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La prima profezia. Gregor. Vol. 1
Invece di passare l'estate a giocare con gli amici, Gregor si ritrova a gestire Boots, la sorellina di due anni, che parla come un alieno in miniatura. Un giorno, la piccola pestifera si tuffa oltre una grata e sparisce. Gregor si lancia all'inseguimento e finisce nel Sottomondo, un luogo straordinario e terribile, abitato da umani dalla pelle bianchissima e dagli occhi viola, che si sono anticamente rifugiati sottoterra per sfuggire a una persecuzione, e lì hanno creato un mondo parallelo, dove si vola in sella a pipistrelli giganti, ci si allea con gli scarafaggi e si combatte contro ragni e ratti bianchi... Gregor scopre che anche suo padre, scomparso qualche tempo prima, è disperso nel Sottomondo. Toccherà a lui cercarlo, sulle tracce di un'antica profezia... Età di lettura: da 10 anni. -
La profezia del flagello. Gregor. Vol. 2
Sopramondo, New York: il padre di Gregor e Boots soffre di una misteriosa malattia che gli impedisce di lavorare, e con il solo stipendio della madre e le medicine da pagare, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Non c'è un centesimo per festeggiare il Natale, e spesso perfino la cena è un problema. La situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro. Sottomondo, Regalia: nella capitale del mondo sotterraneo, nelle viscere di New York, i problemi sono ancora più impellenti. Il momento è giunto. La profezia del Flagello parla chiaro. Se non sarà compiuta, il Sottomondo sarà distrutto. Ares e Luxa sanno che la salvezza può venire solo da Gregor di Sopramondo. Che ha giurato di non tornare mai più. Ma un modo per costringerlo c'è. E quando il ragazzo porta la sorellina a Central Park, a giocare con la neve, di colpo la piccola Boots scompare... Età di lettura: da 10 anni. -
Stay. Un amore fuori dal tempo
Anna e Bennett non avrebbero mai potuto incontrarsi: lei vive nel 1995 a Chicago, lui nel 2012 a San Francisco. Ma Bennett si ritrova nel 1995 perché può viaggiare nel tempo, pur con il divieto di cambiare il corso degli eventi, per cercare sua sorella che si è perduta in una dimensione temporale sbagliata. Ma se un battito di farfalla può provocare un uragano all'altro capo del mondo, cosa potrà provocare un sentimento potente come l'amore che nasce con diciassette anni di anticipo? Anna e Bennett si perdono e si ritrovano incrociando i loro destini paralleli, ma dovranno trovare il modo di fermare la corsa dell'orologio che ticchetta nelle loro esistenze. Quanto sono pronti a perdere? Quali conseguenze saranno disposti a sopportare, alterando gli eventi che li circondano? -
Lello il bullo
Lello è uno che sa farsi rispettare, è un furbo, un dritto. A scuola è il capo e se qualcuno si ribella, peggio per lui. Però gli altri giocano a pallone in cortile mentre Lello li guarda dal muretto. Forse c'è qualcosa che non va. Forse non è prepotente, è solo timido. Età di lettura: da 6 anni. -
Dormivo con i guanti di pelle
William Orsini suona il piano. Sta per pubblicare un disco. Ma la sua vita cambia drammaticamente, e si ritrova a dover indossare dei guanti di pelle. Sì, proprio dei guanti di pelle nera, come quelli di uno scassinatore. Ogni istante, giorno e notte, estate e inverno. Si guarda le mani, le ruota, ma non può fare nulla, se non rassegnarsi a quel destino. I guanti diventano la barriera che lo separa dal mondo, dalla sua normalità, e la sua vita si fa sempre meno palpabile. Ciò che ha inseguito da sempre, ora è ciò da cui deve scappare. Se stesso contro se stesso, mentre il mondo lo sfiora appena e rimane immobile. William Orsini è in stallo, ma cerca di ripartire. Sceglie un lavoro creativo così da sembrare un eccentrico. Si veste con abiti larghi e scarpe col velcro, fingendo di seguire strane mode americane. E ama senza mai darsi fino in fondo, come un vecchio e vizioso playboy. Naike, giornalista di una rivista di musica rock, prova a farlo rialzare, ma le ferite del suo passato, in questo sforzo immenso, riaffiorano acute come non mai, ed entrambi scivolano sempre più nei propri buchi neri. Ma è l'amore, nella sua forma più pura e trasversale, a occuparsi di loro, a riaccenderli e a farli tornare a galla. È la vita che toglie, ed è la vita che dà. E anche stavolta va così. -
