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I libri buddisti della sapienza. Sutra del cuore. Sutra del diamante
Duemila anni fa sia il Mediterraneo che l’India attraversarono un periodo particolarmente creativo, che vide gli scritti degli ebrei sulla Chochma, degli gnostici sulla Sophia e dei buddhisti sulla Prajñaparamita, o ‘perfezione di sapienza’. La letteratura sulla Prajñaparamita è composta da trentotto libri differenti, elaborati in India tra il 100 a. C. e il 600 d. C. Trenta generazioni di buddhisti in Cina, Giappone, Tibet e Mongolia hanno isolato due libri come i più santi dei santi: il Sutra del diamante, o, più propriamente, la “Perfezione di sapienza che taglia come un diamante”, e il Sutra del cuore, ovvero il Sutra che contiene il vero ‘cuore’, ‘fondamento’ o ‘essenza’ della sapienza, ambedue composti nel IV secolo d. C. Gli autori di queste opere erano certamente ben consapevoli che il linguaggio è inadatto a esprimere la profondità di una sapienza il cui fine è arrivare alla totale estinzione dell’io. Ciò nondimeno, i saggi dell’antichità hanno pensato che valesse la pena tentare persino l’impossibile, e forse un qualche beneficio ne verrà nel mettere a disposizione del distratto mondo di oggi la loro opera. -
Yoga, metodo di reintegrazione
La caratteristica essenziale della filosofia yoga è il disprezzo dell'intelletto. La concezione dualista cristiana dell'essere umano diviso in corpo e anima tende a lasciare l'uomo in balia della schiavitù della mente, di assurde speculazioni teologiche e di discipline morali arbitrarie, che sono i mezzi più efficaci per mantenerlo schiavo e impedirgli di avvicinarsi alla realtà trascendente. Per comprendere lo yoga e le sue tecniche, è essenziale ricordarsi che l'incessante movimento del pensiero cerebrale costituisce la cortina di nebbia che ci nasconde il divino. I piaceri del gusto, dell'olfatto, del tatto, della vista, dell'udito, del sesso, possono invece portare a una percezione dell'armonia divina tramite gli esseri e le cose. Ed è in questo nostro corpo, alle radici stesse del godimento e non del pensiero, che possiamo raggiungere il principio creatore del mondo. Sono tecniche corporali che ci permettono di esplorare nel più profondo di noi stessi quell'assoluto di cui noi non siamo che manifestazioni frammentarie. I metodi dello yoga possono sembrare sorprendenti e perfino urtanti all'occidentale, prigioniero della sua concezione della superiorità dell'intelletto, e che ha difficoltà a comprendere che il godimento se non è proprio la realizzazione del divino ne è una prima immagine, e che basta andare al di là del piacere per trovare la beatitudine. -
Lo yoga tibetano e le dottrine segrete. I sette libri di saggezza del grande sentiero
Il presente volume contiene l'unica edizione in lingua occidentale di sette trattati, tradotti dal tibetano, quattro in manoscritto e tre in tavole xilografiche, appartenenti alla tradizione esoterica del Mahayana. I primi quattro offrono una fedele descrizione delle pratiche yogiche che Milarepa mise in pratica con successo quando si ritirò in eremitaggio sulle impervie solitudini nevose degli altipiani himalayani. Per i seguaci odierni di Milarepa esse costituiscono ancora la Luce che illumina il Sentiero che conduce alla Liberazione. Nel quinto trattato si trovano elementi la cui origine va riportata con ogni probabilità all'antica fede Bön molto tempo prima della nascita del Buddhismo tibetano. Il sesto trattato illustra le caratteristiche del Mantra Yoga e dello Yantra Yoga. Il settimo è un'epitome delle dottrine della ""Saggezza Trascendente"""", nota in tibetano come S'erp'yin e in sanscrito come Prajñaparamita, e costituisce un esempio tipico della metafisica ortodossa che sta alla base dell'intero Lamaismo. La maggior parte dei libri sulle religioni tibetane non sono altro che diari di viaggiatori, mentre uno studio metodologicamente fondato si deve basare su documenti originali. Di qui la necessità di una traduzione accuratamente critica, minuziosamente annotata, di alcuni tra i più affascinanti e più importanti insegnamenti religiosi tramandati per iscritto dal Tibet."" -
