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Politica in Italia. I fatti dell'anno e le interpretazioni. 2021
L'evento che ha caratterizzato l'anno 2020 è stato indubbiamente lo scoppio della pandemia da Covid-19. Il Coronavirus ha scosso profondamente l'Italia, influenzando in maniera significativa le dinamiche sociali, politiche e istituzionali del paese. Il volume offre un'analisi dei principali cambiamenti avvenuti in quest'anno straordinario, concentrandosi sulla gestione della crisi da parte del governo Conte II, sull'evoluzione dei rapporti di forza nell'opposizione di centrodestra, sui difficili negoziati con l'Unione Europea e sulle misure economiche anti-crisi. Il volume dà inoltre conto della gestione sanitaria della pandemia in tre regioni chiave, della ""comunicazione di crisiµ del governo Conte, e del ruolo di esperti e task force durante l'emergenza. Infine, ricostruisce il percorso del movimento delle sardine, così come l'esito delle elezioni regionali svoltesi nel 2020."" -
Il Regno Unito alla prova della Brexit. Come sta cambiando il sistema politico britannico
Nel giugno 2016, il Regno Unito ha deciso di uscire - tramite un controverso referendum - dall'Unione Europea, di cui è stato sempre un partner riluttante. Pur non avendo scatenato un effetto domino su altri paesi euroscettici, la Brexit ha causato importanti tensioni all'interno del sistema politico britannico, che questo volume indaga. In particolare, si concentra sull'impatto della Brexit su tre dimensioni: le dinamiche elettorali e il sistema partitico; il rapporto tra potere esecutivo e legislativo; e le relazioni politico-istituzionali tra l'amministrazione centrale e quelle regionali di Galles, Irlanda del Nord e Scozia. I capitoli empirici del volume si basano su una ricca analisi di fonti primarie come, ad esempio, dati elettorali, documenti parlamentari e governativi, sentenze della Corte Suprema, articoli, policy papers e report di istituti di ricerca e think tanks, e più di settanta interviste originali con alcuni dei più autorevoli osservatori della Brexit condotte tra il dicembre 2018 e l'ottobre 2019 tra Londra, Cardiff, Belfast e Edimburgo. -
Biopolitica, pandemia e democrazia. Rule of law nella società digitale. Vol. 1: Problemi di governo.
La crisi sanitaria ha trasformato le relazioni tra Stato e cittadini, conducendo a limitazioni temporanee dei diritti fondamentali e facendo emergere conflitti tra le due dimensioni della salute, come diritto della persona e come diritto della comunità, e tra il diritto alla salute e le esigenze del sistema economico. Per far fronte all'emergenza, si è modificato il tradizionale equilibrio tra i poteri dello Stato, in una prospettiva in cui il tempo dell'emergenza sembra proiettarsi ancora a lungo sul futuro. La pandemia ha inoltre potenziato la centralità del digitale, dall'utilizzo di software di intelligenza artificiale per il tracciamento del contagio alla nuova connettività del lavoro remoto, passando per la telemedicina. Le nuove tecnologie svolgono un ruolo di prevenzione e controllo, ma pongono anche delicate questioni costituzionali: come tutelare la privacy individuale di fronte al Panopticon digitale? Come inquadrare lo statuto delle piattaforme digitali, veri e propri poteri tecnologici privati, all'interno dei nostri ordinamenti? La ricerca presentata in questo volume e nei due volumi collegati propone le riflessioni su questi temi di studiosi afferenti a una moltitudine di aree disciplinari: medici, giuristi, ingegneri, esperti di robotica e di IA analizzano gli effetti dell'emergenza sanitaria sulla tenuta del modello democratico occidentale, con l'obiettivo di aprire una riflessione sulle linee guida per la ricostruzione del Paese, oltre la pandemia. In particolare, questo secondo volume affronta gli aspetti legati all'etica e ai diritti, al welfare e all'economia, presentando in chiusura le esperienze di Campania, Lombardia e Veneto. -
