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Almanacco di filosofia e politica (2019). Vol. 1: Crisi dell'immanenza. Potere, conflitto, istituzione.
L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende costituire lo spazio aperto per una riflessione sulla politica – sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità – da un punto di vista filosofico. Non dunque ricerca storico-filologica sui concetti politici, né analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l’Almanacco intende attivare è un’interrogazione rigorosamente filosofica sull’attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell’Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo la filosofia può dare per inaugurare una nuova stagione politica?rnIl volume curato da Mattia Di Pierro e Francesco Marchesi, Crisi dell’immanenza – che ha per oggetto i concetti di potere, conflitto, istituzione –, consta di tre sezioni. La prima costituita da saggi di alcuni tra i più affermati filosofi contemporanei come Roberto Esposito, Donatella Di Cesare, Laura Bazzicalupo, Simona Forti, Christian Laval e Mario Tronti; la seconda da interventi di studiosi più giovani riuniti in un progetto di ricerca collettivo; la terza da testi di autori ormai classici, quali Michel Foucault, Claude Lefort, Ernesto Laclau, inediti in italiano e concentrati sul rapporto tra politica e immanenza. -
Maurizio Cattelan
Maurizio Cattelan è l’artista italiano più noto nel mondo, in assoluto uno dei più famosi. Le sue opere sono battute all’asta a colpi di milioni di dollari; gli è stata dedicata una personale al Guggenheim di New York e anche il grande pubblico conosce installazioni come Papa Wojtyła colpito dal meteorite, il dito medio eretto davanti all’edificio della Borsa di Milano, i bambini impiccati all’albero, Hitler inginocchiato. Questo volume, curato da Elio Grazioli e Bianca Trevisan, è uno strumento essenziale per conoscere l’arte di Maurizio Cattelan, capire da dove nasca, che cosa significhi e quali siano le ragioni del suo successo. All’interno scritti di alcuni tra i maggiori studiosi della sua opera, italiani e stranieri; un’ampia scelta di immagini, conversazioni, testi dell’artista e interviste, di cui una inedita, realizzata da Marco Belpoliti, Elio Grazioli e Bianca Trevisan. -
Un autre monde est-il possible? Bandes dessinées et science-fiction en Italie, de l'enlèvement d'Aldo Moro jusqu'à aujourd'hui (1978-2018). Ediz. multilingue
FR. Si la science-fiction est un des genres littéraires les plus « sensibles » aux changements de la société, son lien avec la bande-dessinée italienne, qui a connu un renouveau remarquable pendant les années 1970, a permis à ces narrations d’évoluer et de montrer d’une façon innovante ces changements. Dans ce livre, à travers trois ouvrages « majeurs » qui se constituent en tant qu’entrées en matière pour analyser d’autres bandes dessinées contemporaines et en tant que piliers symboliques d’une époque (Ranxerox, Nathan Never et Orfani), on abordera les évolutions du roman graphique en Italie, les changements au sein de la société italienne, ainsi que les représentations des peurs et des obsessions de la Nation. Ranxerox (1978-1996) mettait en scène, avec sa violence gratuite et sa Rome polluée et dévastée, la dérive terroriste et la désillusion idéologique et politique après 1968 ; et le fait qu’il soit paru l’année de l’enlèvement d’Aldo Moro par les Brigades Rouges, le grand tournant de toute une génération, n’est pas un hasard. Nathan Never (1991), dans son monde où races et classes différentes créent des tensions sociales constantes est un miroir de l’Italie des années 1990, avec la deuxième République, l’arrivée au pouvoir de Berlusconi et les premières vagues d’immigration. La peur de l’autre devient l’obsession de Orfani (2013), où l’humanité se lance dans une guerre trouble contre des extra-terrestres, qui nous rappelle certaines guerres contemporaines.Les bandes dessinées de science-fiction en Italie ont eu la capacité de comprendre et de représenter les contradictions de la société italienne, en se constituant en