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Mostrati 221-240 di 345 Articoli:
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Dark angel. I testi di Jeff Buckley. Ediz. illustrata
Alla fine contano soltanto le canzoni e poco importa domandarsi cosa accadde veramente a Jeff BuckIey quella sera del 29 maggio 1997. Ci resta invece la sua officina creativa, da Grace a Sketches e ancora oltre, un piccolo canzoniere ispirato da una cultura letteraria tutt'altro che superficiale dove sì intrecciano amore e morte, politica e religione, sogni e incubi: perché non si può cantare la Grazia senza aver prima conosciuto l'intero spettro del buio. Fare musica è come strapparsi pezzi di carne di dosso e il figlio di Tim Buckley nato vicino a Disneyland costringe ancora chi lo ascolta a vibrare forte, suscitando il riverbero di pulsazioni cosmiche profonde: questo sa farlo soltanto un artista. E ogni volta che ci accosteremo ai suoi testi senza cercarvi oscuri presagi sarà il miglior ringraziamento per averci aiutato a trasformare la vita in una faccenda importante. -
Vasco Rossi. La rinascita. 7 concerti indimenticabili
Chi pensava che il Signor Rossi avesse chiuso con gli stadi e con la sua lunga carriera da rocker si sbagliava di grosso. La dimostrazione sono queste sette date (tutte sold out) e un soundcheck per pochi intimi tesserati del fanclub, che resteranno indelebilmente nella memoria della musica italiana. Due città: Torino e Bologna. Il live KOM 013 è stato il tour delle domande: Vasco come sta? Vasco ce la farà? Le risposte le ha fornite lo stesso Kom con sette concerti in cui si è impossessato del palco come solo lui sa fare: ballando, saltando, correndo e urlando, ""sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua""""."" -
Fantarock. Stranezze spaziali e suoni da mondi fantastici
"FantaRock"""" segue l'intero corso della musica rock, dagli anni Cinquanta a oggi, evidenziandone i punti di contatto con l'immaginario fantastico nella sua evoluzione dalla golden age degli Asimov e Bradbury, lungo la new wave dei Dick e Ballard, fino al cyberpunk e alle contaminazioni postmoderne più recenti, attraverso le canzoni ma anche i videoclip e le copertine di dischi con ispirazioni letterarie, cinematografiche e fumettistiche, i concept album e le opere rock (da diamond dogs di Bowie a i robot di Alan Parsons), le colonne sonore per i film del fantastico (dall'animato Heavy Metal al Flash Gordon dei Queen, al Metropolis di Moroder o al 1984 degli Eurythmics, fino ai più recenti Matrix e Strange Days), senza tralasciare i molti interessanti e ambiziosi progetti rimasti incompiuti. FantaRock si articola in capitoli cronologici supportati da una serie di appendici, “storie trasversali” che approfondiscono tematiche specifiche e cross-temporali: i suoni sperimentali nel cinema e nella narrativa di fantascienza; la carriera di David Bowie, fantamusicista e fantattore; l'influenza di William Burroughs sul rock e l'incompiuto film da Wild Boys coi Duran Duran; i musicisti che hanno recitato o addirittura diretto film del fantastico e scritto libri o fumetti (Mick Jagger, David Bowie, Sting, Roger Daltrey, Alice Cooper, Gene Simmons, Iggy Pop, Sun Ra, Wayne Coyne, Rob Zombie); il fertile rapporto fra rock, fumetti e copertine di dischi; l'impatto che la recente esplosione dei videogiochi e delle serie tv sta esercitando sull'immaginario del fantastico, diventando nuovo terreno d'interazione anche con quello della musica che anima gli uni e le altre come colonna sonora. Un saggio completo, con numerosi contributi di autori letterari, musicali e cinematografici." -
Pearl Jam. Still alive. Testi commentati
