Sfoglia il Catalogo illibraccio005
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8441-8460 di 10000 Articoli:
-
La memoria dei vivi
Settembre 1864. Il cardinale Giovanni Battista Ferrero, a capo della gendarmeria apostolica dello Stato della Chiesa, si trova a Torino per celebrare le nozze della nipote Eveline con Gabriele Pedrana di Nebbiuno. La città è in fermento per l'accordo con Parigi che sancisce il disimpegno della Francia da Roma e soprattutto per la notizia che la capitale sarà trasferita a Firenze. In questo clima arroventato il cardinal Ferrero si sta preparando a salutare i parenti e a fare ritorno a Roma quando, subito dopo aver celebrato la prima messa del mattino, una giovane donna entrata in chiesa per cercare aiuto gli muore tra le braccia dopo aver pronunciato due sole parole: ""Mia cita"". Il prelato, spinto dal fatto che la ragazza abbia cercato rifugio in un luogo sacro e soprattutto dal timore che ci sia una bambina rimasta sola, si sente in dovere di indagare, cercando in primo luogo di scoprire l'identità della giovane che a prima vista sembra una donna di malaffare. Sarà un'indagine complessa che lo condurrà nei quartieri degradati della Torino dell'epoca e gli farà incontrare persone del suo passato torinese come don Giovanni Bosco e soprattutto Lucia, la donna che lui aveva abbandonato tanti anni prima per diventare sacerdote, in un crescendo dei tumulti che lo coinvolgeranno in prima persona. -
La terza guerra civile europea
Dopo decenni d’ininterrotta migrazione afro-asiatica verso le coste europee del Mediterraneo, e al termine di una ventennale disputa tra gli stati del sud Europa e quelli del centro-nord riguardo a una più equilibrata distribuzione dei profughi, la tensione tra le parti ha raggiunto un tale livello d’insopportabilità da costringerle a delegare alle armi ciò che fino ad allora era stato affare della diplomazia. Scaramucce di confine tra le polizie nordiste e quelle sudiste, le prime a impedire l’ingresso dei migranti, le seconde a favorirlo, diventano via via scontri tra reparti militari che aggravano di anno in anno la situazione, finché nel 2064, nonostante i tentativi di mediazione delle Nuove Nazioni Unite e le diffide di Stati Uniti e Russia, l’Unione Europea si spacca definitivamente e scoppia la guerra tra la coalizione mediterraneo-balcanica e quella formata dagli stati dell’Europa centrale e settentrionale. Alla quale metterà fine non la vittoria dell’una o dell’altra parte, né la pressione diplomatica del resto del mondo, ma soltanto l’immane forza distruttiva della natura. -
Conversazioni sulla riva del mare. Ricerca dell'intelletto
Un vecchio pittore e un ingegnere amante della filosofia conversano con l'autore sulla riva dell'Atlantico, a Le Pouldu, in Bretagna. Sollecitati dalla costante presenza dell'oceano e dall'esercizio della pittura, i tre si applicano a una ""riflessione sperimentale"" sull'entendement, l'intelligenza. La forma dialogata, la pittura, il mare, e gli intermezzi lirici che scandiscono il ritmo delle nove conversazioni non sono dei semplici ornamenti o artifici retorici, ma la sorgente stessa dell'analisi filosofica. Con le sue ""Conversazioni sulla riva del mare"", libro di analisi rigorosa ma pieno di grazia leggera, Alain, prosatore poeta, porta a compimento il poema lucreziano della filosofia contemporanea. Con la nota ""Alain e Le Pouldu"" di Marco Catucci. -
