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Mafia
Per comprendere a fondo le mafie bisogna spazzare via ogni considerazione ""culturalista"""": la mafia - come pure la 'ndrangheta o la camorra - non è il prodotto di un territorio o di una mentalità. Al contrario, è un modello esportabile, costruito su una fitta rete di complicità e protezioni. Non è, insomma, una questione esclusivamente """"meridionale""""; porre la cosa in questi termini significa di fatto impegnarsi per non risolverla. Quello che Antonio Nicaso chiede al lettore in questo breve libro è un cambio di mentalità forte, senza il quale non potremo mai sperare di sconfiggere quella che è senza dubbio la piaga criminale più profonda e sanguinosa del nostro Paese. Conoscere la mafia per poterla combattere diventa un dovere civile per tutti noi. Lo dobbiamo alle generazioni che verranno. La vera forza della mafia, dati alla mano, è la compattezza dei suoi legami interni e l'incredibile efficacia delle sue relazioni esteme, in particolare con la politica. La mafia ha anche qualcosa in più rispetto alle altre organizzazioni criminali: può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa, senza i quali sarebbe come un popolo senza religione. Anche questi devono essere spezzati. E deve infine essere chiaro che i mafiosi - benché abbiano costruito un'immagine di sé da """"uomini d'onore"""", che """"mantengono l'ordine"""" e che fanno giustizia nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi: la mafia è un fenomeno di classi dirigenti."" -
L'arte nella storia. 600 a. C. - 2000 d. C.. Ediz. illustrata
L'arte non è sospesa nel vuoto. Come scriveva T.S. Eliot, ""quel che accade quando viene creata una nuova opera d'arte accade simultaneamente anche a tutte le opere che l'hanno preceduta"""". Ogni tassello che si aggiunge all'immenso patrimonio artistico dell'umanità ridefinisce la storia stessa e mette in prospettiva diversa ciò che era già stato creato. Arte e storia, uomini e capolavori, sono un tutt'uno nel fluire del tempo. Tenendo tutto ciò sempre ben presente, Martin Kemp ha scritto questo impeccabile compendio di storia dell'arte, un'introduzione da cui partire per intuire la complessità della nostra immensa tradizione pittorica e scultorea. Dalla Grecia di Fidia agli affreschi pompeiani, dai mosaici bizantini all'incredibile Medioevo italiano, alla ritrattistica olandese, al Rinascimento e al Barocco; da Vermeer a Canaletto, da Goya a Turner, dalla scuola ottocentesca francese fino alla rottura novecentesca degli schemi, per giungere alle ultimissime installazioni artistiche a cavallo del millennio. Questo breve libro è un 'tour de force' artistico ben congegnato: un libro necessario per immergerci nella bellezza del nostro mondo."" -
La donna che scriveva racconti
Una donna molto bella che ha avuto una vita difficile e la racconta in tanti piccoli quadri: protagonista la narratrice onnisciente o vari personaggi secondari, diversissimi tra loro: un vecchio indiano americano incontrato in una lavanderia; una ragazza giovanissima che scappa da una clinica messicana di aborti per ricche americane; la suora di una scuola cattolica; un'insegnante gay. Ma soprattutto, una domestica che ritrae, lapidaria ma benevola, le ""signore"""" (e anche qualche """"signore"""") per cui lavora: una storia che dà il titolo all'edizione americana del libro, """"Manuale per donne delle pulizie"""". Tutti ricordano la signora con il cagnolino di Cechov, o la famiglia Glass di Salinger, o l'anziana donna malata di Alzheimer che si innamora di un compagno di sventura, di Alice Munro. Più difficile è ricordare uno qualunque dei protagonisti dei racconti di Raymond Carver. O quelli di Charles Bukowski, l'eterno disadattato che ama l'alcol e le donne. Non che sia possibile ricordare tutti i personaggi di Berlin, ma di certo il tratto pittorico dell'autrice contribuisce a fissarli nella mente. Una vita più che difficile, quella di Lucia Berlin, tormentata dalla scoliosi e dalle sue conseguenze, da un primo matrimonio sfortunato, dalla povertà, e dai lavori tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista, domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, forniscono all'autrice un materiale prezioso e vastissimo, che usa per raccontare se stessa."" -
