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Sul treno della vita
Il treno, richiamato nel titolo della raccolta di Maria Dolores Suma, è una metafora del viaggio e come tale possiede un inizio, una meta e un percorso. Ma essere lì, su quel treno, significa attraversare luoghi sconosciuti e affrontare situazioni imprevedibili. È proprio lungo questa linea che va interpretato il cammino che la poetessa compie, in cui vi è una forte coscienza della sofferenza. Si ha la consapevolezza che un'arida radice dà aridi frutti e, al contempo, che dare amore, alle volte, può corrispondere a ricevere solo dolore. Una tale situazione comporta, a livello testuale, la solida presenza della funzione pronominale, in cui l'Io scava nei meandri della propria coscienza, dei ricordi e dei sentimenti per delineare un quadro dell'esistenza. -
Vita
"Su questo originale spartito che avvolge e svolge musica, geometria, letteratura, filosofia, Giuseppina si racconta ma, questa volta, scrivendo con una penna nuova che non scarnifica le pagine dell'anima: non è più l'incisione della punta che non si rimargina ma è sinestesia vitalizzante che profuma di aggettivi cromatici, schiocca di verbi, si presenta calma ma ferma. È una donna non più 'contro' ma 'nel' flusso di una vita in cui ha imparato a nuotare."""" (Alessandra Degano)" -
Taglio-The cut
La situazione, essenzialmente surreale e velatamente drammatica, propone tre luoghi sovrapposti, con le relative azioni: una sala da barbiere, la cella, la casa, dove si muovono, tra gli altri, alcuni personaggi chiave: il barbiere e il cliente, la madre e il figlio, il maggiore e il prigioniero, nell'ambito di una contrapposizione dialettica che sa di futurismo. Indefinito appare il tempo in cui si svolgono le relazioni e le interazioni tra di essi, offrendo al lettore un'ampia libertà interpretativa, con una guerra lontana, sullo sfondo, quasi impercettibile ma che con le sue atrocità lascia emergere un'intima aspirazione alla pace, pur nella costatazione che «ci sono popoli che vengono, popoli che vanno, poi altri che arrivano, guerre, la pace, poi un'altra guerra e poi un'altra pace», mentre la tracciatura della trama e i destini incrociati dei diversi personaggi appaiono ingegnosi e a tratti di sapore pirandelliano, fino a giungere all'esecuzione di un ipotetico colpevole. -
Sogno oltre le sbarre e le paure
All'interno di un carcere, un detenuto bibliotecario inizia a considerare un sistema rivoluzionario per riabilitare i prigionieri attraverso l'ideazione di vaste aree all'aperto, munite di strutture nelle quali ognuno può imparare un lavoro, interagendo anche con alcuni cittadini. Ne nasce un progetto, l'idea convince la psicologa e il confessore del carcere, ma al contempo avviene una spaccatura tra chi è favorevole e chi è contrario. Velleità personali e utopia si scontrano, eppure il sogno da attuare è troppo importante, sarebbe un ""Laboratorio"""" in cui l'uomo, che si è deformato e che deforma il prossimo e l'ambiente, ha la possibilità di rinnovarsi."" -
Frammenti
«Frammenti. Allo strappo forte, ai rifugi, / ai miei luoghi remoti, amari, / ad anni felici, senza pretese». -
Quando si fa buio. Il cuore prova ad accendere il perdono
«Passa la tempesta e devasta il giardino. / Il vento che non dorme mai / ed il silenzio complice delle stelle». -
Luciano Morandini Izet Sarajlic
Il poeta e intellettuale Luciano Morandini, sempre in contatto con altri artisti, aveva coltivato, a partire dagli anni Sessanta, profondi scambi con alcuni scrittori e poeti dell'allora Jugoslavia. Tra questi, il poeta Izet Sarajlic, con il quale stabilì un rapporto di durevole e fraterna frequentazione. Queste pagine, a cura di Carlo Londero, ripercorrono una parte della loro storia. -
Dal chiostro al mondo. Formazione e istruzione femminile: l'Educandato Uccellis a Udine. Ediz. illustrata