Il viaggio di Shakespeare
Uno Shakespeare ventenne, che nell'estate del 1584 salpa dal porto di Dover alla volta dei Paesi Bassi, terra tumultuosa e contesa tra olandesi e spagnoli, sconvolta dal recente assassinio di Guglielmo il Taciturno. Rotterdam, Leida, Amsterdam, la Frisia e poi la Germania fino ad Amburgo, la Danimarca, Copenaghen, sono le città e i paesaggi che fanno da sfondo all'umanità varia che il giovane incrocia lungo il suo cammino: spie spagnole e patrioti olandesi, mercanti ebrei e predicatori riformisti, raffinati intellettuali e sanguinari uomini d'arme, giovani vergini suicide e smaliziate prime donne di compagnie teatrali. Un lungo viaggio iniziatico, nel corso del quale il giovane poeta incontra praticamente tutto quello che riverserà nella sua opera, ben sapendo che ""le propensioni di un carattere si deducono tutte da un certo numero di sentimenti, così come con poche cifre è possibile scrivere tutti i numeri"". Un romanzo picaresco, la più esuberante delle opere di Léon Daudet, in cui la qualità dello stile e il talento visionario s'intrecciano al ricordo dello Shakespeare di Victor Hugo e all'intuizione della critica moderna. -
L' imperatore dei sogni
Cos'è che fa grande un uomo davanti alla storia? I suoi sogni decidono per lui, tracciano la strada, hanno radici profonde, lontane, da ricercare nel passato. In una Sicilia medioevale multiculturale, Costanza d'Altavilla viene condotta nella capitale, dove si immergerà in una realtà palpitante, conoscerà il promesso sposo, Enrico, e una giovane musulmana, Fatima, sostegno insostituibile. Un lungo viaggio condurrà al matrimonio di Costanza e alla nascita dell'erede, destinato a diventare il futuro imperatore Federico II di Svevia, che dovrà misurarsi con la solitudine e con pericoli di ogni genere, ma mostrerà grandi risorse... Eventi imprevedibili, in uno scambio continuo tra realtà e fantasia, contorneranno la sua esistenza e coglieranno di sorpresa il lettore, ma alla fine del romanzo il cerchio si chiuderà, riconducendo tutto all'origine... -
Aiutavo il destino
Alessio è giovane e la vita gli sta sbocciando tra le mani. Ha vinto il campionato di calcio col Casale ed è riuscito a parlare per la prima volta con la donna dei sogni. Ma esplode la Grande Guerra e lo scaraventa lontano in un inferno di sangue. Sarà l'inizio di un viaggio interminabile che lo porterà per trincee, ospedali, gallerie e montagne gelate a lottare per riprendersi tutto quello che gli hanno tolto. -
Liriche del primo Novecento ungherese. Testo ungherese a fronte
Le traduzioni delle liriche del primo Novecento ungherese non sono nate con particolari intenzioni. Erano i segnali della purezza di un passato che non poteva essere rimosso, neppure nei suoi aspetti tragici. Momenti di umanità e anche di sua assenza. Gli Amici Eterni dovevano essere presenti. -
I sette raggi cosmici. La cerimonia del Wesak. La Festa della buo...
