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Scritti sulla sessualità femminile
«Il desiderio con cui la bambina si volge verso il padre è indubbiamente, all'origine, il desiderio del pene che la madre le ha negato e che essa ora si aspetta dal padre. La situazione femminile è però affermata solo quando il desiderio del pene viene sostituito da quello del bambino, ossia quando il bambino prende, secondo un'antica equivalenza simbolica, il posto del pene. Sappiamo peraltro che la bambina aveva desiderato un bambino già prima, nella fase fallica indisturbata: era questo, ovviamente, il significato del giuoco con le bambole». -
Gradiva. Il delirio e i sogni nella «Gradiva» di wilhelm Jensen
«Un giovane archeologo, Norbert Hanold, ha scoperto in un museo di Roma un bassorilievo (...) L'immagine riproduce, nell'atto di camminare, una giovane ragazza, la quale solleva un po' la sua ricca veste così da lasciare scoperti i piedi nei sandali. Un piede poggia completamente sul terreno, l'altro retrostante è sollevato e tocca il terreno solo con le punte delle dita, mentre la pianta e il calcagno si alzano quasi perpendicolarmente. Questo modo di camminare insolito e particolarmente grazioso (...) affascina lo sguardo del nostro archeologo». -
Metapsicologia
«Tutto ciò che è rimosso è destinato a restare inconscio; tuttavia è nostra intenzione chiarire fin dall'inizio che il rimosso non esaurisce tutta intera la sfera dell'inconscio (...) Il diritto di ammettere l'esistenza di una psiche inconscia e di lavorare scientificamente in base a questa ipotesi ci viene contestato da più parti. A nostra volta possiamo replicare che l'ipotesi è necessaria e legittima, e che abbiamo parecchie prove dell'esistenza dell'inconscio». -
Universo in espansione
Bonnor, sostenitore dell'ipotesi relativistica in cosmologia, fornisce una mappa delle principali teorie cosmologiche, dei punti di vista teorici e della loro pratica verificabilità. Partendo dai pochi e laboriosamente acquisiti elementi sicuri, come lo spostamento verso il rosso dello spettro delle galassie (l'effetto Doppler) e l'accrescersi di questo spostamento proporzionalmente alla distanza (la legge di Hubble), l'autore ci dà un quadro, non paludato ma neanche semplicistico, della rete d'interconnessioni che permettono se non altro d'impostare in modo coerente e, in futuro, verificabile il problema cosmologico. -
La legge fisica
In questo ciclo di conferenze, il premio Nobel Richard Feynman, parlando a braccio sulla scorta di poche note, racconta a studenti di varia provenienza, con scarse conoscenze matematiche, in che cosa consiste il lavoro del fisico teorico. Il suo intento non è però di divulgare i contenuti della fisica (ché, tanto, senza equazioni nessuno «potrà mai far capire la natura a ""quelli dell'altra cultura""""») ma di mostrare il modo in cui essa procede e di rendere in qualche misura consapevoli anche i profani del valore intellettuale dell'impresa. E lo fa col suo stile immediato e antiretorico, senza vaghe affermazioni qualitative, sulla base di esempi concreti tratti dalla fisica di ieri e di oggi, analizzati quanto basta per mettere in luce l'essenza del metodo. Al lettore più esperto non sfuggiranno le osservazioni sottili, le intuizioni profonde di cui questo libretto, come ogni scritto di Feynman, è ricco: dalla dimostrazione einsteiniana della località delle leggi di conservazione all'analisi del significato della termodinamica, alle considerazioni finali sul futuro della fisica."" -
La sintesi einsteiniana
Uno dei massimi interpreti della fisica del Novecento, il premio Nobel Max Born non considerava disdicevole dedicare parte notevole delle sue energie al tentativo di comunicare, principalmente ai giovani studenti, i risultati della ricerca. Espressione del suo impegno come divulgatore è il presente volume, il più riuscito, forse, tra i molti scritti per introdurre un pubblico più vasto alle idee di Albert Einstein. Anziché enfatizzare, banalmente, l'elemento «rivoluzionario», di rottura, che esse presentano rispetto alle nozioni usuali di contemporaneità, massa, energia e così via, Born con un ampliamento di prospettiva ne ricerca le premesse nel generale processo evolutivo della fisica. Dei sette capitoli di cui si compone il libro, cinque sono così dedicati a un riepilogo delle teorie e dei concetti della fisica classica, di cui la relatività non è il capovolgimento, ma la naturale estensione. La lucida analisi di Born spazia dalle prime misure di spazio e tempo e dagli assiomi della geometria euclidea ai concetti fondamentali della dinamica newtoniana e alla teoria elettromagnetica di Maxwell. La relatività speciale e generale è trattata negli ultimi due capitoli. Grande rilievo vi assumono i fenomeni ottici, da sempre cruciale banco di prova di ogni tentativo di sistemazione razionale del mondo fisico. -
Introduzione al pensiero matematico. La formazione dei concetti nella matematica moderna