Il racconto delle armi
Le armi raccontano gli uomini e le loro società e sono a loro volta raccontate dagli uomini attraverso testi e manufatti. Frutto di una ricerca che ha visto incontrarsi storici di differenti specializzazioni - filologi, archeologi, critici letterari e di cinema, esperti dell'arte militare -, il volume mette a fuoco e discute alcuni passaggi decisivi del modo in cui, dall'età classica ai nostri giorni, le armi hanno trovato (ora in reperti esposti nei musei, ora in opere artistiche, storiografiche, letterarie e cinematografiche che non cessano di accendere riflessioni sui loro resoconti drammatici, ora in riproduzioni ludiche della loro potenza distruttiva) una rappresentazione straniante della loro funzione originaria, oggi altresì sottoposta a una serrata interrogazione sull'identità di «genere» che ne ha connotato l'uso. I saggi proposti disegnano un percorso ricco e articolato, in cui s'intrecciano e collaborano diverse discipline, con il proposito di sottrarre la questione delle armi all'ombra del rimosso e di restituirla alla piena luce di una civiltà che cerca una strada verso la pace. -
Eredità coloniale e costruzione dell'Europa. Una questione irrisolta: il «rimosso» della coscienza europea
Il volume è il risultato di una ricerca che ha indagato, dalla prima metà dell'Ottocento al secondo dopoguerra, la continuità delle logiche coloniali con le politiche europee in Africa e nell'area del Mediterraneo.Nella prima parte, l'analisi del diritto coloniale fa risaltare il «lato oscuro» del pensiero occidentale, che ammetteva i diritti dell'uomo e del cittadino, proclamati dalla Dichiarazione della Rivoluzione francese, solo per i coloni nelle terre d'oltremare, ma li negava alla popolazione indigena. Al tempo stesso emerge l'ideologia, racchiusa nel diritto coloniale, di una «missione civilizzatrice» che rinviava in un futuro lontano e ipotetico la possibilità di un'«assimilazione» tra colonizzati e colonizzatori. Non è sorprendente ritrovare questa stessa dottrina al fondamento delle attuali politiche migratorie francesi. Di grandissimo rilievo si è rivelata la considerazione della pluralità degli «sguardi» – del colonizzatore e del colonizzato – che hanno consentito di cogliere la contraddizione fra la tradizione europea del liberalismo e dell'illuminismo e la durezza del «fatto coloniale» o, meglio, del «capitalismo coloniale», che emerge particolarmente attraverso l'analisi del pensiero di alcuni classici della storia delle dottrine politiche, da Locke a Diderot, a Kant, a Tocqueville, a J.S. Mill. Il volume approfondisce poi la dottrina dell'«Eurafrica», elaborata nel corso degli anni Trenta del secolo scorso, che enunciava la tesi della complementarietà tra Europa e Africa. Essa fu anche al fondamento – sulla base di una concezione neo-coloniale – della costituzione della Comunità Economica Europea del 1957. Sono infine considerati gli sviluppi di questa politica neo-coloniale, che si è tradotta nelle relazioni asimmetriche e nelle politiche protezionistiche dell'Europa rispetto ai paesi africani e ai paesi della «riva sud» del Mediterraneo. Solo la consapevolezza del proprio passato potrà dare all'Europa l'identità di una «potenza civile» portatrice dei diritti e dei principi della democrazia. -
L' innovazione nell'economia sociale
