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Terrorismo acido. Una storia vera nella Milano degli anni di piombo
"Terrorismo acido"""" è un libro-testimonianza che affronta una serie di vicissitudini accadute a una famiglia italiana nella Milano degli """"anni di piombo"""". Una famiglia normale, che vive le cose di tutti i giorni, con le ansie, le paure, le gioie e i sacrifici quotidiani. Eppure, due dei suoi componenti hanno fatto parlare di sé. Primo in ordine di pubblico interesse è Angelo Ferlicca, uno dei quattro figli di Mimmo e Valeria, un ragazzo votato al prossimo che ha sviluppato un'intensa coscienza politica al punto di appartenere alla colonna delle Brigate Rosse Walter Alasia e quindi di abbracciare la lotta armata, che ha avuto per Angelo risvolti drammatici. Poi c'è la madre di Angelo, Valeria, che dopo avere sopportato il dolore di un figlio rinchiuso in galera si deve assoggettare al proprio tragico destino. Infatti, per circostanze occasionali, ingerisce, senza volerlo, del vino al metanolo (altro grave fatto di cronaca che ha coinvolto molte persone negli anni Ottanta), sfiora la morte, si salva in extremis, ma rimane completamente cieca." -
Semm anmò chi
"Sèmm anmò chi, a spettà l'ann noeuv. / Quel vègg el gh'ha fà ona bèll regal. / Alla mia età né ho vìst d'influénza: / la """"Spaziale"""" la """"Asiatica"""". / Quei pericolòs per fortùna hinn passà / poeu l'è rivà el vaccino còntra l'influénza. / È tucc i ann se semm vacinà. / Credeumm de avè fà francà. / Ma l'ann vegg gh'ha regalà """"Il Corona"""" / Sperumm che quel noeuv el vaccino porterà.""""" -
Pensieri in movimento
La nostalgia della giovinezza passata, l'amore, il ricordo della madre e del tempo vissuto con lei, la consapevolezza delle brutture del mondo, la fede in Dio percorrono la mappa tematica della silloge ""Pensieri in movimento"""" fra dolore e rimpianto. Ma la poetessa è viva, continua ad amare e a sognare, la vita tuona in lei maestosa, seppur nell'età che avanza. Si ribella a ciò che le avviene intorno, vuole volare oltre, ove l'oltre è l'amore, quell'amore che colora di rosso le sue notti, di baci caldi fra le fredde lenzuola, di piedi incrociati fra le gambe che riscaldano il ventre, lo stesso amore che conduce per mano verso la luce. La poesia che apre la silloge è stata ispirata dal quadro di Antonino Scarlata che fa da prima di copertina."" -
Mentre guardi il mare
"Già dal titolo si evince la grandezza dell'autrice nell'abbracciare le varie tematiche che riguardano la vita di ogni lettore. Leggendo """"Mentre guardi il mare"""", ci fa immaginare di essere seduti su una battigia con davanti l'andirivieni delle onde e un orizzonte che a seconda dell'umore, l'immaginazione o lo stato sentimentale della poetessa, lascia vedere un'alba o un tramonto, la fine di un giorno o l'inizio di uno nuovo"""". (Luigi Bulla)" -
Il candore della luna
Il carattere visionario, derivante dallo stato psichico del narratore, è ciò che immediatamente colpisce in ""Il candore della Luna"""", tale da condizionare persino la struttura del romanzo. Se è vero, a ragion veduta, che ogni capitolo ha come indicazione quella di """"racconto"""", è chiara la relazione tra questi spazi narrativi, apparentemente chiusi, a una struttura più ampia. Non si tratta però di una cornice di giunzione delle parti, ma di una vera e propria guida, cioè della storia principale con protagonista il narratore, nella quale tutti i tasselli alla fine andranno a confluire. Quando si incontrano i vari personaggi, ognuno di loro ha una identità ben definita, siano essi ragazzi italiani che vanno all'isola di Wight o veterani della guerra del Vietnam. Si passa dalle prime avvisaglie degli anni di piombo, con la strage di Gioia Tauro, sempre del 1970, agli amori liberi, ai disagi giovanili (compresa l'omosessualità e la sua repressione), ai discendenti delle famiglie ebree vessate negli anni mussoliniani, agli esperimenti del superuomo ariano intentati dalle direttive tedesche. Tutti elementi che, con i loro effetti, condizionano le varie vite, ma che permettono di scovare delle linee sotterranee che le legano. Una di queste è costituita dal profumo e dalle fragranze, siano esse immaginarie o reali. Anzi, sarà proprio la poesia delle essenze a permettere che la matassa si sbrogli un po'."" -
