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Il pomeriggio di un fauno
Il pomeriggio di un fauno è un breve romanzo tagliente che esplora il significato di verità in un'epoca in cui questo concetto appare più che mai manipolabile e l'esercizio più praticato è la riduzione della realtà ai propri interessi. Sullo sfondo dell'ascesa al potere di un tronfio, misogino colosso d'oro e d'avorio, una meditazione amara e sottile su ciò che siamo disposti a credere, o pronti a non credere, delle storie che sono le vite degli altri.«Non possono sopravvivere gli uomini dal viso di fauno, coi loro puri contorni e con la loro strana calma amorale» – D.H. LawrenceMarco Rosedale, giornalista televisivo inglese trapiantato a New York, dopo una giovinezza rapace ha avuto un buon successo, ancorché non vistoso, e gode di una meritata, solida reputazione. Che rischia di essere spazzata via dal lancio imminente del memoir di Julia Gault, ex collega già brillante ma in declino, di cui trapela in anticipo parte del contenuto: un'accusa di stupro che viene dal passato remoto. Marco si confida con il narratore, inglese in America come lui, che si trova combattuto tra gli obblighi di un legame di vecchia data e il desiderio di ricostruire che cosa è successo quarant'anni prima in una camera d'albergo a Belfast, ammesso che sia possibile. Un desiderio che lo fa precipitare nell'orbita della donna al centro del caso, in un terreno ambiguo dove il confine tra difesa e complicità muta e sfuma di continuo. -
Nessuno ha pregato per loro
«Sapeva che l'amore taciuto trasforma il cuore in una mela rinsecchita, si ripeteva che una mela rinsecchita è sempre meglio di un cuore morto, perché c'è ancora la speranza che le vene rinverdiscano e torni a fiorire.»Una mattina di gennaio del 1907 i due amici Hanna e Zakariyya fanno ritorno al villaggio di Hosh Hanna, vicino ad Aleppo, dopo aver trascorso la notte a divertirsi e gozzovigliare. Le loro case, la loro famiglia, tutto è stato spazzato via da un'alluvione, e ad aspettarli non trovano che il silenzio. Costretto ad affrontare una perdita indicibile e ad abbandonare per sempre il suo stile di vita, Hanna decide di ritirarsi in convento e di riannodare i fili della sua esistenza attraverso le storie di chi ha incontrato, storie non solo di dolore ma anche d'amore: l'amore tra Aicha e William Isa, l'una musulmana, l'altro cristiano, morti per mano di un ufficiale che non accettava il loro legame e voleva Aicha per sé; l'amore dello stesso Hanna per Suad, la sorella del suo caro amico; l'amore di Mariam, una rifugiata armena, per William, il figlio di Zakariyya. Un romanzo toccante, con quell'impasto di drammatico e luminoso che è la nota costante della scrittura di Khalifa. -
La fine del giorno
Dana Goss è una donna molto ricca, quasi anziana, sola, dalla memoria che perde fuoco. Una mattina parte dalla sua casa di New York, destinazione Connecticut, con una valigetta di cuoio dagli angoli consunti stretta al petto. Che cosa c'è dentro? Perché è importante? A tratti non lo ricorda più. Ma sa che deve, deve portarla a qualcuno. Jackie Howland è una madre, una vedova, una donna che si accontenta di quello che ha – una piccola casa al limitare di un villaggio, con un olmo centenario, l'ultimo rimasto nella zona, sul prato davanti alla finestra – però è disposta a fare qualunque cosa per difendere il suo orizzonte. Lupita Lopez fa la tassista alle Hawaii: avanti e indietro dall'aeroporto agli hotel di lusso col suo carico di turisti ricchi. Parla poco, pensa molto e non risponde alle telefonate quando rischiano di riportarla a un passato con cui non vuole fare i conti. Tre donne che non si incontrano da mezza vita, tre donne che hanno in comune una cosa, anzi, una casa. Si chiama Edgeweather, è una dimora costruita al tempo della Guerra Civile da un giovane di belle speranze come regalo di nozze per una sposa che non lo amava. Altre guerre si sono combattute tra le sue mura. Le case non parlano, le persone dimenticano, o almeno ci provano. Ma il passato, quello non tace mai. Dopo Mai avuto una famiglia Bill Clegg torna a indagare i legami che uniscono e a volte sbriciolano famiglie e amicizie. E lo fa in modo sottile, raccontando tre storie che vivono una dentro l'altra, che sono una stessa storia, un nodo di amore e perdita, desideri e delusioni che cela e rivela il dolore e la sorpresa della vita vera. -
