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L' essenza dello zen
Sekkei Harada è un maestro infaticabile del Dharma. Convinto che il bisogno di conoscere se stessi non è proprio di una singola cultura e società, ma universale a ogni uomo ed estremamente pressante in questa epoca, ha insegnato per anni in oriente e occidente, esercitando una grande influenza su generazioni di studenti. Questo libro, la traduzione di un testo giunto ormai alla sua quinta ristampa, rispecchia fedelmente il suo pensiero e la grande semplicità ed efficacia della pratica zen. Dopo un primo capitolo in cui traduce e commenta il famoso Fukan-zazengi di Dogen, testo basilare della scuola zen Soto, il grande maestro contemporaneo Harada trae spunto dalle fonti più disparate (gli antichi aneddoti zen, il teatro No, l'arte della calligrafia, la cerimonia del tè, come pure semplici eventi quotidiani), per sfondare le barriere erette dall'io e risvegliare una percezione diversa del proprio essere e della realtà. Con grande abilità illustra i vantaggi e i pericoli delle varie tecniche applicate nello zen, lo shikantaza, la meditazione sui koan e la concentrazione sul respiro, e mette in guardia dalla 'malattia dello zen': accontentarsi di una comprensione puramente intellettuale, insufficiente a vincere l'illusione dell'io, o aggrapparsi a una visione errata della pratica. Non ultimo pregio di questo libro è lo stile d'insegnamento estremamente concreto e lucido del maestro Harada, che rende questi discorsi particolarmente adatti anche ai praticanti alle prime armi. -
Schizofrenia. Teoria cognitiva, ricerca e terapia
Il disturbo o i disturbi etichettati come 'schizofrenia' hanno storicamente posto molte domande e lanciato numerose sfide. E possibile dare un senso alle varie, spesso fantastiche, convinzioni dei pazienti? Esiste qualche principio da applicare a tutti i pazienti? È possibile trattarli con la psicoterapia? Qual è la relazione tra le scoperte organiche e il quadro clinico? Il testo, da considerare lo studio più completo sul modello cognitivo della schizofrenia e sul suo trattamento, cerca di rispondere a queste domande, nella convinzione che la discussione diretta dei deliri e delle allucinazioni non porti a un peggioramento dei sintomi ma, al contrario, possa dare ai pazienti un senso di sollievo nel constatare che qualcuno li ascolta e cerca di dare un significato alle loro esperienze confuse e angoscianti. Il libro riassume lo stato attuale di conoscenza sulla schizofrenia, passando in rassegna i dati disponibili sul trattamento ed esaminando la complessa neurobiologia del disturbo. Scava poi nelle origini, nello sviluppo e nel mantenimento delle quattro aree sintomatologiche principali: deliri, allucinazioni, sintomi negativi e disturbo formale del pensiero. Di estremo interesse per i professionisti del settore grazie a un approfondito aggiornamento delle rassegne e alla maturità della riflessione, questo studio si rivolge anche ai non addetti ai lavori, per l'ampiezza degli argomenti trattati e per l'accessibilità del linguaggio. -
Lo yoga di Gesù
Paramahansa Yogananda rivela lo yoga nascosto nei vangeli e conferma che Gesù, come gli antichi saggi e maestri orientali, non solo conosceva lo yoga ma impartì gli insegnamenti di questa scienza universale ai suoi discepoli più vicini. Questo piccolo volume denso di intuizioni penetranti è un compendio di The Second Corning of Christ: The Resurrection of the Christ Within You, in cui Yogananda trascende i dogmatismi e i travisamenti che nei secoli hanno oscurato gli insegnamenti originali di Gesù, mostrando come essi indichino una via unificatrice che permette ai ricercatori di ogni fede religiosa di raggiungere il regno di Dio. -
Cervello, attaccamento, personalità. Lo sviluppo neuroaffettivo
