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L' immaginario
Concepito assieme a ""L'immaginazione"""", l'altro saggio dedicato all'immagine, costituisce una pietra miliare nel panorama della fenomenologia del xx secolo e, più estesamente, delle teorie contemporanee dell'immaginario. Sulla scorta delle indagini degli anni universitari e degli approfondimenti della fenomenologia compiuti durante un soggiorno a Berlino, Sartre riprende autonomamente i cardini del pensiero di Husserl e imbocca un cammino che lo porta a una nuova definizione della coscienza nei suoi rapporti con l'immagine. La tesi radicale di questo saggio denso e meditato è quella dell'incommensurabilità di percezione e immaginazione, nodo teorico che permette a Sartre di ridefinire la natura della coscienza immaginativa e dell'immagine quale oggetto irreale. Andando oltre Husserl, Sartre conferisce così alla coscienza immaginativa uno statuto nuovo e più originario rispetto alla percezione. Questo gesto filosofico è gravido di conseguenze: da una parte viene aperta la strada a una considerazione della vita immaginaria fin nelle sue molteplici manifestazioni (dal sogno all'opera d'arte), attraverso il territorio oscuro dei rapporti tra l'immagine e il pensiero; dall'altra vengono poste le basi di una teoria della libertà dell'immaginario e di un'estetica sui generis che si realizzeranno compiutamente negli scritti filosofici e letterari caratterizzanti, nel secondo dopoguerra, la grande stagione dell'esistenzialismo francese."" -
La fabbrica di San Pietro. Il principio della distruzione produttiva
Lungi dall'essere un tratto peculiare della modernità, la spinta a fare tabula rasa di ciò che preesiste ha radici ben più lontane, come attesta dal XVI secolo la demolizione e ricostruzione di San Pietro in Vaticano, edificio simbolo e fulcro della cristianità. Nel sito noto fin dall'epoca dell'imperatore Costantino sorgeva un'imponente basilica che venne demolita e sostituita dall'attuale possente duomo, alla cui costruzione parteciparono tutti i maggiori artisti del tempo. In un resoconto minuzioso Horst Bredekamp racconta la storia dell'edificazione della madre di tutte le chiese: non il frutto di una meditata pianificazione artistica, bensì l'esito di una febbrile e discontinua realizzazione di idee progettuali divergenti. -
La fenomenologia
Quali sono le origini della fenomenologia? E quali le vie che la riflessione di Husserl ha percorso nel pensiero contemporaneo, assumendo forme e contorni di volta in volta diversi? Ma soprattutto: quali sono i problemi che le animano e quali i metodi che le sono propri e che l'hanno guidata nel dare una risposta agli interrogativi che la riflessione filosofica pone? Sono queste le domande cui in questo libro si cerca di rispondere, proponendo un percorso che, attraverso un'attenta analisi dei principali concetti della fenomenologia husserliana e della galassia fenomenologica che da essa trae origine, permetta al lettore di familiarizzare con una delle vicende teoriche più significative e complesse della filosofia del XX secolo. -
L' imitatore
Figlio di un incontro fortuito in pieno deserto, nato da una dama indiana oppiomane e da un inglese che nel deserto si sono incontrati e mai più rivisti, Pran Nath nasce già orfano, perché sua madre muore di parto e suo padre se l'è portato via un diluvio eccezionale. Tuttavia nasce in una ricca famiglia, vezzeggiato come discendente legittimo fino a quando una serva impicciona lo fa sbattere fuori dalla lussuosa casa. Hanno allora inizio le sue peripezie rocambolesche, attraverso ambienti disparati e a contatto con personaggi divertenti. -
Universi sonori. Introduzione all'etnomusicologia
