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Milza blues
Palermo, anni 70. Tra i vicoli del quartiere popolare Villaggio Santa Rosalia, quattro ragazzini di nove anni, Nicola, Giovanni e i gemelli Francesco e Totò realizzano il loro primo colpo, un furto di figurine dei calciatori e di giornaletti porno a danno di un'edicola. Il ""quartetto fantasia"""" inaugura con questa prima impresa un'amicizia fraterna e una lunga serie di azioni criminose, da piccole a sempre più grandi, guardando a una ingenua forma di giustizia sociale, che li condurrà presto allo scontro con la mafia locale, impersonata da Enzuccio la belva, boss del quartiere, e i suoi due guardaspalle, i cugini Manzella. Giovanni, il capo banda, racconta un'adolescenza che corre veloce e una città impreparata, per alcuni, naturalmente predisposta, per altri, a subire lo strapotere delle mafie. Il """"quartetto fantasia"""" è un gruppo di cani sciolti: tutti e quattro senza padre, tutti e quattro tirati su da' macfri assenti o impotenti dinanzi a un destino che sembra inoppugnabile. Unica figura guida è Filippo, il nonno di Giovanni, ex partigiano a capo di una cooperativa anarchica, che apre uno spiraglio intermittente sul variegato attivismo di sinistra di quegli anni. """"Milza Blues"""" ripercorre le vicende storiche della città, dai 70 agli '80, che scorrono intorno alle vite dei quattro criminali in erba i quali, come tutti i loro coetanei, conosceranno anche l'amore, tra fiumi di eroina e sigarette di contrabbando, accompagnati da una colonna sonora che suona ininterrotta da vecchi giradischi."" -
Placido Rizzotto. Dai Fasci siciliani dei lavoratori alla strage dei sindacalisti
In Sicilia il processo di emancipazione dei lavoratori e la riforma agraria sono stati essenzialmente una lotta contro la mafia. Attraverso la ricostruzione storica del movimento contadino dai Fasci siciliani dei lavoratori, il lavoro di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro ripercorre le tappe salienti delle lotte dal basso contro un sistema feudale-latifondista-mafioso. Placido Rizzotto è divenuto simbolo di questo percorso, dei sessanta dirigenti sindacali e delle centinaia di contadini ""senza nome"""" trucidati in Sicilia per il loro impegno politico e sociale. E come puntualizza Michelangelo Ingrassia nella prefazione: """"(...) in queste pagine, accade al giovane Placido Rizzotto qualcosa che raramente gli era accaduto prima d'ora. Egli non entra in scena all'improvviso, da solo, appena tornato dalla guerra partigiana, sbucato da chissà dove (...). Rizzotto fu parte di un contesto, parte movimentata di un tutto, espressione di una realtà dinamica, simbolo vivente di una tradizione (...)"""". E così come aveva raccolto il testimone, il sindacalista corleonese lo consegnò a sua volta, a Pio La Torre e a Carlo Alberto Dalla Chiesa, protagonisti attivi di una Sicilia resistente, il cui lavoro viene restituito nel dettaglio in queste pagine, anche attraverso documenti rari, come il """"Rapporto Dalla Chiesa sull'assassinio Rizzotto"""", custodito oggi alla Camera del Lavoro CGIL di Corleone."" -
La guerra è della morte
Dal 1915 al 1918 un esercito male armato di contadini, pastori, operai, quasi per metà analfabeti, senza una lingua comune, un misto di dialetti, andò al massacro in quella che passò alla storia come la Grande Guerra. Il 12 maggio del 1917 inizia la decima battaglia dell'Isonzo. L'obiettivo dell'offensiva italiana era di rompere il fronte per raggiungere Trieste. Qui ha inizio ""La guerra è della morte"""" che racconta di un gruppo di soldati siciliani al fronte: Santo, Turi, Cosimo e pochi altri, guidati dal tenente Domenico Di Martino di Casteldaccia condividono quella terribile esperienza, che li vedrà insieme fino alla disfatta di Caporetto nell'ottobre del 1918. È una storia di uomini del profondo sud, fortemente legati alla terra d'origine che, da un giorno all'altro, vengono trasferiti sul fronte per combattere una guerra di cui non sanno quasi nulla. Lasciando poco spazio all'immaginazione, il racconto ci trascina sui campi di battaglia dove il rombo dei cannoni e il ritmico sgranarsi dei colpi di mitraglia scandiscono lo scorrere del tempo. Un libro di orrore e di speranza al tempo stesso, puntellato da testimonianze di sopravvissuti e arricchito da brani di lettere autentiche. Prefazione di Pasquale Hamel."" -
