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L' urlo del panda
Il rispetto per le regole e per gli altri valgono poco per i protagonisti di questa storia. Rosario Raciti detto il Panda e Matteo Vallante detto Vallanzasca, sin da ragazzi non hanno mai brillato per le loro capacità prima a scuola e poi nella vita. Sullo sfondo una società in decadenza, una nuova generazione che per la prima volta avrà meno speranze dei padri, una vita senza un futuro radioso davanti. Una classe dirigente anch’essa decadente, con un livello socio culturale sempre più basso. Una piramide rovesciata in cui le menti più brillanti emigrano o lottano per sopravvivere e al potere siedono quasi sempre, con rare eccezioni, i mediocri e i furbi. Pietro Alberghina, giovane ragazzo di buona famiglia con grandi ideali, fa da contraltare a Raciti e Vallante. Rifugge un padre mediocre, anch’esso arrivato al successo con astuzia e percorrendo strade non sempre trasparenti, che vuole portarlo dalla sua parte. Dovrà affrontare, contando solo sue forze, una vita difficile, una società poco meritocratica che spesso premia i furbi e punisce gli onesti. -
Dodo. Istruzioni per l'uso
Il protagonista di questa storia è un cane meticcio, Dodo, che si racconta in prima persona. Narra le fasi della sua crescita, la graduale conoscenza dei suoi simili e degli umani, l’inserimento in un contesto famigliare alle cui vicende partecipa con interesse e amore. Dodo è un cane fortunato perché le sue tate, Agnese e Camilla, nonostante qualche difficoltà intervenute nella convivenza, non hanno rinunciato a lui. L’autrice di questo romanzo breve ha voluto fare emergere l’indole più autentica di questo animale domestico presente ormai in molte delle nostre case, cercando di dimostrare che prendersi cura di un cane è un’esperienza sicuramente bellissima, ma anche molto impegnativa e che, dunque, necessita di un grande senso di responsabilità. Accenti ironici, spunti di riflessione, momenti lirico-evocativi si alternano in questo originale racconto, che è un piccolo vademecum per chi volesse conoscere di più un Dodo o rappresenta un rivedersi in tanti momenti condivisi con il proprio cane. -
Controtransfert e regressione
Spirito creativo e in parte autodidatta, Boyer è diventato una leggenda già nel corso della sua vita. È stato uno dei pochi analisti che hanno avuto il coraggio di sperimentare il trattamento psicoanalitico della schizofrenia, della psicosi maniaco-depressiva e di altri disturbi mentali primitivi, un tempo definiti 'nevrosi narcisistiche' e considerati, con l'avallo dello stesso Freud, non trattabili con il metodo psicoanalitico. Particolarmente degno di nota è il suo lavoro sul controtransfert. Boyer ha sempre criticato chi si limitava a sottolinearne gli aspetti di resistenza ed era convinto che tra transfert e controtransfert esistesse un'assoluta interdipendenza. Oggi tutti sappiamo cosa ci sia dietro la resistenza ad accettare formalmente il valore clinicamente positivo del controtransfert. Gli analisti perdono la barriera protettiva della neutralità e, di conseguenza, il loro senso di sicurezza rispetto all'intimità intersoggettiva e al coinvolgimento emotivo. Un altro aspetto di Boyer è degno di nota: la sua attività antropologica a carattere psicoanalitico, svolta insieme alla moglie Ruth tra le tribù Apache. Boyer ha studiato alcuni di questi nativi americani con il test di Rorschach sottoponendone altri a psicoterapia psicoanalitica. Il suo lavoro antropologico è perfettamente in linea con la sua tecnica psicoanalitica. -
Questa luce in se stessi. La vera meditazione
