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Un' estate del 1892
Sposa novella di Giuseppe Salvago Raggi - erede di due antiche famiglie genovesi, diplomatico e futuro Senatore del Regno -, la giovane Camilla trascorre la prima estate dopo il matrimonio nella residenza di campagna del marito. Si tratta dell'ex monastero cistercense risalente al 1120 con un piccolo paese a farle corona. Appassionata fotografa, la giovane marchesa inganna il tempo riprendendo quanto vede intorno a lei: i paesaggi dell'Appennino, le occupazioni quotidiane legate al lavoro dei campi, le processioni, gli amici in visita, una gita in montagna. Un'estate serena per lei, già in attesa dell'unico figlio e ignara di quello che l'aspetta al seguito del marito, come quando vivrà a Pechino i terribili giorni della rivolta dei Boxer, trovando rifugio con tutto il corpo diplomatico nell'ambasciata d'Inghilterra. Dagli scatti di quell'estate del 1892, che la stessa autrice aveva sistemato in uno degli album di famiglia, riaffiorano un'epoca e un mondo oggi scomparsi. Ma sono i ricordi e le memorie della nipote scrittrice, che porta lo stesso nome e che ancora trascorre l'estate nello stesso luogo, a riportarli davvero in vita per noi, consentendoci di ritrovare almeno in parte le atmosfere dei luoghi e le emozioni delle persone. -
Il silenzio delle cicale
Jean Cocteau definì Gian Piero Bona «poète extraordinaire», e in questo romanzo, più che in altri, si manifesta in pieno questa sua vocazione poetica. Tristano Baumgrille («cicala» in tedesco), rampollo di una famiglia di origini austriache un tempo ricca e rispettata, decide di tornare in visita a Villa Tramonto, la casa avita, che adesso è la dimora del Presidente. Nella sua mente si riaffacciano i ricordi di un tempo irrimediabilmente tramontato, quando la casa era viva e frequentata da familiari e amici. Sullo sfondo della decadenza inarrestabile della sua stirpe e di un periodo tormentato della storia italiana, Tristano rivive il suo amore per Irene, a sua volta amante del cugino Italo: un legame a tre che Tristano desidera più di ogni altra cosa: «il grande sogno della sua vita (era) di possedere una donna legata a un uomo il quale a sua volta fosse legato a lui, l'inattuabile utopia del cuore doppio». -
Le corde dell'arpa
Di quale natura è la relazione intima che da sempre e per sempre unisce Fabrizio e Letizia, facendo di Fabrizio l'ombra di Letizia e dando ai due lo stesso respiro, lo stesso alito? Le vicende dei giovani protagonisti di questo romanzo sono infatti segnate da uno speciale destino di fusione, che li condurrà lontano nella ricerca della soluzione dell'enigma della propria anima individuale, fino a visitare i luoghi più ambigui e torbidi dell'esperienza amorosa, in un'altalena di sentimenti inquadrati sugli sfondi cangianti dei loro viaggi in Italia e attraverso un'America Latina che incanta e ripugna. Pervaso da un'acuta sensibilità erotica e da un affetto quasi mistico per i suoi scomodi personaggi, Le corde dell'arpa ha una scrittura insieme lucida e poetica e una sorprendente qualità cinematografica, che, all'epoca della sua uscita in Francia nel 1967, gli attirò diverse proposte di trasposizione per il grande schermo. Illustrazione psicologicamente perfetta dell'antico mito dell'androgino, di tutti i romanzi di Carlo Coccioli questo è forse il più audace. La stampa europea, esaltando le qualità letterarie dell'opera, scrisse che essa iniziava un «genere nuovo» per il quale mancava ancora un nome. -
Vita senza principio
