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Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane
Pubblicato a puntate dal febbraio del 1914 e uscito in volume nel dicembre del 1916, Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane è, insieme all’Ulisse che lo seguirà a distanza di qualche anno, un vero e proprio ritratto dell’autore irlandese. Come scrive Enrico Terrinoni nella prefazione, il protagonista, Stephen Dedalus, è infatti il «principale avatar letterario di Joyce». Lo scrittore aveva già usato questo nome per firmare i suoi racconti, ma «l’appellativo dal sapore mitologico non era per lui solo un nom de plume, era la sua stessa identità». Proprio come il celebre architetto di Cnosso, Joyce/Dedalus tenta di fuggire da un labirinto rappresentato per lui dalla famiglia, dall’infanzia, dalla sua patria – l’Irlanda –, dalla religione e dalla Chiesa: un labirinto che imprigiona il suo animo di artista, che in questo romanzo di formazione si risveglia in tutta la sua sensibilità e irruenza. Merita però qualche parola anche l’autore della traduzione che qui riproponiamo: Cesare Pavese, legato allo scrittore irlandese – come scrive sempre Terrinoni – da una «strana sincronicità» e da «un beffardo attraversarsi di destini». Una traduzione, quella del Dedalus, che contribuì alla sua maturazione letteraria, tanto da poter essere considerata «una parte integrante del canone di Pavese stesso». Prefazione di Enrico Terrinoni. -
Ippocrate è morto ad Auschwitz. La vera storia dei medici nazisti
«Ho sentito dire che avrebbero fatto quella cosa e allora sono andato da loro e gli ho detto: “Santo cielo, se li uccidete tutti, almeno prendetegli il cervello, in modo da sfruttare il materiale”». Così Julius Hallervorden, il luminare della neurologia tedesca, spiegherà la propria compromissione con il programma di eutanasia del nazismo. Gli esperimenti umani e le ricerche eugenetiche erano all’ordine del giorno negli ospedali psichiatrici, nelle cliniche pediatriche e nei lager del Terzo Reich. Ma quasi nessun medico o scienziato si dimise in segno di protesta. Anzi, la Fondazione tedesca per la ricerca finanziava apertamente le sperimentazioni, e alcuni prestigiosi istituti, come il Kaiser Wilhelm di Berlino (oggi Max Planck), sfruttarono quel «materiale» per far avanzare il progresso scientifico, tanto che ancora oggi varie malattie portano il nome di medici nazisti. L’alleanza fra la scienza e lo sterminio non fu sancita da Hitler, ma da un’ideologia diffusa già all’epoca della liberale e democratica Repubblica di Weimar, che distingueva freddamente tra le vite «degne» e quelle «indegne» di essere vissute. Negli ultimi anni è prevalsa la tendenza a considerare questi medici come mostri isolati, associando le loro storie a quelle dei tanti sadici e profittatori che si macchiarono delle peggiori atrocità naziste. Ma la realtà è ben diversa: si trattava, come Giulio Meotti dimostra in questo magistrale libro di inchiesta, di scienziati stimati che, agendo in accordo al sentire comune della Germania di quegli anni, approfittarono della situazione per condurre le proprie ricerche. -
Puoi costruire per me una scuola gentile? Scenari educativi per insegnanti, genitori, sognatori
L'infanzia sembra godere di attenzione e rispetto, eppure assistiamo quotidianamente all'«adultizzazione» dei bambini, alla proiezione del «bambino ideale» su quello reale e all'uso di un modello educativo ancora autoritario. In questo volume Helga Dentale prova a dar voce a tutti quei bambini che vorrebbero più ascolto e più felicità a scuola e a casa. Ascoltarla ci aiuterà a individuare il giusto percorso all'interno di quello che lei chiama il «labirinto dell'educare»: un sistema complesso, fatto di bivi e strade diverse in cui non sempre è facile compiere le scelte giuste, quelle che conducono al benessere, all'autonomia e allo sviluppo del senso etico. Basandosi sulla propria esperienza personale, l'autrice di ""Puoi costruire per me una scuola gentile?"""" ci propone laboratori espressivi da sviluppare a scuola, dal nido a quella primaria. Percorsi incentrati sulle emozioni e sulla gentilezza, ricchi di storie, giochi teatrali e attività tratte dal Metodo Teatro in Gioco®, da lei stessa ideato. Al centro di tutto c'è la «rivoluzione gentile», il pensiero pedagogico che anima questo libro. Una rivoluzione da compiere innanzitutto con noi stessi, per costruire un nuovo lessico dell'educare."" -
