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Gennaio di sangue
Glasgow, primo gennaio 1973. Mentre i cittadini perbene si riprendono dagli eccessi di Capodanno e gli altri continuano a nuotare nell’alcol e nella miseria, l’ispettore Harry McCoy della polizia di Glasgow è nel carcere di Barlinnie: un detenuto gli rivela che una ragazza sta per essere uccisa. E forse lui può salvarla. Ma non arriva in tempo. In un’affollata stazione degli autobus Tommy Malone spara a Lorna Skirving e poi si toglie la vita. I giornali si scatenano, il Capo si aspetta una rapida soluzione del caso. Harry McCoy, trent’anni e una certa propensione a trasgredire ordini e passare limiti, si tuffa nell'indagine, tallonato dal novellino entusiasta Wattie. Ma è fin troppo simile alle persone a cui dovrebbe dare la caccia: tra bordelli, vicoli bui e droghe come unica via di fuga dalla realtà, l’indagine si cala nel mondo dell’intrattenimento sessuale, un mondo dove con i soldi si possono comprare l’anima e il corpo di chiunque. -
Il figlio di febbraio
Sono trascorse poche settimane da quello che è passato alla storia come il Gennaio di Sangue, e la violenza è di nuovo all’ordine del giorno per le strade di Glasgow. Un serial killer ossessionato da Elaine Scobie, figlia di un gangster locale, ha ucciso brutalmente il fidanzato della ragazza, incidendogli sul petto un macabro messaggio. Il rientro al lavoro dopo un breve congedo non potrebbe essere più complicato per Harry McCoy: in città sono sbarcate nuove droghe, che portano un nuovo tipo di violenza in una società già corrotta. La scia di morti sembra non fermarsi. E il passato di McCoy torna prepotente, rimbalza da un ritaglio di giornale, evoca ricordi terribili, chiede una resa dei conti che non si può più rimandare. Dopo Gennaio di sangue, il cinico ispettore scozzese torna ad affrontare se stesso e gli altri in un gioco teso e disperato che rischia di essergli fatale. -
Il bel viaggio. Insegnare letteratura alla generazione Z
«Percorrere i sentieri della letteratura, e condurre i più giovani a inoltrarvisi, è sempre – per citare un verso di Itaca del poeta greco Konstantinos Kavafis –, ancora oggi, davvero un ""bel viaggio"""".»I classici della letteratura hanno ancora tanto da dire, in particolare alla generazione dei ragazzi di oggi, sempre iperconnessi attraverso i social. Eppure, in un contesto che si muove con velocità e che premia le connessioni più che le riflessioni, le parole di grandi autori del passato rischiano di confondersi con il rumore di fondo, non essere lette con la giusta prospettiva e quindi apparire polverose e inutili, lontane dalla realtà. La sfida più grande per gli insegnanti (ma non solo) è quella di ristabilire un legame tra gli scrittori e i giovani, per svelare come romanzi, racconti, poesie, pagine scritte decenni e secoli fa possano regalare emozioni e spunti straordinari. Roberto Carnero, forte di un'esperienza più che ventennale sul campo, propone alcune idee e strategie per un confronto con i docenti, le figure che per prime sono chiamate ad affascinare i lettori di domani, ma anche con tutti coloro che sono interessati a comprendere il valore cruciale della letteratura nella formazione personale."" -
Sud
La storia di un mondo borghese che s'intreccia con la storia dell'Italia che intanto cambia in meglio e in peggio; il ritratto affettuoso e spietato di un luogo che è anche un tempo.rnrnValentino comprese che il passato non è tanto ciò che affiora dalla Storia, dalle rovine, dai massacri o dai monumenti, bensì un punto d'arrivo individuale.rnrnLe famiglie felici non sono interessanti; quelle complicate sì. Valentino lascia la Calabria da ragazzo, negli anni settanta del Novecento, ma la maturità, che si annuncia con il balenio a sorpresa del rimpianto, lo costringe a voltarsi indietro per misurarsi con la memoria e le memorie del mondo in cui è cresciuto. E quando torna a guardare e ascoltare scopre che se le persone non ci sono più, e spesso non ci sono più da molto tempo, le loro vite sono lì, e chiedono di essere raccontate. Ecco i patriarchi: il vecchio Notaio con i suoi figli accidentali e il Farmacista col suo violino chiuso nell'armadio, due famiglie parallele due rami che s'incrociano nella famiglia nuova dell'Avvocato e della moglie, l'amatissima Tamara che solo lui chiama Mara; la gente del popolo: Ciccio Bombarda l'autista senza patente, Peppo della posta che ha paura dei figli, Rosa e Cicia le pasionarie, Maria-la-pioggia e Maria del Nilo silenziose come tutte le divinità; e poi zie bizzarre e amici immaginari, domestici fedeli e mogli minuscole come bambine, amicizie che durano dalla soffitta di casa al campo di battaglia, ideali irrinunciabili e inconfessate debolezze; e gli oggetti, le automobili, i due piccoli Gauguin appesi nell'ombra. -