«Non esiste perdigiorno peggiore di chi passa la maggior parte della sua vita a guadagnarsi il pane». Da riflessioni come questa prende spunto Thoreau per uno dei suoi ultimi scritti, pubblicato postumo nel 1863, in cui si interroga sul significato della parola «lavoro» all'interno della società americana (quale attività è considerata degna di questo nome e quale invece una semplice perdita di tempo?) e sull'importanza del denaro e dei beni materiali guadagnati e accumulati. Ma come spesso (forse sempre) accade nelle sue opere, Thoreau sviluppa il tema iniziale allargando la prospettiva per abbracciare l'intera vita di comunità e affrontare due temi che gli sono cari: la ricerca della verità (nelle parole che diciamo, nelle notizie che ascoltiamo o, cosa ancora più importante, nelle azioni quotidiane) e la conquista della libertà, quella interiore e quella dell'individuo nei confronti della società e dello Stato. -
Guida sentimentale di Venezia
Come accade nei libri nati da un amore ‒ e l’amore di Valeri per Venezia è amore di tutta una vita ‒ la qualità del libro è indicata subito nel titolo: guida, cioè la conoscenza della città, esposta senza alcuna erudita pesantezza, e sentimentale, l’attributo più adatto a suggerire il tono col quale l’autore la guarda e la descrive ma soprattutto l’ama e la rievoca. Infatti, gli otto capitoli ‒ Rialto, San Marco, Il palazzo, Piazza Piazzetta Molo e Riva, Canal Grande, L’altra Venezia, Pittura, Laguna ‒ aperti da un «invito» e chiusi da un «congedo», ci danno la più poetica e al tempo stesso precisa immagine di Venezia: la sua verità storica, con la mirabile leggenda delle sue origini e lo splendore della sua civile grandezza, e il fascino incomparabile della sua bellezza, con gli innumerevoli capolavori dell’arte che ne fanno una città «unica al mondo». La prosa di Diego Valeri che fonde qui in un grande e animatissimo affresco storia, arte e paesaggio, con la sua felice efficacia descrittiva e interpretativa costituisce una guida degli occhi e del cuore, ma anche una illuminata guida della mente per chi voglia penetrare nei tanti segreti e misteri della «indicibile città»: la città, come scrive, che «sveglia nei ben vivi tutte le potenze vitali». -
Guide sentimental de Venise
Come accade nei libri nati da un amore ‒ e l’amore di Valeri per Venezia è amore di tutta una vita ‒ la qualità del libro è indicata subito nel titolo: guida, cioè la conoscenza della città, esposta senza alcuna erudita pesantezza, e sentimentale, l’attributo più adatto a suggerire il tono col quale l’autore la guarda e la descrive ma soprattutto l’ama e la rievoca. Infatti, gli otto capitoli ‒ Rialto, San Marco, Il palazzo, Piazza Piazzetta Molo e Riva, Canal Grande, L’altra Venezia, Pittura, Laguna ‒ aperti da un «invito» e chiusi da un «congedo», ci danno la più poetica e al tempo stesso precisa immagine di Venezia: la sua verità storica, con la mirabile leggenda delle sue origini e lo splendore della sua civile grandezza, e il fascino incomparabile della sua bellezza, con gli innumerevoli capolavori dell’arte che ne fanno una città «unica al mondo». La prosa di Diego Valeri che fonde qui in un grande e animatissimo affresco storia, arte e paesaggio, con la sua felice efficacia descrittiva e interpretativa costituisce una guida degli occhi e del cuore, ma anche una illuminata guida della mente per chi voglia penetrare nei tanti segreti e misteri della «indicibile città»: la città, come scrive, che «sveglia nei ben vivi tutte le potenze vitali». -
Una gara selvaggia. Ediz. a colori
C'erano una volta un orso, un alce e un castoro che amavano l'avventura. Spesso, però, diventavano così competitivi da rovinarsi tutto il divertimento. In una bella giornata di sole decisero di scalare insieme una montagna, ma quella che doveva essere una tranquilla escursione si trasformò presto in una gara selvaggia per vedere chi arrivava prima in cima. A un certo punto, però, qualcosa andò storto e i nostri amici si trovarono in pericolo. Era forse arrivato il momento di mettere da parte la competizione per agire uniti? Una storia divertente ed emozionante che ci incoraggia a rallentare il passo e a guardarci attorno, perché soltanto così possiamo apprezzare davvero quello che stiamo facendo e godere della compagnia dei nostri amici. Età di lettura: da 4 anni. -
Federico Fellini. La dolce vita. Nuova ediz.
