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Sull'acqua. Viaggi, diluvi, palombari, sirene e altro nella poesia italiana del primo Novecento
L'immersione, il viaggio per mare, il naufragio, la portata letale o rigenerante e fecondatrice dell'acqua, la sua natura di superficie in cui si sono rispecchiati da sempre l'uomo e il suo immaginario: sono temi che costituiscono archetipi culturali, religiosi e artistici. Al centro di quest'indagine sono richiamate le diverse figurazioni dell'acqua che governano e alimentano le più significative espressioni della poesia primonovecentesca. In Corazzini, Moretti, Gozzano, Covoni, Palazzeschi, Marinelli. Sbarbaro, Rebora, Campana, Ungaretti, Saba. Montale le immagini mitiche legate all'elemento acquoreo vengono ora rielaborate in chiave sublime, ora dissacrate con toni lacrimevoli, ironici, grotteschi, ora amaramente riconosciute fuori tempo in un'epoca di rassegnazione e di impossibili tragedie. -
Raccontare l'altro. L'Oriente islamico nella novella italiana da Boccaccio a Bandello
In un Mediterraneo-crocevia, metafora di un dilemma complesso, una sindrome della frontiera, del confine oscuro, si misura con il bisogno del varco, con la spinta storicamente ineluttabile allo sconfinamento, all'apertura coraggiosa verso una ""meraviglia"""" ignota. Alla tradizione novellistica - dal Novellino a Bandello, passando per il laico ecumenismo di Boccaccio e dei suoi epigoni - è toccato tener vivo, in antagonismo con la tradizione esemplare, il senso multiforme di un tale confronto-dilemma, facendone una dialettica di civiltà. I vari modi di costruire l'immagine dell'Altro sono infatti figure perturbanti di uno specchio che rimanda in Occidente incertezze morali e dubbi conoscitivi tutti interni alla coscienza cristiana."" -
Teatro romantico europeo e identità nazionale
Il volume offre una riflessione ad ampio spettro sulle modalità e le forme in cui la cultura teatrale dell'età romantica si rapportò alle mutazioni politiche avviate dalla rivoluzione francese. La centralità dei processi di formazione dell'identità nazionale affiora nella ricchezza del patrimonio drammaturgico europeo e nella complessità della sua fruizione a teatro, sede privilegiata di formazione dell'opinione pubblica e luogo fisico di contaminazione sociale. Contributi nell'ambito degli studi di italianistica. germanistica, francesistica e anglistica di: Anselmi, Bandiera, Goni, Crisafulli, D'Agostini, Denarosa, Farese, Guerra, Soglia, Silvani, Sportelli, Tarozzi, Teatino, Wandruszka, Zanelli Quarantini e Zanella. -
Un «keynesiano» del secolo XVIII: James Steuart (1713-1780)
Concepito in parallelo a un'altra iniziativa che impegna Liguori editore, che si concretizzerà con la stampa dell'intero testo inglese della prima edizione dell'opera principale, questo volume vuol essere, a trecento anni dalla nascita, un omaggio a un grande economista dimenticato, ma non per questo, soprattutto nell'attuale situazione dell'economia mondiale, poco importante o poco attuale. Con la sua ""Inquiry into the principles of political oeconomy"""", pubblicata nel 1767, nove anni prima della """"Ricchezza delle nazioni"""", James Steuart rappresenta un'alternativa all'evoluzione che l'economia politica ha preso con Quesnay e Smith. Un'alternativa che vede le sue origini in Law e troverà i suoi sviluppi, quasi due secoli dopo, nella """"General Theory"""" di John Maynard Keynes. Il suo punto di forza è l'analisi del ruolo della moneta e del credito nel processo economico, associata al riconoscimento del ruolo insostituibile che deve svolgervi lo Stato: il tutto nella prospettiva di realizzare, nelle società moderne, in cui gli uomini sono liberi, ma privi in gran parte dei mezzi di sussistenza, quella condizione di piena occupazione che il mercato, da sé, non è capace di produrre."" -
Vladimir Majakovskij. Visione ed eversione di un'opera totale