Cosa significa innovazione nell'economia sociale? Il Premio Angelo Ferro da alcuni anni stimola a valorizzare le iniziative che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo dell'economia sociale, proponendo nuovi servizi e nuovi processi. Il risultato delle selezioni annuali della giuria, che visiona centinaia di esperienze portatrici di cambiamenti nei processi e nei risultati, è una composizione di prodotti e servizi di alta gamma umana, valutati con criteri che considerano l'originalità insieme con i benefici economici e sociali. Il patrimonio di esperienze valorizza le soluzioni capaci di intercettare i nuovi bisogni sociali, con risposte originali per tipologia di intervento, soggetti coinvolti e collaborazioni attivate. Insieme evidenziano come l'innovazione sia fatta di equilibri virtuosi tra processi, risultati e impatto sociale. Il volume presenta la storia del premio e approfondisce e valorizza le esperienze e gli enti più capaci di interpretare la sfida evidenziandone le positive ricadute sociali ed economiche. -
Una società di persone? I corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani
Come sta cambiando la partecipazione degli italiani alla vita pubblica e alla vita sociale del Paese? Che cosa ha determinato la profonda crisi che realtà quali enti del Terzo settore, associazionismo, soggetti di rappresentanza, autonomie funzionali, affrontano da tempo in Italia? Quale impatto ha avuto la pandemia sul desiderio di aggregarsi in comunità di base e corpi intermedi?La ricerca, alla quale hanno lavorato alcuni dei più autorevoli esperti italiani, propone una mappatura inedita del vasto e differenziato arcipelago delle comunità intermedie, per capirne l'identità, il ruolo e le prospettive. Sullo sfondo le radicali trasformazioni che investono il contesto mondiale, con la frammentazione, la precarizzazione, l'atomizzazione che lo caratterizza. Il tutto, unito alla pervasività delle nuove tecnologie, favorisce rapporti immediati e diretti tra individui, e tra individui e poteri, abolendo le barriere spazio-temporali e scavalcando le tradizionali forme di aggregazione e di intermediazione. La ricerca si interroga inoltre sul ruolo che, in questo contesto, le comunità intermedie saranno chiamate a giocare in un prossimo futuro. Emergono nitide le ragioni per ritenere che la rivitalizzazione e il rilancio della complessa trama dei corpi intermedi siano condizioni indispensabili per superare la crisi di legittimazione e rappresentatività del nostro sistema politicoistituzionale e per fare fronte alle esigenze di sostenibilità che il sistema globale sta ponendo in modo sempre più incalzante. -
Portami con te lontano. Istruzione dei giovani e mobilità sociale delle famiglie migranti
Le seconde generazioni dell'immigrazione in Italia sono una presenza strutturale anche alle scuole superiori, tuttavia l'esperienza dei giovani diplomandi e delle loro famiglie è un tema poco esplorato. Le storie migratorie familiari influenzano i percorsi dei figli? Quali processi di mobilità sociale e riproduzione delle disuguaglianze li coinvolgono? Basato sull'analisi di documenti e di oltre 100 testimonianze di studenti, genitori e personale di scuole e servizi educativi, il volume indaga in prospettiva longitudinale e di corso di vita i percorsi migratori, di istruzione e lavorativi di famiglie migranti dagli anni Novanta a oggi, a partire dalle storie familiari e scolastiche dei figli diplomandi in Italia. La ricerca evidenzia i vantaggi di utilizzare la famiglia come lente attraverso la quale comprendere i percorsi di istruzione e mobilità, all'intersezione tra genere, generazione, classe, cittadinanza. -
Welfare e maternity care. Istituzioni, professioni e territori
Il volume si focalizza sul maternity care, assunto a caso paradigmatico per leggere le modellizzazioni dei servizi sanitari e dei sistemi di welfare prodotte dalla letteratura sul tema. Il maternity care viene qui visto come un microcosmo all'interno del settore sanitario, dotato di proprie logiche e dinamiche in relazione alle istituzioni che lo regolano, agli attori (utenti e professionisti) che lo popolano e ai territori nei quali si situa. L'idea è che ciascun microcosmo che compone il settore sanitario e, più in generale, il sistema di welfare, agisca secondo logiche proprie che vanno tenute in debita considerazione