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Opere. Tornare al cuore dell'uomo: Preghiera per Cernobyl-Tempo di seconda mano
In questo secondo volume delle Opere Svetlana Aleksievič ci narra la crisi epocale sofferta dai popoli dell'area culturale e linguistica russofona, nello spazio, addirittura ""cosmico"""", della catastrofe di Černobyl', nonché in quel problematico spazio e tempo che la scrittrice ha caratterizzato come """"di seconda mano"""": l'ex URSS alle prese con nuovi difficili assetti sociopolitici interni e internazionali. È alle centinaia di racconti che la sensibile penna di Svetlana è riuscita a tramandarci che è affidata la testimonianza corale di una situazione che ha determinato eventi destinati a durare e a coinvolgere il mondo intero. In essi si riflettono le speranze alimentate e tradite nell'auspicata evoluzione della fallita Russia sovietica a una vita più decente; i guasti di un """"capitalismo primitivo"""", con arricchimenti spropositati di pochi e l'immiserimento di molti, non temperato da riforme sociali rimaste nel limbo delle buone intenzioni; il ristagno di un'economia ferma allo sfruttamento delle risorse naturali. A tutto questo fa riscontro la manifesta incapacità di chi governa, se non con la prevaricazione e la corruzione e, per converso, sogni di grandezza imperiale fuori dal tempo, pur di aggirare la desolante realtà delle macerie morali e materiali di un passato che sembra non voler passare mai.«Pongo loro delle domande... sui mille e mille dettagli di una vita che non c'è più. E il solo modo per costringere la catastrofe nell'ambito delle cose d'ogni giorno è cercare di raccontare, di capire qualcosa. Non finisco mai di meravigliarmi nel constatare fino a che punto le vite delle persone comuni siano in realtà interessanti. Con la loro infinita varietà di cose vissute... La storia è interessata solo ai fatti, e le emozioni ne restano escluse. Non hanno accesso alla grande storia. Io invece guardo il mondo non con gli occhi dello storico ma di chi cerca anzitutto l'uomo e non finisce mai di lasciarsene stupire...» (Svetlana Aleksievič)"" -
Comandante
“Si dicono tante cose di lui, che era a bordo del Malaspina quando ha affondato la British Fame, che è un mago, un fachiro, un ipnotizzatore, che non dorme mai”: questo sanno del loro Comandante gli uomini che all’alba del 28 settembre 1940 si imbarcano sul sommergibile Cappellini per andare alla guerra. Sanno anche che il Comandante potrebbe rimanere a terra, al riparo, perché un incidente lo ha condannato a vivere in un busto d’acciaio che gli toglie il fiato. E invece lui, Salvatore Todaro, è lì, pronto a guidarli al di là delle mine che rendono Gibilterra una trappola, a combattere per l’Italia nell’oceano aperto, e “quando lui è sicuro, ti senti sicuro”. Marcon, aiutante di bordo, il volto sfigurato dall’acetilene e quell’accento venexian che piace tanto al Comandante. Schiassi, il marconista, che con l’idrofono ausculta le profondità. Stumpo, il motorista-corallaro, capace di riconoscere i polpi femmina. Stiepovich, il tenente di Trieste che ha portato con sé il violino. Giggino, il cambusiere, che ancora non sa quanto scaldano il cuore le patatine fritte... Sono le loro voci a raccontare la sorda monotonia delle ore in immersione e il momento cruciale in cui, lungo la linea immobile dell’orizzonte, si profila la sagoma di un mercantile a luci spente. Bisogna affondarlo, sfidare la morte propria e quella dei nemici: è allora che il Comandante prende una decisione fatale, capace di rischiarare la notte. Perché i corpi che galleggiano nel mare nero per lui non sono nemici, sono naufraghi. Raccontando e restituendo al nostro legittimo orgoglio uno degli episodi meno conosciuti e più luminosi dell’ultima guerra, Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi denunciano la barbarie di ogni conflitto e celebrano la grandezza dei valori dell’umanità quando ci sono donne e uomini pronti ad affermarli nonostante tutto. -
