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La logica del diritto amministrativo
Manuale per corsi universitari e post-universitari e allo stesso tempo riflessione critica sulla materia, il volume mostra che il diritto amministrativo e i suoi mutamenti sono regolati non da un ordine giuridico ipostatico, ma da ben precise esigenze funzionali e dalla logica dell'azione collettiva. In questa prospettiva, a ogni latitudine, il diritto amministrativo, da una parte, mira ad affrontare i problemi strutturali dell'organizzazione e dell'azione pubblica; dall'altra, è l'esito, mutevole e instabile, di interazioni ripetute tra politici, burocrati, giudici e privati. Nel testo, l'analisi giuridica degli istituti, della normazione positiva e della giurisprudenza italiana, anche in chiave comparata con altri ordinamenti, è integrata con quella economica e politologica: sia per evidenziare i comportamenti strategici dei diversi soggetti operanti nella sfera pubblica, sia per valutare gli effetti delle regole del diritto amministrativo sulle condotte individuali e sul benessere collettivo. -
Il libro della neve. Avventure, storie, immaginario
«…stavamo risalendo la seraccata verso i 3.600 mrne il vento, che aveva soffiato nei giorni precedenti,rnaveva cancellato i segni dei crepacci. Quando ci fui sopra,rnil ponte di neve si sbriciolò e io precipitai nella voraginernper 15 m, l’equivalente di cinque piani di una casa.rnRimasi appeso alla corda, ondeggiando nel vuoto conrngli sci ancora ai piedi. Appena mi riebbi dallo spavento,rncominciai a guardarmi intorno, affascinato dallarnmisteriosa stratigrafia del ghiaccio. Poco dopo però,rncon i primi brividi di freddo, giunsero anche le domande:rn“Cosa ci faccio io qui dentro?”»rnrnChi non ricorda lo stupore e l’incanto deirnrisvegli dell’infanzia, quando cadeva larnneve? Ma anche da adulti continuiamorna rivivere quella magia, ogni volta chernla bianca signora dell’inverno fa la suarncomparsa. Di là dalla fiaba nataliziarnmoderna, la neve si è trasformata neirnsecoli, così che il «crudo verno» deglirnantichi non è più associato al freddo, allarnpaura e alla fame, ma, oggi, al tempornlibero e allo sport. La neve ha prestato ilrnsuo candore alle donne cantate dai poeti;rnha sollecitato la sensibilità degli artisti,rnda Brueghel, con i suoi pattinatori suirncanali gelati, ai vellutati paesaggi deglirnimpressionisti, alle raffinate stamperngiapponesi; al cinema è un infallibilerndispositivo classico del thriller; inrnmolti romanzi e racconti una presenzarnchiave: si pensi a Zanna Bianca, allarnMontagna magica, alla Regina delle nevi,rno a Frankenstein, in cui una abnormerncreatura si aggira sul pack polare e suirnghiacciai del Monte Bianco. La ritroviamornnella ricerca scientifica, nelle impreserndegli esploratori polari, nelle guerre (darnAnnibale a Napoleone, fino alla nostrarn«guerra bianca»), nella diffusione degli sci,rnnella nascita dell’alpinismo e del turismorndi montagna. Una storia emozionante, chernsi nutre della stessa esperienza dell’autorerne che comincia con un microscopicornfiocco esagonale per giungere alle sfidernmetafisiche che le vette più famosernlanciano agli scalatori degli 8.000rnhimalayani. -
Il municipalismo di Luigi Sturzo. Alle origini delle autonomie
Luigi Sturzo (Caltagirone 1871-Roma 1959) fu politico di elevatarnstatura morale e intellettuale animato da forte passione civile, oltrernche esemplare personalità spirituale. In questo volume è studiatarnla prima espressione concreta del suo impegno politico, vale a dirernil programma municipale col quale, all’inizio del Novecento, eglirnintendeva riportare i cattolici a essere fattivamente presenti in senornalla società. Per questo, a Caltanissetta, tra il 5 e il 7 novembrern1902, radunò i consiglieri comunali e provinciali che erano statirneletti in liste civiche d’ispirazione cattolica, guardando già a un partitornmunicipale capace di garantire un’efficace rappresentanza deglirnideali sociali di matrice cristiana negli enti locali. Di fatto, in quell’occasione,rnsorse l’embrione di quello che sarebbe stato poi il PartitornPopolare Italiano. -
