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Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure
«Il nome dell’Italia contiene una magia in ogni sillaba, ogni luogo nominato soddisfa qualche desiderio e risveglia cari ricordi.» - rnMary ShelleyrnrnNon solo occasione di formazione culturale e di svago, per il mondo femminile il Grand Tour ha rappresentato quasi sempre un momento cruciale dell’esistenza e spesso ha incarnato un drammatico gesto di liberazione. Parlando delle loro esperienze di viaggio, dame settecentesche e poi esponenti della borghesia, da Anne-Marie du Boccage a Madame de Staël, a Mary Shelley, raccontano romantiche storie d’amore, ma anche intrighi degni di un romanzo nero, sullo sfondo di panorami naturali e artistici che risaltano nella loro luminosa impassibilità. Come insegnano Sydney Morgan o Anna Jameson, le viaggiatrici manifestano una sensibilità che sa insinuarsi nelle pieghe più riposte di un paese per ascoltarne senza pregiudizi le voci, indagarne le condizioni politiche, gli usi e i costumi e scoprirne le insondate ricchezze. -
Amarcord Fellini. L'alfabeto di Federico
Nel centenario della nascita di Federico Fellini, questo alfabeto dei sogni racconta l'estetica incantata e il linguaggio del regista riminese, inseguendone forme ed espressioni nei film e ritrovandole poi, vive più che mai, nella cultura e nella società d'oggi. Dalla A di Amarcord alla V di Vitelloni, alla Z di Zampanò - passando per la E di Ekberg e la G di Giulietta, la P di Paparazzo e la R di Rex - lasciamoci allora guidare alla scoperta della poetica felliniana e della straordinaria vita dell'artista, affollata di incontri e ricca di onori, eppure segnata dalla solitudine di una perenne ricerca. Nello specchio dell'infanzia e nei labirinti del desiderio, non meno che nella realtà quotidiana di un'Italia in radicale trasformazione, egli fu tra i pochi a saper cogliere il Paese in divenire, regalandoci un immaginario che ormai è diventato struttura del profondo. -
Dubai, l'ultima utopia
Un giardino incantato nel deserto, un precipitato di modernità pulsante là dove c’erano rocce e sabbia. Creata pressoché dal nulla da emiri abili e visionari, Dubai ha conosciuto solo il capitalismo e ha dato forma all’utopia consumistica: la felicità fondata sull’abbondanza. Ma senza diritti. Senza libertà politiche e civili. Guardiamola allora «la città più felice del mondo», gli altissimi grattacieli, i quartieri costruiti su isole artificiali, gli smisurati centri commerciali. Dietro la patina dei suoi splendori, troveremo la realtà di uno dei regimi più oppressivi, iniqui ed eco-distruttivi del mondo intero. Qui utopia e distopia si palesano per quello che sono: la stessa cosa. Come accade quando si pretende di lasciare il capitalismo senza i vincoli della politica democratica e dei diritti dell’uomo. -
Le organizzazioni mafiose. La mano visibile dell'impresa criminale
Come funzionano le mafie? Come reclutano le persone, come conducono i loro affari, come risolvono i conflitti e come ricorrono alla violenza? Perché elaborano un sistema così complesso di rituali, regole e codici di condotta? In che cosa si differenziano tra loro, e perché alcune mafie commettono molti più omicidi di altre? Il libro mette a confronto sette organizzazioni mafiose: tre italiane (Cosa Nostra siciliana, Camorra, ’Ndrangheta), Cosa Nostra americana, Yakuza giapponese, Triadi cinesi e Mafia russa, illustrandone l’architettura e ponendo in relazione i diversi modelli organizzativi adottati con i diversi usi della violenza. Sono inoltre discussi i dilemmi che queste organizzazioni devono affrontare per sopravvivere – le tensioni tra segretezza e consenso, legami di sangue e capacità criminali, accentramento e decentramento –, nella convinzione che comprendere la logica organizzativa delle mafie è indispensabile per poterle combattere efficacemente. Infine, si analizzano i principali cambiamenti nei comportamenti e nelle strategie delle mafie italiane, l’espansione in nuovi territori e il ruolo sempre più rilevante dei soggetti contigui esterni. -
La guerra del Vietnam
Il volume ripercorre la storia della guerra in Vietnam dalle sue lontane premesse storiche negli anni Quaranta e Cinquanta sino al disimpegno statunitense nel 1973 e all'arrivo dei nord-vietnamiti a Saigon nel 1975. Lo scontro fra la superpotenza americana e il piccolo nord-Vietnam comunista fu un drammatico banco di prova per gli equilibri del mondo bipolare e per l'opinione pubblica occidentale. Il resoconto si concentra non solo sugli avvenimenti militari ma anche sul contesto internazionale dell'intervento americano e sulle ripercussioni interne agli Stati Uniti. -
Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L'umorismo teologico
«Scherza con i fanti, lascia stare i santi…», ovvero sacro e profanornnon vanno mescolati. Ma è sempre vero? Ebraismo, cristianesimorne islam escludono che si possa ridere di Dio. Il monoteismo nonrnride. Originata da vignette che deridevano Allah, la strage dirn«Charlie Hebdo» è lì a ricordarcelo. Vi sono però religioni cherndanno spazio allo scherzo e alla comicità, in cui gli dèi ridonorne anche gli uomini possono e sanno ridere degli dèi: sono lernjoking religions. Ponendole a raffronto con i tre monoteismirnabramitici gli autori raccontano queste «religioni umoristiche»:rnil politeismo del mondo classico, le religioni orientali e inrnparticolare del Giappone, le «religioni senza nome» dell’Africa erndel Nordamerica. Desacralizzando gli dèi esse li avvicinano aglirnuomini e per ciò stesso, al contrario dei monoteismi di per sérnesclusivi, sono inclusive e aperte ai valori della convivenza. -
Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia
Che tipo di democrazia è la democrazia populista? rnrnDa non confondersi con i regimi dittatoriali e autoritari, il populismo – nella prospettiva dell’autrice – va considerato una variante del governo rappresentativo, basata sul rapporto diretto tra un leader e il «suo popolo», rivendicato come «vero» contro l’establishment. Il rischio democratico non risiede allora nella domanda di espansione della democrazia, o nell’enfasi posta sul richiamo al popolo, ma nella selettività con cui il leader individua il suo popolo, facendone un’arma di parte da brandire contro l’altro. Il popolo dei populisti di fatto rifugge dall’inclusività e dalla generalità del popolo sovrano. Un contributo illuminante alla comprensione di un atteggiamento e di una prassi politica segnati da un crescente successo. -
Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea
Originariamente concepito per promuovere la convergenza rne l’armonizzazione tra e all’interno dei paesi, il progetto europeo appare oggi molto lontano da quegli obiettivi. Dopo decenni rndi integrazione economica e di allargamenti, vent’anni rndi integrazione monetaria, e una lunga crisi economica rne finanziaria, sono aumentate le divergenze: i paesi e le regioni rnpiù deboli sono rimasti indietro, le disuguaglianze economiche e sociali sono in aumento in tutti gli Stati membri. In particolare sono emerse due periferie, una a sud e una a est, che condividono un tratto comune: la fragilità e la dipendenza nei confronti della Germania. Cercando di capire «cosa è andato così storto», il libro traccia le possibili vie di uscita dall’attuale stallo indicando, soprattutto, la necessità di un ribilanciamento degli squilibri strutturali che stanno mettendo l’Europa a dura prova. -
Donna. Storia e critica di un concetto polemico
Il libro segue i movimenti del concetto di donna attraverso le parole delle donne che nell’età moderna hanno contestato, individualmente e collettivamente, la sua definizione patriarcale. Il concetto di donna è doppiamente polemico. Esso afferma la differenza sessuale come differenza politica, mentre nega il carattere universale di quei concetti che permettono di rappresentare l’unità dell’ordine politico e sociale e quindi mostra la divisione fondamentale che lo costituisce. Allo stesso tempo, è un concetto segnato da differenze – di razza, di classe, di cultura – che ne rideterminano continuamente e conflittualmente il contenuto. Fare la storia del concetto di donna significa così affermare una diversa prospettiva sulla storia, una prospettiva parziale che pone le basi per la critica femminista del presente. -
Forma e imitazione. Come le idee si fanno mondo
Le forme sono, nelle parole di Simmel, «più che vita»: sono idee, sempre identiche a sé, separate, lontane, quasi irraggiungibili. Pensate come modelli, si traducono nella realtà tramite l'imitazione e si fanno mondo. Da Platone sino a Nietzsche, l'intera tradizione occidentale può essere letta come una perpetua metamorfosi del rapporto tra forma e imitazione: dalle loro varie combinazioni emergono le diverse epoche che si susseguono nella storia. Una trasformazione ricca di continuità, analogie e riprese ma anche di faglie e brusche fratture. -
Esperti. Come studiarli e perché