Il testo è suddiviso in tre parti: la prima descrive le metodologie fondamentali della disciplina (ricerca sul campo, etnografia musicale, trascrizione, analisi); la seconda circoscrive il campo d'interessi dell'etnomusicologia e l'ultima indica alcune delle prospettive che essa adotta. All'elaborazione del volume hanno contribuito esperti di varie nazionalità e scuole, con differenti impostazioni di studio. -
Introduzione alla psicopatologia dell'adulto
Evelyne Pewzner, dopo un breve excursus storico, analizza le potenzialità ma anche i limiti di una classificazione che separa la psichiatria dalla psicopatologia. Descrivendo gli aspetti più critici delle malattie mentali, sottolinea la necessità di un approfondimento clinico rigoroso per avvicinarsi con efficacia al problema della diagnosi, nodo principale della psicopatologia. Gli esempi clinici e i testi presentati mettono in rilievo gli aspetti semiologici e relazionali più caratteristici e le osservazioni dell'autrice indicano che la ricerca di un senso è subordinata all'approccio empirico dei fatti patologici. -
L' arte del ventesimo secolo. Protagonisti, temi, correnti
Dopo la scomparsa della figura, dell'immagine, del quadro stesso, nell'arte sono ormai le forme e gli oggetti della vita a occupare la scena: graffiti, happening, performance, installazioni, arte del corpo e del paesaggio, sino all'irruzione del video e del digitale. Com'è cambiata la nozione di storia dell'arte? Qual è l'origine storica delle tendenze così estreme dell'arte attuale? Quali nuovi criteri di valutazione si sono andati imponendo? Queste sono le domande cui Denys Riout risponde, ampliando il più possibile l'orizzonte degli eventi e suggerendo di conseguenza l'impossibilità di una risposta univoca, offrendo al lettore tutti gli elementi di un quadro artistico e culturale assai complesso. -
Giocatori
Lyle, agente di cambio, e sua moglie Pammy sembrano una coppia in apparenza soddisfatta e felice. In realtà sono due newyorkesi annoiati dal lavoro e dalla vita coniugale. A loro non basta vivere una sola vita: Pammy parte per il Maine insieme a una coppia di omosessuali e diventa l'amante di uno dei due, mentre Lyle avvia una relazione con una misteriosa segretaria e si ritrova doppio agente tra FBI e una cellula terrorista; si sviluppano così, come dice lo stesso autore, ""due trame segrete"""". Un libro che evoca i rischi di catastrofe annidati nella quotidianità, l'attrazione esercitata dalle organizzazioni segrete e l'incombere di dimensioni tecnologiche che spiazzano la personalità."" -
Opere complete. Vol. 4: Scritti 1930-1931.
Prosegue la pubblicazione delle ""Opere complete"""" di Benjamin. Dopo il secondo volume che raccoglie gli scritti degli anni 1923-1927 e il nono dedicato ai """"passages"""" di Parigi, questo nuovo volume è composto principalmente da recensioni che risalgono al biennio 1930-1931."" -
Opera sull'acqua e altre poesie
"Per chi scrive storie all'asciutto della prosa - scrive Erri De Luca l'azzardo dei versi è il mare aperto... è che a cinquant'anni un uomo sente di doversi staccare dalla terraferma e andarsene al largo."""" L'acqua è l'elemento che domina, visivamente e allegoricamente, la prima metà del libro, ponendo le premesse per la più tellurica consistenza della seconda. Un'acqua che si presenta innanzitutto come elemento primordiale." -
Storia dei longobardi