Mutazioni. Storia di Maricia, un medico che si scopre paziente
MR78032016PXY99. Le prime due lettere di questo codice alfanumerico sono le iniziali di Maricia Roccaro, nefrologa siciliana che dirige il centro dialisi di Bronte, in provincia di Catania. Il codice è l'esito di un test genetico, grazie al quale Maricia scopre di essere affetta da una patologia rara, che colpisce una donna su ventimila: la malattia di Fabry-Anderson. ""Mutazioni"""" è la sua storia, il suo diario personale. Narrato in prima persona e rielaborato dallo scrittore e giornalista Fabio Cavallari, racconta come una vita possa cambiare nel giro di un istante, come ci si possa ritrovare pazienti confusi, spaesati e terrorizzati pur avendo dedicato l'intera esistenza allo studio e alla pratica della medicina. Esiste una cura per la Fabry-Anderson? Sono disponibili dei trattamenti efficaci? Come cambierà la mia vita? Maricia trova poche risposte certe. Ma l'incontro con una malattia rara e la sua nuova condizione di paziente la spingono a rimboccarsi le maniche e a immergersi in una riflessione profonda, personale e professionale, sui concetti di cura e guarigione, sull'importanza del rapporto medico-paziente e sul ruolo determinante delle associazioni che supportano i malati e le loro famiglie. Pagina dopo pagina, Mutazioni esplora sia gli aspetti scientifici di una malattia poco nota, difficile da diagnosticare e trattare, sia tutti i dubbi e le riflessioni intime che un paziente alle prese con una patologia rara incontra sulla sua strada. Come insegnano i progetti di Maricia Roccaro, fra cui l'associazione di volontariato Humanity Onlus, e il racconto della sua esperienza di medico durante la pandemia da Covid-19 nella primavera del 2020, la malattia può essere un'occasione per ripensare la propria vita in tutti i suoi aspetti, trovando così nuova bellezza, forza e fede."" -
Il filo rosso tra il corpo e il cuore. Meditazioni sulla conversione
Attraverso nove meditazioni, l'Autore sviluppa l'idea di fondo secondo cui la conversione del cuore coinvolge anzitutto il corpo, il corpo prima del cuore. Generalmente si concentra l'attenzione sulla lotta mentale e spirituale in vista della conversione, ma si stenta ad allungare lo sguardo sul corpo, sul modo di abitare nel corpo. Eppure il corpo incide in ogni caso sulla vita dell'anima. Ed è un fatto che l'incapacità di sottrarsi a certe abitudini di vita nel corpo può far naufragare tanti buoni propositi di cambiamento. Il volume procede dalla conversione nel corpo alla conversione nella mente fino alla conversione nel cuore, legando l'itinerario di conversione al processo di rientro in sé stessi e all'invocazione del Nome, in cui risplende la Parola eterna che Dio ha reso breve per noi. Prefazione di Mons. Corrado Lorefice. -
Discrezioni. Storia di un'educazione
Figlia di Ezra Pound e della violinista americana Olga Rudge, allevata da una famiglia di contadini sudtirolesi, rigorosa e fedele custode dell'opera poundiana, Mary de Rachewiltz affida a questo volume le memorie della sua giovinezza durante il fascismo e la guerra, svelando il complesso rapporto col padre, quel Babbo tanto venerato eppure al contempo sfuggente e misterioso, geniale poeta travolto dal fiume della storia. Ma il libro è anche molto di più, perché, come afferma lei stessa, l'intento era di «onorare il genio, il coraggio e l'eroismo dei miei genitori e l'abnegazione, il buon senso e l'amore di chi mi ha allevato. ""Ciò che conta è la qualità dell'affetto""""». Testimonianza unica e personalissima, Discrezioni ritorna dopo decenni nelle librerie italiane arricchito di una «Coda», finora inedita, essenziale per comprendere al meglio la complessità della figura di Pound e delle sue vicissitudini, dall'internamento al St. Elizabeths Hospital fino alla sua liberazione."" -
Una poesia in tasca
