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Modi di vedere
Questa raccolta di testi e immagini in parte inediti ricompone per la prima volta i molti aspetti di un'opera che ha la caratteristica più unica che rara di presentarsi come dispersa nella sua molteplicità. Di volta in volta narratore, sceneggiatore cinematografico, autore teatrale, giornalista, critico letterario. Critico d'arte, sempre impegnato nelle grandi cause dell'umanità, dal destino dei lavoratori migranti in Europa alle recenti testimonianze sulla realtà palestinese, John Berger ha scelto la non specializzazione e la non professionalizzazione come stile di vita. E come il solo modo possibile per restare partecipe di una realtà fatta di rapporti personali, contatti fisici, scambi emotivi che escludono qualsiasi forma di astrazione ideologica, garantendo l'aderenza a una realtà colta sempre in modo diretto e personale. Tra i testi scelti e curati da Maria Nadotti, la testimonianza su Ramallah, l'intervista sulla collaborazione con il regista Alain Tanner o le pagine su Tiziano e Caravaggio danno un'idea della ricchezza e dell'altezza di ispirazione di uno dei più grandi autori contemporanei. -
Contro il mercato della salute
"Le persone sane sono persone malate che semplicemente non sanno di esserlo"""". La battuta di una vecchia commedia è uscita dai teatri per inverarsi negli attuali sistemi sanitari. Quel paradosso va sotto il nome, in apparenza confortante, di medicina preventiva: screening di massa attuati con sofisticate apparecchiature di misurazione biometrica rilevano minime anormalità spesso indolenti e non progressive, su cui agisce poi un trattamento farmacologico di correzione della """"devianza"""". Sollecitudine per la salute pubblica o affare colossale per il complesso medico-industriale? Iona Heath non ha esitazioni. Assimila le politiche neoliberiste in materia di rischio epidemiologico a una """"licenza a stampare denaro"""". Ma nella sua accorata accusa contro la """"combinazione tossica di interesse personale e buone intenzioni"""" la dottoressa Heath, tra i medici più esperti e stimati del Regno Unito, non è sola. Ricerche scientifiche pluridecennali hanno ormai dimostrato che l'illusione statistica dell'efficacia della prevenzione dipende soltanto dall'ampliamento della nozione di malattia e dall'abbassamento della soglia dei protocolli di intervento. Il risultato di questo regime di sovradiagnosi e sovratrattamento è una medicalizzazione della vita che ci fa sentire tutti un po' malati, mentre storna ingenti risorse dalla cura di chi ne ha davvero bisogno, ossia le fasce soccombenti della popolazione." -
Il gene della compatibilità. Come il nostro corpo combatte le malattie, attira gli altri e definisce se stesso
Tutti noi abbiamo nelle nostre cellule circa 25 000 geni, che in buona parte condividiamo con altri animali, e persino con piante e funghi. Ma c'è una manciata di questi geni che è del tutto particolare: sono i geni della compatibilità - tecnicamente MHC, o ""geni del complesso maggiore di istocompatibiltà"""" -, e variano fortemente da individuo a individuo, tanto che costituiscono di fatto la nostra firma molecolare, ossia ciò che rende unico ciascuno di noi. Questi pochi geni, insomma, ci distinguono l'uno dall'altro in termini biochimici. In questo libro Daniel Davis racconta la storia della loro scoperta, i decenni di pazienti e difficili ricerche da parte di scienziati eccezionali, costellate qua e là da improvvisi colpi di genio. Grazie a queste scoperte ora sappiamo come questi geni combattono le malattie, e sappiamo che lo fanno in maniera diversa da individuo a individuo (sono proprio loro ad attivare le risposte del nostro sistema immunitario). E sappiamo anche che la versione di questi particolari geni che abbiamo ereditato dai nostri genitori determina la nostra resistenza o la nostra predisposizione a molte patologie. Ma da poco abbiamo scoperto anche che gli stessi geni che influenzano la struttura stessa del nostro cervello predicono in maniera affidabile persino di chi ci innamoreremo e con chi avremo maggiore probabilità di avere figli."" -
