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La Banca d'Italia. Le istituzioni politiche in Italia
"Nulla è più politico della moneta"""", sosteneva il premio Nobel per l'economia James Tobin. Una rilevanza che necessariamente si riverbera sulle istituzioni preposte alle questioni monetarie: nel nostro paese, in primis, la Banca d'Italia. Questo volume ne esamina in modo sistematico strutture e attività, con una particolare attenzione per il ruolo all'interno del sistema politico italiano e per i rapporti con le sue altre istituzioni. Origine e evoluzione; organizzazione e specializzazioni funzionali; gerarchie e gruppi dirigenti; identità culturale e spirito di corpo; negoziazioni/conflitti con gli interlocutori interni e internazionali; infine, il ruolo di supplenza politica, che in Italia è stato assai pronunciato, specie con il passaggio alla seconda Repubblica: un quadro ricco di spunti, che consente di soppesare il contributo della Banca allo sviluppo economico, alla stabilità democratica, alla modernizzazione e al progresso civile del paese." -
Spettri dell'altro. Letteratura e razzismo nell'Italia contemporanea
Negli anni Trenta la cultura italiana si popola di immagini, stereotipi, schemi mentali che saranno poi selezionati e amplificati dalla propaganda di regime per sostenere la campagna razzista e conferire efficacia, persuasività e immediatezza alle dottrine e alle politiche fasciste. Il libro documenta la vasta circolazione di pregiudizi, credenze ed atteggiamenti razzisti nella produzione letteraria del nostro paese tra Otto e Novecento, identificando il razzismo come pregiudizio condiviso e, insieme, ideologia da diffondere. L'analisi di un vasto corpus narrativo di romanzi e racconti dedicati alla vita nelle colonie, lo studio dell'antisemitismo nella letteratura di consumo e l'attenzione a figure esemplari come quella di Papini confluiscono nella trattazione, volta a ricostruire e interpretare le rappresentazioni letterarie italiane delle due principali figure dell'alterità: gli ebrei e le genti di colore. -
Demografia del capitale umano
Stiamo entrando nel secondo decennio del secolo. Chi è nato attorno al giro del millennio avrà un ciclo di vita assai diverso rispetto alle generazioni precedenti, con una longevità che nella media - almeno per le donne - potrebbe largamente superare i 90 anni, e un cospicuo aumento di quelli vissuti in buona salute. A ciò dovrà corrispondere una diversa allocazione di formazione e lavoro, non più separati da rigidi confini anagrafici, ma intersecati e alternati. Una trasformazione analoga dovrà avvenire anche per il tempo dedicato rispettivamente alla cura dei figli e al lavoro extradomestico: la strada per arrivare alla loro piena compatibilita è, in Italia, ancora lunghissima. L'immigrazione - che ragioni demografiche ed economiche rendono un fenomeno strutturale della società italiana - dovrà essere governata da politiche lungimiranti, intese a favorire l'integrazione e l'accesso alla cittadinanza: quando il radicamento risulta difficile, infatti, gli immigrati tendono a vivere in contesti segregati, dove trovano incubazione criminalità e conflitto. Tutte queste esigenze emergenti possono essere racchiuse in una formula: valorizzazione del capitale umano. -
Capitalismo, mercato e democrazia
La complessa relazione che il capitalismo intrattiene con la democrazia si caratterizza come legame necessario o come contrasto irriducibile? E se sono veri sia il legame che il contrasto, qual è la via d'uscita? Salvati sviluppa le sue argomentazioni confrontandosi con le tesi di altri studiosi contemporanei: R. Phillips e R. Reich sulle caratteristiche del capitalismo americano; A. Glyn su keynesismo e neoliberismo, i due principali regimi di politica economica del dopoguerra; R. Dahrendorf sulla difficile «quadratura del cerchio» tra libertà, crescita economica e coesione sociale; J. Attali sulle possibili misure di politica economica e sociale condivisibili da destra e sinistra; M. Castells su media e democrazia; J. Dunn sul conflitto tra democrazia come ideale politico e democrazia come forma di governo. Fiducioso, nonostante tutto, che la conciliazione fra capitalismo e democrazia sia possibile, anche se difficile, Salvati privilegia un atteggiamento riformistico, concreto e insieme riflessivo, lontano dal modo ideologico, gridato e approssimativo con cui temi di questa importanza sono affrontati nel dibattito politico e nella stampa quotidiana. -
