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Letteratura francese. Vol. 2: Dall'Ottocento al XXI secolo.
Questa letteratura francese in due volumi può apparire classica nella sua organizzazione. Lo è, ma solo in parte. L'impostazione risponde ad un'idea di fondo: senza classicismo non c'è lontananza, sguardo, e non c'è spessore storico. Il classicismo è ciò che, posandosi, ci consente di essere pensato, teorizzato, studiato nella sua piena estensione. Il fenomeno - il moderno - in quanto volatile e sempre nuovo, invece, ci sfugge. Nostro intento è consentire al lettore una visione d'insieme stabile della letteratura francese, attraverso una periodizzazione consolidata dalla storia del pensiero. Su di essa potrà essere praticato, ogni volta, quel necessario esercizio del dubbio che muove questa stabilità e la sottopone a discussione, movimento, variazione. Quel che viene offerto al lettore non è un monumento collettivo, un pantheon di scrittori da celebrare, ma un insieme organico di saperi e occasioni critiche che permettano al contempo di conoscere e valutare, costruire e discutere, anche attraverso l'incontro con il testo. La letteratura francese si distingue, oltre che per estensione, per certa coerenza culturale. È proprio questa coerenza di matrice classica che, profilandosi netta sul panorama europeo, ci insegna ad apprezzare il valore della distanza: la quale, sola, permette l'esame critico, rinnovando così il pensiero e la letteratura stessa. -
La forma universal di questo nodo. La cultura di Dante
La scienza e la letteratura italiana, in periodi più o meno lunghi delle loro rispettive storie, sono state amiche o compagne; a partire dal Cinquecento i saperi umanistici e i saperi scientifici hanno però cominciato a dividersi, e le separazioni e specializzazioni accademiche tardo-ottocentesche li avrebbero poi fatti divorziare per sempre. Questo volume, che esce nel settecentocinquantesimo dalla nascita di Dante, è il frutto di un sodalizio fra uno scienziato e un letterato. Il suo ambizioso obiettivo è di segnare in qualche modo la strada, ben oltre l'esegesi dantesca, come proficuo luogo d'incontro fra conoscenze diverse. Perché il viaggio intrapreso per ricondurre Dante, pur nell'altezza e nella complessità di un'arte e di un pensiero ineguagliabili, all'umana misura di un serbatoio di esperienze e di conoscenze sempre ben ancorate alla terra, sia anche un modo per sentirlo in futuro ancora più vicino, per considerarlo ""uno di noi""""."" -
«L'unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)
Nel volume viene ricostruita nella sua interezza e complessità la storia del rapporto plebiscitario tra potere politico e adesione di massa nell'Europa contemporanea. Frutto di studi e ricerche pluridecennali, il volume solleva questioni cruciali della modernità politica, racconta e interpreta in una prospettiva comparata i plebisciti e i fenomeni da essi innescati, muovendosi attraverso un arco temporale di due secoli; una ventina di aree nazionali europee; una serie di nodi che arrivano a toccare la natura stessa della democrazia (e dell'anti-democrazia); una pluralità di regimi, esperienze politiche e figure storiche, dai due Napoleone a D'Annunzio, da Mussolini a Hitler, da Franco a Salazar, fino a De Gaulle e Gorbachev. Alla storia si aggiunge l'attualità: se il plebiscitarismo appare ancor oggi una delle facce più evidenti della politica nel contesto europeo, questo libro giunge a trattare vicende che molto ci riguardano, come cittadini del secolo XXI. -
Vittime e sopravissuti. Gli esperimenti nazisti su cavie umane
Questo libro, basato su una vasta ricerca portata avanti su una grande quantità di fonti, mette in luce pratiche, obiettivi, logiche, estensione e luoghi degli esperimenti nazisti. Gli esperimenti non furono soltanto atti di crudeltà occasionale o monopolio di pochi medici SS, di cui Mengele resta la figura iconica, ma parte integrante del processo di distruzione razziale. La ricerca nazista sugli esseri umani non era priva di etica; era l'etica a essere stata plasmata dall'ideologia nazista: il dovere del medico non era più verso il singolo paziente, ma verso la nazione e la razza. La sperimentazione medica coercitiva nazista viene descritta come fenomeno a sé stante, con una sua evoluzione, che non si esaurisce all'interno dei campi di concentramento. Nuova è anche l'attenzione riservata non ai soli perpetratori, ma anche e soprattutto alle vittime di cui si va a ricostruire, per quanto possibile, l'identità e l'esperienza. -
Storia romana