Rapporto al duce
"I rapporti dei federali si svolsero in un'atmosfera bellica abbastanza serena: pochi mesi dopo sarebbero stati contemporanei alla distribuzione del corpo di armata italiano in URSS, allo sbarco americano in Africa, alla perdita definitiva della Libia, all'intensificarsi dei bombardamenti sulla penisola"""".Un trimestre - da gennaio ad aprile 1942 - per fare i1 punto sullo stato di salute del Partito nazionale fascista: ecco lo scopo di Mussolini nel momento in cui convoca a Palazzo Venezia i novantasei federali, a capo delle federazioni, le organizzazioni provinciali del partito. All'ordine del giorno la situazione del PNF, i suoi rapporti con le organizzazioni cattoliche, l'economia e il mondo del lavoro, il sentire degli italiani nei confronti del conflitto mondiale. Sono temi scottanti, di grande attualità; il Duce ascolta, interroga, tiene lunghi discorsi sulla storia, la politica, la guerra. In questo volume, il testo stenografato di quelle conversazioni: un documento eccezionale da cui affiora l'autoritratto di un regime sul viale del tramonto: i testi ci restituiscono un paese disorientato, stanco, povero, la cui facciata """"imperiale e guerriera"""" comincia a mostrare tutta la sua inadeguatezza. Le note di Guerri sul fascismo, la scelta dei discorsi di Mussolini, la ricostruzione storica del partito e della sua organizzazione territoriale offrono uno sguardo realistico e al tempo stesso disincantato sull'""""autunno"""" del regime che per un ventennio è stato al timone del paese." -
Menzogna romantica e verità romanzesca. La mediazione del desiderio nella letteratura e nella vita
Qualificheremo come romantiche le opere che riflettono la presenza del mediatore senza mai svelarla, e romanzesche quelle che invece svelano. A queste ultime il presente saggio è essenzialmente dedicato.L’uomo è incapace in genere di desiderare prescindendo da un modello, consapevole o inconsapevole: l’oggetto o lo scopo di questo desiderio gli è proposto da un “terzo” che funge da mediatore. Questo è vero anche nella narrativa, dove il triangolo che si instaura tra personaggio, oggetto desiderato e mediatore è uno schema costante e centrale nella struttura del romanzo. Mitizzando l’eroe, accreditandogli una completa spontaneità di passioni e azioni, il romanticismo occulta l’“altro”, il persuasore o il mediatore: la “menzogna romantica” del desiderio puro, diretto, fa da schermo alla “verità romanzesca” del desiderio mediato. René Girard reinterpreta, alla luce di questa fondamentale intuizione critica e psicologica e attraverso un’analisi sottile e del tutto originale, le grandi opere e i personaggi della letteratura moderna. Da Cervantes a Flaubert, da Stendhal a Dostoevskij e Proust, egli segue le tracce del “desiderio triangolare”, confronta le varie e tipiche modulazioni con cui esso regola lo svolgimento romanzesco. E infine estende l’assunto che ognuno vive secondo un mediatore dai paradigmi della creazione fantastica a un ambito sociologico, indagando gli effetti alienanti e paralizzanti della mediazione nella vita reale. -
Braci. La poesia italiana contemporanea
Il metodo insomma è rischiare la cosa più difficile: ovvero che un'antologia di poesia italiana contemporanea, colta nel suo essere vivente e in sé contraddittoria, difettosa, laboratoriale, sia, per un verso, la libertà dei destini e, per l'altro, una necessità di scelta, in cui ciascun poeta viene letto e ammirato come se già fosse un classico, come se fosse quello che profondamente è: una parte essenziale di un'anima che legge, quella di un giovane lettore che si appassiona e insieme quella di un vecchio che vuole ancora capireMolto più di un'antologia di poeti italiani, questa raccolta di versi, voci e storie è un'istantanea e una caleidoscopica mappa di visioni e sguardi sull'Italia, sul mondo ma anche sul nostro quotidiano. Il cuore di Braci risiede nel gruppo di poeti e poetesse che sono espressione di una tendenza alla ricerca del senso e della centralità della lingua poetica contro ogni sperimentalismo avanguardista. Arnaldo Colasanti riunisce in questo libro una selezione di poesie di autori, molti esordienti negli anni ottanta, arricchita con una sezione di critica letteraria che riesce a guidare il lettore tra tante forme di espressione senza nulla togliere al piacere della scoperta e del contatto diretto con i testi. -
