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La vita in alto. Una stagione sull'Himalaya
La narrativa sull'Himalaya ci ha abituati a storie di scalatori che affrontano l'Everest e di viaggiatori alla ricerca di esperienze spirituali nei monasteri buddhisti. Ma cosa sappiamo davvero dei popoli che vivono in quella regione? Dopo aver raccontato le repubbliche ex sovietiche e gli sterminati confini della Russia, Erika Fatland ci porta sulla catena montuosa più alta della Terra facendoci scoprire la sua gente, la sua cultura dalle mille facce, i suoi paesaggi eccezionali, ma anche la storia pressoché sconosciuta che è all'origine dei conflitti di oggi. Dal Pakistan al Myanmar, attraversando il Nepal, l'India, il Tibet e il Bhutan, Fatland si lancia in un nuovo itinerario affascinante e pieno di sorprese, dove a dominare la scena non sono solo vette maestose e orizzonti perduti, ma uomini, e soprattutto donne, in carne e ossa. Proprio l'essere donna, infatti, ha consentito a Fatland di avere accesso a un mondo spesso precluso al genere maschile, specialmente nelle società più tradizionali, e di indagare le abitudini meno note di persone che vivono in condizioni climatiche proibitive, isolate dal resto del mondo per gran parte dell'anno. Combinando il rigore dell'antropologa con la curiosità dell'esploratrice, la nuova voce del reportage internazionale, più volte paragonata a Bruce Chatwin, ci consegna un racconto di viaggio di grande qualità letteraria, il diario di un'avventura durata un anno tra cime vertiginose e valli lontanissime, comunità arcaiche e superpotenze economiche che sono già nel futuro. -
La città di Vitruvio per Leonardo. Le mostre del cinquecentenario
Il volume raccoglie le testimonianze dei curatori delle più importanti mostre su Leonardo realizzate nel 2019 in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte del Vinciano. Le iniziative sono illustrate in ordine cronologico e i testi dedicano particolare attenzione alle fasi di progettazione, ai restauri, all’allestimento, ai supporti multimediali, alle attività educative e promozionali, agli obiettivi e ai risultati. Le mostre sono raccontate con contributi originali, che restituiscono un’aggiornata documentazione sullo stato della conoscenza della personalità artistica di Leonardo e della sua scuola, sulle ultime novità, ipotesi, attribuzioni. Il volume diventa così uno strumento prezioso per l’approfondimento degli studi, oltreché per la diffusione della conoscenza sulla vita e l’opera dell’artista. -
Le immagini dell'amore
Come rappresentare l'amore? La filosofia lo ha pensato, la letteratura lo ha narrato, il cinema lo ha immaginato. Ma i tre momenti non sono separabili, e il cinema svolge un ruolo decisivo nel tenerli insieme. Questo libro prova a ripercorrerli, attraversando filosofia e letteratura, e arrivando al cinema, per interrogarsi su un sentimento fondativo della presenza dell'uomo al mondo.Sospeso tra umano e divino, povertà e ricchezza, l'amore fin da Platone è stato identificato dalla preposizione «tra». Ma i grandi generi letterari – a eccezione della commedia – hanno spesso eluso questo tratto intermedio dell'amore, riconsegnandone immagini codificate e semplificate (come il melodramma). Il cinema come arte della modernità ha saputo rielaborare le forme mitiche dell'amore depositate nei generi classici facendole accedere alla problematicità della narrazione romanzesca. L'autore riflette su questi temi, leggendoli attraverso dieci classici della storia del cinema: Aurora (1927) di Murnau; Una gita in campagna (1936) di Renoir; L'orribile verità (1937) di McCarey; I racconti della luna pallida d'agosto (1953) di Mizoguchi; Monica e il desiderio (1953) di Bergman; Jules e Jim (1962) di Truffaut; Ultimo tango a Parigi (1972) di Bertolucci; Racconto d'inverno (1992) di Rohmer; Bright Star (2009) di Campion; Cold War (2018) di Pawlikowski. -
Il canto di Calliope