Heidegger & sons. Eredità e futuro di un filosofo
Dopo la recente pubblicazione dei Quaderni neri di Martin Heidegger sono stati organizzati congressi internazionali, seminari e conferenze in tutto il mondo. Il dibattito ha varcato rapidamente i confini dell'Accademia e si è guadagnato le prime pagine dei quotidiani. Era molto tempo che il pensiero di un filosofo non sollevava un interesse simile, e per giunta in toni molto accesi. La questione dell'antisemitismo ha messo in dubbio, per alcuni, l'intero lascito del filosofo di Messkirch; altri, sul fronte opposto, hanno negato l'esistenza stessa di un problema, come se i Quaderni neri non fossero mai stati pubblicati. Donatella Di Cesare, protagonista di questo dibattito internazionale, si interroga in questo libro sul futuro del filosofo tedesco. Dobbiamo abbandonare Heidegger, dunque? O dobbiamo fare ritorno a Messkirch? Ripudiare il padre o difenderlo ciecamente? Tertium datur: occorrerà forse pensare con Heidegger contro Heidegger, percorrere un'impervia terza via, per giungere, traendo sostegno dalla forza del suo pensiero, a posizioni che, certo, non gli sarebbero piaciute. -
Io e Betty
È l'estate più calda da decenni, soprattutto nel Midwest, ma George decide comunque di tornare a Paris, Missouri, per festeggiare il novantunesimo compleanno della madre. Betty è malata, di un cancro che si fa strada molto lentamente, ma preferirebbe morire che chiedere aiuto o assistenza, soprattutto al figlio. È proprio per questo, verificato l'inesorabile declino della vecchia signora nonché delle piante in giardino, che l'autore cinquantenne editor di ""Vanity Fair"""" e newyorchese convinto - decide di restare e prendersi cura di lei. Impresa non facile. George ricorda una giovane donna bionda, bella, sempre al volante della sua Impala, grande giocatrice di bridge, pianista eccellente, e vede ora una vecchia signora in ovvia sofferenza, fragile, ma ben decisa a fare le cose a modo suo, dalle sedute dal parrucchiere alla cura dell'obsoleto arredamento di casa. La comunicazione tra i due, spesso spassosa, sempre originale, è però resa difficile da qualcosa che non è mai stato detto: il silenzio sull'omosessualità del figlio, imposto dal padre, e necessario nella piccola comunità dell'America rurale, non ha però intaccato la corrente emotiva che passa tra madre e figlio. Finalmente liberi di amarsi e scontrarsi, grazie anche alla mancanza di inibizione di Betty, dovuta forse all'età, forse a un inconscio processo di riflessione."" -
Addomesticati. L'insolita evoluzione degli animali che vivono accanto all'uomo
Molte specie antenate degli attuali animali domestici si sono estinte. Altre, come il lupo - progenitore riconosciuto di tutti i nostri cani - vivono ancora allo stato selvatico, ma non possono certo vantare la consistenza numerica e l'onnipresenza dei loro discendenti domestici. Dal punto di vista evoluzionistico, insomma, lasciarsi addomesticare dall'uomo conviene: è una sorta di assicurazione contro l'estinzione. La domesticazione è un fenomeno evoluzionistico vistosamente accelerato, nel quale la prossimità con l'uomo agisce come un potente fattore selettivo. Con l'incremento della docilità, però, compaiono numerose alterazioni anatomiche e comportamentali, che sono in qualche modo collegate tra loro e sono comuni a tutte le specie domestiche. Gli scienziati la chiamano «sindrome da domesticazione»: una specie di «pacchetto tutto compreso», da accettare in cambio di un pasto sicuro e un rifugio all'ombra degli umani, che non riguarda solo cani e gatti, ma anche maiali, pecore, capre, bovini, cavalli, cammelli, renne e perfino i procioni, sempre più comuni nei cortili delle case degli Stati Uniti. A fronte di una variabilità morfologica strabiliante (si pensi alle enormi differenze che ci sono tra un danese e un chihuahua), gli animali domestici mostrano però un'incredibile uniformità genetica, il che apre interessanti quesiti sui meccanismi evolutivi coinvolti, che sono magistralmente esposti dall'autore di questo libro. E c'è di più: sembrerebbe che anche noi umani ci siamo «auto-addomesticati», accelerando in questo modo la nostra evoluzione e la nostra adattabilità. In questo libro Richard Francis ci accompagna con enorme competenza in un viaggio alla scoperta del mondo della domesticazione, armato delle più recenti conoscenze scientifiche, ma anche di un'insaziabile voglia di raccontare storie. -
Storia del Talmud. Proibito, censurato e bruciato. Il libro che non è stato possibile cancellare
Tutti sanno chi era Paolo di Tarso, pochi invece conoscono il suo contemporaneo Yohanan ben Zakkai. Eppure entrambi, a modo loro, hanno dato l'avvio a una nuova religione, e entrambe queste religioni (cristianesimo e ebraismo moderno) sopravvivono ancora oggi. Nel I secolo d.C. Yohanan era nella Gerusalemme assediata dalle armate di Tito. Poco prima dell'attacco romano riuscì a scappare dalla città e a farsi ricevere dall'imperatore, al quale chiese il permesso di istituire una scuola nel ""vigneto di Yavneh"""". Tito glielo concesse, e fu così che iniziò a svilupparsi l'ebraismo dei rabbini, il quale, modificato nei secoli, è di fatto quello di oggi. Il nucleo di questa dottrina è una quasi infinita serie di discussioni tra saggi, durata cinque secoli, nella quale quasi sempre contano più le domande e le argomentazioni che le risposte. Quando questa immensa tradizione orale venne messa per iscritto, divenne il Talmud: 37 volumi di dispute serrate tra saggi rabbini praticamente su ogni cosa. Scritto in due lingue (ebraico e aramaico), con uno stile tutto meno che lineare, il Talmud (nelle sue due versioni, babilonese e palestinese) è oggi considerato una delle opere più complesse che esistano e il fondamento stesso dell'ebraismo. La sua storia è un tutt'uno con la storia degli ebrei."" -
I sogni. Viaggio nella nostra realtà interiore
L'interesse per i sogni ha una lunga storia. Dagli antichi oracoli fino a Sigmund Freud l'uomo ha tentato di rispondere a tre grandi domande: Perché sogno? Che cosa dicono di me i miei sogni? Come possono aiutarmi? Eppure, ancora oggi, sappiamo così poco di questa parte così profonda e nascosta di noi, nonostante la psicoanalisi abbia tentato a più riprese di scardinarne i significati, in modi anche arbitrari, e la scienza abbia messo a punto strumenti efficaci di studio solo in tempi relativamente recenti. È possibile, allora, leggere i sogni? Registrarne gli imprevedibili e talora vertiginosi sommovimenti? Esiste, infine, una relazione tra sogno e coscienza? Stefan Klein, tra i più importanti saggisti scientifici tedeschi e consumato divulgatore, ci descrive il mondo dei sogni sotto una prospettiva completamente nuova e trasferisce il fascino che hanno esercitato da sempre su di noi nella cornice della scienza moderna. Con scansioni cerebrali e gigantesche banche dati – ci spiega – le neuroscienze hanno elaborato strumenti e criteri completamente nuovi per esplorare e capire il nostro inconscio. Forse anche in futuro i sogni manterranno immutata la loro enigmaticità, ma grazie a questo libro avvincente scopriremo in modo intelligibile ciò che i sogni ci dicono veramente, in che modo ci aprono nuovi orizzonti e come noi possiamo usarli per addestrare la nostra mente. Dimentichiamo dunque tutto quello che pensavamo di sapere sui sogni e iniziamo un viaggio di scoperta unico verso le fonti della nostra realtà interiore. -