même temps en tant que points de repère du genre. Dans ce livre on parcourra certains des ouvrages les plus importants, en tenant compte de nos trois axes : Ranxerox et les années 1970 et 1980, Nathan Never et les années 1990 et 2000, Orfani et l’Italie actuelle.EN. Italian comics have undergone a remarkable process of renewal during the 1970s. Science-fiction—a genre particularly sensitive to social change—has allowed them to evolve and to showcase this evolution in innovative ways. This book examines three major works that serve as entry points to discuss other contemporary comics and are each highly representative of their era: Ranxerox, Nathan Never and Orfani. Through these works we will study the evolution of the Italian graphic novel, societal changes, and symbolic representations of national fears and obsessions. Ranxerox (1978-1996) first appeared the same year as the kidnapping of Aldo Moro by the Red Brigades. This hardly seems due to chance when one sees its gratuitous violence, its representation of Rome as a devastated and polluted wasteland, and of the descent into terrorism and hopelessness of the post-1968 political movements. Nathan Never (1991) features a world mirroring Italy in the 1990s—with its Second Republic, Berlusconi’s rise to power and the first waves of immigration—through the representation of different races and different classes perennially in conflict with each other. Fear of the Other is the main obsession of Orfani (2013), in which mankind is involved in a morally ambiguous war against... -
Lettere d'amore
Ripubblicata la corrispondenza di inizio '900 fra i due giovani poeti andata perduta. Dalle questioni letterarie al corteggiamento, fra di loro c'è un sentimento tormentato e faticoso.rn«Una romantica partita a scacchi, un continuo bluff di ambiguità» - Tuttolibri, La Stamparn«Un grande romanzo d'amore epistolare, senza tempo» - Liberorn«Per chi ama Gozzano, un libro imperdibile» – IlSole24orern""Storia d'amore sbilanciata e faticosa, di un Gozzano attratto, poi riluttante; lei poetessa accanita, emancipata e vitalissima, che forse metteva anche paura. Il carteggio, mai più ristampato dal 1951 per la perdita delle lettere originali, si sviluppa come un insolito romanzetto sentimentale tra l'aprile 1907 e la fine del 1910, con una piccola resurrezione dopo il 1912, estinguendosi per naturale consunzione. Di estremo interesse per chi ama Gozzano; qui può ritrovarlo nella sua schiva ed esitante vita amorosa. Viene ripresa l'edizione di Spartaco Asciamprener (Garzanti, 1951) in mancanza degli originali perduti. La cura e la postfazione sono di Franco Contorbia, attento e più che qualificato studioso del grande poeta."""" (E. C.)"" -
Almanacco 2019. Legami, intimità, relazioni, nuovi mondi
L'Almanacco del 2019 raccoglie scritti di autori nuovi e autori già sperimentati e noti. Cura la raccolta Ermanno Cavazzoni. Il tema sono i legami e le relazioni tra gli esseri umani, con racconti mediamente strampalati, su relazioni degeneranti, e intimità marce o sul punto di marcire. Non sono letture banali, e qualcuna resterà impressa e forse imitata. Con racconti di Daniele Benati, Ugo Cornia, Patrizia Barchi, Paolo Albani, Stefano Tonietto, Paolo Morelli, Jacopo Narros, Giovanni Maccari, Gianfranco Mammi, Enrico Ferrattini, Irene Russo, Michele Mellara, Paolo Pergola, Michele Farina, e molti altri. -
Progetto e metropoli. Saggio su operaismo e architettura
Il rapporto tra operaismo italiano e architettura è stato, negli ultimi anni, oggetto di una particolare attenzione da parte della critica internazionale.rn«Si costruisce una critica anti-utopica, strutturata sulla polemica contro le figure ideologiche del socialismo, di quello social-democratico d'antan per arrivare a quello ""reale"""" sovietico» - Toni Negri, Il Manifestornrn Si tratta di un capitolo del pensiero italiano, forse per troppo tempo trascurato, che vede al suo centro il lavoro di Manfredo Tafuri e della scuola di Venezia, ma che, sul finire degli anni Settanta, si apre ad altri percorsi di ricerca e si conclude con una serie di domande inevase - ancora attualissime - sul ruolo, la funzione e le possibilità inesplorate dell'arte del costruire nel suo rapporto con i grandi spazi dell'urbanizzazione contemporanea. Libera da ogni residuo di nostalgia, corrosiva nei confronti delle più diffuse mode culturali, la critica operaista dell'architettura ha tratteggiato i limiti ideologici della disciplina e i contorni materiali di un settore determinante della produzione contemporanea, attraverso un brillante incontro tra filosofia e tecnica, militanza politica e pratiche professionali."" -