Attingendo alle fonti antiche, anche le meno note, Natalie Haynes rivisita una delle più grandi narrazioni di tutti i tempi, facendoci palpitare di commozione e trasmettendoci il sentimento vivo di come la guerra di Troia e la sua epopea appartengano alle donne non meno che agli uomini.«Con passione, intelligenza e fiero femminismo, Natalie Haynes restituisce la voce alle donne, rimaste finora in silenzio, della guerra di Troia» – Madeline Miller, autrice di Circe, La canzone si Achille e GalateaUna donna sola corre nella notte, intorno a lei la sua città che brucia. Fuori dalle mura, la regina e altre sventurate attendono un destino che verrà deciso dai vincitori. È la caduta di Troia. Dieci interminabili anni di guerra sono giunti alla tragica conclusione, mentre le vicende dei protagonisti ispireranno, nei secoli a venire, le opere di artisti e scrittori. «Cantami, o Musa» invoca il sommo poeta Omero, che ha raccontato le gesta degli eroi. Ma Calliope, musa della poesia epica, questa volta è meno accomodante: è convinta che per completare l'affresco manchi qualcosa di fondamentale. Se il bardo vuole che lei canti, allora lei canterà insieme a tutte le donne coinvolte nella grande tragedia, dando voce a ciascuna di loro e raccontando la storia da una nuova prospettiva. Ecco Andromaca, Cassandra, Pentesilea e Clitennestra, che vengono alla ribalta con i loro pensieri e le loro scelte, con la sete di vendetta, la solitudine, la dignità di fronte alla morte. E poi tutte le altre, da Penelope a Briseide, da Creusa a Ifigenia, dalle troiane che saranno rese schiave alle greche che attendono il rientro dei loro uomini, senza dimenticare le capricciose divinità che governano le sorti dei mortali. Attingendo alle fonti antiche, anche le meno note, Natalie Haynes rivisita una delle più grandi narrazioni di tutti i tempi, facendoci palpitare di commozione e trasmettendoci il sentimento vivo di come la guerra di Troia e la sua epopea appartengano alle donne non meno che agli uomini. -
La Cappa. Per una critica del presente
«L'uomo abita cinque mondi: il presente, il passato, il futuro, il favoloso e l'eterno. Vive male se ne perde qualcuno, è folle se vive in uno solo.»Una cappa avvolge il mondo e toglie visione e respiro. Siamo scivolati dalla società aperta alla società coperta, ingabbiati in un sistema globalitario che ci controlla e corregge ogni cosa: la natura, i sessi, la salute, la storia, la lingua, il pensiero, la religione. Bioliberista fino alla morte, ma in un regime di sorveglianza totale. Intanto si profila la Grande Mutazione. Per bucare la cappa asfissiante che opprime la mente e il mondo è necessario munirsi di una spada speciale...«Ma in che mondo viviamo? Abbiamo perso il senso del presente e non riusciamo più ad avere una visione generale della realtà. È come se fossimo sotto una cappa. Ne avverti il peso, anche se non ha fattezze e non ha confini, è ineffabile e avvolgente. La Cappa occulta la bellezza, la grandezza, il simbolo, il mito, il sacro, il mondo reale». Proseguendo nella sua indagine sulle radici del nostro vivere, Marcello Veneziani si interroga sulla scomparsa della realtà, della tradizione, della natura. Ci invita a prendere coscienza di un'adesione automatica al canone dominante, tra divieti, obblighi e cancellazioni veicolati da media e poteri. «Tutto perde contorno, consistenza, memoria e visione», scrive l'autore. «I sessi sconfinano e mutano, le differenze scolorano e si uniformano, la natura è abolita, la realtà è revocata; la nuova inquisizione censura e corregge, il regime di sorveglianza globale traccia e controlla la vita tramite l'emergenza e la priorità assoluta della salute, domina il vivere a ogni costo. Ma anche il passato sparisce, tramonta ogni civiltà; svaniscono i luoghi, compresi quelli di lavoro, in una società delocalizzata, senza territorio. La schiavitù prosegue a domicilio, con l'home working. Perdendo il mondo ripieghi su te stesso, in un selfie permanente; la Cappa favorisce il narcisismo solitario e patologico di massa». Un excursus ragionato tra le follie odierne e i tabù vigenti, un serrato esercizio di critica per vivere il presente e non subirlo. Con il proposito finale di tentare un nuovo assalto al cielo per liberarlo dalla Cappa. -
