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Le ceramiche dell'Asia orientale della collezione Laura
Dopo il catalogo ragionato dedicato alle ceramiche islamiche, questo secondo volume affronta in modo sistematico la notevole raccolta di ceramiche dell'Asia orientale collezionate da Luigi Anton e Nera Laura nel corso di cinquant'anni di appassionata ricerca. Per la prima volta viene proposta agli specialisti del settore come al pubblico più interessato una selezione dei pezzi maggiormente rappresentativi dal punto di vista storico-artistico di questa collezione, da annoverare tra le più importanti nel territorio italiano: ceramiche e porcellane cinesi prodotte tra le dinastie Song e Qing (all'incirca dal X al XIX secolo), ma anche manufatti provenienti dalla Corea, dal Giappone e da varie località del sud-est asiatico. Insieme alle ceramiche, il volume offre una panoramica dei principali oggetti artistici che compongono la ""sezione d'arte dell'Asia orientale"""" di Villa San Luca a Ospedaletti (Imperia) nella Liguria di Ponente, splendida villa-museo che i Laura hanno, con lungimiranza, donato al Fai Fondo Ambiente Italiano, destinata a divenire un importante museo dedicato alle arti decorative disponibile alla pubblica fruizione."" -
Il patrimonio urbano moderno. Esperienze e riflessioni per la città del Novecento
Carbonia esiste come città grazie a un'immensa miniera di carbone, la più grande d'Italia e una delle maggiori d'Europa, una macchina di progresso poi caduta in un oblio doloroso con la crisi del settore minerario. Ma questa company town novecentesca ha saputo crearsi un nuovo futuro, utilizzando le proprie radici come contenitore di nuove immaginazioni. Il progetto di riqualificazione ha saputo mettere in gioco la comunità, il patrimonio urbano, la memoria del lavoro, le archeologie industriali dell'intero bacino carbonifero, con il loro potente impatto visivo e simbolico, evidenziando un paesaggio moderno di portata internazionale, come dimostra il riconoscimento che Carbonia ha ricevuto con il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2010-2011. A partire dal caso di Carbonia e da altre significative esperienze di restauro del moderno (Ivrea, Lione, Crespi d'Adda, Schio), il volume presenta una riflessione sulla città del Novecento, soffermandosi sulla tematica della tutela e sul ruolo delle istituzioni e delle politiche culturali nel percorso di riconoscimento dei patrimoni moderni. Ribaltando un giudizio spesso negativo verso i beni architettonici e urbanistici del secolo scorso, prova a spostare il punto di osservazione dai monumenti intesi in senso tradizionale ai tessuti urbani e sociali. -
Modern urban heritage. Experiences and reflections for the Twentieth-Century city
Carbonia esiste come città grazie a un'immensa miniera di carbone, la più grande d'Italia e una delle maggiori d'Europa, una macchina di progresso poi caduta in un oblio doloroso con la crisi del settore minerario. Ma questa company town novecentesca ha saputo crearsi un nuovo futuro, utilizzando le proprie radici come contenitore di nuove immaginazioni. Il progetto di riqualificazione ha saputo mettere in gioco la comunità, il patrimonio urbano, la memoria del lavoro, le archeologie industriali dell'intero bacino carbonifero, con il loro potente impatto visivo e simbolico, evidenziando un paesaggio moderno di portata internazionale, come dimostra il riconoscimento che Carbonia ha ricevuto con il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2010-2011. A