Le vie della seta
Questo volume fa luce su quello che costituì il principale motore dei rapporti fra Cina e Europa: il commercio della seta. Le autrici ripercorrono i differenti itinerari, sia terrestri sia marittimi, lungo i quali esso si svolse nel corso di millecinquecento anni, dal secondo secolo a.C. al 1300, dedicando una particolare attenzione al mutare delle condizioni politiche, economiche e anche religiose che di volta in volta favorirono oppure ostacolarono lo sviluppo delle comunicazioni eurasiatiche. Seguire le vie della seta in una prospettiva globale, come fa questo libro, ci permette di comprendere l'impatto decisivo che gli scambi tecnologici e culturali, favoriti dallo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, ebbero sulle popolazioni e sulle aree interessate. Lungi dall'essere appannaggio esclusivo della modernità, tali scambi rivelano come molto di ciò che consideriamo originario della nostra cultura regionale o locale in realtà è stato importato da un'altra zona del mondo. -
L' Italia dei cattolici. Dal Risorgimento a oggi
Fin dagli anni del Risorgimento i cattolici italiani avevano incontrato l'idea di nazione, pur rimanendo estranei a uno Stato nazionale costituitosi contro il potere temporale del papa. Il libro mette in luce una visione ""guelfa"""" che attraversa tutta la storia d'Italia, ispirandosi a un'idea alternativa di nazione, centrata sulla tradizione religiosa. Ne discute gli effetti e le manifestazioni non sempre omogenee. All'inizio del Novecento il guelfismo contribuì a tenere lontani i cattolici dalle degenerazioni nazionaliste. Durante il fascismo, se da un lato li avvicinò al regime nazionale che aveva risolto la questione romana, dall'altro li indusse a distanziarsi dalle sue tendenze totalitarie. Nel dopoguerra si palesò un nuovo paradosso: mentre l'affermazione politica della DC pareva sancire il successo della sempiterna """"Italia cattolica"""", si veniva consumando la secolarizzazione della società. Questa nuova edizione dà conto del risveglio del mito guelfo, dell'attuale protagonismo pubblico della Chiesa e della nuova, ambigua funzione che il richiamo alla tradizione cattolica nazionale assume, in un'Italia sempre più pluralistica."" -
Giustizia
Il volume ripercorre la storia millenaria della nozione di ""giustizia"""", un concetto che ha visto fiorire intorno a sé una incalcolabile varietà di posizioni. Se Platone la collocava all'interno di una concezione metafisica dell'ordine, Aristotele provvide a stabilire un legame inscindibile tra giustizia e uguaglianza. Gli stoici e poi Tommaso sottolinearono dal canto loro il rapporto fondamentale tra giustizia e diritto naturale, inaugurando così un filone di pensiero che giunge fino al giusnaturalismo moderno. In età moderna, con Machiavelli e Hobbes, la giustizia diventa mera obbedienza alla volontà del sovrano. Poi, in epoche via via più vicine, verrà considerata alla luce della separazione tra ambito morale e ambito giuridico (Kant e Hegel), sarà intesa come """"giustizia sociale"""" (Marx) o concepita come ciò che può aumentare la felicità degli esseri sensibili (Rawls, Sen, Nussbaum)."" -
La sessualità degli italiani
Verginità, rapporti prematrimoniali, sesso occasionale, convivenze, contraccezione, infedeltà, masturbazione, rapporti omoerotici... cosa ne pensano gli italiani e come si comportano effettivamente nelle loro vicende sessuali e amorose? Questo volume - che ha alle spalle un grosso lavoro di ricerca su un campione di popolazione di più di 7.000 soggetti tra uomini e donne dai 18 ai 70 anni - ci racconta molte cose dei sentimenti, le aspettative, i comportamenti e l'identità sessuale degli italiani, ma soprattutto cerca di ricostruire e spiegare i mutamenti che nel corso del '900 ha conosciuto la cultura sessuale del nostro paese. Il confronto tra le generazioni mostra in maniera netta il diffondersi di una visione più fluida, libertaria e individualistica del sesso, svincolato dalla riproduzione e centrato su emozione, affetto e ricerca del piacere. Le convinzioni religiose mantengono un loro peso specifico, ma molti sono i punti di disaccordo rispetto alla morale sessuale e famigliare proposta dalla chiesa cattolica. La doppia morale di genere appare in declino, ma non sconfitta, e fa la sua riapparizione tra i maschi più giovani dove l'adesione al modello predatorio si combina con la crescente diffusione di una concezione edonistica della sessualità. -