Secondo le regole
«Sono le cose che non ci sono capitate, le migliori che ci sono successe?»Stefano e Giulia si riabbracciano dopo mesi di separazione: lei è di ritorno da un Erasmus in Spagna, dove l'ha tradito rimanendo incinta, lui ha contratto l'Hiv durante la sua assenza. Nessuno dei due intende svelare il proprio segreto ed entrambi cercano di apparire integri agli occhi dell'altro. Terrorizzato dall'ansia del giudizio, Stefano confeziona – in un vortice d'angoscia sempre più paranoico – un terribile alibi mentale che potrebbe scagionarlo dall'irrimediabile incidente. Eliana, una escort di lusso, è innamorata di Claudio, un suo cliente che lavora per Coniglio, il capo di una potente organizzazione criminale che offre un nuovo servizio: la consegna di ragazze di cui abusare che della violenza non conserveranno alcun ricordo. Continuando a tacere la sua gravidanza, Giulia cerca disperatamente una via d'uscita, mentre Stefano si mette sulle tracce di Eliana, dalla quale sospetta di essere stato contagiato. Nel frattempo, a Claudio viene affidato un compito così aberrante da far vacillare la fedeltà e la dedizione con le quali ha sempre obbedito agli ordini. Sullo sfondo di una Milano che sotto la scintillante facciata glamour nasconde un'anima nera e corrotta, le strade dei protagonisti si incrociano, mentre in un'escalation inesorabile le loro vite vanno in pezzi: squarciato il velo di finzione e impostura che li avvolge, saranno messe a nudo verità inconfessabili. -
Non farmi male
Un'indagine in una Roma invisibile in cui il male è trasversale e il bene solo apparente, popolata da broker spregiudicati e ministri corrotti, rapinatori spietati e transessuali romantici, feroci usurai, ex sfortunati attori porno e agenti segreti che bevono champagne.«E quindi?» chiede Paraldi.«Noemi. Ho paura per lei. Devi trovarla» risponde Giorgia, con un piglio un po' arrogante, ma complice.«Guardati intorno: siamo in una vineria, non in un commissariato.»«Però tua sorella ha detto che facevi il giornalista, che investigavi» insiste lei.«Ho cambiato vita. E poi adesso ho sete, ho solo voglia di un gin tonic.»Marco Paraldi è un ex giornalista che ha aperto una vineria dietro Campo de' Fiori, a Roma. Cinquantenne dai modi spicci e con qualche fissazione – fuma il sigaro, non riesce a iniziare il romanzo giallo che ha in mente di scrivere, tifa per la Roma e adora cucinare per i suoi amici –, vive tra l'entusiasmo per la nuova attività e la nostalgia del vecchio mestiere. Un sabato notte, a Capalbio, di ritorno da una festa in compagnia della sorella Caterina, una strana coppia gli chiede un passaggio: Giorgia, una incantevole minorenne, spericolata e sicura di sé, e Nick, un ricco romano con il suv in panne. Pochi giorni dopo, la giovane va a trovarlo in vineria e gli racconta una storia inquietante su una sua amica, Noemi, sparita nel nulla: per Paraldi è l'occasione di tornare a fare il cronista. Ad accompagnarlo c'è Chicca, una principessa che lo corteggia, non troppo ricambiata: insieme attraversano una Roma invisibile in cui il male è trasversale e il bene solo apparente, popolata da broker spregiudicati e ministri corrotti, rapinatori spietati e transessuali romantici, feroci usurai, ex sfortunati attori porno e agenti segreti che bevono champagne. L'indagine si snoda tra i party esclusivi sulle terrazze del centro storico e le struggenti solitudini dei palazzoni multietnici della periferia, tra squallidi locali di lap dance e il lusso decadente dei Parioli. Quando Paraldi scopre la verità, il lettore si accorge che è forse inutile nutrire speranze di redenzione. E che la giustizia è affidata a uomini di cattiva volontà. -
Discorso sull'architettura. Cinque itinerari nell'arte del costruire