Nato all'interno dell'università e per l'università, il volume ripercorre la storia romana dalle prime attestazioni dei più antichi popoli italici alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, senza rinunciare a seguire le prime fasi dei regni romano-barbarici e dell'Impero bizantino. La storia politica di Roma viene delineata seguendo la lunga parabola di una città che, dalle lotte per mantenere la propria indipendenza e affermare la sua egemonia nel Lazio, è arrivata a dominare il Mediterraneo e l'Europa e a lasciare un'impronta indelebile nella storia. Le sezioni narrative sono precedute da un breve capitolo in cui si propongono alcune nozioni introduttive fondamentali allo studio della storia romana. In appendice al volume si troverà una bibliografia essenziale per chi desiderasse approfondire i temi affrontati e una rapida rassegna di alcuni dei siti Internet di maggiore interesse per lo studio del mondo romano. Quadri cronologici, schemi, stemmi familiari e un ampio apparato cartografico aiutano il lettore a seguire la narrazione storica. -
Montale
Non un'altra opera da aggiungere ai tanti studi specialistici su Montale, ma un'introduzione al mondo del poeta, alla sua vita e alla sua scrittura. Al centro di questo libro, scandito in cinque capitoli cronologicamente disposti, è la molteplice attività di Montale: poeta ma anche narratore, intellettuale, giornalista, traduttore. Esposta in maniera accessibile ad ogni lettore, la vicenda dello scrittore genovese viene presentata attraverso la ricostruzione dell'ambiente umano e culturale in cui visse e il modo radicale con cui affrontò le questioni capitali della condizione umana (che Montale condivide con la grande letteratura del Novecento) senza trascurare l'analisi di alcuni testi ritenuti essenziali, i dati linguistici e stilistici e il rapporto con la tradizione. Interrogandosi sempre sui temi centrali dell'origine e del paesaggio e sull'eredità che Montale ha lasciato al nostro tempo. -
Tra politica e antipolitica. La nuova «società civile» e il movimento della rete (1985-1994)
Da realtà diverse sia per orientamento culturale che per provenienza politica nasceva nel 1991, in un momento di profonda crisi del sistema politico internazionale ed italiano, il movimento della Rete, la prima esperienza postideologica del secondo dopoguerra. In essa confluirono credenti disillusi dalla DC e critici nei confronti dell'unità politica dei cattolici, e militanti della sinistra disorientati per la crisi progettuale del comunismo e la disgregazione delle organizzazioni storiche che si rifacevano a tale utopia. Il libro traccia il percorso di un gruppo, di una generazione di giovani - tra cui Leoluca Orlando, Nando Dalla Chiesa, Diego Novelli - che intendeva rinnovare profondamente la politica sulla base di principi etici, e che, dopo la sconfitta elettorale del 1994, avrebbe convogliato il proprio sforzo progettuale e l'impegno politico nell'esperienza dell'Ulivo di Romano Prodi. -
Storia del pensiero politico islamico. Dal profeta Muhammad ad oggi
Lo studio del pensiero politico è fondamentale per comprendere i caratteri di una cultura, quella islamica, in cui la religione ha evidenti ricadute nell'ambito pubblico, sociale e istituzionale. Il libro raccoglie quindici saggi di studiosi affermati e di giovani ricercatori, italiani e non, che ricostruiscono le tappe principali della storia del pensiero politico islamico dal profeta Muhammad ad oggi. Prima opera di questo genere pubblicata in Italia, il libro si occupa non solo dei consueti temi del pensiero politico islamico (il califfato, la distinzione tra sunniti e sciiti, il confronto con la modernità), ma anche di aspetti di solito poco considerati (i rapporti tra mistica e politica, le donne e la politica, il pensiero politico di aree apparentemente periferiche come il mondo turco e mongolo). Gli argomenti sono ordinati tematicamente in modo diacronico, più che per correnti o singole personalità. -
Lineamenti di sociologia del diritto
Questo libro nasce dalla convinzione, condivisa dai suoi autori, che non sia possibile comprendere il diritto osservando solo il diritto. Un giurista che conosca soltanto le «proposizioni giuridiche» non sarà mai un buon giurista. Concetti giuridici fondamentali, quali lo stato, la proprietà, i diritti umani, cambiano il loro significato con il mutare della società e, se è vero che il diritto è un fenomeno sociale, non esiste descrizione dei fenomeni giuridici che non implichi una sua osservazione da prospettive diverse. In nove brevi capitoli, il libro offre una riflessione sui principali temi del dibattito giuridico e politico, ai quali la sociologia del diritto può dare un contributo rilevante. È uno strumento utile agli studenti di diritto per acquisire una maggiore consapevolezza critica degli istituti giuridici con i quali dovranno operare; ma è anche una lettura utile a quanti, giuristi o cittadini, vogliano scoprire nuove dimensioni del fenomeno giuridico, messe in ombra dalle narrazioni spesso autoreferenziali della scienza giuridica. -