Dimagrisci con la tisanoreica
"Se decidi di dimagrire con la tisanoreica scegli di curare la salute, di riequilibrare ciò che manca, e non sbilanciare ciò che è in armonia. Intraprendi un regime alimentare disintossicante, del fisico e dello spirito. E una volta raggiunta l'armonia interiore, ti garantisco che ti amerai di più. Avrai più cura di te e sorriderai molto più spesso. Non soffrirai la fame, perché i cibi che prevede saziano senza appesantire. E sono gustosi: le vecchie diete, fatte di un uovo sodo con qualche foglia di insalata scondita, non giovano certo al buonumore. Questo vuol dire scegliere la tisanoreica: dimagrire, in salute, senza rinunciare al piacere del cibo."""" In questo libro, Gianluca Mech svela i segreti della dieta di cui tutti parlano. Spiega i fondamenti scientifici su cui si fonda e insegna come seguirla nel migliore dei modi, presentando anche tante gustose ricette che rendono il mettersi a dieta un piacere." -
G. Vi racconto Gaber
Questo libro è un evento. Una storia che aspettavamo ci venisse raccontata. Un tuffo in un mondo che suscita nostalgia anche in chi non l'ha vissuto. A dieci anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, il suo storico coautore e amico Sandro Luporini rompe l'ormai leggendario riserbo, e dal suo inviolabile rifugio viareggino apre le porte su uno dei più straordinari sodalizi artistici degli ultimi decenni. Svelando un tesoro di cui è il più autorevole custode. Racconta le discussioni, le idee, i dubbi, le storie, qualche volta le coincidenze che hanno dato origine ai loro capolavori: cosa intendevano veramente in certe canzoni troppo spesso fraintese, da dove è nata la battuta ""quasi quasi mi faccio uno shampoo"""", o che """"...volevamo dire 'libertà è spazio di incidenza', ma anche senza essere musicisti si capisce bene che una roba così non si poteva proprio cantare"""". Ma anche i particolari di un uomo fuori dall'ordinario, ironico e curioso di tutto, che lavorava anche quando sembrava fare altro e andava al mare con le Clark. Il bel pretesto narrativo è l'incontro tra Luporini e un ragazzo giovane, attento e appassionato che non ha avuto la fortuna di conoscere il Signor G e la sua epoca. Il risultato è puro Gaber: intelligenza, ironia, e una profondità che appena rischia di diventare pesantezza ha uno scarto, un guizzo, e ritorna meravigliosamente leggera. """"G."""" è quanto di più vero e definitivo si potesse scrivere su Giorgio Gaber. Sandro Luporini riesce nel miracolo di restituirci quello stile..."" -
Il mio sole è nero
Mérida 1941: Isabel Mola tiene saldamente per mano suo figlio sul marciapiede di una stazione immersa nel silenzio. Deve lasciare la Spagna al più presto. Deve soprattutto lasciare suo marito, un crudele e fanatico falangista. Il complotto messo in atto per ucciderlo è fallito, Isabel è stata tradita dall'uomo che diceva di amarla. Non partirà. Barcellona 1977: Maria Bengoechea è una giovane avvocatessa che ha appena vinto una causa importante. E riuscita a far condannare un ispettore colpevole di aver torturato e ridotto in coma un informatore della polizia. Non sa di aver scoperchiato un tragico vaso di Pandora. La condanna di quell'ispettore riapre infatti un'oscura vicenda che affonda le sue radici nella Spagna filonazista degli anni successivi alla Guerra civile: un quarantennio di odi, vendette, furori, di cui Maria è stata sempre ignara, anche se scorrono nelle sue vene e hanno segnato a fondo la storia della sua famiglia. Qualcosa la unisce a quella Isabel scomparsa in una stazione di provincia, un legame tenuto per anni gelosamente segreto, una catena di intrighi, tradimenti, vendette che si sono perpetuate nel corso di tre generazioni, trasformando ogni volta le vittime in carnefici. E che oggi presentano il conto. Perché il passato non si dimentica, le colpe dei padri ricadono sempre sui figli, e il destino segue senza pietà il suo cammino circolare e inesorabile. -
La devozione e lo smarrimento