Lia Pasqualino Noto. L'artista che sfidò il suo tempo
Lia Pasqualino Noto (Palermo 1909-1998), pittrice e gallerista, ha vissuto quasi per intero il secolo breve, interpretando il fervore del cambiamento artistico e culturale soprattutto della prima metà del Novecento. In queste pagine, Luisa Maria Leto porta alla luce una parte del ricco epistolario dell'artista, inedito e custodito dalla famiglia - si ricordano tra i corrispondenti Guttuso, Carrà, Tamburi, Severini, Rizzo - attraverso il quale emerge la poliedrica identità di Lia Pasqualino Noto, non solo pittrice ma anche sensibile mediatrice culturale, critica intellettuale e promotrice di istanze relative all'essere donna in ambienti maschili. Il libro ripercorre la vita sia pubblica che privata dell'artista, dalla costituzione del Gruppo dei Quattro con Guttuso, Franchina e Barbera, alla nascita della prima galleria d'arte privata - oltretutto la prima fondata e gestita da una donna - alla mostra del '37, ""Sessanta artisti italiani"""", che porta a Palermo il meglio dell'arte nazionale. Poi la guerra, che la vede mettere da parte la vita culturale e sostenere le vittime del fascismo, ospitando nella sua clinica ebrei ed anarchici. Un impegno trasversale quindi, quello di Lia Pasqualino Noto, diffuso nelle forme della creatività e dello scambio profondo con amici e sodali, sempre da protagonista, critica e consapevole, del suo tempo."" -
Pane e mare
Le grandi scelte che connotano l'esistenza: quella che si desidera cambiare, nella inarrestabile aspirazione verso condizioni degne, o quella che ci si lascia dietro, spesso dopo svolte radicali e definitive. Così, personaggi reali che hanno fatto la Storia diventano pretesto narrativo per poterne cogliere l'aspetto più fragile e umano. Emerge da protagonista il valore dell'amicizia, in grado di superare le barriere ideologiche che hanno segnato il '900 e i suoi accadimenti: la seconda guerra mondiale, l'Unione Sovietica e la sua dissoluzione nel crollo del Muro, il '68, la fine del grande ideale del comunismo sono raccontati da un punto di osservazione che ha la Sicilia come sfondo. E come terra di destini che si compiono: i viaggi dei migranti, in fuga dalle guerre e dalla povertà, e determinati a mettere in salvo l'unico bene posseduto: la vita. E questa, una fame che nutre anche il corpo delle donne, le loro tragedie e le loro gioie: l'aborto e la violenza, ma anche il sesso vissuto con libertà e compiacenza. La fame di vita alimenta l'amore e i dialoghi interiori, si spegne nell'infanzia negata, risorge nella scoperta casuale della grande letteratura. Prefazione di Paolo Restuccia. -
Donna, vittima perfetta
Già la tragedia greca presentava sulla scena personaggi femminili dal forte temperamento, dal carattere nobile e fiero, capaci di gesti eroici e al contempo di quotidiana serenità, di materne tenerezze e di azioni terribili; donne allo stesso tempo amate e tormentate, accarezzate e maltrattate, ma sempre vittime della subalternità al potere maschile e della condizione di nascere donna. Il viaggio nel teatro classico inizia con la battuta che Euripide fa dire al casto Ippolito, tentato dalle avance della matrigna Fedra. Ippolito: ""O Zeus, perché hai portato tra gli uomini questo ambiguo malanno, perché hai creato la donna?"""" (Euripide, Ippolito, 