I tre brevi saggi qui riuniti costituiscono un unicum nell'intensa attività spirituale di Silvana Silvagni. Sono infatti da considerare come tre momenti imprescindibili nel cammino evolutivo. S'incomincia con l'individuazione dei raggi cosmici. «Ogni raggio» scrive l'autrice «esprime una qualità radiante e ognuno dà al mondo della forma significato, leggi e impulso a evolversi». Per la legge del ""come in alto così in basso"", i raggi influenzano l'universo in generale e ciascun individuo in particolare. L'assimilazione dell'energia cosmica è amplificata in determinate ricorrenze, come la Cerimonia del Wesak, la cui importanza viene così sintetizzata da Silvagni: «I cambiamenti sui piani invisibili sono già cominciati da tempo, le energie nuove sono già disponibili e durante il Wesak si apre l'accesso a livelli superiori di consapevolezza». La benedizione impartita dai grandi maestri alle pendici del monte Kailash non raggiunge soltanto i fedeli presenti sul luogo, ma tutti coloro che riescono a stabilire un contatto. «Durante la meditazione,» spiega l'autrice «andremo con la mente nella valle del Wesak, riceveremo realmente la benedizione del Buddha e del Cristo e porteremo questa benedizione, questa grande luce, nel nostro ambiente». Altro evento collegato a un plenilunio, stavolta dei Gemelli, è la Festa della buona volontà. Una ricorrenza che favorisce e orienta nella giusta direzione quel desiderio di amore, spesso sopito, latente o fuorviato, che, unito alla saggezza, può trasmutare i buoni propositi in atti concreti a beneficio di tutta l'umanità. -
Bambini acquatici. La magica avventura di un bambino terrestre
""Bambini acquatici"" narra la storia del piccolo Tom, uno spazzacamino maltrattato e sfruttato dal suo padrone. Quando viene condotto a pulire i camini di una grande residenza gentilizia, Tom si perde tra i numerosi comignoli e finisce nella stanza di Ellie, una bellissima bambina che dorme nel suo letto. Inseguito da padroni, serve, maggiordomi e cani che lo credono un ladro, fugge, si perde in un bosco e infine inciampa cadendo in un fiume. Trasformato dalle fate in un bambino acquatico, si ritrova a vivere le più incredibili avventure. Si imbatte in nutrie saccenti, granchi impauriti, trote smemorate e fanatiche libellule, e incontra la piccola Ellie, a sua volta divenuta una bambina acquatica. Lei gli farà da maestra e lo spingerà a intraprendere il grande viaggio che ogni bambino deve compiere per diventare adulto. Età di lettura: da 6 anni. -
La storia d'un naso
Maso è un dodicenne che fin da piccolo ha il tremendo vizio di mettersi le dita nel naso. I rimproveri della madre non hanno successo e così, - dai e dai, fruga e rifruga, - le sue narici sono adesso enormi. Quando una compagnia di saltimbanchi girovaghi giunge nel suo paese, il suo naso prodigioso non passa inosservato e, alla fine dello spettacolo, il bambino viene rapito per essere trasformato in un'attrazione da circo. Il successo è immediato, ma le sue esibizioni provocano negli spettatori reazioni molto diverse che coincidono con l'inizio delle sue funamboliche disavventure. Età di lettura: da 9 anni. -
I mille e un fantasma
Alexandre Dumas (1802-1870), uno dei più celebri romanzieri e drammaturghi dell’Ottocento, autore dei ""Tre moschettieri"", del ""Conte di Montecristo"", della ""Regina Margot"" e di tanti altri romanzi storici di grande successo, scrisse anche una sorprendente raccolta di racconti fantastici, ispirati a Hoffmann e Nodier: storie d’amore e di vampiri, di esperimenti scientifici e di teste tagliate, di collezioni di ossa e di cavapietre assassini, di impiccati e di fantasmi, raccontate al giovane drammaturgo nella casa di Scarron, a Fontenay-aux-Roses. Tradotti integralmente in italiano, dall’edizione pubblicata da Dumas in due tomi nel 1849, ""I mille e un fantasma"" sono preceduti dal saggio introduttivo ""I fantasmi di Dumas e Lacroix"", e corredati dai brogliacci con i soggetti delle novelle, conservati nel Fonds Lacroix della Bibliothèque de l’Arsenal di Parigi. -
Gli inediti: I delitti celebri narrati da Philo Vance-Le avventur...