Diventare grandi quando si viene da una piccola città è un peccato di quelli che non si perdonano facilmente. Lungo più di vent’anni di carriera, e senza inciampare in grandi cambi di formazione, i Pearl Jam si sono guadagnati l’etichetta di “U2 del grunge”: definizione non priva di malizia, specie se usata da chi in quel movimento aveva visto l’ultima grande rivoluzione “dal basso” nella storia del rock. Una scena giovane e dal forte senso etico, che mai avrebbe dovuto sporcarsi le mani con le grandi arene e i grandi incassi. E invece... ""Still alive"""" ripercorre la storia del quintetto americano, dalle origini nei primi anni Novanta al recente ritorno con Lightning Bolt, attraverso i testi di Eddie Vedder, che del gruppo è da sempre voce e primo autore. Nelle sue parole ritroviamo la rabbia e i dolori della giovinezza, le ansie per un successo arrivato troppo in fretta, prima rifuggito e infine accettato alle proprie condizioni; le tentazioni eremitiche contro la vocazione politica di chi si ritrova, suo malgrado, a fare da megafono a un’intera generazione; in ultimo, anche la sindrome del sopravvissuto. Più che i Santoni del grunge, i Pearl Jam sono “quelli che non sono morti” e che hanno proseguito a percorrere la stessa strada, lasciandosi alle spalle molti compagni di viaggio."" -
Stratos e Area. Ediz. illustrata
"Il volume 'Stratos e Area' dispiega in ogni pagina tracce visive dell'energia e della vitalità del clima del tempo, quasi di necessità tradotte in azione, partecipazione, in presenza..."""" (Marco Pierini)" -
Il biografo di Nick La Rocca. Come entrare nelle storie del jazz
Un biografo - piuttosto improvvisato e sprovveduto - è ossessionato, per un quarto di secolo, dal proposito e dai ripetuti tentativi di raccontare la vita di Nick La Rocca, il leader della leggendaria Original Dixieland Jazz Band di New Orleans che, per prima al mondo, nel febbraio del 1917, incise un disco di musica jazz. Il biografo di Nick La Rocca è il racconto di due vite incrociate e delle peripezie per far nascere un libro a cui il suo autore, qui indicato col nome Harry Brass, dedicò la vita intera, ricavandone infine una valanga di dissensi, insulti e irrisione. A cominciare da quelli del suo stesso “idolo”, l'italo-americano La Rocca (1889-1961), figlio di un ciabattino siciliano, che, disinvoltamente, si proclamava “inventore del jazz”, ma che comunque aveva segnato un punto importante nell'evolversi di quel genere musicale. Il libro recupera in chiave romanzesca, attraverso documenti storici originali e inediti, molte intriganti pagine della vita del battagliero, burbero e gradasso cornettista, nonché di quella del suo bizzarro, avventuroso e bistrattato Official Historian, due personaggi “estremi”: entrambi pronti a tutto pur di entrare nelle storie del jazz... -
Iggy Pop. Lust for life
Padrino del punk, attore, inventore dello stagediving ed evangelista dell'estetica ""search and destroy"""". Che altro dire di Iggy Pop? Nulla, se non che il signor James Jewell Osterberg Junior è semplicemente una delle nostre ultime icone: un'icona pop, per l'appunto. Come sostiene l'autore, Iggy Pop è stato un artista determinante, capace di avviare un cambiamento culturale nell'universo della musica: dai folgoranti esordi come batterista nei gruppi liceali del Michigan alle recentissima reunion degli Stooges, senza dimenticare le sfilate di moda per Donatella Versace e passando per le """"amicizie scomode"""" con personaggi del calibro di David Bowie e Lou Reed. Ma che dire del suo lato oscuro? Su quest'aspetto Trynka si dimostra impietoso e perfettamente allineato con l'estetica no compromise del punk: infatti passa attentamente al setaccio ogni minimo particolare nella vita di Iggy Pop descrivendone il controverso rapporto con la droga, l'altalenante stato di salute mentale e le alterne fortune artistiche."" -
Metallica. I quattro cavalieri
I Metallica sono il più grande gruppo heavy metal del mondo. Lo dicono le cifre che parlano di milioni di copie di dischi venduti in tredici anni di carriera. -
Manuale per investire i cani e altri racconti
Una raccolta di racconti lucidi e deliranti allo stesso tempo, che hanno per protagonisti i giovani del Brasile del 21° secolo: giovani uguali a quelli di Londra, Berlino, Parigi o New York, in balìa dei propri sentimenti e alle prese con droga, web, sesso estremo e sensazioni al limite, vissuti però non in una grigia metropoli, ma nello stridente contesto di una natura meravigliosa e sensuale. -