616 s.) e continua con l'amara consapevolezza sulla triste condizione femminile espressa da Creusa nello Ione di Euripide. Creusa: """"La condizione delle donne nei confronti degli uomini è difficile. Siamo disprezzate anche se buone [...] Così sfortunate siamo nate!"""" (vv. 398-400). Gli autori di questa raccolta di testi per il teatro sono i primi cinque classificati del secondo """"Concorso di scrittura per il teatro"""" bandito dall'Università degli Studi di Palermo, dal titolo """"Donna, vittima perfetta"""". Con contributi di Licia A. Callari, Gianfranco Perriera e Pamela Villoresi."" -
Annegare
Costanza aveva diciotto anni appena compiuti quando andò via di casa, quando credeva di potersi liberare dal dolore di sua madre, dalla mancanza del padre, dall'amore. A Costanza piace il mare, sempre, non solo d'estate, e le piace volare sopra i problemi. Le piace Francesco e le piace Erika. Fare sesso. Le piace la vita, viverla, libera, e non pensare a niente, non alla morte, non a Dio, né alla scuola, ai doveri, alle malattie. Ma tutto le crolla addosso quando di colpo viene schiacciata dal dubbio di essere stata contagiata dall'HIV. I dieci giorni di spasmodica attesa del risultato del test stravolgono tutto. La trasformano ora in vittima, ora in carnefice, in un crescendo che raggiunge una definita, consapevole disperazione, che sarà però anche occasione per tornare sui suoi passi, affrontare sospesi e scoprire che alcune certezze non esistono più. Alessio Castiglione riprende qui temi psicosociologici a lui cari e che lo interessano anche professionalmente: la famiglia disfunzionale, le crisi evolutive, la gioventù a rischio. Sceglie il sempre attuale problema del contagio dell'HIV, offuscato da stereotipi errati e da argomenti che si ha paura di affrontare. La trasmissione del virus, non esclusiva del target omosessuale, l'angoscia dell'incertezza, il sentirsi, erroneamente, condannati e incurabili. Costanza si sente costantemente annegare, in parte lo desidera, per continuare a eludere i nodi emotivi, in parte lo teme, perché desidera fortemente continuare ad amare e a vivere. Prefazione di Alli Traina, postfazione di Gioacchino Lavanco. -
Viva Falcone. Lazzi di un giullare siciliano
Salvatore Sanfilippo è un migrante, come tanti italiani del sud, come tante donne e uomini del mondo. Dalla Sicilia orientale, durante gli ""anni di piombo"""" si è trasferito a Milano insieme alla sua famiglia. Ciò che sa e che ricorda dell'isola è quindi, fino a una certa età, quasi una reminiscenza mitica, tra gli antichi greci e i moderni pirati dell'edilizia. Attraverso ricordi ed epifanie, Salvatore si trasforma ora nel ragazzo delle granite, il cui grido sembra un antico canto arabo, ora in un pupo siciliano, che recita i versi della Gerusalemme Liberata. Ma poi arriva il '92, e Salvatore, alla notizia della strage di Capaci, desidera tornare in Sicilia, a Palermo, per saperne di più. In questo modo il protagonista apre un dialogo con il pubblico, scende nei dettagli delle minacce che hanno preceduto l'attentato a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e alla loro scorta, impersona Michele Greco e gli altri personaggi oscuri che hanno intessuto quelle torbide trame. Porta in scena 'u panaru, un cestino di vimini che, ai piedi del palcoscenico, diventa un nuovo albero di Falcone, la magnolia che si trova sotto casa del giudice. Gli spettatori potranno riporre nel panaru i loro biglietti, che a ogni replica arricchiranno lo spettacolo di riflessioni, pensieri e suggestioni. Prefazione di Dacia Maraini."" -
La magia delle spezie