Negli occhi di una ragazza
Maria Cristina ha tredici anni e vive intrappolata in una bolla di atarassia. Disegna e non dice, osserva e non parla: un'esistenza ai margini, senza il conforto della comprensione di qualcuno di caro o di amato. Ma perché il futuro di una ragazza della Torino degli anni sessanta dev'essere confinato tra le mura domestiche? È questa la domanda che risveglia la sua coscienza: scoprirà con le sue sole forze che la condizione femminile è fatalmente, fisiologicamente servile, e proprio quando la vorranno rinchiudere in un destino di lavoro domestico troverà in sé la volontà di uscirne. Marina Jarre conduce i lettori attraverso un percorso silenzioso e paziente di crescita interiore, regalandoci una storia di ricerca del proprio posto nel mondo, un romanzo di formazione che è anche un romanzo di vera e propria trasformazione. -
L'ultima canzone di Bobby March
Forse era diventato un poliziotto come tutti gli altri. Il tipo di poliziotto che aveva giurato di non diventare mairn«Parks possiede qualità e malie talie da permettere alla sua opera di distinguersi dalla dozzinalità dei molti, troppi figliastri cresciuti all'interno della corrente noir» - Omar Di Monopoli, Tuttolibrirnrn«Con una lingua fulminea, rudiva e cristallina, Alan Parks si coferma uno dei maestri più sinceri e dannati del noir contemporaneo» - Orazio Labbato, Vanity FairrnGlasgow, luglio 1973. Bobby March, rockstar in declino dopo un lampo di gloria con i Rolling Stones, viene trovato morto in una camera d’albergo, la siringa nel braccio. Alice Kelly, tredici anni, è scomparsa. Il caso viene affidato all’ispettore Harry McCoy, incaricato anche di ritrovare un’altra ragazzina, Laura, nipote dell’ispettore capo Murray, in apparenza fuggita di casa. Le indagini si rivelano più fumose del previsto. Districando un groviglio di intrighi e menzogne, l’ispettore McCoy, affiancato dal fido Wattie, lotta contro il tempo per trovare Alice e Laura. Ma chi è il colpevole quando i colpevoli sono troppi? Come si può accusare qualcuno se nessuno sembra innocente? E dove sono finiti gli appunti musicali su cui Bobby March contava per tornare alla ribalta? In una Glasgow più nera dei suoi crimini un altro caso per il tormentato ispettore McCoy, tra grande musica e un disperato bisogno di umanità. -
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, i diritti degli animali, l'ingiustizia verso gli emarginati.rnrnA Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.rnrn«Una miscela sorprendente di thriller, commedia e trattato politico scritta da una donna di straordinaria intelligenza e sensibilità anarchica» – Sarah Perry, autrice del Serpente dell'Essexrnrn«Un romanzo di sovversiva eleganza» – New Statesmanrnrn«""Guida il tuo carro sulle ossa dei morti"""" vi farà venir voglia di leggere tutto quello che ha scritto Olga Tokarczuk» – Financial TimesrnrnUna cosa è certa: queste case non ci saranno più, il mio sforzo è insignificante, sta sulla punta di uno spillo, proprio come la mia vita. Dovremmo ricordarcene sempre.rnrnJanina Duszejko, insegnante d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale, acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente anche quando sembra parlare di tutt'altro."" -
Empatia negativa. Il punto di vista del male
La storia delle arti è ricca di personaggi, figure, performance, oggetti e spazi connotati negativamente con cui i fruitori stabiliscono un tipo di relazione empatica ambivalente e destabilizzante, fatta di attrazione e di repulsione: l'empatia negativa. Da Medea al carnefice di san Matteo dipinto da Caravaggio e dalla fotografia di Mapplethorpe, fino ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer e al Joker folle e derelitto di Phillips, c'è qualcosa, nel punto di vista del male, che ci conquista e ci obbliga a interrogarci su noi stessi molto più di quanto siano in grado di fare espressioni artistiche edificanti. Questa ampia e affascinante ricerca, che spazia dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti figurative, indaga il cuore nero dell'empatia. -
