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L' infiltrata. Vita e opere di Emma Cantimori
La notizia del matrimonio colse quasi tutti di sorpresa. All'amico Cordiè, Delio scrisse l'11 febbraio 1936: «Ho anch'io questa volta la mia novità di carattere personale e privato, che servirà a giustificare il mio lungo silenzio: cioè, fra due settimane circa mi sposo: guarda un po', il Gatto si sposa: che te lo saresti immaginato?». Il nome di Emma Cantimori (nata Mezzomonti) suona familiare a quanti ne hanno apprezzato le qualità di traduttrice della classica e fortunata edizione italiana del Manifesto di Marx e Engels, pubblicata nel 1948 e tuttora in circolazione. Poco nota è invece la sua storia precedente a quell'impresa editoriale, al tempo del Ventennio e sotto l'occupazione tedesca a Roma. In quegli anni Emma ebbe una doppia vita, fu un'infiltrata del Partito comunista fra gli intellettuali fascisti, all'Enciclopedia italiana e all'Istituto di studi germanici, dove venne a contatto con personaggi come Giovanni Gentile e, soprattutto, Delio Cantimori, che sposò nel 1936. Nella vita di Emma e del marito il lavoro sull'edizione del Manifesto, tra il 1944 e il 1948, coincise con l'uscita allo scoperto dopo un lungo periodo di clandestinità. Il libro racconta per la prima volta la sua attività segreta protetta dalle rigide regole cospirative, ricostruendo così uno spaccato di storia della resistenza all'oppressivo regime fascista. -
L' arte della guerriglia
Il termine che la definisce ha poco più due secoli, ma la guerriglia accompagna tutta la storia dell’uomo e anzi, considerata nei suoi caratteri fondamentali, precede nel tempo la stessa guerra «regolare». Anche oggi non v’è area del globo che ne sia immune: dall’Afghanistan alle retrovie del fronte in Ucraina, dalle foreste africane alla Cecenia, dalla striscia di Gaza alla giungla birmana. Guerriglia è la lotta ingaggiata dal più debole con tattiche elusive: attaccare i punti deboli del nemico e fuggire, non accettare scontri diretti, sabotare comunicazioni, costringere il nemico a presidiare zone sempre più vaste, spendendo uomini e mezzi. Questo libro racconta dunque la guerriglia così come è stata teorizzata e praticata sia seguendo le elaborazioni degli scrittori antichi e moderni sia raccontando vicende concrete come la resistenza degli indiani d’America, il Vietnam, l’Afghanistan. E domani che guerriglia sarà? -
La guerra italiana per la Libia. 1911-1931
Per guerra di Libia si intende in genere la campagna per la «Quarta sponda» dell'Italia giolittiana contro la Turchia. Ma alla fine del 1912 gli italiani controllavano solo qualche città della costa libica: la guerra non era finita. Per avere il controllo della regione impiegarono vent'anni, dal 1911 al 1931. Da regolare il conflitto divenne irregolare, fatto di guerriglia e controguerriglia; da guerra all'esercito turco divenne lotta contro la resistenza anticoloniale e contro i civili di Tripolitania e Cirenaica. Il libro racconta una vicenda che l'Italia ha preferito dimenticare: conoscerla aiuta a capire anche la storia della Libia contemporanea. -
Un gesuita nella città proibita. Matteo Ricci, 1552-1610
Matteo Ricci è una delle personalità occidentali più note in Cina. Arrivato nel 1582, vi rimase per quasi trent'anni svolgendovi un ruolo decisivo nella diffusione non solo del cristianesimo ma anche della cultura e della scienza europea. Avvalendosi delle fonti sia occidentali sia cinesi, Po-chia Hsia racconta la vicenda di questo leggendario gesuita, seguendolo dall'infanzia nella nativa Macerata agli anni della formazione nella Roma dei papi, dal soggiorno nell'India portoghese fino all'approdo in Cina, dove grazie alle sue conoscenze di cartografia, matematica e astronomia, e al prestigio acquisito, fu ricevuto alla corte imperiale dei Ming e fu il primo occidentale a poter entrare nella Città Proibita. -
Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII)