La poesia di questo terzo libro di Mariella Cerutti Marocco è una poesia essenzialmente della memoria. E infatti l'acuta, eppure discreta, sensibilità lirica di questa poetessa si sviluppa soprattutto a partire dal riaffiorare di immagini ed episodi di un passato ineludibile, sempre attivo come dolente materia d'affetti nella coscienza di chi racconta. La parte centrale del libro, infatti, è un vero e proprio romanzo lirico per frammenti, condotto in terza persona, dove si impongono, come elementi e figure chiave, il tenue colore di un'infanzia tenera ma inquieta e la centralità, destinata a sfumare in un drammatico distacco, di un padre amatissimo. La devozione e lo smarrimento è dunque un'opera in cui si manifestano la fedeltà di un legame che il destino ha voluto precocemente sciogliere e il senso di desolazione e irrimediabile perdita che ne è conseguito. Ma il libro, nel suo insieme così compatto e organico, va ancora oltre, imponendosi sia per l'equilibrio della sua visione dell'esistere attenta ai battiti di un cuore sempre vigile sia per la sua indagine ""meticolosa e oscura"""" della quotidianità, tra presente e passato remoto. Ma anche per l'improvviso riproporsi onirico di antichi percorsi di paura e piacere, o per quell'aura diffusa e sottilmente coinvolgente di una quieta malinconia enigmatica. Introduzione di mario Santagostini."" -
Il Re della Cocaina. La mia vita con Roberto Suárez Gómez e la nascita del primo narco-stato
Conosciuto sulla stampa internazionale come ""il Re della Cocaina"""", Roberto Suárez Gómez a metà degli anni Settanta inviava quasi due tonnellate di pasta di coca al giorno dai suoi laboratori nella giungla boliviana ai soci del cartello di Medellín, detentori del know how della raffinazione della droga. La sua compagnia, La Corporación, definita """"la General Motors della cocaina"""", nel giro di pochi anni raggiunse il monopolio assoluto della produzione e del traffico di questa sostanza verso Stati Uniti ed Europa. Erede di una ricca famiglia di imprenditori che fondarono all'inizio del secolo scorso l'impero del caucciù, Suárez entrò nella politica boliviana grazie all'appoggio di Klaus Barbie, il """"Boia di Lione"""", criminale nazista e """"consulente"""" di diverse dittature in America Latina, e fu tra i finanziatori del golpe che in Bolivia portò al potere García Meza, noto come """"il narco-dittatore"""". Stipulò accordi milionari con i governi di Cuba e delle Bahamas per garantirsi i corridoi di entrata della cocaina negli USA, ebbe legami con i mafiosi italiani e con Roberto Calvi, stabilì contatti sotterranei con la CIA attraverso la mediazione di Manuel Noriega... Ayda Levy, vedova di Roberto, dal quale si separò negli anni Ottanta, quando si rese conto del suo coinvolgimento nel narcotraffico, racconta gli anni trascorsi accanto al più importante produttore di droga del mondo, svelando i dettagli della sua vita sontuosa, ma anche gli incredibili retroscena..."" -
La tavola Doria
Scomparsa ormai da decenni e data per dispersa, la Tavola Daria - il dipinto raffigurante una scena della battaglia di Anghiari e da alcuni attribuito a Leonardo da Vinci, da altri a un pittore toscano del Cinquecento - è stata ritrovata in una stanza blindata di Ginevra nel maggio 2012, al termine di una lunga e complessa ricerca. Al di là dell'inestimabile valore artistico dell'opera, il suo rientro in Italia è prezioso perché consentirà di approfondire lo studio di una delle pagine più controverse della storia dell'arte del Cinquecento, quella relativa alla commessa che Pier Soderini, gonfaloniere della Repubblica fiorentina, fece a Leonardo da Vinci nel 1503. La Signoria di Firenze, infatti, aveva deciso di affidare a lui e a Michelangelo il compito di illustrare due degli episodi più gloriosi della sua storia: le vittorie conseguite sulle truppe di Filippo Maria Visconti guidate dal condottiero Niccolò Piccinino ad Anghiari il 29 giugno 1440 e sui pisani a Cascina il 28 luglio 1364. Louis Godart avanza l'ipotesi, suffragata da una minuziosa analisi iconografica, che la Tavola Daria sia l'episodio centrale del cartone preparatorio, di cui parlano le fonti cinquecentesche, eseguito da Leonardo e da alcuni collaboratori nella Sala del Papa di Santa Maria Novella, prima di trasferirsi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per realizzare l'affresco. -
Conversione. Una storia personale