Testamento biologico. Idee ed esperienze per una morte giusta
Un testo di legge giace in Parlamento e riguarda il processo più cruciale dell'esistenza umana: la morte e il morire. Un documento in stallo che ha visto confrontarsi su posizioni talvolta trasversali agli stessi schieramenti, destra e sinistra, laici e cattolici. Ma è possibile una zona neutra che sia terreno per un testo condiviso? Cosmacini riporta il tema all'interno della riflessione filosofica e della ricerca scientifica senza mai tralasciare il ruolo del medico, colui che è maggiormente coinvolto nell'esperienza del morire altrui. E tocca i temi cruciali che confluiscono nel problema del testamento biologico: le conquiste delle tecnologie biomediche - dal polmone d'acciaio alle cure palliative - che giovano alla quantità e alla qualità della sopravvivenza, ma generano problemi di ""etica della vita""""; le recenti tecniche di sostegno artificiale e le neuroimmagini esplorataci della vita e della morte del cervello, dove anche la deontologia e la scienza del diritto pongono le loro istanze. Su questo terreno accidentato come può orientarsi un cittadino che intende lasciare a chi resta la tutela del proprio patrimonio ideale e morale, e il rispetto della propria identità?"" -
Ma cosa vuoi che sia una canzone. Mezzo secolo di italiano cantato
La storia siamo noi, le nostre canzoni stonate urlate al cielo lassù. C'è chi dice che nell'amor le parole non contano, conta la musica, ma proprio quando pensi che sian troppe le parole, ti accorgi che sono gocce di memoria: parole, parole, parole per questo amore fatto solo di poesia (la citazione è il sintomo d'amore al quale non sappiamo rinunciare). Questo libro riconsidera i testi delle mille canzoni italiane più vendute negli ultimi cinquant'anni, nell'intento di ricostruire - attraverso quelle parole - mezzo secolo di storia della nostra lingua. Mille testi spogliati della musica e fatti a brani; mille testi scrostati dalla vernice dello stile e della retorica e raccontati da un linguista appassionato di canzonette. Quelle delle canzoni, però, sono parole speciali: parole che restano così, nel cuore della gente. Sarà dunque il lettore a ridare a quei versi il ritmo e l'intonazione giusta, facendo di questo libro uno spartito da sfogliare, da leggere, da consultare, ma sempre canticchiando. -
Effetto Tenco. Genealogia della canzone d'autore
"Dal jazz delle cantine al rock 'n'roll degli sconclusionati festival giovanili, dalla scuola francese a quella genovese, fino alla """"rivoluzione mancata"""" del beat italico... Tenco è stato il cantore dei lati più oscuri dei """"favolosi"""" anni 60, di quel decennio spezzato ha incarnato le contraddizioni più laceranti ma anche i fermenti più creativi. Fino al gesto estremo che gli conferirà una statura tragica. Proiettando un'ombra su tutta la canzone d'autore e la musica alternativa"""". Con queste parole si apre la presentazione di Luigi Tenco su uno dei più popolari siti web musicali italiani. Diffusa è dunque la percezione di trovarsi davanti a una figura di svolta, per certi aspetti fondativa. È la vicenda al centro di questo libro, che mostra - in una vivida, originale rilettura - come il suicidio di un cantante durante una """"banale"""" competizione di musica """"leggera"""" si sia trasformato inaspettatamente, e anzi contro la volontà di molti, in un trauma collettivo capace di generare una significativa, duplice, innovazione: la definizione della canzone d'autore come nuovo genere musicale e la consacrazione del cantautore come identità culturale." -
Cattolicesimo romano e forma politica