Meditazione trascendentale. Maharishi Mahesh Yogi e la scienza dell'intelligenza creativa
La Scienza dell'Intelligenza Creativa, dice Maharishi Mahesh Yogi, offre a tutti ""salute fisica e mentale, maggior capacità di azione, maggior chiarezza di pensiero, accresciuta efficienza nel lavoro e rapporti con il prossimo più amorevoli e soddisfacenti"""". Attraverso la tecnica pratica della Meditazione Trascendentale (MT) chiunque può acquisire """"sufficiente intelligenza e vitalità per soddisfare i desideri della propria mente e dare felicità alla propria vita"""". Nella sua esauriente introduzione alla MT e alla Scienza dell'Intelligenza Creativa (SCI), seguendo lo sviluppo del movimento mondiale di Maharishi nell'ultimo decennio, spiegando i principi della SCI e passando in rassegna la ricerca scientifica sulla MT, l'autore mette in risalto l'applicazione pratica della MT a un'ampia gamma di problemi odierni sia individuali che sociali. In tutto il suo libro, Forem confronta gli insegnamenti di Maharishi con le intuizioni contemporanee della fisica, della pedagogia, della psicologia e di altre scienze. Le interviste con persone di ogni età e professione offrono una viva testimonianza dell'efficacia con cui la MT rende più felice e creativa la vita di chiunque."" -
Kundalini. L'energia evolutiva dell'uomo
La teoria indiana della Kundalini, svolta in maniera particolare nei testi tantrici induisti e buddhisti ma presente in tutto il Vedanta, è la seguente. L'energia sessuale non è che energia vitale che sta avvoltolata e dorme, come un serpente (Kundalini), alla base della colonna vertebrale, cioè intorno alla zona del sesso. Svegliarla per emettere il seme significa impiegarla a fini prevalentemente genetici, e questo è un legittimo impiego; svegliarla però senza emettere il seme significa produrre una trasformazione di energia, qualora l'energia, salendo per il simbolico doppio canale del sushumna, si diffonda a poco a poco per tutto il corpo attraverso i centri (chakra) o plessi, ne apra i petali, e salendo fino al loto dei mille petali, situato alla sommità della testa, determini un'amplificazione di tutto l'essere che infine, liberandosi di ogni limitazione in un'apertura illimitata, può giungere al samadhi. Questo libro è un resoconto autobiografico originale di ciò che accade alla mente e al corpo quando Kundalini si desta spontaneamente, dopo anni di disciplina yoga. Il commentario di James Hillman è una riflessione dal punto di vista della psicologia analitica, in cui l'autore individua un parallelismo fra le esperienze di Gopi Krishna e i processi di trasformazione nell'uomo occidentale come emergono nella pratica analitica. -
Lo zen
Questo libro è una introduzione indispensabile al Buddhismo in generale e, particolarmente, alla forma assunta in Cina e in Giappone, nota come Zen. Con linguaggio semplice e accessibile, il noto studioso approfondisce il Buddhismo Zen dalla sua nascita ai suoi effetti, dalla sua natura ai suoi frutti, soffermandosi sulla tecnica, sulla pratica e sulla ricerca, senza tralasciare una riflessione dei rapporti tra lo Zen e l'occidente. -
Il buddhismo
La storia, lo sviluppo e la dottrina delle varie scuole del Buddhismo, la religione-filosofia che ha modellato la vita di gran parte del mondo orientale, attraverso l'analisi di uno fra i più autorevoli studiosi di Buddhismo. -
Una via occidentale allo zen