"Questo libro Leonardo lo scrisse per una necessità. Lui non era un predicatore. Faceva qualcosa di meglio: insegnava con il suo modo di comportarsi. Senza volerlo - almeno esplicitamente - apparteneva più alla categoria dei testimoni che a quella dei propagatori. Per questo il libro che scrisse non è lo scintillante discorso di una teoria ma un pezzo di vita vissuta."""" Così, a dieci anni dalla scomparsa di Leonardo Mondadori Joaquín Navarro-Valls commenta, nell'introduzione che accompagna la nuova edizione di questo volume, il racconto del suo ritorno alla fede. Ciò che colpisce è l'autenticità della testimonianza di un uomo che, a un certo punto della propria vita, sentì il bisogno di """"recuperare ogni giorno se stesso"""". E di mettere a nudo il proprio cammino interiore in pagine che - sempre nelle parole di Navarro-Valls - sono divenute """"verità fatta vita e non una lectio magistralis teoretica, da accademia"""". Eppure la sua conversione sembrò a molti, ieri come oggi, qualcosa di """"inopportuno"""". Ancor più se si considera che non fu solo la generica riscoperta della religione ma piuttosto l'accettazione piena del cattolicesimo più ortodosso. Un'educazione non strettamente religiosa, due divorzi, tre figli, gusti e abitudini della borghesia laica milanese, il ruolo di presidente nella grande azienda che porta il nome del nonno Arnoldo. Ma poi, per Leonardo """"qualcosa"""" avvenne. Un imprevisto che diede senso nuovo e luce insperata alla sua vita." -
Metamorfosi. Testo latino a fronte. Vol. 5: Libri X-XII.
Siamo, nella narrazione sinuosa di Ovidio, alla generazione immediatamente precedente quella della guerra di Troia. Dominati dal canto di Orfeo che ha perso Euridice, i Libri X-XII raccontano alcune tra le storie più belle di tutta l'opera, nella quale si fondono ora epica e storia mitica del mondo. E Orfeo stesso che si presenta agli Inferi reclamando la sposa uccisa dal morso di un serpente e che poi la perde per essersi voltato a guardarla mentre la conduce fuori dall'Averno. Fugge allora in luoghi remoti consolandosi col canto e narrando la storia di Ganimede. Da questa nasce quella di Giacinto, e poi quella di Pigmalione, che a sua volta fa emergere quella di Venere e Adone. E quando Orfeo viene fatto a pezzi dalle Baccanti, subito viene evocato Mida, e poi Esione, e quindi Peleo e Teti, i genitori di Achille. Allora prende il via la fondazione di Troia, e il racconto dell'immane guerra. In mezzo, ecco però la storia delicata e dolente di Ceice e Alcione: dell'uomo che, per consultare l'oracolo, s'imbarca, incontra una furibonda tempesta, annega; e della sposa che - avvisata da Morfeo nelle vesti del marito - vuole raggiungere il corpo di lui nel mare e si getta saltando dal molo. -
Il paradiso dei lettori innamorati. Conversazioni con grandi scrittori sui film che amiamo e detestiamo
Quali sono i film della nostra vita, quelli che ci hanno emozionato di più e ai quali torniamo volentieri con il cuore e la mente? A tanti sarà capitato, in una serata tra amici, di elencare i film preferiti. È una scelta nella quale, oltre al valore della pellicola, hanno un ruolo il luogo, l'occasione e la compagnia ma che, certo, nasconde anche una parte intima e profonda di tutti noi. Ma cosa succede quando a guardare un film è uno scrittore? È possibile che il suo linguaggio, i temi che tratta e il suo mondo poetico ne siano in qualche modo influenzati? Perché preferisce un film anziché un altro? E, se è uno scrittore il cui mondo interiore avvertiamo affine, amerà pellicole a noi care? Antonio Monda, che dedica la sua vita alla letteratura e al cinema, ed è da sempre interessato al rapporto tra la parola scritta e l'immagine, offre in queste pagine una risposta originale. Intervistando venti scrittori di lingua inglese, di età e stili diversi, da Philip Roth a Martin Amis e Don DeLillo, da Chuck Palahniuk a Zadie Smith, e ponendo loro una semplice domanda - ""Quali sono i cinque film della tua vita?"""" -, ha ricevuto la rivelazione di cosa rappresenti nell'intimo l'immagine per chi è capace di trasformarla in parole. Infatti, afferma l'autore, """"di cosa parliamo quando parliamo di cinema? Alla fine mi sono reso conto che queste liste di film così diversi rappresentano uno specchio che cattura un momento fuggente, e riflette un'immagine parziale, ma illuminante, della vita di chi li ama."" -
