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Piano meccanico
«Un passo indietro, quando si è presa la strada sbagliata, è un passo nella direzione giusta.»«La sua logica nera ci offre qualcosa su cui ridere, e molto di cui aver paura» – The New York Times Book ReviewIn un futuro non troppo lontano, dopo una guerra che – ovviamente – è stata ""l'ultima"""", l'America vive nel benessere grazie all'impiego massiccio della meccanizzazione. Le macchine hanno sostituito l'uomo in ogni lavoro manuale e la società è divisa in due. Da un lato tecnici e manager, che hanno imparato a produrre senza le maestranze richiamate sotto le armi. Dall'altro coloro che il basso quoziente d'intelligenza condannava a un lavoro manuale che ormai non esiste più. Il cittadino medio americano è solo uno scarto del processo industriale, un ozioso dal quale più nessuno si aspetta un gesto di ribellione. È il tecnocrate più giovane e promettente, Paul Proteus, il primo a ribellarsi alla civiltà delle macchine. Ma fallirà, perché l'uomo non può più fare a meno di loro. Il primo grande romanzo di Vonnegut è l'avvincente affresco di un mondo condannato anche da coloro che vorrebbero salvarlo: l'uomo non lo cambierà se prima non sarà riuscito a cambiare se stesso."" -
Storie parallele. Vol. 2: Nel profondo della notte.
«La verità è che avevo due vite lasciate a metà, l'una si era rivelata troppo scarsa, l'altra prometteva troppo, e in entrambe mi sentivo infinitamente estraneo.»«Ho un'altra vita.» Così comincia il secondo volume di Storie parallele, con Kristóf che vaga per i sentieri dell'isola Margherita, alla disperata ricerca di un corpo che gli trasmetta calore. Nel capitolo centrale della saga seguiamo le vicende di personaggi che ci sono familiari, come la sensuale Gyöngyvér Mózes e il feroce Ágost Lippay, che grazie al loro rapporto controverso incarnano uno dei temi cari all'autore: la centralità del corpo umano e dei suoi sensi per raggiungere la conoscenza. Ma scopriamo anche nuovi personaggi, che ci traghettano per le trame di questa saga che percorre a perdifiato il tempo della Storia, dagli anni della Germania nazista a quelli della rivoluzione ungherese, tra crimini, passioni e la dolorosa presa di coscienza di dover scendere a patti con il proprio passato. -
L' America degli estremi. Un reportage lungo trent'anni (1936-1969)
«Pochi paesi al mondo destano nell'animo del viaggiatore reazioni così vive e talvolta così ostili come gli Stati Uniti.»Alberto Moravia sogna l'America fin da bambino. Come inviato va negli Stati Uniti nel 1935-1936, nel 1955 dopo numerosi rifiuti del visto, nel 1968 e nel 1969, e firma articoli lucidi e lungimiranti che attraversano l'America nello spazio, dall'East alla West Coast, ma soprattutto nel tempo, scavando nella memoria collettiva e nei suoi lasciti irrinunciabili. Ogni volta l'America gli appare il paese del futuro e delle insanabili contraddizioni: la definisce la terra degli estremi, tra la ricchezza e la miseria, la libertà e le sue distorsioni, molto più evidenti che nel vecchio continente. Questo libro, grazie a documenti dispersi e ritrovati, a mappe e diari di viaggio che ricostruiscono gli spostamenti dell'autore, raccoglie gran parte degli scritti e un inedito: un reportage postumo che offre uno spaccato di oltre trent'anni e di indubbia attualità. Nell'America rooseveltiana e post maccartista, in quella della rivolta sessantottesca e della conquista spaziale, Moravia viaggia, ragiona sull'uomo della modernità e sulle merci, sui conflitti razziali e sull'avvento di una tecnocrazia preoccupante già alla fine degli anni sessanta. Ammira e insieme condanna la realtà statunitense, sempre all'avanguardia e sempre reazionaria. In un momento storico in cui il razzismo e gli scontri politici si riaccendono e il ruolo degli Stati Uniti come modello culturale è messo in discussione a livello mondiale, le parole di Moravia mostrano tutta la loro potenza rivelatrice e tutto l'acume di un intellettuale libero da pregiudizi. -
Le ambizioni sbagliate. Nuova ediz.
