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La mente strategica. Strategie non ordinarie per vivere felici
Le persone sono al giorno d'oggi sempre più frustrate e infelici, spesso incapaci di far fronte alle più piccole difficoltà della vita quotidiana. I casi diagnosticati di depressione, disturbi d'ansia e obesità sono sempre più numerosi, e il consumo di psicofarmaci è in vertiginoso aumento tra gli adulti così come tra i bambini. In una società dove ormai si offre di tutto e ogni esigenza materiale viene facilmente soddisfatta, mancano paradossalmente quella forza interiore e quel senso profondo dell'esistenza che sono una vera ancora di salvezza per l'uomo. Francesca Luzzi ci mostra come recuperarli sviluppando una «mente strategica», ossia quell'assetto mentale che ci permette di essere più elastici e più morbidi nelle interazioni con noi stessi, con gli altri e con la realtà, le tre sfere fondamentali attorno alle quali si struttura la vita di ognuno di noi. Si tratta di ottenere un «equilibrio instabile» che ci consenta di adattarci in modo funzionale al contesto che ci circonda. Ma per farlo occorre essere disposti a mettersi in gioco e a riconoscere la fondamentale importanza dei processi mentali in ogni ambito della vita quotidiana. Questo libro vuole essere un piccolo ma concreto aiuto per vivere nel modo migliore possibile, imparando a sfruttare tutto il potenziale della nostra mente per far fronte alla sfide della vita e sentirci così appagati, godendo di noi stessi, delle nostre relazioni e del mondo attorno a noi. Prefazione di Giorgio Nardone. -
Oltre l'orizzonte. Dalle caverne allo spazio: come la tecnologia ci ha resi umani
La tecnologia è antica quanto la specie umana e ci ha profondamente plasmato, influenzando la nostra evoluzione, tanto che non riusciamo neppure a immaginare come potrebbe essere la nostra vita in un mondo non trasformato dall'uomo. Fin dalla preistoria, in ogni angolo del pianeta l'homo sapiens ha agito sull'ambiente circostante, realizzando strumenti sempre più raffinati. Soltanto in Occidente, però, questo processo ha intrecciato il proprio cammino con quello della scienza, generando un rivoluzionario ciclo di innovazioni che ha letteralmente proiettato il genere umano «oltre l'orizzonte». Cos'ha reso possibile questa rivoluzione tecnologica? Secondo gli autori, a rivestire un ruolo decisivo è l'incontro tra filosofia greca e razionalismo spirituale giudaico-cristiano, verificatosi per la prima volta nel Medioevo europeo. A dispetto dei luoghi comuni, infatti, è da lì che il progresso tecnologico ha iniziato ad accelerare fino alla velocità vertiginosa dei nostri giorni, senza peraltro smettere di suscitare riflessioni e discussioni riguardo alle possibili ricadute sulla nostra vita e su quella del pianeta. Questo libro, accessibile anche ai lettori non specialisti, si inserisce autorevolmente nel dibattito sul valore e l'importanza della tecnologia per lo sviluppo umano e sul futuro della nostra civiltà. -
Sostenibilità equità solidarietà. Fondamentali 1.0 d'un progetto politico in costruzione