Un artista complesso e multiforme come Vladimir Majakovskij appare, per sue caratteristiche strutturali, inafferrabile e impossibile da recingere in alcuna definizione. Protagonista delle avanguardie sovietiche in un ambiente particolarmente fecondo di stimoli quale la Russia pre-rivoluzionaria, Majakovskij rappresenta una singolare figura di poeta, attore, pittore, disegnatore costantemente alla ricerca di forme espressive nelle quali veicola una indomabile creatività. La produzione majakovskijana si caratterizza, com'è noto, come la rappresentazione di un desiderio estremo di libertà artistica, priva di pregiudizi teorici e applicativi, irrinunciabile e necessaria. Il volume, dal taglio introduttivo, è necessariamente redatto a più mani e si compone di saggi affidati a giovani specialisti nei settori di volta in volta analizzati. Il libro si rivolge tanto agli studenti quanto ai sempre numerosi appassionati e cultori del grande maestro russo, che possono ritrovare il poliedrico artista nella veste di potente visionario ed anticipatore del nostro contemporaneo. -
La bellezza per te e per me. Saggi contro l'estetica
Una riflessione sulle forme estetiche della società di massa a partire dall'esperienza personale dell'autore: un percorso di lunga frequentazione dei media dello spettacolo, e una più recente attenzione verso i media della vita quotidiana e gli scenari tecnologici della condizione - sempre più postuma e oggettivamente marginale - dell'essere umano a fronte del mondo. Scritti a cavallo tra la fine del Novecento e l'inizio del nuovo millennio, i saggi raccolti in questo libro ""La bellezza, per te e per me"""", """"La casa della bellezza"""", """"Le lacrime di Bambi"""", """"Sensi, sensazioni, sentimenti"""" presentano connessioni tematiche che risulteranno sicuramente evidenti al lettore. Nuovi sono la loro collocazione e il loro assemblaggio, attualissimo è il nodo cruciale che li lega insieme: il rapporto tra sapere estetico e vocazione imperialista del soggetto moderno."" -
Disarmonie. Il caso del Kitsch
Perché la robotica ha sviluppato al suo interno una tradizione antropomorfa perseguendo risultati che, in fondo, non si discostano molto dalla tradizione degli automi settecenteschi? Cosa spinge un progettista a rivestire la macchina con una guaina di latex per riprodurre la pelle umana? L'utopia della creazione del 'doppio' ha seri precedenti nella storia della cultura: dagli automi, magari solo immaginati, del mondo greco alle bourguignotte di Filippo Negroli, dalle statue di cera alle raccolte delle kunstkammer fino al Turco dell'affascinante barone Kempelen. La storia di questi sogni imperfetti ha avuto come inevitabile risultato il kitsch, una costante della storia della cultura che assume un andamento variabile in relazione alle innovazioni e, dunque, alle tecnologie, ai linguaggi e agli strumenti che, di epoca in epoca, si rendono disponibili. L'inclinazione a replicare le cose che lo circondano è dunque, per l'uomo, una tentazione permanente e, insieme, una delle tante vie possibili per approdare al kitsch. Introduzione di Alberto Oliverio. -
Educare e vivere. Idee scolastiche di Grundtvig, Tagore, Gandhi e Freire
Che ci sia a coprirla il soffitto screpolato di un'aula o il cielo immenso di primavera, la scuola è un territorio grande come il mondo che questo testo attraversa dal Brasile fino a Oriente. Interrogare le sue storie, osservare le sue molteplici sfaccettature, farle visita attraverso le riflessioni di diversi pensatori del nostro tempo è ciò che Asoke Bhattacharya prova a fare nella sua analisi, ricordandoci come non esista una vera educazione senza l'alfabeto della vita stessa. ""Educare e vivere"""" è un piccolo manuale di pedagogia senza geografie di separazione, che, per quanto parta dalla lontana India, in verità parla di tutti noi. E delle scuole che ancora dobbiamo imparare ad essere."" -
La verità sospesa. Ragionevolezza e irragionevolezza nella filosofia politica di John Rawls