In questo libro, compilato per la maggior parte in base agli appunti di un corso sullo zen svolto presso la Buddhist Society, Humphreys esamina il futuro dello zen in Occidente e spiega come i sempre più numerosi studiosi seri, impossibilitati a trascorrere lunghi anni nei monasteri zen o studiare sotto la guida di maestri giapponesi, possano ciò nonostante apprendere la saggezza dello zen. -
I segreti della meditazione cinese
Charles Luk, uno dei massimi esperti delle pratiche meditative cinesi, presenta in questo libro una serie di tecniche mentali e fisiche per il controllo della mente, tratte dalle grandi scuole spirituali che si sono sviluppate nella Terra di Mezzo: la tradizione buddhista mahayana, il Ch'an (zen), la scuola della Pura Terra, il T'ien T'ai, le scuole taoiste e infine lo yoga cinese. Il primo capitolo, dedicato alle scuole mahayana, riporta un lungo estratto dal Surangama Sutra, in cui vengono elencati venticinque metodi per controllare la mente. Seguono le istruzioni di vari maestri antichi e moderni appartenenti alle varie scuole ch'an cinesi, che illustrano tra l'altro la tecnica Hua Tou e quella del kung an. Il terzo capitolo, dedicato agli insegnamenti della Pura Terra, contiene Il sutra della contemplazione di Amitayus per la rinascita nel Paradiso Occidentale. La pratica del T'ien T'ai è invece esemplificata dalla traduzione di due trattati del quarto patriarca Chih I, incentrati sui metodi del chih e del kuan (samatha e vipassana) per la liberazione della mente. Due capitoli sono dedicati ai metodi di autosviluppo messi a punto dai taoisti, basati sul controllo del respiro e sulla circolazione del principio vitale. Infine l'ultimo capitolo, dedicato allo yoga cinese, fornisce al lettore le conoscenze essenziali per armonizzare corpo e mente. -
La scienza dell'essere e l'arte di vivere
La scienza dell'essere è una profonda e pratica filosofia di vita, è una sistematica investigazione della vera natura della realtà ultima. Sebbene, come ogni altra scienza, sia teorica nella sua natura, nondimeno il suo aspetto applicato raggiunge gli orizzonti più lontani della suprema realtà della vita, a differenza di quanto accade nelle astratte speculazioni metafisiche. Questo libro è diviso in quattro parti: ""La scienza dell'essere"""", """"La vita"""", """"L'arte di vivere"""", """"Il compimento"""". Le ultime tre parti presentano una pratica saggezza di vita giornaliera, basata sul profondo significato filosofico contenuto nella prima sezione. La scienza dell'essere significa conoscenza sistematica dell'Essere. Il campo dell'Essere è stato per molti secoli considerato in termini di misticismo, ma la crescita del pensare scientifico ha oggi portato l'Essere a livello dello studio e dell'investigazione scientifica. È stato elaborato un metodo scientifico che mette l'individuo in condizione di sperimentare direttamente il puro stato dell'Essere. Ciò accade venendo a contatto coscientemente con gli strati sottili del pensiero, arrivando alla diretta esperienza dello stato più sottile e quindi alla sorgente del pensiero stesso. La scienza dell'essere incorpora il principio della meditazione trascendentale per allargare fino al suo estremo la capacità della mente conscia."" -
I veda. Armonia, meditazione e realizzazione
La meditazione suscita sempre più interesse, non solo come antidoto a una vita febbrile ma anche come chiave di una migliore comprensione della mente umana. La vera meditazione infatti permette all'essere umano di penetrare nei recessi più profondi della propria coscienza pervenendo al rinnovamento di sé. Molto è stato scritto sui sistemi di meditazione derivati da filosofie relativamente recenti come induismo e buddhismo. Jeanine Miller ha rivolto invece la sua attenzione alle scritture originali dell'antica India, i Veda, dai quali discendono tutte le filosofie successive. La sua ricerca mostra oltre ogni dubbio che gli antichi rishi vedici (capi spirituali, profeti, sapienti) erano maestri di meditazione. Usavano le tecniche della