Scopo dell'opera, dice Waismann, è di «trarre, da ciò di cui si occupa il matematico, quel che può interessare il filosofo», di dare una «esposizione delle idee matematiche» e non una collezione di teoremi e dimostrazioni. Esaminando i vari problemi sollevati dalla teoria dei numeri, Waismann sottolinea di volta in volta l'arbitrarietà o la limitatezza o la contraddittorietà di questa o quella soluzione presentata da coloro che lo hanno preceduto (in particolare Peano, Frege, Russell, Hilbert). La sostanza delle obiezioni e delle alternative avanzate da Waismann è semplice: invece di tentare di dare una «definizione del concetto di numero», noi cercheremo di procurarci una «descrizione dell'uso effettivo» della parola «numero» e delle altre che denotano i singoli numeri, ossia la loro «grammatica logica». «Il miglior modo di rispondere a chi ci domandi che cosa sono i numeri, consisterà nel fargli vedere come si opera su di essi». -
Nuovi principi della geometria. Con una teoria completa delle parallele
Quest'opera pone anche il non matematico in grado di apprendere che cosa sia la geometria non euclidea. Essa rappresenta non solo una tappa fondamentale nello sviluppo della matematica, ma un nuovo orientamento, atto ad aprire un più vasto orizzonte alla ricerca scientifica e a gettare le basi per una rielaborazione dei metodi d'indagine del mondo naturale più aderente alle esigenze della scienza moderna. Il dibattito sulle geometrie non euclidee non si è certo spento, di qui la risposta di Lobacevskij, nella convinzione che nulla può sostituirsi al contatto diretto con i classici del pensiero scientifico per capire la genesi e il significato di un'idea. -
Scritti sulla musica popolare
Gli Scritti di Béla Bartók rappresentano un solido punto di riferimento per la teoria e il metodo nello studio del folklore musicale. Fin dal 1905 Bartók, in compagnia di Zoltàn Kodàly, ha raccolto migliaia di melodie contadine, artigiane e pastorali del Sud-Est europeo (ungheresi, rumene, slovacche, serbe, croate, turche, rutene) alla ricerca di un proprio spessore culturale e di una propria identità etnica. Le indagini scientifiche di Bartók sono state e sono utili non solo nei paesi dove l'arte popolare ha rappresentato sempre la base di qualsiasi ulteriore sviluppo culturale (come, appunto, quelli dell'Europa orientale e sudorientale da lui esplorati), ma anche nei paesi dove, in determinate occasioni storiche, il folklore è stato un coefficiente più o meno determinante nella formazione delle culture nazionali. In questo senso la modernità dell'indagine di Bartók consiste nello stabilire razionalmente la reale, oggettiva struttura del materiale popolare, e nell'esaminare quindi le occasioni storiche e le varie individualità che con questo materiale possono venire a contatto. -
La psicologia della forma
Il volume offre una valida introduzione ai problemi della psicologia della forma, alle ricerche e alle varie ipotesi che hanno accompagnato lo sviluppo degli studi sui processi della percezione, a partire dai fenomeni ottici. Katz analizza la Gestaltpsychologie in tutti i suoi campi di applicazione e nel suo significato generale metodologico e teoretico, indicandone da un lato i risultati positivi e il significato progressivo, e dall'altro sottolineando i problemi che restano ancora insoluti. Nella sua introduzione, Musatti confronta le posizioni di Katz con quelle degli altri studiosi che si sono occupati di psicologia della forma e delinea gli sviluppi della ricerca in Italia e all'estero. -
La scoperta dell'inconscio. Storia della psichiatria dinamica. Vol. 2
Frutto di un poderoso lavoro di ricerca e al tempo stesso testo eccezionalmente scorrevole e brillante, ""La scoperta dell'inconscio"""" chiarisce e documenta le origini, l'evoluzione e il significato culturale delle diverse scuole di psichiatria dinamica. L'opera si propone, e consegue, due risultati fondamentali. Da un lato, dimostra come le attuali concezioni rappresentino la formulazione di un'antica aspirazione terapeutica che, dopo essersi espressa nelle pratiche taumaturgiche religiose, si manifestò nel magnetismo e nell'ipnotismo trovando poi, fra Ottocento e Novecento, le sue più organiche definizioni nei sistemi di Janet, Freud, Adler e Jung. D'altro lato, ricostruendo l'ambiente culturale i cui vissero i padri della psichiatria dinamica, Ellenberger mostra come e in che misura nella loro opera siano presenti le grandi linee di forza che attraversarono la cultura europea nella seconda metà dell'Ottocento allo scoppio della prima guerra mondiale."" -
L'individuazione nella fiaba
Ciò che le persone davvero cercano è la sensazione di essere pienamente vive. Tale spinta a «individuarsi» (di qui il titolo del libro) più che mai pone problemi a chi vive nelle nostre società. Nelle fiabe raccolte nel testo l'avvicinarsi al nucleo dell'anima, situato nell'inconscio, è un viaggio pieno di avventure e di pericoli, al cui centro sta un uccello magico che rappresenta l'essenza preziosa difficilmente raggiungibile, o ciò che copre questa essenza. Come tutti i simboli anche quest'uccello ha duplice aspetto: buono e cattivo. Il Sé interiore, in effetti, può esercitare anche una seduzione, contro la quale dev'essere vigile il nostro atteggiamento conscio. -
Opere. Vol. 1: Studi sull'Isteria e altri scritti (1886-1895).
