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Diritto ecclesiastico europeo
Nel quadro generale dell'assetto costituzionale italiano, il volume espone e spiega il diritto ecclesiastico vigente e operante in Italia alla luce della partecipazione del nostro paese all'Unione europea. Le fonti e i principi di diritto interno italiano e di diritto europeo sono illustrati anche in rapporto ai contributi e alle opportunità offerti dall'opera delle Corti dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa. -
Biblioteca laica. Il pensiero libero dell'Italia moderna
"Chi proibisce ai cristiani lo studio della filosofia e delle scienze proibisce loro anche di essere cristiani."""" Così scriveva Tommaso Campanella, nell'Apologia di Galileo del 1616, in difesa del principio della libertas philosophandi, predicato specifico e irrinunciabile dell'indagine umana cui non sfuggono né la natura né la religione. E solo un esempio del significato e del valore di quella cultura italiana nella quale si è raccolto quanto di meglio la nostra storia ha generato lungo i secoli moderni. Cultura laica - da non confondere con anticlericale, come spesso è accaduto - nella quale si è espressa una vera e propria concezione del sapere. """"Se si vanno a leggere i capisaldi della cultura laica, ci imbattiamo in concetti decisivi come legge, conflitto, eguaglianza, dissimulazione, bisogno, libertà di stampa, opinione pubblica, fino all'argomentazione del rifiuto della tortura e della pena di morte. Princìpi, ieri come oggi, di una sapienza che in Italia ha trovato uno dei suoi luoghi di nascita e di maggiore sviluppo."""" Una sapienza mondana e civile, che appare in modo luminoso nei testi qui raccolti - da Leon Battista Alberti a Camillo Benso di Cavour, passando, tra gli altri, per Giordano Bruno, Machiavelli, Leopardi, Manzoni - i quali, organizzati tematicamente, affrontano argomenti come la condizione umana, la nascita (e la morte) delle religioni, la loro funzione civile, la critica della Chiesa di Roma e del cristianesimo, la teorizzazione della """"libera Chiesa in libero Stato""""." -
Anche voi foste stranieri. L'immigrazione, la Chiesa e la società italiana
L'immigrazione costituisce una risorsa preziosa per l'Italia: in questo libro troviamo tutte le cifre del contributo al benessere del Paese. E le tante storie del lavoro di persone che occupano i più diversi settori produttivi. Ma anche tante storie di sfruttamento, emarginazione e discriminazione. Purtroppo alimentate da prese di posizione di una parte della classe politica: la Lega ma anche a volte lo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi. Contro questa ondata xenofoba, Don Sciortino ha condotto negli ultimi anni una vibrante e argomentata campagna di opinione sul settimanale che dirige, il più venduto nell'ambito cattolico. Campagna che ha provocato accese discussioni e attacchi anche violenti, per il modo chiaro e netto in cui Sciortino ha affrontato il tema. Come fa anche in questo libro, ricco di storie e personaggi, che documenta l'intero spettro delle posizioni assunte dalla Chiesa, da quelle del Papa agli interventi dei missionari. -
Il formaggio con le pere. La storia in un proverbio
L'idea di un libro dedicato a un proverbio può sembrare eccentrica. Ma l'occhio dello storico - un occhio attento a leggere ciò che non è più letto e ciò che è nascosto - ci dimostra quanto possa essere istruttivo e avvincente avventurarsi in una impresa come questa. (Carlo Petrini, Slow Food). Mettere insieme il formaggio e le pere significa riscattare cacio e stracchino dalla loro umiltà contadina e trasfigurarli in cibo degno di una tavola nobile. Perché il gioco sia completo bisogna che i contadini non lo sappiano. Ecco la nascita del proverbio che si finge saggezza popolare ma una volta smascherato rivela la sua natura ferocemente classista. (Alessandro Barbero, ""Il Sole 24 Ore"""")"" -
Liberi e uguali. Contro l'ideologia individualista