Le conseguenze dei cambiamenti climatici innescati dall'aumento della temperatura terrestre e i problemi causati dagli altri fattori della crisi ambientale diventano sempre più preoccupanti, ma ancora più preoccupante è il fatto che non entrino nell'agenda di nessuno dei partiti esistenti. Sono troppo impegnati a riproporre le stesse fallimentari ricette finalizzate a rilanciare la crescita economica, per accorgersene. Se si continuerà a perseguire la crescita cercando di conciliarla con la riduzione della crisi ecologica secondo la formula dello sviluppo sostenibile, non si otterrà né la crescita, né la sostenibilità. Dopo il lungo periodo di stagnazione successivo alla crisi del 2008, si sta ripresentando la prospettiva di una nuova crisi. E l'aumento della temperatura terrestre che si è verificato nei primi 18 anni di questo secolo lascia prevedere che il limite di + 1,5 °C, concordato alla COP 21 di Parigi nel 2015, si supererà molto prima del 2100. Nell'abbozzo di programma politico presentato in questo libro si sostiene che la priorità da perseguire è la riduzione della crisi ecologica mediante lo sviluppo di innovazioni tecnologiche che riducono il consumo delle risorse per unità di prodotto e le emissioni di sostanze non metabolizzabili dai cicli biochimici. In questo modo si ottengono anche dei risparmi economici che consentono di pagarne i costi d'investimento senza accrescere i debiti pubblici, di rimettere in moto l'economia e ridurre stabilmente il numero dei disoccupati. Un progetto politico di questo genere richiede un mutamento di paradigma culturale rispetto a quello che si è consolidato a partire dalla rivoluzione industriale. Questo pamphlet si apre con un appello rivolto a chi ritiene di poter contribuire alla sua definizione ed è seguito da alcune riflessioni che ne danno un primo abbozzo. -
Vita di Alfons Mucha. Nel cuore dell'Art Nouveau
È a Praga che inizia il racconto della vita di Alfons Mucha, in quel palazzo malinconico che gli fu offerto negli ultimi anni della sua vita, prima che i nazisti lo imprigionassero, accelerando così la sua fine. Qui Patrizia Runfola incontra Ji?í, il figlio dell'artista, e di qui muove per un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, lungo le tante strade che attraversano la «carta geografica di un'anima». La precoce vocazione artistica alimentata dalla musica e da una profonda religiosità; Praga e Parigi dove incontra molti grandi del suo tempo (Strindberg, Gauguin, Sarah Bernhardt); le prime esperienze nel teatro, dove lavorerà anche come attore; il soggiorno nel castello del conte Khuen Belasi, che gli consentirà di studiare all'Académie Julian; il lavoro come illustratore; l'America, dove conosce Charles Crane che finanzierà il suo progetto più grande, l'Epopea slava; il ritorno nella Praga delle avanguardie artistiche; infine, la nascita tanto desiderata dello Stato cecoslovacco, per cui disegna il primo francobollo. Prefazione di Claudio Magris. Con un saggio di Gérard-Georges Lemaire. -
Victoria
Un amore impossibile quanto tenace lega fin dall'infanzia Victoria, la figlia del castellano, e Johannes, il figlio del mugnaio. Divisi dalle circostanze e dall'estrazione sociale, riescono nondimeno a condividere fugaci momenti di libertà, giocando assieme nel bosco, sull'isola degli uccelli e nella cava di granito. Poi le loro strade si separano quando Johannes si trasferisce in città per proseguire gli studi, ottenendo presto successo come scrittore e poeta. Ma nulla è mutato tra i due innamorati, che continuano a vivere ogni loro pensiero, ogni emozione, ogni evento della loro esistenza attraverso la lente di questo sentimento invincibile, così radicato che neppure da adulti riescono a tacitarlo, macerandosi in un tormento che impedisce loro di vivere a pieno la giovinezza e di crearsi un futuro con altri. Le esigenze della famiglia di Victoria sembrano infine decidere il destino dei due, quando la giovane viene fidanzata al figlio del ciambellano. Un incidente di caccia impedirà questo matrimonio, ma metterà anche in moto una concatenazione di eventi che si concluderà con un tragico epilogo. -
Alchimia della fiaba. Nuova ediz.