Io sono Maria Josè 'a piccerella
Sandrigo 1944. Maria Josè viene messa al muro da due tedeschi in fuga e rischia di essere fucilata. Da qui iniziano i suoi ricordi. Si entra così nella vita della madre e nella sua, attraverso esperienze che lasceranno segni indelebili dentro i personaggi che le ruotano intorno. Il manoscritto è il secondo della Trilogia Vistrè. Come il primo, nasce da una storia vera, quella della famiglia dell'autrice. Gli elementi, fili conduttori della trilogia, sono l'amore e la rinascita, la poesia è una componente che anticiperà lo svolgersi del racconto, il dialetto è l'impronta, la radice a cui si rimane attaccati. -
La riviera
"La riviera"""", che prende il nome dal tratto di mare di Scoglitti nei pressi di Vittoria, in Sicilia, diventa il luogo metaforico dal quale si sviluppano ricordi personali e storici. Dall'infanzia all'adolescenza, dai primi amori alle memorie belliche relative alla seconda guerra mondiale, per giungere alla coscienza dell'antimafia e agli anni della contestazione giovanile. Siamo di fronte ad un flusso che tutto coinvolge e travolge e che permette di leggere una terra e i suoi uomini." -
Come le gru
"Le poesie della Tartufoli, come le mani di un artigiano, afferrano essenzialità e forgiano ciò che resta presente. Si scorge il costante affiancarsi alla natura, che segna le sensazioni con i suoi odori e le sue forme perfette anche nel ricordo: riconoscimento, natura, sensualità semplicemente goduta, fatta di gesti fermati nel compiersi del loro destino, che perdura nel tempo e ad esso chiede significato.""""" -
Pascalotto e Franchinotto. (Perché gli animali si affezionano e in che modo scelgono la persona a cui affezionarsi)
Il rapporto privilegiato tra uomo e animali ha un ruolo importante nella letteratura. Basti pensare ad Argo e a Ulisse o, per arrivare in tempi più recenti, alla tigre di Sandokan, che è sua spalla e amica fidata. Nel caso di Pascalotto e Franchinotto, i protagonisti costituiscono un tutt'uno e attraversano una serie di peripezie, nelle quali i due ruoli sono non sostituibili. «Pascalotto era un omone atticciato, tarchiato, di corporatura massiccia e imponente», ma buono; Franchinotto, il suo fedele amico, era «un bardotto romagnolo, con il mantello grigio sorcino, il muso bianco con estremità scura e l'addome tendente al bianco». Entrambi lottano per la loro amicizia, aiutandosi, comunicando attraverso un linguaggio particolare, ma allo stesso tempo hanno un forte spirito di idealità. Si tratta, in pratica, di due corpi che hanno una sola coscienza e la sfruttano, alla fine, per il bene altrui. -
Dalla parte di Aue. Una lettura delle «Benevole» di Jonathan Littell
Che cosa vuole dimostrare l'ufficiale nazista Maximilien Aue con il suo fluviale racconto in prima persona? È la domanda alla quale tenta di rispondere Leonardo Rossi con una nuova lettura del romanzo ""Le Benevole"""" di Jonathan Littell, il caso letterario del 2006 che a suo tempo sollevò feroci polemiche nel mondo della cultura. C'è indubbiamente il tentativo di discolparsi dei crimini commessi, non solo con distorsioni e reticenze, ma anche con il coinvolgimento del lettore in una sorta di chiamata in correità. Eppure le tre figure-guida ideate da Rossi - il rondò del pensiero, la casella dell'inumano, la perversione del logos - ci portano in direzioni imprevedute, in un territorio inesplorato in cui i confini tra realtà e finzione, tra Bene e Male, si assottigliano e si confondono, fino a capovolgersi. Quello di Rossi è un viaggio nella letteratura denso e affascinante, e ad essere illuminato in una prospettiva inedita non è solo Littell, ma anche Dante, Flaubert, Lermontov, Dostoevskij, Beckett, Primo Levi, Malaparte... E ben presto appare chiaramente la vera protagonista di questo libro: la parola, con il suo potere misterioso e terribile."" -
Strisce rosso magenta