Politica
Potendo scegliere, oggi, dove vi piacerebbe nascere? In Danimarca o in Siria? Pochi avrebbero dubbi: la Danimarca è una nazione ricca, con uno stato sociale tra i più efficienti al mondo e una speranza di vita tra le più alte; la Siria è nel mezzo di una sanguinosa guerra civile, ma anche prima della guerra le cose non andavano nel migliore dei modi. Ma perché la Danimarca è la Danimarca e la Siria è la Siria? La differenza - sostiene Runciman - è tutta politica. Che lo si voglia o no, la politica è importante, e se vogliamo operare nel mondo e migliorarlo, è anche l'unico strumento che abbiamo a disposizione. David Runciman riassume i temi portanti della teoria politica, presentando in maniera estremamente chiara il pensiero dei giganti indiscussi: Machiavelli, Hobbes, Constant, Montesquieu, Weber, Rawls, contestualizzando i loro scritti e applicando le loro idee al ""qui e ora"""", nella nostra epoca tecnologica e globale. C'è senz'altro une disaffezione profonda da parte dei cittadini occidentali nei confronti della politica, che sempre più spesso è percepita come appalto di una casta privilegiata e distante dal mondo reale. Questo breve libro arriva dunque nel momento giusto, a ricordarci che la politica può arrivare a generare sia la Danimarca sia la Siria. Dipende."" -
Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo armonioso del cervello dei bambini della prima età
Cosa sappiamo per certo sul funzionamento del cervello, e in particolare sul cervello dei bambini? Pur essendo l'organo più misterioso del nostro organismo, sappiamo tanto, ma non tutto. Che cos'è che ci rende intelligenti? Che cosa può rendere intelligenti i bambini? Perché alcuni lo sono più di altri? E perché certi bambini che sembrano non esserlo, in realtà lo sono? Sappiamo che la forza dell'intelligenza non scaturisce da un unico principio perfetto, ma dalla nostra vasta e differenziata diversità Sappiamo che lo sviluppo cerebrale dei bambini ha un bisogno esclusivo, totale, delle cure affettuose e continue dei genitori. Sappiamo che un ambiente pedagogico adatto può guidare un bambino ad apprendere processi grandi e complicati a partire da processi più piccoli, così come sappiamo che il cervello di un neonato non è pronto a sopravvivere nel mondo senza un adeguato, costante insegnamento - il che, in altri termini, significa che ai nostri bambini dobbiamo insegnare tutto. Ma sappiamo anche che nessun tipo di educazione potrà mai cambiare il fatto che più o meno la metà del potenziale intellettivo di un bambino è su base genetica... -
Il mito della dieta. La vera scienza dietro a ciò che mangiamo
Migliaia di ciarlatani reclamizzano ciascuno la propria dieta miracolosa, salvo che nessuna di queste ricette si fonda su dati clinici scientificamente attendibili. Ma proprio nessuna. Per capire come funziona l'apporto nutrizionale nella nostra specie, a quanto pare, manca qualche ingrediente fondamentale; ma se diamo credito alla ricerca scientifica, almeno una cosa è certa: il 60-70% del nostro peso è dovuto alla nostra costituzione genetica, e quindi non ci possiamo fare granché. Resta però quel non indifferente 30-40%, sul quale invece possiamo intervenire. Ma come? Mangeremo solo verdura cruda? Solo proteine? Digiuneremo un giorno su tre? Eviteremo del tutto gli zuccheri?, i grassi?, o ci rimpinzeremo di beveroni, industriali, magari certificati ""bio""""? La risposta è altrove e si chiama """"microbioma"""", ovvero quella complessa, variabile e ancora poco conosciuta flora batterica che vive nel nostro intestino e di cui non potremmo fare a meno. Il problema è che i microbi non li scrivono sull'etichetta, sono impopolari, benché i batteri che compongono la nostra flora intestinale si siano recentemente rivelati ben più importanti di quanto si pensasse un tempo. Lungi dall'essere indesiderati """"inquilini"""" del nostro intestino, i batteri vengono ora visti come una componente fondamentale del nostro benessere, fin dai primi minuti della nostra vita."" -
Vita quotidiana. Dall'esperienza artistica al pensiero in atto