La modernità come cultura dell'individualità (e perciò dei diritti) e la modernità come individualismo economico e tecnica del potere: questa dicotomia ha fatto da cornice alla nascita della democrazia a partire dal Sei-Settecento. Ha anche reso complessa la critica all'individualismo, il cui opposto non è solamente una società cetuale e antimoderna. L'individualismo democratico è l'alternativa più coerente all'ideologia individualista perché è una cultura politica e morale di rispetto della persona, dei suoi diritti e della sua fondamentale eguaglianza. Il suo opposto non è soltanto un mondo strutturato per gerarchie, ma anche un modo di concepire la società moderna come dominio del privato. L'individualismo non denota la fine della politica, ma invece un modo di concepire la sfera pubblica come la sede dove si creano diritti, regole e istituzioni per riuscire a condividere i beni comuni e apprendere a rispettarsi quando interessi e idee divergono, senza cercare né la fuga dalla politica né la sua subordinazione ai voleri e alle passioni del privato. -
Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo
A partire dall'attuale crisi finanziaria, e sollecitato dalle domande di Citlali Rovirosa-Madrazo, Zygmunt Bauman esamina alcuni dei temi morali e politici più urgenti del nostro tempo: dal terrorismo internazionale e dal fondamentalismo religioso al declino dello Stato-nazione, alle minacce del riscaldamento globale, a cosa accade delle nostre vite. ""Se si potessero paragonare le teorie sociali o i teorici della sociologia alle attrezzature di cucina, Zygmunt Bauman sarebbe sicuramente uno dei coltelli più taglienti. Tuttavia la sua lama, come la maggior parte delle lame, è a doppio taglio. Se si cerca di imparare a utilizzarlo senza farsi male si finirà puntualmente per affettarsi un dito e inondare di sangue le cipolle senza riuscire ad arrivare al cuore di esse per la semplice ragione che non esiste. Bauman riesce a far apparire simili a cipolle i tanti e complessi strati della storia e la saga della filosofia occidentale. Mentre sfida il capitalismo, Bauman sfida anche il comunismo: e questa è forse un'altra buona ragione per leggere la sua opera in tempi di recessione. Bauman insorge contro la Chiesa e contro lo Stato che ama definire """"inseparabili fratelli siamesi"""" - senza mostrare alcun segno di nostalgia né dell'una né dell'altro. E come se non bastasse, sembra sfidare la scienza o, più precisamente, conserva verso di essa fiducia e rispetto, ma sospetta del suo flirt con il mercato""""."" -
Bandeirantes. Il Brasile alla conquista dell'economia mondiale
Era sempre stato considerato 'il paese del futuro', dai tempi dei coronéis esportatori di zucchero e caffè agli impetuosi ultimi anni Cinquanta del presidente Juscelino Kubitschek, della fondazione di Brasilia, della prima vittoria del Mondiale di calcio con Pelé e della nascita della bossa nova. Ma quel futuro non arrivava mai. Adesso, invece, il Brasile vive una nuova stagione, di stabilità politica democratica e di solido sviluppo economico, tra i maggiori del mondo. La nuova presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, ha raccolto l'eredità del popolarissimo Lula e rilanciato la crescita e la 'lotta alla povertà'. Questo libro è il racconto di un viaggio, denso di personaggi, fatti, dati e storie, attraverso un paese in cui, pur tra mille contraddizioni, si affermano nuovi, giovani attori della politica, dell'economia e della cultura. Più di cinquanta milioni di persone, negli ultimi anni, sono uscite dalla miseria e hanno migliorato radicalmente il loro tenore di vita. Cresce una nuova 'classe media', con un boom dei consumi di massa. San Paolo e Rio de Janeiro affrontano le sfide delle megalopoli. Aumentano gli investimenti internazionali, americani, cinesi, tedeschi, italiani. E le migliori imprese brasiliane si muovono alla conquista dei mercati mondiali: sono i nuovi, e migliori, bandeirantes, sulle orme degli avventurosi esploratori che fondarono il più grande paese dell'America Latina. -
Galeffi (Chiò). Scultore 1917-1986. Catalogo generale dell'opera plastica