Uno dei maestri del neorazionalismo italiano ci consegna il suo pensiero in cinque itinerari che delineano un formidabile paesaggio di idee. Una «lezione» che svela teorie, progetti e orizzonti del grande architetto.Non basta che un'architettura esista; essa deve raccontare cos'è la vita, quali memorie la arricchiscono, che speranze la accompagnano, il senso della comunità che accoglie.Oggi l'architettura sta vivendo una stagione di grande instabilità. Sulla scia della globalizzazione, la pervasività della tecnologia e delle mode, le problematiche sociali ed economiche e il conseguente disorientamento dell'individuo ne hanno radicalmente trasformato gli assunti teorici e le applicazioni pratiche. Se un tempo l'architettura era un'unità compatta, con una finalità chiara e definita, ora si ha la sensazione che i suoi valori stiano attraversando una crisi profonda. Che l'armonia e la coesione del passato – fatte le opportune eccezioni – abbiano ceduto il passo a un caotico insieme di «saperi specifici» e isolati. Quali misure occorre adottare per «restituire all'architettura la sua natura di magica ""scrittura terrestre"""", in questo periodo messa in ombra da intenzioni temporanee»? È possibile ridare smalto alla bellezza, ormai «dimenticata o volutamente accantonata»? In questo volume, Franco Purini si chiede come combattere la superficialità delle istanze contemporanee del costruire e come ridefinire un linguaggio che non sia «un insignificante esperanto». Riflettendo sui concetti di origine e inizio, vuoto e pieno, bene e male, natura e tecnologia, spazio e tempo, l'autore affronta alcune delle questioni centrali per riscoprire lo statuto primario dell'architettura: quello di «rappresentazione fisica della nostra esistenza in tutta la sua estensione e nel mistero che l'accompagna da quando esistono le comunità umane»."" -
Settecento veneziano. Studi letterari
Un viaggio attraverso il Settecento letterario veneziano alla ricerca delle sue espressioni più innovative e tuttora percepite come apertura alla modernità. Tali il giornalismo nelle sue varie declinazioni - dall'erudizione alla critica, all'informazione sulle novità editoriali -, la commedia di Goldoni, specchio di una realtà morale che è anche la nostra, e le nuove proposte teatrali di fine secolo, testimonianze di un'età di rivoluzioni politiche e sociali, dalla Francia a Venezia. -
Più grande la paura
Protagonisti di queste storie sono i bambini. Bambini felici e bambini che non lo sono stati, abusati dagli adulti per troppo amore, come la piccola figlia di Byron, o per troppo odio, come i bambini rapiti, gli scomparsi, gli interrotti. Bambini coraggiosi, che evocano mostri come lo Striglio per combattere ingiustizie, e bambine immaginifiche che hanno tanto letto da poter domare Le tigri di Mompracem e trascorrere il pomeriggio con Heathcliff a Cime tempestose. C'è una bambina che accompagna il padre al mare e lo vede illuminarsi per l'incontro con una donna che è un suo vecchio amore. E una madre che si arrende al figlio che cresce e non vuole più essere baciato perché tutto, in fondo, comincia sempre con la fine dei baci. C'è un altro bambino, già quasi un ragazzo, che è l'unico che sa arrampicarsi su uno scoglio e da quello, in mezzo al mare, come su un solitario cammello nel deserto, vede allontanarsi la ragazza che gli piaceva, e gli piaceva perché lei, l'unica, non temeva vespe, formiche e bombi, e questo coraggio li univa come l'amore. Beatrice Masini – funambolo serio e scanzonato, dolce e feroce, in bilico, come l'infanzia – ci racconta un mondo, il nostro, prima che l'età adulta lo spiegasse con mezze voci, mezze stagioni e religioni che prevedono confessione. In questi racconti c'è l'infanzia per la quale la vita è un'avventura che non deve per forza finire bene e c'è tutto quel tempo che, da bambini, ci insegna a sentirci immortali fino a prova contraria. -
La sposa nel lago. I delitti del lago di Como. Vol. 4