Le due torri. Il Signore degli anelli. Vol. 2
La Compagnia dell'Anello si sgretola. Merry e Pippin sono fatti prigionieri dalle forze del Male. Aragorn, Legolas e Gimli stringono un'alleanza con i guerrieri di Rohan. Mentre Frodo e Sam continuano il loro viaggio verso il Monte Fato.rnrnNelle «Due Torri» la Compagnia si sgretola. Merry e Pippin sono fatti prigionieri dalle forze del Male, ma riescono a fuggire e trovano soccorso tra gli Ent, esseri giganteschi, mezzi alberi e mezzi umani, con i quali si lanceranno all'attacco della torre di Saruman. Aragorn, Legolas e Gimli stringono un'alleanza con i guerrieri di Rohan, un popolo fiero e luminoso come l'argento di cui si veste, che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. Nel frattempo Frodo e il devoto Sam continuano il loro faticoso viaggio verso il Monte Fato guidati da Gollum, l'antico possessore dell'Anello Unico. Ma spaventose creature li attendono e il loro cammino si interrompe tragicamente ancora una volta. -
Il ritorno del re. Il Signore degli anelli. Vol. 3
«La scacchiera è pronta e le pedine si sono messe in moto.»Gandalf sa bene che ormai Sauron è pronto a sferrare il suo attacco: una nube nera incombe sulle Terre degli Uomini, oscurando il sole e le speranze. Il mago è a Minas Tirith, ultimo baluardo di coloro che si oppongono all’Oscuro Signore: qui accorreranno Théoden e i suoi Rohirrim; qui si ricongiungeranno Pippin e Merry, i due mezzomini che hanno saputo dimostrare tutto il proprio valore; qui si attende il ritorno dell’erede di Isildur, che arriverà per la via più inaspettata. E mentre una grande battaglia infuria a Gondor, Frodo e Sam affrontano a Mordor gli ultimi terribili passi del loro cammino: devono vincere la stanchezza e la paura per gettare l’Anello Unico nel fuoco del Monte Fato. Nel terzo e conclusivo volume de Il Signore degli Anelli il Bene trionfa, ma non senza grandi perdite, e il mondo a cui i valorosi combattenti fanno ritorno non sarà mai più lo stesso, come è stato per Tolkien dopo la Grande Guerra e come accade a tutti coloro che hanno attraversato grandi e piccoli cambiamenti: epiche o intime che siano, le battaglie forgiano chiunque, uomini, elfi, nani o hobbit allo stesso modo. -
Questa non è propaganda. Avventure nella guerra contro la realtà
Fake news, social media e bombardamento mediatico: ecco come la propaganda si traveste da libertà.«Molto più dell'ennesimo punto di vista sulla guerra dell'informazione, questo libro sostiene che dovremmo capire come la propaganda cerca di dare forma ai nostri pensieri più profondi prima di poterla affrontare» – Anne Applebaum«""Questa non è propaganda"""" è un'esplorazione del relitto della democrazia liberale e una ricerca dei segnali della sua ripresa. Cosa potrà salvarci? Leggere, tanto per cominciare» – The GuardianLa censura è morta, viva la censura. Da quando quella del KGB costringeva Igor e Liana Pomerantsev, lui giornalista e lei documentarista, a lasciare la Russia insieme al figlio Peter, di acqua sotto i ponti ne è passata. Del KGB si parla solo nei film di spionaggio, il regime è caduto e la guerra fredda è finita: il modello democratico occidentale ha vinto a colpi di libera informazione. O forse no? La pluralità di voci che oggi si leva dai social media sembra il frutto maturo della vera democrazia: ciascuno può esprimere il proprio pensiero senza subire né censure né propaganda, descrivendo la realtà come appare agli occhi di chiunque. La stessa esistenza di questa pluralità però cancella