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Mostrati 2021-2040 di 10000 Articoli:
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La collezione Orilia al museo di San Martino. Ediz. illustrata
Amante della caccia e conteso dai salotti napoletani, negli anni tra le due guerre mondiali, per la sua raffinatezza e il buon gusto, Marcello Orilia discendeva da un'antica e nobile casata di Cava dei Tirreni. Nella sua lussuosa dimora partenopea, in Palazzo Arlotta, con la moglie Maria Teresa de Vito Piscicelli diede vita a un piccolo museo, frequentato da collezionisti e amici e caratterizzato da un gusto collezionistico di stampo moderno. La raccolta comprendeva - oltre che maioliche e porcellane di manifatture europee e italiane prestigiose - ventagli, bastoni alla moda, nonché importanti rivestimenti parietali lignei, provenienti da complessi conventuali napoletani. -
La chiesa di Sant'Erasmo a Castel Sant'Elmo. Un patrimonio ritrovato
"La riapertura della chiesa di Sant'Erasmo situata sulla piazza d'Armi di Castel Sant'Elmo, che domina la città dalla collina di San Martino, costituisce senza dubbio una nuova occasione di riflessione su di un luogo complesso e stratificato, ma di non sempre limpida e univoca chiarezza per gli studi, come anche le più recenti pubblicazioni hanno confermato. Le diverse ristrutturazioni e i rimaneggiamenti, soprattutto di epoca novecentesca, hanno spesso impedito, infatti, una certa e filologica ricostruzione di ambienti, percorsi e ubicazioni, resa dubbia per le note trasformazioni avvenute in epoche precedenti al passaggio del castello sotto la giurisdizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tuttavia proprio la riapertura della chiesa è diventato per la Soprintendenza da me diretta un incoraggiante pretesto per approfondire ricerche e per ripercorrere fila ininterrotte di studi, per mettere assieme intuizioni, documenti e competenze, per sperimentare nuove soluzioni e attendere verifiche. Con la cura e il coordinamento scientifico di Katia Fiorentino è stato possibile così procedere alla risistemazione dei cinque dipinti originari nelle nicchie in stucco, operare su alcuni di essi interventi conservativi o di restauro e ricollocare nella chiesa il monumento funebre di Pedro de Toledo, cugino dell'omonimo e più noto viceré di Napoli e, soprattutto - elemento biografico per noi più significativo - primo castellano della fortezza."""" (Dalla presentazione)" -
Paestum. Der archäologische park. Das museum. Das heiligtum von Hera Argiva
Il viaggio nella storia di Paestum comincia dai templi greci, celebri in tutto il mondo e ancora integri, dopo oltre duemilacinquecento anni di storia. Il percorso si snoda lungo il tempio di Cerere, il tempio di Nettuno e la basilica, attraversando gli spazi del foro, l'Ekklesiasterion, l'Heroon, ricchi di una vitalità mai interrotta dallo scorrere del tempo. La visita continua nel museo che ricostruisce l'identità e le trasformazioni del parco archeologico, attraverso l'esposizione accurata dei reperti emersi da templi, abitazioni, teatri, tombe. Poco distante, il museo narrante di Foce Sele che, con l'uso di strumenti tradizionali ma avvalendosi in gran parte anche della multimedialità, con videoinstallazioni e ricostruzioni virtuali interattive, guida il visitatore alla scoperta del santuario di Hera Argiva. Cuore del museo è la Sala delle Metope, con esposte le riproduzioni delle lastre di età arcaica provenienti dal santuario di Hera e raffiguranti le fatiche di Ercole ed episodi della guerra di Troia. -
Paestum. El parque arqueológico. El museo. El santuario de Hera Argiva