La tradizione filosofica ha sempre registrato una singolare incapacità a confrontarsi con l'esperienza del quotidiano. Fatalmente attratta dalla sfera dell'eccezionale, dell'eroico, dell'autentico, essa, nelle sue linee portanti, è sembrata perdere i contatti con quella dimensione in cui pure siamo inevitabilmente coinvolti. Così, rimossa o sublimata dai protocolli autoreferenziali del pensiero, la vita quotidiana ne è rimasta a lungo esclusa. L'intenzione prima di questo libro è rompere tale interdetto, riportando la sfera del quotidiano al cuore della riflessione contemporanea. Consapevole della difficoltà del proprio tentativo - nulla ci sfugge più di quanto è da sempre sotto i nostri occhi -, Enrica Lisciani-Petrini adotta una strategia di aggiramento singolarmente felice. Anziché partire dal piano del discorso filosofico, perviene ad esso attraverso i linguaggi dell'arte, della letteratura, della psicoanalisi, del cinema, della musica, della moda, direttamente affacciati sul flusso della vita di ogni giorno. La vertigine mortale di Büchner/Berg o le scene di strada di Brecht, la sonorità dissonante di Schönberg o le note sconvolte del jazz, l'epica metropolitana di Döblin, l'irrisolta enigmaticità di Schnitzler/Kubrick o l'inautenticità sussurrante di Bergman, la fotografia struccata di Evans o l'«angelo qualsiasi» di Klee, oltre a costituire le tessere analitiche di questo straordinario mosaico lessicale, rimettono in tensione produttiva quotidianità e pensiero. A partire da qui vengono alla luce segmenti della riflessione novecentesca, a volte celati o contraddetti dai loro stessi autori, che penetrano la grana impersonale della quotidianità, senza per questo scioglierne l'enigma. La riflessione heideggeriana degli anni venti sulla vita fattizia, le illuminazioni di Benjamin sugli oggetti d'arte, le diagnosi di Lukács sulla vita alienata o i ritratti di Foucault degli uomini senza gloria aprono interrogativi cui la filosofia oggi è sempre più urgentemente chiamata a rispondere. -
La migrazione degli uccelli. Genetica, evoluzione, comportamento, ecologia
Osservare uno stormo di uccelli in migrazione stagionale è un'esperienza tante comune quanto stupefacente. Nel cielo si disegnano geometrie vive, quasi danzanti, e perfettamente orientate lungo rotte destinate a percorrere gli emisferi attraverso oceani, deserti, catene montuose, distese di ghiacci. Una meraviglia che per il grande ornitologo Peter Berthold non ha segreti. Con strumenti di ricerca sempre più sofisticati - accanto ai tradizionali metodi sperimentali, la telemetria satellitare, che si avvale di microtrasmettitori collocati sul dorso dei volatili -, ' ha dedicato l'intera sua attività di scienziato alla comprensione di quali prodigi di regolazione concorrano a ""uno dei fenomeni più avvincenti del mondo vivente"""", ossia al movimento pendolare dei migratori tra i quartieri riproduttivi e quelli di svernamento. Tutto ciò che Berthold sa in materia lo ha riversato in questo libro. Vi esamina la varietà delle specie migratrici, le prestazioni dei comportamenti migratori, le basi fisiologiche, i fattori genetici della navigazione, le bussole biologiche, le strategie evolutive, i contesti ecologici, ma anche i fattori di rischio e le necessarie misure di tutela da parte dell'uomo. Perché """"mai come oggi, in tutto il corso della storia umana, gli uccelli migratori sono stati o tanto vicini a una catastrofe globale""""."" -
Casta Diva. Le indagini di Norberto Melis
Giugno 1982: come potrebbe Norberto Melis non accettare l'invito del suo ex questore a passare un fine settimana in villa, sulla Costiera, tra lo splendore del Mediterraneo e le prelibate ricette della cucina partenopea? È un universo un po' a sé, appartato, una piccola società dalla mondanità molto particolare: un universo dove non mancano le vecchie glorie e i mostri sacri di un tempo ormai trascorso, come la Divina cantante e il pianista del secolo. Ma l'idillio è guastato da un incidente che forse incidente non è, la morte di un turista che forse solo turista non era. E così, Melis, su richiesta del suo ex superiore, si trova costretto a prolungare una vacanza ormai tramutata in indagine. -
Il cervello in cucina. Science help della buona tavola