Le perfezioni
Tutti vorrebbero la vita di Anna e Tom. Un lavoro creativo senza troppi vincoli; un appartamento a Berlino luminoso e pieno di piante; una passione per il cibo e la politica progressista; una relazione aperta alla sperimentazione sessuale, alle serate che finiscono la mattina tardi. Una quotidianità limpida e seducente come una timeline di fotografie scattate con cura. Ma fuori campo cresce un'insoddisfazione profonda quanto difficile da mettere a fuoco. Il lavoro diventa ripetitivo. Gli amici tornano in patria. Il tentativo di impegno politico si spegne in uno slancio generico. Gli anni passano. E in quella vita così simile a un'immagine – perfetta nel colore e nella composizione, ma piatta, limitata – Anna e Tom si sentono in trappola, tormentati dal bisogno di trovare qualcosa di più vero. Ma esiste? Vincenzo Latronico torna alla narrativa con una storia lucida e amara di sogni e disillusioni, una parabola sulle nostre vite assediate dalle immagini dei social media e sulla ricerca di un'autenticità sempre più fragile e rara.Proposto da Simonetta Sciandivasci al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Lo propongo perché non conosco altri romanzi che raccontino la migrazione come spinta, inquietudine, e natura dell’uomo, arcaica e futura. Non conosco altri romanzi interessati, in questo modo, al presente. Non conosco altri scrittori capaci di farmi dire che Sally Rooney si è sbagliata, sul conto della sua generazione, che poi è la stessa di Latronico, e anche la mia: la nostra ambizione non è essere persone normali. L’ambizione di Anna e Tom è potersi definire nel cambiamento, riconoscersi senza doversi identificare e avere «un cuore che batte più rapido e più lento, insieme». Lo propongo per la scrittura, così precisa da mettere in comunicazione e a nudo i protagonisti senza mai farli dialogare: non una parola tra virgolette. Lo propongo perché dà un contorno solido e luminoso alla dimensione morale della mia generazione. E perché è un romanzo senza intenzioni: a Latronico interessa lo sguardo, e basta.» -
Catalogo dei silenzi e delle attese
Un bambino delicato e le vacanze dalla nonna un po' strega nella prigionia di un condominio a mezza costa nei campi, tra erbe amarissime e animali da mangiare – piccioni, chiocciole, forse anche insetti; un bambino che cerca disperatamente di essere buono per scansare il male del mondo, e dunque sfugge la compagnia dei coetanei per assaporare i segreti delle donne; l'amicizia con Aurelio, cementata dalla comune passione per i fossili; l'orto del padre in pensione, funestato dai maggiolini e reso glorioso dai raccolti di patate; l'ineffabile fascino di una zia e del suo pianoforte scordato; la dedizione irresponsabile di un primo amore, e altri amori più maturi, forse; diventare figlio di due vecchi e padre di una bambina. La vita di Cosimo è normale ed esemplare come lo sono tutte se le sappiamo leggere: metafora di passati e futuri, chiusa nel suo presente unico. Claudio Morandini la racconta a episodi: tessere e schegge di una sola immagine che si vede meglio se guardata da molto vicino. -
La noia dei pomeriggi senza fine
«Da bambino ho avuto la fortuna di annoiarmi. Non avevo scuola al pomeriggio e a casa mia non c'erano schermi né televisione. Quindi ho dovuto imparare a mettere in campo tesori di immaginazione per inventarmi giochi e passatempi... Di quei giorni immobili conservo il ricordo di un periodo incantato in cui ho potuto riempire fino all'orlo il forziere della mia immaginazione. La noia dei miei pomeriggi d'infanzia era un viaggio in cui il tempo mi apparteneva, uno spazio in cui ho fabbricato sogni immensi.» -
Come diventare vivi. Un vademecum per lettori selvaggi