La silloge vuole essere un viaggio nella memoria, una sorta di diario visto attraverso la dimensione di un colore: il rosso, che non è riducibile a una sensazione, a una percezione, ma è prima di tutto un'astrazione, un modo con cui, attraverso le parole, la prassi sociale organizza una visione del mondo, assume una dimensione affettiva, scandaglia il fuoco del quotidiano e quelle minime vicissitudini che riguardano un'umanità marginale, sospinta alla periferia della Storia. Di fronte alla mutevolezza del reale che crea spaesamento, disequilibrio, si tende attraverso la poesia a ritrovare, a scoprire ciò che permane nelle cose oltre la loro fugace apparenza. -
La vita e l'anima
"La vita e l'anima"""", cioè pagine di vita e pagine di anima. Insieme, in un legame indissolubile che cristallizza l'uomo, ogni uomo, nella sua unicità e lo rende partecipe del divino. E in questa sesta pubblicazione di Natale Maugeri questo legame inscindibile, questa dualità composita, a volte dissonante e a volte in perfetta armonia, viene scandagliata e messa a nudo dall'arte della scrittura. Una scrittura ineffabile, quella di Natale Maugeri, che coglie con la sua delicatezza poetica la realtà della vita vissuta non solo col corpo ma primariamente con l'anima, e che si esprime ugualmente nella prosa come nella poesia, nonché nella magistrale commistione di entrambe. (Giada Di Pino)" -
Le eroine nelle opere di Donizetti
Le figure femminili, rappresentate da Donizetti e intrise di accenti indimenticabili, formano un'incomparabile galleria di eroine, che non hanno confronto nel mondo musicale. Il saggio e un omaggio e nello stesso tempo un'analisi di tutte quelle figure di donne (protagoniste delle opere liriche o attrici che le hanno interpretate) che il compositore ha saputo far vivere e palpitare sui palcoscenici di tutto il mondo, infondendo loro vita, sentimenti, passioni, desideri, delusioni, dolori, rinunce, e facendo emergere tutta una gamma di indimenticabili destini, modellati da partecipata ispirazione, felici o infelici che siano. -
Dal buio
Il corpo di una giovane donna apparentemente esanime giace sul bagnasciuga di un'incantevole spiaggia. Gli occhi dolenti di chi, accorso in suo aiuto vede sfuggirle la vita, s'interrogano su quanto è accaduto, ma non è facile penetrare nella realtà di sconosciuti ed è ancora più arduo scoprire chi, responsabile del misfatto, si nasconde nell'ombra. Le indagini a tutto campo cercheranno di far luce sul tragico evento che cela la presenza di vite al limite, immerse nel buio di notti senza occhi per vedere la bellezza del cielo. Ma anche le tenebre più fitte possono diradarsi se chi lotta trova, in un sostegno, sicuri e amorevoli pilastri d'appiglio. -
In cento parole il pensiero... tra realtà e fantasia
Grazia Annicchiarico nei suoi racconti rivela la sua anima sensibilissima e capace di esprimere i moti interiori più intensi sia in poesia che in pittura. Questa volta ha utilizzato insieme tali forme espressive dando vita a storie brevi, sobrie, comprensibili, pregne di realtà vissute, ricordi, sogni, desideri, fantasia, storie vere che aprono vasti orizzonti d'intensa umanità che danno vita a una ricca e molteplice varietà di temi sentiti e narrati con tono affabulante e d'immediato effetto. Ha descritto con espressioni molto poetiche il fascino dell'alternarsi delle stagioni, la bellezza dei colori dei fiori, le storie del vento, il canto del mare, i cari ricordi collegati alla casa natia, all'adolescenza, al primo giorno di scuola, al trionfo dei colori presenti nella macchia mediterranea. Nei suoi racconti scopriamo una realtà che si fa sogno e un sogno che si fa realtà assumendo la parvenza della poesia o dell'arte. Ed infine si sofferma sulla necessità di imparare a prenderci cura di chi è in difficoltà, di imparare a perdonare, appianare dissapori, sognare, amare, ricorrere al silenzio per prender coscienza delle nostre emozioni e porci in connessione con il nostro io interiore e soprattutto ci ricorda di non essere gelosi. (Teresa Gentile) -
Inversi. Vol. 2: Altro non voglio essere che ombra.