Non c'è titolo di film italiano famoso quanto La dolce vita. Lo si è usato e si continua a usare per evocare di tutto: l'Italia del boom, il mito di Roma tra nobiltà nera e Hollywood sul Tevere, stili di vita, capi di abbigliamento, (cattive) abitudini italiche e molto altro ancora. Il saggio di Antonio Costa su La dolce vita - qui riproposto in una nuova edizione nel centenario dalla nascita di Federico Fellini e a dieci anni dalla sua prima pubblicazione presso la nostra casa editrice - lascia sullo sfondo la pletora di rivelazioni, scandali, gossip che ha accompagnato la nascita e la fortuna del film e affronta l'opera in quanto tale, ne studia la struttura, si occupa della composizione delle sequenze, analizza i personaggi, discute le tematiche e traccia la mappa delle straordinarie invenzioni del regista. In chiusura, una nutrita antologia di commenti scelti per lo più tra quelli dei più famosi scrittori che sono intervenuti sul film: Pasolini, Montanelli, Fortini, Arbasino, Vittorini, Simenon e Le Clézio. -
Il bambino e il mare e altri racconti
È un Oriente contemporaneo, lontano dagli stereotipi occidentali ma non per questo meno appassionante e misterioso, quello che vive nei racconti di S?'edi: brevi, intense vicende in cui il bizzarro, il fantastico, l'imprevedibile si mescolano a una realtà obiettivamente ritratta nel suo intreccio di tradizione e innovazione, di religiosità antica e laicità moderna. In uno il ritrovamento di una cassa di metallo in un burrone porterà all'edificazione di un santuario; in un altro, un bambino che vaga da solo in riva al mare viene portato al villaggio da due pescatori, dove susciterà una diffidenza e una paura crescenti; un altro ancora segue la strana giornata di uno studente universitario, il quale si sente così felice e in pace con il mondo che potrebbe anche uccidersi. -
Vacanza tedesca
Venturi scrisse questi tre racconti tra l'ottobre del 1957 e il febbraio del 1958, in un momento di transizione per il nostro Paese, a cavallo tra la guerra appena finita, ma i cui veleni circolavano ancora, e gli anni del boom economico in cui tutto sarebbe sembrato possibile. I tre protagonisti maschili incarnano perfettamente le tensioni di quel periodo: un medico tedesco che decide di ritornare, insieme alla compagna, nel paesino sugli Appennini dove aveva combattuto con il suo plotone di S.S. e dove era morto il suo migliore amico; un arrivista che segue il corteo funebre di un vecchio conoscente che a differenza di lui non aveva voluto arricchirsi a tutti i costi, morendo in povertà; un accompagnatore di signore straniere, insofferente e annoiato, che cerca una via di fuga nella sua prossima preda e finisce per sfogare su di lei le sue frustrazioni e il suo malessere. In una prosa nitida e asciutta, Venturi mette in scena tre personaggi mossi da sentimenti contrastanti di colpa e rivalsa, tre espressioni differenti della violenza e della miseria morale del dopoguerra. -
Piccolo karma. Minutario di San Antonio, Texas
Piccolo Karma è la cronaca delle semplici occupazioni quotidiane, riprese in brevi sequenze di minuti (da cui la definizione di «minutario»), della vita di Carlo Coccioli durante un mese trascorso nella casa di San Antonio in Texas nel 1987, quando lo scrittore decise di concedersi per la prima volta il respiro lieve del frammento. Questa tranche de vie, che si vuole umile e banale («noterelle») ed è invece universalmente riconosciuta come un suo capolavoro, scorre, ora gioiosa, ora malinconica, tra giardini fioriti e cieli sereni, piante, cani, uccelli