partire dal caso di Carbonia e da altre significative esperienze di restauro del moderno (Ivrea, Lione, Crespi d'Adda, Schio), il volume presenta una riflessione sulla città del Novecento, soffermandosi sulla tematica della tutela e sul ruolo delle istituzioni e delle politiche culturali nel percorso di riconoscimento dei patrimoni moderni. Ribaltando un giudizio spesso negativo verso i beni architettonici e urbanistici del secolo scorso, prova a spostare il punto di osservazione dai monumenti intesi in senso tradizionale ai tessuti urbani e sociali. -
East Asian ceramics. The Laura collection
Dopo il catalogo ragionato dedicato alle ceramiche islamiche, questo secondo volume affronta in modo sistematico la notevole raccolta di ceramiche dell'Asia orientale collezionate da Luigi Anton e Nera Laura nel corso di cinquant'anni di appassionata ricerca. Per la prima volta viene proposta agli specialisti del settore come al pubblico più interessato una selezione dei pezzi più rappresentativi dal punto di vista storico-artistico di questa collezione, da annoverare tra le più importanti nel territorio italiano: ceramiche e porcellane cinesi prodotte tra le dinastie Song e Qing (all'incirca dal X al XIX secolo), ma anche manufatti provenienti dalla Corea, dal Giappone e da varie località del sud-est asiatico. Insieme alle ceramiche, il volume offre una panoramica dei principali oggetti artistici che compongono la ""sezione d'arte dell'Asia orientale"""" di Villa San Luca a Ospedaletti (Imperia) nella Liguria di Ponente, splendida villa-museo che i Laura hanno, con lungimiranza, donato al FAI, Fondo Ambiente Italiano, destinata a divenire un importante museo dedicato alle arti decorative disponibile alla pubblica fruizione."" -
La Galleria civica d'arte moderna e contemporanea GAM. Allestimento 2013-2014. Vol. 4
"All art has been contemporary"""". Maurizio Nannucci ha fissato queste parole, in forma di installazione luminosa, sulla facciata della GAM. Ma tutta l'arte è contemporanea, quando essa si mostra allo spettatore: è il pubblico a definire, nel momento in cui la sta guardando, la contemporaneità dell'opera. Ecco perché l'obiettivo primario di qualunque allestimento, mostra o percorso espositivo, specialmente in un museo civico, dev'essere di rendere la fruizione il più """"aperta"""" possibile, facilitando con tutti gli strumenti a disposizione quel contatto profondo tra visitatore e opera che permette a chi osserva di trovare dentro di sé una traccia di ciò che ha di fronte, di riconoscere e tradurre, nel suo linguaggio interiore, estetico ed emotivo, l'ispirazione e il messaggio dell'artista. L'arte non segue la dimensione storico-temporale, ma quella umana, non lineare, che rende segni e significati attuali - contemporanei - nel momento in cui questi vengono interpellati." -
Memoria sulla difesa di Roma e sulla priorità dell'aggressione germanica
«Questi due documenti sono citati in molti studi e pubblicazioni, ma non risultano mai dati alle stampe nella loro interezza. Con questa edizione sarà pertanto messa a disposizione degli storici una fonte primaria di particolare rilievo, il cui studio agevolerà gli approfondimenti in atto su quegli eventi.» Il generale Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, venne considerato uno dei responsabili della disfatta dei reparti militari italiani schierati per fronteggiare, alla data d’annuncio dell’armistizio, le truppe germaniche del feldmaresciallo Albert Kesselring, che si impadronirono della città di Roma e del