visualizzazione e del canto come ausili preliminari a una meditazione capace di sprofondare l'uomo in un campo dell'essere al di fuori dell'esperienza ordinaria, addirittura al di là della mente, in uno stato di coscienza pura. Ogni pensiero e ogni storia, ogni mito e ogni simbolo dei Veda fu concepito ed espresso come risultato dell'assorbimento meditativo. I rishi vedici furono pionieri del loro tempo, più di 3.500 anni fa. Hanno lasciato in eredità all'Asia intera, e ora anche all'Occidente, una profonda capacità di entrare nella mente umana e una concezione della psicologia di cui la meditazione non è che un aspetto. Prefazione di Jan Gonda. -
Le upanishad, la Gita e la Bibbia
La Semitica e l'Indiana costituiscono le due maggiori correnti del pensiero religioso. Esse differiscono profondamente l'una dall'altra, poiché sono sorte in ambienti diversi e hanno seguito direzioni diverse; tuttavia, nonostante la loro dissimiglianza, sono ora in contatto tra loro, e hanno bisogno di una reciproca interpretazione. Che siano compatibili o meno, e le opinioni su questo argomento divergeranno sempre, l'incontro tra religioni sta assumendo un'importanza sempre maggiore e costituisce uno degli eventi più sorprendenti e significativi del nostro tempo. Nel moderno tumulto delle idee religiose, questo libro cerca di rischiarare il cammino. Esso sceglie gli aspetti più rappresentativi delle due grandi tradizioni religiose del mondo, negli insegnamenti del cristianesimo e dell'induismo. Le scritture classiche delle due religioni sono poste a fianco a fianco, dal più antico Vedanta, alla Gita, alla Bibbia. I libri sacri sono interpretati con acutezza, ma con pari chiarezza per tutti coloro che hanno anche una modesta conoscenza dell'argomento. Lo scopo di Parrinder è di fornire una guida al pensiero indiano comparandolo con gli insegnamenti cristiani e mostrando quando le due dottrine coincidono e quando differiscono, e rivelando sotto la differenza quella fondamentale unità di idee per quanto concerne l'essere umano, l'eternità e Dio. -
La pratica dello zen. Metodi e filosofia
Un manuale per imparare da soli lo zen? Sembra un'assurdità! Eppure questo libro riesce perfettamente nell'intento, ridimensionando l'aspetto religioso senza sminuirlo, spiegando pratiche finora ritenute esoteriche in termini limpidi e semplici e offrendo una guida concreta per lo zazen, la meditazione da seduti. Le spiegazioni chiare e scientifiche su postura, respirazione, funzione dei muscoli addominali, tono muscolare e meccanismi di veglia e attenzione fanno ben capire cosa avviene realmente quando si fa zazen. Un capitolo sui koan chiarisce quello che per molti è uno degli aspetti più frustranti dello zen, insegnando inoltre quale sia il vero modo di intenderli e come fungano da catalizzatori dell'illuminazione. La pratica dello zen si distacca dalla massa della letteratura occidentale sullo zen per il suo riesame critico dell'esperienza di illuminazione, detta kensho, che secondo l'autore è stata spesso accentuata a spese di altri importanti aspetti dell'addestramento zen. Lo scopo dello zazen non è il raggiungimento di esperienze come il satori o il kensho, ma il conseguimento del samadhi assoluto, quella condizione di totale immobilità in cui il pensiero è tagliato fuori, la mente è vuota, eppure si è in uno stato di estrema veglia e consapevolezza. -
La strada del sufi