Giuseppe Sermenti da molti anni si dedica a una serrata riflessione intorno alla scienza e alla sua pretesa di elaborare la sola spiegazione valida della realtà. Denunciando la sua presenza sempre più invadente, compie una sorta di ""percorso a ritroso"""", recuperando come termini di confronto i saperi che la scienza ha messo in disparte negli ultimi due secoli: la religione e la tradizione popolare, interpretazioni diverse ma coerenti della Natura e della sua sacralità. Affascinato dalla struttura simbolica della vita, dalle sue leggi eterne e ordinate, Sermonti mette in discussione il metodo scientifico quale unica via di accesso alla verità e rivitalizza il senso della fiaba, intesa come rappresentazione delle strutture profonde dell'Universo, come narrazione allegorica delle attività fondamentali dell'uomo, la caccia e l'agricoltura innanzitutto. In particolare, in quest'opera ormai classica edita per la prima volta da Rusconi nel 1989 - Sermonti propone un'esegesi chimica (alchemica) di alcune delle fiabe più famose, da Biancaneve a Cappuccetto Rosso, a Cenerentola, e ne svela i significati perduti collegati all'estrazione e lavorazione dei metalli. Come ha scritto Elémire Zolla, riunendo i fili di miti e simboli appartenenti a varie culture, Sermonti ricerca nelle fiabe """"i sempre uguali archetipi della metamorfosi [che] si esprimono via via come luna nera, cava e piena; come pietra grezza, opera chimica e fulgore liberato; come seme, pianta crescente, fiore"""". Con una presentazione di Elémire Zolla e un commento di Giulio Giorello."" -
Che cos'è la verità? Nuova ediz.
"Che cos'è la verità?"""" è la domanda che Ponzio Pilato fece a Gesù e che oggi viene rivolta, nell'ambito di una disputatio tenutasi nella cattedrale di Rouen, a due filosofi francesi contemporanei, ben noti anche al pubblico italiano: Fabrice Hadjadj e Fabrice Midal. Partendo da punti di vista radicalmente diversi, entrambi propongono al lettore interessanti spunti di riflessione su una questione che ha attraversato la storia della filosofia, della religione, della letteratura e dell'arte, e che ciascuno è costretto ad affrontare nel corso della vita. Per Midal la ricerca della verità si inscrive nell'ambito del buddhismo, verso cui il filosofo, di origine ebraica, ha da tempo rivolto il suo interesse (ritrovandone echi suggestivi anche in Rilke e in Monet). Per Hadjadj - pure di origine ebraica, ma convertito al cristianesimo - la ricerca della verità si realizza soprattutto nell'incontro con l'Altro, colto nella sua irriducibile diversità e concretezza, di cui la persona di Cristo è l'espressione folgorante e assoluta." -
Praga al tempo di Kafka. Una guida culturale. Nuova ediz.
In un'esperienza di viaggio confluiscono esigenze anche molto diverse, come differenti possono essere gli esiti che da essa scaturiscono. Il viaggio che Patrizia Runfola ci propone è molto particolare: sul filo di un racconto suggestivo e intenso rivive un momento preciso nella storia di Praga, cioè quelli che potremmo definire gli anni di Kafka. Si tratta di un periodo di grande vivacità creativa, nato dalla magia dell'incrocio di lingue e tradizioni diverse (ceche, tedesche ed ebraiche), e dall'interesse appassionato per quanto avviene nel resto d'Europa in ambito letterario, artistico e poetico. Insieme a Kafka, Max Brod, ai fratelli Capek, a Jaroslav Hasek, a poeti come Nezval e Werfel, ma anche ad architetti, pittori e scenografi, entriamo nelle case, nei circoli letterari, nelle redazioni delle riviste, nei caffè e nei teatri della città, diventando spettatori partecipi di amicizie, amori e storie, molto spesso destinate a concludersi con la morte o la fuga in Palestina e in America. Il tramonto dell'impero austro-ungarico, la prima guerra mondiale e il montare della furia devastatrice di Hitler incombono infatti sulla vita di tutti. Quella che l'autrice ci propone è una felice immersione in un mondo che sarà presto cancellato dalle tragiche vicende della storia. Con una conversazione con Claudio Magris e un testo di Gérard-Georges Lemaire. -
Oltre il ricordo