Un saggio storiograficamente impeccabile che non rinuncia alla narrazione.Finalmente una storia dei Longobardi che non patisce la distorsione di un’ottica tutta italiana. Di questo popolo interessantissimo, adatto a un’analisi antropologica e non solo storica, Jarnut segue in alcuni capitoli caratteri e mobilità (forse in Scandinavia, certamente nella Germania settentrionale e nelle odierne Boemia e Ungheria) precedenti la famosa invasione italiana del VI secolo. È un popolo fortemente caratterizzato da un atteggiamento di migrazione totale: non si espande in Italia (come faranno poi i Franchi nell’Vlll secolo), ma vi si trasferisce integralmente, lasciando ben poco di sé nelle regioni di provenienza. Il nuovo insediamento italiano fu poi definitivo, e i Longobardi interpretarono in modo «germanico» modelli bizantini (di Bisanzio erano stati alleati militari), tradizioni circoscrizionali romane e schemi culturali dell’antichità, costituendo per l’ltalia la piú importante cinghia di trasmissione fra il tardo impero romano e il pieno Medioevo. L’ltalia divise in due le vocazioni e i destini dei Longobardi, perché a nord, nella «Langobardia», posero le premesse per il «Regnum Italicum» e per i contatti con altri popoli germanici; a sud, dove dominarono piú a lungo, ebbero contatti stretti con i popoli mediterranei. Il loro cammino verso una vera integrazione latino-germanica fu interrotto dall’invasione di Carlomagno. Di questi aspetti Jarnut dà conto in pagine che non rinunciano alla narrazione e che contengono, utilmente, tutte le informazioni di base. -
La lingua latina
Una descrizione chiara e aggiornata della lingua latina, dalla remota età del Bronzo fino alla dissoluzione dell'impero romano.Leonard R. Palmer si è proposto dì offrire non solo agli studenti di materie classiche, ma anche a chi lavora in altri settori della linguistica e della letteratura, o al profano appena fornito delle nozioni essenziali, una descrizione chiara e aggiornata della lingua latina, dalla remota età del Bronzo fino alla dissoluzione dell’impero romano. Perciò le questioni piú acute nel «tumultuoso mondo della linguistica contemporanea», come l’ha definito altrove Palmer, sono esposte con la massima nitidezza, citazioni ed esempi sono offerti largamente e spesso tradotti, l’articolazione del panorama non risponde solo a un rigore di metodo, ma a un intento di chiarezza, e i minuti dettagli compongono una nitida visione d’insieme. Di particolare interesse la prima parte del volume, con un’affascinante storia del latino. Accanto alla lingua urbana e letteraria, trovano spazio gli idiomi rustici e specialistici; Cicerone e Virgilio sono integrati col volgare e coi dialetti; intorno agli elementi indigeni si collocano i prestiti dalle altre lingue, dal greco o dall’etrusco. Siamo, come si vede, ben lontani dalle concezioni, dalle strutture e dai metodi a cui s’ispiravano le grammatiche classicistiche, tipiche di un lungo periodo degli studi e della didattica del greco e del latino. Cosí, se la storia di una lingua è anche la storia del carattere di un popolo, la realizzazione dell’opera di Palmer raggiunge con finezza questo piú ampio risultato. -
Istituzioni del mondo musulmano
L'Islam non è solo una religione, ma anche e soprattutto il referente storico e sociale di realtà etniche, culturali, politiche, statuali, esistenti da quasi millecinquecento anni ed estese su un territorio che va dal Marocco all'Indonesia. Queste realtà, spesso diversissime le une dalle altre, sono accomunate non solo dalla fede in Allah, ma anche da un insieme di ""istituzioni musulmane"""". Ciò avviene sia ad un livello direttamente collegato alla fede, sia in forme più """"secolari"""" come il rapporto uomo/donna, l'amministrazione della giustizia, la gestione del potere, l'organizzazione urbana. Questo testo discute le istituzioni che nel corso dei secoli hanno regolato, influenzato, condizionato il mondo musulmano."" -
I cani del gas
Il libro riscrive i racconti che compongono lo spettacolo ""Bestiario veneto"""", ed è imsieme racconto di viaggio, diario, riflessione sull'Italia, sul suo linguaggio, il suo paesaggio, le sue voci poetiche. """"Ho parlato più di paesaggi che di personaggi"""", commenta Paolini, """"ma l'umano c'è, sta nei segni che si lascia intorno e nella voce che racconta""""."" -
I greci. Storia, cultura, arte, società. Vol. 4: Atlante.