Il sole dei morti
«Ecco, dunque, com'è il deserto! Il sole ride. Le montagne giocano a rimpiattino con le ombre. Cosa può loro importare se hanno davanti rosei corpi vivi o cadaveri bluastri, dagli occhi bevuti per il vino o perché svuotati del sangue?»«Un documento terribile, eppure soffuso di splendore poetico, del tempo in cui i benefattori rossi ""spazzavano la Crimea con una scopa di ferro""""» – Thomas Mann, 1926«È una verità che trascende la maestria letteraria... Chi altri è riuscito a comunicare la desolazione e l'universale sfacelo dei primi anni sovietici, del comunismo di guerra?» – Aleksandr Solženicyn, 1992Penisola di Crimea, 1920-1921. La Riviera russa, devastata dalla rivoluzione e dalla guerra civile, è teatro della vendetta dei vincitori. Nella terra dei cimmeri, dove un mito degli antichi greci collocava la porta dell'Ade, divampa il moderno inferno dello sterminio dei """"nemici del popolo"""". Dall'alto di una casetta su un poggio affacciata su Alušta, cittadina incastonata tra i monti e il Mar Nero, il Narratore, che è l'autore stesso, assiste all'agonia per fame, saccheggi e abbandono di intere famiglie con bambine e bambini, arti e mestieri, vigne e frutteti e campi, e degli animali domestici, che deperiscono e muoiono insieme agli umani. Ivan Šmelëv, scrittore reputato e famoso in Russia fin dai primi anni del Novecento, pur nella catastrofe in atto sceglie di non andarsene per cercare di salvare il figlio, arrestato e scomparso. Quando avrà bussato a lungo e invano alle porte del nuovo Potere, abbandonata ogni speranza, si rassegna ad emigrare. Ospite di Ivan Bunin in Francia, comporrà in pochi mesi del 1923 Il sole dei morti, primo di tanti suoi libri diventati popolari nella """"Russia all'estero"""" e infine ritornati nella Russia postsovietica in innumerevoli ristampe. Šmelëv stesso ha voluto per Il sole dei morti il sottotitolo di epopea: all'afflato epico e lirico di una grande penna si unisce la potente testimonianza su una tragedia epocale a lungo mistificata e rimossa, restituita in presa diretta nelle esistenze concrete delle persone che la subirono."" -
Corpi celesti
Vincitore del Man Booker International Prize 2019Di quanto spazio ha bisogno una casa per contenere tutto il mio amore?«""Corpi celesti"""" è uno scrigno: un caos finemente calibrato di orbite famigliari, congiunzioni astrali, e della forza gravitazionale dei segreti» – The New York Times Book Review«Brillante e illuminante» – Sam Sacks, The Wall Street JournalNel piccolo paese di 'Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa 'Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d'amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma', appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di 'Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell'Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Grazie alla sapiente alternanza tra passato e presente, la narrazione scorre come un fiume in piena, animata dal desiderio di confrontarsi con antiche regole e infine sovvertirle."" -
L'acqua del lago non è mai dolce
Libro vincitore del Premio Campiello 2021Finalista Premio Stega 2021Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all’infelicità.rn«È impossibile non essere coinvolti e trascinati da questo romanzo di eleganza e maturità fuori dal comune» - Nadia Terranova, Tuttolibrirn«Una voce luminosa e potente, come una lunghissima poesia, come non se ne sentono da tempo, davvero da non perdere» - Maria Grazia Ligato, Io Donnarn«Una scrittura secca e agra, illuminata da abbagli di breve e intensa prosa poetica» - Fulvio Panzeri, Avvenirern«In un romanzo a tratti visionario e affidato a una lingua corposa, dalla consistenza materica, mentre Antonia resta ""scolpita nel marmo della sua maternità"""", Gaia, personaggio capace di suscitare nel contempo solidarietà e profonda avversione per il crescente cinismo, """"muta come biscia al sole""""» - Marzi Fontana, la LetturarnIo sono stata un cigno, mi hanno portata da fuori, mi sono voluta accomodare a forza, e poi ho molestato, scalciato e fatto