Nori, sia per il fatto che la pittrice abbia trascorso parte della sua vita a Brugnetto, nel Palazzo An-tonelli Castracani Augusti, appartenuto alla sua nobile famiglia, sia perché Trecastelli ha l'onore di ospitare un luogo a lei dedicato. Il Museo amplia i suoi orizzonti rivolgendosi all'immaginario artistico al femminile del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee, con scelte espositive promosse dall'Assessorato alla Cultura, che danno sempre spazio a nuove suggestioni dell'arte contemporanea. Un progetto che prosegue l'attività culturale del Centro Studi è la mostra Disobbedienze: questo il tema conduttore dell'esposizione e il filo che unisce tra di loro tutte le opere dei trenta artisti, alcuni appartenenti alla nostra regione, altri provenienti da diverse città italiane ed europee e da altre parti del mondo. La partecipazione di trenta artisti che si confrontano, ciascuno con il proprio bagaglio di conoscenza e sensibilità su un tema di indubbio rilievo, oltre all'intrinseco valore culturale, si propone come occasione di riflessione e approfondimento. Un progetto che guarda lontano, che va ad arricchire il prestigio e l'importanza del Museo e del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee, ed è motivo di grande orgoglio. L'intera iniziativa, realizzata grazie anche al contributo della Regione Marche, ha il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche e stringe importanti collaborazioni con diverse realtà: La Casa delle Arti - Spazio Alda Merini di Milano, il Museo Comunale d'Arte Moderna dell'Informazione e della Fotografia di Senigallia, il Museo d'Arte Moderna e della Mail Art di Montecarotto e l'Associazione Carlo Emanuele Bugatti Amici del Musinf. Promuovere la creatività, tentando di dare sempre nuovi impulsi ad un circuito culturale con un percorso denso di importanti iniziative, è uno degli obiettivi della Città di Trecastelli, che si propone in tal modo di accrescere sempre di più il tessuto intellettuale del territorio.» (Dalla Presentazione di Marco Sebastianelli Sindaco della Città di Trecastelli) -
L' uomo senza valigia
Finn arriva in un anonimo centro marittimo a fine stagione e si stabilisce in una pensione, ottenendo di rimanere anche per l'inverno. In fuga dal passato e non solo, in cerca di un isolamento sicuro e, forse, di una normalità che non ha mai avuto, si trova suo malgrado invischiato nelle storie dei personaggi con cui entra in contatto: i gestori della pensione, un vecchio pescatore, la dimessa cassiera del supermercato. Tutti, compreso il protagonista, sembrano essere preda di un incantesimo, una stregoneria incombente sul paese, che impedisce di prendere decisioni e costringe a perpetuare rapporti esausti e a lasciarsi vivere in un limbo grigio. Ognuno seguita a recitare la parte che il destino gli ha assegnato. Un malessere esistenziale sembra impadronirsi anche dello strano uomo che cerca Finn, e che finalmente lo trova. Perché Finn ha in qualche modo contravvenuto alle regole. E deve pagare.