Alle prime luci dell'alba di una gelida giornata d'inverno, nella suggestiva cornice dell'abbazia cistercense di Piona, sul ramo orientale del lago di Como, un monaco di nome Bassano rinviene il cadavere di una giovane donna avvolto in un lenzuolo bianco. Si tratta di Ginevra Bassi, una studentessa di diciannove anni. La ragazza è stata uccisa in circostanze misteriose, e il corpo presenta numerose ferite inflitte post-mortem. Le prime indagini mettono in luce la doppia personalità della ragazza, le sue ambigue relazioni e il complicato rapporto che la legava a un uomo di vent'anni più anziano, il milanese Sergio Tagliaferri, pilota di linea per una nota compagnia di voli low cost. Qualche settimana più tardi, a Como, nell'area industriale abbandonata dell'ex Ticosa, all'interno del tunnel che conduce alla frazione di Santa Marta, viene ritrovato il corpo senza vita di un anziano clochard. ""Il Professore"""" è stato ucciso – apparentemente senza movente – nell'ambiente che gravita intorno al mondo dei senzatetto della fabbrica dismessa. I due efferati delitti segnano l'inizio di una nuova indagine del commissario Stefania Valenti che, insieme ai fidi Piras e Lucchesi e al commissario capo Giulio Allevi, dovrà far luce su un'intricata vicenda di passioni ed eredità contese, promesse tradite e miserie umane, in cui la soluzione del caso, come il diavolo, si annida nei dettagli."" -
Morte a Bellagio. I delitti del lago di Como. Vol. 3
In una gelida mattina di dicembre, la carcassa di una Mercedes nera viene avvistata nelle acque del lago di Como in località Ponte del Diavolo, sulla strada per Bellagio. Intrappolato tra le lamiere del Suv, c'è il cadavere di Irene Castelli, una donna disinvolta e tormentata, ultima erede di una dinastia di imprenditori lombardi, morta in circostanze misteriose. Le indagini, affidate al commissario Stefania Valenti, si concentrano da subito sulla vita privata della donna e sui suoi familiari: l'affascinante marito Alberto Barbieri, da cui era di fatto separata da anni; il tenebroso autista-bodyguard russo; i due fratelli, a cui era legata da un ambiguo rapporto; l'enigmatica amica svizzera Inge Fischer. L'inchiesta, scandita da numerosi colpi di scena, condurrà Stefania Valenti sulle tracce del dramma privato della famiglia Castelli, iniziato quarant'anni prima tra le mura dell'ex sanatorio alpino di Sondalo, e la porterà a fare luce su un passato di ombre, intrighi familiari e segreti inconfessabili. -
Notturno islandese. Misteri d'Islanda. Vol. 5
Nel gelo della notte polare sferzata dal vento e dalla pioggia, Herjólfur, il nuovo ispettore capo della polizia di Siglufjörður, viene ucciso a sangue freddo in una casa abbandonata, alle porte della città. Per quale motivo si trovava lì a quell'ora, in un luogo su cui da anni circolano strane storie relative a crimini, antichi e nuovi? Ad affiancare Ari Þór nella caccia al colpevole arriva da Reykjavík anche Tómas, il suo vecchio superiore: la morte di un polizotto è una faccenda molto delicata, e a quanto pare, in quel piccolo centro di pescatori affacciato su un fiordo del Nord dell'Islanda, sono in tanti ad avere qualcosa da nascondere. Passo dopo passo, l'inchiesta porta alla luce una scia di soprusi e violenza che sembra attraversare l'intero paese. E mentre il sole si prepara a sparire dietro le montagne per due lunghi mesi, la comunità di Siglufjörður sente di aver perso per sempre la tranquillità, e con essa la propria innocenza. -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale. Ediz. inglese. Vol. 31: Unfinished revolutions. The unresolved equation of the Arab world.
L'entusiasmo suscitato dai sollevamenti arabi del 2010-2011 ha presto lasciato il posto allo sconforto per le guerre, i conflitti settari e le derive autoritarie che nell'ultimo decennio hanno sconvolto il Nord Africa e il Medio Oriente. In realtà, le manifestazioni scoppiate nel 2019 in Algeria, in Sudan, in Libano e in Iraq hanno dimostrato che il ciclo storico aperto in Tunisia dalla fine del regime di Ben Ali non è chiuso. Per interpretare questo processo non basta tuttavia concentrarsi ancora una volta sui movimenti di protesta e sui loro effetti immediati. Questo volume indaga i nodi, dal petrolio al ruolo dell'Islam, che devono essere sciolti per giungere davvero a quel cambiamento invocato dalle piazze e richiesto dalla realtà delle cose. -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale. Ediz. francese. Vol. 31: équation non résolue du monde arabe, L'.