«Ci rassomigliamo, Pietro. Come me tu non sai vivere fra questa gente mezzo morta, in questo mondo falso, come me sei fatto per ingannarli e rovinarli, per servirti di essi, stracci e maschere. Ed è per questo che ti amo. E non temere il rimorso; il rimorso non esiste per gente come noi.»Pietro, giovane giornalista rampante, è alla ricerca di un'occasione di riscatto da un passato di povertà. Sceglie un fidanzamento borghese, e per la scelta di convenienza viene considerato uno squallido arrampicatore sociale. Andreina invece è l'amante di un conte squattrinato che non si decide a tagliare i rapporti con la ricca moglie. Nel secondo romanzo di Moravia accanto a personaggi tipicamente borghesi ne troviamo altri irrisolti, fortemente determinati a riscattarsi, qualunque sia il prezzo da pagare. Ne Le ambizioni sbagliate si ritrovano le tematiche di tutta l'opera di Moravia: la critica ai valori borghesi e un campionario di debolezze umane che spaziano dall'atonia morale allo snobismo, dall'avidità di denaro alla sensualità spesso vissuta in modo strumentale. Un romanzo di spietata denuncia della perdita dei valori, dove nessuno si salva: né chi sceglie né chi decide di non farlo in nome della paura e del conformismo. -
Un avanzo di galera
Un'amara e beffarda parodia del sogno americano nello stile inconfondibile di Vonnegut.«Quando fui arrestato, ero un uomo che stava seduto su uno sgabello a tre zampe in fondo a un pozzo. Non poterono farmi altro che segare le zampe del mio sgabellino.»La notte del 17 giugno 1972, a Washington, la polizia sorprese cinque uomini entrati abusivamente nel quartier generale del Comitato nazionale democratico, in un edificio che ospitava il Watergate Hotel. Si era in piena campagna elettorale, e quello fu l'inizio di una storia appassionante che tenne per due anni tutto il mondo col fiato sospeso, fino alle dimissioni del presidente Nixon. Lo scandalo Watergate dimostrò che la ""parte sana"""" del paese poteva anche arrivare a sbarazzarsi della più alta carica del governo, se corrotta e accecata dal potere. Quella vicenda si sedimentò nella coscienza di Kurt Vonnegut e pochi anni dopo gli offrì lo spunto per questo romanzo. Anche qui c'è uno scandalo e un piccolo """"uomo senza qualità"""", entrato nei ranghi della burocrazia con l'unica ambizione di essere un ingranaggio della macchina dello stato, che ne viene travolto nonostante sia (o forse perché è) l'ultima ruota del carro. Walter F. Starbuck, scontata la pena, lascerà il carcere per iniziare una nuova vita che lo porterà ai vertici del capitalismo americano."" -
Le sirene di Titano
Sotto la maschera della fantascienza, Le sirene di Titano è una feroce satira sociale in cui l'autore si burla della guerra, della religione e di tutto ciò che divide gli uomini e li rende nemici tra loro.«È uno di quei libri che a una prima lettura sembra scritto un po' con noncuranza. Il fatto che alla fine tutto all'improvviso abbia un senso appare quasi casuale. Poi a rileggerlo realizzi quanto duro lavoro abbia richiesto perché qualcosa di così perfettamente raffinato apparisse così casuale» – Douglas Adams, autore di ""Guida galattica per autostoppisti""""Nel cosmo di Kurt Vonnegut non ci sono tute spaziali, conti alla rovescia, lanci di razzi. Tutto questo appartiene alla preistoria. Migliaia e migliaia di anni dopo i primi goffi tentativi dei terrestri di andare sulla luna, si viaggia nello spazio in giacca e cravatta a bordo della propria lussuosa astronave come se si andasse da Milano a Gallarate in limousine. Il combustibile è la VUDD: la Voglia Universale di Diventare. E l'unico incidente che può capitare durante il viaggio è finire in un infundibolo cronosinclastico non registrato dalle carte: una specie di buco nero dove le diverse facce della verità s'incontrano e convivono, dove le nozioni di tempo e spazio non hanno più senso e dove il protagonista di questo romanzo finalmente capirà qual è il significato della vita. Costretto da questo incidente a materializzarsi e smaterializzarsi periodicamente sulla Terra e su Titano, dove lo aspettano le tre sirene che danno il titolo al romanzo, il miliardario Winston Niles Rumfoord affianca molti altri bizzarri personaggi in un romanzo che non è quello che sembra."" -