Illusioni mediterranee. Il dialogo euro-arabo
Lo shock petrolifero del 1973 impose alla Comunità Europea una elaborazione in termini completamente nuovi del rapporto con i paesi produttori e, più in generale, con le nazioni della sponda meridionale del Mediterraneo. Il collegamento tra importazioni di greggio e iniziative finanziarie diventò così il cardine di un dialogo che si inseriva nello sforzo del vecchio continente industrializzato di garantirsi gli approvvigionamenti energetici. L'iniziativa divenne quasi subito un importante banco di prova per una politica estera comunitaria chiamata a costruire una strategia mediterranea di più ampio respiro in un contesto di nuovo protagonismo del sud del mondo. In breve tempo, però, la difficoltà di risolvere le divergenze intracomunitarie, i pesanti condizionamenti della guerra fredda e l'impossibilità di sciogliere il nodo del conflitto arabo-israeliano evidenziarono i limiti di un progetto destinato a non dare i frutti sperati. -
Filosofia morale. Fondamenti, metodi, sfide pratiche
La filosofia morale è una disciplina fondante della formazione filosofica. Oltre a un ricco patrimonio di autori e testi, il dibattito ha delineato un insieme riconoscibile di temi e problemi condivisi da chi riflette sulle questioni etiche. Questo libro mira a offrire gli strumenti per il pensiero filosofico morale, secondo una partizione ormai consolidata: i fondamenti del discorso morale, i tipi principali di teorie normative e le sfide pratiche che, soprattutto nei tempi più recenti, sono divenute ineludibili per la società contemporanea. Il suo percorso attraversa i testi e gli autori classici nel quadro di un accesso ordinato ai problemi principali della disciplina, presentando le questioni dal punto di vista delle tre principali tradizioni normative presenti nella filosofia contemporanea, quella deontologica, quella consequenzialista e quella delle virtù. Gli autori del volume provengono da prospettive e metodi diversi, ma hanno condiviso l'approccio analitico alla trattazione dei problemi etici che costituisce l'ossatura del volume. Si è così inteso offrire un manuale plurale di etica filosofica, che vuole favorire la discussione e la ricerca in un ambito sempre più studiato e ricco di stimoli per il pensiero e l'azione. -
Libia 1911-1912. Immaginari coloniali e italianità
L'Italia va alla guerra per conquistare il suo 'posto al sole' senza realmente sapere cosa troverà sull'altra sponda del Mediterraneo. Il volume analizza la propaganda coloniale e, in particolare, la stretta relazione tra la costruzione narrativa della colonia libica e le trasformazioni dell'italianità. All'iniziale studio degli immaginari sulla Libia precedenti il 1911, segue una disamina di quelle voci che si mobilitarono a favore della guerra, partendo dai nazionalisti di Enrico Corradini con i riferimenti all'Impero romano, al Risorgimento, al mito della 'terra promessa'. L'archivio coloniale è indagato anche attraverso lo studio delle omelie funebri per i soldati caduti durante la guerra, con immagini che vanno dal buon soldato al figlio della patria. Un altro campo d'analisi è quello dell'infanzia: i discorsi dei docenti sul conflitto, del ""Corriere dei Piccoli"""" e della letteratura per ragazzi lavorano per """"costruire"""" i corpi dei piccoli italiani. Non manca, infine, lo studio della letteratura interventista: Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli, Filippo Tommaso Marinetti, Matilde Serao, Ezio Maria Gray, Umberto Saba, Ada Negri, Giovanni Bevione."" -
La letteratura portoghese. I testi e le idee
