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La costituzione economica cinese
Nell'era delle comunicazioni globali, il fenomeno della circolazione dei modelli giuridici sembra abbia in parte superato la dinamica esportazione/importazione per intraprendere nuovi percorsi di ""dialogo"""" tra sistemi giuridici. Tale dialogo si avvale di tecniche e strumenti, di luoghi e di linguaggi appropriati. Il risultato cui si assiste sempre più frequentemente è l'ibridazione dei modelli giuridici, cioè la capacità dei sistemi di recepire e fare propri elementi di altri sistemi in conseguenza di un dialogo avviato e condotto sulla base di un """"linguaggio"""" comune, o apparentemente tale, e di """"luoghi"""" di compartecipazione alla governance sovranazionale o transnazionale. Tra i protagonisti di questo fenomeno, la Cina appare come uno dei casi di studio più complessi e al tempo stesso più significativi nello scenario degli ordinamenti costituzionali. Il dialogo tra il sistema giuridico cinese e i sistemi giuridici di matrice occidentale si è andato evolvendo soprattutto a partire dall'era di Deng Xiaoping, che sostenne e affermò il socialismo del libero mercato nel quadro della costituzione economica cinese. Ciò che si offre agli occhi degli osservatori è che vent'anni di riforme economiche e legislative hanno dato alla Cina un sistema che appare ispirato a modelli diffusi nei paesi occidentali."" -
Trieste multiculturale. Comunità e linguaggi di integrazione
Trieste, divenuta porto franco nel 1719, rappresenta, per la collocazione geografica e la sua storia, un luogo di incontro di culture e di interazione di linguaggi diversi. Questa sua peculiarità è visibile nelle tracce che scrittori e poeti, provenienti da paesi diversi, hanno lasciato, da Joyce a Rilke, da Verne a Morris. Ma in che modo tale carattere si riflette sulle comunità che vivono nel territorio di Trieste, ed anche in un'area più vasta che ricomprende l'Austria, la Slovenia e la Croazia? Frutto di ricerche condotte da un gruppo di studiosi e giovani ricercatori dell'Università di Trieste, il volume analizza, da punti di vista diversi (storico, filosofico e giuridico), come - in un contesto così particolare e denso di ""passato"""" - le istituzioni possono dialogare e interagire con le """"minoranze"""" presenti sul territorio. La ricerca dedica particolare attenzione alle comunità islamica, cinese e sinti. L'opera è divisa in tre parti, dedicate rispettivamente ai linguaggi, alle esperienze nell'area macroregionale e, infine, agli strumenti e ai metodi di integrazione multiculturale. In questa terza prospettiva, sulla base di altre esperienze note (Francoforte, Londra), il volume presenta alcune ipotesi di studio per un modello """"Trieste"""" di integrazione multiculturale."" -
Strutture di mondo. Il pensiero sistemico come specchio di una realtà complessa. Vol. 1
L'approccio analitico, che spiega gli individui focalizzandosi sulle parti di cui sono composti, non è in grado di comprendere l'unità, la regolarità, la stabilità che sono presenti nel mondo che ci circonda. A tale scopo si rivela particolarmente proficuo l'approccio sistemico, che riconduce l'identità per cui un ente è pur sempre se stesso - pur nei cambiamenti continui cui è sottoposto - al permanere dell'organizzazione; un ente è un sistema nel senso che le sue parti non sono disposte a caso, e neppure secondo incontri meramente probabilistici: sono invece vincolate da una rete di relazioni che dà loro un ordine e che consente di attribuire all'oggetto una identità. Il modello sistemico è studiato da una disciplina specifica, la sistemica, ma è applicato nei più svariati ambiti: dalla fisica quantistica alla chimica, dalla biologia all'economia, dalla neurologia alla filosofia. L'approccio sistemico è dunque tipicamente multidisciplinare; per questo motivo il volume, di carattere intersettivo, raccoglie i contributi di specialisti di settori diversi, accomunati dalla sensibilità teorica a questo nuovo modello. -
I costi dell'illegalità. Camorra ed estorsioni in Campania