Poesie dense di umori variabili tendenti al nero. Un magma fatto di dolori e sofferenze ancora incandescenti e non riscattate da nessuna catarsi. -
Inversi. Vol. 1: D'altra età.
È il percorso sentimentale che si snoda nell'arco di tutta una vita (1977-1994), contraddistinto dalla varietà di umori che inevitabilmente caratterizza l'esistenza umana. -
Il sodalizio con gli specchi
Maurizio Soldini affronta una questione quanto mai attuale relativa alla conoscenza. Lo specchio, indicato nel titolo, non è altro che l'oggetto rappresentativo del doppio e della distanza che ci separa da noi stessi. Conoscersi e non conoscersi, continuamente, in un periodo storico complesso come quello pandemico rivela una certa sospensione vitale alla quale l'uomo è legato in modo irreversibile. C'è un timore di fondo, dunque, nel ""Sodalizio con gli specchi"""" ed è quello di smarrire sé stessi e il mondo nel quale siamo vissuti. L'eccezionalità della storia, infatti, ha compiuto un'incursione nella biologia e nella psicologia del singolo e ha mutato la dinamica sociale. Ma è cambiata anche la percezione del tempo, sempre più oscillante e insicuro, e il singolo soggetto ha compreso di essere affetto da una cecità che pur gli permette di vedere ciò che sta attorno. Per questo, specchiarsi incute timore, perché anche di fronte alla propria immagine riflessa non si riconosce più neanche quel doppio che, inconsapevolmente, si sapeva essere una parte 'altra' dell'Io. C'è la coscienza dell'abisso nell'opera, ma al contempo una traccia che conduce a uno sbocco salvifico. Se - come si scrive - ognuno di noi è un fi asco vuoto alla deriva, è sufficiente andare per il verso giusto e attingere a una fonte di acqua pura. La fonte esiste allora, nonostante tutto, ed è capace di «crocifiggere la paura». Maurizio Soldini legge un'epoca incerta e lo fa attraverso uno stile originale, capace di mettere in equilibrio termini colloquiali e ricercati, variazioni metriche e impostazioni libere in un fluire continuo, senza segni interpuntivi, come fiume che ha la possibilità di raggiungere la propria foce, che è quella dell'infinita possibilità della salvezza e della speranza. (Giuseppe Manitta)"" -
La tigre e il gabbiano
Sephira ha un nome che le va stretto, la cui fissità pesa come un macigno. Insieme ad una tigre e ad un gabbiano intraprende un viaggio intorno al mondo, alla ricerca di segni da decifrare e alla scoperta della propria natura. La protagonista giunge così all'autodeterminazione di un'identità (o più di una) che sarà chiara al lettore solo quando le ultime lettere (o le ultime cifre) verranno rivelate. Un romanzo autobiografico e al contempo metaforico che si dipana in un continuo susseguirsi di significati e significanti, di simboli e metafore che attingono dai vari campi della conoscenza: dalla matematica alla letteratura, dalla storia alla filosofia, dall'arte alla fisica. Dedicato a chi scorge un'epifania rivelatoria dietro ogni segno. -
Il graal santo della vita
La poesia di Roberto Barbari è una indagine sulla sacralità della vita, ma non da intendere secondo i canoni consueti della società contemporanea o della tradizione religiosa. Tale scrigno va vissuto nella sua pienezza, nella sua dialettica, nella espressione di un viatico che, forse, è senza un vero e proprio approdo ma che è unico nel suo genere. Il poeta, in tal senso, si manifesta come anima eletta, è colui che, cioè, fa dell'indagine il suo modo di essere, è colui che riesce a cogliere l'importanza di ogni singolo attimo: «Poeta: / lo sai che la vita può stare tutta in un attimo, / in un piccolissimo frammento di destino?».