Dinamismo di un corpo umano. Una litografia di Boccioni
Nel 1913 Umberto Boccioni realizza l’unica litografia nota dedicata al soggetto Dinamismo di un corpo umano. In questa circostanza, l’artista, ricorrendo a una tecnica di solito destinata a grandi tirature e da lui non molto frequentata negli anni precedenti, realizza pochi esemplari della stampa, della quale ci sono pervenute solo tre copie, le uniche probabilmente realizzate.rnUna vicenda particolare, dunque, che sembra chiamare in causa i complessi rapporti fra disegno e stampa e che cade in un anno cruciale, in cui il Boccioni futurista crea alcune delle opere più importanti della sua carriera, ed espone i lavori scultorei in mostre personali a Parigi, Roma e Firenze.rnAcquisito dalla collezione di Riccardo Jucker, uno dei tre esemplari è oggi custodito presso il Museo del Novecento di Milano. Il presente libro cerca di mettere ordine nella complessa storia collezionistica dell’opera, ma soprattutto di indagarne la genesi, grazie ad un serrato confronto con alcuni fogli conservati negli archivi del Castello Sforzesco di Milano, dove si trova il più importante fondo italiano di disegni di Boccioni. Accompagna la ricerca uno studio tecnico diagnostico svolto da Gianluca Poldi sulla litografia e sul relativo disegno. -
Filosofia e politica in Ernst Bloch. Lo spirito dell'utopia un secolo dopo
Ernst Bloch (1885-1977), protagonista della cultura d’avanguardia tedesca ed esponente tra i più eterodossi del marxismo occidentale, pubblica nel 1918 Spirito dell’utopia. Quel libro presentava all’Europa, ferita dal primo conflitto mondiale, i primi elementi di un’ontologia del non-essere-ancora come spazio di pensabilità per una rivoluzione tanto spirituale quanto sociale. Era l’inizio di una ricerca a cui Bloch dedicherà tutta la sua vita. A un secolo dalla prima edizione di quell’opera fondamentale, gli autori di questo volume rileggono l’intero percorso filosofico di Bloch tentando di cogliervi un prisma concettuale in grado di interrogare il nostro presente. Questo approccio individua nella riflessione blochiana una fertile torsione del marxismo, riscoprendone l’operatività ai fini di una filosofia politica intesa come sapere della trasformazione. Il pensiero di Bloch ha il volto di Giano: guardando a ciò che non è ancora riuscito nel passato, al di là di ogni visione contemplativa e commemorativa, esso indica quello che nel futuro è ancora da fare – che non si tratta di prevedere, bensì di anticipare. -
Alfredo Lambertucci 1928-1996. Costruire lo spazio. Ediz. a colori
Alfredo Lambertucci (1928-1996) ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell'architettura del secondo dopoguerra in Italia. Ha iniziato a costruire nei primi anni Cinquanta nelle Marche, sua terra natia; gli incarichi lo hanno poi portato a progettare a Roma, a Ferrara e in Svizzera, più tardi nell'area dai Castelli Romani e in molti altri luoghi in Italia. Cresciuto nello studio della dimensione artigianale del fare, attento a quella modernità che arrivava d'oltralpe, egli ha saputo coniugare questi due interessi e sviluppato una linea personale di architetture misurate, di grande qualità materica e spaziale. Tra le sue opere più note: la Chiesa di Consalvi, il Palazzo di Giustizia a Macerata, l'Istituto di Farmacologia della Sapienza, il complesso di Vigne Nuove (disegnato con Passarelli) a Roma e le case a schiera a Genzano; mentre altri progetti sono poco conosciuti o non sono mai stati realizzati: tra questi ci sono edifici scolastici, strutture per il turismo, arredi