Può la riflessione filosofico-politica fare a meno della verità? Ammesso che il suo scopo sia pratico, e i suoi sforzi indirizzati alla composizione dei conflitti all'interno della società, è possibile sospendere la verità assumendo al suo posto la ragionevolezza? Basta un'idea del politicamente ragionevole per gli scopi del liberalismo politico? Sono questi gli interrogativi di partenza con cui accostarsi alla 'svolta politica' impressa da Rawls alla sua riflessione sulla giustizia, culminata con ""Liberalismo politico"""". Tesi di fondo di questo lavoro è che, oltre Rawls, occorra ripensare la nozione di ragionevolezza e, per contrasto, di irragionevolezza; in particolare, va rivista la categoria di """"irragionevoli'' onde prendere maggiormente sul serio la varietà dei resoconti di verità che abitano la società 'reale'. Ne deriva che non c'è solo il consenso per intersezione alla base della convivenza pacifica e stabile, unica alternativa per Rawls alla precarietà del modus vivendi; può darsi invece una modalità pacifica e stabile di partecipazione all'impresa cooperativa nel segno di uno stabile modus vivendi, che si rende disponibile per i """"non-ragionevoli"""", per coloro, cioè, che non fanno propri gli standard della ragione pubblica, che non condividono i fondamenti della società liberale ma che non rappresentano per ciò stesso una minaccia all'ordine e alla stabilità."" -
Ingressi laterali al Trecento maggiore. Dante, Petrarca, Boccaccio
L'indicazione ironicamente ausiliaria del titolo è rivolta a italianisti, storici della musica medioevale e rinascimentale e storici dell'arte, ma anche a un pubblico più ampio interessato a vicende cruciali dei primi secoli della nostra letteratura. Puntando, piuttosto che a vaste sintesi, a testi o problemi dei tre grandi autori, rivive la discussione di Dante sulla letteratura a lui immediatamente precedente o coeva, e si ripercorrono nodi secolari dell'esegesi della Commedia. Nelle pagine su Petrarca si saggia la competenza del poeta in rapporto alle altre arti, e se ne studiano gli esiti figurativi in un importante ciclo di affreschi del primo Cinquecento. Si tenta poi di rintracciare per la prima volta il tema di fondo della prima giornata del Decameron, individuato nella lezione ricavabile dall'ascolto. Un'opera che apre passaggi segreti nelle officine letterarie del Trecento. -
Grandi madri mediali. Archetipi dell'immaginario collettivo nel fumetto e nel cinema d'animazione
Le raffigurazioni di Grandi Madri sono immagini archetipiche, ricorrenti dai tempi più remoti seppur sempre rinnovate, capaci di esprimere significati profondi della vita umana, a tratti ineffabili e terribili. L’autrice osserva la loro apparizione nell’immaginario mediale contemporaneo, e si chiede se esse siano ancora simboli vivi, capaci di dare un linguaggio all’esperienza, come riusciva alle immagini del mito e delle fiabe popolari, e se possano essere considerate figure di rilievo per la vita simbolica e immaginativa di lettrici e lettori, spettatrici e spettatori contemporanei. Terribili supereroine mutanti del fumetto nordamericano, o più ambivalenti figure di grandi e piccole madri prodotte dall’immaginazione di Hayao Miyazaki riescono a volte ancora oggi a esprimere, non senza ostacoli, l’ambivalenza irriducibile e la terribilità della vita umana e della natura, il senso segreto della vita come ciclo continuo di nascita, morte e rigenerazione, con cui la cultura e l’esperienza umana da sempre si sono dovute confrontare. Una nuova edizione aggiornata. Con una postfazione di Gino Frezza. -
Mustione «traduttore» di Sorano di Efeso. L'ostetrica, la donna, la gestazione
Il lavoro di Mustione costituisce un esempio molto interessante del recupero di alcune espressioni di letteratura medico-scientifica in lingua greca e della riproposizione in latino attraverso un lavoro di adattamento che si pone come finalità la conservazione dei contenuti fondamentali e, al contempo, la semplificazione delle forme linguistiche. Il trattato di Sorano di Efeso, monumento della scienza ginecologica di età imperiale, viene così rielaborato e trasformato in un agile strumento didattico rivolto alle donne che si orientavano alla professione di ostetrica nell'ambiente dell'Africa settentrionale latinofona di età tardoantica, donne scarsamente alfabetizzate o, talvolta, addirittura analfabete, il cui apprendimento si fondava soprattutto sull'oralità. -
Come negoziare. Tecniche, strategie e tattiche per negoziare meglio e ottenere vantaggi
