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Adultèri, delitti e filologia. Il caso della baronessa di Carini
Una storia di amore e morte si consuma nel 1563 in un paese vicino a Palermo: è il famoso caso della baronessa di Carini, narrato in un poemetto di tradizione popolare ma apparso a stampa solo alla fine dell'Ottocento, e molte volte ripreso, fino a Pasolini. La giovanissima baronessa cede al suo corteggiatore, è sorpresa e uccisa dal padre per lavare l'onore della famiglia. Solo dopo una durissima penitenza egli riuscirà ad ottenere il perdono divino. Così la poesia. La realtà risulta completamente diversa. Tutt'altro che irreprensibile, la baronessa aveva diversi figli, anche dall'amante. Il marito e il padre di lei facevano finta di non notare la tresca, di cui invece sapevano tutto. Il delitto fu premeditato e forse, più che di onore, fu questione di non pagare i debiti contratti con l'amante. Queste pagine ci restituiscono la vera storia del dramma di Carini, mostrando come il testo del 1870 e le riprese successive non siano altro che un falso, un'operazione di ricucitura di testi orali, a cui pure va riconosciuta una grande forza narrativa. -
Storia linguistica dell'Italia disunita
Un ritratto ironico e leggero della grammatica e del vocabolario della disunione italiana, a cominciare dalle aggressive formule usate da italiani contro altri italiani. Che non risparmiano neppure il nome del paese, apertamente deriso attraverso parole come ""Italietta"""", """"italioti"""", """"italico"""", """"italiesco"""" o locuzioni come """"Italia alle vongole"""" e """"all'italiana"""". Di questi e di tanti altri stereotipi negativi (da """"terrone2 a """"polentone"""", da """"sudici"""" a """"lumbard"""", da """"beduino"""" nel senso di 'meridionale' a """"baluba"""" nel senso di 'settentrionale') è ricostruita una storia divertente oltre che istruttiva. Il libro discute anche della faziosità attribuita a Dante; confronta i problemi linguistici della giovane Italia unita del 1861 con quelli di oggi, spiegando perché gli italiani non capiscono le parole dell'inno nazionale; descrive Roma come capitale """"alla matriciana"""", anzi come """"capoccia""""; tratteggia le diverse immagini del paese che emergono dai neologismi di origine dialettale."" -
Le città nell'economia globale
La globalizzazione dell'economia, accompagnata dall'emergere di una cultura a sua volta globale, ha profondamente alterato il tessuto sociale, economico e politico degli stati-nazione, di vaste aree transnazionali e, non da ultimo, delle città. Nel volume vengono proposti nuovi strumenti concettuali e nuove strategie di ricerca per studiare le città come luoghi di intersezione tra globale e locale. È ormai evidente che numerose metropoli mondiali si sono sviluppate all'interno di mercati transnazionali e hanno ormai più caratteri in comune tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali. -
Alunni e insegnanti. Costruire culture a scuola
La scuola è un luogo abitato, vissuto, dotato di significato per tutti coloro che quotidianamente vi si trovano a parlare, discutere, interagire; in primo luogo, gli alunni e i loro insegnanti. Con il tempo, essi costruiscono una cultura comune, fatta di azioni, di relazioni, di valori, che ha profondi effetti sul gruppo classe e sugli individui coinvolti nelle dinamiche educative. A partire da una serie di ricerche condotte nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie, questo volume offre uno spunto documentato per una discussione sui temi cruciali della vita scolastica, che coinvolgono tutti i protagonisti (insegnanti, alunni e genitori): il discorso in classe, le culture dei pari, le transizioni scolastiche, la relazione fra alunni e insegnanti, la delicata questione della responsabilità educativa. Un testo concreto e attuale sulla scuola e per la scuola. -
I piccoli cospiratori. Politica ed emozioni nei primi mazziniani