l'idea di una realtà univoca e valida per tutti. “Censura tramite rumore” la chiama Pomerantsev, una vera tattica comunicativa: si inondano i social di una tale quantità di fake news che anche i contenuti verificabili si riducono a una delle tante versioni possibili e perdono il loro valore di verità. Dalle Filippine alla Cina, passando per Russia, America Latina, Gran Bretagna e Finlandia, Pomerantsev intreccia la propria storia con quella delle mutazioni subite dall'informazione mostrandoci che abbondanza e mancanza di fonti possono essere la faccia della stessa propaganda, ma soprattutto che non sempre la pluralità di opinioni significa democrazia."" -
La missione
Hilary Byrd è un bibliotecario stanco. Stanco di sé, dell'Inghilterra, della sua vita media di uomo di mezza età. Andare in India è una scelta drastica, il richiamo di un esotismo possibile. La sua meta è una cittadina sulle colline, dove il pastore protestante del paese gli concede l'uso della casa della missione che già ha ospitato giovani sognatori in cerca di nuovi orizzonti spirituali. Byrd si immerge in un mondo che lo attrae e insieme lo insospettisce, che crede di capire ma in realtà fraintende. E infatti si convince a torto che il Padre voglia accasarlo con Priscilla, la figlia adottiva menomata, che in verità nutre ben altri desideri. Byrd si apre al nuovo mondo, fa amicizia con Jamshed, il vecchio autista che lo porta in giro con il risciò e che diventerà una sorta di confidente per lui, mentre fuori dalla bolla della missione, nel fervore caotico del paese, si addensano tensioni pronte a esplodere alla prima scintilla. Fede e scetticismo, giovinezza e maturità si scontrano in un romanzo breve e acuto sulla difficoltà e la meraviglia di aprirsi all'altro. -
L' eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlar di Bjørn e Camillo)
Una briosa favola per adulti che con leggerezza e profonda ironia ragiona di ambiente e racconta di una natura ostinata e adattabile e di uomini capaci di passione che la sanno amare e rispettare, nonostante l'istinto, nonostante tutto.La vita è un terno al lotto: puoi nascere salmone, come Marta e Jason, o puoi nascere uomo, anzi, pescatore, come Camillo e Bjørn, poi tutto dipende dagli incontri che fai. Marta e Jason sono una coppia affiatata di salmoni atlantici che decidono (Marta) di fare il grande passo e tornare ai luoghi dell'infanzia, in Norvegia, nel fiume Mandalselva, per costruirsi una famiglia con qualche migliaio di eredi. Guidati da un prodigioso senso dell'orientamento (sempre Marta), affrontano con coraggio (molto Jason) le insidie di mari e fiumi e incontrano vecchi amici e nuovi compagni che vanno verso il loro stesso destino. Anche Camillo e Bjørn sono diretti al Mandalselva, per la stagione di pesca al salmone: Camillo trascorre mesi preparando con cura minuziosa le mosche con cui armerà la sua lenza per poi immergersi con tanta pazienza, nelle acque gelide del fiume in attesa del confronto, della lotta con l'avversario. Da Malpensa a Oslo e lungo le vie invisibili che attraversano i mari del mondo, si snoda questa briosa favola per adulti che con leggerezza e profonda ironia ragiona di ambiente e racconta di una natura ostinata e adattabile e di uomini capaci di passione che la sanno amare e rispettare, nonostante l'istinto, nonostante tutto.«Jason?»«Che c'è?»«No, tu, che c'è.»«Non lo so.»«Ti agiti.»«Vivo le mie inquietudini, Marta, cosa vuoi che ne sappia. Oggi marca male. L'acqua sale e se non smette, lo sai com'è, si intorbida tutto e insieme alla corrente scende qualsiasi cosa: ti ricordi un mese fa quando c'è stata la piena? Non sapevamo più dove finiva il fiume e dove cominciavano i campi. Ti sembra normale che un salmone a un certo punto della sua vita si trovi davanti a una verza? Eppure a me è successo!»«Succede sempre tutto a te.» -
Angolo di riposo