Il viaggio nella storia di Paestum comincia dai templi greci, celebri in tutto il mondo e ancora integri, dopo oltre duemilacinquecento anni di storia. Il percorso si snoda lungo il tempio di Cerere, il tempio di Nettuno e la basilica, attraversando gli spazi del foro, l'Ekklesiasterion, l'Heroon, ricchi di una vitalità mai interrotta dallo scorrere del tempo. La visita continua nel museo che ricostruisce l'identità e le trasformazioni del parco archeologico, attraverso l'esposizione accurata dei reperti emersi da templi, abitazioni, teatri, tombe. Poco distante, il museo narrante di Foce Sele che, con l'uso di strumenti tradizionali ma avvalendosi in gran parte anche della multimedialità, con videoinstallazioni e ricostruzioni virtuali interattive, guida il visitatore alla scoperta del santuario di Hera Argiva. Cuore del museo è la Sala delle Metope, con esposte le riproduzioni delle lastre di età arcaica provenienti dal santuario di Hera e raffiguranti le fatiche di Ercole ed episodi della guerra di Troia. -
Caravaggio tra le camicie nere. La pittura napoletana dei tre secoli. Dalla mostra del 1938 alle grandi esposizioni del Novecento
La pietra miliare della critica d'arte, della ""rivoluzione copernicana"""" in materia di civiltà figurativa, nel mezzogiorno, riferita ai """"secoli d'oro"""" della pittura napoletana. Napoli, Castel Nuovo, 1938: la generazione di studiosi che diventerà il motore della tutela del patrimonio e di una formazione accademica rigorosa e non convenzionale nel secondo dopoguerra propone alla ricerca e alla città, con sensibilità innovativa, la lunga stagione che conduce da Caravaggio, attraverso il Barocco, alla vedute illuministe e romantiche del Settecento e dell'Ottocento. un capitolo corposo dell'identità napoletana, destinato ad imprimere segni indelebili nei decenni del dopoguerra, fino al nuovo millennio, che svilupperanno, attraverso esposizioni monografiche e grandi affreschi trasversali, il tema delle metamorfosi culturali e civili della capitale del meridione, declino, rinnovamento, fragilità, potenzialità: è la trama del racconto di stefano causa, tra messaggi in codice a tre generazioni di addetti ai lavori e esplorazioni a tutto campo, provocazioni, interrogazioni al magma vulcanico della cultura d'occidente del ventesimo secolo che va in archivio."" -
The Pertosa-Auletta caves
Immerse in un contesto ambientale ancora integro, tra fiumi, montagne, boschi, borghi medievali, le grotte di Pertosa-Auletta sono il perno di un eco-sistema, nel cuore del parco del Cilento, con pochi eguali, per valori e ""qualità"""" naturalistici, speleologici, storico-archeologici e antropologici, nel mediterraneo: tre chilometri di meraviglie, alimentate da un torrente sotterraneo perenne, dal maestoso ingresso al sistema ipogeo, attraverso concrezioni stalatto-stalagmitiche di ogni forma e colore, fino al giacimento archeologico, attualmente sommerso, che testimonia civiltà e memorie """"vive"""" da 40.000 anni."" -
Da Guttuso a Matta. La collezione Valenzi per Napoli. Catalogo della mostra (Napoli, 2 ottobre 2013-31 marzo 2014). Ediz. illustrata
Dopo il censimento e la catalogazione delle opere di Maurizio Valenzi avviati nel 2010 e l'inaugurazione - nel novembre 2012, a Palazzo Valentini a Roma dell'antologica ""Maurizio Valenzi. arte e politica"""", continua l'impegno della Fondazione Valenzi nel condividere e diffondere la conoscenza di un patrimonio artistico e umano prezioso: non solo i dipinti e i disegni realizzati da Valenzi durante la sua vita lunga e impegnata, ma anche doni di amici artisti, portatori di convinzioni politiche forti ed esplicite. Lavori pittorici e grafici, sculture, manufatti vari, sessanta opere, tra gli altri, di Antonio Corpora, Salvatore Emblema, Vincenzo Gemito, Renato Guttuso, Jules Lellouche, Sebastian Matta, Marino Mazzacurati, Emilio Notte, Augusto Perez, Mario Persico, Raffaele Ragione, Paolo Ricci, Ernesto Treccani."" -