Questo volume costituisce la nuova tappa di un percorso di ricerca, promosso dalla Fondazione Rocco Chinnici, sui costi dell'illegalità, iniziato nel 2008 con un'indagine sulla Sicilia. L'attenzione si rivolge ora alla Campania, e in particolare alle province di Napoli e Caserta: due aree caratterizzate dalla densa presenza delle organizzazioni camorristiche, e nelle quali il fenomeno estorsivo è estremamente, e capillarmente, diffuso. Il volume presenta una quantificazione, rigorosa e trasparente, dei costi economici dell'estorsione, elaborati attraverso un database, e si avvale di dati ricavati dagli atti giudiziari e da fonti di prima mano: interviste a magistrati, esponenti delle forze dell'ordine, imprenditori, vittime del racket. La base empirica utilizzata consente la più accurata analisi degli effetti economici e sociali dell'attività estorsiva. E si rivela ulteriormente utile a diagnosticare peculiarità e recenti trasformazioni delle organizzazioni camorristiche, delle loro modalità operative e strutture organizzative. Il volume presenta un'interessante novità: l'analisi testuale, anche attraverso appositi software, dei ""discorsi"""" intorno alla camorra. E non trascura un elemento di speranza: il recente avvio dell'associazionismo antiracket, anche in comparazione con l'esperienza siciliana."" -
Se potessi avere. Memorie degli italiani al tempo della lira
"Se potessi avere"""" è una raccolta di storie vitalissime, nelle quali il denaro - la sua presenza o più spesso la sua assenza - è la chiave per raccontare, semplicemente, la vita. Memorie di un secolo italiano, anzi di più di un secolo, così come è stato vissuto dalla gente comune, da chi sperimenta la storia nella vita di tutti i giorni, nelle sue inderogabili necessità materiali. Storie """"piccole"""" nella storia """"grande"""". """"Denari d'altri tempi"""", """"Anni Venti e Trenta"""", """"L'Italia in guerra"""", """"Ricostruzione"""", """"Gli anni del boom"""", """"Tempi moderni"""": queste le scansioni del volume, attraverso le quali si snoda l'insieme dei racconti. Brani da memorie e diari conservati nell'Archivio di Pieve Santo Stefano, qui proposti in un'antologia che parla di sogni e speranze, illusioni e disillusioni, successi e cadute, e sempre della necessità di """"far dei conti"""". L'affrancamento dall'analfabetismo di un anarchico sardo che diventa commercialista, risparmiando per gli studi ogni lira guadagnata col duro lavoro di bracciante agricolo; la sconcertante capacità contabile di un dodicenne ligure che deve ingegnarsi a procurare il cibo per la famiglia durante la Seconda guerra mondiale, e la sua meraviglia di fronte all'abbondanza che le truppe americane portano con sé; le peripezie professionali di un commerciante ebreo residente a Tripoli alla fine degli anni Cinquanta, prima che lo scoppio della guerra arabo-israeliana lo costringa a lasciare la sua città natale. Prefazione di Pietro Clemente." -
Europa, diritto, religione
Uno studioso del diritto ecclesiastico fra i più autorevoli nel panorama internazionale offre, in questo volume, una raccolta di incisivi contributi sul tema della libertà religiosa, della condizione giuridica delle minoranze religiose e dei rapporti fra pubblico potere e chiese nello scenario europeo. L'Europa, e il diritto ecclesiastico. Un settore - quello del diritto ecclesiastico - i cui dibattiti sono sempre di forte attualità, trattandosi di quella branca del diritto che riguarda i rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose; o, detto più in generale, che disciplina il fenomeno religioso nelle sue molteplici manifestazioni: un diritto dunque che in una società sempre più plurale sotto il profilo delle fedi è un diritto ""di confine"""", il cui oggetto è in costante evoluzione. E uno scenario - quello europeo - connotato da un dibattito oramai strutturale sul fenomeno religioso, anche a fronte di nuove realtà quale l'oramai imponente presenza islamica. Il volume offre un quadro d'insieme delle normative in tema di rapporti fra Stato e chiese in numerose realtà nazionali dell'Unione; con particolare attenzione anche allo strumento concordatario, che in vari paesi europei disciplina quei rapporti. Di speciale interesse è la domanda che l'autore si pone, se sia possibile la creazione di un diritto ecclesiastico dell'Unione europea. Se l'Unione stessa possa assumersi, in materia di rapporti con le fedi, le competenze normative ora in capo ai vari paesi."" -