Il tatto. È il tatto il nemico mortale della castità, della lealtà, della monogamia, della rispettabilità, con i suoi codici, le sue convenzioni, le sue restrizioni. Con il tatto veniamo traditi e tradiamo gli altri quando la carne aspetta c'è l'elettricità nel più lieve dei contattirn«Un libro che si distingue per bellezza e potenza ineguagliabili» - The New Yorkerrnrn«Due storie, una passata, l'altra presente, si fondono per creare ciò a cui la rande letteratura tende sempre: l'epifania del vero senso della vita» - Los Angeles Timesrn1970. Lyman Ward, storico in pensione colpito da una rara malattia ossea che lo sta trasformando in un fossile, si ritira nella casa di famiglia a Grass Valley, in California, per studiare la vita della nonna paterna, Susan Burling Ward. La figura di questa donna determinata e fuori dal comune, illustratrice e scrittrice di viaggio, affascina e cattura Lyman, che si getta a capofitto nell’analisi di diari, lettere e disegni, in continuo confronto con la sua generazione e quella dei nonni. Poco alla volta emerge il ritratto sfaccettato e contraddittorio di una donna singolare. Quando Susan incontra il ruvido ingegnere Oliver Ward se ne innamora subito e parte con lui per gli sconfinati paesaggi del West. La famiglia cresce, Oliver colleziona fallimenti, mentre Susan consolida la sua fama. Gli equilibri sono precari e basta un passo falso per far scattare i demoni della gelosia e del senso di colpa. Nel ripercorrere la vita di questa indomita pioniera Lyman riuscirà a vedere con occhi diversi anche la propria, e forse troverà la risposta che cercava. Un grande romanzo di portata universale, denso e suggestivo, che esplora con delicatezza ogni aspetto dell’animo umano. -
I fiori del male. Testo francese a fronte
L'origine della poesia moderna è in questo libro, tra i più celebri e innovativi di tutti i tempi, ponte gettato tra il decadentismo tardoromantico già venato di simbolismo e le forme dei versi modernisti di inizio novecento. Condannato per oltraggio alla morale, I fiori del male fece scandalo per temi e stile espressivo, ma non va giudicato come semplice capostipite della moda del ""maledettismo"""": la potenza verbale dell'io poetico, la consapevolezza di saper vedere meglio e più in là dell'uomo comune, il dono di attraversare l'inferno della vita riconoscendo le corrispondenze interne al mondo sono tutte caratteristiche che oggi corrispondono all'ideale di quello che definiamo poeta."" -
La mezzaluna di sabbia. Le ultime indagini di Gori Misticò
Finalista al Premio Nebbiagialla 2021 per la Letteratura noir e poliziescaCon una lingua ricca di sfumature, sullo sfondo di una Calabria divisa tra degrado e splendore, Fausto Vitaliano dà vita a un noir pieno di umanità e a un personaggio che, guardando la morte negli occhi, mantiene un tenacissimo amore per la vita.«Mattanze efferate e omicidi elegantissimirnin una Calabria che profuma di peperoni ripieni» - Tuttolibri""Intanto che ci sono ancora gli voglio rendere la vita difficile, a 'sti vastàsi.""""Gregorio detto Gori Misticò: maresciallo dei carabinieri, una predilezione per Topolino e una cicatrice all'altezza del cuore. Dopo anni in servizio al Nord è rientrato a San Telesforo Jonico, il paesino calabrese dove è cresciuto, ma ora è in aspettativa. Nessuno sa perché tranne il suo amico Nicola Strangio, oncologo in un grande ospedale milanese. I pochi abitanti del paese lo vedono spesso avviarsi verso la spiaggia del Pàparo, una mezzaluna di sabbia senza un bar o un filo d'ombra, ma dove ancora nidificano le anatre e il mare scintilla come i più nitidi ricordi di gioventù. Gori non ha più voglia di lottare contro il male, che trova sempre il modo per avere la meglio. Eppure, quando il giovane brigadiere Costantino invoca il suo aiuto per un caso di omicidio, qualcosa lo spinge a iniziare l'indagine... Tutti conosciamo la paura annidata nello scorrere del tempo, la tentazione di gettare la spugna, il disgusto per la mediocrità – eppure ciascuno di noi ha la sua mezzaluna di sabbia dove coltivare un'irriducibile speranza."" -