ed allestimenti di interni, e i progetti per il centro storico di Macerata e Roma. Il volume, attraverso la voce di storici, testimoni e studiosi è l'occasione per un ripensamento della sua attività di architetto e per una sua rilettura critica. Vengono inoltre presentati i disegni originali di progetti realizzati e non, molti di questi inediti e fino ad oggi conservati nell'archivio personale di Lambertucci. Infine un regesto di tutte le sue opere fornisce al lettore uno strumento di consultazione sinora mai realizzato e che fa del libro un punto di rifermento per la conoscenza e lo studio di questo maestro del secondo novecento italiano. -
Materia corpo. Anatomie, sconfinamenti, visioni
Lo statuto contemporaneo del corpo - rivisitato nelle sue possibili declinazioni sceniche, artistico-architettoniche ed etico-politiche - è la tematica che compone in una rete gli interventi qui ospitati. A partire dall'intersezione di differenti sguardi disciplinari, il volume è pensato come un prisma capace di accogliere, attorno a un nucleo concettuale, prospettive diverse e molteplici, disponendosi su due piani: da un lato, l'anatomia dei corpi, dunque l'indagine anatomica e la sua incidenza sui modelli architettonici e performativi; dall'altro, l'anatomia della figurazione dei corpi. Questo duplice approccio si dimostra in grado di portare in superficie le letture contemporanee della nozione di corpo, che emergono dal suo impiego in ambito architettonico, performativo, grafico e cinematografico, e consente di sottolineare efficacemente il suo determinante legame con lo statuto dell'immagine, sia visiva che sonora, e con lo spazio nelle sue plurali declinazioni. -
L' innocenza del muro
Questo saggio analizza in modo sistematico le possibili funzioni materiali e immateriali del muro architettonico: la divisione dei corpi attraverso dei limiti fisici, il controllo dello spazio, l'organizzazione di un territorio attraverso i suoi confini, la misurazione del vuoto attraverso i suoi bordi, il contenimento delle spinte, la costruzione di un riparo. Vengono dunque passate in rassegna le principali esperienze e riflessioni sul tema - specie in campo architettonico e filosofico - dal dopoguerra a oggi: si va dalle teorie di Peter Eisenman sul muro come «indicatore testuale» all'interpretazione scarpiana dell'elemento continuo come insieme di «frammenti significanti», dalle considerazioni di Rem Koolhaas sul muro di Berlino alle indagini politiche di Bernard Tschumi sulla disgiunzione tra il programma e lo spazio architettonico, fino al caso estremo di Peter Màrkli, che fa «assorbire» il muro nel paesaggio. Nell'epoca in cui i muri tornano a essere protagonisti dell'agenda geopolitica internazionale, il volume invita dunque a valutare le conseguenze concettuali e simboliche che una struttura così primordiale e legata all'inconscio può scatenare. Come scrive l'autore: «L'innocenza primigenia è l'antitesi citata ripetutamente in questo lavoro e fa riferimento alla neutralità degli elementi prima di subire il processo di significazione indotto dalle istanze esterne all'architettura. Questa lettura mette in evidenza come gli elementi del confine subiscano e vengano resi strumentali dalle azioni proiettate su di essi». -
Editoria senza editori
"Editoria senza editori"""" racconta l'itinerario di un uomo e la storia di una casa editrice, la Pantheon Books, fondata nel 1941 a New York da un emigrato tedesco, Kurt Wolff, cui si associò subito dopo il padre dell'autore, Jacques Schiffrin, anch'egli costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti dopo aver ideato e diretto fino al 1940 a Parigi la celebre collana Pléiade di Gallimard. Entrato a sua volta nel 1962 alla Pantheon Books, André Schiffrin ne farà una delle più prestigiose case editrici americane, in stretto e costante rapporto con la migliore cultura europea. Era un tipo di editoria al tempo stesso esigente e popolare che aveva i suoi precedenti più o meno lontani nei Penguin Books, nel Left Book Club in Gran Bretagna e nella New American Library of Word Literature negli Stati Uniti: tutte