In molti campi della vita quotidiana la relazione tra esperti, mondo politico-amministrativo e società civile è all'ordine del giorno. Che si tratti di un governo di tecnici che indica la ricetta per coniugare crescita economica e coesione sociale, di un climatologo che afferma una nuova verità sul surriscaldamento globale, o di un virologo che stila un decalogo per evitare contagi: in ciascun caso è necessario considerare la natura sociale, e dunque contraddittoria e conflittuale, della conoscenza e del suo impiego. Che potere è quello degli «esperti»? In che modo vengono plasmate le categorie tecniche che essi utilizzano? Come gli esperti agiscono sulle rappresentazioni e sulle organizzazioni sociali? -
Diplomazia culturale e guerra fredda. Fabio Luca Cavazza dal Mulino al centrosinistra
Un protagonista dietro le quinte della storia culturale e politica del nostro paese Fabio Luca Cavazza (1927-1996) è stato uno dei fondatori della rivista «il Mulino» (1951) e dell'omonima casa editrice (1954). Grazie all'accesso al suo archivio privato, e con il ricorso a una pluralità di archivi italiani e americani, Bello ha potuto per la prima volta tratteggiare il singolare ruolo avuto da Cavazza tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta nel tessere i rapporti fra il mondo culturale e politico italiano e quello americano. Da un lato con gli altri amici del Mulino contribuì a importare nel nostro paese la cultura sociologica e politologica statunitense, dall'altro si ritagliò un inedito ruolo di facilitatore dei rapporti Italia-Usa promuovendo la conoscenza reciproca delle due rispettive amministrazioni, cosa che gli permise di giocare un ruolo decisivo nello spiegare e far accettare all'amministrazione Kennedy la svolta politica del centrosinistra. -
Storia mitica del diritto romano
Perché alcune fra le più importanti istituzioni giuridiche di Roma antica appaiono così strettamente connesse a sensazionali racconti di violenza? Nozze, tribunali, scambi commerciali, prescrizioni sulla sepoltura, diffusione e divulgazione del sapere giuridico: le storie analizzate in questo libro, tutte fondate su situazioni drammatiche, illustrano i nodi profondi delle norme di cui accompagnano la nascita. Lungi dal costituire favole poco attendibili, esse dimostrano che il vero protagonista della «storia mitica» di Roma è il ius, il suo evolversi, il suo adattarsi, il suo progredire. -
Il Graal e i cavalieri della Tavola Rotonda. Guida ai romanzi francesi in prosa del Duecento
Questa sintetica guida è un invito alla lettura del ciclo di prose cavalleresche noto come Lancillotto-Graal: la prima parte esplora la formazione della leggenda di re Artù e lo sviluppo di racconti indipendenti sul Graal, su Lancillotto e Merlino; nella seconda parte sono illustrate la struttura del ciclo in prosa e la sua trasmissione nei manoscritti, le principali tecniche narrative elaborate dagli anonimi prosatori, le questioni interpretative più salienti e, per finire, la fortuna del testo dal Medioevo ai giorni nostri. -
Magna Carta Libertatum
Nessun documento medievale ha conosciuto una fama paragonabile a quella della Magna Carta del 1215, nella quale si consolidavano alcuni dei diritti consuetudinari degli ordinamenti vigenti nel regno inglese all'inizio del secolo XIII. Oggi essa è vista come fonte di regole e di princìpi insostituibili per gli ordinamenti giuridici e come manifesto universale dell'inviolabilità delle libertà individuali. -
Il diritto delle banche. Le regole dell'attività
Le banche raccolgono risparmio ed erogano credito. Le loro crisi possono produrre esternalità negative per la collettività; per contrastare questo rischio le banche sono soggette a controlli pubblici. Il libro offre un panorama sistematico delle norme che governano l'attività bancaria e fa il punto sull'interpretazione e sull'applicazione delle due più importanti novità degli ultimi anni: l'Unione bancaria, che ha dato vita a un Meccanismo di vigilanza unico e a un Meccanismo di risoluzione unico fra i paesi dell'area dell'euro; le norme europee sulla risoluzione delle banche in crisi. In particolare, il capitolo dedicato alla gestione delle crisi analizza i primi casi affrontati, in Italia e in Europa, applicando le nuove regole. -
Quinti rapporto sulle città. Politiche urbane per le periferie
