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Islam e città nell'Africa a sud del Sahara. Tra sufismo e fondamentalismo
Nelle città dell'Africa a sud del Sahara, si delinea un percorso affascinante che si snoda tra Sufismo e Fondamentalismo, all'insegna ora di un'opposizione radicale, ora di un'alleanza tanto problematica quanto sorprendente. Al centro dell'analisi emerge il binomio Islam-città quale conditio sine qua non dei processi di urbanizzazione e di islamizzazione in corso nell'Africa a sud del Sahara. Un approccio, dunque, all'antropologia urbana nell'Africa sudsahariana che privilegia la griglia interpretativa rappresentata dall'Islam, in un contesto prettamente interdisciplinare che spazia dalla sociologia all'antropologia, dalla storia all'islamologia fino alla musicologia. -
L' arte contemporanea. Tendenze, poetiche e ideologie dall'espressionismo tedesco alla postmodernità
Questo libro (strutturato in due volumi: il primo contenente il testo, il secondo le illustrazioni e la bibliografia) tematizza l'arte contemporanea nella fattispecie l'arte del XX secolo - seguendo un percorso per così dire classico, storico-diacronico; un percorso che, partendo dalle incandescenze espressioniste, giunge fino alle poetiche dell'arte più attuale (Bad Painting, Transavanguardia, Citazionismo, Post human...), poetiche sovente ""ciniche"""" e """"ripetitive"""" in rapporto alle creazioni dei movimenti dei primi decenni del Novecento. Tuttavia, parallelamente a tale itinerario manualistico (ma particolarmente sensibile ai concetti delle scienze umane: filosofia, sociologia, psicanalisi...) l'autore fa emergere una preoccupazione teorica che, non dimenticando la magistrale lezione delle avanguardie storiche (Espressionismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, Surrealismo...), troppo pesantemente svalutate dalla Postmodernità, pone l'esigenza non marginale di rendere operativa una dimensione critica - oggi spesso obliata - sia a livello creativo (artistico) che a livello interpretativo (della critica d'arte)."" -
Le mani sullo schermo. Il cinema secondo Achille Lauro
Negli anni Cinquanta l'interesse del cinema nei confronti di Napoli provocò una certa apprensione nei palazzi del potere municipale. Sindaco dal '52 al '58, Achille Lauro scatenò una vera e propria offensiva contro quei film responsabili a suo avviso di proporre una rappresentazione distorta della realtà cittadina. Di più, nel tentativo di ridurre l'immagine del capoluogo partenopeo a vessillo di una presunta modernità laurina, il ""Comandante"""" non esitò ad indossare i panni del produttore e a misurarsi in prima persona con il cinema. Corredato da un ricco apparato fotografico, il saggio ricostruisce il singolare intreccio di politica, spettacolo, propaganda e folclore al centro di una vicenda per molti versi sorprendente."" -
Cittadinanza e politiche sociali
Il libro si articola in tre parti. Nella prima si analizzano il percorso storico-giuridico dell'istituto della cittadinanza, il welfare, la sua istituzione e il suo sviluppo, le diverse prospettive che ne hanno caratterizzato la crisi. La seconda parte mette in relazione domanda e offerta di welfare nell'attuale contesto storico, alla luce della riforma dello Stato sociale in Italia. Nell'ultima parte è proposto un modello d'implementazione della rete per la promozione dei diritti sociali attraverso l'attivazione dell'Osservatorio sulle politiche sociali della Provincia di Avellino e del suo ruolo di supporto al welfare locale. -
Media Philosophy. Interpretare la comunicazione-mondo
