Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2201-2220 di 10000 Articoli:
-
Il vignaiolo universale. La cultura nel bicchiere
Un bel viaggio, anzi una scampagnata con amici in questo bel mondo di uva, bottiglie, luna, tappi e poesia.rn«Si snoda così un folgorante viaggio nelle storie del vino attraverso il filo del senso critico, interpretativo. E assieme un'avventura dello spirito tra paesaggi e colline, epoche e personaggi, provando a coglierne il desiderio, il senso intimo, quel suo meglio che si fa opera e viene trasmesso al genere umano, che lo valuta, lo discute, lo accetta e lo modifica, facendolo diventare nuovo pensiero e ulteriore tentativo in altre parti della Terra.»rnrnrnIl decimo titolo della fortunata collana «Mestieri d’Arte» è dedicato al vino: sublime prodotto umano, anzi “umanista”, che nasce dalla mano e dall’intelligenza dell’uomo per l’uomo, per la sua consolazione e felicità. Raccontare l’universo suggestivo e complesso del vino, tra storia, tecnica e poesia: questo il fine ambizioso che si sono imposti Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini, specialisti del vino di prima grandezza ma anche suoi colti, devoti letterati e poeti, trovando una felice sintesi, uno sguardo nuovo e originale. Il lettore, più o meno erudito, scoprirà in questo libro racconti affascinanti di territori, dalle regioni vitivinicole più blasonate ai luoghi meno noti portatori di inedite culture e tecniche, fino alle nuove frontiere del vino; storie coinvolgenti dei protagonisti del vino, nomi leggendari che ne hanno fatto la storia nel mondo, spesso cambiandone il corso con le loro intuizioni geniali e la loro indomita, pionieristica passione. Creatività, tradizione e innovazione nel vino; metodi di vinificazione e interpretazione; il presidio dei luoghi; la sensibilità della terra; il fondamentale concetto di terroir, con le isole felici in cui il mestiere e l’arte hanno portato la materia all’eccellenza (dalle Langhe alla Borgogna, dalla Loira alla Toscana, alla California...). E ancora: l’Italia del vino, mosaico di unicità; il mito dello Champagne e i suoi protagonisti eccentrici; le acrobazie del Riesling e il Pinot Nero “sunto di vino”; i Barolo Boys e gli artigiani del Lambrusco; la cultura del “chilometro zero” e l’urgenza del ritorno alla terra; i grandi vini del Rodano e la nuova frontiera del Sud America; la “terza via” dei vini australiani e il Sudafrica, terra fra le più antiche al mondo; e molto altro ancora, fino al Porto, che tutto il vino lo sarebbe... se potesse. -
Macron. La rivoluzione liberale francese
Macron, come spiega Mauro Zanon in questo libro che ne ripercorre storia, ambizioni e suggestioni, è un fenomeno che supera e rende obsoleti gli steccati della politica tradizionale, si propone come innovatore in una pragmatica e rischiosa sintesi di destra e sinistra.rnrnUn anno prima delle presidenziali del 2017, Emmanuel Macron era un giovane ministro di cui diffidare: liberale per la gauche francese, europeista per i nazionalisti di Marine Le Pen e compromesso con la presidenza Hollande per i gaullisti alla ricerca dell’erede di Sarkozy. Macron, come spiega Mauro Zanon in questo libro che ne ripercorre storia, ambizioni e suggestioni, è un fenomeno che supera e rende obsoleti gli steccati della politica tradizionale, si propone come innovatore in una pragmatica e rischiosa sintesi di destra e sinistra, «nel tentativo», scrive Giuliano Ferrara nella prefazione, «di rintracciare lo spirito di un sovrano capace di imprimere un comando democratico e sociale». Con un movimento creato quasi dal nulla a sua immagine e somiglianza, che definisce «liberale» e «di sinistra», in pochi mesi ha portato la sua marche dritta all’Eliseo. Ora, a soli quarant’anni, è un esempio per i partiti del continente. E lancia una sfida che è quasi un programma: «Saremo i rifondatori dell’Europa, o i suoi becchini». -