Dopo ""Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)"""", David DiSalvo torna in libreria con questo agile volume, proponendo le sue migliori """"ricette"""" per il cervello. Non si tratta di facili scorciatoie del self-help o di teorie più o meno personali e di dubbia efficacia, bensì di fondate, documentate e affidabili analisi di science-help, ovvero di ciò che possiamo imparare davvero sul bizzarro comportamento del nostro cervello affidandoci alle ricerche più avanzate nei campi della psicologia e delle neuroscienze. Ed è proprio in cucina che il cervello rischia di essere ingannato più facilmente, facendoci spesso commettere errori grossolani. Evoluto centinaia di migliaia di anni fa, in un ambiente molto diverso da quello in cui viviamo ora, il magnifico organo che abbiamo nella nostra testa finisce per essere disastrosamente spiazzato nella società consumistica odierna, come un bambino goloso e sovreccitato in una fabbrica di caramelle. Conoscerne il comportamento, le debolezze e i punti di forza è il modo migliore per vivere meglio e per navigare con maggior consapevolezza tra gli ingredienti dei cibi, in farmacia o tra gli scaffali di un supermercato."" -
La trama della vita. Come geni, cultura, tempo e destino determinano il nostro temperamento
Per decenni le differenze di temperamento sono state attribuite a fattori esclusivamente ambientali. Quando le teorie di Freud imperavano, le differenze nella risposta emotiva e comportamentale delle persone venivano tutte legate a esperienze vissute, alla condizione familiare, a traumi subiti nel corso della prima infanzia. Jerome Kagan dopo aver organizzato il più grande esperimento di psicologia al mondo, seguendo passo passo centinaia di persone per oltre vent'anni, rovescia qui la prospettiva e mette in risalto la base biologica del temperamento, mostrando come una parte importante del carattere sia invece direttamente influenzata dalla struttura genetica. Ma se è vero che c'è una base ereditaria è anche vero che le esperienze sono in grado di modellare una buona parte del nostro carattere. I progressi compiuti negli ultimi cinquant'anni hanno rivelato la straordinaria complessità di queste tendenze biologiche e la necessità di combinare la biologia con l'esperienza per poter spiegare gli stati d'animo tipici di una persona, le sue reazioni alle sfide, le sue abitudini quotidiane. ""La trama della vita"""" è la prima approfondita prova di questo rinnovato campo di studi."" -
La bellezza della matematica
Tra le materie di insegnamento, la matematica ha sempre avuto una cattiva reputazione; probabilmente perché pochi sanno rendere partecipe il non specialista del suo vero significato, della sua bellezza intrinseca. È questo l'arduo compito che si è prefisso Serge Lang affrontando, davanti a un vastissimo pubblico, problemi di matematica che hanno impegnato e impegnano tuttora matematici di professione, spaziando dall'algebra astratta (numeri primi, equazioni diofantee, terne pitagoriche, infiniti) alla geometria (aree, volumi, topologia). Il libro riunisce i testi di tre conferenze: gli argomenti affrontati sono sempre scelti tra quelli inclusi nei programmi scolastici tradizionali e resi comprensibili anche a un lettore non particolarmente preparato grazie alla vivacità e all'entusiasmo dell'esposizione. -
La sesta estinzione. La vita sulla Terra e il futuro del genere umano
Nel corso della lunga storia della Terra ci sono state cinque grandi estinzioni, la più recente delle quali ebbe luogo 65 milioni di anni fa, quando perirono i grandi dinosauri. Furono catastrofi inimmaginabili, e in un caso almeno la vita corse il rischio di sparire dalla faccia della Terra: venne spazzato via il 95 per cento di tutte le specie. Il perché delle estinzioni - improvviso mutamento climatico, impatto con asteroidi, inadeguatezza evolutiva - è al centro di vivaci dibattiti, ma il loro svolgimento sembra comunque seguire un copione ben definito. Anche oggi la macchina distruttiva opera a pieno regime: ogni anno scompaiono oltre trentamila specie, ma questa volta sappiamo che il primo responsabile è il comportamento di Homo sapiens. Richard Leakey e Roger Lewin raccontano in modo coinvolgente i cicli di distruzione e creazione per scongiurare così che l'uomo faccia presto la fine del mastodonte e dello pterodattilo. -
Percezioni. Come il cervello costruisce il mondo