per giungere a modellizzazioni che, pur semplificando, tengano conto della complessità che caratterizza la realtà sociale. A tale scopo vengono proposti parametri di analisi tipicamente sociologici, a integrazione di quelli già consolidati, che guardano agli attori, e alle loro motivazioni, e al grado di legittimazione pubblica dei diversi bisogni e dei rischi sociali. La prospettiva adottata suggerisce, infatti, non solo di ripensare alle dinamiche che stanno alla base della costruzione dei modelli di welfare e della loro trasformazione, ma anche di riconsiderare quest'ultimo come oggetto di studio. -
Obbligazione e diseguaglianza. Per una lettura critica dell'obbligazione in Friedrich Karl von Savigny
L'incontro tra obbligazione e diseguaglianza è espressione di un preciso momento storico che ha condizionato la nozione contemporanea dell'obbligazione. La reinterpretazione delle fonti giuridiche romane nella prospettiva del diritto liberale e borghese da parte di Savigny, con l'enucleazione dell'irrealtà di un «potere» del creditore sulla singola prestazione del debitore e della conseguente «ineguaglianza» creatasi tra le parti, favorisce la sua metamorfosi in strumento di dipendenza nella società di massa, in chiave di indebitamento. -
Il consenso annichilito. La critica radicale del contratto in Siegmund Schlossmann
Alle pagine di Der Vertrag, opera pubblicata alla metà degli anni Settanta dell’Ottocento, Siegmund Schlossmann affida quello che è forse il più duro attacco mai sferrato nei confronti del valore giuridico del consenso. Provocatorio e nichilista, quel testo si presta oggi a una rilettura critica, che dia occasione per sviluppare un itinerario attraverso la costruzione teorica del contratto. -
Ad impossibilia. La prestazione del debitore in un saggio di Franz Wieacker
Attraverso la rilettura di un saggio di Franz Wieacker, il volume propone una meditazione sull'impossibilità di adempiere. Luogo comune del pensiero civilistico d'ogni tempo, l'impossibilità è pressata da contrapposte esigenze: da un lato, non mortificare il significato morale e sociale del debito, di ciò che il debitore «deve fare» a beneficio del creditore e della collettività; dall'altro lato, non ostacolare l'ingresso sulla scena di valori e interessi altrettanto meritevoli, che giustificano il sacrificio del «risultato» che il debitore deve procurare. Qual è il limite allo sforzo del debitore? Quali situazioni lo esentano da responsabilità? Domande che a più di mezzo secolo dal saggio di Wieacker continuano a tenere desta l'attenzione dell'interprete e dell'osservatore del diritto e della società in cui viviamo. -
«Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Il Pater noster secondo Francesco Carnelutti e la responsabilità del debitore
Il volume prende le mosse dai contributi della dottrina tedesca dell'Ottocento, rivisitata attraverso le voci di Emilio Betti e di Francesco Carnelutti e attualizzata alla dematerializzazione e alla moltiplicazione dei crediti nella nostra epoca di capitalismo finanziario e di crisi endemica, per giungere alle novità normative introdotte in Italia negli ultimi anni in materia di tutela e di autotutela esecutiva dei crediti e di procedure concorsuali, estese a ogni sorta di debitore. Al lettore vengono offerte altresì alcune riflessioni sul significato religioso e ancestrale del nesso debito-credito, sulla centralità del debito e dell'esdebitazione nella costruzione economica e giuridica della società globale e sulla crisi come dispositivo di governo dell'homo oeconomicus videns et consumans. All'idolum tribus del mercato alte si levano dissonanti voci con i versetti del Pater noster: «Et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus». -
Il potere tributario. Politica e tributi nel corso dei secoli