La carità e l'eros. Il matrimonio, la Chiesa, i suoi giudici nella Venezia del Rinascimento (1420-1545)
Un'indagine sul funzionamento dei tribunali matrimoniali, condotta sul fondo più ricco di cause matrimoniali che in Italia esista: quello del tribunale veneziano nel periodo che va dal 1420 all'apertura del Concilio di Trento. È il primo studio italiano sul tema, quanto a soggetto e arco cronologico coperto; ha come precedenti alcuni lavori sui tribunali inglesi, francesi e tedeschi, con cui il confronto è puntuale e costante. In quanto materia riguardante la salute dell'anima, il matrimonio rientrava a pieno titolo nella sfera di competenza della Chiesa, che a partire dall'XI secolo se ne assicurò il monopolio giurisdizionale gestendolo ora in sintonia ora in conflitto con le autorità secolari, pur esse interessate in forza delle conseguenze civili del matrimonio - prima fra tutte la legittimità dei figli. E se i tribunali secolari restavano competenti per le questioni patrimoniali tra i coniugi, anche in queste però accadeva che la Chiesa si ingerisse: o in via diretta sostituendosi alla giurisdizione civile, o condizionandone gli esiti con le proprie sentenze. Le magistrature laiche, dal canto loro, erodevano in parte le competenze ecclesiastiche continuando a esercitare una giurisdizione autonoma sul matrimonio, in particolare con riguardo alla separazione dei coniugi e a reati strettamente connessi al vincolo nuziale e alla sua definizione, quali adulterio, bigamia, stupro. -
Neoliberalismo e neopopulismo in America Latina. I casi di Messico e Argentina negli anni Novanta
Alla fine degli anni Ottanta del Novecento le politiche neoliberali, che avevano trionfato nei maggiori paesi sviluppati, furono adottate in America Latina in modo pressoché uniforme per stimolare la crescita economica attraverso la liberalizzazione di beni, lavoro e capitale: privatizzazioni, e deregulation. Protagonista nell'attuazione di questi cambiamenti radicali fu il presidenzialismo di matrice neopopulista e insieme neoliberale: un fenomeno inedito. Esso riattualizzò stili di leadership tipici del passato e in tal modo creò le condizioni necessarie per realizzare, con il consenso popolare, le riforme di mercato. In Messico e in Argentina - paesi che si pongono come paradigmatici di questo processo - Carlos Salinas de Gortari e Carlos Menem ne rappresentano due dei maggiori esempi. Gli aggiustamenti strutturali da entrambi intrapresi riaccesero speranze nella popolazione. Esse nel breve termine non soltanto non furono disattese: generarono, invece, la stabilità sperata. Ma fu un successo troppo breve. Il fallimento delle riforme di mercato, in questi paesi come nel resto dell'America Latina, non tardò a manifestarsi: con il restringimento della base produttiva, la dipendenza della regione dall'esportazione di materie prime e la sempre maggiore polarizzazione della ricchezza. E l'America Latina, abbandonato il modello neoliberista, continua ancor oggi a vivere le contraddizioni allora generatesi. -
I mercati alternativi di strumenti finanziari in Italia: problemi e prospettive
Il quadro strutturale e competitivo in cui operano i mercati mobiliari domestici e internazionali è profondamente mutato nell'ultimo decennio. Si è innanzitutto pressoché esaurito il processo di concentrazione che ha portato basti un esempio - il London Stock Exchange a unire le proprie forze con quelle di Borsa Italiana. Al tempo stesso è venuto meno l'obbligo di concentrazione degli scambi azionari su un unico mercato e si è intensificata la concorrenza tra le borse. Infine, anche per effetto dell'evoluzione della normativa comunitaria, e in particolare della direttiva Mifid, si è accresciuto il numero e il grado di specializzazione delle cosiddette