L'entusiasmo suscitato dai sollevamenti arabi del 2010-2011 ha presto lasciato il posto allo sconforto per le guerre, i conflitti settari e le derive autoritarie che nell'ultimo decennio hanno sconvolto il Nord Africa e il Medio Oriente. In realtà, le manifestazioni scoppiate nel 2019 in Algeria, in Sudan, in Libano e in Iraq hanno dimostrato che il ciclo storico aperto in Tunisia dalla fine del regime di Ben Ali non è chiuso. Per interpretare questo processo non basta tuttavia concentrarsi ancora una volta sui movimenti di protesta e sui loro effetti immediati. Questo volume indaga i nodi, dal petrolio al ruolo dell'Islam, che devono essere sciolti per giungere davvero a quel cambiamento invocato dalle piazze e richiesto dalla realtà delle cose. -
Gli ultimi della steppa
Quando Michail Aleksandrovič riceve dalla Mongolia i resti di un cavallo selvatico, ne rimane folgorato: il teschio che tiene tra le mani corrisponde a quello di un esemplare considerato estinto da lunghissimo tempo, tanto che il giovane zoologo di San Pietroburgo comincia subito a sognare una spedizione negli altipiani a oriente, alla ricerca della specie che affonda le sue radici in tempi remoti, forse la più antica esistente, di cui i nomadi non hanno mai smesso di raccontare. Un'impresa apparentemente impossibile, che l'incontro con un esploratore entusiasta renderà d'un tratto concreta. Poco più di cento anni dopo, Karin lascia Berlino insieme al figlio e si avventura nella riserva di Hustajn per realizzare il più grande piano di salvaguardia naturale di tutti i tempi: grazie a lei, quegli stessi cavalli un tempo liberi e selvaggi, con i quali sin da bambina condivide un legame profondo, stanno per tornare alle vaste steppe delle origini. Ce la faranno a sopravvivere? E che ne sarà di quelli rimasti nei parchi faunistici di un continente sconvolto dai cambiamenti climatici, da carestie e alluvioni, di cui Eva, in un futuro molto vicino, si prende cura nella sua fattoria? -
Tra la nostalgia dell'estate e il gelo dell'inverno. I casi di Lars Martin Johansson. Vol. 1
Quando John Krassner, giornalista dello stato di New York, precipita dal quindicesimo piano della Casa dello studente di Stoccolma, il suo caso è destinato a essere rapidamente archiviato come suicidio, e lui a essere dimenticato in fretta. Solo Lars Martin Johansson, ispettore capo dei Servizi di sicurezza, non è convinto: da tempo Krassner stava lavorando a un manoscritto, forse un romanzo, su una misteriosa ""spia che andò a est"""", e Johansson è sicuro che le ragioni della sua morte siano da cercare proprio tra quelle carte. L'affare Krassner si rivela un caso dai risvolti politici sorprendenti, di diretta competenza dei Servizi di sicurezza, impegnati a verificare tutto ciò che potrebbe minacciare la stabilità del paese. Sono loro, gli uomini dei Servizi, burocrati, spie, scaltri doppiogiochisti, a tenere le fila delle indagini: la verità su Krassner, e le verità di Krassner, si perdono in un dedalo di piste che portano direttamente alla CIA e ai Servizi russi, e pongono al centro di tutta l'inchiesta la controversa figura del Primo ministro, dal passato diplomatico non propriamente cristallino. Intorno a Johansson, si muove un mondo di poliziotti e funzionari in perenne competizione, ambiziosi e spesso incompetenti, razzisti, misogini e corrotti, un mondo di politici sottili e di imbroglioni senza scrupoli: a questo sistema, ritratto con crudele realismo e grande ironia, in tutte le sue debolezze e la sua forza, è affidata un'indagine che potrebbe cambiare gli equilibri politici dell'Europa."" -
La Montagna rossa