Questo primo volume delle Opere di Sigmund Freud si apre con la Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e a Berlino e si conclude con gli Studi sull'isteria , scritti in collaborazione con Josef Breuer. Oltre alla «Comunicazione preliminare» , scritta a quattro mani, il testo contiene i casi clinici di isteria trattati e firmati da ciascuno dei due autori. Si tratta di un lavoro di estremo interesse, perché vi è concentrata la matrice della psicoanalisi; vi si trovano sovrapposte le varie fasi di sviluppo della tecnica psicoanalitica: l'uso dell'ipnosi nella diretta inibizione dei sintomi, e poi per l'esplorazione di remote esperienze dimenticate, e infine la sua sostituzione con la nuova tecnica d'indagine che diventerà la psicoanalisi. Per la loro ricchezza concettuale, gli Studi sull'isteria fanno presagire i futuri sviluppi della dottrina freudiana, e il lettore ha l'impressione di assistere concretamente alla nascita della psicoanalisi -
Opere. Vol. 3: L' Interpretazione dei sogni (1899)
Nessuno che voglia affrontare lo studio della psicoanalisi può prescindere dalla lettura dell'Interpretazione dei sogni, l'opera capitale di Freud, il «nuovo contributo alla psicologia che sorprese il mondo» quando apparve la prima volta alla fine del 1899. La più valida di tutte le sue scoperte, l'intuizione che capita, se capita, una volta sola nella vita, come Freud scrisse pochi anni prima di morire, L'interpretazione dei sogni viene qui presentata nell'edizione condotta sul testo critico e corredata di tutte le numerose varianti, aggiunte, correzioni, arrecate dall'autore per ciascuna delle otto edizioni pubblicate fino al 1930. Si può così assistere e partecipare, seguendo la storia interna del testo, alla formazione graduale della scoperta che ha più radicalmente mutato la prospettiva della cultura moderna. -
Opere. Vol. 6: Casi clinici (1909-1912).
Il grande valore teorico del ""Caso dell'uomo dei topi"""" (1909), per penetrare i sottili meccanismi della nevrosi ossessiva, si arricchisce di un inatteso interesse tecnico alla luce dell'appendice inedita costituita dagli appunti di lavoro che Freud era venuto stendendo nel corso del difficile trattamento. Anche l'altra storia clinica pubblicata in questo sesto volume delle """"Opere"""", quella del presidente Schreber (1910), ha un particolare interesse tecnico oltre che teorico poiché Freud, per sottoporre ad analisi un caso grave di paranoia, altrimenti inaccessibile alle normali regole del trattamento, ritaglia ingegnosamente ampi passi dell'autobiografia scritta da Schreber stesso. Grande sarà l'influenza sulla letteratura posteriore di questa audacissima e discussa incursione freudiana nel campo degli oscuri processi della follia. Accanto a questi due contributi clinici, cui si affianca la suggestiva biografia psicoanalitica tratta da """"Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci"""", Freud sviluppa in brevi ma importantissimi saggi teorici tutti i grandi temi della sua ricerca e dedica per la prima volta alla tecnica della psicoanalisi alcuni scritti insuperati per sapienza e limpidità."" -
Opere. Vol. 7: Totem e tabù e altri scritti (1912-1914).