Quale rapporto c'è fra gioventù, innamoramento e disponibilità all'azione politica? Cosa succede se un giovane italiano nei primi anni Trenta dell'Ottocento s'imbatte in un grande comunicatore come Mazzini? E come funziona una rete clandestina in assenza della leadership? Sono alcune delle domande a cui questo originale saggio cerca risposta rivisitando il modello del patriota e del cospiratore risorgimentale. Grazie a una pluralità di fonti (archivistiche, memorialistiche, letterarie) che evocano direttamente, dalla voce stessa dei protagonisti, personalità, idee, aspettative dei giovani militanti mazziniani degli anni Trenta, l'autrice ricostruisce, fra pubblico e privato, una storia generazionale unica, ma al tempo stesso sovrapponibile ad altre stagioni di militanza giovanile più vicine a noi. -
Le città incartate. Mutamenti nel modello emiliano alle soglie della crisi
Al centro del volume è il tema del mutamento delle condizioni di vita e di benessere in un'area rappresentativa della parte più sviluppata e moderna del paese. L'occasione è fornita dalla seconda indagine sulla condizione economica e sociale delle famiglie della provincia di Modena, realizzata dal Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche dell'Università di Modena e Reggio Emilia. A quattro anni di distanza dalla prima, diverse cose sono cambiale. Pur mantenendosi il reddito medio su livelli più elevati e gli indici di povertà su livelli più bassi di quelli nazionali, il quadro distributivo è peggiorato, in misura maggiore di quanto non sia accaduto in media nel nord Italia; anche la povertà è aumentata. L'originalità dell'indagine risiede nelle nuove sezioni del questionario, che approfondiscono aspetti solitamente poco considerati, come la condizione di salute dei cittadini o la mobilità sul territorio e rilevano alcune variabili soggettive che si inquadrano nel filone dell'""happiness economics""""."" -
Italia. Vita e avventure di un'idea
Se l'Italia come stato unitario non ha che centocinquanta anni, l'idea e il nome stesso di Italia sono molto più antichi. In questo libro inconsueto Bruni ha inteso raccontare la «preistoria» di questa idea: l'Italia prima dell'Italia. Dagli Italòi che, secondo Antioco di Siracusa che scriveva nel quinto secolo a.C., abitavano la parte meridionale della Calabria all'Italia descritta da Plinio e celebrata da Virgilio in lode di Augusto, all'Italia unificata dalla lingua secondo Dante, e poi via via attraverso gli scrittori, gli artisti, i geografi del Rinascimento e della Controriforma, allorché l'Italia è una solamente nella letteratura e nella sua lingua, sino all'emergere del principio di nazionalità alla fine del Settecento, Bruni conduce il lettore in un personale percorso che attraversa le discipline (la storia, la storia della lingua, la letteratura) e affonda nella stratigrafia più che bimillenaria di quell'Italia che oggi, non senza polemiche, si appresta a celebrare la propria unificazione. -
Immanuel Kant
Figura centrale dell'illuminismo europeo, Kant ha fornito al pensiero occidentale un apporto di fondamentale importanza: il superamento degli errori e dei pregiudizi grazie all'autonomia dell'attività speculativa, il progressivo affrancamento da interessi particolari, la graduale emancipazione della ragione umana e la fondazione di una nuova metafisica sono solo alcuni tra i debiti che i contemporanei hanno maturato verso il filosofo di Königsberg. Muovendo da un'analisi degli sviluppi della speculazione kantiana, e dell'impronta che essa lasciò sulla filosofia successiva, Höffe ripercorre il formarsi delle tre grandi ""Critiche"""" kantiane come ciò che doveva rispondere rispettivamente alle domande: Cosa posso sapere? Cosa devo fare? Cosa mi è lecito sperare? Ne risulta il quadro sintetico di una filosofia nata dal riconoscimento che i diversi contesti della realtà sono, nel fondo, sempre costituiti da elementi indipendenti dall'esperienza dell'uomo."" -
I sefarditi