Le relazioni pericolose. Sensazioni e sentimenti del nostro tempo
Nell'attuale società del disagio si è ormai erosa la capacità di regolare le relazioni reciproche, presupposto stesso del processo di incivilimento. L'imponente contenitore sociale in cui si riversa l'esperienza individuale e collettiva registra dinamiche inedite, che una tesi oggi corrente imputa alla devastante infiltrazione psichica da parte dei meccanismi sovrani della finanza. Staremmo assistendo a un dramma della resa, a una interiorizzazione di dispositivi che ridisegnano la cartografia dei sentimenti umani. Arturo Mazzarella, invece, ritiene molto più illuminante rovesciare il rapporto di causa ed effetto: è la carica fantasmatica della potenza finanziaria a trarre forza dall'ordine pulsionale, là dove si generano gli epicentri emotivi destabilizzanti tipici del nostro tempo. Con un talento affinato nello snidare luoghi comuni che si alimentano di pigrizia intellettuale, coagulandosi poi in paradigmi interpretativi, Mazzarella percorre in senso opposto le ultime traiettorie del capostipite di ogni forma di relazione, l'indebitamento. Estinta la sua valenza simbolica e civilizzatrice, il debito si impone nell'economia libidica come modalità distruttiva di assoggettamento reciproco, che tramuta «creditore» e «debitore» in figure sempre reversibili e solidali nella coazione a ripetere del dominio. Comprovano l'invadenza di questa pulsione di morte larghe testimonianze analitiche, letterarie, artistiche e filmiche, dai grandi teorici della psiche a José Saramago, Philip Roth, Abraham Yehoshua e Don DeLillo, da Nan Goldin e Vanessa Beecroft a Lars von Trier. Se gli spasmi del godimento inappagato, che tutti costoro raffigurano sapientemente, sfibrano l'intima condivisione e la pongono al di là del principio di piacere, l'alternativa alle «relazioni pericolose» sembra consegnata a una nuova strategia della distanza, in grado di preservare la singolarità di ciascuno. Un «vuoto» non nichilistico, che ci rende prossimi e che «costituisce un immenso contenitore di potenziali legami» proprio perché si sottrae all'unico vincolo davvero temibile, quello del potere. -
Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione
Vincitore Premio Sila '49 2018, sezione Economia e Società.Finalista al Premio Napoli 2018, sezione Saggistica.rnNel paesaggio politico contemporaneo, in cui domina ancora lo Stato-nazione, il migrante è il malvenuto, accusato di essere fuori luogo, di occupare il posto altrui. Eppure non esiste alcun diritto sul territorio che possa giustificare la politica sovranista del respingimento. In un'etica che guarda alla giustizia globale, Donatella Di Cesare con limpidezza concettuale e un passo a tratti narrativo riflette sul significato ultimo del migrare, dando prova anche qui di saper andare subito al cuore della questione. Abitare e migrare non si contrappongono, come vorrebbe il senso comune, ancora preda dei vecchi fantasmi dello jus sanguinis e dello jus soli. In ogni migrante si deve invece riconoscere la figura dello «straniero residente», il vero protagonista del libro. Atene, Roma, Gerusalemme sono i modelli di città esaminati, in un affresco superbo, per interrogarsi sul tema decisivo e attuale della cittadinanza. Nella nuova età dei muri, in un mondo costellato da campi di internamento per stranieri, che l'Europa pretende di tenere alle sue porte, Di Cesare sostiene una politica dell'ospitalità, fondata sulla separazione dal luogo in cui si risiede, e propone un nuovo senso del coabitare. -
Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri»
Perché Martin Heidegger ascrive agli ebrei l'oblio dell'Essere? Qual è allora il rapporto tra l'Essere e l'Ebreo? In che senso viene imputata agli ebrei la colpa più grave, da cui dipende il destino dell'Occidente? E perché questa accusa viene mossa negli anni trenta, dopo le leggi di Norimberga (1935), mentre inizia la guerra planetaria che dovrebbe condurre la Germania nazionalsocialista al dominio del mondo? ""I Quaderni neri"""" di Heidegger oltre a dischiudere un'inedita prospettiva sul pensiero del filosofo, hanno suscitato un nuovo, intenso dibattito. L'antisemitismo metafisico solleva inquietanti interrogativi e rinvia alla responsabilità della filosofia nello sterminio. A un anno dalla prima edizione di questo libro, già più volte ristampato, Donatella Di Cesare prende in considerazione gli ultimi """"Quaderni neri"""", che giungono fino al 1948, interpretando i passi e gli aforismi sulla Shoah e sull'immediato dopoguerra."" -
Il gene del diavolo. Le malattie genetiche, le loro metafore, il sogno e la paura di eliminarle
È bastata una generazione di medici per mutare radicalmente la prospettiva sulle malattie genetiche. Un tempo erano accettate come una fatalità; oggi, in molti casi, possono essere governate, tanto che alcune di loro sono quasi sparite, come la talassemia, scomparsa da Cipro grazie a una decisione politica, o la malattia di Tay-Sachs, non più diffusa come un tempo tra gli ebrei ashkenaziti. Anche la fibrosi cistica si è ridimensionata in alcune parti del mondo e dell'Italia. La malattia genetica è come una ""maledizione familiare"""", serpeggia tra le generazioni, scompare e ricompare. È cosa ben diversa da un'epidemia infettiva: mentre virus e batteri sono nemici esterni, visibili, identificabili, contro i quali è lecito, persino doveroso combattere, i geni non lo sono: la malattia genetica la porti dentro, è parte di te, è il diavolo in corpo. L'intervento sanitario contro le malattie ereditarie ha una valenza sociale. È una questione antropologica prima ancora che medica, dal momento che non mira a guarire i malati, bensì a diminuire l'incidenza del male nelle generazioni future. Sono stati diversi i modelli di intervento per il controllo delle malattie genetiche: si trovano in contesti culturali differenti e hanno esiti e motivazioni diverse, ben descritte in questo libro. Oggi si torna a parlare di programmi """"neo-eugenetici"""", ma ancora pesano le metafore che il """"gene del diavolo"""" porta con sé, le stigmatizzazioni sociali e persino, in certi casi, l'identità etnica di intere popolazioni."" -
L' universo a portata di mano. In viaggio attraverso la fisica dello spazio e del tempo
Immaginate di essere fatti di pura coscienza, senza corpo, e di essere in grado di spostarvi a velocità vertiginose nello spazio immenso e profondo, capaci di miniaturizzarvi per immergervi dentro al mondo brulicante di un nucleo atomico, o di diventare enormi per tuffarvi a capofitto proprio dentro a un buco nero. Immaginate di essere proprio lì, a toccare fisicamente tutte quelle cose così affascinanti che nei libri di fisica vengono spesso descritte in termini un po' asettici e talvolta decisamente difficili. Ma questa volta capite tutto, perché non vi stanno solo descrivendo l'universo: lo state proprio toccando con mano. Christophe Galfard vi farà volare direttamente sulla superficie del Sole, nei meandri di una galassia, alle origini del Big Bang e dentro un buco nero, dove tempo, spazio, materia e energia - e ogni altra abituale categoria della fisica, di cui Galfard è uno degli interpreti più brillanti - si confondono. Questo libro ci fa comprendere le più strane e sconcertanti verità della scienza, senza disdegnare di soffermarsi lungo il cammino sulle questioni che queste scoperte hanno rimesso in discussione, dall'esistenza di Dio, all'origine del tempo, al futuro stesso dell'umanità. -