Villa Pignatelli. Guida breve
Sede del museo è Villa Pignatelli, residenza ottocentesca interessata da vicende costruttive alterne e numerosi passaggi di proprietà, ma sempre principesca e sontuosa. Al pian terreno, oltre alla veranda neoclassica, gli ambienti raffinati del salone da ballo, il salotto azzurro, la sala rossa, il salotto verde, la sala da pranzo, la biblioteca, tutti impreziositi da stucchi, dipinti e arredi originali, donati allo Stato insieme alla dimora della principessa Rosina Pignatelli. Particolarmente preziosa la collezione di arti applicate: argenti, vetri e porcellane delle più rinomate manifatture europee e orientali. Testi chiari, sintetici e rigorosi accompagnati da un apparato iconografico ricco e originale esaltano un raro esempio di casa-museo. Dal 2011 ha avuto inizio il progetto Villa Pignatelli-Casa della fotografia, una iniziativa che ha l'obiettivo di promuovere presso la splendida villa la conoscenza di autori e tendenze della fotografia contemporanea. -
Museo delle carrozze a villa Pignatelli. Donazione marchese Mario D'Alessandro di Civitanova
"All'aspetto ancora nobile del collezionismo, fatto di amore e di gusto, gusto belle époque, ed amore antico per il cavallo, animale nobilissimo, per gli equipaggi splendidi e raffinati, per una società ed un costume inevitabilmente spazzati via dal processo del tempo, era improntata la collezione che don Mario D'Alessandro, marchese di Civitanova, aveva riunito nella sua bella villa borbonica di Resina."""" (Raffaello Causa)" -
Bruno Starita. Catalogo della mostra (29 ottobre 2013-25 gennaio 2014). Ediz. illustrata
La pratica calcografica ha segnato fin dagli esordi l'opera di Bruno Starita (Napoli 1933-2010): l'attività incisoria acquisisce nel tempo un'importanza tale da soppiantare, negli anni ottanta, quella pittorica e fotografica. La sperimentazione continua e la ricerca di temi inconsueti sono le costanti del lavoro dell'artista: nella piena maturità la produzione raggiunge, soprattutto attraverso l'uso del bulino, una sontuosità di immagini complesse e visionarie, di rimandi a una natura stravolta, surreale, emblema di valori espressivi che esplorano orizzonti originali. -
La reggia di Portici
"Le nuove residenze reali nascono con un'impronta del tutto autonoma rispetto al medium culturale napoletano... e rispecchiano una visione architettonica ed urbanistica capace di assecondare la nuova realtà politica di un regno nuovo ed autonomo, espressione originale dell'assolutismo illuminato della giovanissima dinastia borbonica.""""" -
Ugo Marano
"Artista-radical-concettuale-utopico"""": così Ugo Marano definiva se stesso, ed è proprio intorno a tale definizione che ruota il racconto-testimonianza di Raffaele d'Andria, nato da un'amicizia lunga e salda con l'artista. Le sue opere sono sempre connotate da una tensione creativa che continuamente si rigenera e si reinventa, a contatto con le problematiche sociali e con l'ambiente circostante, mantenendo come riferimento costante la filosofia del design radicale. Gli arrugginibili, i piatti sonori, le signore sedie, i vasi misteriosi sono solo alcuni esempi dell'instancabile ricerca di Marano dove """"al valore elementare e povero dei materiali corrisponde quello 'primario' delle forme, distanti dalle preoccupazioni della produzione seriale""""." -
Agropoli. Kurzführer