L'autore intraprende una ricerca al contempo intima e letteraria, cercando di ricomporre i tasselli di un'opera che sono, in realtà, i tasselli dell'anima.rnrnrn«Pur battezzato ""romanzo"""", il libro è in realtà un piacevolissimo memoir investigativo. Sono appena 85 pagine, macchiate qua e là da foto dei documenti citati nel testo, e si legge perciò in un amen» - Alberto Anile, Robinsonrn«Héctor Abad Faciolince scrive e scrivendo «oltrepassa la storia» ricomponendo una rottura che sappiamo essere denitiva ma a cui larnletteratura, in qualche modo, prova a porre rimedio» - Luigi Manconi, Marica Fantauzzi, la Stamparnrnrn25 agosto 1987: sono circa le sei del pomeriggio quando Héctor Abad Gómez, medico, professore universitario e attivista per i diritti umani, viene ucciso a colpi di pistola in Calle Argentina, a Medellín. La famiglia lo trova riverso sul selciato. Suo figlio, Héctor Abad Faciolince, assalito da una tristezza che gli impedisce «di sentire la rabbia per intero», gli fruga nelle tasche e trova un foglietto, sul quale il padre ha scritto a mano una poesia sulla morte e sull'oblio, misteriosa e struggente, firmata da tre iniziali: J. L. B. Il pensiero va immediatamente a Jorge Luis Borges, al cui stile il sonetto sembra effettivamente rimandare; eppure, in nessuna edizione dell'opera omnia del grande scrittore argentino compaiono quei versi. La curiosità di risalire al nome del poeta si trasforma presto in un'ossessione, inscindibilmente legata all'urgenza di far luce sulla morte del padre. L'autore intraprende così una ricerca al contempo intima e letteraria, cercando di ricomporre i tasselli di un'opera che sono, in realtà, i tasselli dell'anima."" -
Le case del lago
Nel suo buen retiro sulle rive di un lago messicano (il Lago degli Abissi), un maturo intellettuale, certo di essere destinato a morire presto, racconta a un enigmatico interlocutore una storia perturbante di sesso, amore e delitto. Al centro degli eventi è la piccola comunità che occupa le tre solitarie case di villeggiatura (la Senza Nome, la Pagoda, il Purgatorio): nella prima abita il narratore col suo giovane compagno «miracolato» Damaso, gli angelici cani Maximus e Minimus e l'arcaica domestica italica; nelle altre due è distribuita una numerosa famiglia americana di origine ebraica quasi al completo - dalla teatrale nonna Lia fino ai nipoti Pierce, hippy-«arancione», e Tadeusz, inquietante efebo tredicenne - con i nerissimi famigli e l'ospite Monsieur Cavalcantì, la cui misteriosa scomparsa è il motore della vicenda. Unico «giallo» nella produzione dell'autore, ""Le case del lago"""" è un esperimento di grande audacia: il terso impianto alla Agatha Christie, contaminato dal paranormale e da morbose suggestioni erotiche che quasi lo trasfigurano in un arazzo gotico, e attraversato dalla fremente interrogazione esistenziale-escatologica del narratore, accoglie notazioni sapide e momenti di autentica poesia, che conferiscono al racconto un'assoluta originalità narrativa, in puro «stile Coccioli»."" -
Madame de Staël. La donna che cambiò la cultura europea
Nel dicembre 1803 lasciava la Francia Germaine de Staël, gran dama parigina, scrittrice di successo, donna intelligentissima e scomoda, da sempre ostile a Napoleone, che, temendone l'influenza, l'aveva esiliata. Per sottrarsi all'umiliazione e alla malinconia, aveva deciso di intraprendere un viaggio in Germania allo scopo di raccogliere materiale per un libro su questo paese. La tappa più ricca di promesse era Weimar, l'Atene tedesca, dove da trent'anni risiedeva Johann Wolfgang Goethe, il principe dei poeti. L'incontro fra i due non fu privo di sorprese, bizzarrie, entusiasmi, stanchezze. I frutti però furono straordinari: il libro che Madame de Staël scrisse, il celebre De l'Allemagne, ostacolato in Francia da Napoleone e pubblicato a Londra, fece conoscere il mondo tedesco a un'Europa che lo ignorava e contribuì a diffondere l'ideale romantico, cambiando radicalmente la cultura del continente. Intorno a questa vicenda, sullo sfondo di un'epoca di profonde trasformazioni, Paola Giovetti ricostruisce l'intera parabola di Madame de Staël, le sue tormentate vicende personali, i rapporti con gli intellettuali più illustri dell'epoca, il suo salotto aperto alle idee più avanzate, tanto in ambito letterario che politico. -
