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Le domeniche con Gadda quando veniva a casa mia
Gadda è sempre stato considerato un uomo solitario, e invece ha avuto amici devoti come pochi e considerava l'amicizia una grande forma di esercizio della moralità dell'individuo. E questo libro è proprio la storia di una grande amicizia, vissuta al di fuori degli ambienti letterari del tempo, e quindi al di fuori di ogni sospetto di convenienza. Maurizio Barletta ha conosciuto Gadda nel 1949, quando era ancora un bambino. La profonda amicizia che legava Gadda a suo zio, commilitoni nella Grande Guerra, offrì a Barletta la possibilità di frequentarlo fino alla fine degli anni '60, nel periodo della sua formazione intellettuale. Una straordinaria opportunità per cogliere, inizialmente anche nella disarmata sensibilità di un ragazzino, la complessità caratteriale di Carlo Emilio Gadda ma anche la profonda umanità che contrassegnava ogni episodio del quale finiva inevitabilmente per essere protagonista. Gli episodi narrati in queste pagine sul filo dei ricordi, rivelano la compresenza nei suoi rapporti con gli altri di ciò che caratterizza la sua scrittura: il sarcasmo, l'istinto comico, l'improvviso e inatteso furore che si risvegliava in determinate situazioni. Nei numerosi aneddoti qui raccolti, si può cogliere come in lui fossero ben presenti una sorta di perpetuo stupore di fronte all'irragionevolezza dei fatti e il desiderio di sciogliere il nodo nel sarcasmo, la gergalità comica, l'estro linguistico che suggellava ogni suo racconto anche puramente verbale. -
Leonardo andrebbe al Pride?
Le figure ambigue ed enigmatiche che hanno dato uno stile inconfondibile ai dipinti di Leonardo sono un punto di partenza per immaginare una vita privata libera da schemi rigidi, affettuosa, giocosa, talvolta goliardica. E dunque perché non proiettare Leonardo ai giorni nostri tra gli arcobaleni del Pride? Giussani parte da questo atteggiamento verso le cose della vita per un'esplorazione ricca di suggestioni sulla sensibilità sessuale di Leonardo. -
Nei boschi d'agosto
""Tu non sei quello che compri, quello che consumi, quello che ti hanno prima fatto desiderare e poi ti hanno portato via. Non sei il tuo lavoro, le tue preoccupazioni, i tuoi mille impegni quotidiani che ti allontanano dalle cose che veramente contano. Per ritrovare la strada, per illuminare il cammino. Per definirsi e ritrovarsi, per comprendersi e perdonarsi. Vieni con noi. Sarà una grande avventura, un tatuaggio sul cuore"". È questo l'incipit del terzo lavoro di Mauro Penza, ambientato nel microcosmo viaggiante di un trekking a cavallo e dei suoi protagonisti, tutti in sella lungo quei sentieri in quota dove l'Appennino emiliano si fa per un attimo montagna prima di precipitare verso la Toscana. È la storia di un viaggio ""lento"", così diverso dall'era social di oggi dove tutto sembra succedere ora e altrove. All'ombra dei boschi e lungo fiumi d'argento, si mescolano amori fugaci e incontri imprevisti, pericoli e risate, mentre i destini dei protagonisti capricciosamente si intrecciano sempre più, a volte per un solo giorno, a volte per sempre. Forse è solo una vacanza diversa dal solito, per il gruppo di uomini e donne in sella, di certo è molto di più per chi estate dopo estate ne celebra il rito. Per tutti sarà un viaggio dentro se stessi. Dove cercare un soffio di eternità, quella che abita solo i luoghi dove siamo stati davvero felici. E che magari sta proprio laggiù, un punto perso nel verde intenso dei boschi d'agosto... -
Vittorio Locchi e il cane Isonzo. Storia di un'amicizia nella Gra...