Nel 1911 Tagore si trovava in un momento particolarmente delicato: ormai vicino ai cinquant'anni, aveva raggiunto la maturità come poeta - un anno prima aveva pubblicato la raccolta Gitanjali, per la quale avrebbe ricevuto nel 1913 il premio Nobel per la Letteratura - ed era reduce da una lunga malattia. È in questa fase della sua vita che s'inserisce la stesura di Oltre il ricordo, l'affresco molto suggestivo e poetico della sua infanzia e della sua giovinezza. Come lo stesso Tagore precisa, la sua non è però tanto (o solo) un'autobiografia, ma è soprattutto la descrizione delle impressioni del passato come si sono sedimentate nel suo intimo. Egli racconta la realtà com'è stata, ma trasformata in quadri, fissata in immagini che le somigliano e sono il frutto di quel lento e sottile lavoro di selezione e decantazione che è proprio della memoria. Attorno agli eventi trovano posto le idee, le aspirazioni, le sensazioni che animavano quegli anni lontani e che, evocate nella piena maturità, sono diventate più di tutto «materiale letterario». Oltre il ricordo ci appare dunque come una testimonianza preziosa degli anni di formazione di un grande intellettuale e di uno straordinario artista, ma anche, e forse soprattutto, come un'opera di alta poesia. -
Il martello di Thor
Francia, 1944. Un commando delle SS al servizio dell'Ahnenerbe (il gruppo, voluto da Himmler, dedito alle indagini archeologiche e alle esplorazioni) è alla ricerca della sepoltura di Hrólfr, il condottiero vichingo divenuto nel X secolo primo duca di Normandia con il nome di Rollone. Che cosa li spinge a un'impresa così rischiosa in terra d'occupazione? Reclutato dalla Resistenza francese, l'archeologo Pierre Le Bihan si immerge nella storia di quell'antico popolo guerriero e nelle lotte di potere che contrapposero chi era favorevole alla conversione al cristianesimo e chi invece voleva restare fedele alle divinità nordiche. Con l'aiuto della giovane combattente Joséphine, Pierre si metterà sulle tracce del mitico Martello di Thor, l'emblema della potenza dei sovrani scandinavi, l'arma che annienta tutti i nemici e di cui nessuno conosce la sorte. Sarà una corsa contro il tempo, per arrivare prima dei nazisti ed evitare la catastrofe: il trionfo del Terzo Reich e la fine dell'Europa cristiana. Mille anni dopo, l'invasione dei pagani sta per ricominciare. -
Il mistero della mano mozzata. Un'indagine dell'ispettore McCarthy
Dalla penna di John G. Brandon, protagonista della Golden Age della detective fiction inglese, un giallo intrigante in cui, sullo sfondo della Londra anni ’30, si muovono boss mafiosi, subdoli criminali cinesi, diabolici trafficanti e archeologi perseguitati da terribili maledizioni ancestrali.rnQuando un brillante agente della squadra narcotici viene assassinato di fronte alla casa del professor Farman, rinomato egittologo, l’ispettore McCarthy di Scotland Yard sa di non trovarsi di fronte a un caso qualunque. Non solo perché la vittima era sulle tracce di un importante traffico di stupefacenti, ma anche per la mano mozzata ritrovata vicino al luogo del delitto. Quando poi Farman dichiara che quella mano è la sua – gli era stata tagliata molti anni prima in Egitto da un gruppo di fanatici per vendetta – e che il pugnale conficcato nel petto del povero detective Grey è un'antica arma egizia, un esemplare unico in Inghilterra, tutto si complica maledettamente.rnMcCarthy dovrà ricorrere a tutte le sue capacità investigative per risolvere questo caso incredibile, ambientato tra Soho e Chinatown, tra piste irte di insidie e personaggi sordidi. -
Lo scandalo di padre Brown
"Lo scandalo di padre Brown"""" è l'ultima raccolta di racconti gialli che ruotano attorno alla celebre figura del prete detective, forse il personaggio più riuscito e memorabile fra quelli creati da G. K. Chesterton. Dotato di un acume formidabile e di una profonda saggezza, padre Brown trasforma ogni caso in un'avventura non soltanto investigativa, ma anche spirituale. Ne fa un'occasione per indagare l'animo umano e per metterne in evidenza vizi e virtù, fragilità e grandezze, oltre che per sviluppare argomenti cari a Chesterton e sempre attuali (dalle accuse rivolte al capitalismo spietato e disumano alla critica dello spiritismo e delle superstizioni, dalla denuncia dei falsi idoli del denaro e del successo all'attacco anche divertito alle convenzioni e ai pregiudizi). Grazie al suo intuito e al suo sguardo disincantato, padre Brown riesce a identificarsi con assassini e vittime, a stanare il Male ovunque si trovi e anche a scorgere il Bene, sorretto sempre dalla serena fiducia in una giustizia ultraterrena e nella bontà infinita di quel """"Dio che ha creato così misteriosamente tutte le cose"""". Come Chesterton, ci insegna a """"camminare per le vie della vita, accettando il mondo come compagno di viaggio, senza ergersi mai a suo giudice""""." -
La sublime porta. Istanbul e la civiltà ottomana. Nuova ediz.