In diciotto piccoli capitoli tratti da discorsi inediti, Krishnamurti ribadisce il suo messaggio, semplice e al tempo stesso rivoluzionario: il rifiuto di ogni religione istituita, di ogni autorità spirituale, della capacità stessa della mente razionale di avventurarsi in territori che non le competono, e insieme la profonda fiducia nella natura dell'uomo, in grado di trovare in se stesso quella luce che ha cercato per secoli, inutilmente, all'esterno. Perché, nonostante i grandi progressi tecnologici, l'umanità si trascina nel disordine, nel conflitto, nella paura e nell'insoddisfazione, sempre più incapace di vivere in armonia con la natura e con i suoi simili? Per Krishnamurti ""noi siamo il mondo"""", e il nostro caos individuale si riflette nel caos globale. La risposta, la sfida che ciascuno deve assumersi, passa per l'abbandono di ogni idea, concetto o teoria, e la ricerca di qualcosa di veramente sacro al di là del tempo. Solo la mente che sa investigare, che sa trascendere il conosciuto e rifiutare ogni condizionamento o controllo, può arrivare alla comprensione, alla libertà, alla pace interiore, ed essere una luce per se stessa."" -
Medicina, valori e interessi (dichiarati e nascosti)
Di medicina oggi si parla e si scrive molto. Gli scandali della malasanità e gli avveniristici traguardi della ricerca scientifica, il fascino delle medicine alternative e i misteri delle biotecnologie, le opinioni di esperti, scienziati, medici e guaritori si avvicendano sulle pagine dei quotidiani e nei palinsesti televisivi. Nell'immaginario comune l'esperienza personale, la 'leggenda', il tam tam dei media finiscono per delineare un quadro che della medicina spesso coglie solo gli aspetti esteriori, quelli che immediatamente colpiscono e, semplificando, portano a esaltarla o a demonizzarla secondo le circostanze. Per lo più si trascura che, al di là delle mitologie, l'esercizio della professione medica è pratica umana e umani sono i suoi protagonisti: come tali essi partecipano di quotidiani vizi e virtù, si animano di passioni e nobili intenti, ma anche, inevitabilmente, di interessi più concreti e prosaici, meno apertamente dichiarati e tuttavia niente affatto trascurabili. Quale è dunque il vero volto della medicina, al di là delle sue molte maschere? Siamo di fronte a una scienza fredda e neutrale che illude con false speranze, a un cinico mercato della sofferenza? Al ""più grande beneficio per l'umanità"""", come qualcuno afferma rassicurante? Oppure a un teatro complesso e variegato in cui convivono intrecci, scenari, personaggi e comparse multiformi e talora contrastanti? Di questo palcoscenico Cesare Catananti offre una panoramica da dietro le quinte."" -
Studi su Vigilio di Trento
Si presenta in questo volume una serie di studi dedicati a Vigilio di Trento, accomunati da una attenzione privilegiata alle fonti letterarie, e soprattutto ai testi delle sue due cosiddette epistole. Sulla base d'una attenta analisi filologica dei testi, si è cercato di stabilire innanzitutto, nella maniera più completa possibile, il retroterra culturale (classico, biblico ed ecclesiastico) di una personalità non ancora studiata sotto questo profilo e liquidata, forse troppo frettolosamente, come di scarso rilievo culturale. Poi, l'analisi della concezione del martirio, che discende dai due testi, è strettamente connessa con la sottostante visione dell'evangelizzazione e pastorale in genere, che motiva e spiega le modalità della testimonianza martiriale stessa. Il capitolo su Vigilio scrittore rappresenta il primo tentativo di giudizio letterario complessivo sul 'modus scribendi' di Vigilio e, più latamente, sulla sua concezione espressiva. Un'attenzione specifica è riservata al testo dei due documenti letterari vigiliani, presentati secondo le loro linee compositive e analizzati nel loro dettato; di essi si offrono non poche proposte di lettura discordanti dalle edizioni oggi in uso, e si dà una nuova versione corredata di un commentario analitico. L'esito di queste ricerche sembra offrire di Vigilio una visione sicuramente più completa e complessa; permette di inserirlo in un circuito culturale e pastorale aperto e dialogante... -
L'umano alla prova. Soggetto, identità, limite