Ernesto Galeffi è una figura singolare nella cultura artistica del Novecento e tra le più significative nella cerchia degli artisti toscani del secondo dopoguerra ancora in attesa di rivalutazione critica. Nelle opere di scultura, cui si accosta dalla metà degli anni Cinquanta, raggiunge una qualità ed una originalità che trova corrispondenze nella contemporanea scultura europea. Dopo una iniziale riflessione sull'arte di Constantin Brancusi, che lo indirizza alla produzione di sintetiche opere in bronzo o alluminio, dalla fine degli anni Sessanta la scultura di Galeffi acquista toni di notevole originalità: le superfici levigate cedono il passo ad una materia più tormentata, che lo scultore utilizza per inventare colte mitologie. -
Ratto alla Scala
Prima di partire per il Brasile, dove tuttora vive e lavora, il giovane Gianni Ratto, nato a Milano nel 1916, firmò nella sua città d'origine scene e costumi di allestimenti rimasti leggendari. Con Strehler ha condiviso l'apertura del Piccolo Teatro (""L'albergo dei poveri"""" di Gor'kij) e, ripercorrendo la cronologia degli allestimenti operistici realizzati dal regista, sarà una presenza fissa al suo fianco. Insieme ebbero una parte significativa nella stagione della riapertura del Teatro alla Scala, debuttandovi con """"La traviata"""" nel 1947 e, in seguito, realizzando gli allestimenti di """"Il matrimonio segreto"""" nel 1949, """"Lulù"""" e """"Don Pasquale"""" nel 1950, """"L'elisir d'amore"""", """"La collina"""" di Peregallo e """"Giuditta"""" di Honegger nel 1951."" -
La scienza per Venezia. Recupero e salvataggio della città della laguna. Ediz. illustrata
Un secolo fa Venezia era colpita dal fenomeno dell'acqua alta meno di dieci volte all'anno; dal 2000, nello stesso arco di tempo, il fenomeno si è verificato più di sessanta volte. La città rischia di essere sommersa in caso di moti ondosi provenienti dall'Adriatico. Un altro fattore di rischio è costituito dai cambiamenti climatici, un'altra grave minaccia per la sopravvivenza della città lagunare: nei prossimi cento anni il livello dei mari potrebbe elevarsi dagli otto agli ottantotto centimetri. Frutto di tre anni di studi condotti a Cambridge, il volume offre una panoramica dello stato attuale della ricerca in merito alle tipologie e alle cause dei fenomeni, nonché alle soluzioni proposte da centotrenta esperti. -
I dipinti. Le collezioni della Fondazione di Venezia
La collezione d'arte del Novecento, di cui il libro presenta una selezione, è una testimonianza evidente delle scelte strategiche della Cassa di Risparmio di Venezia che, fin dalla sua fondazione nel 1822, ha voluto accompagnare la vita delle città in tutti i suoi eventi. La Fondazione di Venezia, abbandonato definitivamente il proprio legame con la realtà creditizia di origine, ne ha raccolto l'eredità collezionistica, acquistando nel 2000 l'intera collezione per mantenerla nell'ambito locale e per attuare una efficace azione di conservazione e valorizzazione. -
Storie fiabesche di neve e di ghiaccio dei giochi olimpici invernali
Questo volume è la narrazione appassionata dei storie che hanno reso memorabili le diciannove edizioni dei Giochi della neve. Come i miti, anche lo sport produce ""eroi"""": sono questi eroi contemporanei che Ormezzano racconta, uomini e donne che ricordiamo per le loro epiche imprese sportive, ma che pochi hanno conosciuto nella loro realtà umana, nelle loro storie personali. Da Zeno Colò (1952, Oslo) a Gustavo Thoeni (1972, Sapporo), dalle fondiste Stefania Belmondo (2002, Salt Lake City) a Manuela Di Centa (1994, Lillehammer) ai discesisti Alberto Tomba (1992, Albertville) e Deborah Compagnoni (1998, Nagano), sono loro, fuoriclasse di tutto il mondo, i protagonisti di questo romanzo dello sport lungo ottantadue anni."" -
The Irish towards the Usa. The Irish who made America
L'immigrazione irlandese in America fu una vicenda di proporzioni uniche, avviatasi due secoli fa quando l'Irlanda era diventata una nazione di ""emigranti"""" che riforniva la più famosa nazione di """"immigranti"""" di tutto il mondo. Ben quindici dei quarantatré presidenti degli Stati Uniti sono stati irlandesi (Kennedy il primo cattolico). Nel 1850, un quarto dei residenti di New York e di Boston erano irlandesi; nel censimento del 1990, quarantaquattro milioni di statunitensi si sono dichiarati irlandesi. Gli 3americani non avevano mai visto degli europei poveri e disperati come gli irlandesi cattolici post carestia che vivevano in quartieri di baracche alle periferie delle grandi città, come il celebre Five Points, con le sue bettole e le lotte fra gang di irlandesi e """"nativisti"""", quei discendenti dei nordeuropei che, in quanto primi arrivati, si ritenevano i """"veri"""" americani."" -
