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La tecnica Alexander
Alexander, assieme a Feldenkrais, Ida Rolf, Gerda Boysen, e alcuni altri grandi nomi del Novecento (compresi, per certi aspetti, Freud, Ferenczi, Groddeck e soprattutto Reich), è stato un geniale inventore di teorie e tecniche di intervento sui meccanismi corporei allo scopo di influire e modificare, talora molto profondamente, l’individuo operando su quella zona di confine somatopsichica (muscolare, posturale, eccetera) in cui si esprimono le emozioni umane. La tecnica nacque quando Frederick Matthias Alexander, che fino a quel momento era un attore afflitto da frequenti abbassamenti di voce, seppe studiarsi davanti allo specchio, anzi, davanti a tre specchi, e scoprire il rapporto tra i meccanismi vocali e l’insieme del corpo. Gli studi che poi Alexander sviluppò tra le due guerre lo portarono a comprendere l’importanza della relazione dinamica fra testa, collo e torso, per tutto il nostro comportamento. Il lungo lavoro di analisi e osservazione si concretizzò infine in un metodo pratico innanzitutto per prendere coscienza del nostro portamento e del modo in cui ci muoviamo, e poi per correggere i difetti che le abitudini e l’errata educazione fisica hanno causato, e i cui influssi negativi si manifestano in fenomeni apparentemente molto distanti, che si collocano sul piano emotivo e comportamentale. -
Libertà totale
Quando Krishnamurti parla di 'libertà' questo concetto comune diventa qualcosa di più profondo, che agisce interiormente sul lettore (o sull'ascoltatore), che ha la capacità di cambiarlo dal di dentro. 'Libertà' diventa un concetto vivo e totalizzante, intrecciato con una fitta rete di altri concetti altrettanto vivi e trasformativi: l'attenzione come decentramento dall'io, l'identità tra osservatore e osservato, la verità come trasformazione, e così via. In questo volume sono stati raccolti alcuni tra i suoi testi più significativi, con l'intento di presentare una mappa di questo tessuto concettuale vivo, pulsante e attivo, che tocca l'anima dei nostri problemi e misteriosamente cambia il nostro modo di percepirli. La prima parte raccoglie discorsi tenuti negli anni immediatamente successivi alla sua uscita dalla Società Teosofica. La seconda è tratta da dialoghi con singoli discepoli, da un discorso sull'educazione e da scritti più personali, come il Diario e A se stesso. La terza raccoglie dialoghi avvenuti durante incontri pubblici. L'ultima parte presenta la descrizione di Krishnamurti stesso del cuore del proprio insegnamento, seguita da estratti degli ultimi discorsi che approfondiscono il tema riallacciandosi all'iniziale definizione della verità come una terra senza sentieri che è totale libertà, amore e intelligenza. -
Sul vivere e sul morire
Jiddu Krishnamurti (1895-1986) è stato uno degli uomini più profondi e illuminati, che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è sempre vissuto rifiutando l'etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato dell'esistenza dell'uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la verità è una ""terra senza sentieri"" e non la si può raggiungere attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una filosofia o un partito politico. Le sue parole aiutavano a esplorare le questioni più cruciali: la morte, la malattia, la libertà, l'amore, la meditazione, la paura, dio, la natura. Restano di lui, oltre a molti libri pubblicati in vita, pagine e pagine di trascrizioni di discorsi tenuti in Europa, India e America, oltre che diari, lettere e altro ancora. È per lo più da questo materiale inedito che è stata tratta questa collana di volumi monografici intitolata ""Krishnamurti su""; ogni testo è dedicato a un tema particolarmente caratteristico del suo insegnamento e rilevante nella vita quotidiana. -
Il signore della danza. Autobiografia di un lama tibetano
Nel 1950 la Cina occupa la prima città tibetana e inizia la costruzione di strade che renderanno veloce l'avanzata delle truppe fino a Lhasa. I tibetani, divisi da lotte interne, si lasciano ingannare dall'apparente cortesia dei cinesi e non reagiscono immediatamente al pericolo. Sono i soliti khampa, dicono, banditi che non sanno negoziare, a creare i disordini politici. Poi il protettorato cinese lascia cadere la maschera e i tibetani si danno alla fuga, cercando riparo in India e in Nepal. Ecco in breve gli eventi politici su cui si intesse la trama dell'autobiografia di Chagdud Tulku, uno dei massimi esponenti dello dzogchen, nato nel Kham (Tibet orientale) nel 1930 e costretto all'esilio nel 1959. Una storia straordinaria, che presenta molte chiavi di lettura: è un avvincente libro d'avventura, ricco di episodi divertenti e di colpi di scena; è una testimonianza diretta dell'agonia di una civiltà rimasta fino ad allora congelata in una teocrazia fuori dal tempo, un mondo sciamanico in cui ogni scelta umana era subordinata a predizioni, esperienze visionarie e incantesimi. Ancora, è un viaggio interiore, spirituale; un insegnamento su come raggiungere la prospettiva della verità assoluta nel bel mezzo dell'incertezza della vita. -
Sumarah: il risveglio del maestro interiore
Sumarah è una forma di meditazione originaria dell'isola di Giava; fonde la tradizione locale con prevalenti elementi buddhisti e sufi. L'autrice è un'insegnante di questa disciplina, e da oltre vent'anni vive a Giava. -
La via del silenzio e la via delle parole. Portare la meditazione...