Il governo delle programmazioni. Linee evolutive
Politica e amministrazione sono i due volti di un sistema istituzionale darntempo in crisi, perché inadeguato a governare quei complessi ernproteiformi processi di pianificazione dai quali largamente dipendono ilrnbuon andamento delle istituzioni, la produttività del Paese e, nonrnultimo, il rapporto tra spesa e debito pubblici. Nella traslazione dallernscienze economiche, da cui nasce, all’area dei poteri pubblici, larnpianificazione ha subìto successivi adattamenti e altrettanternapplicazioni, come dimostra la sorprendente quantità di piani ernprogrammi presenti nella legislazione europea e italiana. Rispetto a unrneccesso di programmazioni, perciò, il problema fondamentale è quellorndi un governo delle azioni, che passa per un recupero della categoriarndell’accordo sia per semplificare le decisioni interne all’apparato, siarnper attrarre i privati nelle vicende amministrative in cui ciò è utile. Èrnallora tempo di pensare a una riforma della funzione pubblica, chernridisegni a fondo il rapporto, non sempre univoco e proficuo, trarnindirizzo e gestione, dalla cui tenuta dipendono in larga parte le sortirndell’Amministrazione Pubblica. -
Strategy, Business Model & Plan in the Age of Digital Disruption
This volume analyzes the many aspects of the business model, in relationrnto two other fundamental elements of corporate life: the identificationrnof the business strategy and the definition of economic-financial objectives.rnIn the first part, the author defines the concept of corporate strategyrnand describes how the approach, the methods and the timing withrnwhich companies define their strategic choices are all evolving. Additionally,rnthe author highlights the role of the business model as a connectingrnelement between corporate strategy and its implementation. This partrnconcludes with the presentation of a new and original approach to thernanalysis of the business model. Subsequently, the author examines thernreasons behind the need to change the business model, possible approachesrnand supporting methodologies, as well as a key to understanding thernrole of technology in the transformation of the business model, with an indepthrnlook at the possible implications of digital disruption on the worldrnof work. The second part of the text closes with an examination of somernsuccessful business cases. Finally, the author focuses on the importancernof defining and measuring company objectives, in line with the strategyrnand the business model. From this point of view, the key element drivingrnthese processes is the business plan which, within the planning and controlrncycle, represents an essential tool for a methodical and continuousrndefinition and verification of company objectives and for their translationrninto economic, patrimonial and financial values. -
La santa violenza
"Attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazzarndella giustizia; i piedi, calzati e pronti arnpropagare il vangelo della pace; afferrandornlo scudo della fede col quale si possonornspegnere tutte le frecce infuocate del Maligno,rnprendendo l’elmo della salvezza e la spadarndello Spirito, che è la parola di Dio"""" - rn(Ef 6,14-17)rnrnA esplorare l'intreccio incandescente fra religione e violenza ci conduce in queste pagine una guida d'eccezione. Ecco le guerre di Dio, la violenza che reca il marchio sacrale: presente in molti luoghi dell'Antico Testamento, dal conflitto fra tribù alla guerra santa, quasi scompare nei Vangeli, alla luce del dirompente messaggio di Cristo. Poi è la volta del fondamentalismo, «la lettera che uccide», un fenomeno che oggi riguarda soprattutto l'islam, ma che si inscrive anche nella tradizione ebraico-cristiana. Infine, tocchiamo il tema, vivo e lacerante ai nostri giorni, del rapporto con lo straniero: un incontro che può generare esclusione e rigetto, come emerge in vari passi biblici nazionalistici o etnocentrici, ma che può diventare anche dialogo, aprendosi all'universalismo della salvezza e all'uguaglianza di tutti gli esseri umani." -
Il sentimento della lingua. Conversazione con Giuseppe Antonelli
Come storico della lingua italiana, avverto anche l’esigenza di un certo impegno civile: diffondere la padronanza della lingua e della sua storia è un modo per rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.rnrnLa lingua che parliamo dice molto di noi e del modo in cui stiamo nel mondo. È uno strumento di formazione non solo individuale e collettiva, ma anche, in senso ampio, civile. In questa conversazione con Giuseppe Antonelli, Luca Serianni torna su alcuni nuclei centrali della sua attività di grammatico e di storico della lingua: la norma e l'uso, l'insegnamento scolastico e universitario, l'italiano della poesia e del melodramma. È un libro dal tono affabile, ricco di aneddoti, che offre nuovi e originali spunti di riflessione. Davvero quella dei ragazzi di oggi è la «generazione venti parole»? È ancora utile studiare le lingue classiche? Usare il dialetto è un bene o un male? La grammatica si va impoverendo? E quanto conterà, per la lingua del futuro, la rivoluzione digitale? Un dialogo appassionato sull'italiano, la sua storia e il suo presente: la sua importanza per la vita della nostra comunità e delle nostre istituzioni. -
Detroit. Viaggio nella città degli estremi
Detroit, fucina permanente di situazioni estreme, è una specie di teatro in cui si rappresentano senza mediazioni o aggiustamenti le dinamiche di trasformazione cui va soggetto l’Occidente.rn«Un bel libro di storia economica e un suggestivo (e personalissimo) diario di viaggio» – Il VenerdìrnrnMotor City, la capitale dell’automobile, in espansione vertiginosa per tanta parte del Novecento, da oltre mezzo secolo è precipitata nel baratro della deindustrializzazione, della povertà e della protesta razziale, diventando sinonimo di degrado urbano e di pericolosità sociale. Come è passata Detroit da un estremo all’altro? Il libro racconta l’evoluzione della città soprattutto attraverso i luoghi e le personalità che l’hanno segnata: il trionfo della fabbrica fordista con Henry Ford e Diego Rivera, chiamato a realizzare i celebri murales sull’industria; le lotte sindacali e sociali con la figura del sindacalista Walter Reuther; le proteste razziali con Rosa Parks, Martin Luther King e Malcolm X, che qui tennero alcuni dei loro discorsi più importanti. E il futuro dell’auto, dopo Sergio Marchionne. Alla fine, Detroit appare come una sorta di teatro delle contraddizioni della contemporaneità occidentale esposte nella loro forma più diretta, talvolta brutale. -
A tu per tu con le nostre paure. Convivere con la vulnerabilità
È dal mito di Achille che l’umanità aspira a rendersi invulnerabile, a dotarsi di una corazza capace di garantire sicurezza per sempre. rnrnPer quanto comprensibile, è un desiderio vano, un’illusione che abbaglia. Non solo: coltivare questo pensiero magico significa innescare il meccanismo per cui le paure, lungi dal venir sconfitte, si ingigantiscono. Finiamo così per diventare vittime inconsapevoli di chi ci promette un qualche soccorso. Solo l’accettazione della vulnerabilità permette di affrontare in modo razionale l’incertezza futura basandosi sul calcolo dei rischi e sul bilancio costi-benefici. Infatti, mentre l’invulnerabilità si situa su un piano di fantasia (se non di delirio), la vulnerabilità ha a che fare con la gestione di pericoli reali: meglio dunque non perdere tempo con la prima quando si può ridurre efficacemente la seconda. -