La storia urbanistica di Agropoli affonda le radici nell'età del bronzo, quando la rocca e punta San Marco erano sedi di due piccoli villaggi, ma solo nel 592 d.C. La città comincia ad essere registrata nelle fonti documentarie, quando viene citata da papa Gregorio Magno in una nota ad uno dei vescovi dell'entroterra. La costa, ricca di insenature e di approdi naturali, era in realtà celebre da tempo quale buen retiro di molti patrizi romani, protagonisti e fruitori fortunati di ville di delizie altrettanto sontuose delle dimore distribuite su tutto il territorio campano. Popolato nuovamente in epoca medievale, il promontorio viene, opportunamente fortificato, sarà uno scalo cruciale per la flotta bizantina durante la guerra greco-gotica. La città mantiene ancora oggi l'aspetto di roccaforte imponente, con il castello monumentale, dal 2009 parte del patrimonio pubblico, che condensa e rilancia la centralità di Agropoli nel territorio incontaminato del parco del Cilento. -
Il palazzo Reale di Napoli. Guida breve
"Su Piazza del Plebiscito, luogo d'elezione per la collettività, carico di memoria e di simboli, dove cultura, storia e contraddizioni del presente convivono, si affaccia il Palazzo Reale di Napoli. L'invito a entrare e conoscere il monumento si accompagna all'offerta del primo ed essenziale strumento di lettura dei musei, la guida topografica: questa nuova versione di 'guida breve' si presenta molto accessibile per il linguaggio, le immagini... Una selezione del materiale fotografico e una documentazione dell'essenziale, inoltre, la rendono particolarmente utile affinché possa contribuire a rendere il Palazzo Reale luogo della collettività, di incontro, di identità, dove il confronto tra la memoria, la storia e l'arte produce nuovi valori. Un'altra preziosa tessera che incoraggia a proseguire, nonostante tutto, nella ricerca di buone pratiche, tra tutela, valorizzazione e qualità di servizi resi al pubblico, alla vigilia di importanti e complessi lavori di restauro che coinvolgeranno Palazzo Reale nei prossimi mesi."""" (Giorgio Cozzolino, Soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia)" -
The National Railway Museum of Pietrarsa
Realtà espositiva unica in Italia, per la ricchezza dei materiali conservati e per il fascino della sua ubicazione, il Museo Ferroviario di Pietrarsa è allestito in un complesso di archeologia industriale di grande rilevanza, un tempo sede del reale opificio meccanico e pirotecnico, fondato nel 1840 da Ferdinando II di Borbone: esso fu adibito alla produzione di materiali ferroviari in seguito alla costruzione della prima ferrovia italiana, nel 1839, sulla tratta Napoli-Portici. La visita al museo, inaugurato il 7 ottobre 1989, è un suggestivo viaggio nel tempo tra locomotive, treni, attrezzature da lavoro, cimeli storici, modelli e plastici ferroviari, percorrendo i padiglioni monumentali dell'opificio, in cui quei materiali venivano realizzati e riparati. All'esterno del complesso museale la statua di Ferdinando II, realizzata dallo scultore napoletano Pasquale Ricca e fusa in ghisa nello stesso opificio, e i giardini che si affacciano sullo spettacolo straordinario del panorama sul golfo. -
Appena nata. Memorie di vita contemporanea. Ediz. illustrata
Protagonista illuminata, insieme al marito Renato e ai figli Anna Claudia e Gianpiero, del collezionismo di arte contemporanea, Liliana Moscato Esposito racconta 'la vita dietro le quinte' che accompagna la nascita di opere che hanno impresso la storia degli ultimi decenni, multiculturale e cosmopolita, di Napoli: gli umori mutevoli degli artisti, l'agitazione dei galleristi, la competizione tra collezionisti, momenti di tensione alternati tra entusiasmi e complicità, una comunità polifonica in cui si intrecciano fragilità, visioni, competenze e improvvisazioni: rivive la trama fitta di relazioni che hanno imposto la città al centro dei percorsi internazionali di una contemporaneità non di maniera, Lucio Amelio, Pasquale e Lucia Trisorio, Marcello e Lia Rumma, Andy Warhol, Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Mario Merz, Ernesto Tatafiore, Keith Haring... -