«Sefarad» è il termine ebraico per indicare la penisola iberica; gli ebrei sefarditi sono quelli che discendono dalla numerosa e prospera comunità che fiorì in Spagna sino alla fine del Quattrocento. Stabilitisi nella penisola già in epoca romana, gli ebrei vi vissero un'autentica età dell'oro nel corso dei sette secoli della dominazione araba. I Re Cattolici, gli stessi che riconquistarono i territori spagnoli ancora in mano araba, nel 1492 cacciarono l'intera popolazione ebraica dai loro regni, cioè non solo dalla Spagna ma anche dalla Sicilia, generando un esodo di forse 200.000 persone che si sparsero in Europa ma soprattutto nell'impero ottomano, dove stabilirono importanti comunità in particolare a Istanbul e a Salonicco (detta la Gerusalemme dei Balcani). Il volume traccia la storia millenaria dei sefarditi e della loro cultura, dalla prima diaspora alla fioritura medievale, alle vicende seguenti alla cacciata dalla Spagna per arrivare a oggi. -
Russia
È il paese più vasto del mondo: distesa tra due continenti, con undici fusi orari e una popolazione di circa 142 milioni di abitanti: la Russia, divenuta indipendente nel 1991 con la line dell'Urss e la nascita della Csi, si è dotata di una nuova Costituzione dal 1993, attraversando un decennio di grave incertezza economica e politica, sino alla stabilizzazione putiniana. La sua forma di governo basata sul potere presidenziale - oggi in fase di ulteriore assestamento - mostra elementi di continuità col passato, quello più remoto delle origi dello Stato russo, ma anche con i decenni del socialismo sovietico, oltre che con il periodo di Gorbacev tanto da essere definita ""postsovietica"""" grazie ad una perdurante concezione fortemente unitaria del potere. Oggi la Russia è uno dei quattro paesi Bric (con Brasile, India e Cina), destinati a dominare l'economia del prossimo mezzo secolo."" -
Polonia
In bilico tra mondi diversi (Russia e Germania, oriente e occidente, paganesimo e cristianesimo), la Polonia è sempre stato un enigma nella percezione collettiva europea. Avamposto del cristianesimo occidentale proiettato verso oriente, si affermò verso i secoli XV-XVI per declinare e perdere l'indipendenza nel secolo successivo. La rinascita della Polonia indipendente dopo la Grande Guerra sembrò riportare il giusto equilibrio, ma il martirio subito durante la seconda guerra mondiale scavò una ferita profonda. Anche lo slancio della ricostruzione fu subito raffreddato dalla normalizzazione e poi dal disagio sopportato in quarant'anni di governo comunista. I polacchi si sono resi liberi, indipendenti e democratici nel 1989 dopo dieci anni di lotta di Solidarnosc contro il regime e per primi tra i paesi ex socialisti si sono trovati davanti agli scenari della transizione e a dover chiudere i conti con la verità storica: hanno aderito alla Nato, affrontato la transizione da un'economia pianificata a quella di mercato e imboccato infine la via della crescita economica con l'ingresso nell'Unione Europea. -
La repubblica dei media. L'Italia dal politichese alla politica iperreale
Perché, se la televisione è così potente, Berlusconi si è premurato di avere dei giornali che lo fiancheggino, e mostra di sapersene servire contro i suoi avversari? E perché Massimo D'Alema dice di preferire la televisione, con cui si parla a tutti, mentre la sua influenza sugli affari politici è dovuta soprattutto a messaggi in chiave affidati ai giornali, di cui pochi possono cogliere pienamente le implicazioni? Dal 18 aprile 1948 ad oggi spettacolarizzazione della politica e messaggi in politichese rappresentano le due facce della democrazia in Italia, dando luogo a fasi alterne e a volte combinandosi tra loro. Nella Repubblica dei partiti i ""messaggi di fumo"""" di Aldo Moro e il suo lessico fatto di """"convergenze parallele"""" e """"strategie dell'attenzione"""" risultavano funzionali per evitare tensioni politiche e sociali. Negli anni Ottanta al pubblico di massa, passivo e indifferenziato, si sostituì un'audience segmentata e mobile. Ciò ha aperto la strada alla politica pop e a Berlusconi, che servendosi degli effetti di iperrealtà generati dai media si accaparra il consenso con annunci clamorosi e promesse ottimistiche spesso non mantenute. Ma con la crisi economica il pendolo torna ad oscillare. Dalla Repubblica dei media si tornerà indietro alla Repubblica dei partiti e ai suoi rituali?"" -
