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Il Generale Inverno
Con questa sua nuova opera, Gabriella Grasso ci consegna il dono delicato di un diario in versi, pensato e vissuto anzitutto come processo e percorso, come il cammino di una metabolizzazione lenta e rigorosamente interiore. L'itinerario di queste pagine è perciò un viaggio statico, senza moto a o da luogo, eppure capace di inciampi, di vortici e frenesie, e talmente personale, talmente lontano dalla superficie, da divenire di chiunque, da farsi radice comune. Infatti, nonostante la matrice di questi scritti sia di natura strettamente privata, non si hanno mai specificazioni restrittive, ma solo accenni senza nome e senza dove, per fare universale il particolare, per creare da uno spunto personale il pretesto di un discorso maggiore. (Dario Talarico) -
Berenice e la sua chioma
«l di là delle prospettive da cui può essere analizzata e compresa ""Berenice e la sua chioma di stelle"""" (meditazione filosofica sui valori universali, cammino iniziatico verso il centro dell'essere, metafora del risveglio ecc.), essa ci rivela un aspetto pregnante del suo creatore, ovvero quello di Eremita-custode di alcune delle storie più significative contenute nel tesoro identitario del mondo, storie in cui polarità come spirito e materia, arcaico e nuovo, caos e ordine, interno ed esterno, sacro e profano ecc. si intrecciano nei modi più inaspettati.» (Klaudia Muntean)"" -
La bocca della verità
"La Bocca della Verità"""" è un insieme di parole che invano tentano di riempire il vuoto della vita. Due personaggi, Cloch e Ard, indefiniti socialmente, due rifiuti abbandonati ai margini, forse senza neppure un esercizio di violenza, dimenticati lì perché inutili ed inerti. Il loro modo di reagire al nulla della vita è il nulla della parola. La parola che riempie il silenzio è soltanto suono; cerca di imprimersi come durata in una temporalità vuota, si adopera invano a disperdere il buio della ragione con un discorso senza luce, perché non mira neppure a sfiorare i confini della verità. Una visione scura che i due personaggi si sforzano di ricoprire con un velo fatto di chiacchiere che assumano in qualche modo il colore della normalità, l'apparenza di un interesse che in realtà non esiste. Un velo grigio come l'umore dei nostri due personaggi. (Aldo Grassini)" -
Sulle ali del tempo
Ogni verso è un pezzetto della sua anima, del suo essere più autentico: una donna che, con coraggio e discrezione, mostra le sue fragilità, le sue inquietudini, talvolta persino il suo dolore, prende per mano chi legge per accompagnarlo nella sua visione del mondo, negli scorci della Ragusa di un tempo, quella della sua infanzia felice, dei profumi, delle abitudini, ma anche della malinconia dei ricordi e della nostalgia verso un passato che fa parte di Lei e che spesso i suoi occhi non riescono a nascondere. (Loredana Giummarra) -
Frammenti... in metrica
Il titolo del libro ""Frammenti... in metrica"""" riflette solo in parte i contenuti delle liriche, nel senso del """"frammentarismo"""", anzi in un senso più alto di poesia sublime si presenta subito al lettore: da frammenti di ispirazione poetica si giunge alla composizione di liriche di ampio respiro che tracciano una via poetica senza soluzione di continuità, con timbri e variazioni di ritmo metrico, con cui si evidenzia un """"impetuoso"""", a volte epico e talvolta solenne, sempre profondo concetto della vita, dei valori della famiglia, dei sogni e delle speranze, del """"remember"""" e dell'evocazione. Il libro è diviso in nove sezioni, con una varietà di contenuti e di metri che esaltano l'abilità della poetessa. (Francesco Giordano)"" -
Con le ali del tuo cuore
"Con le ali del tuo cuore"""" rappresenta una dichiarazione d'amore e di affetti abbastanza caratteristica. Il poeta ritorna su un tema a lui molto caro, la donna amata, ma si concentra stavolta su due aspetti ben particolari. Il più importante è il cuore, riserva di energia e sede dell'amore, ma al contempo crogiolo di sensazioni varie, di stupore e di solitudine. Il cuore di Barbari è un organo complesso, che ha raggiunto una consapevolezza importante: da quando ha visto """"lei"""" sa che può esistere." -
Poesie scritte per gioco
"Poesie scritte per gioco"""" è un titolo semplice, ma che allo stesso tempo nasconde una certa complessità. Se infatti si mette in relazione il termine """"gioco"""" (che rimanda a una sorta di divertissement letterario) ai temi e ai motivi della raccolta, si può immediatamente notare come l'aspetto ludico, se così possiamo definirlo, non è proprio nelle corde dell'autrice. Ci si trova di fronte ad una silloge in cui vengono affrontati argomenti importanti relativi all'essere e all'esserci, per mutuare due termini heideggeriani. Le poesie scritte per gioco, dunque, si dimostrano essere dei lampi di riflessione, nei quali simboli e metafore si alternano per indagare se stessi e il mondo, la società e l'infinito." -