L'Educandato statale Collegio Uccellis di Udine rappresenta una tra le realtà educative più antiche e consolidate del nostro territorio. Al di là degli importanti anniversari che ricorrono in questo periodo (centocinquant'anni dalla fondazione come collegio pubblico e laico e centodieci anni dalla trasformazione in istituto statale), le sue origini sono ancor più lontane: il Convento di Santa Chiara, di cui ha ereditato la sede, fu infatti fondato nel 1294, mentre la Commissaria Uccellis, con finalità assistenziali ed educative, fu istituita nel 1431 e concretamente avviata nel 1685. In questo volume le autrici ripercorrono la storia dei luoghi e delle istituzioni e presentano il ricco patrimonio artistico che l'Educandato ancora custodisce, nonostante le perdite che le ingiurie degli uomini gli hanno nel passato inferto. -
Nuova emigrazione. La propensione all'espatrio dei laureandi dell'Università di Udine
L'emigrazione degli italiani, dopo un lungo periodo di stasi, è ripartita a seguito della recente crisi del 2007 e, dal punto di vista quantitativo, sta assumendo connotati sempre più importanti. Contestualmente si assiste a una prolungata emorragia di persone altamente qualificate non adeguatamente compensata da quelle in entrata. Questo volume presenta i primi risultati di un'indagine basata su un questionario, sviluppato per 'Cantiere Friuli' e sottoposto ai laureandi dell'Ateneo friulano, che rileva le loro intenzioni di espatrio per continuare gli studi o per cercare un lavoro all'estero. -
L' identità del Friuli: scienza e coscienza
Il volume raccoglie i risultati della riflessione che Cantiere Friuli ha dedicato al tema dell'identità del nostro territorio, considerandola preliminare rispetto alla declinazione progettuale di nuove forme di autonomia. A questo fine si è scelto un approccio multidisciplinare, dando vita a un dialogo, stringato ma denso, che ha coinvolto la storia, la geografia, la linguistica, l'economia, l'antropologia e la scienza politica. Ad esse si sono aggiunte alcune testimonianze vive di un'identità concretamente praticata nei diversi contesti dell'agire individuale e collettivo. Ne è emerso il profilo identitario di un Friuli che si consolida accettando di cambiare, di rimettersi in gioco costantemente, conscio che un'innovazione consapevole è la migliore espressione delle sue potenzialità. -
Boscoregione. Rigenerare la città e il territorio
Boscoregione è una sperimentazione interdisciplinare ispirata all'utilizzo del bosco come modello/contenitore di forme da impiegare per conferire nuova identità al territorio del Friuli Venezia Giulia, ragionando sull'opportunità di riequilibrare la presenza delle superfici boscate nei diversi ambienti regionali. Da un'analisi delle mappe è possibile osservare come il bosco di montagna sia in costante crescita, mentre le reti ambientali del bosco di pianura tendano ad assottigliarsi, rarefarsi, interrompersi. A partire da questa lettura è emersa la volontà di sperimentare un progetto per il risanamento ambientale del territorio regionale da ottenersi grazie alla convergenza tra discipline architettonico-ingegneristiche, agronomiche, ecologiche e umanistiche, con la prospettiva di realizzare percorsi di sviluppo concreti a disposizione dei decisori, dei policy maker e di tutta la popolazione. Autori: Mariapia Comand, Christina Conti, Giovanni La Varra, Luca Marchiol, Andrea Mariani, Ambra Pecile, Maurizia Sigura e Elisa Tomat. -
I magnifici incontri 2018. Piano nazionale università digitale