Un soldato italiano e un cane si incontrano l’8 agosto 1916 in una Gorizia devastata dai bombardamenti durante la sesta battaglia dell’Isonzo. Ce lo racconta una fotografia. Uno è Vittorio Locchi, poeta soldato arruolato come responsabile postale nel Regio Esercito italiano. L’altro è un cane di cui si conosce solo il nome: Isonzo. Non un semplice incontro tra un militare e un cane, ma la storia vera e commovente di un’amicizia. -
I martiri ignorati. Frammento del ""Fedone"" di oggi
Honoré de Balzac (1799-1850) scrisse i ""Martiri ignorati"" nella primavera del 1837 e lo pubblicò nell'agosto dello stesso anno, ispirandosi ad alcune conversazioni a cui aveva realmente assistito negli anni Venti. Questo Frammento del ""Fedone"" di oggi è una riflessione in forma di 'entretien' a metà strada tra scienza, filosofia ed esoterismo su ""che cosa"" muova i sentimenti e le azioni umane. I cinque aneddoti che i vari personaggi si raccontano durante una partita a domino al Café Voltaire, frequentato dallo stesso Balzac ‒ e qui rappresentato nel personaggio di Raphaël – intendono portare prove concrete dell'origine materiale e fisiologica del pensiero. -
Edipo robot
In un futuro non così diverso dal nostro presente, le persone vivono connesse a robot indistinguibili dall'essere umano. Da sei mesi, Milano è sconvolta da un serial killer che si pensa vada a caccia delle sue vittime in remoto, con un droide che muove durante la notte per i locali del centro. La polizia indaga in una città assediata dalla tecnologia e dove l'umanità è sempre più schiava delle macchine a cui ha ormai delegato ogni aspetto dell'esistenza. -
Adele e Spank sola andata
Estate 2014. Adele, in compagnia dell'amato cane Spank, arriva al Camping Edera in fuga da un amore finito che le ha lasciato il cuore a pezzi e molta voglia di bere. La sua strada incrocia quella di Danilo, pusher d'animo nobile, prigioniero di un passato doloroso. Al fianco dell'improbabile coppia agisce Tommy Paletta, fratello di Danilo, innamorato di Maria e del gelato gusto puffo. A chiudere il cerchio il cinquantenne Scheggia, diviso tra i doveri paterni e i piaceri del corpo. Quattro personaggi agli antipodi, legati gli uni agli altri in una catena indissolubile che li porterà, la notte di Ferragosto, a oltrepassare ogni limite. -
Tre sguardi su Pinocchio
«Nel Centro Culturale Italiano Italytime, allestito nel West Village di New York, molte iniziative hanno incuriosito e appassionato il pubblico, non solo di origine italiana. Qui presentiamo questo testo su Pinocchio in cui si intrecciano tre sguardi, tre stili e tre modi di porsi sul palcoscenico. Ci siamo divisi il compito fra tre autori teatrali: Paolo Tartamella, Silvia Calamai ed io. Ciascuno di noi ha preso un episodio del libro di Collodi e l'ha messo in scena: Pinocchio alle prese con monete da seppellire e turlupinato dal gatto e la volpe, Pinocchio accudito e preso in giro dalla fatina dai capelli azzurri, Pinocchio irretito nel Paese dei balocchi. Pinocchio è saltato fuori disobbediente, ingenuo, egoista, pigro, bugiardo, ma anche amabile nel suo candore; allegro, vitale e generoso come l'ha inventato il suo autore e come viene ancora letto e conosciuto da tantissimi lettori nel mondo. Il libro di Collodi è uno dei libri più letti e ristampati dell'intera letteratura mondiale. Ci auguriamo che questo testo teatrale esorti a rileggere Pinocchio e a riflettere sui grandi temi che l'autore ci propone: il desiderio di paternità, il rapporto complesso e giocoso che può prodursi fra menzogna e verità, la voglia di creare un figlio, a costo di scavarlo in un pezzo di legno, la fuga dalla povertà, il sogno di un futuro migliore, l'inganno e la crudeltà dei forti sui più deboli, l'amore struggente e generoso di un uomo che riesce a trasformare un pezzo di legno in un bambino di carne e ossa.» (Dacia Maraini) -
Timori sotterranei. Le indagini di Corrado Pittaluga
Non va molto bene per Corrado Pittaluga, l'ex metronotte genovese che ha scelto di godersi la pensione a Carloforte. La vita gli concede solo la triste malinconia della solitudine e un interrogativo doloroso che lo corrode più dell'alcol. A ridestarlo dal torpore sarà l'inaspettata indagine su un'ingiustizia nascosta nel ventre dell'isola e l'amicizia improvvisa con un surfista scapigliato, un cinico ex minatore e una vedova dal passato irrisolto. Una storia d'attualità, tra rifiuti tossici, malaffari politici, segreti di Stato e notti di luna piena. -
L' ultimo viaggio