Il libro è un'antologia ragionata di testi letterari e saggistici in portoghese seguiti da nuove traduzioni italiane che si propone di fornire al lettore, attraverso un nuovo impianto critico e concettuale, le fonti primarie ed i contesti indispensabili per «pensare» - oltre che per leggere - la letteratura portoghese. Il volume promuove una riperiodizzazione dei materiali letterari letti in chiave di apertura verso i nuovi mondi che il Portogallo ha contribuito - in modo problematico attraverso la relazione coloniale - a fondare. La storia nazionale è scandita dal contrappunto di una triplice teoria imperiale (Asia nel Cinquecento, Brasile in particolare tra fine Seicento e inizio Ottocento, Africa tra fine Ottocento e buona parte del XX secolo) che ne determina il profilo. La cultura portoghese esibisce sempre una piega tra l'elogio dell'universalismo di nazione-impero e la debolezza storica di una marginale piccola patria europea: tratto che ne condiziona in larga misura sia le forme di auto-rappresentazione, sia le dimensioni ed i tempi delle geografie coloniali. Tra Atlantico ed Europa, il Portogallo nel corso dei secoli fa della letteratura il grande archivio in cui si depositano tanto gli emblemi della sua grandezza (spesso solo immaginata) quanto le rovine della sua storia. -
Frontiera Sud. L'Italia e la nascita dell'Europa di Schengen
Il 14 giugno 1985 i rappresentanti di cinque Paesi membri della Comunità Europea (i sei fondatori meno l'Italia) si incontrarono a bordo di un battello ormeggiato nelle acque del fiume Mosella in una cittadina lussemburghese allora semisconosciuta: Schengen. Era l'avvio di un processo destinato a trasformare il significato stesso di frontiera europea e il modo in cui questa era stata storicamente concepita e organizzata. Tutti i protagonisti avevano piena contezza dell'importanza dell'evento, ma nessuno poteva sospettare che sarebbero occorsi dieci, lunghi anni prima che, il 26 marzo 1995, l'area Schengen venisse effettivamente costituita. Nessuno, in particolare, poteva immaginare che, in quel drammatico decennio, il mondo sarebbe completamente cambiato e, con esso, intensità, direzione e composizione dei flussi migratori internazionali. Per la prima volta, uno studio ricostruisce in maniera ragionata e dettagliata tutti i passaggi di questo complesso e affascinante percorso, descrivendo il modo in cui esso ha influenzato e persino plasmato la politica migratoria italiana; nel momento in cui i controlli venivano traferiti all'esterno, infatti, la gestione dei confini dell'Italia divenne improvvisamente interesse, e preoccupazione, dell'intera Europa. -
L' italiano. Varietà, testi, strumenti
L'italiano si articola in un insieme molto complesso di usi e in strutture grammaticali consolidate e variabili e si realizza concretamente attraverso l'elaborazione di testi. In questo manuale la descrizione di tali caratteristiche non si limita a una mera tassonomia di regole né a un prontuario di soluzioni di dubbi linguistici. È invece restituita, con rigore metodologico e in una forma facilmente comprensibile, la grande dinamicità della lingua italiana contemporanea, come strumento di comunicazione e di espressione di una grande comunità di parlanti e come lingua delle istituzioni, della prima alfabetizzazione, di molti mestieri, discipline e scienze, della musica e delle arti, della letteratura e dei mezzi di comunicazione di massa. Nell'uso quotidiano e in quello professionale l'italiano convive con molte altre lingue locali, i dialetti, e con lingue internazionali come l'inglese: perciò in questo manuale il lettore è invitato a riflettere anche sulle dinamiche e gli effetti di tale convivenza. Particolare attenzione ha richiesto anche la nozione di testo e l'analisi delle sue componenti, con l'esposizione dei requisiti necessari per comprendere e manipolare i testi e per descriverne le diverse tipologie. Per agevolare lo studio, si offre anche una descrizione sintetica delle strutture della lingua italiana e si fornisce un quadro aggiornato degli strumenti fondamentali per la ricerca. Completa il volume una ricca antologia di testi con commento linguistico, dalle poesie di Cavalcanti ai documenti istituzionali relativi all'emergenza sanitaria da Covid-19. -
Resa nella guerra totale. Il Regio esercito nel Mezzogiorno continentale di fronte all'armistizio
Il protagonista di questo lavoro è il Regio Esercito, nel corso dei drammatici mesi a cavallo tra il 1943 e il 1944 nel territorio del Mezzogiorno continentale. Quest'area della penisola è attraversata, in quel momento, dal fronte dei combattimenti tra tedeschi e angloamericani. La ricostruzione si snoda attraverso molteplici livelli di analisi: i vertici, i quadri intermedi, la truppa e i rapporti con la popolazione di quest'area. Il volume si dipana prima delineando la situazione di questi territori nei mesi che precedono la sconfitta. A partire da alcuni nuclei più consistenti di fonti militari sono poi proposti alcuni episodi che riguardano le vicende di alcune delle unità in grigio-verde in queste regioni di fronte all'annuncio dell'armistizio. Infine si prova a gettare uno sguardo alla situazione dell'istituzione militare in questa zona nei mesi successivi alla resa. -