Un libro, ma anche una specie di esperimento, di cui il lettore è l’oggetto. Mostra il sistema per cambiare noi stessi sfruttando la fallibilità delle nostre percezioni, e ci convince attraverso innumerevoli esempi spiazzanti che dubitare – di tutto, anche di ciò che «vediamo coi nostri occhi» – è sempre salutare e molto utile.rnrn«Beau Lotto è un narratore potente che unisce la scienza di laboratorio con le arti creative in maniera inaspettata, ricavandone intuizioni utilissime.» - Wiredrnrn«È scritto benissimo, con ironia e chiarezza. Lo raccomando davvero.» - Jerry Harrison, chitarra solista dei Talking Headsrnrn«Beau Lotto è lo scrittore ideale per un libro popolare sulle neuroscienze della percezione. Ha già dimostrato di essere un divulgatore della scienza estremamente coinvolgente e audace. Soprattutto, è un ben noto neuroscienziato che conosce bene ciò di cui parla. In questo libro vi convincerà del fatto che l'esperienza della visione è una cosa ben più misteriosa ed eccitante di quel che sembra.» - Christopher Frith, Professore di Neuroscienze, University College, LondrarnrnPer secoli i filosofi hanno cercato di capire se ciò che vediamo corrisponde davvero a ciò che c’è «là fuori». Da Platone a Matrix, il dubbio ci ha sempre assalito: la «cosa in sé», l’esistenza oggettiva, indipendente dal nostro sguardo, è vera o è un’illusione?rnLe neuroscienze hanno la risposta: è un’illusione, noi non vediamo la realtà. E hanno anche una spiegazione del perché: il nostro cervello non si è evoluto per guardare la realtà, ma per fare altro. Solo il 10% delle connessioni neurali riguarda la visione; il restante 90% è per lo più costituito da un’immensa e sofisticatissima rete interna, che lavora incessantemente per dare un senso all’informazione proveniente dall’esterno. E «dare un senso», in termini evolutivi, significa costruire un modello del mondo che consenta di sopravvivere e riprodursi al meglio. Tutte le migliori scelte di sopravvivenza fatte dai nostri antenati, dunque, sopravvivono in noi; le peggiori sono invece morte con loro senza lasciare discendenza.rnCostruiamo attivamente un mondo che ci appare reale perché ci è utile. Si tratta di un mondo che naturalmente ha una relazione con la realtà, ma non è la realtà.rnUsando le neuroscienze percettive, Beau Lotto ci offre un libro effervescente, che ha uno scopo preciso: mostrarci come la consapevolezza della differenza tra percezioni e realtà possa portare a sviluppare una nuova creatività, sul lavoro, in amore, ovunque.rnMa se il nostro cervello è una manifestazione della nostra storia evolutiva, come possiamo noi «uscirne», guardarlo «da fuori» per innovare il nostro futuro? Proprio di questo parla il libro: possiamo farlo «deviando», cambiando modo di vedere: guardando sé stessi guardare, percependo le nostre percezioni, conoscendole, diventandone consapevoli.rnPercezioni è costruito – anche tipograficamente – allo scopo farvi pensare in modo nuovo e creativo. È un libro, ma è anche una specie di esperimento, di cui il lettore è l’oggetto. Mostra il sistema per cambiare noi stessi sfruttando la fallibilità delle nostre percezioni, e ci convince attraverso innumerevoli esempi spiazzanti che dubitare – di tutto, anche di ciò che «vediamo coi nostri occhi» – è sempre... -
L' algoritmo definitivo. La macchina che impara da sola e il futuro del nostro mondo
La nostra società è immersa negli algoritmi. Ogni volta che visitiamo un sito web cercando un libro o un film, o che navighiamo tra i negozi online, lasciamo dietro di noi una lunga traccia digitale che descrive le nostre abitudini e le nostre preferenze; questa traccia è il ""materiale grezzo"""", il database da cui algoritmi sempre più sofisticati traggono le informazioni per proporci il prodotto di cui abbiamo (o crediamo di avere) bisogno. Gli algoritmi ci osservano, ci imitano e fanno esperimenti su di noi, per raggiungere lo scopo che è considerato il Santo Graal della ricerca informatica: l'Algoritmo Definitivo in grado di estrarre tutte le informazioni dai dati e fare tutto, proprio tutto ciò che vogliamo, persino prima che lo chiediamo. Questo, dal punto di vista commerciale. Ma c'è anche un lato scientifico della questione, il machine learning, ovvero il campo di studi che si pone come scopo quello """"niente meno"""" di automatizzare le scoperte. Si tratta in sostanza di trovare un algoritmo in grado di programmare se stesso. Sembra fantascienza, e invece è una disciplina nel pieno del suo fermento. Pedro Domingos è universalmente considerato uno degli scienziati di punta in questo settore. Sotto la sua guida scopriremo gli algoritmi che si nascondono dietro le nostre ricerche su Google, Amazon e Netflix. Con lui, scopriremo che esistono ben cinque scuole di pensiero differenti."" -