""I delitti celebri narrati da Philo Vance"". Dandy e bon vivant newyorkese estremamente popolare negli anni ’20 e ’30, Philo Vance si diletta con la risoluzione di omicidi e in questa raccolta inedita commenta otto casi celebri realmente accaduti. In queste narrazioni il romanzo poliziesco non è più solo un gioco intellettuale, ma un tentativo di interpretare i delitti più efferati. ""Le avventure di Harry Franklin, un gentiluomo di fortuna"". Nel 1916, prima di adottare lo pseudonimo di S. S. Van Dine, Wright firmò i suoi primi racconti polizieschi, pubblicati sul “Pearson’s Magazine”, con il nome di Albert Otis. Il protagonista di queste avventure è Harry Franklin, un giovane e simpatico ‘gentiluomo di fortuna’. Le sue peripezie, come annunciato dal “Pearson’s Magazine”, segnano “un nuovo tipo di detective story”. Le otto short stories rimasero a lungo dimenticate, e fu soltanto nel 2012 che il loro vero autore venne rivelato al pubblico. Tutti i racconti editi in questo volume sono tradotti per la prima volta in italiano. Con il saggio introduttivo ""W. H. Wright, alias Albert Otis, alias S.S. Van Dine"" di Marco Catucci. -
Le sorelle Vatard
Pubblicato nel 1879, primo frutto maturo del naturalismo di Huysmans, ""Le sorelle Vatard"" racconta la storia, i malumori e gli amori di due sorelle, Céline e Désirée, operaie in una legatoria. Ma la classe operaia qui non va in paradiso: sa già di essere all'inferno e ci si vuole sistemare meglio che può. Nessuna utopia dei lavoratori, nessuna coscienza di classe. L'artista osserva, rappresenta, coglie le masse e le macchie, perlustra le strade e i caffè, i letti e le ferrovie. Ne nasce un libro episodico e composito, guidato da un naturalismo più impressionista che sociologico: il romanzo orizzontale di un autore che scoprirà presto la vertiginosa altezza delle cattedrali. Ad accompagnare questa edizione, le immagini di Jean-François Raffaëlli, amico di Huysmans, che illustrò, insieme ad altre opere dello scrittore, anche un'edizione postuma del romanzo. -
La vita di Vasilij Fivejskij
Leonid Andreev (1871-1919) può essere considerato uno dei maggiori scrittori russi del Novecento, sensibile interprete della crisi spirituale che attraversa la Russia e l’Europa tra i due secoli. Nei suoi libri rivela un acuto spirito di osservazione e capacità di penetrazione psicologica. Sa percepire il passaggio tra il vecchio mondo, che ha esaurito i propri valori, e il nuovo, ancora oscuro e confuso. ""La vita di Vasilij Fivejskij"" appartiene a un genere letterario tipico della tradizione russa: la povest’, componimento in prosa che occupa una posizione intermedia tra il racconto e il romanzo: la narrazione è incentrata sul protagonista, la personalità e la sorte del quale si svelano in una progressione di episodi. La figura principale, in questo caso, è quella di padre Fivejskij, pope di campagna, attraverso il quale Andreev ci presenta la lacerazione della coscienza religiosa come conseguenza dell’assurda crudeltà della vita umana. Un tema non casuale che l’autore integra con un “pessimismo storico”, lontanissimo da ogni messaggio di speranza: i personaggi andreeviani sono spaventati dalla vita, rannicchiati su se stessi, solitari, estranei e indifferenti a tutto e tutti. Il ""Fivejskij"" ha subito attirato l’attenzione dei critici, che l’hanno accolto come l’opera più matura di Andreev. -
La moglie del mercante e altre donne cinesi
Le protagoniste dei quattro racconti presenti in questo volume sono altrettante giovani donne, figure che pur essendo l'Altro sono capaci di veicolare appieno la filosofia di vita di Xu Dishan e le trasformazioni che essa subì col passare degli anni e il susseguirsi degli eventi, non sempre positivi, che segnarono la storia dei primi decenni del Novecento cinese. Sin da Sioh-kuan, la moglie del mercante, che incontrò i lettori nel 1921, fino ad arrivare a Chuntao, che invece prese forma nel 1934, passando per Shangjie, la protagonista de ""Il ragno operoso"" (1922) e la donna senza nome de ""La strada verso casa"" (1931), chi legge si trova davanti a figure femminili forti, nonostante la loro condizione di ""prede"" della società e di ""specchio"" delle difficoltà umane. Xu Dishan ci presenta donne coraggiose che scelgono un cammino esistenziale indipendente. -