Dipinti muranesi di Veronese restaurati da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari
Due dipinti di Paolo Veronese, “San Girolamo” e “Sant’Agata visitata da san Pietro in carcere”, risalenti al 1566 e provenienti dalla chiesa di San Pietro Martire di Murano, sono stati restaurati recentemente da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari, assieme alle loro cornici dorate seicentesche. Il restauro ha riportato alla luce i colori brillanti delle tele e I magnifici intagli delle cornici lignee, fornendo l’occasione per approfondire la storia delle loro provenienza, commissione e conservazione. -
Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e in poesia
Questo è un racconto sulla reincarnazione poetica del mondo animale: ma un racconto non sistematico. L’autore lo ha scritto liberamente, passeggiando fra le arti lungo un’intera vitarnrnLa scienza dichiara solo nell'Ottocento l'origine comune degli animali e dell'uomo. La grande arte da sempre la conosce e la canta insieme con la fratellanza che ci lega a loro.rnrnGli animali non sono macchine. rnProvano sentimenti profondi solo in parte determinati dall’istinto. E li esprimono secondo rituali dell’istinto ma anche con una soggettività che nasce dalle esperienze e dall’intensità con la quale li sentono. Ogni animale ha la sua personalità, e lo sanno tutti quelli che vivono con un cane, un gatto, un uccello. La poesia – verso, narrazione, musica, immagine – è un altissimo strumento per capire, oltre che per affrontare, il mondo e la vita: manifesta e narra tale verità. Nel libro incontriamo delfini, balene, orche, cani, lupi, gatti, asini, cavalli, volpi, elefanti, cervi, giovenche, buoi, vacche, maiali, cinghiali, caproni, capre, agnelli, tigri, leoni, pantere, linci, furetti, scimmie, scoiattoli, foche, cammelli, canguri, topi, ricci, tassi, donnole, pipistrelli, usignoli, allodole, cuculi, cigni, upupe, albatri, falchi, aquile, gufi, civette, gazze, cardellini, anatre, oche, galline, galli, capponi, pappagalli, corvi, colombe, rondini, alcioni, gabbiani, pavoni, merli, tacchini, api, formiche, zanzare, ragni, libellule, rane, rospi, serpenti, tartarughe, pesci, seppie. Draghi e creature fantastiche che condividono le due nature: centauri, fauni, driadi, cavalli alati. Dei e le loro metamorfosi. Cantori divini che ammaliano bestie, piante, pietre. rnQuesto è un racconto sulla reincarnazione poetica del mondo animale: ma un racconto non sistematico. L’autore lo ha scritto liberamente, passeggiando fra le arti lungo un’intera vita. La pagina di Paolo Isotta dipinge una Natura eterna e sempre nuova, pur se mai come ora minacciata; e i simboli antichi che in musica e in letteratura accompagnano gli animali. E mostra che la grande arte canta, con la comune origine, la nostra fratellanza. Il libro è dedicato “A tutti quelli che lottano contro la caccia, in cielo, sulla terra, nel mare”. -
La terra scivola
E scavi, scavi ancora un po' dentro la terra, che magari arrivi dall'altra parte del mondo e lì c'è di nuovo casarnrnUn grande buco, una voragine, si apre una notte, silenziosamente, in una strada di Torpignattara, a Roma, proprio di fronte al condominio dove abitano Francesca e Yasmine. Francesca viene da Padova e occupa l'appartamento di sua zia Ada, che sta male ed è in ospedale: è scesa a Roma per poterla finalmente conoscere, prima che sia troppo tardi. Yasmine, moglie e madre, è arrivata anni prima dal Bangladesh. Le due si incontrano, si parlano, diventano amiche. Il