esperienze di grande successo commerciale, oltre che d'indubbia rilevanza politico-culturale. E così fu anche per la Pantheon Books, almeno fino a quando cadde vittima di successive concentrazioni editoriali fondate sulla sovrana iniziativa del libero mercato e sulla logica del rendimento immediato. In questo contesto, il libro, ormai concepito managerialmente solo sul modello del best seller (la rincorsa a non deludere le attese del pubblico conquistato), e non come il prodotto di una ricerca in grado di arricchire insieme il pubblico e l'editore, risulta incluso come puro accessorio nella sfera dell'entertainment e dell'industria dell'informazione. È l'avvento di una vera e propria mutazione antropologica che - con le parole di un altro grande editore, Jéróme Lindon, delle parigine Editions de Minuit - Schiffrin ha individuato come il passaggio a una «editoria senza editori», liberale al punto da lasciare al solo mercato la decisione sulla pubblicabilità di quelle che un patetico arcaismo continua a designare come «opere dell'ingegno». Presentazione di Alfredo Salsano. Con uno scritto di Andrea Cortellessa." -
Pourparler
Questo volume, che raccoglie conversazioni e dialoghi con Gilles Deleuze, rappresenta il rapporto che mantiene la filosofia con le grandi Potenze della nostra epoca (le religioni, gli Stati, il capitalismo, la scienza, il diritto, l'opinione pubblica, la televisione). La filosofia, divisa tra la collera contro il mondo contemporaneo e la serenità che porta a chi la pratica, non può ingaggiare nessuna battaglia contro queste Potenze, ma può condurre una guerra senza battaglie, una guerriglia. Non può dialogarci, non ha nulla da dirgli, nulla da comunicare, e allora sceglie di avviare dei pourparler. Poiché le potenze non si accontentano di rimanere esteriori, ma penetrano anche in ciascuno di noi, grazie alla filosofia ci troviamo tutti incessantemente in pourparler e in guerriglia con noi stessi. -
L' Europa di Simone Weil. Filosofia e nuove istituzioni
Il punto di partenza della riflessione comune che questo volume offre ai lettori è stata la frase che Simone Weil (1909-43) scrive in chiusura de La persona e il sacro: «Al di sopra delle istituzioni destinate a proteggere il diritto, le persone, le libertà democratiche, occorre inventarne altre destinate a discernere e abolire tutto ciò che nella vita contemporanea schiaccia le anime sotto l’ingiustizia, la menzogna e la bruttezza. Occorre inventarle perché sono sconosciute, ed è impossibile dubitare che siano indispensabili».rn«""Pensare l'Europa""""... Ci riusciremo mai?» - Alfonso Berardinelli, il FogliornA partire da essa, alcuni autorevoli studiosi del pensiero weiliano italiani e stranieri si sono chiesti, anche in riferimento all’attuale situazione europea, quali potessero essere le riflessioni di Simone Weil da prendere in considerazione per rispondere a domande sempre più urgenti: quale orizzonte etico e spirituale, quale filosofia possono far nascere le nuove istituzioni di cui Weil avvertiva la necessità? Che tipo di istituzioni potrebbero essere? Quale relazione tra spiritualità, etica e politica si dovrebbe articolare in esse, e secondo quali modalità? Il risultato di questo ragionare comune vorrebbe essere, innanzitutto, une réflexion en vue d’un bilan, come scriveva Weil, non solo sulle potenzialità inespresse del pensiero weiliano, ma anche su quelle dell’Europa."" -
Imparare dalla Luna
A cinquant'anni dallo storico sbarco di Apollo 11 la Luna è tornata al centro dei programmi di esplorazione dello spazio. Nuove nazioni si affacciano alla ribalta, a cominciare dalla Cina, ma accanto a loro si profilano gli interessi di gruppi imprenditoriali privati che guardano anche oltre la Luna, verso Marte, per iniziare nei decenni a venire una fase di colonizzazione impensabile fino a poco tempo fa. In gioco c'è ancora il prestigio dei governi terrestri, ma accanto alla competizione geopolitica lo spirito commerciale delle nuove imprese tende a ridimensionare l'alterità dello spazio rendendolo un ipermercato cosmico la cui realtà è tutta non solo da costruire, ma