Il potere tributario è un fattore fondante dell'ordine sociale. La determinazione del livello di risorse fiscali da mettere al servizio dei programmi collettivi e la fissazione dei criteri di distribuzione tra i consociati costituiscono infatti meccanismi essenziali per la stessa sussistenza della comunità e producono la rappresentazione della logica di coesione e di partecipazione che esprime la visione della società. Il volume affronta il tema dei modi di formazione e di esercizio del potere tributario nella sua evoluzione storica per collegare l'andamento di questo fattore con le trasformazioni della società e della sovranità politica. La parte principale del volume è dedicata alla ricostruzione del potere tributario nelle varie fasi evolutive, secondo le partizioni usualmente applicate dalla scienza storica. Vengono inoltre inquadrati i profili concettuali del potere tributario rispetto alle categorie giuridiche e istituzionali al fine di tracciare una teoria generale della funzione fiscale. -
«Perché di razza ebraica». Il 1938 e l'università italiana. Vol. 1
Quest'opera in due volumi, risultato di una ricerca scientifica pluriennale condotta da un gruppo di studiose e di studiosi del tema, presenta per la prima volta il quadro nazionale dell'applicazione della legislazione razzista e antisemita del 1938 nell'università italiana. L'«arianizzazione» degli atenei si realizza a partire dalla fine degli anni Trenta nel contesto del già esistente processo di fascistizzazione dell'università italiana e si sviluppa poi negli anni successivi del regime e della guerra mondiale producendo conseguenze immediate, di medio e lungo termine sull'intera istituzione. Questa trasformazione delle università italiane in istituzioni razziste e antisemite viene qui indagata, per quanto lo consentano le fonti disponibili, in tutte le sue diverse fasi e aspetti (censimento, espulsioni, sostituzioni, provvedimenti contro gli studenti, materie razziste e politica della razza, reintegro parziale e incompleto ed epurazione dei razzisti nel dopoguerra). Il primo volume dell'opera raccoglie i contributi sulle realtà universitarie di Trieste, Venezia e Padova, Torino (Università e Politecnico), Genova, Firenze, Pisa (con un lavoro specifico dedicato agli studenti pisani) e Siena, Perugia (l'Ateneo e l'Università per Stranieri), Cagliari e Sassari, Palermo, Messina e Catania. -
Il tesoro agricolo del Mezzogiorno d'Italia. Rapporto Fondazione Edison-Confagricoltura
Questo volume, realizzato in collaborazione con Confagricoltura, tratta dell'importanza del settore agricolo del Mezzogiorno d'Italia e, in particolare, si focalizza sulle produzioni vegetali fresche e di prima trasformazione più legate alla cosiddetta «dieta mediterranea». Si mette in rilievo, anche tramite confronti europei e internazionali, il ruolo preminente dell'agricoltura italiana e segnatamente del Sud e delle Isole, in particolare nelle coltivazioni orticole: una risorsa, quella degli ortaggi coltivati in piena aria e in serra, che dovrebbe essere valorizzata molto di più sul piano produttivo e anche su quello dell'immagine internazionale del nostro Paese. Il saggio introduttivo fornisce un quadro generale delle principali produzioni agricole a cui il Mezzogiorno contribuisce in modo rilevante, spesso con posizioni di assoluta preminenza in Europa. In due successivi distinti contributi, si approfondisce la rilevanza di due ortaggi in cui l'Italia eccelle ed è in entrambi i casi il primo produttore mondiale: il carciofo e il finocchio. Segue un saggio dedicato alle produzioni DOP, IGPe STG del Mezzogiorno. Infine, chiudono il volume alcune riflessioni su una nuova possibile strategia per l'agricoltura italiana. -
Donne nel Sessantotto