Il delitto di calle Fuencarral
Nell'estate del 1888, proprio mentre a Londra Jack lo Squartatore agisce indisturbato, un atroce delitto sconvolge la buona borghesia di Madrid, rivelando una trama di sordidi appetiti che monopolizzerà l'attenzione dei giornali e della gente in tutta la Spagna e in gran parte del mondo di lingua spagnola. Ma perché tanto interesse misto a orrore? Perché per la prima volta pare che l'assassino, lo Squartatore, sia una donna. L'opinione pubblica, aizzata dalla stampa - che nel processo si fa rappresentante del popolo -, per quasi un anno partecipa direttamente alle indagini. Ma i resti carbonizzati del cadavere puzzano di politica... -
Racconto di una luna
Alle soglie del ventesimo secolo, mentre il Giappone, finalmente aperto all'incontro con l'Occidente, sta affrontando le sfide della modernizzazione, un giovane poeta si perde, per una serie di misteriose coincidenze, nei boschi rigogliosi delle montagne di Kumano, magica culla delle più antiche tradizioni nipponiche. Lanciatosi all'inseguimento di una farfalla, o di un sogno, Masaki sembra risucchiato in un mondo primordiale, in cui il confine tra immaginazione e realtà si fa via via più vago. Com'è giunto fin lì? Chi è la misteriosa donna che sembra attirarlo a sé? Cosa, di ciò che ha visto e vissuto, è realmente accaduto? Scritto in una lingua ricercata e suggestiva, ""Racconto di una luna"""" è un romanzo onirico e ricco di poesia che trasporta il lettore in un Giappone lontano e incantato."" -
Introduzione alla cultura giapponese
Tra i maggiori esperti di cultura giapponese, Paul Varley ha riassunto in questo volume un'intera vita di studi sul Paese del Sol Levante. Ricostruendone la storia dal Paleolitico al periodo medievale, dalla Restaurazione Meiji alla seconda guerra mondiale sino ai primi anni '90, l'autore si sofferma in particolare sull'elemento estetico, presentando le opere letterarie e poetiche più importanti, i maggiori interpreti delle scuole artistiche e le diverse tendenze nei campi dell'architettura, della moda e del teatro, senza dimenticare i manga, protagonisti di un successo a livello mondiale. Dalle pagine di Varley emerge in modo chiaro come la storia della cultura in Giappone sia stata caratterizzata da un continuo alternarsi di periodi di chiusura, in cui sono prevalse le tradizioni autoctone, a periodi di apertura, contraddistinti invece dalla spiccata capacità dei giapponesi di accogliere le influenze esterne - dapprima prevalentemente cinesi, poi soprattutto occidentali. Una dinamica che ha permesso da un lato la sopravvivenza di tratti culturali molto antichi e dall'altro la contaminazione con elementi stranieri, che hanno arricchito il bagaglio culturale del Paese. Grazie anche alle numerose immagini e a un dettagliato glossario, Introduzione alla cultura giapponese, costantemente aggiornato e ampliato dall'autore nel corso degli anni, è il volume perfetto per avvicinarsi al mondo nipponico e per approfondirne gli aspetti storici e artistici. -
Rapato a zero
"Rapato a zero"""" raccoglie una cinquantina di elzeviri pubblicati in terza pagina dal quotidiano «La Nazione» di Firenze agli inizi degli anni ’80. Scritti di getto e dettati per telefono dal Messico il giovedì mattina, conservano la scalpitante, affettuosa vivacità originaria e l’irriverenza caratteristica dello scrittore toscano, travagliato cittadino del mondo, insofferente di ogni diktat. Coccioli fustiga ridendo, con fondamentale bonomia, feticci culturali, vizi e vezzi di chiunque, compreso sé stesso. Qualunque sia l’argomento o lo spunto di un articolo – l’underground, i gatti, i Bronzi di Riace, gli Hare Krishna, Dio, l’amore, l’anima, gli alcolisti –, lo scrittore non parla mai dall’alto di un pulpito, ma, quasi a braccio, dal piano basso della realtà quotidiana, in mezzo al traffico delle presenze materiali e spirituali della sua vita. Rapato a zero è una sequenza di brevi cicloni narrativi che dissolvendosi in una coda di persistenti armonici deposita nelle nostre mani uno smagliante galateo morale e intellettuale." -
L' eredità spirituale degli indiani d'America