grande buco intanto rimane lì, sotto la loro casa. Gli abitanti del quartiere ci guardano dentro, cauti: ma che cosa ci sia sotto, ma dove porti, non si capisce. All'inferno? Dall'altra parte del pianeta? Francesca e Yasmine provano a capirlo insieme. Nella vita di entrambe ci sono dei vuoti, delle mancanze, dei buchi. Qualcosa si svelerà, non tutto. Anche la voragine là fuori, in strada, non racconterà tutti i suoi segreti. Ma le vite troveranno un nuovo e un ulteriore senso. L'intero quartiere di Torpignattara, una folla di personaggi che provengono da tutto il mondo, e tutto il mondo ricreano a Torpignattara, è convocato: quasi come un coro, infimo e sradicato, ma dal canto potente. -
Il Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli. Temi e figure dell'architettura fra XIX e XXI secolo. Ediz. a colori
Il Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli, importante espressione dell'architettura e dell'arte che i Longobardi hanno lasciato in Italia, nel 2011 è stato riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nell'ambito del sito seriale «I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774 d.C.)». Il libro presenta la prima fase degli esiti di una rinnovata attenzione analitica che ha indagato il Tempietto da diversi ""osservatori"""": la realtà geometrica e costruttiva del monumento con rilievi e analisi che descrivono parti fino ad ora poco studiate; le diverse fasi di trasformazione che nel corso del tempo hanno interessato la compagine muraria e decorativa, con particolare riferimento al periodo dal XIX secolo in poi, quando il monumento comincia a essere oggetto di un atteggiamento culturale legato al nascere di una moderna concezione del restauro; il racconto di vicende mai indagate, come quelle legate alla prima e alla seconda guerra mondiale con il coinvolgimento di importanti figure nel panorama nazionale e locale. Nel loro insieme gli esiti dello studio contribuiscono anche alla """"cura"""" del monumento in un orizzonte di senso che riconosce l'utilità della conoscenza storica per la sua conservazione."" -
Luca Pacioli tra Piero della Francesca e Leonardo. Ediz. a colori
Matematico, filosofo, teorizzatore del metodo contabile della partita doppia, ispiratore e amico di grandi artisti, fra' Luca Pacioli (1446 circa - 1517) è un protagonista della cultura scientifica sulla soglia di un radicale cambiamento delle prospettive universali, nella geografia, nei rapporti economici, nel potere politico, nella religione. In una vita di continui spostamenti in diverse città, costantemente dedicata all'insegnamento e alla divulgazione, Luca Pacioli ha sempre sentito un forte radicamento alla città natale, Borgo Sansepolcro. Le sale dell'antico Palazzo dei Conservatori, oggi Museo Civico, che ospitano la mostra Luca Pacioli tra Piero della Francesca e Leonardo, a cura di Stefano Zuffi, sono il luogo perfetto per ritrovare un personaggio poliedrico e affascinante, i cui trattati si confrontano con affreschi, dipinti, disegni, tarsie, incisioni che illustrano l'importanza fondamentale del frate, il passaggio dalla utopia dell'umanesimo agli orizzonti di un nuovo mondo globale. I saggi in catalogo, a firma di Stefano Zuffi, Simone Ferrari e Carla Glori, mettono in luce le varie facce della multiforme attività di Pacioli, restituendoci una figura d'incredibile fascino e interesse. -
Il museo effimero della moda. Catalogo della mostra (Firenze, 14 giugno-22 ottobre 2017). Ediz. illustrata