Pubblicato originariamente nel 1923 e collocato nell'ambito del rinnovamento cattolico del primo dopoguerra, il testo di Schmitt è stato percepito ora come momento di una nuova riflessione teologica e trionfalistica, ora come appello ad un'alleanza fra cattolicesimo e conservatorismo borghese contro il comunismo, ora come trattato apologetico della maestà ecclesiastica, ora infine come critica della modernità liberale. Riproporlo e riscoprirlo oggi, in un contesto storico, politico e culturale assai mutato, significa riconoscerne l'intatta forza di suggestione e l'immutata validità come contributo alla comprensione e all'interpretazione di una delle questioni centrali del nostro tempo: quella dei rapporti fra chiesa e stato, religione e politica. -
Lo smarrimento dell'uomo moderno
Le società moderne sembrano fatalmente contrassegnate dall'incapacità di elaborare significati condivisi, e perciò di assicurare coesione. Le ""agenzie"""" che in passato se ne facevano carico - famiglia, scuola, chiesa, stato appaiono ormai inadeguate ad assolvere queste funzioni, condannando l'individuo a un angoscioso isolamento e sconcerto. Spesso ci è capitato di ascoltare questa diagnosi, variamente declinata. Ma è davvero fondata, oppure una mera riformulazione dell'""""eterno lamento"""" per un mondo paventato come vacillante solo perché le nostre opere sono caduche e la nostra esistenza irrevocabilmente segnata dalla finitezza? A un simile quesito Berger e Luckmann rispondono esaminando le conseguenze che modernizzazione, pluralismo e secolarizzazione hanno avuto sulla vita sociale, nel tentativo di stabilire se esistono ancora, e se possono essere salvaguardati, orientamenti di valore sottratti a una concorrenza regolata dal """"mercato"""". Due grandi veterani della riflessione sull'uomo e sulla società ci aiutano a dipanare il groviglio dei nostri personali smarrimenti, con una lucidità pacata prossima a farsi saggezza."" -
Per violino solo. La mia infanzia nell'aldiqua (1938-1945)
Per un ebreo italiano classe 1933 come Aldo Zargani il periodo che va dal varo delle leggi razziali fasciste nel 1938 al 1945 ha inevitabilmente un carattere duplice: sono gli anni della persecuzione e della paura ma anche gli anni favolosi dell'infanzia, anni fatali e fatati. In questo libro Zargani ripercorre le traversie sue e della sua famiglia in quei ""sette anni di guai"""": la perdita del lavoro del padre violinista, l'esclusione dalle scuole, l'espatrio fallito, la fuga da Torino attraverso il Piemonte, l'arresto dei genitori, il collegio, la deportazione dei parenti; ma se quell'esperienza si incide nella carne del bambino come una ferita immedicabile, la memoria che la rivisita sa tuttavia estrarne anche quella galleria di personaggi e situazioni comiche o grottesche che comunque abita l'infanzia, donde l'impasto impossibile di un """"amarcord"""" ilare e luttuoso, di un """"giornalino di Giamburrasca"""" che racconta una storia di spavento e dolore. Una prova di virtuosismo narrativo, certo, ma anche un modo vitale per liberarsi del peso di quell'esperienza e di trasmetterne la memoria: magari, da nonno a nipote, come una favola un po' divertente e un po' paurosa."" -
Il problema dell'ateismo
Con ""Il problema dell'ateismo"""" Augusto Del Noce si confronta con la modernità, compiendo una serrata critica della sua filosofia come processo di secolarizzazione che conduce all'idea dell'uomo creatore e trova il suo compimento nell'antropologia materialistica del marxismo. Autentico classico del pensiero cattolico, in questa nuova edizione il libro è arricchito da un saggio di Massimo Cacciari."" -
Modernità e olocausto
Sia la memoria collettiva sia la letteratura scientifica hanno tentato di eludere il significato più profondo dell'olocausto, riducendolo a un episodio della storia millenaria dell'antisemitismo o considerandolo un incidente di percorso, una barbara ma temporanea deviazione dalla via maestra della civilizzazione. A queste rassicuranti interpretazioni l'autore contrappone una spietata analisi di quanto accadde nei campi di sterminio non come una sorta di ""malattia"""" sociale, ma come fenomeno legato alla condizione """"normale"""" della società. Secondo Bauman l'olocausto è inestricabilmente connesso alla logica della modernità così come si è sviluppata in Occidente. La razionalizzazione e la burocratizzazione tipiche della civiltà occidentale sono state condizione necessaria del genocidio nazista: esso fu l'esito dell'incontro fra lo sconvolgimento sociale causato dalla modernizzazione, con il suo portato di angosciose insicurezze, e i poderosi strumenti di ingegneria sociale creati dalla modernità stessa. La lezione dell'olocausto va dunque appresa nella sua radicalità, specie in un mondo ancora una volta travagliato da concitate trasformazioni e rinnovati problemi di convivenza fra culture ed etnie."" -