Pubblicato originariamente nel 1982, questo volume raccoglie alcuni degli scritti più significativi di Joseph Epes Brown, che dedicò gran parte della propria vita a studiare le tradizioni dei nativi americani, impegnandosi in prima persona a promuoverle e difenderle. Attratto in particolar modo dalla figura di Alce Nero e di altre guide spirituali indiane, fin dal dopoguerra Brown trascorse lunghi periodi a stretto contatto con loro nelle riserve, raccogliendo testimonianze e ascoltando insegnamenti intesi a preservare un'antica civiltà, sempre più minacciata dalla società dei consumi. Dalle concezioni religiose ai rituali, i canti e le danze, dalle spedizioni di caccia al patrimonio materiale: in questo volume, arricchito dalle lettere scritte durante la permanenza al fianco di Alce Nero e da alcune fotografie scattate in quel periodo, l'autore descrive un paesaggio culturale che, dalle foreste del Canada fino ai deserti del Sud-Ovest, passando per le Grandi Pianure, non smette di affascinare per la sua ricchezza e costituisce un esempio quanto mai attuale di vita in armonia con la natura. -
Diario di un viaggio lungo l'Eufrate
Nel luglio e nell'agosto del 1911, approfittando della sospensione degli scavi sul sito dell'antica Karkemis, a cui era stato invitato a partecipare, un Lawrence ventiduenne vagabonda lungo il corso dell'Eufrate fino a raggiungere Aleppo. Da lì si recherà in treno a Damasco e poi a Beirut dove lo attende una nave che lo riporterà in Europa. Lungo il percorso, visita e studia alcune di quelle architetture militari già oggetto della sua tesi di laurea, cerca e acquista antichi sigilli. Ogni sera, o il mattino seguente, registra spostamenti, cose viste, incontri e il suo mutevole stato di salute. Agli appunti affianca un'ampia documentazione fotografica (solo in parte conservata) e diversi schizzi e disegni. I motivi di interesse per queste pagine sono tanti. Le loro stringate annotazioni evocano in poche righe l'atmosfera e quasi il profumo di un mondo affascinante e perduto, e soprattutto ci aprono a una più completa e profonda comprensione del futuro Lawrence d'Arabia. È forse proprio in questi anni che si forma la sua personalità, di cui già riconosciamo il tratto nervoso e febbrile, l'amore appassionato per i mondi e le culture che attraversa e anche quello squisito gusto letterario che contribuirà a fare di lui uno dei maggiori scrittori del '900. Questo piccolo merita l'attenzione di chiunque voglia conoscere a fondo una delle figure più imponenti e meno comprese del XX secolo. -
Sullo scrivere e sui libri
Accanto all'attività di romanziere, che culminerà nei due capolavori ""La fattoria degli animali"""" e """"1984"""", George Orwell portò sempre avanti quella di giornalista, saggista e, più in generale, di testimone e critico del suo tempo, un tempo attraversato da grandi rivolgimenti politici e sociali. Le ragioni dello scrivere, il ruolo della letteratura nella società e i difficili rapporti tra arte e potere sono al centro di questi interventi, pubblicati su riviste dell'epoca. In essi si delinea la figura dello scrittore che, pur schierandosi politicamente, deve salvaguardare la propria libertà creativa da qualsiasi influenza ideologica. Ma lo sguardo acuto di Orwell sa indagare, spesso con irresistibile umorismo, anche fenomeni più quotidiani e personali, come i gusti letterari, le mode, le manie di lettori e scrittori, mescolando aneddoti e riflessioni che ancora oggi sanno raccontarci, come pochi altri, il meraviglioso universo dei libri."" -
Filippa e il piano. Ediz. a colori
Un pianoforte è misteriosamente comparso nel cortile di casa. «Ma come è finito lì?», si chiedono Filippa e i suoi due amici, l'asino Andreino e il gatto Pisolino. Nel frattempo, da qualche parte in città, un pianista è triste per aver perso il suo prezioso strumento. Un albo coloratissimo che diverte e coinvolge e che insegna a... non perdersi d'animo. Età di lettura: da 3 anni. -
Un tempo lontano. Vita di Giuseppe Salvago Raggi