Il pennello e la spada. La via del samurai
Il samurai, leggendaria figura di guerriero sospesa tra mito e realtà, esercita da sempre un grande fascino che è giunto immutato fino a noi. Ma qual è la sua vera essenza e in che cosa consiste la sua modernità, ancora oggi fonte d'insegnamento nella vita quotidiana, nell'etica e nella politica? A questi interrogativi tenta di dare una risposta Leonardo Vittorio Arena in un testo che mescola saggio e narrazione, ricostruzione storica e riflessione filosofica. Il samurai viene analizzato in una duplice prospettiva, culturale e bellica. Ispirandosi al pensiero di Sunzi, secondo cui non si può combattere senza una strategia, né si può vincere senza avvalersi della teoria, i samurai coltivano l'arte (nelle sue molteplici manifestazioni) e la lotta come discipline distinte ma complementari. La lettura dei classici della letteratura e della poesia giapponese, la meditazione filosofica e religiosa, la scrittura di versi sono esercizio sterile se separato dalla vita, dall'azione guerresca, e quest'ultima diventa senza scopo e destinata alla sconfitta se privata della conoscenza. La via maestra per un vero samurai è, dunque, quella del pennello e della spada. Sulla base di questo concetto, l'autore approfondisce vari aspetti che caratterizzano la figura del samurai: il complesso rapporto con le donne, l'ambiguità sessuale, il modo polivalente di concepire il sacro, ""frequentando"""" varie religioni, l'influsso esercitato dallo zen, e il ruolo determinante della morte."" -
Le donne dalla caviglia in giù. Storia delle scarpe e delle donne che le hanno indossate
"Belle scarpe!"""" Basta questa frase per creare una connessione tra donne. Subito si aprono le porte al dialogo: si può parlare delle scarpe... e di noi. È da questa consapevolezza che nasce il libro di Rachelle Bergstein, oltre che dal suo grande amore (quasi un'ossessione) per le scarpe. """"Le donne dalla caviglia in giù"""" ripercorre la storia della calzatura nel Ventesimo secolo, mostrando come i mutamenti che hanno coinvolto la società, il cinema e la quotidianità possano essere raccontati anche attraverso l'evoluzione delle forme e degli stili di questo indispensabile accessorio. E lo fa con intelligenza e brio, partendo dalle suffragette (che per prime hanno liberato i piedi dalla morsa dell'estetica in favore della comodità) e arrivando a un personaggio immaginario, la Carrie Bradshaw di """"Sex and the city"""" (in grado di lanciare delle mode e di convincere le donne che possedere un paio di meravigliosi - e costosissimi - tacchi a spillo sia una delle cose più appaganti della vita). Ma la storia delle scarpe è fatta anche di straordinari artigiani, di imprenditori lungimiranti, di stilisti coraggiosi e visionari: da Ferragamo, che ha studiato anatomia del piede, a Manolo Blahnik, che non si è fatto scoraggiare quando le suole di gomma di una sua creazione si sono piegate, al dottor Maertens, che ha creato uno stivale adatto a sostenere un piede infortunato, fino ai fondatori della Nike, che vendevano scarpe dal cofano della macchina." -
Tragedie, sogni e misteri
In occasione dei centocinquant'anni dalla nascita di d'Annunzio, si completa con il teatro l'edizione delle sue opere nei Meridiani. I due tomi, a cura di Annamaria Andreoli con la collaborazione di Giorgio Zanetti, raccolgono, per la prima volta, corredate di ricchissimi apparati, tutte le opere drammatiche dannunziane, da ""Francesca da Rimini"""" alla """"Figlia di Iorio"""", dalla """"Fiaccola sotto il moggio"""" a """"Fedra"""" e al """"Martyre de saint Sebastien"""", solo per citare le più celebri. Versatile e aperto a ogni sperimentazione, d'Annunzio lascia nel suo tempo il segno sull'intero mondo dello spettacolo: tragedia, commedia, melodramma, sacra rappresentazione, pantomima, balletto, cinema (film e documentario). Ogni testo è accompagnato da un'introduzione che ne ripercorre le fasi ideative e compositive, soffermandosi poi sull'allestimento scenico, sulla regia, sugli interpreti e sulle reazioni del pubblico, e da note esplicative, indispensabili quando si tratta di drammi storici di ambientazione remota o esotica. Anche il saggio cronologico è mirato alle opere teatrali: sottolinea la centralità del teatro nella vita di d'Annunzio e getta nuova luce sulla sua travagliata relazione amorosa con Eleonora Duse, grazie a documenti solo di recente recuperati. Non meno nuovo risulta il suo rapporto con il cinema, di cui è pioniere entusiasta, sia in veste di soggettista che di teorico."" -