bagarre anche contro chi s'avvicinava con il suo tozzo di pane duro, la sua elemosina d'amore.Odore di alghe e sabbia, di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: sulle rive del lago di Bracciano approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, madre coraggiosa con un marito disabile e quattro figli. Antonia è onestissima e feroce, crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua figlia femmina a non aspettarsi nulla dagli altri. E Gaia impara: a non lamentarsi, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo, a leggere libri e non guardare la tv, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe e l'infelicità dove nessuno può vederla. Ma poi, quando l'acqua del lago sembra più dolce e luminosa, dalle mani di questa ragazzina scaturisce una forza imprevedibile. Di fronte a un torto, Gaia reagisce con violenza, consuma la sua vendetta con la determinazione di una divinità muta. La sua voce ci accompagna lungo una giovinezza che sfiora il dramma e il sogno, pone domande graffianti. Le sue amiche, gli amori, il suo sguardo di sfida sono destinati a rimanere nel nostro cuore come il presepe misterioso sul fondo del lago.Proposto da Giuseppe Montesano al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «È con piacere che presento a questa edizione del Premio Strega L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, una storia ambientata nel paese lacustre di Anguillara Sabazia, una provincia italiana simile e diversa da molte altre province letterarie: dove le case popolari si intrecciano alle villette, all’antico centro storico, al lungolago e ai capannoni in uno sviluppo disarmonico che rispecchia e genera le disarmonie del vivere, uno sviluppo malato nel quale si annidano oscuri i conflitti. In questi luoghi narrativi Giulia Caminito dipana i percorsi di una famiglia proletaria dominata... -
Un'altra storia inizia qui
Dalle visite in carcere che fece Carlo Maria Martini lungo tutto il suo mandato episcopale nasce la riflessione racchiusa in queste paginern«Chi sbaglia può sempre correggersi: sicché come esigono i principi costituzionali, la pena deve guardare sempre al futuro» - Marta Cartabiarn«Prima di ogni altra cosa, ciò che andrebbe epurato dal linguaggio e abolito dalle pratiche mondane - non solo quelle penali - è proprio la crudeltà» - Adolfo Cerettirn“Entrai a piedi nella città, passai di fianco alle grandi carceri di San Vittore, diedi una benedizione e pensai: lì vivono migliaia di persone che devo andare a trovare.” Con queste parole Carlo Maria Martini ricordava il suo ingresso a Milano il 10 febbraio 1980. Dalle visite in carcere che fece lungo tutto il suo mandato episcopale nasce la riflessione racchiusa in queste pagine: come e perché fare in modo che la pena sia giustizia ma anche ricomposizione? Marta Cartabia, presidente della Corte costituzionale, e Adolfo Ceretti, docente di Criminologia, si confrontano con il magistero di Martini spiegando il valore che esso continua a racchiudere e la necessità ancora viva di ciò che l’arcivescovo auspicava: una giustizia che ricucia i rapporti piuttosto che reciderli, promuova i valori della convivenza civile, porti in sé il segno di ciò che è altro rispetto al male commesso. -
Il girotondo delle muse. Semiotica delle arti
Negli ultimi decenni tanti studiosi si sono interrogati sull’identità e la logica delle immagini, sulle modalità dell’atto iconico, sulla complessità delle relazioni tra opere e spettatori. Anche Jurij Lotman, il fondatore della moderna culturologia, si è posto molte domande in merito (e i saggi raccolti in questo volume lo confermano) ma ha saputo fornire a esse molteplici ed efficaci strumenti di soluzione, che si dimostrano adattabili, in un approccio autenticamente strutturale, a svariati contesti, e anticipano, per di più, molte teorie sul fatto artistico apparse in anni più recenti. Il metodo di Lotman è molto interessante e insieme attualissimo nel campo delle arti visive: perché, oltre a mostrarci in modo totalmente interdisciplinare la densità del discorso segnico, ci insegna una sorta di trasversale “grammatica della percezione”. -
Casa Lampedusa