Viaggio in Italia di un conoscitore d'arte
L'Italia da non perdere raccontata da un grande conoscitore d'arte, che utilizza un linguaggio divulgativo e immediato. Cinquantadue città italiane, con la loro storia, i monumenti, le opere d'arte, descritte in altrettante schede e documentate da fotografie a colori. Grandi centri urbani, piccole cittadine, aree monumentali, musei e ville da riscoprire: Ascoli, Assisi, Atri, Bergamo, Bitonto, Bologna, Borgo San Sepolcro, Castel del Monte, Cortona, Cuma, Ferrara, Firenze, Genova, Gubbio, L'Aquila, Lecce, Lucca, Mantova, Maser, Matera, Milano, Monreale, Monte San Giusto, Monte Sant'Angelo, Napoli, Orvieto, Padova, Paestum, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pienza, Pistoia, Pompei, Possagno, Ragusa, Ravenna, Roma, Segesta, Siena, Siracusa, Tivoli, Trani, Torino, Tuscania, Urbino, Varallo, Venezia, Verona, Vicenza, Villa Lante. Chiese, palazzi, piazze, dipinti, affreschi e sculture rivivono nelle pagine di questa guida. -
I musei scientifici
Il 12 febbraio 2007 ha aperto al pubblico le sue sale espositive il Museo di Anatomia Umana ""Luigi Rolando""""; alle collezioni di oggetti nati per scopi ostensivi si sono sommate nel tempo serie di materiali acquisiti per l'insegnamento e la ricerca, divenuti importanti per documentare la storia della scuola anatomica torinese. Inaugurato nello stesso giorno, e in quello stesso Palazzo degli Istituti Anatomici, il Museo della Frutta """"Francesco Garnier Valletti"""" presenta, oltre al patrimonio storico della Regia Stazione di Chimica Agraria, una collezione di oltre mille """"frutti artificiali plastici"""", modellati da Francesco Garnier Valletti a fine Ottocento, una biblioteca, alcuni laboratori e importanti beni storici, testimoni di più di un secolo di ricerca applicata all'agricoltura. Istituito nel 1978 nell'edificio storico che già ospitava l'Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino, il Museo Regionale di Scienze Naturali si pone invece come ultima tappa di un lungo itinerario di raccolta del materiale naturalistico ospitato nei palazzi della città nel corso di circa tre secoli, e possiede una ricca e variegata collezione che, traendo origine da quelle dei musei universitari, oggi si suddivide nelle sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia, Petrografia e Geologia, Paleontologia e Zoologia."" -
I musei del Piemonte. Vol. 1
Allontanandosi dal capoluogo torinese, le province piemontesi custodiscono preziose collezioni, frutto di raccolte pubbliche e private, di acquisizioni e di ricerche condotte sul territorio, in gran parte ancora tutte da scoprire. Questo viaggio inizia da Vercelli, dove due importanti collezioni cittadine sono rappresentate dal Museo Borgogna e dal Museo Camillo Leone. Ancora Vercelli offre attraverso i reperti artistici e archivistici plurisecolari custoditi al Museo del Tesoro del Duomo, una panoramica sulla storia del cristianesimo della diocesi più antica di tutto il Piemonte. Un'importante raccolta di opere d'arte, compresa tra il XV e il XX secolo, si trova nella Pinacoteca di Varallo. Il legame tra la produzione artistica e il territorio è indagato anche dalla selezione di opere d'arte e reperti archeologici del Museo del Territorio Biellese, e dal Museo del Paesaggio di Verbania, il quale oltre a svolgere una tradizionale funzione espositiva di opere d'arte e archeologia, promuove la conoscenza e la tutela del territorio mediante ricerche, pubblicazioni e mostre. Un esempio di collezionismo scientifico è rappresentato infine dal Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi di Novara, la cui raccolta zoologica è in Piemonte seconda solo a quella del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Un invito a scoprire il patrimonio storico, artistico e scientifico custodito nelle più importanti ed eclettiche collezioni piemontesi. -