Percorrendo un viaggio immaginario attraverso la città greca e le sue parti (mura, santuari, teatri, agorà, necropoli), questo Atlante offre un campionario per immagini della cultura greca antica: la vita politica e religiosa, le attività ludiche ed economiche, l'arte. I due volumi, contenuti in un cofanetto, sono arricchiti dagli alberi genealogici delle divinità, degli eroi e delle dinastie; da una cronologia a tre colonne (date, avvenimenti, fonti); e dagli indici dei nomi, dei luoghi e delle cose notevoli. -
La scrittura e la differenza
Non è improprio considerare questo libro di Derrida come un vero classico dei nostri anni: uscito in Francia nel 1967, e comparso nella versione italiana (quella che qui si ristampa) nel 1971, il libro ha aperto prospettive inedite, ha proposto temi per discussioni intense e appassionate, ha determinato sviluppi culturali in aree che sembravano estranee alle idee di Derrida (valga la fortuna del «decostruzionismo» a dimostrarlo). La creatività del testo, il modo di discutere con Foucault come con Lévi-Strauss indicando aperture e ipotesi, l’incrociare fenomenologia, strutturalismo e letteratura, le pagine su Artaud e Bataille, l’esame delle idee di Nietzsche, Freud e Heidegger, ma anche le ricognizioni da Platone a Descartes a Hegel, hanno costituito uno stimolo decisivo e hanno proposto uno stile (e una scrittura) che hanno inciso profondamente, e continuano a suggestionare non solo un pubblico di specialisti. Nella sua introduzione Gianni Vattimo traccia un profilo del filosofo di grande perspicuità, e fa il punto della fortuna de La scrittura e la differenza nel pensiero piú recente. DiJacques Derrida (EI-Biar, Algeria, 1930; docente fino al 1984 all’Ecole Superieure di Parigi), Einaudi ha pubblicato un’importante prefazione alla raccolta di Artaud, Il teatro e il suo doppio (1968), e Margini della filosofia (1997). Tra le sue opere tradotte in italiano vanno ricordate Della gramma- tologia (Milano 1967); Posizioni (Verona 1975); La voce e ilfenomeno (Mila- no 1984); La disseminazione (Milano 1989); Donare il tempo (Milano 1996) e Limitedlnc. (Milano 1997). -
Gioventù. Scene di vita di provincia
Dopo ""Infanzia"""", prosegue il romanzo autobiografico dello scrittore sudafricano. Con uno stile asciutto, spietato e lucido, Coetzee fruga nel labirintico dilemma di come si fa a diventare uomini, offrendo al lettore un ritratto impietoso di una tarda adolescenza che si affaccia all'età adulta, della formazione di un io che si dibatte fra profondo disgusto per la mediocrità, fra paure e desideri."" -
Storia del colonialismo
L'espansione territoriale dell'Europa negli ultimi seicento anni ha lasciato dietro di sé, una volta terminata la dominazione colonialistica, non solo orientamenti filosofici, innovazioni tecnologiche, espansione industriale e strutture statali, ma anche immensi problemi di ordine politico, economico e sociale, e continenti interamente trasformati. Il volume conduce il lettore alla scoperta delle modalità storiche del colonialismo e dei suoi rapporti con i nodi centrali del pensiero religioso e filosofico occidentale. -
La concezione di Dostoevskij
Una delle letture piú suggestive e vertiginose dell'opera dostoevskiana.A parte forse quella di Shakespeare, nessun’altra opera letteraria ha prodotto, al pari di quella di Dostoevskij, una messe tanto abbondante di contributi critici, che non ha mai cessato di scandagliarne le profondità con strumentazioni e traiettorie diversissime, a volte incompatibili e spesso di straordinaria importanza e bellezza. E una delle letture piú suggestive e vertiginose dell’opera dostoevskiana, tutta incentrata com’è sull’idea di libertà, è sicuramente quella del grande filosofo russo Nikolaj Berdjaev, risalente agli anni Venti e frutto di un seminario tenuto poco prima dell’inevitabile esilio dalla Russia. Secondo Berdjaev, Dostoevskij non concepisce la libertà come facoltà dell’anima di scegliere il bene e rifiutare il male, né come valore; sia pure altissimo e irrinunciabile, quanto piuttosto come qualcosa di piú originale, che va colto a livello metafisico prima ancora che psicologico, e cioè nel cuore stesso dell’essere. Ne scaturisce una lettura tesissima, che prescinde provocatoriamente da qualsiasi contestualizzazione e trattazione storico-letteraria, e tende invece a cogliere il carattere tragicamente dialettico di un principio assoluto che fa tutt’uno con la vita e che la filosofia aveva fino ad allora disconosciuto. -
L' invenzione della tradizione
Da non confondere con la ""consuetudine"""", cioè con i vecchi modi di agire o di comunicare ancora vitali, le """"tradizioni inventate"""" sono l'insieme di pratiche che si propongono di inculcare determinati valori e norme di comportamento ripetitive nelle quali è implicita la continuità con il passato. Ogni società ha accumulato una riserva di materiali in apparenza antichi: per rinsaldare vincoli nazionali, per connotare la fisionomia di partiti e classi sociali. Questa sorta di ingegneria sociale e culturale ha caratterizzato l'affermarsi delle nazioni moderne, che hanno cercato di legittimare la loro storia più recente cercando radici nel passato più remoto.""