Per molti anni la sociologia e le altre scienze sociali si sono attribuite il compito di interpretare i media, ottenendo qualche buon risultato tattico e qualche delusione teorica. È il momento che anche la filosofia si muova per comprendere i mezzi di comunicazione e i loro linguaggi senza più le scomuniche e le negazioni che hanno caratterizzato gli studi filosofici di fine secolo. Questo volume è la proposta di un modo di leggere i media all'altezza del ruolo che hanno assunto sulla scena contemporanea: i media propongono una narrazione della vita collettiva che i pubblici ricreano a contatto con tutti i grandi eventi dell'attualità, dalle guerre alla politica, dal consumo all'arte giovanile. -
Il fantasma tra i ciliegi. Topografie di primavera a Tokyo
Una ubriacatura di fiori, di bellezza e di sake: a Tokyo, come nel resto del Giappone, la fioritura dei ciliegi a primavera induce una effervescenza collettiva che non trova analogo riscontro in altre regioni dell'Asia orientale. L'autore ne esamina la molteplicità delle manifestazioni (la festa dei sensi, l'allentamento delle convenzioni sociali, i risvolti identitari e nostalgici), e parallelamente indaga come le categorie di nazione e tradizione per essere disponibili siano continuamente rimaneggiate e mostrino una volatilità persistente qui definita come ""fantasma"""". Al pregio documentario dell'etnografia il volume somma quelli derivanti da un dialogo assiduo con la letteratura, l'urbanistica e l'estetica in cui il fascino di Tokyo, luogo del desiderio per generazioni di giapponesi e ora citato esempio di metropoli globale, è inseguito nella sua complessità senza cedere né a lusinghe esotizzanti né alla facile dicotomia Oriente/Occidente. La città e i suoi abitanti appariranno meno enigmatici, sicuramente più vicini di quanto la distanza geografica e le versioni correnti nei media vogliano far credere."" -
Il fantasma di Yorick. Laurence Sterne e il romanzo sentimentale
Sono raccolti in questo volumi i saggi che l'autore, nel corso degli anni, ha dedicato a scrittori del Sette-Ottocento. Essi hanno per oggetto unificante quella particolare forma di racconto che ha il proprio archetipo in Sterne e che, a partire da lui, attraversa la storia del romanzo. L'autore, analizzando ""Un viaggio sentimentale"""" o le pagine di Smollett, di Nievo e di Mark Twain, descrive i modi con cui procede la scrittura dello humour: spezzando ogni illusione di realismo e rispettando gli impulsi capricciosi dell'io e delle sue imprevedibili ragioni. Si delinea, in tal modo, il paradigma di un romanzo sentimentale che è opposto a ogni naturalismo e che costituisce un polo essenziale della tradizione narrativa moderna."" -
Tre inglesi, l'Italia, il Rinascimento. Sondaggi sulla tradizione di un rapporto culturale e affettivo
Il Rinascimento italiano è ormai patrimonio universale dell'umanità: di turisti e di studiosi d'ogni paese. Un'appropriazione che nasce nel corso dell'Ottocento e ha il suo epicentro dinamico nella cultura inglese e angloamericana: dal mito delle colline di Fiesole e delle loro ville al Chiantishire di oggi. Questo libro racconta tre episodi fondamentali della lunga storia tra gli Inglesi e l'Italia (e l'Europa): dalla metà del Settecento (Lord Chesterfield) al primo Ottocento (William Roscoe), a fine Ottocento (John Addington Symonds). Tre forme di una stessa passione: di contro al disdegnoso cipiglio con cui il ""nostro"""" Ottocento elimina il Rinascimento dalla genealogia dell'identità nazionale."" -
Racconti del palcoscenico. Dal Rinascimento a Gadda
Il volume comprende nove saggi che indagano incroci tematici e strutturali tra palcoscenico e racconto in ambito per lo più italiano, ovvero tra grandi cicli narrativi e riscontri degli stessi sulla scena. Si va dalla presenza e persistenza lungo i secoli della sottana del prete, della figura dell'ingenuo e del duello tra carta e ribalta. Si prosegue poi con prelievi nel territorio pirandelliano operati da Eduardo e Pasolini, quindi ritratti monografici sui due Levi, Primo e Carlo, e su Gadda, sempre nello scambio tra racconto e plot drammaturgico. -
Elogio di Montesquieu