Le lettere di Arthur Rimbaud disegnano la mappa dei viaggi dell'ultimo decennio di vita del poeta nelle inospitali terre d'Arabia e d'Africa bagnate dal Mar Rosso, raccontano la sua vera ""stagione all'inferno"". Lasciata la Francia per una promettente attività commerciale per quanto esposta ai fallimenti, questo ""negoziante"" (così Rimbaud diceva di sé), che misteriosamente aveva scelto il silenzio dopo una dissoluta giovinezza marcata da una folgorante produzione poetica, andrà incontro a uno straziante destino. Sfuggito ai pericoli che sempre minacciarono gli europei inoltratisi in territori spesso ignoti e ostili, l'infaticabile camminatore che fu Rimbaud sarà colpito da una grave malattia a una gamba. Tornato in Francia, a nulla valse l'amputazione dell'arto. Il dolore che nessun medicinale riuscì a lenire ci mostra un Rimbaud che fa dimenticare l'arrogante giovane poeta delle notti parigine. Gli scritti della sorella Isabelle sono l'accorata testimonianza dell'ultimo viaggio di questo enigmatico personaggio. L'immagine dell'avventuriero è frantumata dalle lettere di Arthur e dal racconto della sorella. Per ricostruire il volto autentico di un uomo che proprio con la disperazione dei suoi ultimi giorni mostra i limiti umani del suo mito. Anche per questo la vita di Rimbaud non cesserà di affascinarci. -
Le amiche di Irene
Quattro ragazze, quattro realtà, quattro vite. Quando le LADI, Luciana, Ambra, Donatella e Irene, si incontrano la loro amicizia traccia un solco indelebile nelle loro esistenze. Luciana trova un supporto per affrontare le difficoltà che la madre, immancabilmente, crea sul suo cammino e qualcuno con cui vivere la propria innocenza. Perché oltre all'aspetto esteriore c'è di più, e le sue amiche sanno apprezzare la sua sensibilità. Ambra scopre la bellezza della condivisione, perché quando i problemi si condividono sono più semplici da affrontare. Per questo le sue amiche sono donne incredibili. Donatella cerca il coraggio di sentirsi leggera a discapito di ciò che le dice la bilancia, perché le amiche devono intuire tutto, anche un disagio nascosto. Irene è il loro collante, sa che sono straordinarie e grazie a loro ha una casa in cui tornare dopo ogni viaggio in giro per il mondo. In fondo loro sono le amiche di Irene e questa è la loro storia. -
Claire. Da Minneapolis a Seattle in decappottabile
Pubblicato a puntate nella primavera del 1919 su “The Saturday Evening Post”, poi in volume nell’inverno dello stesso anno, Claire. Da Minneapolis a Seattle in decappottabile (Free Air) è un romanzo on the road al femminile che precorre di quasi trent’anni il capolavoro di Jack Kerouac. Claire, una ricca e sportiva ragazza di New York, guida la sua roadster in un avventuroso viaggio di duemila miglia da Minneapolis a Seattle in compagnia del padre, un manager dai nervi scossi. Il giovane Milt s’innamora di lei, e la segue a discreta distanza con la sua auto (e la gatta Vere de Vere), traendola d’impaccio nei più svariati incidenti di percorso. Il vecchio corteggiatore di Claire, Jeff Saxton, s’insospettisce e cerca di correre ai ripari. -
Casa di Savoia: La dama di voluttà-Carlo Emanuele II
Alexandre Dumas (1802-1870), uno dei più celebri romanzieri e drammaturghi dell'Ottocento, autore dei ""Tre moschettieri"", del ""Conte di Montecristo"", de ""La Regina Margot"" e di tanti altri romanzi storici di grande successo, ideò un ciclo di romanzi sulla Casa di Savoia pubblicati dalla casa editrice Perrin di Torino tra il 1852 e il 1856. Ne ""La dama di voluttà"" seguiamo gli amori, le avventure, la vita familiare di Vittorio Amedeo II e gli intrighi della corte di Savoia attraverso le apocrife memorie (frutto della fantasia della Comtesse Dash) della contessa di Verrua, che fu per dieci anni l'amante del re. In ""Carlo Emanuele III"", con un procedimento inedito e geniale, facendosi in parte quasi specchio del primo romanzo, la vita di Vittorio Amedeo II è vista invece con gli occhi del figlio, suo successore e poi suo rivale. -
La cospirazione
""La cospirazione"" è il racconto di un'ambizione disperata, la storia dell'astratta ribellione di cinque giovani, ""tutti nell'età crudele, tra i venti e i ventiquattro anni"", che decidono di dare vita a una rivista, La guerre civile, e di mettere in atto un grottesco piano in vista di una ""rivoluzione"" che pensano imminente. La liberazione che gli studenti di Nizan auspicano non riguarda però gli sfruttati. Membri di un'élite intellettuale che aspira a orientare vite e accumulare influenza, la loro sonnacchiosa lotta è in primo luogo una fuga dalla noia e dal controllo familiare, un improvvisato tradimento della filosofia borghese. Il loro piano appare destinato a fallire non perché la cospirazione venga alla luce, ma in quanto smarriranno lungo la strada le ragioni della congiura con cui hanno cercato di tirarsi fuori dall'ordine stabilito. ""La cospirazione"" traccia l'autoironico ritratto di quella generazione politica che maturava la sua giovinezza nel clima rovente delle rivoluzioni e controrivoluzioni degli anni Venti e Trenta, ""quando la gioventù era ancora trasportata da un'ondata rivoluzionaria"". Lungi dal lusingare questa stagione della vita, Nizan ne mette in luce tutte le ambiguità; la rivolta nuda che auspica e teme è ancora in parte la rivolta modernissima di chi afferma, come uno dei protagonisti nelle primissime pagine, che ""sapere ciò che diventeremo è vivere come morti"". -
In viaggio con i padri della letteratura italiana. Dante Petrarca...