Nata libera. La straordinaria avventura della leonessa Elsa
Nata libera è la storia della leonessa Elsa, svezzata e cresciuta da Joy Adamson insieme al marito guardiacaccia in una riserva del Kenya. Joy stabilisce un forte legame con il cucciolo di leone rimasto orfano e per assicurarle la sopravvivenza le insegna a nutrirsi, cacciare finché la vita con gli umani diventa troppo stretta. Elsa, una volta diventata autonoma nella caccia, dovrà tornare alla natura alla quale appartiene. Un percorso tutt’altro che lineare, pieno di rischi, tristezze per il distacco ma anche conquiste e gioie sia per la leonessa che per la famiglia adottiva. Dalla prima pubblicazione nel 1960, la storia di Elsa, anche grazie alla trasposizione cinematografica del 1966, ha commosso milioni di lettori nel mondo ed è ancor oggi una delle cronache più intense del ritorno in libertà di un animale. Per la prima volta ritradotto e pubblicato in modo completo, Nata libera è una storia a cui tornare ancora e ancora. -
Hocus pocus
In questa sorprendente America del futuro in cui la valuta pregiata è lo yen e il razzismo è ancora fortissimo, risuona profetica la satira del più caustico e spassoso dei romanzieri americani.«Un trionfo, forse il suo libro migliore. Vonnegut prende di nuovo la mira e fa pieno centro» – Joseph HellerHocus Pocus è un'espressione che in italiano suonerebbe come Abracadabra, un termine con cui cabalisti e negromanti di una volta presentavano le magie. Oggi il significato prevalente è quello di frottola: sono le sciocchezze dell'imbonitore per infinocchiare chi lo ascolta o dell'ufficiale che nasconde ai soldati l'insensatezza della guerra. Proprio un ufficiale è il protagonista del romanzo, un reduce dalla guerra nel Vietnam che usava l'hocus pocus per spedire i suoi uomini al massacro. Rientrato in patria, dopo una breve carriera da insegnante si ritrova sotto processo, accusato di aver pianificato l'evasione di massa (tutti detenuti neri) che ha gettato nel caos un'intera città. Dalle sue memorie, che butta giù a matita su ogni brandello di carta disponibile, scopriremo, oltre agli sviluppi della drammatica vicenda, com'è cambiato nel frattempo il paese. In questa sorprendente America del futuro in cui la valuta pregiata è lo yen e il razzismo è ancora fortissimo, risuona profetica la satira del più caustico e spassoso dei romanzieri americani. -
Madre notte
«Vonnegut è come George Orwell, il dottor Caligari e Flash Gordon riuniti in un solo scrittore. Uno scienziato pazzo, bizzarro ma virtuoso» - TimeIsraele, 1961. In un carcere di Gerusalemme un ufficiale tedesco è in attesa di essere processato per crimini di guerra. Adolf Eichmann, accusato della morte di milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, non è però l’unico criminale di guerra ospite di quel carcere. In una cella vicina alla sua ce n’è un altro che si chiama Howard W. Campbell junior e si è consegnato spontaneamente alla giustizia in preda ai rimorsi della propria coscienza. Un criminale di guerra americano? Possibile? Possibilissimo. Campbell, trasferitosi in Germania prima della seconda guerra mondiale, vi ha messo radici, è diventato un famoso commediografo, ha sposato la figlia del capo della polizia di Berlino ed è stato accolto nella cerchia dei principali collaboratori di Hitler, conquistandosi un posto tra i responsabili del genocidio. Nella brillante carriera di quest’uomo senza scrupoli e senza ideali c’è stato però uno strano incontro in un parco berlinese che gli ha rivoluzionato la vita. E ora che Campbell rischia una condanna a morte, come Eichmann, l’averla accettata potrà forse salvarlo dal patibolo. -