La sublime porta era l'accesso al palazzo del Gran Visir, dove il sultano teneva la cerimonia di benvenuto per gli ambasciatori stranieri. Per estensione ha anche indicato il governo dell'Impero ottomano, ma è in realtà una perfetta descrizione di Istanbul, la città che ne è stata capitale per poco meno di cinque secoli. Istanbul ha infatti sempre rappresentato il naturale luogo di incontro (e di scontro) fra l'Occidente e l'Oriente, fra l'Europa e l'Asia, e da questa speciale condizione ha anzi tratto materia e occasioni per una fioritura che ha pochi confronti. Proprio gli anni del suo splendore (dalla presa di Costantinopoli, nel 1453, alla metà del XVI secolo) sono al centro della suggestiva sintesi di Bernard Lewis, che al racconto della storia unisce un'accurata descrizione dell'organizzazione amministrativa e militare, della società, dell'architettura e del complesso universo artistico e culturale. Con ""La sublime porta"""" lo studioso inglese offre un testo utile a chiunque voglia conoscere in modo non superficiale una delle più belle città del mondo e anche una utile introduzione alle vicende di un paese determinante nel Mediterraneo e forse destinato a far parte dell'Unione Europea."" -
Così affondammo la Valiant. La più grande impresa navale italiana della seconda guerra mondiale. Nuova ediz.
La seconda guerra mondiale ha portato all'Italia sconfitte e umiliazioni. Il Paese non era preparato al conflitto, gli italiani non lo volevano. I vertici militari, spesso incompetenti, erano divisi da rivalità e gelosie. Una cosa però è certa: moltissime volte i nostri soldati si sono comportati con coraggio, valore e grande dignità, tanto da meritare il rispetto e anche l'ammirazione dei nemici. È il caso degli uomini della Decima MAS, guidati dal principe romano Junio Valerio Borghese. Fra le tante imprese di questa piccola unità nel Mediterraneo, la più notevole fu l'attacco al porto di Alessandria d'Egitto, il 18 dicembre 1941. L'azione fu portata a termine da sei intrepidi che, letteralmente ""cavalcando"""" tre siluri, affondarono due corazzate inglesi, la Valiant e la Queen Elizabeth. Quegli uomini erano il tenente di Vascello Luigi Durand de la Penne, il capitano del Genio Navale Antonio Marceglia, il capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta, e i sottufficiali Emilio Bianchi, Spartaco Schergat e Mario Marino. Ma come si svolse esattamente l'operazione? Come fu progettata? Quali rischi corsero i nostri soldati? E, ancora, cosa voleva dire far parte della Decima MAS e operare agli ordini del comandante Junio Valerio Borghese?"" -
Sei oggetti misteriosi
Qual è il significato dei sei indecifrabili oggetti ritrovati tra gli averi del morto?rn«Uno dei grandi autore della crime fiction ci regala un prezioso thriller psicologico» – Il VenerdìrnNon sopportando più di vivere insieme a uno zio che detesta, la giovane Marjorie accetta una strana offerta di lavoro dall'eccentrico Michael Crispin. Della nuova attività non sa nulla, tranne che, consistendo in una sorta di «ricerca» condotta a qualsiasi ora del giorno o della notte, dovrà trasferirsi a casa di Crispin. Presto scoprirà che la «ricerca» prevede la partecipazione a sedute spiritiche e lo sviluppo di poteri psichici per comunicare coi morti. I terribili incubi, che minacciano di provocarle un esaurimento nervoso, non sono però nulla rispetto al vero orrore, che inizia quando Crispin muore in circostanze misteriose durante una seduta spiritica. Che cosa è accaduto? Chi o «cosa» lo ha ucciso? -