La frontiera digitale è ancora ampiamente inesplorata. Soprattutto per le straordinarie opportunità di crescita, innovazione e governo del fattore chiave di sviluppo delle società contemporanee: la formazione. Raccogliere questa sfida è stato l'obiettivo dei 'Magnifici incontri CRUI' che si sono tenuti nel giugno 2018 a Udine nell'ambito della quarta edizione della manifestazione 'Conoscenza in festa' e hanno visto la partecipazione di oltre duecento rappresentanti da tutti gli Atenei del paese. I testi raccolti sono una sintesi degli otto tavoli tematici volti a porre al centro dell'alta formazione le tecnologie digitali come nuovo linguaggio per l'apprendimento continuo, strumento essenziale per la crescita individuale e del sistema paese, e la comprensione di un mondo in costante e rapida evoluzione. -
Altrestorie/otherstories. Parole e immagini per raccontare le migrazioni del presente
Altre storie: di questo sembra esserci un bisogno sempre più impellente quando si parla di migrazioni. Di storie che raccontino altro, che assumano altri punti di vista, che costruiscano narrazioni differenti, non scontate, non banali. -
Intrecci del tempo presente
La piccola storia di una valle laterale del Friuli, stretta e breve come la vita. L'epopea di povera gente all'ombra della grande storia, tra l'osteria e la chiesa di lassù - a San Francesco e l'osteria e la stazione di quaggiù - a Flagogna - congiunti dall'acqua dell'Arzino e dalla strada Regina Margherita. Guerre e terremoti crudeli, generazioni sfibrate, ricostruzioni coraggiose e speranze cullate dagli affetti e dai cortili. La memoria si dilata per abbracciare e scandire i tempi del passato: il loro intreccio ricompone i fantasmi del Novecento, fino alla dissoluzione, oltre il presente. La valle assiste, selvatica e bellissima, isolata e silenziosa, agli esordi del mondo nuovo. -
The 1976 Friuli earthquake: lessons learned
A distanza di oltre quarant’anni dal terremoto friulano, il volume fa il punto sui progressi compiuti nella riduzione del rischio sismico portando alla luce gli insegnamenti appresi non solo a livello scientifico, ma anche nei settori delle scienze sociali e della comunicazione. Interamente in inglese, il libro raccoglie i materiali del convegno tenutosi a Trieste e organizzato dall’European Seismology Commission per divulgare il più possibile i contributi e i risultati delle ricerche presentati in quell’occasione, in particolare quelli connessi alle tematiche della protezione civile e della gestione del rischio. -
TransLab. Un progetto didattico per la traduzione specializzata
I saggi raccolti in questo volume espongono i risultati delle ricerche nell'ambito del progetto dell'Università di Udine TransLab. Centrato sui concetti di lingua speciale, genere testuale e linguistica dei corpora applicata alla traduzione, il laboratorio ha visto la creazione e la sperimentazione didattica di una piattaforma on-line, realizzata su Moodle 3.3 (Modular Object- Oriented Dynamic Learning Environment) che offre corsi di traduzione specialistica nelle coppie di lingue ceco-italiano, russo-italiano e tedesco-italiano, in relazione a tre generi testuali specifici: brochure turistica, recensione giornalistica (film e libri) e modulo di consenso informato in ambito medico. -
Rodolfo Pallucchini: storie, archivi, prospettive critiche
La figura di Rodolfo Pallucchini (1908-1989), storico dell'arte, critico, direttore della Biennale di Venezia e di musei, organizzatore di mostre e animatore editoriale, viene ricostruita in questa pubblicazione, frutto di una specifica iniziativa di ricerca condotta sul suo archivio personale conservato presso l'Università degli Studi di Udine. Fra i principali esponenti della storia dell'arte veneta, Pallucchini si formò fra Padova e Roma, per approdare nel 1937 a Modena quale direttore della Galleria Estense. Nella sua lunga carriera accademica occupò cattedre di prestigio a Bologna, Pavia, Venezia e Padova nel ruolo che fu di Giuseppe Fiocco, uno dei suoi maestri. Collaborò assiduamente con i