anche da pensare. Già da tempo la Nasa e, più di recente, il governo degli Stati Uniti hanno proposto linee-guida per tutelare da possibili contaminazioni quelli che appaiono, a tutti gli effetti, come i primi parchi archeologici della presenza umana fuori dalla Terra: i siti degli allunaggi delle missioni Apollo. Cosa significa, però, la volontà di proteggere quei luoghi? Quale valore possiamo attribuire alle tracce lasciate dagli uomini sulla Luna? Cosa comporta la volontà di equiparare a un tesoro culturale anche i rottami, gli scarti, la zavorra in cui consiste la maggior parte degli oggetti che vi si trovano? Come abbiamo elaborato l'eredità della prima Space Age e come ci stiamo accingendo ad affrontare quella che ormai si è aperta? Imparare dalla Luna è un viaggio a ritroso verso la storia dell'esplorazione spaziale e insieme un esercizio congetturale sulle prospettive imminenti del ritorno di esseri umani sulla Luna. Lo scopo è fare del nostro satellite una sorta di specchio da cui ricavare indicazioni su fenomeni che oggi, sulla Terra, rappresentano l'altra faccia del dominio della tecnica: la logica del turismo, il nostro rapporto feticistico con le cose del passato recente, l'estetizzazione dell'esperienza, la confusione fra testimonianza storica e spettacolo. Il tentativo è quello di provare a risvegliarsi dal XX secolo e dai modelli di sviluppo che l'hanno caratterizzato sfruttando la scia dell'impresa più straordinaria, popolare ed enigmatica che gli uomini abbiano compiuto in quell'epoca. -
Petrolio 25 anni dopo. (Bio)politica, eros e verità nell'ultimo romanzo di Pier Paolo Pasolini
25 anni dopo la sua travagliata pubblicazione, il volume si offre idealmente come un risarcimento alle sottrazioni e alle incomprensioni che questo capolavoro controverso ha patito nel corso degli anni, serrandolo da vicino e da più prospettive, letterarie, filosofiche, storiche, e dando risalto al suo significato politico.rnrnPetrolio 25 anni dopo è dedicato all’ultima opera di Pier Paolo Pasolini, interrotta dalla morte violenta dell’autore, e uscita postuma solo nel 1992, ben 17 anni dopo l’omicidio. La pubblicazione fu accolta in Italia da aspre polemiche che non ne favorirono la comprensione. Ricco di allusioni al contesto storico di quegli anni (l’omicidio di Enrico Mattei, l’Eni, la nascente P2), Petrolio entra nelle pieghe del potere politico ed economico, ne esplora gli intrecci e le responsabilità nelle stragi che hanno oscurato la vita politica del Paese.rnÈ un’opera di grande originalità formale che con la sua ricchezza poetica e di pensiero ha influenzato molti autori, ispirando alcune declinazioni della riflessione biopolitica e dell’estetica queer contemporanee. 25 anni dopo la sua travagliata pubblicazione, il volume si offre idealmente come un risarcimento alle sottrazioni e alle incomprensioni che questo capolavoro controverso ha patito nel corso degli anni, serrandolo da vicino e da più prospettive, letterarie, filosofiche, storiche, e dando risalto al suo significato politico. -
La conquista della scrittura. Letteratura e società nel Messico coloniale
Questa raccolta di saggi si propone come una riflessione su quello che in spagnolo è chiamato il borrador, e che in italiano tradurremmo con bozza. Margo Glantz lo intende qui come il frutto di un lavoro di costruzione del testo dietro al cui significato letterale si cela evidentemente un senso più profondo. L'autrice infatti si interroga sul processo manuale della scrittura e sulle sue conseguenze, dove le omissioni, i tagli, le cancellature assumono un'importanza fondamentale, in quanto modificano il corpo da cui traggono origine. I testi di questa selezione nascono dalla continua riflessione dell'autrice sul periodo coloniale ispanoamericano e si configurano come una vera e propria introduzione alla letteratura coloniale, una cultura poco conosciuta in Italia ma che meriterebbe di essere riscoperta. Un gruppo di saggi è dedicato a Sor Juana Inés de la Cruz, la più grande voce poetica del barocco ispanoamericano: dalla sua storia emergono il processo di conquista del diritto alla scrittura e la personalità poliedrica di una delle più grandi voci femminili della letteratura messicana. -