Risvegli
Poesia dell'attesa e della visione, quella di Ros Lo Conte, ma allo stesso tempo scrittura che non dimentica la realtà, la quotidianità e il divenire che investe l'esistenza. A ben considerare ""Risvegli"""", il senso della """"sospensione"""" sembra avere, a primo impatto, una funzione rilevante, come in una delle prime liriche in cui si parla del giorno che tarda a venire o, ancora oltre, dell'aria sospesa che rimbalza sui muri (dove la sospensione fa parte di quello stare al limite entro il quale molti versi si inseriscono). Eppure, il titolo stesso della silloge, che poi riprende la sezione più corposa del libro, ha insito in sé un significato ulteriore: il risveglio è una sorta di condizione particolare (liminare per l'appunto) in cui si passa dal sonno alla veglia. E non è un caso che l'aspetto onirico costituisca una parte fondamentale, quasi ci fosse in esso una sorta di mondo parallelo che rischiara o incupisce lo sguardo e la vita stessa, a seconda dei momenti, ma che al contempo fornisce una chiave di lettura indispensabile su quello che siamo."" -
Speranza e storia. Le quattro versioni sofoclee
"Speranza e Storia"""" raccoglie per la prima volta in traduzione italiana tutte le versioni sofoclee di Seamus Heaney (1930-2013): le riscritture integrali del """"Filottete. La cura a Troia"""" (1990) e dell' """"Antigone. La sepoltura a Tebe"""" (2004) - sono accompagnate da un passo dell'""""Edipo a Colono. Quanto accadde a Colono"""" (2004) - e da un passo dell' """"Aiace. Testimonianza: il caso di Aiace"""" (2004). Queste versioni documentano due aspetti fondamentali della poetica del premio Nobel irlandese: quello della traduzione letteraria come spazio 'originale' per arricchire la propria scrittura e quello della rilettura dei classici come spazio 'ideale' per riflettere e far riflettere sulla natura umana tra passato, presente e futuro." -
Dopo che ho imparato a soffrire
Un lettore che abbia già avuto modo di godere delle raccolte di Roberto Barbari è quasi certo che l'inquietudine e la sofferenza siano una parte sostanziale della sua poesia. In quest'ultimo libro, addirittura, tale condizione viene richiamata direttamente dal titolo. È possibile, infatti, determinare quanto la parola proceda nell'escavazione della vita e quanto si vogliano studiare quegli aspetti che provocano dolore, i quali allo stesso tempo conducono verso un altrove. -
Versi per Dino e al suo amore per il tutto
«Fulcro della riflessione di Filomena Ciavarella è la ricerca di motivi archetipici che spieghino il ritorno della vita al suo ""bagliore primo"""", vergine e incontaminato. Infatti, il segreto che unisce i superstiti ai loro cari scomparsi pare risiedere nella continuità che i secondi riescono a mantenere nella vita dei primi, anche e soprattutto attraverso labili segnali naturali, attestati di presenza e di comunione con la luce.» (Pietro Romano)"" -
Antologia critica delle opere di Pietro Nigro. Ediz. critica. Vol. 3
Questa ""Antologia critica"""", che si pone quale ulteriore aggiornamento delle precedenti analoghe pubblicazioni, continua a farci conoscere la complessa e raffi nata opera letteraria di Pietro Nigro, inoltrandoci ancora di più nel dettaglio della sua 'fucina' da «dove sono fuoriuscite, 'a martello battente' nel vero senso della parola, crestomazie poetiche, saggi, raccolte di riflessioni, opere teatrali, recensioni d'arte e letterarie, scritti autobiografici etc., accreditati nel tempo dagli esaminatori» e apprezzati dalla critica e dai suoi lettori."" -
È ora di ritrovare il bambino perduto in noi
La silloge, che fa meditare sulla libertà personale illimitata, evidenzia come in ognuno di noi ci sia un altro uomo che resta bambino innocente e agisce con onestà come un saggio adulto. Ma alcuni, perdendolo, compiono azioni deleterie sulla natura, che si ammala e ""sbuffa"""" rovinosamente, adescano i deboli con illusioni e si tramutano in ladri, anche di """"innocenza""""."" -
In quel minimo che cade