Storia del folklore in Europa
"Tra le popolazioni barbare e le civili non ci sono abissi ma trapassi: in questi trapassi è l'essenza del folklore, che diventa scienza quando si integra con l'etnologia"""". Prima che uno statuto disciplinare riuscisse a catturare l'""""indole"""" del folklore, ed etnologi e folkloristi insigni come Giuseppe Cocchiara perimetrassero l'oggetto dei loro studi, dirimendone le combattute relazioni con mitologia, storia delle religioni, letteratura e filologia, dovettero trascorrere secoli di travaglio di pensiero e ricerche. Irriducibile all'esotico o al pittoresco di maniera, il grande alveo delle tradizioni popolari - fiabe, leggende, proverbi, canti, ma anche costumi, usi, credenze - cominciò a svelare il segreto del suo """"continuo morire per un eterno rivivere"""", ossia della sua perenne rielaborazione, quando l'Europa acquisì consapevolezza storico-critica di se stessa nel confronto sconvolgente con il Nuovo Mondo appena scoperto. Da allora, l'identità culturale europea si cimentò con quanto """"di più intimo"""" potesse racchiudere, ossia il """"primitivo a casa propria"""". Cocchiara risale instancabilmente lungo le infinite diramazioni che da Montaigne arrivano a Tylor, da Vico a Frazer, dai romantici a Pitrè. Accorpa, distingue, illumina genealogie, e soprattutto mette in rapporto la riflessione sul folklore con le correnti filosofiche, scientifiche e letterarie che si sono susseguite." -
L'uomo è ciò che mangia
«il cibo è l'inizio del sapere»rnrnUna formula destinata a immensa fortuna e un filosofo che, quando così intitolò la sua operetta (1862) riutilizzando l'espressione che eveva collocato anni prima in chiusura di una recensione, era quasi dimenticato dai contemporanei. In ""L'uomo è ciò che mangia"""" Ludwig Feuerbach dà piena espressione al suo materialismo corporale, vitalistico, inteso a emancipare il pensiero dal """"regno delle anime morte""""."" -
La scienza dell'uomo. Biologia, evoluzione e cultura
È possibile studiare l'uomo nella sua interezza e in maniera scientifica? Da questa domanda fondamentale prende avvio l'opera monumentale di John Z. Young. Inizia così una esplorazione che attraverso gli elementi base della vita, idrogeno, ossigeno e acqua, giunge fino ai sistemi più complessi che regolano la coscienza umana. Come si organizza la vita nella sua singolarità (nella cellula, per esempio), e nei suoi conglomerati? Come si è evoluta e adattata la vita umana sulla Terra e quali sono i meccanismi che ne presiedono la nascita, lo sviluppo e l'invecchiamento? A ognuna di queste domande, e a molte altre, ""La scienza dell'uomo"""" risponde con chiarezza, nella consapevolezza che ogni sapere è comunque provvisorio e che il cammino verso la conoscenza dell'uomo è, fortunatamente, ancora molto lungo."" -
I principi fisici della teoria dei quanti
"Vi è in molti fisici una specie di fede nell'esattezza dei nuovi principi, piuttosto che un chiaro intendimento di essi"""". Invece un """"chiaro intendimento"""" si prefigge innanzi tutto questo libro di uno scienziato non ancora trentenne, che aveva già contribuito a rivoluzionare la fisica del Novecento. Pubblicati nel 1930, """"I principi fisici della teoria dei quanti"""" rielaborano le lezioni tenute da Werner Heisenberg all'Università di Chicago nella primavera dell'anno precedente. Di quell'esposizione didattica conservano la perfetta chiarezza nel divulgare i fondamenti della meccanica quantistica, ma si segnalano anche per la classicità di uno stile concettuale e morale che la prorompenza autoaffermativa di molti