Legami, identità, limite. Non è aria, a quanto sembra, per queste categorie. Nell’antropologia come nella pedagogia, il trend sembra più indirizzato verso il culto dell’autoreferenzialità, l’elogio della diversità, l’incentivo dell’apertura illimitata e della crescita continua. Eppure, qualcosa sta cambiando. La soggettività moderna, che era partita così sicura, diventa consapevole dei suoi rischi e delle sue incertezze. Nella metropoli cosmopolita si allargano i «deserti dell’anima»: luoghi psichici caratterizzati, a dispetto dell’apparente eccitazione dello scenario post-moderno, dalla freddezza emotiva e dall’amoralità ignara del limite. Non si tratta di opporre a questa deriva un moralismo di complemento, o qualche supplemento d’anima. Né si deve immaginare di doversi allineare alla stucchevole denuncia del nichilismo che avvolge l’Occidente. La comprensione qui è in vista di una più consapevole empatia con le opportunità culturali di un umanesimo non retorico, nello spazio offerto dalla condizione sociale presente. Rimane il fatto che il soggetto autonomo ha imboccato anche la deriva – non necessaria – di un’identità perfettamente autoreferenziale. L’ani-ma, e con essa l’umana coscienza, diviene mente e costrutto mentale; il corpo macchina e organismo biologico. È questa semplificazione – del soggetto, come dell’umano tout-court – che ora ci complica la vita. È precisamente il filo che questo saggio insegue e dipana. L’itinerario della sua ricognizione approda, non per caso, a quella esigenza di cura appassionata per l’umano-che-è-comune, in pensieri e opere (senza omissioni). La misteriosa qualità dell’umano-che-è-comune è la risorsa più decisiva di cui l’individuo dispone. È il fondamento più solido per l’elaborazione della dignità e del senso della propria singolarità esistenziale. Di quell’umano-che-è-comune, ciascuno è ospite non padrone. Esso è il più sicuro referente del bene comune: in grado di giustificare i tratti – non negoziabili e non dispotici – di un patto sociale eticamente vincolante. Alla prova del suo stesso limite. -
Infopoverty: possible solutions. 1ª Conferenza internazionale
L'evoluzione delle tecnologie e delle telecomunicazioni ha prodotto un crescente divario tra le popolazioni che possono utilizzare la rivoluzione digitale per lo sviluppo delle proprie economie e culture (non più di un decimo dell'umanità) e quelle che ne sono private, subendone passivamente le conseguenze, con un'emarginazione progressiva che acuisce i problemi da cui esse già sono afflitte. A fronte di tale drammatica realtà è nata l'esigenza di una conferenza che, partendo dai dati di fatto mondiali, facesse il punto sulle soluzioni già sperimentate e proponesse validi strumenti di lotta all'Infopovertà. Il presente volume raccoglie gli Atti di questa Prima Conferenza Internazionale, promossa dall'OCCAM e dall'Università Cattolica in collaborazione con la presidenza dell'Unesco - Executive Board, le Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, alla quale hanno partecipato esponenti delle maggiori istituzioni mondiali, rappresentanti governativi e responsabili di ONG. -
Percorsi di bioetica
I grandi progressi della medicina e della tecnologia dischiudono scenari nuovi che coinvolgono, a diverso titolo, sia coloro che operano nelle professioni mediche e sociali sia coloro che a essi si rivolgono. Questo volume, promosso dal Centro di Formazione Permanente Mons. Luigi Moneta dell'Istituto Sacra Famiglia e dalla Sezione di Milano del Centro di Bioetica dell'Università Cattolica, riprende le lezioni e i contenuti del Corso in Bioetica da loro organizzato, mantenendone pertanto lo stile e il carattere. Il testo, infatti, è pensato come un percorso formativo che, tracciando i fondamenti etico-antropologici del ragionamento morale in bioetica, indichi alcuni criteri e ricadute operative rispetto a temi particolarmente problematici. Pur rivolgendosi agli operatori socio-sanitari che prestano la loro cura a persone con deficit fisici e psichici, ai pazienti, alle loro famiglie e agli amministratori degli Istituti di cura, il testo è pensato anche per tutti coloro che sono interessati alle tematiche bioetiche e vogliono comprenderle più da vicino, allo scopo di rendere omaggio all'intrinseca dignità di ogni singola persona umana. -