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I quattro incommensurabili. Un cuore senza confini
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Sul rapporto
Jiddu Krishnamurti (1895-1986) è stato uno degli uomini più profondi e illuminati, che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è sempre vissuto rifiutando l'etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato dell'esistenza dell'uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la verità è una ""terra senza sentieri"" e non la si può raggiungere attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una filosofia o un partito politico. Le sue parole aiutavano a esplorare le questioni più cruciali: la morte, la malattia, la libertà, l'amore, la meditazione, la paura, dio, la natura. Restano di lui, oltre a molti libri pubblicati in vita, pagine e pagine di trascrizioni di discorsi tenuti in Europa, India e America, oltre che diari, lettere e altro ancora. È per lo più da questo materiale inedito che è stata tratta questa collana di volumi monografici intitolata ""Krishnamurti su""; ogni testo è dedicato a un tema particolarmente caratteristico del suo insegnamento e rilevante nella vita quotidiana. -
Sul conflitto
Jiddu Krishnamurti (1895-1986) è stato uno degli uomini più profondi e illuminati, che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è sempre vissuto rifiutando l'etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato dell'esistenza dell'uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la verità è una ""terra senza sentieri"" e non la si può raggiungere attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una filosofia o un partito politico. Le sue parole aiutavano a esplorare le questioni più cruciali: la morte, la malattia, la libertà, l'amore, la meditazione, la paura, dio, la natura. Restano di lui, oltre a molti libri pubblicati in vita, pagine e pagine di trascrizioni di discorsi tenuti in Europa, India e America, oltre che diari, lettere e altro ancora. È per lo più da questo materiale inedito che è stata tratta questa collana di volumi monografici intitolata ""Krishnamurti su""; ogni testo è dedicato a un tema particolarmente caratteristico del suo insegnamento e rilevante nella vita quotidiana. -
L'amore è uno straniero
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Lo yoga oltre la meditazione. Sugli yoga sutra
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L'arte di morire vivendo. Il pellegrinaggio interiore
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La via del cuore
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Via dal nirvana. Vita con una figlia autistica
Clara Claiborne Park ha una figlia, Jessy, affetta da autismo. ""Via dal Nirvana"" è il racconto della maturità di Jessy, scritto dalla madre. E' la maturità di una donna che ha potuto rendersi indipendente, che dipinge, vende i suoi quadri, lavora negli uffici di un'università, ma che resta comunque autistica. Che significa? Significa che comunque, nonostante gli enormi compromessi che Jessy è riuscita a fare con la dimensione sociale della vita, il suo vero mondo rimane un altro rispetto a quello di tutti noi, un mondo su cui questo libro si propone di aprire uno spiraglio affinché si capisca un po' più concretamente, attraverso un'esperienza diretta come quella raccontata, cosa sia davvero l'autismo. -
La poesia dell'illuminazione. Liriche di antichi maestri ch'an tr...
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Io sono quello. Conversazioni con il maestro
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La grande guarigione. Insegnamenti di medicina tibetana
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I paradigmi del godimento
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Guarigione senza confini. Esercizi di meditazione per il corpo e ...
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Ayurveda. Una medicina con una tradizione antica di seimila anni