«La manifestazione non era autorizzata... cantavamo e distribuivamo volantini fermandoci ai semafori..., poi ci siamo ricordate che in genere una manifestazione non rispetta i semafori. Due poliziotti in motocicletta si sono messi a seguirci e commentavano tra loro: ""Mo' ce se so' messe pure le donne... La gente era sconvolta. Non aveva mai visto tante donne insieme». Il libro tratteggia sedici ritratti biografici di donne che hanno partecipato, anche senza essere militanti, a quel grande passaggio d'epoca che va sotto il nome di Sessantotto. Così Franca Viola che si ribellò agli arcaici costumi siciliani e rifiutò il matrimonio riparatore, così Mara Cagol che pagò con la vita la scelta del terrorismo brigatista. Due ribellioni diverse, una pacifica e una violenta, emblematiche di quegli anni. E in mezzo ci sono le altre, Amelia Rosselli, Carla Accardi, Patty Pravo, Giovanna Marini, Perla Peragallo, Krizia, Emma Bonino, Rossana Rossanda, Carla Lonzi, Letizia Battaglia, Annabella Miscuglio, Mira Furlani, Elena Gianini Belotti, Tina Lagostena Bassi: ogni «scatto» disegna un percorso, politico, artistico, culturale, civile, ora luminoso ora tormentato, sullo sfondo di quella rivoluzione femminile, che - come ha scritto Eric Hobsbawm - è stata l'unica rivoluzione riuscita del Novecento."" -
La scoperta dell'umanità. Incontri atlantici nell'età di Colombo
Si è scritto molto sulle grandi scoperte geografiche dell'età di Colombo, assai meno sull'esperienza che quei primi viaggiatori europei fecero incontrando le popolazioni native. Questi incontri cominciarono in realtà un secolo prima, quando i primi spagnoli arrivarono alle Canarie, continuarono sulle coste africane e infine nelle isole caraibiche in cui approdò Colombo. Gli europei scoprirono che il genere umano era più vasto e differenziato di quanto avessero saputo fin lì. Ma quei «selvaggi» nudi, licenziosi, magari anche cannibali, erano uomini davvero? E se lo erano per l'aspetto, lo erano per l'anima? Perché non conoscevano la parola di Cristo? E potevano riceverla? Abulafia racconta come quegli incontri si svolsero, e quali effetti ebbero sia sull'idea europea di genere umano sia sul destino, tragico, di quei popoli sconosciuti. -
Ritorno a Montefiorino. Dalla Resistenza sull'Appennino alla violenza del dopoguerra
Nell'estate del 1944, a Montefiorino, nell'alto Modenese, prese il via una delle prime esperienze in Italia di «repubblica partigiana». A questo episodio, tra i più rilevanti della Resistenza italiana, Ermanno Gorrieri, che vi prese parte, dedicò nel 1966 un fondamentale volume, che ancora oggi rimane tra i classici della storiografia sulla Resistenza. In questo originale libro scritto a due mani con la nipote, Gorrieri riprende i risultati di quella ricerca per ripercorrere le tappe della ribellione al nazifascismo, gli eventi della lotta partigiana che portarono alla nascita della Repubblica di Montefiorino, le diverse concezioni sui metodi e sulle prospettive della Resistenza. Insieme però presenta un'attenta riflessione circa il dibattito sulla lotta di liberazione sviluppatosi negli ultimi decenni, arrivando anche ad affrontare il tema della violenza del dopoguerra. -
La poesia della Divina Commedia
La lezione di uno dei maggiori dantisti del Novecento.«Il critico non ha di meglio che un caldo invito alla lettura di questa che alla lettura del poema dantesco è una guida sapiente e affabile» – Domenico De RobertisNessun artista è in grado di prevedere i cambiamenti che il tempo potrà apportare al contesto pubblico della sua opera, nemmeno Dante. Per intendere oggi la «Commedia» è dunque necessario al lettore ripercorrere all'indietro la strada che ci separa dal mondo in cui Dante è vissuto, diventare uomo del Medioevo e ricostruire in sé la dimensione pubblica dell'opera dantesca. Solo a questa condizione la «Commedia» non sarà più il luogo convenzionale della mente a cui troppo spesso hanno abituato le letture scolastiche, ma un universo vivente dove ogni numero, ogni verso, ogni struttura ha un significato preciso. La lezione di uno dei maggiori dantisti del Novecento.