In un contesto sociale e professionale di interessi diversificati, le tecniche di negoziazione si affermano come naturale attitudine volta alla ricerca della migliore soluzione possibile per le parti coinvolte, ma anche come strumento di prevenzione e contenimento rispetto a crisi potenziali. Procedendo in una trattazione logica e consequenziale, il testo propone un macro-obiettivo innovativo, al cui interno il processo di negoziazione non si alimenta di punti di forza e di debolezza ma di incontro e di condivisione, diventando modalità per il raggiungimento dei propri obiettivi e per la conoscenza di sé e dei nostri interlocutori. Il linguaggio del testo è funzionale sia all'autoformazione che alla formazione d'aula; la presenza di esercitazioni, inoltre, favorisce una consultazione pratica e operativa. -
Kafka e le metafore dei media
Una lettura mediologica di Kafka su diversi piani: l'orientamento rispetto al cinema e al teatro; le strutture della narrazione che reagiscono al tempo simultaneo dei media elettrici; il germinare delle metafore nella lacerante metamorfosi del soggetto in un ambiente straniato; lo sdoppiamento, l'imbestiamento, la sofferente e soffocante riconfigurazione del corpo e dello spazio nel flusso sensoriale della metropoli. Una scrittura incisa sulla carne, il racconto della frammentazione, della scoperta e dell'oppressione di un nuovo potere che si rivela: il dominio mediale, pervasivo nella sua mutevolezza. I contributi sono di Donatella Capaldi, Paola Bertolone, Alessio Ceccherelli, Fabio Di Pietro, Emiliano Ilardi, Fabio Tarzia e Giovanni Ragone. -
Montesquieu. Intelligenza politica per il mondo contemporaneo
"Siamo persuasi che una riflessione approfondita ed equanime su Montesquieu e sulla sua doviziosa eredità culturale, morale e giuridica sia oltremodo opportuna, specie in questa temperie di grave, inquietante, avvilente miseria. Asserendo ciò, siamo confortati dalla certezza che la maggior parte dei migliori studiosi attivi nei due secoli trascorsi sono concordi nel riconoscere che la globalità delle sue idee decisive - anche fatta astrazione dalla loro originalità intrinseca, che d'altronde permane invulnerata quanto ammirevole - ha condizionato, in maniera sempre positiva e in misura tuttora incalcolabile, nazioni, costituzioni, codificazioni, istituzioni e organizzazioni determinanti nella vita moderna e contemporanea del pianeta. Ma desideriamo aggiungere subito che le convinzioni più incisive ed amate di questo illuminista affatto singolare possono anche - a nostro giudizio, va da sé - dire e dare moltissimo a ciascun cittadino europeo di cultura, a patto che sia disposto ad accoglierle con mente libera, con spirito autenticamente critico."""" (dalla premessa)" -
Ripartire dalla sobrietà. Le fattorie sociali
Guidati dalla necessità di trovare una sintesi tra la necessità di adottare stili di vita sobri, sistemi produttivi che non siano necessariamente orientati al profitto e, in particolare, modelli sociali solidali e inclusivi delle fasce più deboli, gli autori del volume propongono una riflessione sui temi del valore del territorio, del limite delle risorse, del ritorno al locale e del lavoro agricolo come ambito di produzione e di promozione di nuove modalità relazionali e nuovi contesti di cura. A partire da esperienze condotte al confine tra impresa agraria e lavoro sociale, i diversi capitoli forniscono stimoli utili a avviare nuovi progetti di impresa e di sviluppo sostenibile centrati sul recupero del territorio, sul consumo consapevole, sul reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, sulla cura di sé e dell'altro. -
Radici di ferro e futuro d'acciaio. Uno sguardo comunicativo sull'identità di Piombino
Attraverso uno sguardo comunicativo, e attivando una memoria troppo spesso dimenticata, si osserva, si legge, si comprende la lunga durata storica di Piombino con lo scopo di analizzarne i momenti più significativi e di evidenziare i recenti punti di svolta che hanno costretto questa città ad essere riflessiva e a trovare nuove modalità di comunicazione interna ed esterna al territorio. Il futuro d'acciaio che riecheggia nel titolo rappresenta il punto di arrivo di un lavoro di ricerca decennale svolto dall'autore, e forse per Piombino il punto di partenza di un viaggio faticoso, tortuoso, ma necessario da compiere, con la consapevolezza che il futuro va immaginato, costruito, comunicato: un'impresa Piombino che deve uscire dalle logiche locali e proiettarsi nel globale, ridefinendo la propria identità, incessantemente e con la duttilità e la resistenza proprie del tanto amato e odiato acciaio. Postfazione di Giovanni Bachelloni. -