trading venues, nelle quali è possibile realizzare in via telematica lo scambio di azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari. Tali fenomeni hanno interessato anche le principali istituzioni finanziarie del nostro Paese, che, inserendosi appieno nel mercato internazionale, hanno innovato le proprie modalità operative per migliorare la liquidabilità degli strumenti finanziari e incentivare la raccolta di capitali specie da parte di piccole e medie imprese. Il volume propone un quadro ampio ed aggiornato della problematica dei mercati alternativi di strumenti finanziari - noti anche come mercati ""non regolamentati"""", o """"sistemi multilaterali di negoziazione"""" (multilateral trading facilities) - attraverso l'esame degli aspetti giuridico-istituzionali e di vigilanza e delle concrete modalità di funzionamento."" -
Formarsi al servizio civile. Proposte, esperienze, risultati
Welfare, ambiente, cultura, protezione civile: campi in cui si può onorevolmente servire la Patria senz'armi. È dal 2001, anno in cui viene introdotto nell'ordinamento, dalla legge 64, il servizio civile nazionale, che ai giovani italiani (dal 2005, ad ogni cittadino fra i diciotto e i ventotto anni) è consentita una nuova preziosa esperienza di crescita umana e sociale, e insieme una interessante opportunità professionale. Questo volume costituisce un testo guida, un manuale, per la formazione dei volontari in servizio civile. Propone contenuti di riflessione e studio, suggerimenti e approfondimenti: entra nel merito dei significati culturali ed etici dell'esperienza del servizio, e insieme presenta un taglio operativo. Il testo affronta da una parte, e ampiamente, i contenuti formativi: l'evoluzione del servizio civile, la cittadinanza attiva, il lavoro per progetti, i servizi di welfare, l'ambiente, la salvaguardia dei patrimoni culturali; dall'altra, i modi della valutazione dei risultati. Nato dalla concretezza della collaborazione fra l'Università di Padova, che sin dal 2002 gestisce progetti di servizio civile, e la Fondazione ""E. Zancan"""", che del tema da anni si occupa sotto il profilo teorico e dell'analisi empirica, il volume costituisce un utile strumento per i volontari, per i formatori, per gli enti che accolgono giovani in servizio civile."" -
Diritti e civiltà. Storia e filosofia del diritto internazionale
Il volume mette in luce, nell'ambito della storia del diritto internazionale, le origini del progetto coloniale dell'Occidente e i suoi tentativi di civilizzare il mondo extra-europeo. In una ricostruzione che va dalla prima metà del Cinquecento all'epoca contemporanea, vengono illustrate le ideologie che hanno giustificato le conquiste coloniali, legittimando l'idea della ""superiorità"""" dei paesi occidentali: dapprima la superiorità dei popoli cristiani (sec. XVI), poi dei popoli """"civili"""" (see. XIX), poi dei popoli """"sviluppati"""" (sec. XX) e ora dei popoli democratici e della loro dottrina dei diritti. L'autore mette in discussione il presunto universalismo della concezione occidentale dei diritti umani e del diritto internazionale, sottolineando le analoghe pretese universalistiche del mondo musulmano e sostenendo conseguentemente la necessità di una visione relativistica e l'importanza di assumere una prospettiva """"inter-civiltà"""" contro ogni ipotesi di scontro di civiltà."" -
Si fa presto a dire nucleare
A sentire certi politici del fare o certi ecologisti convertiti dell'ultima ora, sembrerebbe che l'Italia sia oggi il paese più entusiasta e convinto delle virtù del nucleare. È vero che nel paese non c'è una sola centrale attiva, ma - dicono - è tutta colpa del referendum del 1987 e di alcuni abili manipolatori del pensiero collettivo. Per rimediare ai danni che ne sono seguiti, abbattere i costi dell'elettricità ed essere competitivi bisogna dunque rientrare nel settore. Una scelta condivisibile, sostiene l'autore, da nuclearista convinto ma non fazioso qual è; una scelta tuttavia maledettamente complessa che richiede molte condizioni a partire da una forte condivisione politica e sociale. Per questo ripercorre con sferzante e amara ironia la travagliata storia del nucleare italiano sgombrando il campo da alcune verità di comodo (il referendum come ""presunto colpevole"""") e cercando di trarne degli insegnamenti per il futuro. Per non replicare quegli stessi errori, per evitare altri sprechi, danni e illusioni."" -