Storia del romanzo italiano
Questa Storia del romanzo italiano non offre soltanto un affollatissimo campionario di opere e di autori, bensì intende tracciare la carta d'identità e il diagramma (anche biografico) d'un genere umiliato e offeso, che è giunto a imporsi oggi come il prodotto più appetibile e seducente nel paesaggio letterario contemporaneo. Ma è stato un percorso accidentato: la storia della lenta e faticosa conquista d'un primato. Importa nondimeno avvertire che questo non è un repertorio da consultare, per misurare il valore delle presenze, né per lamentare il numero delle assenze. E neanche è un'enciclopedia, dove cercare ragguagli, notizie, informazioni su determinati autori. E neanche è una galleria di profili preconfezionati, come tante ce ne sono in giro. È bensì (lo dice il titolo) una storia che intende ricomporre linee, ragioni, connessioni, intrecci: propriamente un reticolato di rapporti e intersezioni. L'ideale destinatario del libro è un lettore desideroso di essere informato su come le cose si sono svolte, ma anche curioso di interrogarsi sul perché si sono svolte in quel modo, e non altrimenti. -
La periferia del partito. La DC trentina negli anni del centro-sinistra (1955-1968)
Pur attraversata dalla leadership di uomini di primo piano come Alcide De Gasperi, Flaminio Piccoli e Nino Andreatta, la Democrazia cristiana trentina si sentirà a lungo distante e manifesterà radicale diffidenza rispetto alle dinamiche e alle prospettive politiche discusse nelle sedi nazionali. Una lontananza non solo geografica, germogliata nelle specificità del partito cattolico trentino e corroborata dal particolare contesto politico-istituzionale nel quale si trova a operare. Quasi un sentimento di ""alterità"""" dei leader democristiani trentini, a lungo affascinati dalla prospettiva di un partito federato a quello nazionale, e destinati invece a misurare l'irreversibile avvicinamento del """"loro"""" scudocrociato alla Dc """"romana"""". Questo libro ricostruisce gli anni del centro-sinistra tra il 1955 e il 1968 concentrando lo sguardo sulla distanza tra """"due DC"""", quasi come se quello trentino e quello nazionale fossero partiti distinti. Lo fa con appassionata precisione, ancorato a una ricca bibliografia e attraverso l'utilizzo originale di fonti inedite."" -
Vie della modernità
Il volume raccoglie una serie di studi su alcuni aspetti della cultura filosofica, fra gli Essais di Montaigne e la metà del Seicento. Vi si incontrano autori quali Charron, Gassendi, libertini e aristotelici - oltre Montaigne - considerati nel quadro di ampie e diverse prospettive storiografiche, insistendo fra l'altro sugli esiti 'moderni' dell'erudizione rinascimentale, sul significato e l'importanza della riscoperta di una ragione scettica ed empirica, sul ritorno, dopo Machiavelli, della teoria dell'origine e natura politica delle religioni, sulla nascita di un'etica mondana, libera da presupposti teologici. Temi oggi ampiamente dibattuti, ma su molti dei quali, al momento della stesura dei saggi che compongono questo volume e che coprono un cinquantennio di ricerche, la bibliografia era ancora scarsa. Il libro si conclude con un'intervista 'immaginaria' (ma non per questo, nelle intenzioni dell'autore, meno seria) a Descartes in cui è centrale la discussione dei presupposti teologici del dubbio e della metafisica cartesiana. -
Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986)
Per comprendere le strategie e le criticità dell'antiterrorismo di oggi è necessario rivolgere lo sguardo al passato, quando in Italia e nella Repubblica Federale Tedesca la risposta istituzionale di fronte alla violenza politica armata assunse forme e modalità peculiari. Questo volume, grazie a numerose fonti inedite, riesce a raccontare come le istituzioni decisero di gestire la prima emergenza terroristica. Come cooperarono i governi e gli apparati di sicurezza italo-tedeschi, in uno scambio di informazioni che ha reso internazionale la sorveglianza. Come affrontarono temi ancora attualissimi: il rapporto tra la società e le istituzioni che detengono il monopolio legittimo della violenza, il disciplinamento sociale per controllare le minacce all'ordine costituito, l'equilibrio tra bisogno di sicurezza dello Stato e salvaguardia dei diritti e delle libertà dei cittadini. La storicizzazione di uno Zeitgeist securitario, che ci parla del mondo in cui viviamo.