Relatività. Esposizione divulgativa. Ediz. del centenario
Nel 1905 Albert Einstein sottopose agli «Annalen der Physik» tre articoli. Il primo, che prendeva in esame l'effetto fotoelettrico servendosi della teoria dei quanti di Max Planck, chiarì la natura della luce e gli valse il premio Nobel, che gli venne però conferito nel 1921. Il secondo affrontava il comportamento di piccole particelle in sospensione e fornì la prova dell'esistenza degli atomi. Il terzo, Sull'elettrodinamica dei corpi in moto, in cui delineava la teoria della relatività ristretta, si rivelò essere uno dei più straordinari scritti scientifici mai apparsi. Molto semplicemente, cambiò il mondo. Albert Einstein era nato nel 1879 a Ulm, ma era cresciuto a Monaco di Baviera. Adolescente, si era trasferito con la famiglia a Milano, che aveva lasciato per proseguire gli studi in Svizzera, iscrivendosi nel 1896 all'Istituto politecnico di Zurigo, dove si laureò nel 1900. Aveva subito iniziato a collaborare agli «Annalen» scrivendo articoli di meccanica statistica, e nel 1902 aveva cominciato a lavorare presso l'Ufficio nazionale brevetti di Berna. Dopo aver risolto con la sua teoria della relatività ristretta alcuni tra i maggiori misteri dell'universo, nel novembre del 1915 Einstein presentò all'Accademia Prussiana delle Scienze la teoria della relatività generale, unanimemente giudicata la più alta realizzazione intellettuale di ogni tempo. Poco dopo aver terminato il suo lavoro sulla relatività generale – e dopo le spettacolari conferme astronomiche che avevano sancito la validità della sua teoria e che lo avevano fatto diventare un'icona universale della scienza –, Albert Einstein si pose il problema di “divulgare” i suoi risultati. La rottura che la visione relativistica rappresentava per la concezione stessa del mondo imponeva ai suoi occhi una spiegazione accurata, ma accessibile a un numero di persone maggiore di quella ristretta cerchia di professionisti della fisica che avevano potuto capire direttamente i suoi scritti tecnici. È così che, dalla mente di uno degli uomini più geniali che siano mai esistiti, nacque Relatività. Esposizione divulgativa, poi continuamente ritoccato in vita dal suo autore, e continuamente ripubblicato, tradotto e studiato in tutto il mondo. Nel 1960 Paolo Boringhieri lo pubblicò in Italia, esattamente nella veste grafica in cui la Bollati Boringhieri lo ripropone oggi, a 100 anni dalla stesura originale della teoria einsteiniana, come omaggio a Einstein, ai lettori e all'intelligenza umana. -
Le due relatività. Gli articoli originali del 1905 e 1916
Quando Einstein divenne universalmente famoso, quando cioè iniziò a delinearsi quell'icona della scienza e dell'intelligenza che noi oggi conosciamo, il ""New York Times"""" scrisse che i suoi lavori potevano essere capiti solo da una dozzina di uomini in tutto il mondo. Cent'anni dopo, le due teorie della relatività - la relatività ristretta del 1905 e la relatività generale del 1915, poi pubblicata nel 1916 - sono entrate a pieno diritto nel sapere comune e persino nella nostra vita quotidiana. Le idee proposte in quegli scritti originali, all'inizio del Novecento - orologi che rallentano il loro corso, spazi che si deformano, raggi luminosi che si piegano - non sono più appannaggio di pochi, sono a tutti gli effetti parte integrante della nostra vita. Pochissimi scienziati potrebbero vantare un primato simile. Che un lascito così imponente sia stato concepito in poche pagine, in due soli articoli scientifici, è poi doppiamente notevole, così come è quasi incredibile che ancora oggi - a distanza di un secolo! - nelle università di tutto il mondo si insegni la teoria einsteiniana sulla falsariga di quei due articoli originali, gli stessi che vengono proposti qui in traduzione italiana, assieme alla prefazione esplicativa di Vincenzo Barone."" -
Stai zitta e va' in cucina. Breve storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo
A casa sono le regine indiscusse, fuori le suddite sottomesse. Viste dalla politica, le donne italiane devono essere così. ""La moglie fa la moglie e basta"""", deve essere """"remissiva"""", ha molti doveri, pochi diritti e """"specifiche attitudini"""". Se la donna è emancipata diventa subito di """"facili costumi"""", se è bella """"è per questo che fa carriera"""", se è brillante non può che essere """"abilmente manovrata"""". """"Stai zitta e va' in cucina"""" è la storia degli insulti, delle discriminazioni e dei pregiudizi politici nei confronti delle donne. Ed è una storia a cui prendono parte quasi tutti: i padri costituenti e Beppe Grillo, il Pci e Silvio Berlusconi, la Dc e i partiti laici, i piccoli movimenti e le grandi coalizioni. Da questo punto di vista, la politica italiana si mostra singolarmente unanime. Nell'Italia repubblicana la crociata sessista arruola tutti: premier, segretari di partito, ministri, capi di Stato, giù giù fino all'ultimo portaborse sconosciuto. Dopo il suffragio universale, """"concesso"""" nel '45, il maschilismo italico si fa sentire già con la stesura della Costituzione, per proseguire fino ai giorni nostri, tra appelli, citazioni sofisticate e insulti da bettola. Dalla battaglia sul divorzio alle norme contro la violenza sessuale, dall'accesso alla magistratura al dibattito sulle quote rosa, questo libro è un succinto racconto storico - incredibilmente attuale -, per capire come si è diffusa e perpetrata la misoginia politica in uno dei Paesi più maschilisti d'Europa."" -
Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita
"La vita genera la vita, senza fine"""": recita così l'antichissima massima cinese che François Cheng ha calligrafato sulla copertina del libro. In quei caratteri che """"tuonano come colpi di cembalo"""" una sapienza plurimillenaria ci trasmette intatto il senso del nostro essere qui e ora. Noi viventi ci aggiriamo nell'indissolubile reame di vita e morte, ma l'unico modo per dire pienamente sì alla vita è lasciare che la morte si riveli come la nostra dimensione più segreta e personale, il nostro bene più prezioso. Con un rovesciamento prospettico che toglie ogni cupezza e temibilità al mistero dei misteri, Cheng fa traboccare di vita le grandi questioni religiose, metafisiche e morali, dal creato alla bellezza alla presenza del male. Gli basta sfiorare le tradizioni di Oriente e Occidente, cedendo spesso la parola ai poeti e in ultimo, quasi un canto mormorato, a se stesso, al proprio pensiero poetante. Nessuna magniloquenza viene a turbare questa maniera affabile di intrattenere degli amici. Nel tono di Cheng, lontano migrante cinese diventato accademico di Francia, riconosciamo l'universale vitalità dell'appello francescano a """"nostra sorella morte""""." -
Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre. Nuova ediz.
Dimissionario, inerte, omissivo e socialmente fuori corso. Così appare oggi il padre. Impossibile attribuirgli una connotazione che non sia privativa. Nella sua versione più recente affianca ormai la madre nell'accudire i figli piccoli, ma il cosiddetto ""mammo"""" non riscatta un ordine paterno caduto nel vuoto per storici abusi di potere. La semplificazione attuale è l'ultimo atto di una vicenda millenaria di """"ingombrante complessità"""", che Luigi Zoja per primo ha ripercorso in questo saggio, divenuto testo internazionale di riferimento sulla paternità e disponibile ormai in una dozzina di lingue. La nuova edizione, aggiornata alle ultime statistiche globali, approfondisce gli esiti del """"genocidio simbolico dei padri"""". Dai miti classici di Ettore, Ulisse ed Enea, il patriarcato aveva accompagnato l'Europa nella sua invasione del mondo. La sua ritirata ha anticipato il """"tramonto dell'Occidente"""". Spesso il disarmo paterno non fa posto a valori più femminili, ma al loro contrario: riarmando l'orda dei fratelli, spinge l'identità maschile a regredire verso una mascolinità selvaggia e sempre più competitiva, a sua volta favorita dall'aggressività della nuova economia. Con la scomparsa del gesto dell'Ettore omerico, che alza il figlioletto al cielo e in quell'elevazione dà una identità sia al figlio sia a sé stesso, un'intera civiltà stenta a ritrovare i propri passi attraverso un paesaggio cosparso di assenze.""