Per quanto gli indici romani dei libri proibiti del Cinquecento registrino un numero esiguo di autori e di opere letterarie, gli interventi sulla letteratura di svago furono molto ampi. Pareva ai censori che gran parte delle opere dei più diversi generi – dalla novellistica, al romanzo cavalleresco, al poema biblico, alla satira – fosse caratterizzata da anticlericalismo, o lascivia e oscenità, o commistione tra sacro e profano, tra pagano e cristiano. Il libro ricostruisce i meccanismi che portarono alla distruzione di un vastissimo patrimonio culturale, alla manipolazione di opere attraverso l’espurgazione, a profonde trasformazioni di interi generi letterari, ma anche alla prassi sempre più diffusa tra gli autori dell’autocensura. Se lo scopo di quest’azione repressiva era la moralizzazione dei fedeli, non vi è dubbio che, unita alla rimozione della Sacra Scrittura e dei libri di contenuto biblico in volgare, alla liturgia e alla recita delle preghiere in latino, essa consentì alla Chiesa di esercitare più facilmente il suo potere sulle menti e sulle coscienze riducendo i fedeli allo stato di «minorenni perpetui». -
I traumi d'Europa. Natura e politica al tempo delle guerre mondiali
All’inizio del Novecento l’Europa comandava il mondo. Il suo impero coloniale era vastissimo e la popolazione cresceva a ritmo sostenuto. La guerra aveva cessato da tempo di decimare le giovani generazioni. Scoperte e innovazioni producevano il miglioramento delle condizioni di vita anche delle masse rimaste in povertà. La natura, che nei secoli aveva disseminato epidemie e carestie, sembrava sotto controllo. Ma nel volgere di trent’anni si succedono due catastrofi immani. La forza distruttiva delle decisioni e delle azioni determinate dalla politica sovrasta la potenza rovinosa degli eventi naturali. I due conflitti mondiali con decine di milioni di morti, le guerre civili, le carestie, le migrazioni forzate, la pulizia etnica e il genocidio sono il frutto avvelenato di azioni politiche e mietono vittime assai più numerose di quelle provocate dai microbi, dal clima o da altri eventi naturali. -
Le ragioni del cuore. Psicologia delle emozioni
Ragione e sentimento sono considerati spesso in contrapposizione, quasi l'una infastidisse l'altro, ma l'emozionalità è una dimensione fondamentale dell'esperienza umana, che non si aggiunge semplicemente alla dimensione cognitiva. Costruzioni complesse, le emozioni investono, dunque, la mente e il corpo, oltre ad essere parte dell'ambiente sociale e culturale che ci circonda. Guglielmo Bellelli ci guida nella psicologia delle emozioni a partire da alcune domande che tutti ci siamo posti: le emozioni sono naturali? A cosa servono? Possiamo controllarle oppure dimenticarle? Si può essere felici? -
Radici. Tradizioni, identità, memoria
Che cosa intendiamo quando rivendichiamo le nostre «radici» culturali? Confondendo memoria privata e memoria collettiva, antropologia e nostalgia, storia e politica, ciò che vorremmo è che il nostro mondo rimanesse quello che abbiamo conosciuto. Nelle «radici» pensiamo di trovare l'autenticità e la purezza, ma le culture sono mutevoli e complesse, non sono musei di sopravvivenze imbalsamate. Una pacata ma stringente riflessione contro ogni uso distorto della tradizione e dell'identità. -
Rapporto 2022. La fiducia cresce nelle pratiche di comunità. Modelli ed esperienze di partecipazione condivisa tra cittadini, amministrazioni e imprese
Sin dalla sua fondazione, italiadecide guarda al dialogo e alla collaborazione tra pubblico e privato come condizione necessaria per migliorare la qualità delle politiche pubbliche, disporre delle conoscenze e metodologie indispensabili a decisioni sempre più complesse, superare la conflittualità e la cultura del sospetto e la separatezza tra i livelli istituzionali. Il Rapporto 2022 amplia l’orizzonte di questo percorso di ricerca e proposta ai processi di partecipazione tra comunità, amministrazioni e imprese che crescono sempre più numerosi sui territori. Il volume è diviso in quattro sezioni: nella prima si analizzano dal punto di vista giuridico, economico e sociale i beni comuni materiali e le comunità come campo concreto di collaborazione. Nella seconda sono approfondite le potenzialità della partecipazione collaborativa tra comunità, istituzioni pubbliche e imprese. Nella terza si evidenziano modelli di partecipazione e strumenti di coesione per affrontare le sfide in atto, a iniziare dal PNRR e da Next Generation EU. Nella quarta, infine, sono analizzate esperienze, potenzialità e criticità della partecipazione collaborativa in alcuni ambiti strategici: dalle scuole aperte e partecipate, al riuso dei patrimoni confiscati alla criminalità, ai centri servizio per il volontariato, alle comunità energetiche a fonti rinnovabili. -
Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali
Che provengano dalla preistoria o da epoche storiche, i resti umani racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione bioculturale e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Costituiscono la base della ricerca scientifica in antropologia, ma sono anche di grande interesse per la museologia, per la didattica scolastica e universitaria, per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico; assumono così, a pieno titolo, la valenza di «bene culturale». Nondimeno, quando si tratta di resti umani è necessario confrontarsi su diversi temi: che tipo di patrimonio culturale rappresentano? quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a studiarli e a tutelarli? quali sono i limiti dell'indagine scientifica e della conservazione? come orientarsi nella formazione e nella disseminazione? L'assenza di chiarezza su questi temi può comportare - e, di fatto, ha comportato e comporta - una serie di problemi, con soluzioni solo di carattere generale, spesso non condivise, che si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico. -
Visioni di gioco. Calcio e società da una prospettiva interdisciplinare. Vol. 2
Questo volume rappresenta la seconda tappa di un progetto editoriale iniziato nel 2020 con la pubblicazione di «Visioni di gioco. Calcio e società da una prospettiva interdisciplinare». Aggiungendo ulteriori temi a quelli già sviluppati nel primo volume, un gruppo di studiosi appartenenti a varie discipline - sociologi, storici, letterati, economisti, politologi, filosofi, giuristi, statistici - continua a osservare da molteplici e originali punti di vista lo sport più popolare al mondo, stimolando il dibattito scientifico e culturale su questo fenomeno del nostro tempo. -
Quando gli immigrati vogliono pregare. Comunità, pluralismo, welfare
Frutto di un'ampia ricerca, il volume mostra come si stia rafforzando in Italia un nuovo pluralismo religioso, determinato soprattutto dalle minoranze immigrate. La prima parte, i cui capitoli sono suddivisi per aree confessionali (ortodossi, musulmani, evangelici, testimoni di Geova, cattolici, buddhisti, sikh), pone al centro dell'indagine le attività cultuali e aggregative, i modelli organizzativi e educativi, il ruolo dei ministri di culto, così come le iniziative solidali, le forme del protagonismo femminile e l'apporto delle «seconde generazioni». La seconda parte analizza in chiave comparativa il ruolo e le funzioni delle comunità di fede nei processi d'integrazione degli immigrati. Sono infine proposte delle policy per valorizzare le energie positive che derivano dal pluralismo religioso degli immigrati nella trama dei rapporti istituzionali, favorendo un più ampio riconoscimento del suo contributo alla società italiana. -
Ruth Bader Ginsburg. La voce della giustizia
Ruth Bader Ginsburg è assurta in tutto il mondo a simbolo del ruolo che il diritto può svolgere per scardinare la millenaria subordinazione delle donne. All’inizio giovane professoressa universitaria in un mondo accademico ancora unicamente maschile, poi avvocata impegnata nelle battaglie giudiziarie per l’eguaglianza tra i sessi negli anni Settanta, quindi giudice federale e infine Justice della Corte suprema a partire dal 1993, Bader Ginsburg è andata forgiando quella sensibilità e quel coraggio che le hanno consentito di scrivere sentenze e opinioni dissidenti che hanno fatto la storia della costituzionalizzazione dei diritti delle donne negli Stati Uniti, aprendo la strada a una giurisprudenza coraggiosa e creativa anche in altri paesi. Il presente volume, che raccoglie scritti di giuriste italiane ed europee, vuole essere un omaggio all’eredità di Ruth Bader Ginsburg e una fonte di ispirazione per le generazioni presenti e future. -