Gli anni 2000 in 100 canzoni
Che musica ascoltavamo negli anni Duemila, il primo decennio del Terzo Millennio? Se dovessimo raccontarlo a qualcuno che viene dal passato, o dal futuro, che cosa diremmo? Se volessimo dare un’impressione di quell’epoca tramite le canzoni che erano nelle orecchie di tutti, se volessimo spiegare l’importanza di brani, autori, hit e generi, da dove dovremmo partire? Queste e altre sono le domande alle quali cerchiamo di rispondere con questo volume. Un excursus in un decennio musicale intenso e fondamentale, che ospita una serie di eventi la cui influenza si può sentire ancora oggi. Dalla definitiva affermazione del rap come genere conquista-classifiche alla nascita dell’indie per come lo definiamo oggi, fino alla trasformazione dell’industria musicale passando per social e YouTube. E ancora: la nostalgia vaga per un passato ritenuto migliore, il timore post-9/11 per un futuro incerto, una crisi di valori che porta una generazione di musicisti in tutte le direzioni e in nessuna al tempo stesso. Le 100 canzoni scelte raccontano, tra le righe o anche in superficie, tutto questo e anche di più. Viaggiamo tra i generi, da artisti che ricorderete come se fosse ieri a nomi che erano andati completamente perduti nella memoria. Riscoprirete canzoni della cui importanza magari non siete mai stati al corrente, altre le risentirete dopo quindici o vent’anni con orecchie completamente diverse. E in qualche modo ritroverete anche del vostro, perché non possiamo guardare al passato senza ritrovarvi anche noi stessi. -
La chitarra. La storia, le curiosità e gli artisti che l'hanno resa immortale
I mLa chitarra, lo strumento per eccellenza, quello più amato, diffuso e ricercato, che sia per una band o davanti a un falò. Dalle origini – una prima versione di questo strumento si fa risalire a oltre tremilacinquecento anni fa, ritrovata in una tomba egizia – fino ai giorni nostri – pure non troppo recenti, visto che il momento decisivo per il suo sviluppo è datato anni Quaranta, grazie al lavoro strepitoso del liutaio Leo Fender – la chitarra, acustica, elettrica, semiacustica, è stata compagna d’avventura di artisti tra i più diversi tra loro, come lo sono i generi che hanno suonato. Dentro c’è di tutto, c’è la leggenda, il mito, la novità, la tecnica, la passione. La leggenda per esempio di Robert Johnson, il chitarrista che ha venduto l’anima al diavolo, anche se Tammy Johnson l’avrebbe fatto prima di lui. Artista straordinario e innovativo è stato Django Reinhardt, il chitarrista dalle dita atrofizzate, particolare che contribuì allo sviluppo della sua particolarissima tecnica. E, più avanti nel tempo, la chitarra mancina di Jimi Hendrix e quella di Eric “Slowhand” Clapton, la genialità fermata solo da un elicottero di Stevie Ray Vaughan, B.B. King e la sua Lucille, il quinto Pink Floyd David Gilmour, la chitarra costruita in casa da Brian May... La storia della chitarra si intreccia inevitabilmente con la storia dei chitarristi per un appassionante viaggio nel passato. -
Dance! Techno & house, 100 dischi fondamentali
Dance! è un tentativo giocoso di applicare alla musica da ballo elettronica moderna l’abitudine, tipica della critica rock, di stilare una “lista dei cento dischi imprescindibili” con lo scopo di creare un percorso d’ascolto guidato verso la scoperta dei due generi che più ne hanno segnato la storia: Techno e House. Entrambi gli stili sono rappresentati da cinquanta dischi, per ognuno dei quali viene approntata una breve scheda composta da analisi critica, inquadramento storico, profilo sociologico e descrizione dei brani più significativi. In appendice altre dieci schede più sintetiche su altrettanti album che per un soffio non ce l’hanno fatta a entrare nell’elenco principale. Dance! si concentra sull’aspetto discografico della materia, con lo scopo di incuriosire e portare dentro di essa appassionati e ascoltatori che vengono da altri contesti musicali. L’opera, da intendersi sia come lettura organica sia come piccolo manuale di consultazione rapida, fornisce il punto di vista divertito e stupito di un autore reduce da un visionario viaggio verso il cuore della musica dance, facendola entrare da protagonista nel suo bagaglio di ascolti e gusti prevalentemente rock e pop. Un atipico “diario” di quell’entusiasmante cammino in cento tappe diretto verso il cuore stesso della cultura da club per scoprirne qualità, confini e perimetro artistico. -