Il museo effimero della moda racconta la seconda vita degli abiti, quando – dismessi perché inattuali – entrano a far parte del mondo della conservazione, del restauro, dell’esposizione. Usciti dagli archivi del Palais Galliera e della Galleria del costume di Palazzo Pitti, quasi 200 tra abiti e accessori, da metà Ottocento fino ai giorni nostri, vengono illustrati per la prima volta. Creati da tutte le sartorie più importanti e dagli atelier di moda più prestigiosi (Sartoria Worth, Mariano Fortuny Venezia, Sartoria Emilio Federico Schubert, Roberto Capucci, Sartoria Madeleine Vionnet, Irene Galitzine Roma, Elsa Schiaparelli, Jole Veneziani, Biki, Nina Ricci, Gianfranco Ferré, Christian Lacroix e molti altri), e donati dai loro legittimi proprietari o dalle maison stesse, scattano una irripetibile istantanea della moda femminile degli ultimi tre secoli. -
Marco Petrus. Matrici
Le storie previste negli scenari urbani di Marco Petrus, come mette in luce in questo volume il curatore Michele Bonuomo, possono essere solo quelle che ognuno, entrando in una sorta di teatro dell'assenza, porta con sé e decide di rappresentare. La sua pittura si struttura in un ordine formale estremizzato fino all'astrazione e si completa nella definizione di matrici che forzano i limiti imposti da una realtà che non va mai oltre il verosimile. Nei quadri protagonisti della mostra alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, dedicati alle Vele di Scampia, riportando l'intera rappresentazione a matrici geometriche scandite dal colore, Petrus rende sostenibile perfino la visione di forme che fino a oggi a tutto hanno fatto pensare, tranne che alla bellezza. Nei suoi dipinti ha trovato un'idea altra di bellezza, calma e misurata, necessaria a Napoli e alla pittura. Il catalogo accoglie anche uno scritto di Mario Martone, un breve omaggio al gesto d'artista con il quale Petrus dà il proprio contributo al rinnovamento dello sguardo sulla città partenopea. -
La senatrice. Lina Merlin, un «pensiero operante»
All'inizio del boom economico negli anni sessanta del Novecento in Italia c'era una donna politica nota a tutti come ""la Senatrice"""". Era Lina Merlin (1887-1979), autrice, in particolare, della legge n. 75 del 1958 che chiuse le """"case di prostituzione"""" regolamentate dallo Stato. Un risultato storico che ha però sacrificato la complessità politica di quarant'anni di vita volta all'avanzamento sociale e culturale delle donne e dei più deboli. Antifascista, appartenente alla Resistenza, Costituente, Merlin fece inserire «senza distinzione di sesso» nell'articolo 3 della Costituzione e fu coautrice di leggi epocali (a favore dei figli illegittimi e per vietare il licenziamento di donne incinte o in procinto di sposarsi). Prima donna a parlare in Senato, unica senatrice nella seconda legislatura, socialista, in conflitto con consorterie di potere e sistema partitico maschile. Gli'scritti, le testimonianze e gli interventi qui raccolti contribuiscono a ripristinarne l'importanza nella storia nazionale. La figura di Lina Merlin, con i temi di giustizia sociale ed educazione alla democrazia di cui fu bandiera, con la passione civile che la animò, rappresenta la migliore tradizione della storia e della politica italiane. Scritti: Daniela Colombo, Monica Fioravanzo, Anna Maria Zanetti. Interventi: Valeria Fedeli, Paola Lincetto, Pia Locatelli, Laura Puppato. Testimonianze: Giulio Andreotti, Franca Cuonzo, Elena Marinucci, Lidia Menapace, Giorgio Napolitano, Oscar Luigi Scalfaro, Ciglia Tedesco, Sante Tugnolo."" -
Oliver Stone intervista Vladimir Putin