Colori d'autunno
Che Thoreau riconoscesse nella Natura la dispensatrice di ogni bene e il vero e imprescindibile contesto di riferimento per l'esistenza umana, è noto soprattutto attraverso Walden (1854). Ma in quella, che è la sua opera più nota, come anche in Caminare e in Mirtilli o L'importanza delle piccole cose, il rapporto con l'ambiente naturale è importante per la vita dell'uomo in generale. A emergere invece in questo breve saggio dedicato ai colori autunnali apparso per la prima volta sull'«Atlantic Monthly» nell'ottobre 1862 - è la sua ricaduta puramente estetica. La Natura ogni anno mette a disposizione un raccolto immenso che non si riduce affatto a quello che mangiamo. C'è «un'altra sagra dei frutti, e su scala infinitamente più grande» che nutre in modo specifico il nostro gusto per il bello. Di questo tesoro perlopiù ignorato fanno parte i colori di cui si rivestono le campagne del New England dalla tarda estate in poi, nei mille toni di verde, giallo, rosso e viola di erbe, cespugli e alberi. Sono questi che entrano nell'erbario puramente descrittivo di Thoreau, nell'ordine in cui si offrono alla vista a partire dalla fine di agosto. Un vero splendore di cui quasi non ci accorgiamo, interessati soltanto a quanto risulta concretamente utile, mentre ogni pianta, anche la malerba, ha la sua ragion d'essere nella capacità «di conferire forma visibile a qualche nostro pensiero o emozione». La Natura mantiene infatti utilità e bellezza ben distinte, ma organicamente assortite, per rispondere a tutte le esigenze umane. Basta solo alzare lo sguardo per accorgersene. E capire di essere già in paradiso. -
Il capro espiatorio. Israele e la crisi dell'Europa
Oggi, per una parte consistente dell'opinione pubblica mondiale, Israele è diventato sinonimo di un male emendabile solamente attraverso la sua dissoluzione. Versione aggiornata della soluzione finale hitleriana, questa prospettiva non è solo prerogativa del radicalismo islamico ma è il pensiero dissimulato o esplicito di una buona parte dell'élite politica e intellettuale europea. A settantaquattro anni dalla fine della seconda guerra mondiale, l'Europa dei «congedi» (post-cristiana, post-illuminista, post-postmoderna), considera Israele un anacronismo da cancellare, ovviamente in nome del progresso. Un progresso che si declinerebbe teleologicamente nel superamento degli Stati nazionali, di tradizioni consolidate, di confini territoriali, culturali o identitari forti. Ambigui sensi di colpa e terzomondismo, culto dei diritti umani e antirazzismo elevati a religioni secolari, sono le forze che, abbinate a un antisemitismo mai scomparso dal suolo europeo, hanno spinto Israele nel girone dei dannati, trasformando gli arabi e i musulmani in umiliati e offesi. Si tratta di un'unica traiettoria, in cui l'odio di sé dell'Occidente, e in particolare dell'Europa nei confronti di sé stessa, ha portato all'esito devastante e paradossale di fare di Israele un capro espiatorio e dei nemici della democrazia e del liberalismo interlocutori privilegiati. -
Altezza è mezza bellezza? Saggio sulla statura umana