suo circondario. Il volume presenta le due “Memorie” che il generale scrisse su richiesta del Comando Supremo e che riassumono le vicende precedenti e successive all’8 settembre 1943: si tratta di documenti fondamentali e altamente affidabili per la ricostruzione degli eventi che investirono Roma, con la fuga del re e del governo, che, con gli alti gradi militari, si trasferiranno nella città di Brindisi fondando il Regno del Sud. Roatta, nella stesura dei documenti, attinge a relazioni e rapporti degli ufficiali a lui sottoposti e alla documentazione di carattere politico militare cui aveva accesso, fornendo così materiale di prima mano e di alto valore storico. Prefazione di Virgilio Ilari. -
Il coraggio della filosofia. Aut aut, 1951-2011
Fondata a Milano da Enzo Paci nel gennaio 1951, ""aut aut"""" rivista filosofica, ha avuto subito un respiro internazionale, per uscire in fretta dal provincialismo culturale di quegli anni. La fenomenologia di Husserl, nella elaborazione originale di Paci, diventa nel periodo successivo una militanza filosofica a tutto campo. Da qui nasce il peculiare marxismo critico del """"decennio dei bisogni"""", gli anni Settanta, cui segue un lungo itinerario, che arriva fino a oggi, fatto di sforzi per reinventare la filosofia. """"Il coraggio della filosofia"""" raccoglie alcuni dei testi più significativi di sei decenni di lavoro che hanno testimoniato la storia e le trasformazioni della filosofia contemporanea. Nella fase più recente, le analisi del potere di Michel Foucault e quelle dell'""""alterità"""" di Jacques Derrida accompagnano uno scenario in cui incontriamo Warburg, Benjamin, Heidegger, Merleau-Ponty, Deleuze, Lévinas, Jankélévitch, Zambrano, Wittgenstein, Bateson, Goffman, Lacan, insieme ai migliori pensatori italiani (Vattimo e Agamben per esempio). Ci si interroga di nuovo sull'enigma della soggettività attraverso i temi del gioco e del paradosso. Si sonda l'ipotesi alquanto impopolare di un """"pensiero debole"""". Vengono percorsi molti territori, soprattutto quelli della psicanalisi e della psichiatria critica. Si valorizzano le pratiche e i saperi concreti, le questioni di genere e tutto quell'equipaggiamento di pensiero che può costituire oggi """"la politica"""", o """"le politiche"""" della filosofia."" -
Fare di più con meno. Idee per riprogettare l'Italia
Serve una nuova politica. Una politica visionaria e insieme pragmatica. Una politica capace di reinventare il futuro prossimo. Un futuro diverso da quello che immaginavamo. Meno ricco. Un futuro che potrebbe fare spazio a una politica più creativa. Serve una nuova politica: per capire la vera natura di una crisi che non è passeggera. Una politica che chiede a tutti un contributo di idee e di tempo. Una politica appassionata, generosa e travolgente. Una politica che chiede ai partiti, a cominciare dal Partito Democratico, di rigenerarsi, aprendosi ai milioni di cittadini che vogliono essere coinvolti nelle scelte di governo. Una politica che faccia vibrare la propria anima e quelle degli elettori. Una politica, soprattutto, che faccia proposte chiare; che sia in grado di elaborare idee concrete per riprogettare l'Italia. In questo libro, Stefano Boeri, intervistato da Ivan Berni, attraversa i temi fondamentali del nostro vivere: dai diritti alla partecipazione, dalla cultura all'architettura. Tutto è politica. Ed è il tempo di una politica autentica, visionaria, pragmatica, che sia capace di ""fare di più con meno""""."" -
Aut aut. Vol. 356: Vuoti di sapere.