«Non abbiamo tempo? E allora leggiamo in treno, in aereo, nella metro, a letto, sotto il tavolo, sotto il banco. Leggere per vivere vuol dire attingere a quell'energia che fa essere la realtà diversa da una prigione, e dobbiamo diventare lettori selvaggi proprio ora che non abbiamo tempo»: Giuseppe Montesano parte dal suo Lettori selvaggi per distillare un appassionato pamphlet che compendia un'intera visione dell'uomo e della conoscenza e si propone come rifondazione di un umanesimo contemporaneo. Montesano parla a ciascuno di noi: a chi gli si siede vicino in metropolitana, a chi rifugge ogni slogan e certezza, a chi non teme la propria ignoranza perché sa trasformarla in sete di conoscenza. Con le pagine di questo libro partiamo per un viaggio attraverso le conquiste delle neuroscienze che si ribellano alla dittatura digitale, siamo investiti dal grido di chi non accetta le semplificazioni sciocche spacciate per progresso, e siamo colti dallo stupore sprigionato da una poesia letta ad alta voce e condivisa parola per parola. Montesano argomenta e racconta, e ci ricorda che aprire un libro vuol dire entrare nel regno della libertà. -
Scambiarsi le arti. Arte & antropologia
Negli ultimi decenni l'incontro tra arte e antropologia è diventato sempre più intenso e i due campi si sono ritrovati a condividere metodi e pratiche. L'antropologia ha interrogato l'arte rispetto alle forze creative presenti in culture diverse dalla nostra e l'arte è rimasta impigliata nel metodo di ricerca, spesso si è trasformata nella ricerca stessa come forma d'arte. Questo incontro, lontano dall'essere solo una curiosità reciproca, ha contribuito a rivoluzionare pratiche che sembravano scontate: il museo anzitutto – messo in discussione radicalmente come un'eccezione occidentale – le collezioni, le classificazioni, il ruolo del pubblico. Una storica dell'arte e un antropologo ci raccontano questo sconvolgimento come una storia ricca di personaggi – artisti diventati antropologi e antropologi che si sono fatti artisti – oggetti, aneddoti, biografie, testi, dando vita a un saggio corale dove arte e antropologia scoprono di essere mosse dalla stessa urgenza. -
Il Muggenheim. Quel che resta di una vita
A proposito di carte originali del Novecento – libri, cataloghi, poster, riviste, plaquettes, inviti di mostre – gli anni che vanno dai cinquanta inoltrati a tutti gli ottanta sono stati fra i più ricchi nella storia dell'uomo. Quelle carte sono di per sé opere, e non soltanto documentazione. Nell'Italia di allora tutto è in movimento, tutto è creatività: la poesia visiva, la fotografia, il fumetto di qualità, il progressive rock, il design che si stavano reinventando dei giganti come Alessandro Mendini e Ettore Sottsass, l'erotica a profusione, il gusto ereditato dai situazionisti degli happenings, l'arte multidisciplinare di Franco Vaccari, Mario Diacono o Gianni Bertini. Poiché quel materiale è nato semiclandestino e diffuso in poche copie, custodirlo e salvarlo è compito delle nostre istituzioni culturali. Ma non è quello che sta accadendo: musei, biblioteche e collezionisti stranieri ce lo stanno portando via. Qualcosa però è rimasto, nelle stanze della casa di uno dei più grandi collezionisti italiani. -
Autoritratto con sciame d'api. Testo tedesco a fronte
Questa antologia raccoglie il meglio di una quindicina d'anni di creazione poetica. Già nei versi tratti dal volume d'esordio il lettore troverà tutto ciò che distingue le poesie di Jan Wagner: eleganza, arguzia, virtuosismo, piacere di giocare con le parole, curiosità e precisione, l'istinto infallibile del poeta per prospettive sorprendenti su oggetti o eventi comuni. Questo volume, a cura di Federico Italiano e basato sulla selezione dell'originale tedesco del 2015, attinge alle raccolte pubblicate tra il 2001 e il 2018, dimostrando pagina per pagina il potere di un'opera poetica che in Germania ha riscosso un immediato e ampio successo di critica e pubblico. Testo tedesco a fronte.p>autunno, quando i castagni depongonole armi, mazze chiodate giacciono sparseper terra. tra i rami le bacche di sorbosi vantano del loroveleno. ora riposano tutti gli amisul fondo, le barche di legno nei capanni,le foglie si trasformano in fumo,le ville riposanodal loro sfarzo, e un orlo di lampionisepara la passeggiata dal lago. il traghettovuoto trasporta sull'acqua l'ultimocarico di luce. -