La Russia da Gorbaciov a Putin
Da vent'anni la Russia è un paese in transizione. La fuoriuscita dal comunismo è stato un processo caotico e grandioso, che con costi sociali altissimi ha portato il paese verso un'economia di mercato e un regime formalmente democratico. Dopo la prima fase ha tuttavia fatto seguito una deriva autoritaria e un rallentamento delle riforme. Il potere in Russia è ora in mano a un'elite proveniente dall'esercito e dai servizi di sicurezza, estranea alle idee liberali, allo stato di diritto, all'occidentalizzazione del paese; l'autoritarismo morbido di Putin riallontana la Russia dall'Europa e ricostituisce come avversario storico gli Stati Uniti nell'illusione di un'autosufficienza che la crisi economica del 2008 ha duramente smentito. Conducendo una serrata analisi di vent'anni di evoluzione politica, sociale ed economica, il volume fa il punto sul ruolo che la Russia può giocare nello scenario internazionale, e in una Europa che ha crescente bisogno delle sue materie prime e del suo mercato per i prodotti occidentali. -
Piccole cronache
Cipolla raccontava con lo stesso stile leggero ed esatto sia storie scaturite da indagini ""minute"""" (sulle monete, sulle epidemie, sulle tecnologie e i commerci), sia secolari dinamiche economiche e sociali. Basti ricordare ad esempio le ricerche sulla peste, o la storia degli orologi e delle innovazioni navali e militari europee, oppure la parabola vertiginosa dell'argento spagnolo nell'economia moderna. Questa capacità di narrare in breve Cipolla la esercitò anche sui giornali, a cui amò affidare piccole vicende particolari nate da una ricerca o da un documento, ed elzeviri centrati sulla sua prediletta storia delle monete e dell'economia. Il presente volume riunisce il meglio di queste sue storie """"extra vaganti"""", offrendo al lettore un'ulteriore, prova della sua maestria di storico e scrittore."" -
Solferino. Storia di un campo di battaglia
Il 24 giugno 1859 intorno a Solferino, piccolo comune del Mantovano, fu combattuta una delle più sanguinose battaglie dell'intero Ottocento. Il successo militare conseguito dall'esercito franco-piemontese comandato da Napoleone contro le truppe austriache di Francesco Giuseppe pose fine alla seconda guerra d'indipendenza e segnò il passaggio della Lombardia al regno dei Savoia. La violenza degli scontri, il numero dei caduti e dei feriti dall'una e dall'altra parte suscitarono enorme impressione in tutta Europa. Lo svizzero Henry Dunant, presente sul campo di battaglia, ne fu indotto a organizzare quella prima attività di assistenza che sarebbe sfociata di lì a qualche anno nella fondazione della Croce Rossa. Corrispondente di guerra e scrittore, Ulrich Ladurner ripercorre i luoghi e gli avvenimenti di quel giorno servendosi di una guida molto particolare: il diario del proprio bisnonno che a Solferino combatté nelle file austriache. Ne risulta un racconto disincantato, fine e lieve sulla guerra, sulle sue mitologie, sul destino e le fantasie degli esseri umani. -
Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti
Sull'idea della ""fine"""" sembra che tutti i nostri pensieri debbano arenarsi in un groviglio di contraddizioni: che si tratti della fine individuale che chiamiamo morte, o di quella collettiva che nella tradizione occidentale è stata rappresentata in termini simbolici dall'Apocalisse, o secondo il paradigma della catastrofe. Su questo tema è cresciuta una vasta e lussureggiante foresta di immagini. Oggi, la crisi della modernità - il grande quadro che racchiude crisi di ordine ecologico, economico e politico ripropone prepotentemente il tema della fine. Ecco allora che le """"icone della fine"""" elaborate nella tradizione occidentale rioccupano quegli spazi dell'immaginario che sempre più coincidono con i miti della cultura di massa, del cinema e delle narrazioni popolari. Da Titanic ad Apocalypse now, da The Day After al Conte Dracula e a Frankenstein, fino alla Mummia e ai più recenti ed esotici Zombie, un viaggio attraverso le immagini dell'apocalisse individuale e collettiva che da sempre popolano la mente umana."" -