"I filosofi che hanno creato i sistemi più felici non vi sono giunti se non dopo aver faticosamente riunito e paragonato fra loro una moltitudine di fenomeni: un ingegno abbastanza vasto grazie a una specie di senso filosofico, prescindendo dai dettagli, si trova subito di fronte ai grandi oggetti e se ne rende padrone. Né Newton né Leibniz, costretti nello stesso numero di pagine di Montesquieu, avrebbero detto di più e si sarebbero mai espressi meglio"""". """"Quanto allo stile delle Lettere persiane (1721), esso è vivo, puro e scintillante ovunque di quei tratti che molti considerano oggi il principale merito nelle opere di spirito, e che, se non è il loro principale merito, è nondimeno la primaria causa del loro successo. Mai si vide tanta saggezza assieme a tanto diletto, tanto senno condensato in così poche parole. Non si tratta qui di un bello spirito, che, dopo i più grandi sforzi, è stato solo un filosofo superficiale: è un filosofo profondo che si è ritrovato uno spirito bellissimo"""". """"Le Considerazioni sui Romani (1734), così ricche di ragionamenti profondi, sono nello stesso tempo un compendio della storia romana in grado di colmare quanto ci manca di Tacito; invertendo le epoche di questi due grandi uomini, e gli infortuni capitati alle loro opere, non so se Tacito ci avrebbe così bene risarciti di quello che ci sarebbe mancato di Montesquieu""""." -
Cn. Naevi «Bellum poenicum». Introduzione, edizione critica e versione italiana
La presente nuova edizione di Nevio, nata nel solco delle altre edizioni dell'inizio della seconda metà del '900 dovute agli studiosi italiani Marmorale, Maiioni, Barchiesi, Mazzarino, e al polacco Strzelecki, ripropone i frammenti del ""Bellum poenicum"""", il primo epos romano, al quale s'ispirò Virgilio per tutta la saga di Enea, amori di Didone inclusi, e che a dire dei grammatici latini tardoantichi saccheggiò abbondantemente. L'edizione critica tiene conto di tutto il lavorio filologico dal cinquecentesco Stephanus in poi, inquadrando il """"Bellum poenicum"""" nell'oralità e scrittura della latinità arcaica della seconda metà del terzo secolo a. C., e considerandolo per la prima volta come un testo scritto per una destinazione aurale, nell'ambito delle recitationes pubbliche e teatrali."" -
Satira III
Abbiamo qui il più ampio commento, non soltanto in lingua italiana, alla ""Satira terza"""" di Giovenale. Questa è la sola nella quale il poeta abdichi al proprio ruolo di protagonista della scena satirica, cedendo la parola al personaggio fittizio di Umbricio che, in procinto di abbandonare definitivamente Roma per ritirarsi a Cuma, illustra le ragioni della sua decisione, dipingendo un vivace affresco della capitale imperiale tra I e II secolo. In un quadro segnatamente di storia linguistica e letteraria, vengono ora riesaminati i più importanti commenti a Giovenale, dall'Umanesimo in poi, ampio spazio riservando all'informazione storica ed antiquaria."" -
Storie, futuro e controllo. Le narrazioni come strumento di costruzione del futuro
Il volume si occupa di come le persone gestiscono e controllano il proprio futuro e le proprie scelte. Per fare delle scelte ed agire di conseguenza è necessario avere dei desideri e dei progetti. La percezione di controllo e di influenza sulla propria vita e sul proprio futuro incide fortemente sulla determinazione e sulla propensione all'azione di ciascuno. Le storie sembrano avere un ruolo decisivo in questo senso facilitando l'autonomia nel dare significato all'esperienza e lo sviluppo di competenze utili a immaginare il proprio futuro e fare scelte. L'orientamento è il principale dispositivo usato per favorire questi processi. Percorsi di orientamento capaci di usare le narrazioni come stimoli e come prodotti rispondono alla nuova funzione attribuitagli. Il ruolo dell'orientamento, infatti, in una società velocizzata e poco stabile è quello di favorire lo sviluppo di competenze di empowerment che consentano di divenire autori della propria vita e della propria identità. Il metodo proposto a questo fine è quello dell'orientamento narrativo. -