Dante Alighieri; alcuni autori stranieri ottocenteschi si sono spinti sulle sue orme seguendo le parole della Divina Commedia, descrivendo alcune delle località evocate dal Poema. Itinerari e città vengono ricostruiti e illustrati lungo le pagine di questo viaggio e il libro riproduce inoltre le carte geografiche sulle quali gli autori hanno indicato i luoghi citati da Dante. Disegni, incisioni e acquarelli illustrano inoltre la zona casentinese dove le orme di Dante sono più evidenti e numerose. Francesco Petrarca viaggiò molto tra l'Italia e la Francia. Si interessò con ampio anticipo di geografia, di topografia e di eventi atmosferici e calamità naturali di cui racconta ogni dettaglio nella sua Guida ad un viaggio in Terra Santa, riprodotta all'interno del volume. Un ricco apparato iconografico illustra i luoghi petrarcheschi. Giovanni Boccaccio; partendo dalla piccola cittadina di Certaldo, il libro racconta il percorso letterario attraverso i luoghi reali o immaginari narrati nel Decameron. -
Imprese e vagabondaggi di Alfanhuì
La libera, solitaria e picaresca scoperta del mondo da parte di un bambino speciale, che non si adatta a un'educazione preconfezionata e costruisce da sé un proprio percorso di autoformazione. Partito in cerca di conoscenza all'età di Lazarillo, Alfanhuí ha il dono di entrare in comunicazione con l'armonioso disordine della natura. Trova il proprio maestro ideale in un eccentrico tassidermista e sperimenta la realtà burattinesca della metropoli e i ritmi lenti e sbiaditi delle campagne. Le peculiari leggi di coerenza del suo mondo danno a tratti alla narrazione un sapore da paleo-fantascienza, ma è la sua disponibilità a farsi raggiungere da ogni cosa che osserva a redimere in fantasia e poesia gli incontri di questo viaggio fino alla soglia oltre la quale la terra di nessuno dell'infanzia si perde per sempre. -
La luna contro e altri racconti
Nelle campagne siciliane dell'800, la vita di un villaggio è sconvolta dal male oscuro che viene dalla luna. Nell'Italia fascista, un teatrante girovago oppone i suoi sogni alla crudeltà della guerra. Ai giorni nostri, una città martoriata dal crimine pianifica freddamente la sua feroce vendetta. La luna contro, Il puparo, La controra: in questi tre racconti Germana Fabiano prosegue il suo viaggio in una Sicilia moderna e al tempo stesso antica, specchio di un Paese che accetta di portare qualunque peso con rassegnazione. Eppure una soluzione c'è, e queste pagine hanno il merito di ricordarci che nella nostra vita di ogni giorno possiamo ricercare, con la giusta rabbia, le parole giuste da dire e le cose giuste da fare. -
Salvatore Morelli, il deputato delle donne
Salvatore Morelli, importantissima anche se non sufficientemente conosciuta figura dell’area riformista italiana, opera e scrive nella seconda metà dell’ottocento. Le sue poderose riflessioni si concentrano sulle disuguaglianze sociali, storico-culturali, che penalizzano e sviliscono la figura femminile. Nelle pagine dei suoi scritti, più volte lo studioso e politico pugliese di Carovigno fa osservare come sia del tutto ingiustificato, disutile e antieconomico il processo discriminatorio nei confronti della donna. Ha una visione economica, sociale e umana oltremodo moderna. Focalizzare l’attenzione sui diritti umani e dar voce alle donne e ai più deboli della società per lui è una priorità sociale oltreché un dovere morale. È stato tra i più moderni e cosmopoliti degli italiani; è stato un pioniere con le sue concezioni addirittura avveniristiche – alcuni parlavano di utopia – per quel che riguardava il concetto della donna e del suo importante ruolo nella società; aveva uno sguardo che andava oltre l’orizzonte del tempo. Le proposte di Morelli, come si vedrà, erano in anticipo