L'inverno è alle porte tra i pascoli di renne all'ombra della Montagna rossa, nella Lapponia svedese. Sotto una pioggia che scende incessante da giorni, gli allevatori del clan Balva devono completare la soppressione annuale del bestiame, prima che la tundra si copra di ghiaccio e neve, e parallelamente difendere dinanzi alla corte suprema il diritto alla terra dei sami, il popolo lappone, contro le rivendicazioni dei proprietari dei boschi. Il rinvenimento di uno scheletro umano senza cranio cambia però le carte in tavola, costringendo il capo del Balva, Petrus Eriksson, a contattare la polizia delle renne per l'identificazione. Per Klemet Nango e Nina Nansen non si tratta di un'indagine di routine: i primi rilievi mostrano che le ossa risalgono al Diciassettesimo secolo e potrebbero essere la prova di una presenza ancestrale dei sami nella regione. Un popolo sempre più emarginato e ridotto a elemento di folklore, senza memoria né futuro. Un popolo il cui destino ricorda quello dei rifugiati di oggi, nomadi per necessità alla ricerca di una vita migliore. Agli agenti Nango e Nansen spetta il compito di immergersi negli archivi di storici e antropologi, nelle collezioni di antiquari e musei, per illuminare i meandri di una storia di odio e sopraffazione che le istituzioni svedesi vorrebbero cancellare. Tra misuratori di crani e ladri di vestigia aborigene, massaggiatrici thailandesi e ambigue giocatrici di bingo, nel cuore di montagne incantate e foreste senza fine, la pattuglia P9 della polizia delle renne dovrà scoprire la verità e allo stesso tempo restituire dignità alla gente della tundra, dalla cui vita in armonia con la flora e la fauna del Grande Nord il nostro presente miope ha tutto da imparare. -
Quando c'erano i comunisti. I cento anni del Pci tra cronaca e storia
A cent'anni dalla scissione di Livorno e a trenta dalla scomparsa del Pci, ricostruirne la storia può aiutarci a rispondere a domande tutt'oggi inevase: perché proprio in Italia nacque il più grande Partito comunista dell'Occidente? Ebbe mai un'anima rivoluzionaria o fu la creatura di intellettuali borghesi? Da due cronisti di lungo corso un appassionante reportage sul Pci, la Rivoluzione russa e la politica italiana dagli anni venti a oggi, vicende parallele che si snodano su diversi piani di racconto, in cui svolte epocali si intrecciano ai destini dei singoli personaggi. Tra documenti e interviste inedite Mario Pendinelli e Marcello Sorgi si mettono sulle tracce dei protagonisti, seguendone il percorso attraverso i luoghi – dall'Italia alla Russia, dalla Bulgaria all'America – e i decenni, da Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti a Luigi Longo ed Enrico Berlinguer, fino al confronto con Massimo D'Alema, Piero Fassino, Paolo Gentiloni, Cesare Salvi, Walter Veltroni e Nicola Zingaretti. Completa il quadro una preziosa testimonianza di Umberto Terracini – componente del gruppo originario di Gramsci, Togliatti e Tasca, e presente alla scissione di Livorno –, a cui il libro contribuisce a ridare il giusto rilievo. -
Parole della nostra storia. Perché il greco ci riguarda
Il greco si annida anche là dove meno ce lo aspetteremmo. Basti pensare, per esempio, alla parola «attimo», che pronunciamo ogni giorno, e che probabilmente ha alle spalle àtomos, usato già da Aristotele nel senso di una «frazione di tempo indivisibile». Aveva dunque buon gioco Percy Shelley nel dichiarare, a inizio Ottocento: «Siamo tutti greci. Le nostre leggi, la nostra letteratura, la nostra religione, le nostre arti hanno le loro radici in Grecia». Ma è proprio così? O la nostra sensazione di intimità con questi antenati è fuorviante? E la casa dei greci è davvero confortevole? Non c'è nulla di perturbante in quelle antiche stanze? Con stile brillante e tono colloquiale Giorgio Ieranò ci guida alla scoperta di quella che non è affatto un'eredità racchiusa in uno scrigno prezioso di cui noi siamo i fedeli e pacifici custodi, ma un percorso accidentato e labirintico, in cui le parole greche sono state giocate su diversi piani e nei modi più imprevedibili. Un'indagine che investe il lessico dell'anima (da «psiche» a «eros»), del sacro (da «Cristo» a «teologia»), della cultura (da «filologia» a «scuola»), e della politica (da «democrazia» a «economia»), fino a un termine tornato drammaticamente in auge in tempi recenti, «epidemia». Attraverso riletture illuminanti, storie e interpretazioni inedite, l'autore racconta le vicende di forzature e riscoperte, contaminazioni e metamorfosi che si perdono nel vortice caotico della storia. E, parlando degli antichi, parla anche un po' di noi, di quel «noi» che siamo, o che vorremmo essere.