"È con l'ago del dolore che Alba Gnazi trapunge i suoi versi; è il dolore che scrive la musica tutta del mondo sul pentagramma dei fili d'erba cresciuti fra i gradini di una scala o delle strisce scure di un guscio di lumaca, come a dire che la vita è cosa umile, nel suo valore etimologico che indica lo stare in basso, a contatto con la terra, sua origine e inevitabile ritorno. E di fatto la poesia di Alba si mantiene aderente alla rappresentazione degli elementi naturali, come ad una scenografia entro la quale collocare il suo cast privato: sé stessa, la figlia, l'uomo amato, i suoi piccoli alunni, con le loro battute e i gesti quotidiani, e i lutti non ancora risolti e gli accadimenti anche minimi..."""" (Franca Alaimo)" -
Macchie di colore. (Racconti)
Le tre storie, legate dall'evanescente filo dell'arte e dei misteri che a volte essa nasconde, sono ispirate dalla pittura di due grandi autori del passato: Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, e Claude Monet. Nella prima, la snervante attesa della fine d'uno strano sequestro di persona nelle sale d'una mostra di pittura caravaggesca; nella seconda, l'improbabile vicenda d'un quadro firmato Merisi e da anni conteso da due nobili famiglie romane; nella terza, un passato delitto mai risolto immortalato per caso dal ""pittore della luce"""" sulla spiaggia di Étretat."" -
Abbracci di versi
"Il procedere sinuoso e dolente dei versi di Carmen ci consente di accostare, senza particolari difficoltà, le nostre richieste, i nostri dubbi, i nostri bisogni più nascosti al sentire multiforme di quest'anima poetante che, solo attraverso lo slancio lirico, riesce a raccontare e a raccontarsi: natura, luoghi del cuore, pianti e sospiri, ricorrenze, affetti e una fede profondissima nella speranza e nell'immortalità di un'umanità ormai perduta. Tutto questo ella riesce a consegnarci con il supporto di una versificazione libera, chiara, stillante; un linguaggio nitido, accorto e mai lezioso; una schiettezza a tratti disarmante, propria di una poesia che sembra aver raggiunto uno stato di grazia e che ci invita con garbo a riflettere su noi, sugli altri, sul mondo."""" (Rocco Lando)" -
Bolle di sapone
"Bolle di sapone"""" è sintesi d'irrazionalità, coacervo di emozioni, pioggia di sentimenti promananti dai più nascosti e reconditi territori del sé. Ogni cantico o poesia è indipendente, un insieme a sé stante che sale verso l'infinitezza dell'universo proprio come fanno le bolle di sapone, singole ed indipendenti. Ma, differentemente dalle monadi leibniziane, queste bolle hanno delle finestre da cui potersi rimirare reciprocamente, da cui evincere la loro univoca sostanzialità: quella dell'anima del suo autore." -
Yaba. La paura vive con noi
Una misteriosa cassa, confezionata dallo scienziato Feng Huang, viene posizionata con grande pericolo sul ponte di una grossa nave che, partita dal Mare Cinese Orientale, giunge nel porto di Trieste. Apparendo subito in balia di se stessa, la guardia costiera e la polizia la ispezionano trovandosi davanti ad orribili scene di corpi straziati. L'inchiesta viene affidata ad Annamaria, commissario di polizia dotata di un fiuto e di una capacità di osservazione straordinari, la quale nel venirne a capo, lottando ogni giorno per dimostrare il suo talento, evidenzia il cammino sempre molto difficile delle donne negli ambiti lavorativi tipicamente maschili. Il romanzo, un giallo con una sua forte componente di suspense e qualche dose di horror, tra intrighi spregiudicati, violenze e amore, unisce nella sua narrazione, intensa e coinvolgente, alcune paure fondamentali dell'uomo, calandosi nella complessità della vita quotidiana, avvolta dalle sue stesse incertezze. -
Un benedetto attimo d'immenso
Il poemetto di Angelo Di Luca è un percorso d'ispirazione dantesca in cui si intraprende un viaggio nei meandri dell'Io e dell'amore, in compagnia di una luce che sovrasta e orienta. Allo stesso tempo i versi si caricano di allegorie sino a divenire non solo una indagine su se stessi, ma anche sul mondo in cui viviamo. Il tutto alla ricerca della sublimità e dell'infinito, della coscienza del tempo e delle stagioni, dell'itinerario che possa condurre alla conoscenza e a disvelare l'ossimoro tra la realtà e il sogno. -
Quando fa silenzio il rumore
La nuova opera poetica, ""Quando fa silenzio il rumore"""", si compone di circa una settantina di liriche, di diversa lunghezza, composizione e contenuto ma a loro modo ben esemplificative dello stile tipico dell'Autore. Il titolo rimanda a una situazione di caos sociale e interiore, da intendere dunque quale condizione condivisa da una pluralità di soggetti, caratteristico del clima spesso rissoso e indistinto che accompagna la nostra contemporaneità in tutti i suoi ambiti. Tuttavia Blandino concettualizza il tutto in chiave privativa con l'intenzione di andare a """"raccontare in versi"""" le situazioni - e gli accadimenti che da esse sfociano - in cui il silenzio si fa rumore ovvero l'assenza si fa presenza.""