Romanzi e racconti
II Meridiano propone un'ampia scelta di narrativa breve e lunga, a partire da ""Itinerario di Paolina"""" del 1937, """"ricordi di una donna che rievocava, in terza persona, la sua infanzia e la sua adolescenza"""". Tra i romanzi, il più famoso è """"Artemisia"""" (1947), che ripercorre la vita della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi, """"una delle prime donne che sostennero colle parole e colle opere il diritto al lavoro congeniale"""". Anche gli altri romanzi presentati sono ciascuno una perla: """"Il bastardo"""" (1953), una """"storia di famiglia"""", espressione di una società """"intimamente logorata""""; """"Noi credevamo"""" (1967), ispirato alle vicende del nonno rivoluzionario calabrese; """"La camicia bruciata"""" (1973), in cui la Banti colloquia con Marguerite d'Orléans; """"Un grido lacerante"""" (1981), pagine scritte a dieci anni dalla scomparsa di Longhi, compagno di una vita. Inframmezzati ai romanzi, in ordine cronologico, sono collocati i racconti, tratti da raccolte che spesso già nel titolo dicono l'appartenenza alla """"rivoluzione"""" femminile e il profondo interesse dell'autrice per le """"epoche di profonda crisi""""."" -
Romanzi e racconti. 1952-1966. Vol. 1
II Meridiano, primo di due che offrono l'opera omnia di Malamud con molte nuove traduzioni, propone i romanzi e le raccolte di racconti pubblicati tra il 1952 e il 1966. A ""The Natural"""" (1952) e """"The Assistant"""" (1957), presentati con i titoli """"Il fuoridasse"""" e """"II giovane di bottega"""", si affiancano """"Una nuova vita"""" (1961) e """"L'uomo di Kiev"""" (1966), e i racconti di """"II barile magico"""" (1958) e """"Prima gli idioti"""" (1963). Autore peculiare per lo stile e la lingua ingannevolmente semplici e a tratti sorprendenti ottenuti trasferendo nell'americano le cadenze e l'ironia dello yiddish, Malamud affronta spesso nella sua narrativa il tema del """"doppio"""" e quello dell'identità ebraica, offerta, ripudiata e amata, dando vita a personaggi attraverso i quali però offre un ritratto dell'umanità tutta. Il suo sguardo introspettivo e spietato eppure così indulgente e partecipe dà spessore ai protagonisti delle sue storie, li rende commoventi irritanti, umani. Il saggio introduttivo è firmato dal critico inglese Tony Tanner. La cronologia e le dettagliate notizie sui testi si devono a Paolo Simonetti."" -
Sulle nature dell'universo. Testo latino a fronte. Vol. 2
"Dio dunque non sa di se stesso che cos'è, perché non è un """"che cosa""""."""" Questa frase sconcertante si legge verso la fine del Libro II del """"Periphyseon"""" di Giovanni Scoto Eriugena. È la formulazione esplicita di quella """"ignoranza divina"""" che costituisce uno dei temi principali di questo Libro: """"il più labirintico dei cinque"""", pieno di digressioni, excursus, e persino di riflessioni sulla natura e le diverse specie di digressioni. Se infatti il suo tema centrale è la seconda divisione della natura - la natura che è creata e crea, cioè le cause primordiali - gli argomenti che emergono nel corso della trattazione sono molti e affascinanti: il ritorno di tutte le cose alla loro origine divina, l'ascensione di Cristo come viaggio che supera la separazione fra terra e cielo, la processione dello Spirito dal Padre e non dal Figlio, le triadi divine e umane, il compimento della divisione di tutte le sostanze nella natura umana. Scritto in un latino straordinario da uno dei pochissimi filosofi del Medioevo che conoscessero il greco, e profondamente influenzato dal pensiero di Padri greci quali Basilio, Massimo il Confessore, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo, e qui, nel Libro II, ispirato non soltanto alla speculazione neoplatonica, ma anche a un mito cosmogonico più antico, """"Sulle nature dell'universo"""" è vibrante testimonianza personale che si presenta come """"racconto immaginario di un'immagine""""."