Se il lavoro si fa gig
Si può vivere di lavoretti?rnBenché aziende rappresentative della gigrneconomy, come Uber o Deliveroo,rnsi autodefiniscano semplici piattaforme chernmettono in contatto prestatori d’opera conrni loro clienti, in realtà questo settore si fondarnsu una netta e crescente precarizzazionerndel rapporto di lavoro. Come conciliare allorarnl’efficienza organizzativa con i dirittirndei lavoratori gig? Colin Crouch proponernl’istituzione di un nuovo fondo sociale a lorornfavore, i cui oneri non sarebbero a caricorndei datori di lavoro bensì degli «utilizzatori»rndi lavoro, a prescindere dalla presenzarndi contratti di assunzione o meno. -
Saggezza
Prima di tutto conoscirnte stesso.rnrnParola antiquata, astratta, scomparsarno quasi dal linguaggio della vitarnprivata e, ciò che è ancora più gravernnelle sue fatali conseguenze, dallarnvita pubblica. E allora che cosarnpuò significare oggi vivere in modornsaggio? Non solo ascolto dell’intelligenza,rnrazionalità nei giudizi e nelrncomportamento, ma anche capacitàrndi scendere negli abissi della nostrarninteriorità, lì dove si intrecciano immaginirne inclinazioni impensate, passionirned emozioni. -
Errore
A forza di reset-spegni-riaccendi nella nostra realtà high-tech l'errore ha perduto il suo valore conoscitivo, mandando in soffitta uno dei modi di dire più comuni che ci ha accompagnato per generazioni, l'altrimenti saggio ""sbagliando s'impara"""". L'errore ci sgomenta, non può riguardarci: soprattutto in ambito medico tendiamo a considerarlo troppo spesso inaccettabile e scandaloso. Ma la nostra storia genetica ci ricorda come le specie sopravvivano adattandosi all'ambiente a partire da errori """"casuali"""", talvolta fatali ma spesso utili e risolutivi. Nel mondo al tempo dell'Artificial Intelligence, l'anomalia inevitabile dell'imperfezione è ancora necessaria per avanzare nel cammino della conoscenza."" -
Storia sociale della bicicletta
«Il viaggio umano è entrato colla bicicletta nel periodo della liberazione… la bicicletta è una scarpa, un pattino, siete voi stessi, è il vostro piede diventato ruota, è la vostra pelle cangiata in gomma, che scivola nel terreno» - Alfredo OrianirnrnIndispensabile nella vita contemporanea, strumento di svago e di lavoro, simbolo di libertà: la bicicletta ha 150 anni e non li dimostra. Ci ha accompagnato dentro la prima modernità industriale, ha cambiato lo stile di vita di uomini e donne. Una marcia vincente ma non priva di ostacoli: ai suoi inizi essa infatti parve un attentato alla pudicizia femminile, una minaccia alla dignità dei sacerdoti cui ne fu proibito l’utilizzo, persino un incentivo alla criminalità, dando luogo a dibattiti accaniti e grotteschi. Una storia straordinaria, che attraversa tutte le vicende del Novecento, dalle guerre alla Resistenza, alla ricostruzione che s’incarnò nei trionfi di Coppi e Bartali, per giungere ai giorni nostri che vedono ormai nella bicicletta il mezzo d’elezione della nuova sensibilità ambientalista. -
Il grande racconto delle crociate