Le basi morali di una società arretrata
Le tesi elaborate in questo libro ormai classico non hanno mai smesso di suscitare interesse, ben oltre i confini dell'accademia. L'espressione ""familismo amorale"""", coniata da Banfield per spiegare l'arretratezza, o meglio la mancanza di reazione all'arretratezza, di Montegrano (dietro cui si nasconde Chiaromonte, in Basilicata, alla metà degli anni '50), è diventata di uso corrente per etichettare una molteplicità di fenomeni, ma soprattutto per individuare un presunto """"difetto"""" fondamentale della società italiana. Avverso allo spirito di comunità, disposto a cooperare solo in vista di un proprio tornaconto, il familista amorale si comporta secondo la seguente """"regola aurea"""": massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare, supporre che tutti gli altri agiscano allo stesso modo. Una chiave interpretativa assai discussa, che si è dimostrata tuttavia di irriducibile efficacia nell'indicare i guasti provocati dalla cronica carenza di senso civico, come sottolinea l'importante introduzione di Arnaldo Bagnasco a questa riedizione del volume."" -
La diseguaglianza. Un riesame critico
Che cos'è l'eguaglianza? Per caratteristiche personali (età, sesso, capacità) e circostanze esterne (proprietà di beni, provenienza sociale, condizioni ambientali), gli esseri umani sono irriducibilmente differenti e l'idea di eguaglianza deve essere valutata in relazione a una molteplicità di variabili. Per Sen la domanda da porsi è allora: ""eguaglianza di che cosa?"""". Nel fornire una risposta a questo interrogativo egli si concentra sulla capacità degli individui di svolgere efficacemente le loro funzioni e sulla libertà che essi hanno di perseguire i propri piani di vita. Basato sulla nozione di libertà, l'approccio proposto si inserisce in modo originale e incisivo nel dibattito su una questione cruciale per gli equilibri delle società contemporanee."" -
Cosa ci fa restare insieme? Attaccamento ed esiti della relazione di coppia
Quali sono gli aspetti e le caratteristiche individuali che entrano in gioco in una storia d'amore? Come si combinano tra loro? Quali influenze producono sul clima emotivo e sugli esiti di un rapporto (felicità o infelicità, rottura o stabilità)? A partire dalle principali conclusioni raggiunte in seno alla prospettiva della teoria dell'attaccamento, gli autori forniscono una originale ed efficace lettura delle dinamiche della relazione di coppia dal punto di vista della regolazione degli affetti e dell'intreccio tra i sistemi motivazionali dell'attaccamento, dell'accudimento e della sessualità. Un utile strumento per tutti i professionisti della terapia di coppia nell'analisi e gestione delle difficoltà e fatiche della relazione a due. -
Neuropsicologia forense
Un giudice vuole sapere se l'imputato ha agito con piena coscienza e volontà; un altro se il testimone o una vittima di reato sono credibili; un terzo se un certo evento (un trauma cerebrale o emozionale) ha prodotto un qualche tipo di danno sulla vittima; un altro se quella persona è in grado di provvedere ai propri interessi o se deve essere assistita o sostituita da un tutore... Questi sono solo alcuni dei più importanti ambiti in cui il neuropsicologo viene chiamato in causa. La neuropsicologia non è dunque più solo un campo di ricerca, ma anche una professione a cui si rivolgono giudici, avvocati e operatori nell'ambito del diritto penale e civile. Questo volume fornisce uno strumento per l'esercizio di tale professione: dalle questioni deontologiche ed etiche che entrano in gioco nella valutazione neuropsicologica, agli strumenti utilizzati, al problema della simulazione e dei comportamenti falsificatori.