Solo. Le carriere soliste di dieci grandi front(wo)men
Insieme alle loro band hanno venduto milioni di dischi, scalato le più importanti classifiche del mondo, suonato in arene e stadi sold out, eppure, a un certo punto della loro carriera, grandi front(wo)men quali Dave Gahan, Freddie Mercury, Phil Collins, Sting, Bruce Dickinson, Eddie Vedder, Skin e altre rockstar planetarie, hanno scelto di provare a camminare con le proprie gambe, a volte per potersi esprimere liberamente in nuovi stili e sonorità, altre per alimentare ulteriormente il proprio ego. “Solo” è un’ironica incursione nelle vite e nelle carriere soliste di dieci grandi artisti con aneddoti, curiosità e approfondimenti ad alto contenuto rock. -
A nord di Londra. Itinerari canterburiani verso Hatfield e dintorni
Gli album di Hatfield and the North e di National Health sono considerati da critici e appassionati come gemme della Scuola di Canterbury e di tutta l’iconografia del progressive inglese. Il suono all’interno dei microsolchi racchiude il compendio di molta della musica che ha caratterizzato il periodo che inizia nel 1965 e termina all’incirca nei dieci/quindici anni successivi. A nord di Londra racconta la genesi e lo sviluppo di queste due formazioni e del loro viatico musicale all’interno del quale cercano di restare immuni a tutto il cambiamento culturale, di pubblico e di gusti del mercato di riferimento dopo l’avvento del punk e della disco music. Nel racconto, la musica dei due gruppi diventa quindi l’epitome di tutta quell’arte libera, di ricerca, senza compromessi e fondativa di molta altra che la seguirà, anche in altre forme, diventando una sorta di collegamento tra mondi musicali alternativi o in antitesi che vengono magistralmente racchiusi in un unico disegno. Entrambi sono considerati i “supergruppi” della Scuola per definizione, dato che possedevano tutti gli elementi e il talento necessari per dare vita a una proposta musicale unica, intensa ed emozionale. Il loro importante lascito musicale è senz’altro quello di aver saputo condensare tutta la lezione della Scuola e di averla miscelata con il meglio del prog-rock e di un certo jazz elettrico. -
La musica possibile. Dal cilindro all’auto-tune, storia del rapporto tra popular music e tecnologia
Nel corso del Novecento le produzioni artistiche sono state sempre più influenzate dal contesto tecnologico coevo. La popular music in particolare si è dimostrata estremamente sensibile alle innovazioni e ai condizionamenti di carattere tecnico. Una così intima e vitale relazione tra musica e tecnologia ha ragioni molteplici, riconducibili all’epoca in cui la musica popular si è affermata e alle modalità con cui si è sviluppata nei decenni a seguire. Dino Mignogna indaga la storia di questo complesso rapporto e lo fa ripercorrendo le vicende tecnologiche che hanno segnato il mondo della musica nell’ultimo secolo e mezzo: dai limiti dei primi 78 giri responsabili dello standard di durata delle canzoni, all’introduzione dei microfoni che hanno rivoluzionato la pratica vocale, dall’avvento del MIDI associato alla perfezione ritmica dei successi anni Ottanta, al ripensamento del giradischi quale strumento musicale protagonista del fenomeno hip hop, e molto altro ancora. “La musica possibile”, più che una semplice storia delle tecnologie musicali, ci consegna un’attenta riflessione sulle conseguenze artistiche del progresso tecnico-scientifico, un contributo significativo alla storicizzazione delle logiche che reggono le produzioni pop-rock, nonché un supporto essenziale alla comprensione della popular music e della sua storia. -