Il sufismo ha un largo seguito in Occidente, non solo come materia di studio per gli orientalisti, ma come pratico cammino di sviluppo spirituale. È anche la sorgente di ispirazione di alcune notevoli opere letterarie. Nella Strada del Sufi, Idries Shah presenta un'incomparabile raccolta di materiale tratto dagli insegnamenti e dagli scritti classici delle scuole sufi. L'autore comincia dagli aspetti esteriori dell'insegnamento che più possono imbarazzare lo studioso che affronta per la prima volta l'argomento. Espone i vari atteggiamenti verso le idee sufi, sottolineando le loro assunzioni nel cristianesimo medioevale, nell'induismo e nel misticismo ebraico. Procede poi esaminando più da vicino alcune sorprendenti affermazioni sufi, come precognizioni per percezione diretta e anticipazioni di conclusioni scientifiche e terapeutiche che sarebbero poi state accettate generalmente. I laboriosi metodi clinici e sperimentali che caratterizzano l'approccio conoscitivo nel mondo di oggi hanno poca parte nel modo sufi di conoscere, come qui è chiaramente dimostrato. La maggior parte del testo illumina gli aspetti segreti dell'azione e dello spirito dei Sufi, e molto di questo materiale non è accessibile in altro modo. Un'introduzione critica, preziose note sulle fonti, e una estesa bibliografia completano il libro. -
La dottrina zen del vuoto mentale
"Un viaggiatore incontrò una tigre e fuggì con la tigre alle calcagna. Arrivato sull'orlo di un precipizio l'uomo vi saltò, afferrandosi a una liana e rimanendo sospeso nel vuoto, mentre la tigre annusava l'aria sopra di lui. Tutto tremante l'uomo guardò in giù e vide un'altra tigre che lo guardava. Due sorci, uno bianco e uno nero, si misero a rodere la liana alla quale era sospeso. L'uomo vide allora vicino alla sua testa una appetitosa fragola selvatica. Tenendo la liana con una mano, colse con l'altra la fragola e la mangiò. Come era delizioso il suo gusto!"""". Nel loro sforzo per superare il mondo dell'intelletto i buddhisti zen hanno sempre messo l'accento sull'importanza dell'istantaneità. La conoscenza razionale è razionale solo perché vi si giunge per mezzo della ragione. Le altre conoscenze, accessibili con mezzi diversi dalla ragione, non sono però irrazionali; sono extra-razionali. Saper distinguere fra le idee suscettibili di analisi razionale e quelle che non lo sono è il dono degli dèi. Per colui che agisce, è altrettanto importante saper riconoscere la giustezza di un giudizio intuitivo che la solidità di una prova scientifica." -
Introduzione al buddhismo zen
D. T. Suzuki ha dedicato al buddhismo venticinque opere in inglese e almeno diciotto in giapponese. Come mostra chiaramente la cronologia bibliografica dei suoi scritti sullo zen in inglese, fu pioniere di questa dottrina fuori del Giappone. Infatti, prima del 1927, anno in cui uscì la prima serie dei suoi Saggi sul buddhismo zen, nulla era ancora noto dello zen come vivente esperienza se si eccettua l'opera di Kaiten Nukariya, Religion of the Samurai. Non solo Suzuki ha studiato le opere originali in sanscrito, pali, cinese, giapponese, ma è anche stato profondo conoscitore del pensiero occidentale, nelle lingue tedesca, francese e inglese che egli parlava e scriveva con grande scioltezza. Fu, tuttavia, molto più che uno studioso. Pur non appartenendo ad alcun ordine religioso o associazione buddhista, la sua conoscenza delle cose dello spirito era tanto diretta, profonda ed efficace che veniva onorato in ogni tempio del Giappone. Quando egli parla degli stadi più elevati della coscienza lo fa come un uomo che vi ha, per così dire, abitato e che ha cercato poi di utilizzare simboli intellettuali per descrivere uno stato di coscienza che è 'al di là dell'intelletto'. Per coloro che non hanno ricevuto l'insegnamento diretto del maestro, i suoi scritti sono un prezioso sostituto, e questa Introduzione è la guida più preziosa per coloro che si accostano allo zen per la prima volta. -
Manuale di buddhismo zen