La storia delle spezie è ricca e complessa quasi quanto i mille usi e le varianti dei singoli aromi che aleggiano in ogni cucina che si rispetti. Persino coloro che hanno poca dimestichezza con i fornelli sanno bene quanto grande sia il contributo che anche solo un soffio di paprica o di cannella può apportare a una pietanza. Ecco perché risalire all'origine delle spezie, che hanno via via influenzato i gusti e gli usi dei popoli, si pone quasi come una necessità per chi ama andare oltre la semplice esperienza del palato - ma solo dopo averla soddisfatta - per indagare sul passato di prodotti, ricette e consuetudini. Percorrere i secoli a ritroso per meglio comprendere i gusti odierni; veleggiare lungo le antiche rotte delle spezie e montare su cammelli carichi di aromi e sapori per capire che bacche ed erbe hanno contribuito non solo a costruire percorsi gastronomici, ma anche a modellare le società anche rispetto a economia e politica, dall'antica Roma alla scoperta del Nuovo Mondo. Ma dato che, come già si è detto, il palato va pur soddisfatto, ""La magia delle spezie"""" è anche un ricettario internazionale molto particolare, capace di viaggiare nello spazio e nel tempo, proponendo pietanze antiche e gustose rivisitazioni: dalla shakshuka, di origini nordafricane, al mole poblano messicano, senza dimenticare la tradizionale arte culinaria europea, di ieri e di oggi."" -
La signora Lucia di Napoleon. Storia di una donna
Una donna. Lucia Capizzi. Classe 1928. Oggi novant'anni. Quinta elementare. Borgata Arenella, Palermo. Nel '46, finita la guerra, si propone come commessa nella ditta di calzature Spatafora. Viene assunta. Ne esce nel 1998 come direttrice del prestigioso Napoleon, negozio di punta dedicato all'elite palermitana. Unica donna direttrice per gli Spatafora in tutta Italia. Maestra del Lavoro nel 1980. Dall'Arenella, ogni giorno percorre cinque chilometri a piedi per arrivare puntualissima, attraversando una città che, pur essendo la sua, è sconosciuta sia a lei che alle altre giovani di borgata che le danno compagnia, anch'esse donne lavoratrici che ambivano a un nuovo ruolo nella società del tempo. Dalla fame e dalla povertà all'ingresso nei cuori della nobiltà e della borghesia palermitane. E in quello dell'intera famiglia Spatafora che le affida la gestione, con carta bianca su tutto, delle sue linee più importanti, sia di calzature che di accessori e vestiario. Lei accetta le sfide, consapevole dei suoi limiti ma forte delle sue capacità. E tratta con le grandi aziende di moda internazionali, viaggiando in aereo verso le capitali della moda - Parigi, Roma, Firenze - da Dalcò e Albanese a Ferragamo, a Celine. La tenacia e la caparbietà di una donna in un mondo prevalentemente maschile e in quello degli affari. Prima e fuori da qualsiasi battaglia femminista. -
La corsa de L'Ora. Con DVD-ROM
Nato all'inizio del Novecento come progetto della famiglia Florio, il quotidiano L'Ora fu diretto tra il 1954 e il 1975 da Vittorio Nisticò. Alla sua figura è dedicato La corsa de L'Ora, docufilm di Antonio Bellia (2017) allegato a questa pubblicazione, curata dal giornalista Franco Nicastro, alla quale dà anche il titolo. L'Ora ha sempre conservato, lungo tutta la sua vita, le caratteristiche di un quotidiano sensibile ai fermenti di novità e ai tentativi di trasformazione dei vecchi equilibri. Forte di una identità di sinistra, criticamente aggiornata. Difensore dell'autonomia siciliana come strumento di libertà e di progresso, ma mai ""sicilianista"""". Strettamente legato alle questioni della crescita sociale e civile di Palermo e dell'Isola, ma non provinciale, sempre attento, semmai, a quanto di nuovo maturava in Italia e nel resto del mondo. Un giornale di respiro nazionale impegnato a dare ai fatti locali il rilievo delle grandi battaglie di rinnovamento e a iscrivere le cronache e i commenti politici degli avvenimenti siciliani nella cornice ampia del riformismo e della democrazia."" -
Non ti scordar di te