Il tempo lontano che rivive nel racconto di Camilla Salvago Raggi è quello che vide suo nonno Giuseppe muoversi come diplomatico sui più importanti scenari internazionali nei primi due decenni del '900 (la Cina della Rivolta dei Boxer, l'Africa coloniale, Parigi al tempo della prima guerra mondiale e poi della Conferenza di Pace e della Commissione delle Riparazioni). Se, insieme a grandi capacità di mediazione, la carriera diplomatica presuppone la conoscenza della storia dei singoli Stati e delle strategie geopolitiche che li vedono coinvolti, Salvago Raggi non si limitò a studiare date, fatti e documenti riservati. Lo muoveva infatti un profondo rispetto per i popoli con cui entrava in relazione, e il desiderio di conoscerne la cultura e la situazione reale. Quella che in queste pagine si viene via via delineando è la fisionomia di un uomo rigoroso, per nulla propenso ad accettare quello che non gli pareva giusto e ad assolvere sé stesso e gli altri in nome del quieto vivere e delle esigenze della realpolitik. La voce della nipote scrittrice ne compone un ritratto a tutto tondo in un felice contrappunto che, alle tappe di una carriera prestigiosa, intreccia memorie private, ricordi personali e le suggestioni offerte dalle fotografie dell'archivio familiare, riportando alla luce sentimenti ed emozioni che il tempo ha offuscato, ma non cancellato. -
Ultima chiamata. Cosa ci insegna la pandemia e quali prospettive può aprirci
Questo libro si apre non per caso con una riflessione su un profetico testo di Giacomo Leopardi, il Dialogo di un folletto e di uno gnomo, in cui ci si interroga sulle cause dell'estinzione del genere umano. L'autore si sofferma quindi sulla situazione determinata dalla pandemia di Covid-19 - una crisi economica senza precedenti nella storia del capitalismo e una drammatica crisi sanitaria a livello mondiale -, mettendola anche in relazione con la grave crisi ecologica che affligge il pianeta (e documentando l'inefficacia delle decisioni politiche assunte per contrastarla senza compromettere la crescita economica). L'intreccio di queste diverse crisi viene interpretato come la fase terminale dell'epoca storica iniziata nella seconda metà del '700 con la Rivoluzione industriale. Solo una conversione economica dell'ecologia, finalizzata a rientrare nei limiti della sostenibilità ambientale - argomenta Pallante - può aprire una nuova fase nella storia umana. Non saranno i velleitari tentativi di ricostruire l'ordine sociale precedente la pandemia a farci superare questo tornante, ma la capacità di capire cosa essa ci insegna e quali prospettive può aprirci. -
Pio V. Storia di un papa santo
L'inquisitore domenicano Michele Ghislieri ascese al soglio pontificio il 7 gennaio 1566 col nome di Pio V. Durante il suo pontificato, durato in tutto sei anni, combatté strenuamente i nemici della cristianità che minavano l'autorità papale da ogni lato, agendo in modo infaticabile per applicare con rigore i dettami della Chiesa stabiliti durante il Concilio di Trento. Fra le figure più carismatiche del suo tempo, Pio V tentò in ogni modo di arginare il dilagare delle eresie in Europa e l'affermarsi del protestantesimo e del calvinismo in diversi Paesi. Strinse alleanze con i sovrani cattolici dell'epoca e sostenne il lavoro dell'Inquisizione, monitorando con grande cura l'ortodossia di imperatori e re, cardinali e ordini monastici, e giungendo persino a scomunicare Elisabetta I d'Inghilterra. Sostenne poi, in ottica anti-ottomana, la costituzione della Lega Santa, l'alleanza militare fra il Papato, la Spagna di Filippo II e la Repubblica di Venezia. Il trionfo di Lepanto del 1571, ottenuto dalle galere cristiane contro la flotta turca in una delle più grandi battaglie navali mai combattute nel Mediterraneo, è uno degli esiti più celebrati del suo regno. Dopo il volume ""Il Concilio Vaticano II"""", Roberto de Mattei dedica la sua nuova opera a uno dei pontefici più influenti della storia, capace non solo di difendere la cristianità da minacce esterne e interne ma anche di restaurare numerosi aspetti della liturgia cattolica. Pio V. Storia di un papa santo non è soltanto una biografia di Michele Ghislieri, è soprattutto un'attenta analisi dell'impatto che la sua azione, anche politica, ebbe sulla scena europea del tardo '500 e sulla Chiesa tutta.""