Totem e tabù , un'opera che ha acquistato, secondo Kerényi, «non solo presso i freudiani ma anche in cerchie più vaste l'importanza di un sostituto credibile del mito biblico del peccato originale», apre il volume, che si conclude con il celebre caso clinico dell'uomo dei lupi. Attraverso la ricostruzione dei remoti episodi all'origine di questa nevrosi infantile, Freud riafferma, contro Adler e Jung, l'importanza della sessualità infantile nella genesi delle psiconevrosi. È ispirato alla polemica contro i dissidenti anche il saggio Per la storia del movimento psicoanalitico. Introduzione al narcisismo è fondamentale per i successivi sviluppi teorici della psicoanalisi. Il Mo sè di Michelangelo testimonia l'interesse di Freud per l'arte anche in quegli anni di intenso lavoro di elaborazione teorica. -
Opere. Vol. 9: L' Io e l'Es e altri scritti (1917-1923)
In Al di là del principio di piacere, l'operetta più discussa di Freud per l'audacia delle sue tesi speculative, la dialettica delle pulsioni umane risulta governata da un dualismo drammatico: agli sforzi costruttivi e unificanti dell'Eros, che rappresenta nel mondo del vivente le pulsioni di vita, si oppone fin dalle origini, silenziosa ma inesorabile, l'attività distruttiva delle pulsioni di morte. Alla luce di questa ipotesi severa sono esaminati, in Psicologia delle masse e analisi dell'Io, i comportamenti tipicamente regressivi e irrazionali della psiche collettiva, e, in L'Io e l'Es, i reciproci condizionamenti e i conflitti profondissimi fra le tre istanze in cui si articola la struttura della personalità psichica: l'Es, l'Io e il Super-io. Sempre, infatti, anche quando i risultati del suo concreto operare nel mondo e fra gli altri uomini appaiono grandiosi per precisione ed efficacia, l'Io di ciascun individuo è per Freud minacciato e nevrotizzato dalla necessità di dare soddisfazione sia alle cieche istigazioni passionali del suo Es, sia a quei superiori e irrevocabili principi e ideali etici di cui si fa portatore il suo Super-io; ma i comandi e i divieti del Super-io si esprimono spesso nell'Io sotto forma di inconsci sensi di colpa, inducendo quindi bisogni feroci di punizione e di morte. Fanno corona a queste tre opere fondamentali, in cui il pensiero metapsicologico freudiano trova la sua definitiva sistemazione dottrinale, una trentina di altri scritti, alcuni molto importanti sotto il profilo clinico e teorico. -
Opere. Vol. 11: Uomo Mosè e la religione monoteista e altri scritti (1930-1938), L'.
«Anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all'umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono più né negare né occultare. I concetti che egli ha formulato, le parole che egli ha scelto per esprimerli sono già entrati con naturalezza nella lingua viva. In tutti i campi delle scienze dello spirito, nell'indagine sulla letteratura e sull'arte, nella storia delle religioni e nello studio della preistoria, nella mitologia, nel folklore e nella pedagogia, e non da ultimo nella stessa creazione poetica, la sua opera ha lasciato un'impronta profonda, e siamo certi che, se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticata, questa sarà proprio l'impresa di quest'uomo che ha penetrato le profondità dell'animo umano.?Noi tutti non potremmo neppure immaginare il nostro mondo spirituale senza la coraggiosa opera che Freud ha svolto nell'arco della sua esistenza». -
Opere. Vol. 12: Indici e bibliografie.
A coronamento dell'edizione italiana delle Opere di Sigmund Freud questo dodicesimo volume offre una serie di indici e bibliografie essenziali per cogliere i temi fondamentali della dottrina freudiana e al tempo stesso il disegno segreto che ha ispirato un lavoro di eccezionale coerenza. Tra le sezioni di maggior rilievo sono l'Indice analitico generale, che offre una rassegna sistematica dei concetti psicoanalitici, accuratamente articolata in voci e sottovoci dettagliate; la Bibliografia freudiana, che presenta l'elenco completo degli scritti composti da Freud a partire dal 1876; e la Bibliografia e indice degli autori, panorama alfabetico degli autori alle cui opere si fa riferimento nel testo freudiano. Corredano il volume alcune sezioni ideate espressamente quali strumenti di approccio e guida all'edizione italiana, come l'Indice del corredo critico e la Concordanza di pagine tra le edizioni italiana, tedesca e inglese degli scritti freudiani. -
Specie di spazi
«Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l'albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti... Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato. Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo. Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo. I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, i miei ricordi mi tradiranno, l'oblio s'infiltrerà nella mia memoria, guarderò senza riconoscerle alcune foto ingiallite dal bordo tutto strappato. Non ci sarà più la scritta in lettere di porcellana bianca incollate ad arco sulla vetrina del piccolo caffè di rue Coquillière: ""Qui si consulta l'elenco telefonico"""" e """"Spuntini a tutte le ore"""". Come la sabbia scorre tra le dita, così fonde lo spazio. Il tempo lo porta via con sé e non me ne lascia che brandelli informi. Scrivere: cercare meticolosamente di trattenere qualcosa, di far sopravvivere qualcosa: strappare qualche briciola precisa al vuoto che si scava, lasciare, da qualche parte, un solco, una traccia, un marchio o qualche segno».""