Lettere e discorsi. Testo greco a fronte
Poche figure, nel corso della storia, hanno alimentato odi e passioni alla pari di Flavio Claudio Giuliano, l'imperatore apostata dal cristianesimo. Abile generale e fine letterato, filosofo e homo religiosus, egli è stato il princeps venerandus di Ammiano, il ""Dragone"""" e il """"Comune Nemico"""" di Gregorio di Nazianzo; personalità come Lorenzo il Magnifico, Voltaire, Merežkovskij, Vidal hanno subìto il suo fascino. Ma chi fu veramente Giuliano? Il persecutore della Chiesa, il sognatore nostalgico di un mondo ormai scomparso, il mistico barbuto in perenne conversazione con gli dèi? I testi raccolti nel presente volume – per la prima volta insieme, le Lettere e i Discorsi dell'ultimo dei costantinidi – lasciano emergere la voce dell'imperatore, al di là di tutte le deformazioni cui è stata sottoposta nel corso dei secoli. Dalle missive private ai rescripta alle città, dai panegirici ai pamphlet polemici, alle operette satiriche e agli inni teologici, tutti gli elementi dell'affaire Julien sono presentati al lettore – con l'ausilio di un puntuale commento storico-filosofico aggiornato alla luce degli studi più recenti – come altrettanti tasselli di un gigantesco puzzle: quello di un complesso e ambiziosissimo progetto di restauratio dell'Impero, concepito dal princeps con un'ampiezza di visione maturata attraverso lo studio della filosofia greca e un pragmatismo politico tutto romano. In una società dominata dalla novità del cristianesimo, Giuliano continua a guardare alla tradizione ellenica in cui legge, cultura e religione sono strettamente associate: esse sole, a suo giudizio, possono assicurare la sopravvivenza eterna di un glorioso patrimonio di civiltà."" -
I racconti del terrore
Edgar Allan Poe non è il capostipite della letteratura dell'orrore, eppure i suoi racconti rimangono gli esempi più brillanti di questo genere. Il suo stile, una narrazione magnetica in presa diretta sostenuta da un potente simbolismo e da una vena ironica, continua a ispirare tutti gli scrittori che si misurano con la paura e il terrore sulla pagina. In questa raccolta compaiono le storie più celebri come La rovina di casa Usher, Il cuore rivelatore, Il gatto nero. In tutte il sovrannaturale irrompe nella vita dei protagonisti, sfidandoli fino a farli scivolare nella follia. Un mondo popolato da animali e oggetti inquietanti, da spiriti di persone defunte e da vivi che sembrano morti. -
Diario dell'anno della peste
Presentato come testimonianza della grande peste che assediò Londra tra il 1665 e il 1666, e salutato alla pubblicazione nel 1722 come resoconto attendibile di quella devastante epidemia, il racconto di Daniel Defoe, che era bambino all'epoca dei fatti, offre ai lettori una creazione letteraria magistrale e straziante. Attraverso le note stringate di un sellaio assistiamo alle tappe del contagio: le prime vittime, le misure per sfuggire al focolaio, il panico della popolazione, il rogo finale. Un classico che parla al lettore di oggi e dialoga a distanza di anni con le pagine di Manzoni e Camus, qui riproposto nella traduzione storica di Elio Vittorini. -
Piccole donne