Toscana. Sarà proprio qui, nella vecchia tenuta dei nonni, che Priscille - una giornalista affermata che ha girato tutto il mondo - nel giorno del suo trentesimo compleanno dovrà tornare, ritrovandosi ad affrontare i fantasmi del suo passato. Un romanzo ricco di personaggi molto diversi tra loro. Una storia che parla di come ogni persona che entra nella nostra vita abbia un ruolo fondamentale, anche se qualcuna resta e altre sono solo di passaggio. Il lavoro, l’amicizia, la famiglia, il sesso, l’amore, il dolore, la felicità, la vita e la morte. Perché la vita è fatta di questo e nessuno di questi aspetti può essere trascurato. E come dice la stessa Priscille: ""È solo alla fine che si possono riunire tutti i pezzi del puzzle della nostra esistenza trovandole un senso."""""" -
Alberto Vitali e Bergamo. Una storia d'arte e di nascosta bellezza
Catalogo della mostra dedicata alla pittura di Alberto Vitali (1898-1974). Pittore e incisore ha svolto un'intensa attività tra le due guerre esponendo in importanti gallerie private - del Milione, Gianferrari- e partecipando più volte alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Tra i suoi interlocutori Mario Sironi, Carlo Carrà, Lamberto Vitali, Giorgio Morandi, Mino Maccari. -
Voglia di One Direction. Musica e amore concerto per concerto
"È passato un anno dal mio primo incontro con Harry Styles. Ho continuato ad amarlo mentre ascoltavo gli One Direction. Ho anche fatto follie, lo ammetto: seguendo il 'Where We Are Tour' sono andata in Perù senza riuscire a vedere Harry! Poi ci siamo divertiti come matti: con lui, Liam, Zayn, Louis e Niall, quando ci siamo travestiti e ce ne siamo andati in mezzo alla gente. Infine, nella verde campagna irlandese, le mie dita e le sue si sono intrecciate ancora e ci siamo coccolati, come fanno tutti coloro che si amano. Così abbiamo scoperto che a volte la magia dei sogni si veste di realtà...""""" -
Juventus. L'arte di vincere
Bentornata, Juventus. Mentre la crisi ci attanaglia, la squadra più amata dagli italiani è tornata splendente come nei nostri tempi migliori. In qualche modo regala a tutti, non solo agli juventini, una boccata d'aria buona. Ci riporta con la mente a tempi certamente migliori, quando gli Agnelli, gli imprenditori più importanti non solo in Italia, coltivavano la propria passione per il calcio prendendosi cura delle sorti e dello stile della grande Juventus. Non a caso, in questo libro Paolo Forcolin accompagna la storia bianconera dal momento del passaggio delle consegne (il 25 gennaio del 1994) dall'Avvocato al Dottore, da Giovanni Agnelli a suo fratello Umberto. Narra da testimone appassionato momenti di splendore e di tristezza, di gioia e di rammarico. Dopo la tempesta di Calciopoli e le sue conseguenze, il 19 maggio 2010 un Agnelli torna alla presidenza della Juventus: si tratta di Andrea, figlio di Umberto e nipote di Giovanni. Il racconto ci porta fino al momento in cui la Juventus seria e operosa, che in campo Andrea Agnelli affida ad Antonio Conte, conquista il suo scudetto ufficiale numero 28... -
Napoli. 30 anni col cuore in mano. Da Maradona a Higuain
Nel 2026, il Napoli compirà il suo primo secolo di vita. In quest'opera l'autore vuole soffermarsi soprattutto su due momenti felici della storia del club: quello del periodo di Maradona, con la conquista dei due scudetti e di altri trofei, e quello legato alla rinascita, dopo anni di buio, quando con la maglia azzurra del Napoli sono apparsi giocatori come Higuain, Hamsik e Mertens. Ma anche come Cavani, Lavezzi e tanti altri. Delle glorie passate e delle speranze future parla Rosario Pastore, napoletano verace e appassionato amante della sua squadra del cuore. -
Ricette straordinarie per il diabete