di circa cento anni, infatti per vederle realizzate bisognerà aspettare il nuovo diritto di famiglia del 1975: è stato un profeta inascoltato. Le donne, cui vuol dare i diritti che spettano loro, sono le donne invece cancellate dal Codice unitario. Morelli si fa portavoce delle rivendicazioni delle femministe italiane che non possono parlare in aula. Alcuni suoi spunti sulla condizione femminile e il sistema giuridico normativo che lo suggella paiono a un lettore frettoloso utopistici e irrealizzabili, ma se si guarda con più attenzione si scopre che il deputato italiano recupera con le sue proposte pensieri antichi e blasonati che si snodano fra “La Repubblica” di Platone, l’“Utopia” di More e “La Città del Sole” di Campanella. Riletta oggi, la posizione di Morelli è più facilmente condivisibile ma negli anni in cui veniva espressa rappresentava una profonda rivoluzione copernicana dei sistemi sociali. Emerge, nell’intellettuale pugliese, la centralità della riflessione come autostrada introspettiva che obbliga a fare i conti con se stessi e con le nostre conoscenze. Riscoprire oggi la figura di Salvatore Morelli significa anche ricordare un’Italia piena di contraddizioni che cercava di riunire sotto uno stesso tetto tante piccole Italie, una diversa dall’altra per tradizioni, idiomi, economia e politica. -
Tutto quel giallo. Thriller italiano e società dal boom economico...
In che modo si riproducono nei film giallo-thriller italiani conflitti e pulsioni presenti nelle stratificazioni sociali? Cosa comporta la loro visione nella realtà concreta di un periodo storico decisivo per il nostro Paese che va dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta? Quali vettori valoriali della platea sociale alla cui fruizione sono destinati vengono evidenziati o mascherati? Se il cinema di genere italiano in questi ultimi anni è stato oggetto di approfondite letture ideologiche - si pensi al western italiano o al cosiddetto ""poliziottesco"" - il giallo-thriller, al contrario, pur mostrando un indice di elevata rilevanza produttiva e popolare, non ha condotto ad altrettante interpretazioni del suo sotto-testo socio-politico. La scommessa implicita nel presente lavoro è colmare almeno in parte tale lacuna, ricorrendo a un doppio approccio, sociologico e storico, per far affiorare il profondo contenuto simbolico racchiuso in pellicole giudicate, spesso a torto, minori. -
Giochi d'amore. Otto novelle (1902-1912)
Se è indubbio e duraturo il successo di Heinrich Mann come romanziere, la sua produzione come novellista è stata spesso sottovalutata e considerata una mera fase preparatoria, propedeutica alla stesura delle opere di maggior respiro. Questa funzione di ""laboratorio"", di ""palestra"" non può essere negata, ma è altrettanto vero che è proprio nelle novelle che il lucido sperimentalismo manniano produce alcuni tra i suoi risultati migliori. Lo stile è asciutto e la struttura dei racconti è sostanzialmente teatrale, se non addirittura cinematografica; tanto che lo stesso Autore, in una lettera a René Schickele del 24 ottobre 1908, ammette esplicitamente di non essere capace di scrivere trecento pagine senza suddividerne duecento in scene e dialoghi. Qui presentiamo otto novelle scritte in un decennio (1902-1912) antecedente lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. In esse si riconosce un filo conduttore che le accomuna, quello dell'amore inteso come gioco, osservatorio privilegiato per analizzare i comportamenti umani. Tale gioco, agito teatralmente o autenticamente sofferto oppure ancora interpretato con un amaro, grottesco sense of humor, svela la sostanza delle relazioni tra le persone e del loro sempre difficile rapporto con la società, con gli ideali, con la vita in senso lato.