White Skull. L'anima del teschio
I White Skull rappresentano uno dei nomi più importanti della scena metal nazionale, e non solo. Il libro che avete tra le mani ne racconta le gesta, dalle umili origini, fino ai giorni nostri. Una storia imprevedibile, caratterizzata da grandi conquiste, da sogni che diventano realtà e da inconvenienti che, purtroppo, hanno rallentato la scalata del Teschio. La storia viene raccontata in modo speciale, dandoci la possibilità di entrare nel cuore, nell’anima della band, svelandoci aneddoti mai rivelati prima. Con queste pagine i Teschi hanno deciso di aprire il proprio sipario e darci la possibilità di entrare nel backstage di una storia lunga più di trent’anni. Rivivremo le emozioni degli anni Novanta, ripercorrendo il fermento che caratterizzava il movimento metal italiano in quegli anni. Scopriremo come i White Skull si siano pian piano trasformati da semplice band a una vera e propria famiglia, con legami indissolubili che, per certi aspetti, hanno rappresentato l’ancora di salvezza per alcuni dei nostri protagonisti. Come in ogni famiglia, però, possono succedere dei malintesi, a volte molto pesanti, tali da portare alla decisione di limitare i contatti e proseguire ognuno per la propria strada. Malintesi che sono avvenuti anche nella famiglia White Skull e che ci verranno svelati per la prima volta in queste pagine. Il sipario è stato aperto: non ci resta che accedere alle stanze che teneva celate e iniziare a scoprirne ogni dettaglio. Apprestiamoci a vivere un autentico viaggio fatto di passione e sentimenti veri. Il Teschio ci consegna la sua anima, uniamoci a lui! -
40 anni da Litfiba
Quarant'anni e anche più passati a fare musica. Dall'esperienza Cafè Caracas, alla nascita di una delle più longeve rock band italiane, i Litfiba. Federico ""Ghigo"""" Renzulli racconta e si racconta, a cuore aperto e senza segreti. Ed è il racconto nudo e crudo, senza prediche o sermoni, di una grande passione per la musica: Ghigo riflette, ricorda, e traccia un percorso in cui nulla è nascosto ma tutto è alla luce del sole, un percorso da seguire con attenzione per capire quanto la musica abbia indirizzato la sua vita con tutte le vittorie e gli immancabili scazzi. L'infanzia, l'esperienza londinese, la voglia di vivere la musica d'oltremanica, il periodo punk, la new wave e il ritorno in Italia. Tredici album in studio con i Litfiba, oltre a una decina di live e tre raccolte. Grazie a questo libro potremo seguire il lavoro in studio, le prove in sala, il dietro le quinte dei live e dei video, i viaggi su e giù per l'Italia e non solo, in poche parole la vita di un rocker italiano. I Litfiba hanno vissuto cambi di formazione e addii traumatici, ma Ghigo c'è sempre stato e c'è, pronto a trascinarli con la sua inseparabile chitarra. E poi, si narra anche la storia recentissima e quel progetto No.Vox, di composizioni puramente strumentali, che mette insieme le sue radici e tutte le sue passioni musicali. Ghigo Renzulli non è solo l'unico membro stabilmente presente nella band, è anche e soprattutto uno dei chitarristi più rappresentativi del panorama rock italiano. Il suo sound unico e inconfondibile è un vero e proprio marchio di fabbrica."" -
Road. Nick Drake, dall'Inghilterra alle stelle