"Aut aut"""" è una rivista bimestrale di filosofia fondata da Enzo Paci nel 1951. Attraverso la pubblicazione di materiali, saggi e interventi fornisce un quadro aggiornato del dibattito filosofico e culturale di oggi. La rivista si rivolge in modo speciale agli studenti e agli studiosi di cose filosofiche, ma anche a coloro che si occupano di problemi connessi con la psicologia, e a tutti gli operatori del mondo culturale, letterario, artistico e politico, che hanno a cuore una riflessione sulle loro pratiche." -
Ode plutonia. Poesie 1977-1980. Testo inglese a fronte
"Plutonian Ode"""", """"Ode plutonici"""", ode al plutonio, plutonio fissione nucleare, plutonio bomba Nagasaki, oltre Urano, Plutone dio dell'Ade, planetaria morte atomica - la forza produttiva dell'uomo usata per cosa? A fine anni settanta Alien Ginsberg è ormai il dio della controcultura americana, intellettuale impegnato e poeta di fama internazionale, consacrato nel 1974 dal National Book Award for Poetry e nel 1978 arrestato per avere guidato la protesta antinucleare in Colorado, vicino alla sua Boulder. Roba da Guerra fredda, ma è attualità pura e paradossale. """"Ode plutonia"""" è la bomba atomica secondo Alien Ginsberg: mescolanza caustica di politica e visionarietà blakeana, segreti militari e trasfigurazione letteraria, anzi sapienziale, radioattività e gnosticismo - non stupisce che Philip Class ne abbia tratto una sinfonia. Ma """"Ode plutonia"""" è anche tanto altro: """"Ballata dei veleni"""" e """"Lavori di casa"""", tra le prime poesie a tema ecologico che siano mai state composte; """"Aria del Campidoglio"""" - la improvvisò con i Clash nel 1981 in un locale di Times Square -, segnata dal senso di delusione per il comunismo, che ormai Ginsberg apparenta al capitalismo, e dal disgusto per la politica, oggi storia, di quegli anni; Punk Rock tuo mio Gran Piagnucolone e l'ammirazione per la marea montante del punk, quei ragazzi arrabbiati che ha imparato a conoscere in Inghilterra e che gli ricordano lo spirito ribelle dei figli dei fiori, la generazione che lui ha incantato; ma anche gli scorci di una metafisica quotidianità newyorkese in Manhattan Primo Maggio di notte e la nota erotica di poesie come Un po' d'amore, che con rime arcaizzanti dicono la malinconia di un pigmalione ormai invecchiato; o la corda intima di Garden State, in cui Ginsberg torna a visitare i luoghi dell'infanzia in New Jersey e ricorda il padre, il padre professore e poeta, il padre morto, il padre nell'Ade. Il Saggiatore prosegue il progetto di pubblicazione delle opere di Alien Ginsberg offrendo per la prima volta al lettore italiano la raccolta completa di Plutonian Ode, uscita per la City Lights di Ferlinghetti e qui integrata con le altre poesie del periodo 1977-1980: a restituire la caleidoscopica ricchezza di uno dei maggiori poeti del XX secolo." -
La caduta dell'America 1965-1971. Testo inglese a fronte
Settembre 1965. Alien Ginsberg è un poeta affermato, già quasi un faro per tutta la controcultura americana. Ha appena varcato il confine tra Canada e Stati Uniti a bordo di un pulmino Volkswagen, quello che di lì a poco diventerà un simbolo di anni speranzosi e tormentati. La meta è San Francisco, al volante c'è l'amico poeta Gary Snyder. In sottofondo, la radio sempre accesa. È la prima tappa di un grande viaggio che in auto, treno, aereo e Greyhound porterà l'autore di ""Urlo"""" e """"Kaddish"""" ad attraversare in lungo e in largo l'America, anche coast to coast, secondo il mito fondativo dei primissimi beat. Da una Chicago gotica e tentacolare al sole della California, dal selvaggio Ovest alla provincia più profonda del Midwest, Ginsberg assorbe tutto quello che vede e ascolta. E soprattutto lo documenta, parlando al microfono del registratore portatile Uher che gli ha regalato Bob Dylan. Il nastro della strada si trasforma in una catena ininterrotta di immagini, messa poi in versi sulla pagina bianca. Paesaggi, persone, luci, cieli, oceani, tutta l'America nella sua varietà e vastità. Trasmissioni radio, pubblicità, bollettini di guerra dal Vietnam. E poi la musica, tanta musica. Dylan, certo, insieme ai Beatles e ai Kinks. Ma anche Frank Sinatra e i Beach Boys. In questo enorme """"vortice"""" capita che il poeta avverta il bisogno di un ripiegamento, ed è allora che, nel tessuto dei versi, alla protesta pacifista, all'indignazione politica si intrecciano i mantra orientali..."" -