Vladimir Putin si racconta per la prima volta senza filtri in un’intervista che è già un caso planetario. rnrn«Putin è uno dei leader più importanti al mondo.rnVisto che gli Stati Uniti lo considerano un nemico, penso sia importante ascoltare quello che ha da dire» - Oliver Stonernrn«Signor Stone, l’hanno mai picchiata? Be’, allorarnnon sarà una cosa nuova quando la faranno soffrirernper aver fatto questa intervista» - Vladimir PutinrnrnIl premio Oscar Oliver Stone vola a Mosca, destinazione Cremlino. È successo più volte, nell’arco di due anni e fino al febbraio 2017, con lo scopo di realizzare uno storico documentario trasmesso in tutto il mondo e che, in Italia, sulle reti Rai, andrà in onda a settembre 2017. Il libro riporta integralmente i dialoghi tra i due protagonisti, compreso quanto non è stato incluso nel documentario. Putin racconta in prima persona l’infanzia sotto il comunismo e del fratello morto nell’assedio di Leningrado, dell’umile famiglia di origine, ma anche del KGB, dell’ascesa al potere e dei rapporti con gli Usa e i suoi presidenti. Stone lo incalza sugli scandali che lo hanno coinvolto, chiede conto del conflitto ucraino, di quello siriano, del «Russia gate» che sta facendo tremare l’inquilino della Casa Bianca. Il dialogo è fitto, a volte serrato, a volte più rilassato, e l’intervista diventa un’occasione unica per scoprire, dalla sua viva voce, come Vladimir Putin guarda al suo ruolo, a quello della Russia e al mondo intero. -
Virgilio Guidi. I disegni della Fondazione Giorgio Cini. Ediz. a colori
Il nucleo, perlopiù inedito, di cento disegni di Virgilio Guidi (Roma 1891-Venezia 1984) donato dal critico Enzo Di Martino all'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini va ad arricchire le raccolte del Novecento del Gabinetto Disegni e Stampe, cresciute negli ultimi anni grazie a presenze altrettanto care alla originale radicalità del mondo artistico della prima metà del xx secolo. Il volume costituisce una prima ricostruzione critica dell'opera su carta di Guidi, ancora oggi poco nota e indagata: ""intimo"""" campo di studio che rivela le modalità ideative dell'artista e ne rispecchia il multiforme e longevo percorso creativo."" -
White book. Imparare la moda in Italia. Ediz. bilingue
Il volume illustra lo stato dell'arte della formazione di moda in Italia e individua la traiettoria da seguire per rafforzare il campo della didattica in funzione delle nuove figure professionali richieste da un sistema globale potente e in rapidissima evoluzione. Alle prefazioni di Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo sviluppo economico, di Valeria Fedeli, ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e di Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, fanno seguito i saggi scritti per l'occasione da alcuni dei maggiori esperti internazionali di fashion studies, da Maria Luisa Frisa a Marco Ricchetti e Paolo Volonté, da Marco Pecorari a Marta Casadei a Alberto Bonisoli. L'analisi delle trasformazioni del modello economico competitivo della moda italiana; il racconto delle prime forme di studio e ricerca sul tema; la ricognizione dell'offerta formativa attuale in Italia, con riferimento alle diverse scuole e al loro posizionamento nelle classifiche internazionali fanno emergere il ruolo fondamentale che l'università deve svolgere per sostenere il passaggio della moda da forza produttiva a industria culturale. -
Cartoline dalla fine del mondo. La nuova indagine di Enrico Radeschi
Ritorna il fortunato personaggio creato da Paolo Roversi, il giornalista investigativo Enrico Radeschi, richiamato a Milano per una nuova e complicata indagine.rnrnMilano. Durante un esclusivo party all’interno del palazzo dell’Arengario, sede del museo del Novecento, uno degli invitati viene misteriosamente ucciso sotto il quadro Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.rnIl vicequestore Loris Sebastiani, incaricato delle indagini, capisce subito che in quel delitto qualcosa non torna e che avrà bisogno di aiuto per catturare il misterioso hacker che si fa chiamare Mamba Nero, tenendo in scacco la polizia. Solo una persona può fare al caso suo: il giornalista e hacker Enrico Radeschi. È tempo che rientri in servizio, ovunque si nasconda da otto anni.rnComincia una vera e propria partita a scacchi con Mamba Nero, che continua a mietere le sue vittime, ispirandosi a Leonardo da Vinci. -