Parla bene pensa bene. Piccolo dizionario delle identità
Le parole sono importanti, vanno scelte con cura. E questo è tanto più vero quando parliamo delle identità che ci abitano, un discorso che si impone con urgenza in una società che ambisce ad abbracciare la complessità e però manca di una base condivisa per capirla e per descriverla: le parole, appunto. Ma come si può comprendere la conversazione se non si possiedono le parole? Come si può intervenire in modo responsabile nel dibattito se non si hanno gli strumenti primi per decifrarlo? Ecco allora un piccolo dizionario che raccoglie e prova a spiegare le parole – da binarismo di genere a gender mainstreaming, da identità a transizione, solo per dirne alcune – che ci servono per parlare bene di sesso, orientamento sessuale, orientamento romantico, identità, espressione e ruoli di genere. Parlando bene potremo pensare meglio noi stessi e gli altri, perché tutto ciò che siamo passa attraverso le parole che usiamo. -
Favola del castello senza tempo
Gesualdo Bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. La versione del centenario è illustrata da Lucia Scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di Nadia Terranova.Dino insegue una farfalla gialla e nera che porta un teschio sul dorso e si addentra in un bosco nero: riesce a serrarla nel pugno ed è allora, quando l'ha catturata e sta per destinarla alla prigionia di una piccola scatola, che la sente parlare. La farfalla si chiama Atropo, appartiene alla Notte e gli racconta del Castello Senza Tempo, un luogo sinistro abitato dagli Immortali, anime scampate al diluvio universale e condannate all'eternità, che giocano un'eterna partita a dadi, unite a coppie, senza riuscire a ingannare il loro carceriere, il Tempo. Ma forse Dino ha il potere di liberarle: come, e con quali conseguenze? Gesualdo Bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. La versione del centenario è illustrata da Lucia Scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di Nadia Terranova. -
La via delle sorelle
Nella vita i legami che scegliamo ci definiscono più di quelli in cui ci troviamo nascendo. Per ogni donna il rapporto con le amiche è una relazione fondativa, capace di determinare la direzione di un’esistenza intera: di indicare una via. Ci sono le amiche sorelle, unite da un legame simbiotico; le complici di sfide e trasgressioni; le compagne in cui specchiarsi per riconoscersi; ma anche quelle che tradiscono perché sanno colpire nel punto di massima debolezza: le amiche geniali, le amiche fatali. È in questa misteriosa incubatrice di fioriture, in questo regno magico e a volte inquietante fatto di presenze cangianti che Gaia Manzini sceglie di addentrarsi. Le vicende di amiche passate alla storia – scrittrici, artiste, donne coraggiose – si intrecciano con quelle delle amiche di una vita, in un controcanto che lascia emergere dell’amicizia le sfumature più delicate e difficili da pronunciare. Se sono donne destinate a lasciare traccia di sé o solo incontri fugaci non conta: ogni legame, in queste pagine, racchiude lo stesso potere trasformativo. Un caleidoscopio di racconti nel quale rileggere la nostra vita, ripensare i rapporti che ci hanno fatto crescere, riconoscere aspetti inconfessabili di noi che solo certe amicizie hanno la forza giusta per poter sfiorare. La via delle sorelle è, al contempo, un’indagine letteraria su un sentimento troppo spesso dato per scontato e un vibrante memoir dedicato a tutte le amiche che hanno saputo cercarsi e riconoscersi. Perché l’amicizia è sempre e comunque un viaggio al centro del proprio cuore. -