Alte tirature. La grande narrativa d'intrattenimento italiana
I libri ad alte tirature, i bestseller, di solito hanno un doppio destino. Ottengono successi di pubblico sterminati; ma li pagano, perché i lettori più forti e autorevoli, i critici, non li prendono neanche in considerazione. D'altra parte i lettori comuni, ai quali quei libri piacciono tanto, non sono in grado di motivare il loro entusiasmo: appunto, perché non son dei critici. Per parte sua, Vittorio Spinazzola invece prende attentamente sul serio una dozzina di bestseller dell'ultimo mezzo secolo in Italia: non per farli passare da capolavori, ma per capire come sono fatti, quali caratteri di linguaggio, di tecnica narrativa, di invenzioni tematiche presentano. Contrariamente a quel che si pensa, non è mai facile scoprire analiticamente cosa rende un libro campione d'incassi, cioè come mai l'autore abbia saputo entrare in sintonia con i desideri e le aspettative di milioni di persone. Ci vuole un certo geniaccio, per riuscirci. D'altra parte questi grandi successi librari sono sempre dei fenomeni unici: non ce ne sono due che si somiglino. Perciò passarli in rassegna significa rendersi conto dell'evoluzione profonda avvenuta dal Novecento al Duemila nell'immaginario collettivo di gran parte del nostro popolo. -
Persona informata sui fatti
Romanzo enciclopedico non per vocazione, ma per necessità, ""Persona informata sui fatti"""" è anche, e soprattutto, la testimonianza tormentata del lento, implacabile deteriorarsi della memoria: immagini ossessive, scarti imprevedibili, brusche analogie si susseguono, combinando passato e presente e futuro con lucidità innegabile eppure sottratta alle rigidità della logica. """"Vedo salire il disordine che sin qui ha affollato i bianchi fogli incolpevoli"""" confessa il narratore, e riconosce disarmato che un caos serpeggiante sta abbattendo, una a una, le difese """"delle trame che si intersecano"""". Allora i pensieri si aggrovigliano e, guardando indietro, sembra che tutto avvenga contemporaneamente, che si possa parlare dell'oggi con i fantasmi di ieri, che la vita si sviluppi sotto il nostro sguardo """"in un frenetico rincorrersi, come in una immensa video room"""". Eppure, nonostante la fatica e l'affanno di ricostruire il passato, il narratore è incrollabile nella sua determinazione: persuaso che """"la Vera Storia è segreta"""", cioè occultata, secretata, combatte una battaglia impari contro chi vuole """"negare i fatti"""" perché non diventino mai memoria (collettiva questa volta), e non ha intenzione di darsi per vinto. Così, torna e ritorna con tenacia su alcuni momenti-chiave del Novecento, dalle purghe """"staliniste"""" di Chiang Kai-shek all'invasione del Tibet ordinata da Mao Tse-tung, dall'abdicazione di Mohammed Zahir Shah alla guerra in Afghanistan..."" -
Sogni (1875-1931)
Oltre cinquant'anni di sogni annotati, dal 1875 al 1931. È libera e ondivaga la scrittura di Arthur Schnitzler, descrittiva e autoriflessiva, intima e quotidiana. Nei residui diurni ritrovati dal sogno compaiono scenari insoliti, abitati da contemporanei illustri, animatori della Vienna fin de siècle: Freud, Klimt, von Hofmannsthal, Mahler e molti altri. Sogni che registrano le mode dell'epoca, gli spettacoli di successo, le malattie più comuni del bel mondo, e con brevità magnetica rivelano i desideri, le paure, i turbamenti dello scrittore che sogna. Un libro dei sogni raccolto da un genio attento ai moti della propria anima, ma anche alla forza surreale della narrazione onirica. Pubblicato in versione integrale, introdotto da un saggio di Agnese Grieco e Vittorio Lingiardi su Schnitzler, sulla vita onirica e la psicoanalisi, ""Sogni"""" è il diario notturno di un'epoca inquieta, l'autobiografia inconscia del primo Novecento europeo."" -