uomini di scienza ha in seguito obliterato: pur mettendo all'opera tutta la forza conoscitiva dell'importantissimo principio di indeterminazione (1927) a cui Heisenberg ha legato il suo nome - principio secondo il quale è impossibile determinare simultaneamente con precisione assoluta i valori di due grandezze fisiche coniugate, come posizione e velocità di una particella -, egli qui fa spazio, e rende merito, al suo maestro danese Niels Bohr. Ed è infatti un po' dello """"spirito di Copenhagen"""" che si continua a respirare in questo capolavoro della saggistica scientifica. Lo spirito ineguagliabile che negli anni venti del Novecento, affinando il formalismo matematico della teoria quantistica, """"ha indirizzato l'intero sviluppo della nuova fisica atomica""""." -
Geometria intuitiva
Il cuore pulsante di questo libro è costituito da un corso di lezioni tenute nel 1920-21 a Göttingen, redatte con modifiche e aggiunte da Stefan Cohn-Vossen. Hilbert espone gli argomenti della geometria per mezzo di concetti intuitivi e della diretta esperienza spaziale delle forme, senza servirsi dell'analisi matematica neppure per quelle parti della geometria per cui si usa ricorrere esclusivamente al calcolo. Completa il volume il contributo di Pavel S. Aleksandrov su ""I primi fondamenti della topologia"""", appositamente scritto nel 1932."" -
La donna del piano di sopra
2004, Cambridge, Massachusetts. Nora Eldridge, insegnante elementare sulla quarantina, è da tempo scesa a compromessi con il sogno di essere un'artista di successo, una madre e una donna amata. È piuttosto diventata la ""donna del piano di sopra"""", una persona gentile ma insignificante, un'amica affidabile ma sempre spettatrice dei successi altrui. Finché nella sua vita arrivano i cosmopoliti Shahid: Reza, un nuovo alunno, un bambino di otto anni che sembra uscito da una fiaba, e i suoi genitori, Selene, artista italiana di grande fascino, e Skandar, professore libanese a Harvard per un anno di insegnamento. Quando Reza è vittima di un episodio di bullismo, Nora viene coinvolta sempre più intensamente nella vita degli Shahid, fino a ritrovarsi innamorata di ciascuno di loro. Sarà la loro intelligenza, il loro talento, il loro successo, o la loro sessualità aperta ad affascinare Nora? Oppure la diversità """"europea"""" che emana dalla loro vita libera, dalla loro casa elegante, dalla loro tavola esotica? I rapporti con i membri della famiglia diventano via via più intimi, personali, e la suspense aumenta man mano che i sentimenti si fanno più ambigui. Quando Selene e Skandar torneranno definitivamente in Europa senza più contattare la loro amica americana, Nora cercherà di capire le ragioni del loro allontanamento. Ma soltanto, anni dopo, durante un viaggio a Parigi, saprà cos'è veramente successo, che cosa si sia immaginata e chi fossero in realtà i due esotici europei."" -
Fino in fondo
Quando, in un corridoio di Westminster, Yvonne Carmichael incontra lo sguardo ipnotico di un uomo elegante, sicuro di sé, non sospetta che la sua vita stia per cambiare in modo radicale. A 52 anni, Yvonne è una donna attraente, una scienziata brillante nel campo della genetica, ha una bella casa, un buon marito, due figli adulti e una cerchia di amici fedeli. Ma in un istante decide di seguire lo sconosciuto nella cappella della cripta del Parlamento... Nelle intense pagine all'inizio del romanzo troviamo i due innamorati in un'aula dell'Old Bailey, imputati di omicidio volontario, e il romanzo continua come un vero legal thriller che tiene il lettore con il fiato sospeso. Senza facili sentimentalismi, con una scrittura appassionata, Doughty riesce nella difficile impresa di coniugare una storia di sesso e amore con quella di un processo dagli esiti imprevedibili.