Da grande capirò tutto. Le domande di una bambina sul mondo
Attraverso una serie di racconti autobiografici l'autrice narra la ricerca di significato come passione dominante che indirizza lo sviluppo psicologico cognitivo e affettivo - dall'infanzia all'età adulta. Solo nel permanere di un atteggiamento interrogativo ""infantile"""" può trovare alimento la creatività immaginativa che garantisce possibilità di progresso per il genere umano. Il bisogno di orientarsi nel mondo fisico e sociale è narrato dal punto di vista del bambino pensatore, che vive con stupore la sua avventura, e dal punto di vista dell'adulto che, con occhio smagato e comprensivo, riconosce dentro di sé il bambino che è stato e che in parte continua ad essere. Quattro i nuclei tematici trattati e rilevanti sul piano sia personale, sia più generale: la nascita dei primi interrogativi e del bisogno di coerenza cognitiva; lo sviluppo del senso di appartenenza affettiva, attraverso l'esperienza nelle interazioni significative sia con gli adulti che con i coetanei; il mistero della vita che non cessa di sollevare quesiti esistenziali universali; la scelta degli studi e dell'attività professionale in cui vengono individuate la confluenza e l'integrazione delle diverse linee evolutive della personalità dell'autrice. Un percorso di formazione in cui la riflessione teorica si intreccia con la narrazione di storie e vissuti coinvolgenti in cui il lettore potrà trovare diversi elementi di identificazione."" -
La città diffusa. Luoghi pubblici, luoghi comuni, luoghi abusivi
Mentre negli Stati Uniti la città che senza soluzioni di continuità si estende per centinaia di miglia anche su tre stati ha un nome ben preciso, Sprawl, in Italia le definizioni sono ancora molte: città infinita, città diffusa, città diramata, città regione o addirittura ""città in formazione"""" o """"città in nuce"""". C'è uno sforzo di comprendere e, soprattutto, di comunicare questa nuova città diffusa che anche in Italia sta velocemente saldando non solo le città più piccole a quelle maggiori ma anche i più grandi comuni capoluogo. Nello stesso tempo emergono già sul piano delle analisi le resistenze di una cultura e di una politica legate all'idea tradizionale di città compatta. Afferma il filosofo Jurgen Habermas: """"La nostra idea di città è strettamente legata al nostro modo di vita. Il nostro modo di vita sta cambiando così rapidamente che la nostra idea di città non è in grado di svilupparsi simbioticamente allo stesso ritmo"""". È necessario superare i frequenti luoghi comuni, tanto positivi che negativi, ed evitare manichee contrapposizioni che collocano tutte le positività nella città compatta e le negatività in quella diffusa. Un'analisi critica delle esperienze europee e nordamericane, e di ciò che è avvenuto sul territorio italiano nell'ultimo mezzo secolo, può fornire gli strumenti a studiosi, amministratori e politici per comprendere e governare la città nuova che, inglobando quella storica e compatta e quella diffusa ed anonima, sarà la condizione urbana per i decenni a venire."" -
Prospettive sulla «buona educazione» per un modello a-venire
Il volume s'interroga su che cosa debba caratterizzare l'educazione perché sia all'altezza delle sfide, ma anche delle possibilità di umana realizzazione proprie della civiltà moderna, segnata dall'affermarsi della scienza. Di fronte alla minaccia di irrilevanza del pensiero e al profilo, che sempre più si delinea, di una società 'spensierata', le prospettive della 'buona educazione' sembrano affidate - oggi più che mai - all'alleanza di pedagogia della scienza e di pedagogia socratica. Queste convergono nell'idea di educazione al pensiero complesso (ossia critico, creativo e caring) attraverso l'indagine filosofica, secondo il modello messo a punto da Matthew Lipman, nella scia di John Dewey. Solo grazie a tale alleanza si potranno educare generazioni impegnate nel realizzare ""l'autentico moderno"""" che è ancora a-venire.""