Agostino Mascardi tra «ars poetica» e «ars historica»
Entrato giovanissimo nei Gesuiti, quindi brillante uomo di corte al servizio prima del cardinale Alessandro d'Este, poi al seguito del cardinale Maurizio di Savoia, infine, dal 1628 al 1638 lettore alla Sapienza sotto la protezione dei Barberini, il letterato sarzanese Agostino Mascardi (1590-1640) sempre più appare figura centrale nell'età che fu testimone, insieme, dello splendido mecenatismo della Roma di Urbano VIII e delle 'novità celesti' rivelate da Galileo. Questo volume ripercorre, sulla base di un'ampia documentazione, di non sempre agevole reperimento, e in taluni casi inedita, la vicenda biografica e intellettuale di Mascardi mettendo in luce gli apporti originali della sua riflessione retorica e stilistica che, nella ricerca di una prosa di pensiero improntata a criteri di chiarezza comunicativa, sembra far proprie analoghe esigenze tipiche della cultura francese dei primi decenni del Seicento. -
Poesia come pittura. De Libero e la cultura romana (1930-1940)
Questo studio, che riprende nel titolo la formula oraziana ut pictura poesis, costituisce la prima monografia su Libero De Libero. L'analisi indaga il corpus poetico giovanile, da Solstizio (1934) a Il libro del forestiero (1945), e procede attraverso una prospettiva metodologica che mette in relazione i risultati letterari con le esperienze delle arti plastiche e figurative, con cui De Libero, nelle vesti di cronista e direttore della Galleria La Cometa, lungamente interagisce. Nutrendosi di immagini pittoriche, questo tipo di poesia si colloca nel perimetro della Scuola romana, dove il gusto per una lettura surreale del mondo sconfina nelle tematiche bibliche del Genesi e dell'Apocalisse, e i fitti richiami con il mondo dell'epos ripercorrono l'avventura dei poemi antichi e moderni. Dall'incontro tra le muse delle arti e quelle della parola scaturisce un quadro sinora non sondato: i versi di De Libero non soltanto si collocano in un sistema culturale comune al gruppo di sodali (Ungaretti, Vigolo, Sinisgalli, Beccaria, Onofri, Cardarelli), ma si dimostrano indissolubilmente legati alle vaste latitudini della tradizione, da Omero a Virgilio, da Ovidio a Dante, da Petrarca ad Ariosto, da Tasso a Leopardi. -
La poesia di Parini e la città secolare
Questo libro indaga, attraverso le parole e le immagini della poesia, il passaggio dalla città secolare del Parini alla ""madre dei santi"""" di Manzoni. In altri termini, viene qui sviluppato uno studio sui due progetti di societas: il pariniano, basato esclusivamente sulle virtù cardinali (non c'è, infatti, il cielo sopra le opere di Parini) e il manzoniano, che integra e arricchisce il modello precedente con le peculiari virtù cristiane della fede, della speranza, della carità. I risultati proposti poggiano su una assidua lettura di testi, dai molto noti a quelli rimasti un po' in ombra, ma assai significativi. Si pensi, ad esempio, al cosiddetto 'libretto per gli artisti', un'operetta pariniana la quale prescrive complessi sistemi illustrativi ai pittori cui spetta il compito di decorare con allegorie morali le case signorili; e si aggiunga la querelle, qui definitivamente risolta, sviluppatasi intorno alle posizioni dell'autore illuminista e dell'autore romantico sui fatti della secentesca 'Colonna infame'. In sostanza si è voluto, con intenzione, indagare la poesia attraverso le profonde mutazioni antropologiche che intercorrono da Parini a Manzoni, da un mondo ormai vecchio a un mondo nuovo, di cui si è fatta visibilmente levatrice la rivoluzione francese. Il libro termina con un saggio sul """"Dante"""" di Mario Apollonio: esso vale come dedica al maestro e come riconoscimento, a partire da lui, di una tradizione di studi."" -
Dopo la vittoria. Istituzioni, strategie della moderazione e ricostruzione dell'ordine internazionale dopo le grandi guerre