e formichine, amici e vicini cordiali, shopping, telenovelas e ogni altra manifestazione di una modernità sobriamente familiare. Approdato alla prospettiva buddista, Coccioli osserva il gioco del karma con attenzione pura e gentile, spesso divertita, ma il nuovo abito mentale non spegne in lui l'antica ossessione teologica che lo spinge a cercare la mano di Dio ovunque, fin nelle cose più improbabili. Così, transitando per le proteste accorate contro la sofferenza e la morte e il sogno regressivo di un Dio-caramella capace di addolcire l'implacabile andirivieni karmico delle creature, il libro si chiude su una visione stupefacente: l'apoteosi di Disneyland, Eden artificiale per eccellenza, dove «tutto si mescola e non è male che ciò succeda visto che Tutto è Uno». -
Il baule della morte
Se qualcuno vi chiede aiuto per sbarazzarsi di un cadavere, la cosa più sensata da fare è filarsela. Ma quando Joe Trayne, proprietario di un locale notturno, incontra Wendy Bond in una calda sera d'estate a Londra, la curiosità prevale sul buonsenso. Joe accompagna Wendy al suo appartamento in Conduit Street, nell'elegante quartiere di Mayfair, ma la ragazza scompare misteriosamente lasciandolo in compagnia di un grande baule che contiene... il cadavere. Dopo essersi allontanato dalla scena del crimine, però, Joe si rende conto che non riesce a smettere di pensare a Wendy e al suo malcapitato ospite. E quando si mette sulle tracce della ragazza, deciso a ritrovarla, viene coinvolto suo malgrado in una lunga catena di omicidi. Riuscirà Joe a risolvere il caso prima di diventare l'ennesima vittima? Un'intricata storia carica di suspense dall'atmosfera hardboiled. -
Miti e leggende del Giappone. Fiori, giardini e alberi
Se si considerano l'arte e la letteratura giapponesi - dalle stampe dell'ukiyo-e alla poesia haiku, dai motivi ornamentali sulle stoffe dei kimono ai drammi del teatro N? -, i fiori e gli alberi sono tra i soggetti più rappresentati. La natura vegetale è infatti un elemento centrale della cultura del Paese del Sol Levante, e in questo breve volume Frederick Hadland Davis ci racconta i miti e le leggende che a essa si ispirano. Scopriremo la toccante storia del crisantemo bianco, o quella magica e suggestiva del fiore di loto. O, ancora, la vicenda tenera e commovente del pino, l'albero dell'amore eterno, e i tanti aneddoti di spiriti e creature silvestri che popolano l'immaginario collettivo giapponese. -
L'alce in cerca di avventure. Ediz. a colori
C'era una volta un Alce che non era per niente selvaggio e avventuroso. Non partecipava a nessuna attività con i suoi due amici e sentiva di perdersi qualcosa, ma non capiva cosa. Un giorno, vedendo una barca a vela, decise di partire per trovare un senso alla sua vita, ma, in seguito a una tempesta, si ritrovò su un'isola deserta. Il vecchio Alce si sarebbe abbattuto, quello nuovo invece costruì un rifugio, accese un fuoco e fece amicizia con una tartaruga di nome Martedì. La sua nuova vita, piena di piccole avventure e novità, gli piaceva tantissimo! Una nave da crociera, però, passò vicino all'isola e così l'Alce decise di approfittarne per tornare a casa. L'Orso e il Castoro non potevano credere ai loro occhi: non solo il loro amico era tornato, ma era cambiato moltissimo, tanto da proporre agli amici un tuffo dalla scogliera. Età di lettura: da 4 anni. -
Morte in Costa Azzurra