Solidarietà, o delle sorti della democrazia. Libertà ed eguaglianza nel pensiero politico di Pierre Leroux (1830-1871)
In un'epoca in cui la solidarietà è ritenuta un bene politico marginale e da evocare solo nei momenti di crisi, questo volume ricostruisce la cruciale funzione politica che un autore relativamente poco studiato quale Pierre Leroux, tra i primi, le assegna. In un contesto caratterizzato dalla progressiva diffusione del capitalismo, dalla nascita del movimento operaio e dal drammatico manifestarsi della questione sociale, egli individua nella solidarietà il principio in grado di consentire la conciliazione tra la costituzione repubblicana garante delle libertà civili e politiche e un assetto sociale ispirato al principio dell'eguaglianza. Ponendola al centro di un'originale riflessione politica, Leroux mostra come la solidarietà permetta di arginare i rischi per la democrazia posti tanto dall'individualismo assoluto, quanto dal socialismo assoluto, favorendo l'instaurazione di una repubblica democratica e sociale nella quale la triade repubblicana Liberté, Égalité, Fraternité può finalmente trovare compimento e la politica può riscoprire il suo ruolo e il suo proprium. -
Yves Congar 1904-1995. Una vita
Con Henri de Lubac, Marie-Dominique Chenu, Yves de Montcheuil e alcuni altri, il domenicano Yves Congar (1904-1995) fu uno dei maggiori teologi dell'epoca, che con i suoi lavori ha preparato e ispirato il concilio Vaticano II, evento chiave del nostro tempo. In questa biografia di riferimento, Étienne Fouilloux narra le quattro vocazioni di questo pensatore fecondo: sacerdotale, domenicana, ecclesiologica ed ecumenica. Segnata dai drammi del XX secolo, le due guerre e la prigionia, la vita di padre Congar colpisce innanzitutto per il suo immenso lavoro e la sua creatività teologica, illustrati in particolare dalle sue pubblicazioni sull'unità dei cristiani, la vocazione della chiesa, il posto dei laici e quello dello Spirito Santo. Ma questo ricco percorso è anche attraversato, anzi ferito, da tensioni interne: l'opera del domenicano soffrì di forti sospetti e censure negli anni precedenti il concilio. Fino alla fine, padre Congar restò tuttavia un teologo appassionato e sensibile, libero da ideologie e da estreme tentazioni. Al di là del suo personale destino, è tutto un pezzo di storia contemporanea del cattolicesimo che qui ci si svela, fra crisi e rinnovamenti, scosse e segni di speranza. -
Il cardinale e la città. Studi su Giacomo Lercaro e la chiesa di Bologna
Giacomo Lercaro, il Cardinale per molti che assistettero alle vicende che lo videro come protagonista, è stato arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968. Arrivò nella diocesi petroniana dopo una lunga esperienza genovese e un breve mandato episcopale a Ravenna. Incarnò per circa un decennio l’energico ruolo di difensore del cattolicesimo locale in un contesto che aveva visto a Bologna e in genere nella regione emiliano-romagnola l’affermazione postbellica dei partiti di massa legati al pensiero e alla tradizione politica social-comunista. Fu uno scontro dai caratteri talvolta estremi. Ne derivò l’immagine di un vescovo portatore di una forte progettualità pastorale, soprattutto liturgica, e nel medesimo tempo di una ferrea volontà di resistenza anche ideo- logica contro le istituzioni e le figure del percepito antagonista. La sua partecipazione eccezionale al concilio Vaticano II ne confermò la caratura straordinaria, mentre la pur breve stagione postconciliare da lui vissuta come vescovo attenuò significativamente i tratti dello scontro ideologico degli anni Cinquanta, facendo di Lercaro, da ultimo, il “profeta” di una pace internazionale che la fase più dura della guerra in Vietnam rese peraltro sostanzialmente utopistica. -
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione?. Vol. 1: Diritti fondamentali, dati personali e regolazione