Un potente affrescornche tesse in un’ampia narrazione unarnstoria della crociata che, come idea ernfatto, giunge fino ai giorni nostri.rn«Un ampio volume ricco di illustrazioni dalla narrazione scorrevole che, allargandosi rispetto ai confini cronologici tradizionali, raggiunge la contemporaneità» – La Letturarn«Mi raccontò l’emiro Husām al-Dīn: il re di Francia erarnun uomo savio e assai intelligente; e in una delle miernconversazioni io gli dissi: “Come è mai venuto in mente arnVostra Maestà, con tutta la virtù e il senno e il buon sensornche vedo in lui, di montare su di un legno, cavalcare il dorsorndi questo mare, e venire in questo paese così popolatorndi musulmani e di truppe, nella convinzione di poterlornconquistare e farsene signore?”. Quest’impresa è il maggiorrnrischio cui poteva esporre se stesso e i suoi sudditi. Il Rernsorrise e non rispose. “Nella nostra legge – aggiunsi – perrnchi percorre più volte questo mare, mettendo a repentagliornla sua persona e il suo avere, non è accolta come valida larnsua testimonianza in giudizio”. “E perché?”, domandò ilrnre. “Perché da quel modo d’agire noi deduciamo che siarndeficiente di senno, e di chi è deficiente di senno non sirnconviene accogliere la testimonianza”. E il re, di rimando,rncon un sorriso: “Perdio, bene ha detto chi ha detto così, ernnon ha errato chi così ha giudicato”.» - Ibn Wāṣil, metà XIII sec.rnrnAll’inizio ci sono i pellegrini, irncrucesignati diretti a Gerusalemme chernrecano cucita o ricamata sulla spalla,rnsul petto, o sulla bisaccia, una croce.rnLa crociata è stata iter, peregrinatio,rnpassagium: spedizione militare, viaggiornreligioso, itinerario marittimo. Se airntempi della prima spedizione (1096-99)rnla volontà di liberare dall’occupazionernmusulmana le terre in cui era vissutornGesù si accompagnò a un grande fervorernreligioso, in seguito altri fattori decisivirnmotivarono le campagne militari inrnTerrasanta. Per le repubbliche marinare,rnla possibilità di ottenere il controllornstrategico di rotte e porti mediterranei;rnper il papato, di aumentare il propriornprestigio; per i sovrani laici, di liberarsirndi folle insofferenti e aristocratici riottosi;rnsenza contare il desiderio di avventura,rnmolto sentito nella società feudale, ernil richiamo dei tesori d’oriente. Fede,rninteresse economico, attrazione perrnl’ignoto spingono dunque l’Europarncristiana in Oltremare. Più tardi larncrociata diventerà lotta all’eresia,rnstrumento di controllo politico, attorndi difesa dell’antemurale balcanico ernmediterraneo-orientale contro le offensivernottomane, custodia maris contro i corsarirnbarbareschi, impegno di cristianizzazionerndel Nuovo Mondo. Un potente affrescornche tesse in un’ampia narrazione unarnstoria della crociata che, come idea ernfatto, giunge fino ai giorni nostri. -
Storia dell'America latina contemporanea
L’America Latina rappresenta una delle aree più originali del «lungo» Novecento. Una realtà composita che ha attraversato il secolo in modo dinamico, spesso violento, trasformandosi in un laboratorio di processi glocal: il Messico rivoluzionario, il Brasile getulista e l’Argentina peronista, l’impatto della rivoluzione cubana, e dell’Alleanza per il progresso, le teorie della «dipendenza», la teologia della liberazione, la dottrina della Sicurezza nazionale, tra militarismo, desparecidos e mobilitazioni sociali. Il volume estende la sua accurata disamina al Centroamerica della nuova guerra fredda, alla Colombia del narcotraffico e al Venezuela neo-bolivariano, per poi inoltrarsi nelle novità del primo quarto del XXI secolo, segnate da crisi finanziarie, movimenti popolari, neo-indigenismi, pentecostalismi e sfide transnazionali, sullo sfondo della grande questione ecologica. -
La porta della fantasia
La possiedono i bambini, molto meno gli adulti. Che cos’è?rnLa fantasia, «un posto dove ci piove dentro», per dirla conrnCalvino, ma anche un ottimo punto di partenza per rifletterernsul nesso tra libertà e costrizione, creatività e ripetizione,rnpossibilità e concepibilità, invenzione e scoperta, fare sulrnserio e fare finta. Tra filosofia, arte e vita quotidiana, sirndelinea così quella Fantastica che già Novalis e poi Rodarirnritenevano meritevole di attenzione in quanto macchina perrnla riflessione e la creazione. -