Il termine periferia non è antico, compare solo alla fine degli anni Venti dello scorso secolo e nel senso comune è sempre associato al dualismo spaziale con il centro. Ma tale categoria analitica non è più adeguata. La sofferenza urbana pervade l’insieme del territorio metropolitano, con alcune zone in cui il disagio è particolarmente concentrato e che, in diversi casi, non hanno una relazione con la distanza dal centro della città. Entra in crisi così la rappresentazione fisica e spaziale del concetto di periferia. È interessante notare che ciò nonostante, o forse proprio per questo, nel corso degli ultimi anni questo concetto è tornato al centro dell’interesse tanto delle politiche pubbliche (commissione della Camera della scorsa legislatura, bando da 2,2 miliardi di euro) quanto della ricerca. La questione più rilevante è il come intervenire, evitando la solita lista delle opere pubbliche da fare, con un approccio realmente integrato che affronti le cause del disagio delle condizioni di vita delle periferie: la casa, il lavoro e l’educazione. Riprendendo le indicazioni della commissione parlamentare, si può auspicare una specifica Strategia per le periferie 2020-2030 con una chiara regia centrale e un ampio ricorso alla co-progettazione fra gli attori coinvolti, basata su una mappa delle aree prioritarie di intervento. Si propone la realizzazione di Agenzie sociali di quartiere che trattando in modo integrato alcuni fondamentali bisogni, funzionino come hub fra i servizi sociali dei comuni, le scuole, i centri per l’impiego e il terzo settore. In duecento quartieri delle città italiane, ove è più grave il disagio, si potrebbero formare e impiegare giovani agenti di sviluppo, da selezionare fra coloro che già operano in quei territori, con il compito di aggregare e far cooperare tutti gli attori per valorizzare e utilizzare nel miglior modo possibile le risorse esistenti. -
Gli intellettuali e la grande guerra
Anche se nell'aria, la prima guerra mondiale scoppiò improvvisa, conseguenza di eventi fortuiti e di decisioni politiche prese senza la consapevolezza della loro portata. Ma la responsabilità degli intellettuali non fu inferiore a quella dei politici. Le loro giustificazioni teoriche del conflitto infiammarono gli animi non meno degli appelli alle armi dei governi. Per i tedeschi si trattava di una guerra per la sopravvivenza della Germania e per la difesa di un'autentica Kultur contro la superficiale Zivilisation occidentale. Per i francesi e gli inglesi, di combattere la «barbarie» germanica. Per gli italiani, di mettere a prova la loro consistenza nazionale. Per tutti, di gettarsi alle spalle una pace troppo lunga con una guerra rigeneratrice. Milioni di morti nel fango delle trincee saranno la risposta della realtà a queste costruzioni a tavolino. Il volume analizza le teorie interventiste sia considerando i singoli ambiti culturali (austro-tedesco, francese, italiano, anglosassone) sia concentrandosi sugli intellettuali più rappresentativi per ciascuna area (Thomas Mann, Henri Bergson, Giovanni Gentile e Benedetto Croce e, unica eccezione pacifista, Bertrand Russell). -
Fondamenti di contabilità pubblica e finanza locale. Il governo della città attraverso il sistema di bilancio
Il volume fornisce un quadro d'insieme del nuovo sistema di contabilità e bilancio degli enti locali utile a delineare le informazioni essenziali per la conoscenza dei documenti nei quali si riflette il governo della città e trovano riscontro le capacità politiche e gestionali dell'ente. All'illustrazione delle fasi di programmazione, gestione (anche attraverso le società partecipate) e rendicontazione delle entrate e delle spese e del connesso sistema dei controlli interni, si affianca l'indicazione delle strategie e degli strumenti per migliorare l'efficacia dell'accertamento e riscossione delle entrate comunali. I lettori saranno così in grado di conoscere le modalità di gestione della res publica che richiedono capacità di programmare entrate certe e spese sostenibili e capacità di attuazione dei programmi da parte della macchina amministrativa. -
Bisanzio e Venezia
Venezia nacque bizantina nel VI secolo e tale rimase almeno fino al IX secolo. Poi il legame con Costantinopoli si fece via via più lento, ma continuò a nutrire quella vocazione commerciale, quella proiezione verso Oriente che fecero della Repubblica veneziana, una potenza mediterranea, una cerniera fra Est e Ovest, fra mondo musulmano e mondo cristiano. Un rapporto millenario unì la città lagunare all’impero bizantino fino alla caduta di questo, nel 1453. Dalla fondazione di Venezia sotto la pressione dell’espansione longobarda alla dipendenza da Bisanzio, all’indipendenza entro la sfera dell’impero, all’aperta ostilità che condusse Venezia a partecipare, nella quarta crociata, alla conquista di Costantinopoli, è qui narrato un capitolo essenziale degli assetti mediterranei nell’età medievale.