Il suo nome quel giorno
Con una scrittura esatta e avvolgente, come attraversata da un dolore quieto e insanabile, Pietro Spirito dà forma a un thriller esistenziale dove non ci sono né colpevoli né eroi, ma solo sconfitti e sopravvissuti.rnrnLa verità, Giulia, è che sei stata tu a frantumare l'ordine. Tu e la tua storiarnrnGiuliana vive in Sudafrica, dov'è cresciuta, felice, in una famiglia benestante di origini italiane; è sposata e ha una bambina. Alla morte di quelli che ha creduto i suoi genitori scopre di avere un altro nome, di essere figlia di una donna che l'ha concepita, senza volerla, quarant'anni prima, in un campo profughi della Venezia Giulia, e che, per miseria e disperazione, l'ha venduta. Gabriele vive a Trieste, appena fuori città, da solo. È impiegato come archivista alla cassa pensionistica dei marittimi. Giuliana si affida a internet. A Trieste cerca associazioni di esuli, uffici dell'anagrafe, archivi, qualunque ente o istituto possa darle informazioni sulla sua vera identità. Fra i tanti che ricevono le sue mail, Gabriele risponde. E decide di aiutarla. Ma non è detto che una donna ormai vecchia e malata abbia qualcosa da dire a una figlia rispuntata dal nulla, non è detto che le memorie si ravvivino e i cuori si scaldino. Il mistero di Giuliana sarà svelato, ma lo svelamento non donerà alcun conforto; solo altri enigmi. -
Eravamo tutti vivi
Con molta sapienza narrativa e una lingua agile e precisarnClaudia Grendene, qui all’esordio, ci restituisce il ritrattorndi una generazione quasi invisibile, passata dai sognirndi rivoluzione all’incertezza, dagli studi universitarirnal precariato, dai desideri di libertà alla frustrazione.rnUn romanzo doloroso e vero, abitato da persone nellernquali ci riconosciamo.rnrn«Chiara non aveva rispostorna quell’email e adesso Max era morto.rnE le domande arrivavano a turbarlarnora con la stessa velocità con cuirnall’epoca le aveva lasciate sfuggire»rnrnGli amori e le morti, i figli e le fughe, i divorzirne i tradimenti. Eravamo tutti vivi racconta la vitarndi sette amici tra il 1993 e il 2013, nei vent’anni in cuirnin Italia e nel mondo tutto cambia: i movimenti di massarndiventano effimeri, la globalizzazione tocca e ferisce,rnil neoliberismo mostra il suo volto disumano.rnSullo sfondo di una città, Padova, che si trasformarnattraverso le vicende dei centri sociali, i cambiamentirnpolitici e gli scontri sugli immigrati di via Anelli,rnle esistenze dei personaggi scorrono, si incrociano,rnsi allontanano. Quando si ritroveranno al funerale di Maxrnsaranno costretti a guardarsi indietro, e a domandarsi:rn«Che cosa abbiamo fatto delle nostre vite? Delle nostrernsperanze? Dei nostri desideri?»rnCon molta sapienza narrativa e una lingua agile e precisarnClaudia Grendene, qui all’esordio, ci restituisce il ritrattorndi una generazione quasi invisibile, passata dai sognirndi rivoluzione all’incertezza, dagli studi universitarirnal precariato, dai desideri di libertà alla frustrazione.rnUn romanzo doloroso e vero, abitato da persone nellernquali ci riconosciamo. -
La Montagna rossa