La sabbia brucia. Le ultime indagini di Gori Misticò
L'universo non funziona per accelerazioni, ma per inerzia, vale anche per te, misticò. Scappare non ti servirà a niente.rn«Un noir di primissimo ordine che riesce a domare, letterariamente, la Calabria come si fa con una belva feroce» - Antonio D'Orrico«U maresciallo nòvu è un carabiniere vero, anche se mette poco la divisa: legge Topolino ed è inseguito da ricordi che pungono come calabroni. Se Mario Soldati fosse nato a Olivadi, l'avrebbe inventato prima lui» - Roberto Iasoni, Settern«Misticò è una ventata d'aria fresca nel panorama del giallo nostrano» - Giuliano Aluffi, il VenerdìrnGori Misticò è un carabiniere in prima linea. Lavora a Milano, è impegnato in una delicata operazione antiterrorismo. Ma improvvisamente qualcosa va storto, ed eccolo seduto nello scompartimento di un treno diretto in Calabria, con un biglietto di sola andata. Julia non è nemmeno venuta a salutarlo. Forse il commissario spera che tornare a San Telesforo Jonico, dove è cresciuto, significhi trascorrere le giornate leggendo Topolino in un ufficio deserto e pranzando in riva al mare. Ma dovrà imparare che per quanto tu fugga, i ricordi ti inseguono. Che più ti ostini a ignorarli, più i sintomi si fanno fastidiosi. E che la sabbia finissima della spiaggia del Pàparo, sotto il sole della Calabria, brucia più dell’alcol su una ferita. In queste pagine piene di humour e di umanità torna Gori Misticò, il carabiniere in lotta contro la malattia e la malinconia. Dovrà indagare su un’“ape regina” in cerca del fuco da amare e divorare ma soprattutto su se stesso. Al commissariato di San Telesforo l’estate si annuncia rovente. -
Un pinguino a Trieste
Un romanzo di crescita e di scoperta del mondo, ideale compagno di Fuori fuoco, con cui ha in comune lo stile limpido e la tessitura fitta e precisa di storia, cronaca e immaginazione: e c’è posto anche per un piccolo pinguino vero, clandestino a bordo dell’Europa e poi consegnato a una lunga, onorata carriera come mascotte della città di Trieste.""Come fai a sapere che tuo papà è ancora vivo, dopo tutto questo tempo?"""" mi ha chiesto Susanna. """"Lo so e basta."""" Pausa. Ancora pausa.""""Se lo trovi dobbiamo rivederci. Voglio sapere la fine della storia.""""Sono molte le cose che Nicolò non sa di suo padre. Non sa dove si trovi, prima di tutto: in un campo di prigionia in Eritrea, così si diceva. Ma la guerra è finita e lui non è tornato. Quando un articolo di giornale lascia intravvedere un’altra possibilità, per inseguirla Nicolò s’imbarca come piccolo di camera sulla motonave Europa, undicimila tonnellate, velocità venti nodi, destinazione Sud Africa. È la fine di marzo del 1953. A quindici anni lascia tutto ciò che conosce: Trieste, lo zio Franco che l’ha ospitato e l’ha fatto studiare, Irma, la bella sarta che gli fa da sorella maggiore e da confidente. A bordo affronta mille regole, lavora con persone che gli vogliono bene e con persone che lo detestano, e incontra Susanna, capelli di cannella, lentiggini come miele, occhi verdissimi dietro le lenti, da subito sua complice. E a terra, in città sconosciute – Durban, Cape Town – dove si parlano lingue sconosciute, insegue, solo e ostinato, la pista che lo porterà davanti a un uomo segnato dal dolore"" -
Il diavolo in corpo
La storia di una passione irresistibile e distruttiva raccontata con una prosa sobria e asciutta, il capolavoro di Raymond Radiguet da rileggere in una nuova, vibrante traduzione.rnL'amore, che è egoismo a due, sacrifica ogni cosa a se stesso, e vive di menzogneÈ il 1918. Un liceale di quindici anni brillantissimo e viziato dal padre, incontra una giovane donna, Marthe, di diciotto anni, con cui intreccia una relazione nonostante lei sia in procinto di sposarsi con Jacques, un soldato in partenza per il fronte. L’amore folle e assoluto che scoppia tra i due non si ferma davanti a nulla e sfida i giudizi degli amici e dei genitori, ma presto li trascinerà in una spirale di angoscia e crudeltà involontarie da parte del ragazzo, incapace di vivere una storia d’amore adulta. Pubblicato nel 1923, il romanzo ha suscitato critiche e scandalo per i temi erotici e l’apparente disimpegno nei confronti della guerra e negli anni ha conosciuto vari adattamenti cinematografici. -