La donazione di Costantino
La donazione di Costantino è uno dei falsi più famosi della storia occidentale. Il testo, composto tra l'VIII e il IX secolo d.C., si presenta come l'atto con cui l'imperatore avrebbe concesso al papa Silvestro e ai suoi successori poteri e beni in Oriente, ma soprattutto in Occidente, un atto che avrebbe poi consentito la nascita di quello che per secoli sarebbe stato lo Stato della Chiesa. Invocata dai papi e avversata da molti fin dall'XI secolo, la donazione fu dimostrata definitivamente falsa nel XV secolo da Lorenzo Valla. Una questione che ha nei secoli successivi innescato il dibattito sul potere temporale dei papi, sui rapporti fra religione e politica, chiarendo molti aspetti dell'identità del paese che ospita il 'romano pontefice'. -
Cavour
Un eroe machiavelliano capace di combinare accortezza, competenza e audacia con la fortuna. Un nuovo tassello nella rilettura dell'identità italiana. Simbolo del primo miracolo italiano che è l'Italia stessa per il modo stesso in cui è nata. La sua formazione, la sua sopravvivenza, i suoi successi hanno sempre avuto qualcosa di miracoloso. Cavour è forse l'espressione maggiore della nostra storia, vero artista della politica, che ha lasciato in eredità la sua ""arte della politica""""."" -
East India Company. Una storia giuridica (1600-1708)
La East India Company inglese nacque il 31 dicembre 1600, in forza di una ""carta"""", di una patente reale accordata da Elisabetta I; nacque con lo scopo di importare spezie dalle Indie orientali, in moda da scavalcare il monopolio portoghese e arginare l'aggressività olandese nel commercio di beni all'epoca eccezionalmente richiesti. Quello che sarebbe divenuto il principale strumento del colonialismo britannico nel subcontinente indiano, sino a vedersi conferite funzioni militari e amministrative nel governo di quei territori, sorse dunque come compagnia di mercanti in cerca di cospicui profitti. Il volume ne analizza la struttura organizzativa nel corso del suo primo secolo di vita, adottando una prospettiva spiccatamente storico-giuridica, e riservando speciale attenzione a un tema da sempre centrate nel diritto dei commerci e dell'economia, la forma societaria, e la limitazione della responsabilità dei soci. Alla individuazione di quegli elementi, in sostanza, che proprio in epoca elisabettiana connotarono l'affermazione della corporation come principale forma di business organisation nei traffici transoceanici, e che oggi identificano le corporation, le grandi società che governano l'economia mondiale."" -
Le nuove mete del diritto amministrativo
In questo volume cinque giuristi europei guardano alle trasformazioni del diritto amministrativo. Ne emerge un percorso ricco di cambiamenti. Dai suoi esordi in Francia, più decisi dalla seconda metà del XVIII secolo, dal suo consolidamento in alcuni Stati dell'Europa continentale agli inizi del XIX secolo, il diritto amministrativo ha conosciuto una diffusione sempre più ampia. Nel secondo Novecento ha assunto un ruolo essenziale nel sistema normativo e giurisprudenziale della Comunità e poi dell'Unione europea. E oggi riveste un'importanza fondamentale nel quadro della globalizzazione giuridica. I suoi principi e le sue regole possono contribuire, come mostrano gli autori, a rendere più equilibrato e più attento ai diritti fondamentali un contesto globale che spesso produce disuguaglianze e iniquità. È questa la più impegnativa, e la più ambiziosa, delle nuove mete del diritto amministrativo. -
Street corner society. Uno slum italo-americano