Archeologia per chi va in metro. La nuova stazione di San Giovanni a Roma
Il libro illustra il progetto di allestimento degli ambienti di stazione, dalla quota urbana sino alle banchine, seguendo il filo delle storie messe in scena e raccontate attraverso un’ampia documentazione d’immagini e disegni. rnrnPuò una stazione della metropolitana trasformare il proprio statuto, da infrastruttura di servizio a luogo della città? A Roma è finalmente in funzione la nuova stazione di San Giovanni sulla Linea C, la prima con un allestimento interno che mette in scena il racconto delle vicende storiche succedutesi nel corso dei millenni e sedimentatesi nel terreno. I cospicui ritrovamenti archeologici e la loro stratificazione, profonda più di 20 metri, hanno di fatto invocato un cambio di passo nella progettazione standard della linea che qui ha ricercato un rapporto più legato alla specificità del sito. In particolare gli autori, docenti e ricercatori della Sapienza Università di Roma, sono giunti al progetto muovendo da un’indagine di quei conflitti e prospettive virtuose che emergono dal confronto tra infrastrutture contemporanee e città storica, tra esigenze di trasformazione, e miglioramento funzionale, e conservazione e valorizzazione del patrimonio.rnIl libro illustra il progetto di allestimento degli ambienti di stazione, dalla quota urbana sino alle banchine, seguendo il filo delle storie messe in scena e raccontate attraverso un’ampia documentazione d’immagini e disegni. Al contempo vengono inquadrati gli aspetti tecnici e metodologici affrontati, anche in riferimento allo stato dell’arte delle discipline coinvolte che vanno dall’architettura degli interni alla museografia, fino all’illuminotecnica. -
Verso la trasparenza. Studi su Sereni
«Una densa raccolta di saggi dal titolo perfetto» – AvvenirernL'opera di Vittorio Sereni si staglia nitidamente nel cuore del Novecento italiano ed europeo come luogo esemplare del confronto tra io e mondo, paesaggio umano e paesaggio storico. I saggi che compongono ""Verso la trasparenza"""", scritti lungo un trentennio, alternano momenti di analisi e tentativi di sintesi del percorso della scrittura sereniana (tanto in poesia che in prosa), evidenziando le modalità di costruzione del senso proprie dei testi e mettendo a fuoco, come per una guida essenziale, i motivi che attraversano i singoli libri, da """"Frontiera"""" a """"Stella variabile"""". La ricchezza e la stratificazione di significati distintiva dell'opera è così ricondotta alla visione fluida e mobile dell'esistenza caratteristica dell'autore, entro una costellazione di schietta ascendenza moderna: un progetto unitario e di ampio respiro, tenacemente ancorato all'esperienza individuale ma aperto alle intermittenze della storia collettiva, in cui tensione utopica e ricerca conoscitiva si sostengono a vicenda."" -
La vita interessata. Una proposta teorica a partire da John Dewey
Spesso impiegato, ma raramente definito. Questo è lo strano destino del concetto di interesse, tanto in filosofia, quanto nelle scienze sociali. Il termine interesse compare con insistente frequenza in ambito teorico, nel linguaggio della politica, nei media, nella vita di tutti i giorni. È presente a varie latitudini e a vari livelli: dall'interesse e il disinteresse nei confronti di ciò che ci viene detto, fino agli interessi nazionali e alle questioni di interesse pubblico. Usi tanto vasti e molteplici, da spingere a pensare che l'interesse possa e debba dirsi solo in tanti modi, tra loro eterogenei e forse incompatibili. Questo lavoro vuole contrastare tale pregiudizio, proponendo una concezione allo stesso tempo unitaria e plurale dell'interesse a partire dal pensiero di John Dewey (1859-1952). Filosofo, pedagogista, psicologo, pensatore politico, nella sua ampia opera Dewey ha mostrato in filigrana come il concetto di interesse possa applicarsi a vari ambiti disciplinari, mantenendo allo stesso tempo un significato stabile e comprensibile.