Il buio e la luce. Diritti sociali e civili nel racconto di una donna. Con un'appendice di fonti parlamentari
Il racconto si articola intorno ad alcuni eventi: la vicenda atroce dei figli definiti ""figliastri"""" nei certificati anagrafici: una narrazione che parte dall'infanzia in un borgo di montagna e si sviluppa fino al percorso parlamentare che porta alla cancellazione di quell'infamia: il terremoto fisico che il 23 novembre dell'80 devasta l'Irpinia e il terremoto morale che offende e macchia la ricostruzione, intrecciandosi al crepuscolo dei valori che segue il crollo del muro di Berlino; il percorso di circa venti anni per avere una legge contro la violenza sessuale; un viaggio tra gli emigrati che, costretti dalla necessità a lasciare il paese natio, nella loro seconda patria hanno ricostruito nomi e luoghi della prima. Il filo che lega le diverse parti è il cammino compiuto dalla protagonista, la capacità di trarre forza dalla vita vissuta: il presente discende da un """"prima"""" di conoscenze, esperienze, sofferenze patite e prepara un """"dopo"""" di liberazione e di risoluzione di problemi singoli e collettivi. Attraverso il filo dei ricordi Alida (il nome deriva da quello della madre) ritrova le ragioni del suo agire da adulta, della sua voglia di esistere e di esigere dei diritti. Una narrazione che, partendo dalle radici, consente di accedere alla compiutezza del proprio essere che è gioia e dolore, buio e luce."" -
La paura e l'immaginario sociale nella letteratura. Vol. 3: Il romanzo industriale.
"La paura e l'immaginario sociale nella letteratura"""" è un opus ambizioso, una trilogia di cui """"Il romanzo industriale"""" costituisce il terzo volume. Il primo, il """"Gothic romance"""", evidenzia una paura per la macchina che si risolve nel ritorno al passato. Il secondo, il """"Roman du crime"""", considera la paura sociale della città, che si dimostra una gabbia alienante per l'individuo. Il terzo, aprendo lo sguardo al futuro, analizza la paura per il mondo che verrà, dove la macchina, pur mantenendo il suo carattere minaccioso, possiede una duplice qualità: quella di essere, insieme, strumento di liberazione e di controllo sociale. Un'ambiguità non risolta che ha dato luogo a un particolare filone letterario, la distopia, dove gli incubi del presente diventano realtà." -
I giullari in Italia. Lo spettacolo, il pubblico, i testi
Finalmente un modo per valutare il contributo dei giullari all'evoluzione della cultura popolare nell'utilizzo delle più varie tradizioni letterarie e artistiche. Questo libro si organizza su molteplici livelli interdipendenti: i rapporti dei giullari con il potere religioso e laico, il repertorio e gli spettacoli, la diffusione dei testi tipici del teatro in piazza e del teatro di corte. Una significativa antologia raccoglie esempi provenienti dalla cultura scritta e dalla grande fortuna dell'iconografìa del giullare. In questo repertorio orale, teatrale e visivo pulsa tutto il concorso del pubblico del Medioevo, oltre il Medioevo fin dentro la cultura moderna. -
Animalia tantum. Animali nella letteratura dall'Antichità al Rinascimento
Nel paesaggio letterario dall'Antichità al Rinascimento gli animali occupano ruoli e simboli di profondi e complessi significati. Molti testi (Antologie, Bestiari, lirica del Duecento) qualificano la visione della Natura, e poi di Dio da parte della tradizione cristiana, recuperando dalla cultura classica molte sopravvivenze zoologiche. Un ampio arco di rimandi medievali, Dante, Petrarca ed oltre danno il segno dell'ampliamento degli orizzonti simbolici e dell'ambiguità di certe figure, quali il cane, il cavallo, il falco, il leone, il cigno, le fiere, il cacciatore/cavaliere. Dal simbolismo animale d'età ellenistica (mai tradotto in Italia, si presenta un campionario degli animali presenti nell'Antologia Palatina) fino al rinascimentale Bestiario di Leone Africano il volume racconta il mondo della Natura e dei suoi abitanti selvatici, carichi di allegorie e doppi significati. -