Sigmund Freud sperava che un giorno la psicoanalisi si sarebbe fusa con la neurofisiologia. E come lui Bowlby, pur non avendo la possibilità di integrare le sue teorie con studi sperimentali sul cervello, era perfettamente consapevole che una comprensione approfondita dello sviluppo sarebbe giunta unicamente grazie all'integrazione tra psicologia e neuroscienze. Queste ultime, da allora, hanno compiuto grandi progressi, contribuendo notevolmente alla conoscenza della natura delle emozioni e della personalità, nonostante le tecniche odierne di neuroimaging non siano ancora abbastanza accurate per dare certezze e spiegazioni. Sulla scorta degli studi di Damasio e LeDoux, e basandosi essenzialmente su lavoro mastodontico di Schore, l'autrice propone una teoria integrata, definita 'psicologia dello sviluppo neuroaffettivo', esplorando tre livelli: neurobiologico, intrapsichico e interpersonale. Il tema di fondo è l'importanza dell'attaccamento per la formazione del Sé. Il volume riunisce quindi alcune ipotesi sulla relazione tra funzioni cerebrali, comportamento e personalità, esplorando la maturazione del cervello in stretta interazione con l'ambiente sociale e fisico. Si concentra sulle strutture essenziali per stabilire relazioni e per i funzionamento emotivo, cercando di spiegare in modo chiaro e comprensibile come possa il sistema nervoso umano sviluppare capacità complesse come l'empatia, la mentalizzazione e la riflessione. -
Il pensiero musicale. Testo tedesco a fronte
Il pensiero musicale di Arnold Schònberg accompagna ormai la riflessione musicologica da quasi un secolo - tanto è da noi distante la prima edizione del Manuale d'armonia. Il suo strumentario concettuale è penetrato nell'orizzonte della disciplina al punto da costituirne una parte integrante. In particolare, la riflessione del compositore sulla forma è stata oggetto, negli anni, di continue riletture e di approfondimenti epistemologici da parte di una vastissima letteratura secondaria. Quale che sia oggi il giudizio sulla teoria della forma schòn-berghiana, non si può non riconoscere quanto forte sia stata la sua influenza su alcuni luoghi della disciplina: un certo modo di fare analisi motivica è inscindibile dall'insegnamento di Schònberg, e persino l'immagine di taluni compositori, come Johannes Brahms, è ormai indissolubilmente legata alla lettura che egli ne diede. -
Confessione di un ateo buddhista
Una biografia del Buddha intrecciata con il diario di un viaggio nell'universo buddhista e di un lungo percorso formativo che ha portato l'autore a confrontarsi con diverse tradizioni spirituali buddhiste, da quella tibetana a quella dello zen coreano, fino al theravada, alla ricerca del buddhismo più vicino all'insegnamento del Buddha. L'autore setaccia i testi del Canone pali per mettere a fuoco la personalità del Buddha e la sua visione del mondo, profondamente innovativa rispetto al contesto storico in cui visse e operò. Come dice l'autore nell'Introduzione: ""'Confessione di un ateo buddhista' racconta la storia di un viaggio attraverso il buddhismo che dura da trentasette anni. Comincia in India, con un diciannovenne che incontra il Dalai Lama e gli insegnamenti della tradizione tibetana, e termina con le riflessioni di un buddhista cinquantaseienne laico e aconfessionale che abita in un paesino della campagna francese. Dal momento che non sono nato in una famiglia buddhista, questa è la storia di una conversione. Parla della mia attrazione per il buddhismo e del mio sforzo di venire a patti con dottrine che trovo difficile accettare, come la reincarnazione, e istituzioni religiose autoritarie resistenti alla critica e all'innovazione. Le mie difficoltà personali possono anche riflettere un conflitto culturale più ampio fra la visione del mondo di una religione asiatica tradizionale e le intuizioni della modernità laicista""""."" -
Isa Upanisad