Amy, la più frivola; Beth, la più tenera; Jo, la più impulsiva (e la più amata); Meg, la più saggia. Quasi non hanno il tempo di essere bambine e ragazze, queste quattro sorelle nell'America della Guerra Civile, tanto ci si aspetta da loro: devono essere pazienti, perseveranti, operose, secondo i desideri del padre, impegnato al fronte, e della madre, sereno severo modello. Vincere i difetti e praticare le virtù è il loro compito quotidiano. Ma per fortuna a scompigliare il ritmo di questa faticosa ginnastica dell'anima c'è il disordine della vita: i capricci, le zuffe, le ambizioni, i balli e i limoncini, i guanti macchiati o smarriti, i ratti domestici e le macchie d'inchiostro, gli esperimenti in cucina, la gelosia, l'amore. -
Augusto, braccio violento della storia
La difficile ma inarrestabile scalata al potere del primo imperatore romano: Ottaviano Augusto. Gli intrighi, i protagonisti: Agrippa, l'amico fidato, Livia Drusilla che diventerà sua sposa e ispiratrice. E ancora, le trame dei conservatori capeggiati da Cicerone, Catone, e Bruto, e la guerra contro gli uccisori di Cesare, da cui emergerà la figura dell'uomo di potere unico, il princeps. Cagionevole ma mosso da un'ambizione senza fine, adottato da Cesare che vede in lui l'ideale continuatore della sua opera, Ottaviano darà inizio a un impero destinato a durare quasi cinque secoli attraverso la repressione di congiure, i delicati rapporti con il ceto nobiliare, lo stretto legame con le legioni e un saldo secolo di pace, la pax augusta. Luca Canali ricostruisce con l'avvincente passo del romanziere e il rigore dello storico un capitolo epico della storia romana, fra tolleranza e dispotismo, poesia e sangue, amore e morte. E la parabola politica e umana di un uomo il cui braccio violento ha impugnato ogni arma disponibile per saldare per sempre il destino di Roma a quello dell'Occidente. -
Il quinto evangelio
1945, Colonia. Nella canonica di una chiesa bombardata Peter Bergin, giovane ufficiale americano, trova alcuni documenti che gli rivelano la possibile esistenza di un quinto vangelo. Questa scoperta segnerà la sua vita, spingendolo a votarsi completamente alla ricerca di questo scritto. La raccolta dei materiali – lettere, versi, racconti, frammenti, leggende, biografie e autobiografie di credenti, non credenti, mistici, eretici, santi, ribelli – disegna una vicenda complessa che non è solo la ricerca di uno studioso ma una vera e propria avventura umana. Mario Pomilio costruisce un'architettura narrativa capace di confondere realtà e finzione, lasciando al lettore il piacere di avventurarsi in una fitta trama di contrasti, illusioni e letture poco ortodosse, in una sorprendente varietà di invenzioni e piani di scrittura. Pubblicato per la prima volta nel 1975, Il quinto evangelio è un'opera di sorprendente unicità. -
Storia dell'impero britannico (1785-1999)
La storia delle colonie britanniche ha inizio molto prima del 1785, eppure nella scelta dell’arco storico di questo saggio sull’Impero vi è già un preciso valore simbolico. Il 1785 è l’anno in cui comincia in Gran Bretagna il lungo cammino culturale e politico per l’abolizione della tratta degli schiavi. Il 1999 è l’anno della fine del mandato di Nelson Mandela come presidente del Sudafrica. Attraverso dieci capitoli e un epilogo che brulicano di figure storiche ed eventi noti o meno conosciuti, il lettore può ripercorrere storia e storie dell’Impero che più di ogni altro ha legato il proprio nome al fenomeno del colonialismo, tema caldo della riflessione storiografica degli ultimi anni. Luigi Bruti Liberati affronta i fatti di questi due secoli relativi ai territori dell’impero britannico con una vena narrativa senza mai trascurare la documentazione rigorosa mirando a conquistare lettori comuni e non solo studiosi. Ogni capitolo è accompagnato da riferimenti a saggi storici, letteratura e cinema, per continuare il viaggio oltre queste pagine. -
Come trattare gli altri e farseli amici. Nuova ediz.