Una giornata
Tra memorie personali e memorie contraffatte, dicerie e verità, il viaggio velocissimo di un uomo ambizioso si compie nell'arco di un solo giorno. Un romanzo breve sulla brevità dei destini umani.""Che ingiustizia dover pagare le colpe della Storia, le colpe di una famiglia.""""Incontriamo Edmond Bovet-Maurice una mattina di maggio, nel suo appartamento parigino, a colloquio con la governante: deve scegliere l'abito adatto per la giornata, fa già caldo, forse è ingrassato un po' perché è goloso. Ha sessantasette anni, gliene mancano tre alla pensione, è un uomo di successo, affascinante, elegante: direttore di un grande museo sempre al centro dell'attenzione del mondo, ha fatto di una deliberata vaghezza la sua chiave di conquista di donne e uomini, ma sul lavoro è attento, rapace, sempre teso verso nuove conquiste. Il suo più grande desiderio è di entrare a far parte dell'Accademia di Francia. Si è dato molto da fare per questo, tessendo con garbo e determinazione una rete di relazioni utili. Ma in questo umido giorno di maggio tutto sembra premergli addosso: il pensiero doloroso della relazione finita con Odile, che la presenza della vivida Saskia non riesce a dissipare; un neo sul fianco, che sembra minaccioso e richiede una visita medica immediata. E poi la rivelazione: nei salotti parigini, nelle alcove intellettuali si mormora, si sussurra, si sostiene che all'Accademia lui non entrerà, a causa di una serie di macchie sulla reputazione della nonna e della madre. Tra memorie personali e memorie contraffatte, dicerie e verità, il viaggio velocissimo di un uomo ambizioso si compie nell'arco di un solo giorno. Un romanzo breve sulla brevità dei destini umani."" -
L'ombra dello scorpione (The stand)
Un classico pubblicato per la prima volta nel 1978 e ambientato in un futuro prossimo (ormai presente) nel quale l'umanità è martoriata da una epidemia globale senza precedenti. «Mentre lavoravo a L'ombra dello scorpione in sentimento che mi ha guidato di più nella scrittura è stato il brivido di immaginare un intero, radicato ordine sociale distrutto in un sol colpo» - Stephen KingLa visione apocalittica di Stephen King ci restituisce un mondo completamente trasformato dal virus, con città vuote e spettrali percorse da poche persone allo sbando. L'ombra dello scorpione è ancor più affascinante e spaventoso oggi di quando è stato pubblicato per la prima volta. È il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio a seminare morte in tutto il mondo: il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia. I pochi sopravvissuti si trovano intrappolati in uno scontro più grande di loro, quella lotta eterna tra forze della natura nella quale si può solo decidere di perseguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, o seguire le orme dello spaventoso Randall Flagg, il Senza Volto, il Signore delle Tenebre. L'umanità di fronte alla pandemia sbanda tra paura e voglia di sopravvivere a qualsiasi costo: emergono i lati più oscuri dell'animo umano ma anche il coraggio di affrontare le tenebre. -
Europei senza se e senza ma. Storie di neandertaliani e di immigrati