Quando si parla di Nick Drake, tutto sembra avvolto dal mistero. Della sua vita si hanno pochi dati certi e il suo boom di popolarità, avvenuto molti anni dopo la sua morte, pare più l’intervento di un deus ex machina che il risultato di una campagna di marketing. Eppure Nick Drake non è un autore astratto dal tempo; anzi, non lo è mai stato. In questo libro si unisce la musicologia alla storia e alla ricerca sociale, approfondendo non solo la vita e la musica di Nick Drake, ma anche il suo lascito culturale e il suo successo commerciale. Vengono indagati elementi tipici degli anni Sessanta e Settanta, quali la scena musicale londinese, la sessualità e la controcultura, ma anche la decolonizzazione, la vita nelle scuole inglesi durante gli anni Cinquanta, fino alla ricezione sociale della depressione nell’Inghilterra di Nick Drake; il tutto per scoprire come la sua vita, la società in cui viveva e la musica del cantautore interagissero tra di loro. Nella seconda parte del libro, invece, si studiano gli strumenti di diffusione musicale che hanno permesso al “fenomeno Drake” di farsi largo, a trent’anni dalla morte, nel music business del terzo millennio. In questa parte del libro ci si sofferma sull’evoluzione degli strumenti di produzione, i nuovi media come veicolo musicale e il difficile rapporto con il pubblico, con le frange più estremiste in cerca di musica “sincera” e una platea legata alle nuove generazioni, in cerca di artisti in grado di dar voce alle proprie emozioni. -
Type o Negative. Slow, deep and hard. Parole, musica e gesta di Peter Steele
Artista controverso e geniale, dotato di una profonda voce baritonale e un gusto per la provocazione mai fine a se stesso, Petrus Thomas Ratajczyk in arte Peter Steele ha infiammato, nel corso di una carriera durata quasi trent’anni, il cuore di milioni di appassionati di musica. Armato del suo basso, caratterizzato da un suono inconfondibile, e da una penna capace di essere insieme tagliente e poetica, Steele cominciò a fare sul serio con le visioni dei Fallout, al conine tra metal e new wave, prima di darsi agli urti termonucleari e alle devastanti scariche crossover dei Carnivore. Alla fine degli anni Ottanta, dopo avere tentato il suicidio, gettò le basi dei Type O Negative, alfieri del gothic-doom che si presentarono al mondo con il capolavoro assoluto slow, deep and hard, uno dei dischi più malefici, disturbanti ed enigmatici di sempre, oltre che una potentissima dimostrazione della forza sublimatrice e rigeneratrice dell’arte. Nel corso degli anni Novanta, con album di grande successo quali bloody kisses e october rust, i Type O Negative divennero uno dei fari della scena metal, prima di imboccare una lenta ma affascinante fase discendente, conclusasi nel 2010 con l’improvvisa morte del loro leader e unico compositore. Nell’anno in cui Steele avrebbe compiuto sessant’anni, questo libro ne ricostruisce la vita e soprattutto l’avventura spirituale, concentrandosi sulla sua musica e dedicando un’analisi approfondita anche a tutti i suoi testi, fino a oggi colpevolmente sottovalutati, eppure capaci di innescare un dibattito sui grandi temi filosofici della nostra epoca. -
È solo rock'n'roll
“È solo rock’n’roll”, vero e proprio romanzo, ripercorre la vita di Raul Serrano, immaginario promoter musicale italo-spagnolo. Abbandonato il sogno di diventare una rockstar, Raul mette in piedi la Galactic, una società che si occupa di organizzare concerti, e assieme al suo socio Sergi Dexeu (ex braccio destro di un noto narcotrafficante spagnolo) organizza un business parallelo per arrotondare senza troppi rischi: prendere la coca dai messicani e spacciarla nel mondo dello show business che ruota attorno ai concerti organizzati dalla sua società. Ma il mondo della musica è complicato, e fare il promoter può essere economicamente molto, molto rischioso. Quando l’azienda rischia il tracollo finanziario, Raul è deciso a mantenere a ogni costo il suo tenore di vita da milionario fatto di lusso sfrenato, cocaina, auto potenti e donne. Così Raul, assieme al suo fratellastro Juan e allo spregiudicato avvocato Ramirez, escogita una truffa ai danni del fisco. Le vicende dei personaggi si sviluppano per circa trent’anni e si concludono tutte nel medesimo momento e nel medesimo luogo, il giorno del concerto degli Young Dead allo stadio Olimpico di Barcellona. In un finale rocambolesco, la spettacolare resa dei conti vede Raul e la sua banda fuggire in Belize, dove potranno godersi i milioni messi da parte nel corso degli anni in un esilio dorato.