I comandamenti. Non commettere adulterio
Un comandamento che sembra appartenere a un altro mondo anche se in quello attuale non mancano paesi in cui l'adulterio è ancora punito con la lapidazione. Il suo significato originario risale a una società nella quale c'era totale asimmetria nei diritti e nei doveri dell'uomo e della donna. Oggi, a qualche decennio dalla depenalizzazione dell'adulterio, dall'introduzione del divorzio, e dalla riforma del diritto di famiglia, i rapporti fra uomini e donne sono profondamente mutati. Le tappe fondamentali di un comandamento che induce a riflettere sulla fragilità dei rapporti di coppia e sul valore della fedeltà nel mondo contemporaneo. -
L' identità italiana
Frutto di una vicenda millenaria, ricca di prestiti e contaminazioni, resa possibile dall'esistenza di un unico terreno storico: l'identità italiana è tuttora percepita come fragile e non ha saputo tradurre nelle forme della modernità un'idea unitaria del paese. È il paradosso su cui riflette Galli della Loggia, intrecciando molti fili: il paesaggio e il quadro ambientale, l'eredità latina e il retaggio cristiano-cattolico, il policentrismo urbano e regionale, l'individuo stretto tra famiglia e oligarchia, l'invadenza della politica e la debolezza dello stato. -
Garibaldi
Non vi è comune italiano che non gli abbia dedicato una via, una piazza, una lapide, un monumento, una scuola o un teatro. Sembra che non ci sia località che non possa fregiarsi del titolo di una sua visita o di una sua presenza anche fugace. Anche all'estero, la notorietà di Garibaldi è grande, attestata da monumenti, dalla toponomastica e dall'ampiezza di una leggenda pressoché universale che lo considera ""Eroe dei due mondi"""", invincibile combattente nell'America del Sud e in Italia, vincitore sui campi di battaglia di Francia. Idolatrato dai democratici di tutto il mondo, è stato il simbolo degli ideali di libertà e giustizia, di indipendenza dei popoli e di emancipazione delle masse popolari. Nel volume vengono descritte le luci ma anche le molte ombre dell'unico eroe vincente nella nostra storia nazionale."" -
I trattatisti spagnoli del diritto delle genti
Il volume presenta un'antologia di testi sin qui inediti in lingua italiana. Si tratta di scritti del XVI secolo, opera dei trattatisti spagnoli di diritto delle genti, l'antecedente dell'odierno diritto internazionale: Bartolomé de Las Casas, Juan Luis Vives, Juan Roa Dàvila, Francisco Suàrez, Luis de Leon, Juan Ginés de Sepùlveda, Martin de Azpilcueta. Voci di prestigio che intervennero nel dibattito sulla conquista spagnola del Nuovo Mondo, sulla sua legittimità, sui modi della amministrazione spagnola in quei lontani territori, e sui rapporti fra i colonizzatori e le popolazioni locali. A fronte di chi, come Ginés de Sepùlveda, teorizzò una congenita inferiorità degli indios - idolatri, peccatori contro natura, autori di sacrifici umani e dunque la necessità del loro assoggettamento, una ""guerra giusta"""" al fine di convertirli alla vera fede, sta la voce di chi, come il domenicano Bartolomé de Las Casas, si schiera a favore dei diritti degli indigeni, condannando senza eccezioni il colonialismo e l'espansionismo europeo, e l'uso della violenza e della forza come metodo di evangelizzazione. La situazione ultramarina arriverà a sollevare dubbi di coscienza persino nello stesso Carlo V, che convocherà, per risolvere la questione, la Giunta di Valladolid del 1550. In esito alla quale, se l'imperatore sembra in coscienza propendere per le tesi di Las Casas, resta il fatto che la ragion di Stato continuerà a seguire altre vie.""