In questa piccola ma densissima antologia, D. T. Suzuki ha scelto e riunito alcuni dei componimenti più celebri della letteratura zen. Nella raccolta figurano anzitutto i più importanti sutra buddhisti usati dallo zen, come il Prajnaparamita-hridayasutra, il Lankavatara Sutra o il Surangama Sutra; vengono poi alcune opere dei maestri cinesi e giapponesi, tra cui il Trattato sulla fede nella mente di Seng-t'san, il Canto della meditazione di Hakuin e un discorso di Huang-po dal Trattato sull'essenza della trasmissione della mente. La scelta è completata da una serie di gatha (brevi poesie a carattere religioso) e di dharani (inni sacri buddhisti), dalla riproduzione delle ""Dieci immagini della caccia al bue"""" e da una descrizione delle immagini che si trovano nei monasteri zen del Giappone. Le """"Dieci immagini della caccia al bue"""" rappresentano un tentativo di illustrare per gradi lo sviluppo della comprensione dello zen. Il bue rappresenta la mente, e le dieci immagini mostrano il progressivo 'addestramento', attraverso varie tappe: dalla ricerca e dal ritrovamento, via via verso il 'Ritorno a casa', la visione del vuoto e infine l''Entrata nella Città', il ritorno al mondo della vita quotidiana, che è forse il passo più importante di tutta la disciplina zen."" -
Mente zen, mente di principiante. Conversazioni sulla meditazione e la pratica zen
Tratto dai discorsi che Suzuki-Roshi teneva ai propri studenti zen, questo libro è la testimonianza scritta di un grande uomo, il quale, con le sue doti umane di semplicità, dolcezza, calore e umorismo, ha saputo comunicare agli occidentali, in una lingua occidentale, l'intimo significato dello zen, collocandosi così, insieme a Watts, Krishnamurti e Trungpa, fra i protagonisti dell'incontro fra Oriente religioso e Occidente contemporaneo. -
La scienza dello yoga. Commento agli yogasutra di Patanjali
Nessun argomento forse è avvolto nel mistero quanto la dottrina e la filosofia yoga. Molti hanno praticato la cultura fisica associata a una scuola di yoga: ma troppo spesso l'hanno fatto rinunciando agli insegnamenti più alti e più profondi dell'antichissima scienza. Questo libro, offre un'esposizione chiara, intelligibile, dei punti di vista filosofici e spirituali che la sostanziano. Potrà essere di utilità particolare agli studiosi occidentali perché la dottrina è presentata sia alla luce del pensiero antico che di quello moderno. L'autore ha fondato il proprio studio sui famosi Yogasutra di Patañjali, scritti molti secoli fa; li presenta in questo libro nella loro versione integrale, con commento e un'attenta interpretazione, e chiarendone in numerosi punti i concetti più difficili mediante analogie moderne. A ciò è riuscito perché tanto è profondamente versato nella filosofia e nella saggezza dell'India antica quanto è altamente qualificato come scienziato moderno. -
Al di là del materialismo spirituale
Percorrere rettamente il sentiero spirituale è un processo molto sottile, lungo e irto di difficoltà. Ci sono numerose deviazioni che portano a una versione distorta, egocentrica della spiritualità; possiamo cadere nell'inganno di credere che ci stiamo sviluppando spiritualmente, mentre invece stiamo rafforzando la nostra egocentricità mediante tecniche spirituali. Questo inganno Trungpa lo chiama 'materialismo spirituale'. Egli indica come evitarlo tracciando a chiare linee il profilo del vero sentiero spirituale. Trungpa ha instaurato una feconda interazione fra la propria esperienza religiosa e i molteplici fermenti culturali con cui è venuto in contatto qui in Occidente, lasciando che da questo incontro scaturisse qualcosa di nuovo e creativo, non più etichettabile come 'occidentale' o 'orientale'. Per questo la sua indagine si sviluppa nell'ambito della più ampia ricerca di una 'scienza dell'uomo' in cui convergono sia l'opera degli altri grandi protagonisti dell'incontro fra Oriente religioso e Occidente contemporaneo (A. Watts, Krishnamurti, Shunryu Suzuki Roshi, ecc.), sia tutte le correnti di una psicologia 'non riduttiva' (terapia della Gestalt, terapia esistenziale, psicologia analitica, bioenergetica, ecc.) che vengono generalmente designate come 'terza forza', o 'psicologia umanistica'.