Io e l'asino mio. Storie dei Crepax raccontate da Valentina Crepax
Ho cercato di spiegarlo benissimo anche ai miei nipoti perché potessero crescere in linea con lo stile di famiglia: un cretino è un cretino e per questo è apprezzabilissimo.rnrnTutte le famiglie felici si somigliano, ma questa no, non somiglia a nessun’altra. Nella felicità i Crepax sono inclini al riso, vivissimi, brillanti, inarrestabili. Adulti, bambini, cani, tartarughe, case e mezzi di trasporto, avi e fidanzati: l’appartenenza o la prossimità al casato porta un taglio di luce obliqua su ogni cosa e persona e tutto così diventa sketch, teatro, epopea. Che si tratti di rivoltare un cappotto vecchio, affrontare una crisi famigliare, produrre musica o fumetti (e che musica, e che fumetti), tutti loro mostrano i tratti di una creatività istintiva che li rende, generazione dopo generazione, perfetti personaggi da romanzo. Eppure quelle che ci racconta la Valentina di carne (e non quella di carta, disegnata da uno zio geniale) sono storie di vita reale e quotidiana, a volte travagliate e dolorose, sempre attraversate dalla forza dirompente dell’ironia. Sullo sfondo, bellissima e riservata, la Milano degli anni Cinquanta, dove c’era da rifare tutto – la musica leggera, i giornali, l’arredamento, il modo di stare al mondo. Finito di leggere il libro, un’amica che si chiama Natalia Aspesi ha scritto una lettera all’autrice: “Mentre ricordavi, hai capito di essere molto fortunata?”. Fortunati siamo certo noi, a cui il libro di Valentina Crepax riporta l’umorismo naturale di una famiglia che ha speso con amore e senza mai risparmiarsi il suo talento nella Milano che stava inventandosi una vita meno agra. -
Avanti, parla
Ancora una volta, Lidia Ravera illumina un ritratto di donna alle prese con il tormento della maturità, quando tutto è finalmente chiaro e la resa dei conti, se hai abbastanza coraggio, può trasformarsi in un nuovo, tardivo inizio.Scrivere per nessuno è come lanciare la palla contro un muro. Tutto quello che dico mi rimbalza addosso. E lo so, in fondo l'ho sempre saputo, che quando si scrive per dimenticare si finisce per ricordare. Tutto.Giovanna ha i capelli bianchi, però lunghissimi e folti. Vive in un bell'appartamento che guarda il fiume, nel centro di Roma, ma è un'operaia in pensione. In un tempo in cui tutti inseguono il successo, la popolarità, lo svago lei vive sola, non parla con nessuno, non va mai in vacanza. Le sue giornate si susseguono uguali e attente fra la musica che ascolta per dimenticarsi di se stessa e i romanzi che legge per rispecchiarsi nelle vite degli altri. Non è felice né infelice, è come se vivesse uno sconfinato tempo supplementare dopo una partita che per lei si è chiusa presto, quasi quarant'anni fa, nel secolo scorso, quando per la smania di cambiare il mondo potevi commettere sbagli così gravi da pesare sulla tua coscienza per sempre. Ha pagato il suo debito con la giustizia, Giovanna, ma se hai un'anima come la sua la punizione non basta mai. Un silenzio da penitente, dunque, quello che ha scelto, un silenzio che va in mille pezzi quando nell'appartamento accanto al suo arriva, anzi, irrompe una famiglia di beniamini degli dei: Michele, musicista svagato, Maria, bellissima e sempre un po' spogliata, Malcolm, tredicenne impegnato a salvare il pianeta, e Malvina, tre anni di pura gioia. Giovanna prima li guarda e li ammira, poi si lascia coinvolgere nella loro vita: bambinaia volontaria, amica grande, presenza silenziosa e generosa. E infine dalla loro vita viene travolta, come succede quando l'amore apre una breccia nelle tue difese e ti ritrovi vulnerabile, nuda. Ma di nuovo viva. Una prima persona asciutta e nervosa, un memoriale che al lettore rivela, pochi indizi alla volta, un quadro finale di sconcertante, dolorosa dolcezza. -