La costa scintillante e pittoresca tra Monte Carlo e Mentone diventa il teatro di un fiorente traffico di banconote false. A indagare sul caso viene mandato, direttamente da Scotland Yard, l'ispettore Meredith, il quale sospetta che ci sia lo zampino del famigerato falsario «Mozzarella» Cobbett. Con l'aiuto del fedele sergente Strang e del gioviale collega francese Blampignon, l'ispettore cerca di dipanare un'intricata matassa criminale, tra i loschi affari del porto e gli ambienti mondani dei locali alla moda e delle sfarzose ville sul litorale. Una di queste, Villa Paloma, di proprietà di un'eccentrica signora inglese, è frequentata da alcuni ambigui personaggi, che sembrano in qualche modo collusi con la vicenda. Ma proprio quando la chiusura del caso sembra a un passo, uno di loro sparisce nel nulla e un altro viene trovato morto in circostanze misteriose. Da quel momento niente sarà più come prima: in un crescendo di colpi di scena e false piste, Meredith e i suoi avranno a che fare con uno sviluppo ancora più torbido e del tutto inatteso, che finirà per squarciare il velo delle apparenze sotto il sole abbagliante della Costa Azzurra. -
L' oro e l'oblio. Un'indagine di Marie Machiavelli
Un giovane avvocato precipita con il suo aliante e muore. Il mezzo sembra essere stato manomesso e il paracadute di emergenza non si è aperto, ma la polizia archivia il caso come un incidente di volo. Non convinto di questa conclusione, l'ispettore Léon chiede all'investigatrice Marie Machiavelli di farsi assumere sotto mentite spoglie presso lo studio legale dove lavorava la vittima. Con l'aiuto di alcuni amici, tra cui un avvocato piuttosto singolare, scoprirà che il praticante si era occupato, in segreto, della scomparsa di cospicue somme di denaro lasciate in custodia al fondatore dello studio da alcune famiglie ebraiche alla vigilia della seconda guerra mondiale. Indagando con coraggio e ostinazione, Marie riuscirà a gettare una nuova luce sullo scandalo dell'appropriazione dei beni ebraici depositati in Svizzera, scoprendo che non solo le grandi banche, ma anche molti apprezzati professionisti hanno avuto un ruolo oscuro nella vicenda. Ambientato tra Ginevra e Losanna alla fine degli anni '90, tra inchieste, denunce e insabbiamenti, ""L'oro e l'oblio"""" è un giallo dove il gioco delle apparenze si sgretola a poco a poco."" -
Consapevolezza in giardino. Attrezzi zen per coltivare la terra. Nuova ediz.
La routine della vita urbana genera alienazione, frustrazione e, quindi, sofferenza. Nelle città smarriamo il senso dell'interconnessione di tutto ciò che esiste. Zachiah Murray ci indica una via per recuperarlo che è al contempo un percorso di crescita personale e spirituale: il giardino. Il giardino è un santuario dell'interessere. Entrandoci in presenza mentale, zappando, seminando e potando in piena consapevolezza, riconoscendo la presenza del sole, della terra, dell'acqua e del nostro impegno nei fiori che coltiviamo, ci sentiamo parte di un tutto, vediamo noi stessi nella natura e la natura in noi stessi. Ma il giardino è anche uno specchio della nostra anima: le sue erbacce sono la rabbia e la sofferenza che sentiamo; i suoi fiori sono la compassione e l'amorevolezza che, se nutrite e innaffiate, possono germogliare nel nostro cuore, rendendo felici noi e le persone che amiamo. Attraverso la respirazione, l'osservazione profonda e la ripetizione di gatha (versi) atti a unificare la mente e il corpo nel momento presente, possiamo fare del giardinaggio una splendida occasione per comprendere noi stessi e ritrovare l'armonia e la pace interiori. Prefazione di Thich Nhat Hanh. -
Acqua e nuvole