«Il terzo episodio di unarnserie crime sorprendente:rnla Lapponia non è più la stessarnda quando Truc ha cominciatorna raccontarla» - Le FigarornrnL’inverno è alle porte tra i pascoli di renne all’ombrarndella Montagna rossa, nella Lapponia svedese. Sotto unarnpioggia che scende incessante da giorni, gli allevatorirndel clan Balva devono completare la soppressione annualerndel bestiame, prima che la tundra si copra di ghiacciorne neve, e parallelamente difendere dinanzi alla corternsuprema il diritto alla terra dei sami, il popolo lappone,rncontro le rivendicazioni dei proprietari dei boschi.rnMa il rinvenimento di uno scheletro umano senza craniorncambia le carte in tavola, costringendo il capo del Balva,rnPetrus Eriksson, a contattare la polizia delle renne perrnl’identificazione. Non si tratta di un’indagine di routinernper Klemet Nango e Nina Nansen: i primi rilievi mostranornche le ossa risalgono al Diciassettesimo secolo,rne se appartenessero a un uomo sami potrebbero esserernla prova di una presenza ancestrale del suo popolo nellarnregione. Un popolo sempre più emarginato e condannatornall’estinzione, vilipeso dal razzismo e ridotto a elementorndi folklore, senza memoria né futuro. Un popolo il cuirndestino ricorda quello delle vittime dei nazionalismirnnovecenteschi, ma anche quello dei rifugiati di oggi,rnnomadi per necessità alla ricerca di una vita migliore.rnAgli agenti Nango e Nansen spetta il compitorndi immergersi negli archivi di storici e antropologi, nellerncollezioni di antiquari e musei, per illuminare i meandrirndi una storia di odio e sopraffazione che le istituzionirnsvedesi vorrebbero cancellare. Tra misuratori di cranirne ladri di vestigia aborigene, massaggiatrici thailandesirne ambigue giocatrici di bingo, nel cuore di montagnernincantate e foreste senza fine, la pattuglia P9 della poliziarndelle renne dovrà scoprire la verità e allo stesso tempornrestituire dignità alla gente della tundra, dalla cui vitarnin armonia con la flora e la fauna del Grande Nord il nostrornpresente miope ha tutto da imparare. -
Il ladro di bambini tristi
Dopo Blacklands e Negli occhi dell’assassino, anche perrnil suo terzo romanzo Belinda Bauer ritorna tra le brughierernmisteriose del Somerset inglese, e ci consegna la suarnpersonalissima versione di un gotico rurale dal fascinorncontemporaneo, vivificata da quei sottili tocchi di ironiarndi cui è maestra.rnrn«Nessuno conosce il valorerndi quello che ha. Almeno finorna quando non ce l’ha più.rnE i bambini spariscono, pocornma sicuro. Spariscono per sempre»rnrnUn’ombra cupa si allunga sull’estate calda e rigogliosarndell’Exmoor: fra le ginestre e l’erica della brughiera,rnè un susseguirsi inspiegabile di rapimenti di bambini.rnVoi non li amate, accusa uno dei biglietti lasciati dalrnmisterioso rapitore. Cosa lo spinge a compiere un gestorncosì crudele e immotivato? Il piccolo villaggio di Shipcottrnsi ritrova alla mercé di un orco psicopatico, e ancora unarnvolta Steven Lamb (ormai diciassettenne, e teneramenterninnamorato di Emily) finisce suo malgrado al centrorndi una vicenda in cui niente – e soprattutto nessuno –rnè quello che sembra. Steven è proprio sicuro che JonasrnHolly, il poliziotto del villaggio, abbia assassinato larnmoglie? E Jonas, a sua volta, è riuscito a riprendersirndal trauma della morte violenta e insensata della suarnadorata Lucy? Intanto, l’indagine su questi enigmaticirnrapimenti deve proseguire, e come se non bastassernl’attenzione dei media nazionali si fa sempre piùrnpressante: le vittime del “Pifferaio Magico” (come l’hannornsoprannominato i tabloid) devono essere liberate primarnche sia troppo tardi. In un clima tesissimo, avvelenatornda sospetti, risentimenti e paranoie, all’ispettore Reynoldsrnsembra di essere in un vicolo cieco. Nessun indizio utile,rnnessuna richiesta di riscatto, nessun motivo apparente.rnNessuna speranza. Perché è vero: le persone fanno malernai bambini. E allora, in un’atmosfera carica di suspensernmorbosa, la lotta contro il tempo diventa estenuante. -