Il sogno della macchina da cucire
Bianca Pitzorno, creatrice di personaggi indimenticabili ed esperta cucitrice in prima persona, dà vita in queste pagine a una storia antica percorsa da uno sguardo modernissimo. Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità.rnrnLa manovella della macchina da cucina gira: ogni giro una storia, ogni storia una donna che lotta, ama e spera.C’è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prêt-à-porter e le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure e si imbastivano orli ma soprattutto – nel silenzio del cucito – si sussurravano segreti e speranze. La voce narrante di questo romanzo è una sartina a giornata nata a fine Ottocento, una ragazza di umili origini che impara da sola a leggere e ama le romanze di Puccini ma più di tutto sogna una macchina da cucire: prodigiosa invenzione capace di garantire l’autonomia economica, lucente simbolo di progresso e libertà. Cucendo, la sartina ascolta le storie delle tante persone che la circondano: la marchesina Ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; Miss Lily Rose, giornalista americana anticonformista; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; Assuntina, la bimba selvatica... In una società rigidamente divisa per censo anche per la sartina giungerà il momento di trovare la sua strada nel mondo, con la sola forza dell’intelligenza e delle sue sapienti mani. -
Per voce sola
Cinque racconti come un romanzo sul male di vivere. Infanzia e memoria, sentimento e comprensione sulle storie atroci e dolcissime di bambini soli e molto infelici. È un libro che accompagna alla maturità del sentire, alla rivelazione di una verità e alla possibile rinascita. -
Casa d'altri e altri racconti
Racconti di inesauribile ricchezza, presentati in una nuova edizione a cent'anni dalla nascita di questo autore unico.Definito da Eugenio Montale ""un racconto perfetto"""", Casa d'altri ci immerge nell'aspro paesaggio dell'Appennino emiliano, da cui affiorano due figure desolate: Zelinda, un'anziana donna che conduce una misera esistenza da lavandaia, e Doctor Ironicus (come lo chiamavano da giovane in seminario), un prete di montagna che con rassegnazione assiste alle sagre e celebra matrimoni alla buona. Una domanda cruciale sull'esistenza li tormenta, difficile da pronunciare e priva di risposte consolatorie. La scrittura di Silvio D'Arzo qui e nelle altre storie che compongono la raccolta - tra cui Piccolo mondo degli umili, Una storia così, Fine di Mirco, L'aria della sera, Un ragazzo d'altri tempi - trova nell'oscillazione tra Arcadia e Cronaca la soluzione a un problema che accomuna tutti gli autori della sua generazione: raccontare la società del tempo senza impoverirla e senza impoverirsi."" -
Il pinguino senza frac e altri racconti
Questo volume raccoglie quattro racconti lunghi che ci svelano l'incursione di un grande scrittore del nostro Novecento, Silvio D'Arzo, nella letteratura per ragazzi. Quello che dà il titolo alla raccolta ha per protagonista Limpo, pinguino nato tutto bianco in una famiglia molto modesta, che non può permettersi di comprargli il frac per andare a scuola. Schernito e allontanato dai compagni, il piccolo decide di partire per guadagnare il necessario e poter diventare come gli altri. Pensate per un pubblico giovane ma – come sempre accade con la grande letteratura – adatte a lettori di qualsiasi età, le avventure di Limpo e le altre tre storie qui presentate sono arricchite dalle belle illustrazioni di Franco Matticchio e da un saggio di Roberto Carnero che racconta (ai lettori più grandi) il poco conosciuto D'Arzo per ragazzi.I racconti di questa raccolta:Penny Wirton e sua madreIl pinguino senza fracTobby in prigioneUna storia così