Souq 2012. Le sfide della felicità urbane
Le città crescono, si modificano e si disperano. Da tutto il mondo richiamano persone e attenzione, in un vortice potente di connessioni, individui atomizzati e gruppi sociali, fra strade e palazzi. Nello spazio urbano si concentrano frustrazioni, sogni e sofferenze: il dolore si fa tangibile. Quale felicità è possibile immaginare? Il Centro studi sofferenza urbana (Souq) racconta le contraddizioni della riflessione sociologica attuale sul disagio metropolitano, oltre che pratiche virtuose e nuovi paradigmi dal mondo. E prova ad affrontare il tema dello stare bene, osando un confronto autentico sul concetto di felicità, restituendo dignità alla sua dimensione privata e pubblica, e all'inscindibile legame morale e politico tra benessere individuale e benessere collettivo. L'annuario spinge lo sguardo oltre l'esperienza dei singoli e indaga la dimensione intersoggettiva della fragilità umana; senza limitarsi a descrivere, analizza i dati secondo due traiettorie: l'uomo nella sua città, ricercatore di benessere - che, per sfuggire all'alienazione, prova a reinventarsi in continue nuove identità, spesso senza trovare risposte esaurienti - e la città per l'uomo. -
La gioia maiuscola di essere scrittori. Lettere a italiani
"Cara Lavinia, grazie di cuore per la Sua pallida ma fedele lettera! È per me un pensiero caro e commovente ma anche un po' angoscioso, immaginarla in lotta col suo disperato compito di traduttrice. A me quel tedesco ha procurato un gusto vivissimo, ma che cosa non ho mai accollato a voi, poveri traduttori!"""". Che cosa significa davvero fare lo scrittore? E come si diventa romanzieri di successo? Le lettere private di Thomas Mann - che si è sempre lucidamente definito asociale, """"incomodo e non piacevole"""" - aprono uno spiraglio per rispondere a questi quesiti e si rivelano essenziali all'interpretazione del modo di vivere e di creare del grande maestro. """"La gioia maiuscola di essere scrittori"""" è una testimonianza diretta e irrinunciabile del rapporto di Mann con la scrittura, ma è anche un viaggio intimo, in bilico tra la vita e la letteratura, e un invito a varcare le soglie della sua preziosa umanità per intuire la grandezza del suo genio. Leggere questo Thomas Mann aiuta ad afferrare la complessità della storia e a comprendere le condizioni nelle quali furono possibili la sua arte e il suo successo. Le parole del premio Nobel sono balsamo e monito di sorprendente attualità per chi sogna oggi di intraprendere la gloriosa professione dello scrittore. Prefazione di Cesare De Marchi." -
Tirature 2013. Le emozioni romanzesche
Di fronte alla grande espansione della comunicazione digitale, i giovani romanzieri anni duemila tendono a reagire spettacolarizzando la scrittura: puntano a emozionare il lettore con le trovate effettistiche, il gioco delle coincidenze a sorpresa, le scene madri. Non sono più i tempi in cui far commuovere chi legge era ritenuta una procedura mistificante, addirittura disonesta. Adesso, risvegliare la sensibilità dei destinatari, galvanizzandone il pathos, vale come un incentivo a non assopirsi nel ristagno conformista di una vita senza vita. E così riscoprire il fervido piacer del pianto, tanto caro al più autentico romanticismo psicosociale. -
L'uomo e l'universo. Dai quanti al cosmo