Grazie a un abile gioco di specchi, indagando con eleganza nel cuore di un uomo affascinante quanto la sua opera, Steven Price riporta in vita l’ultimo principe di Lampedusa, che da scrittore diventa personaggio letterario, nella cornice siciliana del secondo dopoguerra.rnrnGli alberi sono vecchi. I principi sono antichi.Ogni uomo, per quanto insignificante, dovrebbe lasciare qualche cronaca del tempo trascorso su questa terra. Le parole di Stendhal echeggiano nella mente dell’uomo di mezza età che fa una sosta pensosa in chiesa prima di avviarsi all’incontro con il cugino, Lucio Piccolo, al Caffè Mazzara, luogo consueto di conversazioni appassionate sulla letteratura. Siamo a Palermo, una mattina di gennaio del 1955, e l’uomo di mezza età, a cui è appena stata diagnosticata una malattia senza ritorno, è Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Una vita di studi e scritture, e non ha creato nulla. Non ancora. Parte da qui, da questo nodo di slanci e frustrazioni, il racconto intimo e dolente degli ultimi anni di un grande scrittore dediti alla stesura sempre più urgente di un solo capolavoro, Il Gattopardo, punteggiati da infruttuosi tentativi di pubblicazione e rasserenati dagli affetti - l’adorata moglie Licy, il cugino Gioacchino - prima della resa di fronte all’ineluttabile. -
Wagnerismi. Arte e politica all'ombra della musica
Nel bene e nel male, Richard Wagner è la figura più influente della storia della musica. Intorno al 1900 il fenomeno noto come wagnerismo saturò la cultura europea e americana e condizionò una folta schiera di artisti. Anarchici, occultisti, femministe e pionieri dei diritti dei gay sentivano Wagner come uno spirito affine. Poi Adolf Hitler lo incorporò nella colonna sonora della Germania nazista e il compositore finì per essere associato all'antisemitismo. Alex Ross ricostruisce senza apologia né condanna quel caotico culto postumo che, lungi dall'essere un fenomeno solo musicale, ebbe un tale ascendente sulle arti e sulla politica da trasformare Wagner nella rappresentazione dell'inconscio cultural-politico della modernità. In molti modi Wagnerismi racconta una storia tragica: un artista che avrebbe potuto rivaleggiare con Shakespeare quanto a portata universale viene distrutto da una ideologia d'odio. Ma la sua ombra aleggia sulla cultura del ventunesimo secolo e la sua capacità ancora intatta di creare divisioni, di indignare e disorientare è parte del suo indiscutibile fascino. -
Il libro della giungla
L'intera filosofia di vita di Rudyard Kipling è racchiusa in miniatura in questo caleidoscopico lavoro letterario che intreccia immaginazione, mito e magia. Indimenticabili, oltre a Mowgli, il “cucciolo d'uomo” allevato dai lupi, sono gli animali che popolano queste storie fantastiche: l'anziano pitone Kaa, la sinuosa pantera Bagheera, il saggio orso Baloo, filtrati dalla lente dell'antropomorfizzazione, permettono all'autore di affrontare temi e lezioni morali a lui cari, come la scoperta di sé, l'obbedienza alla Legge e la conoscenza del proprio posto nella società, ma anche la libertà di abitare mondi diversi, come fa Mowgli, in continuo movimento tra la giungla e il villaggio degli uomini. Racconti meravigliosi e avvincenti, da leggere e rileggere per tutta la vita. Età di lettura: da 7 anni. -
Persona. Soggettività nel linguaggio e semiotica dell'enunciazione
"Persona"""" è chiunque sia in grado di impiegare segni per mentire.Per la lingua italiana, la persona è l'individuo; per l'etimologia è la maschera; per il teatro è il personaggio; per la linguistica è la categoria in cui si esprime la soggettività. E per la semiotica? La teoria dell'enunciazione dice che l'io della lingua è un messaggero (o nunzio) a cui ognuno di noi affida la propria parola. Basandosi su analisi di testi diversi e non solo verbali (serie tv, film, la canzone Wish you were here dei Pink Floyd), con questo libro Paolucci apre a una visione più ampia. Mette al centro il """"si"""" impersonale anziché la coppia """"io/tu"""". Fa dialogare in modo originale l'eredità dello strutturalismo con le scienze cognitive. Costruisce una teoria fortemente innovativa, in cui per soggettività si intende la capacità di diventare oggetto delle nostre stesse riflessioni e così di elaborare pensiero strategico e azione efficace. Nell'infanzia si impara a dire """"io"""" e """"tu"""" solo dopo aver sperimentato la fantasia, il gioco di finzione, persino l'inganno. Ed è così che attraverso le maschere della persona si diventa un soggetto."