Sebastian Matta. L'entrée est à la sortie. Catalogo della mostra (Lugano, 10 ottobre 2009-10 gennaio 2010)
Venti sculture e trenta dipinti di grande dimensione, molti dei quali inediti, in grado di raccontare l'intero percorso artistico del maestro, dagli anni cinquanta fino al 2000. Matta è stato un architetto e pittore che ha frequentato molto l'Europa. A Parigi conosce Le Corbusier, André Breton e Salvador Dalí, aderendo al Surrealismo e costruendo una tecnica pittorica incline a rappresentare morfologie psicologiche. In Scandinavia poi conosce Alvar Aalto e a Londra Henry Moore, Roland Penrose e René Magritte. Durante la guerra va in America e conosce i giovani Jackson Pollock e Arshile Gorky. Il volume è il catalogo della mostra in corso presso il Palazzo Leone da Perego di Legnano. -
Villa Carlotta. Museo, parco storico, giardino botanico sul Lago di Como
Villa Carlotta è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell'ingegno umano convivono in perfetta armonia in oltre 70.000 metri quadrati visitabili tra giardini e strutture museali. La dimora, imponente ma sobria, circondata da un giardino all'italiana con statue, scalee e fontane, venne commissionata alla fine del Seicento da Giorgio Clerici; con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, la villa toccò il sommo dello splendore, arricchendosi dei capolavori di Canova e Hayez e di uno straordinario parco romantico. Alla metà del XIX secolo la proprietà venne donata dalla principessa Marianna di Nassau alla figlia Carlotta in occasione delle nozze con Giorgio II di Sassonia Meiningen; quest'ultimo, appassionato botanico, si prodigò per lo sviluppo e l'arricchimento del vasto giardino paesaggistico, oggi notissimo per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà. -
Eroi. Catalogo della mostra (Torino, 19 maggio-9 ottobre 2011)
La mostra ""Eroi"""" nasce con l'intento di indagare il lavoro di quegli artisti che osano, che hanno il coraggio di operare una scelta fino a farsi portatori, con la loro arte, di nuovi valori sociali. La selezione è deliberatamente caduta su opere magniloquenti di ventitré importanti artisti contemporanei, un insieme di grandi voci soliste dal quale emerge la domanda sull'attualità dell'eroe: Marina Abramovic, Pawel Althamer, Georg Baselitz, Christian Boltanski, Louise Bourgeois, Francesco Clemente, Latifa Echakhch, General Idea, Ilya & Emilia Kabakov, Anselm Kiefer, Sigalit Landau, Mark Manders, Mario Merz, Mike Nelson, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Pietro Roccasalva, Jenny Saville, Sean Scully, Thomas Schutte, Cy Twombly, Francesco Vezzoli, Danh Vo."" -
Singolarissimo giornale. I 150 anni dell'«Osservatore romano»
Singolarissimo giornale: così Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, definì nel 1961 «L'Osservatore Romano» in un celebre articolo scritto in occasione del centenario e dedicato alle difficoltà del quotidiano della Santa Sede: «Ma, a bene esaminare le cose, sono queste stesse difficoltà - scriveva il cardinale arcivescovo di Milano, che dal 1937 al 1954 aveva esercitato l'alta direzione sul foglio vaticano - che gli conferiscono tanta dignità nella funzione propria della stampa periodica, tanta autorità e tanta forza. Ne feci io stesso l'esperimento nel triste e drammatico periodo dell'ultima guerra, quando la stampa italiana era imbavagliata da una spietata censura e imbevuta di materiale artefatto. «L'Osservatore» ebbe allora una funzione meravigliosa, non già perché si fosse arrogato compiti nuovi e profittatori, ma perché continuò impavido il suo ufficio d'informatore onesto e libero. Avvenne come quando in una sala si spengono tutte le luci, e ne rimane accesa una sola: tutti gli sguardi si dirigono verso quella rimasta accesa; e per fortuna questa era la luce vaticana, la luce tranquilla e fiammante, alimentata da quella apostolica di Pietro. «L'Osservatore» apparve allora quello che, in sostanza, è sempre: un faro orientatore». Questo libro - curato dall'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede e dal giornale vaticano - vuole presentare, attraverso dodici contributi, alcuni aspetti della storia del quotidiano che sta per compiere un secolo e mezzo di vita.