Rewind. Arte a Napoli 1980-1990. Ediz. illustrata
Cento opere in mostra a Castel Sant'Elmo, un'occasione imperdibile per una riflessione libera da schemi precostituiti sulla storia artistica a Napoli in un decennio di importanza cruciale. Sotto il segno della complessità e della sperimentazione, le esplorazioni delle nuove leve e l'esempio dei grandi maestri si arricchiscono del confronto con le esperienze internazionali più autentiche: una stagione di svolta radicale del linguaggio figurativo, imperniata sull'immaginario irrequieto di una nuova generazione di artisti, in simbiosi con collezionisti e gallerie illuminati, il Segno, Lucio Amelio, lo Studio Trisorio, lo studio Morra, Lia Rumma, Alfonso Artiaco. Questo intreccio di passioni e collezionismo lungimirante costituisce, in mostra e nei saggi in catalogo, il nucleo portante di un bilancio critico senza precedenti. -
Sette opere per la misericordia [duemilaquattordici]. Ediz. illustrata
Alla terza edizione del progetto artistico e solidale ""Sette opere per la misericordia"""", sette nuovi artisti contemporanei sono invitati a donare un'opera d'arte sul tema della misericordia. Maria Thereza Alves, Francesco Clemente, Douglas Gordon, Mariangela Levita, Lorenzo Scotto di Luzio, Grazia Toderi, Nasan Tur, entrano in contatto, nello spazio magico della chiesa, con la tela rivoluzionaria di Caravaggio, per rinnovare l'avventura e l'impegno etico dell'immaginazione artistica nella civiltà globale in cerca di valori plausibili."" -
Shake up in accademia. 1980-1990. Ediz. illustrata
Una ricognizione critica a trecentosessanta gradi, arricchita dalle testimonianze dirette dei protagonisti, su un decennio cruciale per le pratiche culturali e le metamorfosi della stessa identità civile di una comunità inquieta: emerge con evidenza il ruolo centrale dell'Accademia di Belle Arti di Napoli nel panorama di fermenti, stimoli, contraddizioni fertili, percorsi formativi innovativi, che prendono forma in questa stagione di rottura. Il percorso espositivo di 'Shake up', imperniato sulle pratiche visive dei maestri e delle nuove leve in accademia, propone nuove prospettive e angolazioni originali nel progetto d'insieme già avviato con le esposizioni di Sant'Elmo e di Villa Pignatelli, 'Rewind. Arte a Napoli 1980-1990' e 'Blow up. Fotografia a Napoli 1980-1990': una dimostrazione ulteriore della vitalità e delle passioni che hanno impresso coordinate nuove nell'immaginario moderno contemporaneo, italiano e internazionale. -
On stage. Scenografi e costumisti a Napoli 1980-1990
Ancora una tessera del grande mosaico anni '80, per ribadire il contributo essenziale dell'Accademia di Belle Arti di Napoli a un decennio di fermenti artistici e mutazioni culturali profonde. Il percorso espositivo 'On stage', dedicato alla scenografia e ai costumisti napoletani, propone nuovi spunti di riflessione, a proseguire e arricchire ulteriormente il quadro d'insieme delineato da ""Shake up in accademia. 1980-1990"""", la rassegna inquieta sulle arti visive appena avviata. """"C'è un'etica della vita nel fare teatro, un ethos della speranza, l'idea che in ogni caso la vita continui, che la nottata debba necessariamente passare, un'allegria di naufragi, popolata di superstiti pronti a riprendere il viaggio. Lo spettacolo deve continuare, perché in ogni caso lo spettacolo è la vita, la vita quotidiana messa in scena e rappresentata."""" (Giuseppe Gaeta)""