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione? Da questo interrogativo è partita la ricerca promossa da Astrid sulle problematiche giuridiche derivanti dalla diffusione dell’intelligenza artificiale (IA). I sistemi di IA sono ormai entrati nella vita di tutti i giorni e sono utilizzati nei più vari settori. Lo sviluppo di algoritmi di nuova generazione e di tecniche sempre più sofisticate di trattamento automatizzato dei dati offre nuove opportunità ma, allo stesso tempo, pone complesse sfide che investono pressoché ogni area del diritto. Le une e le altre, le opportunità e le sfide, sono state oggetto della ricerca svolta da un gruppo di esperti riunito da Astrid, composto da oltre settanta professori e ricercatori. I tre volumi che raccolgono i risultati della ricerca offrono un quadro d’insieme dei problemi teorici e pratici connessi alla crescente diffusione dei sistemi di IA e evidenziano l’urgenza di un intervento normativo in materia. Intervento chiamato a promuovere lo sviluppo di una tecnologia ormai indispensabile per la crescita economica e il benessere sociale, da una parte, e a garantire la tutela dei diritti fondamentali e dei principi di libertà e di democrazia su cui si fonda lo Stato costituzionale, dall’altra. In questa prospettiva si muovono recenti iniziative di istituzioni internazionali e sovranazionali, tra cui in particolare la proposta di regolamento dell’Unione europea sull’IA. Questo primo volume ha per oggetto la definizione della nozione di intelligenza artificiale, le problematiche inerenti ai rischi che il crescente impiego dei sistemi di intelligenza artificiale pone per i diritti fondamentali, i principi democratici e la rule of law, nonché la disciplina delle grandi piattaforme online che impiegano in maniera crescente questi sistemi. -
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione?. Vol. 2: Amministrazione, responsabilità, giurisdizione
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione? Da questo interrogativo è partita la ricerca promossa da Astrid sulle problematiche giuridiche derivanti dalla diffusione dell’intelligenza artificiale (IA). I sistemi di IA sono ormai entrati nella vita di tutti i giorni e sono utilizzati nei più vari settori. Lo sviluppo di algoritmi di nuova generazione e di tecniche sempre più sofisticate di trattamento automatizzato dei dati offre nuove opportunità ma, allo stesso tempo, pone complesse sfide che investono pressoché ogni area del diritto. Le une e le altre, le opportunità e le sfide, sono state oggetto della ricerca svolta da un gruppo di esperti riunito da Astrid, composto da oltre settanta professori e ricercatori. I tre volumi che raccolgono i risultati della ricerca offrono un quadro d’insieme dei problemi teorici e pratici connessi alla crescente diffusione dei sistemi di IA e evidenziano l’urgenza di un intervento normativo in materia. Intervento chiamato a promuovere lo sviluppo di una tecnologia ormai indispensabile per la crescita economica e il benessere sociale, da una parte, e a garantire la tutela dei diritti fondamentali e dei principi di libertà e di democrazia su cui si fonda lo Stato costituzionale, dall’altra. In questa prospettiva si muovono recenti iniziative di istituzioni internazionali e sovranazionali, tra cui in particolare la proposta di regolamento dell’Unione europea sull’IA. Questo secondo volume ha per oggetto la dimensione pubblica e privata relativa all’impiego della nuova tecnologia. Esso offre un’ampia analisi, frutto di mirate ricerche effettuate sul campo, dell’impiego dei sistemi di IA da parte delle amministrazioni pubbliche, dei rischi che ne discendono e dei modi con cui poter sfruttare le potenzialità della nuova tecnologia. Ampia attenzione è dedicata al tema della responsabilità per lesioni dei diritti della persona derivanti dall’impiego di sistemi di IA. Infine, il volume analizza il controverso tema dell’impiego dei sistemi di IA a servizio della giustizia, con particolare riferimento al processo civile, penale e amministrativo. -
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione?. Vol. 3: Proprietà intellettuale, società e finanza.
Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione? Da questo interrogativo è partita la ricerca promossa da Astrid sulle problematiche giuridiche derivanti dalla diffusione dell’intelligenza artificiale (IA). I sistemi di IA sono ormai entrati nella vita di tutti i giorni e sono utilizzati nei più vari settori. Lo sviluppo di algoritmi di nuova generazione e di tecniche sempre più sofisticate di trattamento automatizzato dei dati offre nuove opportunità ma, allo stesso tempo, pone complesse sfide che investono pressoché ogni area del diritto. Le une e le altre, le opportunità e le sfide, sono state oggetto della ricerca svolta da un gruppo di esperti riunito da Astrid, composto da oltre settanta professori e ricercatori. I tre volumi che raccolgono i risultati della ricerca offrono un quadro d’insieme dei problemi teorici e pratici connessi alla crescente diffusione dei sistemi di IA e evidenziano l’urgenza di un intervento normativo in materia. Intervento chiamato a promuovere lo sviluppo di una tecnologia ormai indispensabile per la crescita economica e il benessere sociale, da una parte, e a garantire la tutela dei diritti fondamentali e dei principi di libertà e di democrazia su cui si fonda lo Stato costituzionale, dall’altra. In questa prospettiva si muovono recenti iniziative di istituzioni internazionali e sovranazionali, tra cui in particolare la proposta di regolamento dell’Unione europea sull’IA. Questo terzo volume ha per oggetto la dimensione dell’economia e della finanza. Contiene in primo luogo una riflessione circa la possibilità di estendere la protezione offerta dai diritti di proprietà intellettuale non solo ai sistemi di IA, se possiedono le caratteristiche di un software brevettabile, ma anche agli output generati da tali sistemi, le cosiddette invenzioni robotiche. Il volume analizza poi l’incidenza crescente che l’intelligenza artificiale è destinata ad avere sul diritto delle società e, in particolare, sulla corporate governance, e discute infine i problemi nascenti dall’impiego dell’IA nell’ambito finanziario, in particolare nel comparto bancario, mobiliare e assicurativo. -
Diritto e politica nel pensiero di Piero Calamandrei
Il volume analizza il rapporto tra diritto e politica nel pensiero di Piero Calamandrei a partire dalla collaborazione del giurista fiorentino alla riforma del Codice di procedura civile promossa dal Guardasigilli Dino Grandi nel 1939. Questa interessante pagina della storia dell'ordinamento italiano consente di ricostruire il complesso itinerario intellettuale che ha condotto Calamandrei a mettere in discussione il formalismo positivistico della tradizione liberale per approdare al principio di costituzionalità, quale solido argine alla soverchia «onnipotenza del legislatore». In queste pagine Giulio Donzelli mette in evidenza l'impegno scientifico e civile profuso da Calamandrei a favore dell'attuazione della Costituzione repubblicana, cogliendo alcuni profili dell'eredità del giurista fiorentino, quali in particolare l'eticità del diritto, la difesa delle libertà e la responsabilità sociale del giurista, anche grazie ad alcuni appunti inediti di Calamandrei che gettano nuova luce sul rapporto tra diritto e politica.