La fine della guerra fredda è stata come una specie di big bang che ricorda quanto successe dopo le guerre napoleoniche o quelle mondiali. John Ikenberry risponde alla domanda su cosa facciano gli stati vincitori con il potere acquisito e come lo usino per costruire un nuovo ordine internazionale. La domanda riguarda in particolare l'egemonia degli USA nell'era unipolare. Il carattere aperto del sistema americano e una rete di istituzioni multilaterali può permettere agli Stati Uniti di esercitare un controllo strategico e di stabilire valide relazioni tra le democrazie industriali nonostante i veloci cambiamenti e l'estrema disparità di potere. -
L' impossibile volere. Tommaso d'Aquino, i tomisti e la volontà
"Volere l'impossibile"""" è un'espressione linguistica e, insieme, un'esperienza umana. Questo volere è rivelatore di altre esperienze, alle quali reagisce o che, per altro verso, provoca esso stesso; sicché l'uomo, volendo ciò che non è raggiungibile, sperimenta la distanza tra il vivere e le possibilità della vita. Si tratta del riconoscimento d'una soggettività radicale che non si esaurisce nell'io che agisce e che fa. Quando l'uomo ha preso coscienza di questa dimensione di sé? È essa reale o immaginaria? Quali conseguenze procura, in ogni caso, la sua tematizzazione? Il presente volume cerca una risposta ai suddetti interrogativi, studiando l'invenzione e il rapido articolarsi del concetto di """"velleità"""", apparso per la prima volta nel Medioevo. La ricerca approfondisce la teoria degli """"atti di volontà"""" proposta da Tommaso d'Aquino; ne considera gli echi all'interno della moderna 'scuola tomista'; valuta le questioni che la filosofia contemporanea, ragionando della 'debolezza del volere', vi ha ravvisato. La nozione di """"velleità"""" diviene allora il terreno per un'indagine più vasta. Essa è una di quelle finestre strette dalle quali nondimeno, perché poste in alto, si può scorgere un vasto orizzonte: una figura medioevale dell'uomo assai meno scontata di quanto appaia nella memoria culturale comune." -
Studi in onore di Angelo Zanella
Angelo Zanella, ordinario di Statistica nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è dal 1977 direttore dell'Istituto di Statistica dello stesso Ateneo. Oltre agli impegni didattici e organizzativi, ha svolto una rilevante attività di ricerca con validi contributi che riguardano la statistica metodologica, la programmazione degli esperimenti, il controllo statistico della qualità, ed altri connessi con l'ambito gestionale del Total Quality Management e della Customer Satisfaction, temi, questi ultimi, di particolare attualità. In occasione del suo settantesimo compleanno sono stati raccolti in questo volume più di quaranta contributi scientifici da parte di colleghi, amici e allievi, come segno di gratitudine e stima. I temi affrontati trattano sia aspetti probabilistici sia statistici, con particolare riferimento ai metodi quantitativi impiegati in ambito tecnologico e aziendale. Sono presenti contributi di carattere matematico, fisico e demografico, a testimonianza della varietà di interessi a cui si è dedicato Angelo Zanella e dell'incidenza che ha la sua attività di studioso e docente nella comunità scientifica, anche a livello internazionale. -
Pugnae maioris imago. Intertestualità e rovesciamento nella seconda esade dell'Eneide
L'idea di un combattimento più grande si presenta alla mente di Enea durante gli scontri sotto le mura della città laurente: è la guerra di Troia che fa da sfondo e da punto di riferimento a quella che si svolge adesso nella piana laziale. Questo avviene perché quella guerra è il punto di partenza obbligato della memoria collettiva, ed è insieme uno snodo imprescindibile per arrivare al riscatto del popolo troiano. La tradizionale synkrisis tra il mondo omerico e la ripresa virgiliana viene qui presentata in forma di rapporto intertestuale rovesciato: perché i perdenti di allora saranno i vincitori di oggi. -
Il contratto di lavoro nel diritto positivo italiano