Il Novecento è stato il secolo della fisica. Albert Einstein, Niels Bohr, James Clerk Maxwell, Michael Faraday: le scoperte di questi scienziati hanno cambiato il modo in cui guardiamo all'universo e alla nostra posizione al suo interno. I semi della loro curiosità intellettuale - che li ha spinti a mettere radicalmente in discussione le certezze della fisica newtoniana germogliano oggi in una rivoluzione tecnologica senza precedenti, alle cui stupefacenti conferme sperimentali succedono teorie sempre più radicali e sofisticate, destinate ad abbattere i nostri preconcetti in merito alla natura delle stelle, alla materia oscura, ai buchi neri e soprattutto all'origine dell'universo. È proprio dal tentativo di capire cosa accadde al momento del Big Bang che Neil Turok parte per raccontare non solo le sfide, gli ostacoli, i traguardi della scienza degli ultimi cento anni, ma anche la storia di una fascinazione senza tempo: quella che, dagli albori della civiltà, ha spinto l'uomo ad alzare gli occhi verso le profondità stellate; quella che Turok stesso, bambino in un Sudafrica lacerato dall'apartheid, ha avvertito guardando il cielo e scambiandolo per una sconfinata volta dipinta. Fin da Archimede e Anassimandro, comprendere l'universo significa capire ciò che siamo, ciò che dovremmo aspirare a essere, e dalle scoperte di questi ultimi discende una rinnovata fiducia nell'uomo e nelle sue capacità. -
Aida 1913-2013. Storia e immagini dell'Aida più vista al mondo
Trombettieri, soldati, porta insegne, flabelliferi. Radamès. Chiudono il corteo i prigionieri etiopi. Dalle gradinate dell'Arena, il pubblico ascolta incantato le note della marcia trionfale. È il 10 luglio 1982. È l'Aida di Gianfranco de Bosio. La più vista al mondo. Non è stato facile metterla in scena. Non bastavano le idee del regista, bisognava rifare la mitica Aida del 1913, quella del tenore Giovanni Zenatello e dello scenografo Ettore Fagiuoli. L'avventura di Gianfranco de Bosio comincia nell'estate del 1981. De Bosio, regista di teatro, televisione e cinema, conosce l'Arena come le sue tasche, ne è stato a lungo sovrintendente: ne conosce limiti e grandezze, conosce il pubblico che la frequenta. Decide di partire dai due bozzetti originali di Fagiuoli, il quale aveva capito che non serviva ricostruire l'Egitto, perché l'Egitto era già lì: l'Egitto era l'Arena di Verona. I suoi bastioni, le sue gradinate sapevano già di grand-opéra. A questo punto, e nel giro di neanche un anno, de Bosio deve compiere un'impresa titanica: recuperare foto, testimonianze, articoli, note di sartoria, tutto ciò che serve per ricreare e far rivivere l'Aida del 1913. ""Aida 1913-2013"""" è il diario dei giorni che portarono al fatidico 10 luglio, ed è la cronaca dei trent'anni che seguirono. Il successo dell'Aida di de Bosio infatti fu talmente travolgente che fu riportata in scena non solo nella stagione teatrale successiva, ma quasi ogni anno fino al 2013."" -
Cristo non abita più qui. Il grido d'amore di un prete laico per Gesù, contro il Vaticano
Da mille anni, sin dai tempi della lotta per le investiture, e dunque del conflitto tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV, il Vaticano è terra di tutti, tranne che di Dio. È stato governato da una lunga fila di papi re, portatori di un potere assoluto, sia spirituale che temporale. Il papa, per dogma, è infallibile: ai tempi di Benedetto XVI, anche la Santissima Trinità cede il passo alla gloriosamente regnante Sua Santità. Il papa - come ai tempi del ""dictatus papae"""" - non può essere giudicato da alcuno. Ha il diritto di deporre gli imperatori. Il papa impera oltre l'impero. Dove impera il papa, in Vaticano, Dio non c'è. Nel Vaticano, Dio viene mandato in guerra: i cappellani militari disconoscono la pace e abbracciano la guerra. Stringono alleanze con il ministero della Difesa: sono dentro lo Stato, sono lo Stato. Qui, in Vaticano, si dà morte ai profeti, vita ai banditi. Ci si dimentica per decenni di martiri come monsignor Romero, ucciso perché osteggiava la dittatura salvadoregna; si proteggono per anni uomini come padre Marcial Maciel Degollado, accusato di atti di pedofilia, e non solo. Qui, in Vaticano, si dà spazio ai neocatecumenali, ai lefebvriani, all'Opus Dei, a Comunione e Liberazione.""