Questa celebre opera di Whyte rientra a pieno titolo nell'esigua schiera di quante hanno fatto la storia della ricerca sociale. Appartiene a quegli studi di comunità che dimostrano l'attitudine della sociologia a lavorare sul campo, ma anche a scrivere pagine affascinanti per il lettore. Basti ricordare, per quanto ci riguarda più da vicino, la ricerca di Banfield a Chiaromonte, da lui chiamata Montegrano, in Basilicata, alla metà degli anni '50. Analogamente, dietro la Cornerville di Whyte si nasconde il quartiere bostoniano di North End, una delle tante Little Italy che costellano le città americane, negli anni tra la Grande depressione e la seconda guerra mondiale. Analoga è la capacità di calarsi, grazie all'osservazione partecipante, all'interno della comunità studiata, tracciando un vivido quadro di persone reali in contesti reali (le gang di strada, i ""corner boys"""", Chick Morelli e il suo circolo, il racket di Tony Cataldo). Analoga la longevità della ricerca. Da tempo indisponibile in italiano, il libro viene oggi riproposto dal Mulino in una nuova edizione."" -
Primi fra pari. Egemonia, guerra e ordine internazionale
Quello internazionale è un sistema politico particolare: l'assenza di un governo mondiale comporta una situazione di sostanziale anarchia, in cui contano i puri rapporti di forza. Una costante minaccia per i più deboli, esposti al potere dei più forti e privi di metodi efficaci e permanenti per limitarlo. In questo contesto, qual è il ruolo dell'egemonia? Diversa dalle altre forme di concentrazione del potere internazionale, l'impero e il dominio, essa esaspera l'anarchia o facilita la coesistenza? In questa originale disamina di un problema antico - stabilire se l'ordine internazionale può reggersi esclusivamente sulla paura e la minaccia - si sostiene che l'egemonia è in grado di svolgere alcune funzioni che all'interno degli stati sono affidate al governo. Una tesi messa alla prova su quattro casi di straordinario interesse: l'Italia del '400, il sistema degli stati europei tra '700 e '800, la Guerra fredda, il sistema globale contemporaneo dopo il 1989. -
Neuroetica. Scienze del cervello, filosofia e libero arbitrio
Le scienze del cervello ci sorprendono ogni giorno con straordinarie scoperte sui meccanismi all'opera nella nostra testa e sovvertono l'idea ordinaria, radicata e condivisa di noi stessi: le nostre scelte morali sembrano non essere del tutto figlie di riflessioni e ragioni; le nostre credenze sono influenzate non solo dalla cultura, ma anche, ci piaccia o no, dall'architettura della nostra mente, su cui non abbiamo alcun controllo; la nostra stessa autocoscienza e il concetto di persona vacillano sotto i colpi della ricerca sulle basi cerebrali della vita mentale. E le conseguenze possono arrivare fino alle aule di tribunale, in cui le nozioni di responsabilità e di colpevolezza rischiano di evaporare. In questo volume, i maggiori esperti italiani pongono le basi per una nuova disciplina, la neuroetica, chiamata a fare i conti con le acquisizioni delle neuroscienze e le loro ricadute sulla cultura e la vita pratica. Un campo di indagine sempre meno riserva degli specialisti, destinato a entrare inevitabilmente nella società, nella cronaca e nella nostra esistenza quotidiana. -
Privati dell'acqua? Tra bene comune e mercato
II nostro sistema idrico è superato, manca di pezzi importanti e fornisce complessivamente un servizio inferiore rispetto alle aspettative di un paese moderno, evoluto e benestante quale l'Italia si vanta di essere. È un sistema pieno di buchi, il nostro. Buchi nei tubi, ma soprattutto buchi nei bilanci da cui dovremmo attingere le risorse necessarie. Se non vogliamo che a essere ""privati dell'acqua"""" siano i nostri figli e nipoti, il settore idrico deve mobilitare risorse importanti, che la fiscalità non può mettere a disposizione, e che vanno perciò ricercate sul mercato. Questo evidentemente non deve andare a pregiudizio dell'universalità dell'accesso al servizio, né farci dimenticare che l'acqua è un bene primario a cui tutti hanno diritto. Si può fare, e l'esperienza di tanti altri paesi ce lo dimostra; ma occorre sfuggire alla faciloneria, alla retorica, all'ideologia, alla ricerca di scorciatoie, alle molte trappole che il buon senso comune dissemina sulla nostra strada.""