La faccia segreta del mondo. Appunti per una storia della narrativa di intelligence
La sintetica storia della narrativa di spionaggio che viene qui presentata prende le mosse dall'americano Fenimore Cooper, scomparso nel 1851, e giunge sino ai nostri giorni: a Gerard de Villiers, a Jean Bruce, a John Le Carré, a Len Deighton, a Ken lui lei e tanti altri. Il libro si propone anzi tutto d'informare (è infatti corredato di una pur sommaria appendice bibliografica), ma ancor più si preoccupa di smentire i tanti luoghi comuni che vorrebbero inficiare certi generi narrativi, specialmente il giallo e lo spionaggio. La distinzione tra generi, specie quando si utilizzi il criterio dell'argomento trattato per ricondurre un romanzo ad un genere piuttosto che a un altro, induce spesso a conclusioni fallaci: possono toccarsi temi elevati e suggerire banalità, mentre persino James Bond può indurre a volare alto. C'è poi un problema italiano. Infatti la letteratura d'intelligence appartiene quasi tutta al mondo anglosassone, mentre da noi il pianeta dei servizi segreti è lasciato ai giornali (talvolta alle aule giudiziarie), e i coraggiosi scrittori che si avventurano su questo terreno sono guardati con cipiglio. -
I cantieri della memoria. Digital Heritage e istituzioni culturali
L'heritage, il patrimonio della cultura, è sempre più digitai heritage: un archivio immenso, più o meno accessibile, interrogabile, preservabile che contiene la nostra memoria del passato; ma soprattutto un ambiente vivente, dove compiere esperienze e ricreare conoscenze e identità. I saggi di questo volume esplorano il cantiere aperto e in pieno sviluppo della memoria digitale; da una articolata teoria dell'heritage (la tradizione, la convergenza tra mente e tecnologia, la virtualizzazione delle istituzioni culturali, i conflitti, gli attori e la possibile evoluzione) a una approfondita inchiesta sulle strategie e le migliori pratiche dei musei e degli altri soggetti nello scenario internazionale attuale; da una messa a punto sui temi emergenti dello storytelling e del crowdsourcing alle questioni dell'accessibilità e dei diritti sui ""contenuti"""". Completa il volume il rapporto di sintesi dell'Osservatorio sulla comunicazione on line delle istituzioni italiane dell'heritage (2009-2010), una estesa ricerca sui siti web di musei, fondazioni e aree di scavo."" -
Il mondo è una mia creazione
L'operato della mente ha attratto da sempre la nostra attenzione, ma solo recentemente si è cominciato a capire qualcosa di concreto in merito. Siamo inoltre nell'epoca della psicologia, che coinvolge quotidianamente la nostra conversazione, moltissime analisi condotte dai media e perfino l'intrattenimento. E difficile quindi rimanere insensibili alle problematiche della mente e della psiche. L'autore non è rimasto certamente indifferente a tutto questo e ne ha fatto un tema centrale della sua riflessione nel corso della sua vita. Questo libro raccoglie appunto i risultati di anni di osservazioni e di studi su questi argomenti. Il primo capitolo è di natura autobiografica, in linea con lo spirito della collana, e ricostruisce la storia dei diversi incontri dell'autore con il mondo della psiche. Nel secondo vengono esaminati alcuni nodi teorici del pensiero psicanalitico, mentre il terzo è dedicato interamente a un esame dei possibili meccanismi d'azione del trattamento psicoterapeutico. Tre temi fondamentali quindi: le neuroscienze, la teoria psicanalitica e la psicoterapia. L'argomento neuroscienze viene trattato con una certa ampiezza e vi si esamina in particolare un modello teorico di funzionamento della coscienza che rappresenta un contributo originale e che permette di inquadrare in un'unica cornice molti dei temi che caratterizzano il rapporto fra inconscio e coscienza.