Palazzo d'ingiustizia. Il caso Robledo e l'indipendenza della magistratura. Viaggio nelle procure italiane
Un viaggio dietro le quinte della giustizia italiana, tra opacità, correnti politiche, conflitti personali. Riccardo Iacona svela forme di arbitrio e tentativi di limitare l’autonomia dei giudici, dà la parola ai protagonisti, pone domande scomode.rnrn""Io penso che questa storia non sia mai stata raccontata per quello che ha realmente significato. Perché non è solo la storia di Alfredo Robledo: è la storia della giustizia italiana e di come non viene esercitata.""""rnrn«L’autonomia dei pm è di fatto sotto attacco. Da essa dipende il funzionamento della democrazia: se si scardina l’equilibrio tra i poteri e la politica mette le mani sulla giustizia, ogni arbitrio è possibile». Forte di questa convinzione, Riccardo Iacona ci conduce nelle stanze dei Palazzi in cui si esercita la «malagiustizia» italiana, puntando i riflettori su un intricato groviglio di lotte fratricide e interessi inconfessabili. I retroscena del lavoro delle procure, le vicende dalle quali sono nate indagini su banche, corruzione, malaffare, e i processi che dalla stagione di Mani Pulite a oggi hanno occupato le prime pagine dei quotidiani rivivono nell’avvincente ricostruzione di una delle migliori voci del giornalismo investigativo italiano.L’incontro con l’ex procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, protagonista di eclatanti contrasti che lo hanno indotto a presentare un clamoroso esposto al Consiglio superiore della Magistratura, innesca un’appassionante inchiesta sulla realtà delle aule di giustizia, tra documenti inediti e dichiarazioni esclusive, con il racconto in presa diretta delle vicende giudiziarie che hanno segnato la storia recente del paese, delle interferenze della politica, dello strapotere delle correnti, dei condizionamenti all’indipendenza dei giudici."" -
Il dovere di uccidere. Le radici storiche del terrorismo
Perché, negato il comandamento «Non uccidere»,rnper il terrorista vale l’imperativo «Devi uccidere»?rnrn«Coloro che si votarono alla morte gettandornbombe rudimentali contro lo zar e i suoirnministri hanno anticipato i terroristi suicidirnche usano ordigni ben più sofisticati contrornle folle occidentali in un conflitto che è ancorarnpiù vasto di quello che dilaniò la Russiarne si accompagna a un incessante movimentornmigratorio destinato a mutare la naturarndella civiltà europea»rnrnChi è il terrorista? Qual è il suo mondorninteriore? Cos’ha di diverso dal soldatorne dal criminale?rnPer Vittorio Strada è nella Russia della secondarnmetà del xix e dell’inizio del xx secolornche ha avuto la sua più grande affermazionernil terrorismo, prototipo delle ondate successivernche avrebbero suscitato in intellettuali comernDostoevskij, Nietzsche, Mann e Camusrnriflessioni morali, religiose e politiche ancorarndi grande attualità.rnDalle prime avvisaglie fino alla svolta storicarndell’ottobre 1917, il libro ripercorre episodirncruciali e figure significative, analisirnproblematiche e illuminanti, a cui si affiancanornnuove interpretazioni di opere letterariernconsiderate non come materiali illustrativi,rnma espressioni vive di una drammatica paginarndella storia russa ed europea che aiuta a capirernnon soltanto un recente passato ma anchernil presente.rnOggi che il terrorismo riappare, sia purernin tutt’altre vesti, come manifestazione aggressivarndi una civiltà diversa, intrecciata a quellarnoccidentale a cui si oppone, conoscere la vicendarnrussa può far emergere la segreta affinitàrntra nuovo e vecchio terrorismo, per provarerna immaginare delle soluzioni.