La politica pop online. I meme e le nuove sfide della comunicazione politica
Milioni di persone si scatenano ogni giorno, in tuttornil mondo, su Facebook, Instagram e Twitter a pungolare,rnderidere e anche insultare chi siede nei posti di comando.rnVideo impietosi, immagini dissacranti, caricature ironicherndiventano istantaneamente virali, creando sottoculturerne influenzando a loro volta i politici e le loro posizioni.rnÈ la versione pop della politica online, in cui si mixanorni contenuti dei media mainstream e la fantasia e la creativitàrnpopolare, cifra dei social media. Il «meme» ne è il prodottornpiù rappresentativo ed è la versione post-moderna delrnvecchio motto della contestazione: «una risata vi seppellirà». -
In cammino. Breve storia delle migrazioni
Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell'essere umano, che ha permesso la sopravvivenza dei cacciatori e dei raccoglitori, la dispersione della specie nei continenti, la diffusione dell'agricoltura. Il volume ripercorre la storia delle migrazioni come fattore di sviluppo delle società, dalle «onde di avanzamento» di popoli in aree vuote o sparsamente insediate ai movimenti di massa dell'età contemporanea e alle prospettive dei flussi migratori. Nel contesto attuale di crisi si fa urgente la costruzione di regole condivise e di forme di governo sopranazionale dei flussi, come suggerito dal Patto Globale sulle migrazioni promosso dalle Nazioni Unite e approvato nel 2018. -
Il colore e l'ombra. La trasparenza da Aristotele a Cézanne
La storia della pittura moderna si apre con l’immagine usatarnda Leon Battista Alberti nel De pictura, là dove l’umanista alludernalla trasparenza perfetta di una finestra oltre la quale si percepiscernla realtà in prospettiva. La finta trasparenza di quella finestrarnè intimamente legata alla percezione illusoria della profonditàrne quindi dello spazio tridimensionale della scena. Ma il gioco dellernombre, delle luci e dei colori è altrettanto cruciale nella percezionerndello spazio. Quali sono allora i modi in cui i nostri occhi colgonorne interpretano la realtà? Un interrogativo con cui si sono confrontatirnAristotele, la scienza araba, i filosofi medievali, l’ottica di Keplerorne di Newton, e infine l’Ottocento, con la nascita di una nuova scienzarndel colore e poi della fotografia. Una storia affascinante, che intrecciarnle vicende dell’indagine scientifica e quelle dell’arte del dipingere,rnal termine della quale la pittura – come già sapeva Leonardo –rnsi conferma ancora una volta come una scienza. -
Libertà nel lavoro. La sfida della rivoluzione digitale
La nostra idea di lavoro si è sempre basata sulla contrapposizione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, una dicotomia che il lavoro come attività linguistica svolto nella ""fabbrica digitale"""" annulla, proponendo una nuova natura del lavoro, un nuovo modo di lavorare e un differente nesso fra tempo di lavoro e tempo dell'""""ozio"""". In epoca di """"fine del lavoro"""", di jobless society in cui lavorerebbero solo i robot - previsioni regolarmente smentite nella loro radicalità -, è possibile rimettere al centro della discussione il concetto di autorealizzazione della persona nel lavoro? Nella prospettiva dell'autore tale concetto è decisivo per la formulazione di una nuova idea di lavoro. Un lavoro di qualità, in grado di essere scelto, non un lavoro qualsiasi in nome del """"diritto al lavoro"""", può diventare forma e strumento di libertà, laddove maggiori siano la conoscenza, la creatività e la responsabilità in esso intrecciate, nei luoghi di lavoro e nella società.""