"Il contratto di lavoro è sorto fin dai tempi in cui l'uomo non bastò più a se stesso pel soddisfacimento dei suoi bisogni e dovette quindi ricorrere all'opera del suo simile per procurarsi ciò che poteva soddisfare i bisogni nuovi. È da questo momento (notiamo per incidenza) che è cominciata la cosiddetta 'questione sociale', la quale è stata acuita dalla caratteristica propria della civiltà umana, in cui i bisogni aumentano in proporzione assai maggiore che non accrescano e si perfezionino i mezzi per soddisfarli. Pare perciò anche a noi assurda l'affermazione di qualche moderno sociologo, per cui il contratto di lavoro sarebbe sorto dall'attuale ordinamento industriale. È stato osservato giustamente che quella affermazione può essere vera solo per quella particolare forma che il rapporto locativo ha assunto per le nuove condizioni economiche e sociali sorte dalla grande industria. Del resto avvertiamo fin d'ora che dal punto di vista del nostro diritto positivo questa differenza non si può fare come si può forse fare da un punto di vista sociologico. La grande industria ha avuto per effetto un aggravamento di talune responsabilità degli industriali, e un maggiore intervento dello Stato a protezione degli operai. Ma il contratto di lavoro nella sua essenza, nella sua costruzione giuridica (l'unica cosa che ci interessa in queste pagine) non ha risentito da questo novello elemento che si è aggregato al vecchio ceppo romanistico...""""" -
L' orientamento come promozione all'inserimento occupazionale
Le trasformazioni culturali che caratterizzano la nostra società in rapporto ai cambiamenti del sistema economico e occupazionale pongono al sistema formativo, e in particolare alle azioni di orientamento, problemi complessi nella definizione dei processi da attuare e delle risposte da offrire a quanti chiedono supporto o consulenza. Obiettivo di questo volume, che riunisce i contributi di qualificati esperti del settore, è proporre a coloro che già operano nell'ambito dell'orientamento una sintesi delle problematiche e delle esperienze relative all'inserimento lavorativo, e quindi anche sociale, delle persone che si trovano in difficoltà occupazionale. -
Riforma fiscale e identità regionale. Il catasto per il Lombardo Veneto (1815-1853)
Questo volume ricostruisce i complessi passaggi che, tra il 1815 e il 1853, condussero all'estimo fondiario e immobiliare del regno Lombardo-Veneto. Il ""nuovo censo"""" fu nella sostanza l'estensione del vecchio """"censo teresiano"""" alle terre dell'ex repubblica Serenissima, sino alle province di Bergamo e Brescia. Già a inizio Ottocento, durante la dominazione francese, si puntò a riformare i vecchi registri censuari della Serenissima. Con il ritorno degli austriaci in Italia, Francesco I, il 23 dicembre 1817, firmò il decreto per un estimo nel Lombardo-Veneto su base geometrico-particellare. Il 27 gennaio 1818 fu istituita la Giunta del censimento, una magistratura speciale per la gestione dell'esperimento catastale. La costruzione del nuovo censimento ebbe come primo obiettivo stimare la rendita dei cespiti imponibili e, conseguentemente, eliminare le sperequazioni impositive tra le province lombarde e venete, configurando l'operazione come vera e propria riforma della fiscalità fondiaria."" -
La realtà dell'immaginario. I media tra semiotica e sociologia. Studi in onore di Gianfranco Bettetini
Questo volume di studi in onore di Gianfranco Bettetini raccoglie testi che offrono una prima e parziale testimonianza delle molte strade aperte dal suo magistero intellettuale, che va dalla semiotica dell'audiovisivo all'etica dell'informazione, dalla storia - e pratica - del cinema alla sociologia dei processi culturali, dalle riflessioni sui nuovi media agli studi sulla comunicazione interculturale, dal teatro alla comunicazione d'impresa. La realtà dell'immaginario è quindi sia un omaggio affettuoso a un maestro che è stato ed è un pioniere degli studi sulla comunicazione in Italia, sia un'aggiornata e innovativa riflessione su alcune frontiere della comunicazione stessa, fra 'vecchi' e nuovi media.