È bene metterlo in chiaro da subito: a conti fatti, tutto quello che sappiamo o crediamo di sapere ci porta a concludere che c'erano, una volta, i veri europei: ma erano i Neandertaliani, e si sono estinti in seguito a un fenomeno migratorio dall'africa. Quegli africani siamo noi, o meglio, sono i nostri antenati"" - Guido BarbujaniConvivere in pace, vecchi e nuovi cittadini, ci sembra difficile, ma un problema identico si è posto con ben altra urgenza quarantamila anni fa, quando i veri europei, gli uomini di Neanderthal, hanno visto arrivare dall’Africa i Cro-Magnoidi, i nostri antenati. Da allora due gruppi umani diversi nell’aspetto, nella cultura e nel DNA, probabilmente due diverse specie umane, hanno coabitato per millenni: ma alla fine i vecchi europei si sono estinti. Dalla loro scomparsa, attraverso migrazioni, contatti e contaminazioni, a poco a poco ha preso forma la popolazione che oggi chiamiamo europea, e con lei un continente i cui abitanti hanno avuto una storia che ci appare complessa anche oggi che i test del DNA possono rivelarci le nostre caratteristiche più nascoste. Questo libro ci guida a una sorprendente riscoperta dell’identità europea, che non riposa su basi biologiche e trae la sua forza dalla molteplicità di contributi che hanno continuato ad aggiungersi, ad arricchirla e a ridefinirla."" -
Lo Hobbit. Schizzi e bozzetti
Alan Lee ci rivela tramite immagini e parole come ha creato le illustrazioni per l'edzione speciale illustrata de Lo Hobbit. Acquerelli dall'impatto potente, capaci di sposarsi alla perfezione con le idee di Tolkien e destinate a plasmare le atmosfere degli adattamenti cinematografici di Peter Jackson.«Un maestro nelle antiche arti del disegno e dell'acquerello» – Sir Ian McKellen«Le opere di Alan Lee sono bellissime e poetiche. La sua arte coglie in pieno ciò che speravo di catturare nei film» – Peter JacksonDal momento della sua pubblicazione nel 1937, Lo Hobbit ha sedotto intere generazioni di lettori. Una magia riaccesa sessant'anni più tardi, quando Alan Lee ha affrontato il compito di realizzarne un'edizione speciale illustrata. I suoi delicati disegni a matita, i suoi splendidi acquerelli hanno offerto agli occhi di un vasto pubblico la visione definitiva della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Alan Lee ci rivela ora tramite immagini e parole come ha creato queste illustrazioni dall'impatto così potente, capaci di sposarsi alla perfezione con le idee di Tolkien e destinate a plasmare le atmosfere degli adattamenti cinematografici di Peter Jackson, tanto da far guadagnare all'illustratore inglese l'agognato premio Oscar®. Questo libro è un album con centinaia di schizzi e bozzetti preparatori che ricostruiscono l'evoluzione del progetto dalle prime idee al risultato finale. Racchiude inoltre un tesoro di nuovissime illustrazioni a colori e disegni realizzati per l'occasione. Le pagine del volume svelano i segreti della creatività di Alan Lee e tracciano un percorso emozionante nell'immaginazione dell'uomo che ha infuso nuova linfa nel mondo di Tolkien. -
Fare nomi
Per T.S. Eliot i gatti ne hanno tre, di cui uno segreto; altrettanti ne ha Roma per Giovanni Pascoli. I nomi propri sono considerati un mistero anche dai teologi (quelli delle divinità sono spesso indicibili), dai filosofi, dai cultori di pratiche esoteriche, dalla Giulietta di William Shakespeare. Ogni giorno però li usiamo senza imbarazzi: per chiamarci l’un l’altro, per ordinare un prodotto commerciale, per dare indicazioni stradali. Con facilità li scambiamo con i nomi comuni, chiamando Roma “l’Urbe” e “una babele” uno stato di disordine. A mezz’altezza fra le speculazioni più criptiche e gli usi spensierati Nunzio La Fauci affronta i nomi propri là dove si trovano: nella lingua in atto. A partire da osservazioni minuziose e sorprendenti (un tempo Antonio diventava “Tonio” mentre adesso diventa “Anto”: perché?) l’analisi schiude prospettive sulla lingua come sistema. Si scopre così che nessun nome è proprio per sempre, o giammai lo sarà. Quella dei nomi propri non è una condizione ontologica: è una funzione. -
Uomini e topi