Protagonista di questo delicato romanzo di Daniel Charneux è Ry?kan Taigu (1758-1831), monaco seguace della S?t?-sh?, una delle due maggiori scuole giapponesi del buddhismo zen, e poeta. Figlio di un amministratore benestante e destinato a replicarne la carriera, fin da piccolo trascurò la compagnia dei suoi coetanei per dedicarsi alla lettura e allo studio dei testi degli antichi saggi e dei poeti. Per un po' cercò di conformarsi alle aspettative familiari, studiando per subentrare al padre nell'amministrazione del villaggio, ma il sentimento di estraneità per quel mondo e le sue regole si fece sempre più forte. Finì per abbandonare quella strada ed entrare in monastero, continuando a studiare, a scrivere poesie e a coltivare l'arte della calligrafia. Diventato monaco, scelse di abitare in una capanna poverissima dove visse per anni, dedito alla meditazione e alla poesia e perfettamente appagato dalla pura gioia dell'amore per tutte le creature. Era ormai sessantenne quando, andata distrutta la sua dimora da eremita, tornò a risiedere in un monastero dove trascorse l'ultimo tratto della sua vita. Fu lì che stabilì una perfetta comunione spirituale con Teishin, una monaca poetessa di quarant'anni più giovane che gli fu accanto negli ultimi giorni. -
Prede
Raphaëlle Robichaud, agente di protezione faunistica, vive in una roulotte immersa nella foresta boreale del fiume Kamouraska, vegliando sul bosco e sugli animali che lo abitano e provando a rimediare alla cattiva reputazione della sua specie, infangata dai bracconieri e da tutti coloro che non considerano la natura degna di rispetto. Durante una delle sue rare visite in città, Raphaëlle entra casualmente in possesso del diario di Anouk (la protagonista di Nella tana, il primo romanzo di Gabrielle Filteau-Chiba) e si mette sulle sue tracce. Tra le due donne nascerà un'amicizia intensa e speciale, l'unione di due persone votate alla stessa causa: proteggere la foresta. Insieme a Lionel, vecchio amico e guardiacaccia in pensione, Raphaëlle architetterà un piano per vendicarsi di chi, per divertimento o per guadagno, distrugge il bosco e uccide i suoi abitanti. -
Cipollino nel Paese dei Soviet. La fortuna di Gianni Rodari in URSS (e in Russia)
Nel 1951 Gianni Rodari pubblicò Il romanzo di Cipollino (divenuto in seguito Le avventure di Cipollino). Il libro ebbe in Italia un discreto successo, ma fu presto quasi dimenticato. In Unione Sovietica, invece, divenne famosissimo, e nell'attuale Federazione russa la sua popolarità non accenna a diminuire; anzi, anche grazie a Cipollino, Rodari continua a essere lo scrittore italiano più amato. Quasi a voler ricambiare questo grande amore, il poeta di Omegna disseminò nelle sue opere una miriade di riferimenti letterari, storici, culturali e geografici all'URSS e al suo popolo, dei «sassolini russo-sovietici» che Anna Roberti ha cercato e raccolto (d'altronde, Cipollino è l'anagramma di Pollicino!). L'autrice ha inoltre ricostruito nei dettagli i numerosi viaggi di Rodari nel Paese dei Soviet, riportando testimonianze dirette e gustosi aneddoti. Ne emerge che, anche «oltre cortina», il creatore di Cipollino si fece notare per le sue ben note caratteristiche: l'ironia, la modestia e la capacità di rapportarsi con bambini e bambine, mettendo in moto la propria e l'altrui fantasia. Meno scontata, e per certi versi sorprendente, è l'opinione espressa da Rodari nei confronti dell'URSS, paese che più di altri, secondo lui, aveva colto pienamente l'aspetto fantastico dei suoi libri. Una convinzione testimoniata in una rara intervista che completa il volume, insieme ad altri documenti, in parte inediti.