Basta parlare di diabete e subito si pensa a una dieta ferrea: niente zucchero e solo pasti nutrienti, che non riescono però a stuzzicare il palato. Ma è possibile convivere con questa malattia senza rinunciare alla gioia della buona tavola. Basta osservare alcune semplici regole, come puntare sui cibi a basso contenuto glicemico e mangiare in modo equilibrato. ""Ricette Straordinarie per il Diabete"""" offre 100 deliziose ricette ideate da Antony Worrall Thompson, uno chef a cui è stata diagnosticata la Sindrome X, una malattia che può portare al diabete. Ogni piatto è stato controllato con attenzione da Azmina Govindji, una dietologa esperta in questa patologia, ma le ricette sono così appetitose da poter essere confuse con quelle che trovate su un ricettario qualsiasi. Worrall Thompson ha sfruttato tutta la sua abilità culinaria per combinare sapori allettanti e composizioni piacevoli attraverso i più disparati ingredienti e metodi di cottura. Seguendo i suoi consigli è possibile variare la vostra alimentazione, senza rinunciare al gusto. E soprattutto, senza privarsi di nulla: ricche minestre, verdure saporite, primi succulenti e, naturalmente, dessert divini. Antony e Azmina hanno trovato i trucchi giusti per adattare le ricette e abbassare il contenuto di grassi e zuccheri. Ad esempio, sostituendo questi ultimi con il dolce naturale della frutta secca."" -
Zanetti. I primi 20 anni di Inter
Quest'opera racconta i primi 20 anni in nerazzurro di Javier Adelmar Zanetti, lo sportivo che vuole accompagnare l'Inter anche nei trionfi dei prossimi decenni. La sua carriera di uomo e di atleta è impareggiabile: ha smesso di giocare a quasi 41 anni ma, da vicepresidente dell'Inter, continuerà sempre a rappresentare la bandiera nerazzurra. Nessun calciatore in Italia ha mai vinto quanto lui: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Coppa Uefa (l'attuale Europa League) una Champion s League e una Coppa del Mondo per Club. Nessuno come lui ha disputato tanti incontri con la maglia nerazzurra: 858 in 20 anni. -
Totti il capitano infinito
Leggerne la storia, mentre lui ancora scrive la cronaca: questa è la sensazione che si prova quando si osserva la parabola calcistica di Francesco Totti. Ogni volta, il Capitano infinito sembra rinascere dalle ceneri dell'impresa precedente. Quella di Francesco è anche una storia che si narra da sé: quella del Capitano della Roma, con una punteggiatura di gol senza fine, a scandire una straordinaria vicenda tecnica, esistenziale, motivazionale. Cullato da una maglia - sempre e soltanto quella giallorossa sin dai primi vagiti calcistici, ancora oggi stravolge il destino delle partite in cui il suo nome ineluttabilmente lampeggia. -
Mancini e Inter. Una storia d'amore e di scudetti
Nel 2008, il presidente Moratti licenziò Mancini nel momento in cui l'allenatore era sulla cresta dell'onda: in soli 4 anni aveva vinto 3 scudetti, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. II tecnico fu mandato via, perché ritenuto privo di esperienza internazionale. Dopo 6 anni il Mancio, che nel frattempo è andato all'estero, continuando a vincere anche in Inghilterra e in Turchia, è sul punto di passare alla squadra più ricca al mondo. In quel momento gli arriva una telefonata dall'lnter, che nel frattempo è diventata una squadra da mezza classifica, piena di problemi ed esiliata dai circuiti internazionali. Roberto non ci pensa due volte: lascia tutto e corre al capezzale della sua amata Inter. Vuole riportarla all'antico splendore, adornarla di scudetti e magnifici trofei. Sembra un romanzo d'amore dell'Ottocento, ma è attuale cronaca sportiva. II tempo si ferma per un attimo, mentre Roberto e la Beneamata ritornano insieme. Poi ricomincia a correre, mentre il popolo nerazzurro sogna coppe, scudetti e un Mancini formato manager-allenatore, alla Alex Ferguson, che resti all'lnter almeno per 20 anni. Questo libro analizza e descrive una strana storia d'amore e di scudetti che, ancorché anacronistica, si svolge in una realtà attuale e divertente.