Nel corso della nostra storia millenaria, quanto siamo cresciuti in altezza? La statura può essere influenzata, oltre che dalle caratteristiche genetiche, anche dalle condizioni di vita di una determinata area geografica, ivi compresi l'alimentazione e il clima? I fattori economici e sociali hanno un ruolo chiave nella crescita dell'individuo? La statura può essere considerata tra gli indicatori di benessere, al pari di altri parametri quali il reddito, la salute, la longevità, il livello di istruzione e l'ambiente? E quale ruolo gioca la statura nella vita di ciascuno, nei comportamenti così come nelle relazioni con le altre persone? L'autore prova a rispondere a queste domande, e a quella scherzosamente riportata nel titolo, attraverso un'ampia analisi, che spazia dalle ricerche scientifiche alle indagini storiche, fino alle descrizioni dei personaggi che appartengono all'immaginario popolare, tra cui celebri nani e giganti, nonché alla tradizione letteraria. Ne emerge una visione caleidoscopica, in cui, accanto a considerazioni più tecniche, trova spazio la leggerezza degli aneddoti. -
Zen e Occidente
Da quando è approdato in Occidente, lo zen è stato oggetto di numerosi fraintendimenti e semplificazioni. Per questo un'analisi approfondita e consapevole della sua dottrina, nel quadro più ampio della concezione buddhista del mondo e dell'esistenza umana, assume ancora maggior valore. È ciò che si propone Jacques Brosse in questo libro, nel quale ci guida alla scoperta degli antichi insegnamenti dei maestri zen, riservando particolare attenzione alla pratica della meditazione, unica via per avvicinarsi alla loro essenza. Forte della sua esperienza di monaco e insegnante, l'autore ci illustra passo dopo passo il messaggio autentico dello zen, quel cammino interiore capace di liberarci dai fantasmi dell'io e dal dualismo di mente e materia che ha plasmato gran parte della cultura occidentale. Una lettura di grande fascino, che ci invita a ritrovare l'armonia perduta, quella luce «così viva che dissipa (...) i pregiudizi più radicali, le ipotesi diventate dogmi (...) e restituisce lo spirito allo spirito». -
Un continuo essere alunni. Un'esperienza pedagogica e comunitaria senza confini
Nel 1965 don Paolo Tonucci andò come missionario ed educatore nella zona di Salvador de Bahia, in Brasile, pensando di portare verità e aiuto a persone in difficoltà. Fu profondamente cambiato da quel viaggio, così come quel mondo lontano cambiò nell'incontro con lui. Molti anni dopo, una scrittrice e una psicoanalista si imbattono nei suoi scritti dell'epoca e capiscono che quell'esperienza non è esaurita e può ancora essere una fonte di rinnovamento esistenziale. Attraverso la narrazione di fatti e personaggi legati alla comunità fondata da don Paolo, arricchita da approfondimenti analitici, Paola Turroni e Cristiana Santini portano alla luce un modo umanizzante di intendere l'educazione, in grado di proporre sorprese e suscitare un inatteso stupore. Esattamente il contrario dell'educazione che il grande pedagogista brasiliano Paulo Freire definiva «bancaria, [.. .] per la quale il processo educativo è un atto di continuo deposito di contenuti». Come sottolinea Andrea Canevaro nella prefazione, «l'educazione umanizzante viceversa cerca la tracciabilità, la filiera che permette di ricevere, elaborare, trasmettere. Don Paolo Tonucci voleva raggiungere l'altro dove era, per poi sfidarlo e portarlo a diventare un soggetto che sa, che vuole, che può. È la sfida del limite che richiede come elemento di partenza un elemento che può sembrare scontato: la credibilità del soggetto che assume compiti educativi. Essa è data dal fatto che egli non educa l'altro, ma educa sé stesso. Educando sé stesso educa l'altro. Educarsi per educare».