Racconti feroci
Le storie riunite nel volume ""Racconti feroci"" hanno per filo conduttore non tanto, o non solo, lo svolgersi di specifici eventi storici, ma piuttosto la tensione che li attraversa, captata e messa a nudo dallo sguardo impietoso che i nostri autori posano sulla realtà. Uno sguardo lucidamente implacabile che, di una società crudele e violenta, riporta i caratteri salienti della sopraffazione, dell'iniquità, e della consuetudine al crimine e all'efferatezza. Confrontati alla brutalità, essi scelgono di esibirla sulla pagina senza esitazione, con ""ferocia"", spinti da una sorta di necessità che poco concede al versante della pura ricerca estetica e che si gioca invece nell'intimo delle singole coscienze. Conducendo un'indagine che sottende la più vasta riflessione sul tema del potere, del suo esercizio e del suo abuso, essi non esitano a utilizzare un tono crudo e disturbante, rivelatore di una fondamentale intransigenza. -
Racconti mistici
Persi tra realtà, sogno e ossessione, i personaggi dei racconti di Sologub cercheranno una via di fuga dal loro malessere esistenziale nella follia o nella morte. Il grande scrittore russo racconta lo stato di disagio di una società tra Ottocento e Novecento attraverso un linguaggio fortemente lirico, ricco di umorismo tragico. Con il saggio ""Il poeta della brezza"". -
Mio demone forsennato!. Testo russo a fronte
"Fiore dell'ispirazione! Rose di Pieria! Saffo, sorella mia! Accomuna gli spiriti Attraverso i secoli - la stessa fede. Anche se abbiamo raccolto le nostre ceste In giornate diverse, - sono le stesse, Le rose di Pieria che ci hanno lusingato! Amore mio! Mio demone forsennato! Sei così ossuta, che, forse, Mangiandoti a pranzo, Un cannibale si spezzerebbe i denti Ma io non sono di quella specie rozza (Inoltre sono un po' sdentata), E perciò, senza strappare, Ti mangerò con le labbra!" -
In un regno bello e lontano. Gli almanacchi di fiabe
""Gli almanacchi di fiabe"" di Wilhelm Hauff, tipici prodotti della letteratura Biedermeier, e opera di un autore ""di talento, ma non di genio"", morto giovanissimo, furiosamente creativo e attento soprattutto al marketing letterario, si rivelano in realtà ""un'opera polifonica dai molteplici livelli di lettura"" (S. Acciaioli). Vogliono essere ""l'apologia della fiaba, non la sua apoteosi"" (H-H. Ewers). Il loro maggior merito è quello di aver traghettato verso un'epoca nuova il genere della fiaba romantica, ormai al tramonto, e di averne fatto uno strumento capace di interpretare la temperie autentica di un'intera fase storica, quella in cui si sono ormai attenuati gli ardori e gli slanci del primo Romanticismo, caduto vittima della Restaurazione seguita al ciclone napoleonico. Padrone di una straordinaria tecnica narrativa, Wilhelm Hauff con queste sue fiabe ci trasporta dall'oriente all'occidente, da Baghdad alla Foresta Nera, dai deserti dell'Arabia alle isole a nord della Scozia, in un vorticoso cambio di orizzonti che guida il lettore verso un mondo ""bello e lontano"", che non è solo quello della letteratura per l'infanzia, ma che è in grado di divertire e far sognare anche gli adulti. -
Lady Molly di Scotland Yard
Pubblicato per la prima volta nel 1910, Lady Molly di Scotland Yard è una raccolta di dodici racconti gialli, la cui protagonista, Lady Molly, è una detective di Scotland Yard. Anticipando di un decennio le sue colleghe in carne e ossa, con astuzia e intuito femminile riesce a risolvere misteri lasciati irrisolti dai suoi colleghi del sesso “più forte”. Lady Molly affascina il lettore contemporaneo con la sua perspicacia e la sua grazia ma, soprattutto, grazie al finale decisamente a sorpresa.