principali critici, storici dell'arte, galleristi e restauratori del suo tempo - fra i quali Lionello Venturi, Giulio Carlo Argan, Carlo Ludovico Ragghianti, Luigi Coletti, Roberto Longhi -, instaurando con loro legami fecondi che vengono qui ricostruiti anche grazie al carteggio conservato nel suo archivio. Decisivo fu il ruolo svolto da Pallucchini per il sistema delle mostre, in ambito veneto e non solo, a partire dalla celebre esposizione Cinque secoli di pittura veneziana (1945), organizzata nella città lagunare a ridosso della Seconda guerra mondiale, alla quale fece seguito l'impegno profuso a favore della Biennale: fu direttore della prima edizione del secondo dopoguerra (1948). Nell'ultima sezione del volume vengono messe a confronto le modalità adottate per la tutela e la valorizzazione delle sue carte, della biblioteca e fototeca con analoghe esperienze in Italia. -
Vendere libri a Padova nel 1480. Il «Quaderneto» di Antonio Moretto
La fine del XV secolo vide uno sviluppo sempre più capillare ed efficiente del commercio del libro a stampa, come testimoniano i documenti dell'epoca. Tra queste carte figura un piccolo manoscritto cartaceo redatto a Padova nel 1480, intitolato Quaderneto, a cui il volume dedica uno studio approfondito. Esso informa degli accordi presi da Antonio Moretto, noto libraio ed editore di origine bresciana, con un certo Domenico Giglio da Vercelli, per la gestione della sua bottega in città. Il manoscritto riporta i prezzi fissati per la vendita di oltre 900 incunaboli e costituisce una fonte preziosa per studiare la distribuzione e la circolazione del libro a stampa. -
Un altro maggio altrove
La storia di Caterina inizia con un distacco, il primo di tanti: un matrimonio affrettato la porta dalla sua città, Mantova, a un paese del Friuli collinare, accolta dalla freddezza della nuova famiglia e circondata dalla diffidenza della gente. Insoddisfatta di una vita che si riduce alla cura dei figli e della casa, delusa dal legame con un uomo convenzionale, Caterina si sente come un uccello che non può volare. Così cerca un luogo del cuore tutto suo, dove eludere la quotidianità, le promesse fatte, il dovere, il ruolo… La Braida del Cjastinâr, quella che la famiglia del marito chiama la Casa Vecchia, sarà la sua dimora ideale. E accanto alla casa, più importante ancora, il giardino, che diverrà specchio della sua natura interiore: lì potrà coltivare i sogni e i desideri di ragazza che si ripropongono a ogni risveglio della natura, lì potrà riprendere fiato dalle sofferenze inflitte e patite nella drammatica lotta con il mondo, lì infine potrà raggiungere equilibrio e armonia. Nel suo continuo rinnovarsi – il cadere delle foglie, l’inerzia dell’inverno, lo schiudersi dei germogli – il giardino accompagnerà le stagioni della sua vita e, a ogni addio, Caterina saprà farlo rivivere a sua immagine, concedendosi sempre la possibilità di trovare un altro maggio altrove. -
I magnifici incontri CRUI 2019. Le università per la sostenibilità
Le università svolgono un ruolo fondamentale sia nella formazione delle generazioni future che nella trasmissione della conoscenza all’intera società. Per continuare a essere grandi agenti di trasformazione culturale, sociale ed economica dovranno diventare anche punto di riferimento di buone pratiche di sostenibilità, così come indicato dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ambiente, clima, mobilità, energia, risorse, welfare, sviluppo economico, educazione sono i focus dei contributi qui raccolti, risultato dei ‘Magnifici incontri CRUI 2019', tenuti a Udine nell’ambito della quinta edizione della manifestazione ‘Conoscenza in festa’, che hanno condotto alla redazione di un manifesto che indica alcune linee guida per contribuire allo sviluppo del paese in ottica sostenibile.