«Il classico di Steinbeck torna in un'edizione ""dipinta"""" in cui l'autrice delle illustrazioni, Rébecca Dautremer, non si limita a raccontare il testo: lo reinventa». - Francesco Pacifico, Robinson«La francese Rébecca Dautremer ha rivisitato con matite e pennelli Uomini e topi, cogliendone soprattutto la forza simbolica e spirituale: un """"nuovo"""" libro a due voci» - il ManifestoUomini e topi non ha bisogno di presentazioni. La storia dell'alleanza tra George e Lennie, il bracciante protettivo e il gigante con la mente di bambino, del loro vagare di ranch in ranch con un sogno da realizzare, quello di una fattoria tutta per loro, e della spirale di involontaria violenza che prende Lennie e sbriciola il sogno, è un capolavoro di dolorosa semplicità. Anche Rébecca Dautremer non ha bisogno di presentazioni: per lei parlano le sue opere, da Principesse, grande album giocato sui toni del rosa e del rosso, galleria ineffabile di bambine e ragazze stravaganti, alla sua rivisitazione di Alice nel Paese delle meraviglie agli intagli delicati del Piccolo Teatro di Rebecca all'inquietudine del suo Pollicino. Dal mondo dei bambini a quello degli adulti: Seta di Alessandro Baricco, Elvis, una biografia illustrata di Presley, e Una Bibbia. Amatissima in Italia, dove è stata ospite di festival ed eventi, Dautremer visita e interpreta il mondo di George e Lennie con una dovizia di illustrazioni che reggono una narrazione parallela e autonoma, fatta per immagini. La traduzione di Steinbeck è di Michele Mari."" -
Coltiva il tuo intimo splendore
“Arrivare alla verità non è così importante come averne un autentico desiderio. Questa è di per sé una gioia.” Osho illustra così il punto di partenza per l’avventura più grande possibile, ponendo al centro la disponibilità a mettersi in gioco più che il raggiungimento dell’obiettivo. In questa guida alla meditazione attiva, chiunque può trovare un percorso di rinascita e di risveglio della consapevolezza. “Se mai hai pensato di realizzare il Vero, se mai hai sperimentato il desiderio di silenzio, di verità, sappi che il seme dentro di te è pronto a sbocciare: è un segno che un desiderio nascosto in te vuole essere appagato.” Coltiva il tuo intimo splendore è un invito a cimentarsi con la meditazione per mettersi in ascolto della propria dimensione interiore. Partendo dai 112 metodi descritti nel Vigyana Bhairava Tantra, il volume (suddiviso in quattro parti che corrispondono a quattro fasi del percorso) offre intuizioni e tecniche pratiche per sperimentare con semplicità e naturalezza strategie meditative che si adattano a ogni personalità umana, permettendo a ognuno di noi di uscire alla vita. -
Come sfruttare al meglio le opportunità della vita
Questo libro ti aiuterà a: trovare il giusto equilibrio tra i diversi ambiti della tua esistenza, ridurre al minimo stress e preoccupazioni, acquisire uno stile di vita più sano, interagire con gli altri in modo più efficace, migliorare le tue capacità di ascolto, diventare una persona carismatica, gestire i rapporti con persone difficili, assumere il controllo delle tue emozioni.rn«Riempiamo le nostre menti con pensieri di pace, coraggio, salute e speranza, poiché la nostra vita sarà come i nostri pensieri la creano» - Dale CarnegieChe cosa vuoi davvero dalla vita? Cosa hai realizzato finora? Ne sei soddisfatto? E cosa puoi ancora realizzare? Questo libro è un invito a valutare i risultati raggiunti e a pensare che il futuro possa rivelarsi non solo migliore del presente, ma davvero felice. I principi elaborati da Dale Carnegie ti insegneranno a identificare i tuoi punti di forza e le tue debolezze ma anche a sfruttare in modo più produttivo le diverse situazioni che incontrerai nella vita, potenziare le tue qualità, mitigare i tuoi difetti e avere una vita più piena e soddisfacente.