Una nuova edizione di un grande classico del self help ampiamente riveduta e aggiornata per la prossima generazione di leader. Milioni di persone al mondo hanno migliorato le loro vite grazie agli insegnamenti di Dale Carnegie. In Come trattare gli altri e farseli amici Carnegie offre consigli pratici con il suo stile di scrittura semplice ed esuberante, spronandoci a rinnovare i nostri schemi mentali, a pensare in modo critico e ad aprirci a nuovi orizzonti.I principi di Dale Carnegie ti insegneranno come:• costruire amicizie in modo veloce e semplice• essere convincente e persuasivo• aumentare la tua popolarità• suscitare entusiasmo e spirito di squadra -
Come migliorare la tua autostima per una vita appagante
I consigli di Dale Carnegie riguardano tanti aspetti della vita di tutti noi e potrebbero essere sintetizzati con queste due massime: “possiedi il potere di arricchire la tua vita” e “trova il modo di vincere le avversità e ottenere felicità, armonia, salute e prosperità”. La grandezza di un maestro del self help come Carnegie sta proprio nel non limitarsi a offrire riflessioni generiche ma nel proporre un preciso metodo per ridefinire il nostro approccio alle tante situazioni che incontriamo nella vita. Questa summa di tutti i discorsi dell’autore può essere considerato come il punto di partenza (o di arrivo) per individuare i nostri punti di forza e di debolezza. La strada verso una vita appagante può essere lunga, ma inizia sempre da una migliore conoscenza dei nostri sogni e dei nostri obiettivi, oltre che dalla consapevolezza del lavoro da fare su noi stessi. -
Nati per vivere. Risveglia i valori che ci rendono umani
Viviamo in un'epoca meravigliosa e al tempo stesso perturbante. Oggi più che mai ci confrontiamo con interrogativi primari come ""Cosa fare di questa mia vita?"""" Quesiti che aprono su un abisso che può spaventare ma che possono essere un'occasione di risveglio, perché offrono una presa di coscienza di s utile a vivere pienamente. A volte sono proprio le crisi, come si è visto con la recente pandemia, a far affiorare a livello collettivo comportamenti improntati a """"valori che ci rendono umani"""", presenti in noi come semi: amorevolezza, ascolto, socialità, bellezza, coraggio, armonia, fragilità, rispetto. Questo viaggio attraverso valori e splendide immagini a colori non è vana ricerca di un miraggio romantico ma un percorso ricco di spunti di riflessione per coltivare la consapevolezza che è la scintilla primaria che ci rende umani. I messaggi di molti pensatori e le frasi ispirazionali di Osho ci guidano a comprendere meglio come l'unico modo efficace per cambiare davvero il mondo sia partire dal lavoro su noi stessi e il nostro modo di agire nelle piccole e grandi scelte della vita."" -
Anni verdi
Inizio Novecento. Robert Shannon, un orfano irlandese di sette anni, si trasferisce da Dublino a Levenford, in Scozia, accolto dalla famiglia materna. Ma i parenti sono degli sconosciuti e in questa severa cittadina presbiteriana tutto di lui dispiace e si presta al ridicolo: il suo nome, i suoi vestiti, la sua fede cattolica sono motivo di contrasto e di scherno. In questo mondo straniero, Robert riesce però a trovare conforto nel personaggio più bizzarro della famiglia: il bisnonno, un vecchio incorreggibile, carismatico e squattrinato, pronto ad affermare, talvolta con prepotenza, la sua ansia di vita e d'avventura. Sarà lui a difendere il nipote dalle pressioni di chi lo vuole diverso e a salvarlo dalla disperazione quando tutto sembra perduto. Pubblicato nel 1946 e diventato famoso anche per l'adattamento cinematografico, Anni verdi è un romanzo intramontabile: per gli scorci ironici, per gli affetti trepidanti e per la trascrizione autentica delle crisi dell'adolescenza e della prima giovinezza.