La Isa Upanisad, venerata come una upanisad estremamente profonda e ispirata, è qui tradotta e analizzata da Sri Aurobindo (1872-1950), uno dei maestri più eminenti del '900. Grazie al suo commento, frutto non della speculazione intellettuale ma della sua conoscenza spirituale, la Isa ci parla direttamente della natura dell'universo e del senso della vita umana in esso, riconducendo ogni cosa alla sua origine immanifesta. Nel testo, che contiene la base filosofica dello yoga di Aurobindo, troviamo l'essenza della visione spirituale dell'antica India, una chiave per il Vedànta e una possibile risposta al mistero dell'esistenza. -
La saggezza del corpo
Moshe Feldenkrais è stato uno dei ricercatori più originali nel campo della 'somatica'. Gli scritti pubblicati in questo volume, comparsi originariamente tra il 1964 e il 1998, hanno rilevanza scientifica nei campi più vari, dalla fisioterapia all'educazione, dalla riabilitazione al teatro, dallo sviluppo infantile alla prestazione atletica. In essi Feldenkrais sostiene che il cervello, anche quando è danneggiato, possiede la capacità di cambiare rapidamente, imparare nuove abilità e recuperare funzioni apparentemente perdute. L'intuizione di Feldenkrais secondo cui nel corso della vita il cervello è in grado di modificare la propria organizzazione e le proprie risposte attraverso l'esperienza e l'apprendimento (ossia la neuro-plasticità) è stata oggi convalidata dalle neuroscienze; e il suo ottimismo si basa sulla prova indiscutibile che normalmente utilizziamo solo una piccolissima percentuale dei neuroni a disposizione. Il lavoro clinico si fonda sull'idea che c'è una relazione inscindibile tra lo sviluppo sociopsicologico e quello motorio: da bambini, i modelli o i comportamenti psicoemotivi non vengono solo imparati simultaneamente a un crescente repertorio di movimenti, ma si concretizzano attraverso la muscolatura, come un tutto integrato. Sul piano dell'applicazione pratica, Feldenkrais elaborò due diverse modalità: una individuale col paziente e una in gruppo; esse facilitano schemi di movimento e postura più salutari ed efficienti... -
Il monastero di Shaolin. Storia, religione e arti marziali cinesi
Sintesi straordinaria tra aspetti militari, terapeutici e religiosi, le arti marziali rappresentano per l'Occidente uno degli elementi di maggiore fascino della cultura cinese. La nascita di tali arti è strettamente legata al Monastero di Shaolin, in una fitta trama che intreccia storia e mito in modo spesso inestricabile. Si tramanda che proprio in questo luogo sacro il centenario patriarca indiano Bodhidharma trasmise il Dharma al suo primo discepolo cinese Huike, che attendeva in piedi nella neve ghiacciata, e nel monastero si conserva una pietra che secondo la leggenda reca impressa l'ombra del patriarca, rimasto seduto in meditazione per nove anni rivolto contro un muro. Nel tempo la figura di Bodhidharma fu progressivamente associata anche alla nascita delle arti marziali. Ma quali sono le vicende politiche, militari, religiose, che hanno portato i monaci di una religione che vieta la violenza a praticare il combattimento, in che misura lo praticarono e quali sono le fonti che lo testimoniano? E che rilevanza hanno tali questioni per i praticanti e gli storici delle arti marziali? L'autore districa, per quanto possibile, la storia dalle leggende e ripercorre in senso cronologico le vicende del Monastero di Shaolin, strettamente connesse al succedersi delle dinastie Tang, Ming e Qing e al modo in cui il potere secolare influenzò o addirittura plasmò quello religioso. -
La depersonalizzazione. Una nuova prospettiva
La sindrome oggi classificata come 'disturbo di depersonalizzazione' fu descritta per la prima volta all'inizio del diciannovesimo secolo, circa cinquanta anni prima che le venisse dato un nome. I primi resoconti dei pazienti registrati nella letteratura medica ruotano attorno a un senso di estraneità da se stessi e distacco dal corpo e dalle emozioni, e di conseguenza dal mondo esterno (""è Come se ogni parte del mio sé fosse separata da me"""", """"è come se ci fosse un muro tra me e il mondo esterno"""", """"è come se stessi vivendo in un sogno continuo""""). Classificata oggi tra i disturbi dissociativi, la depersonalizzazione è un fenomeno di grande interesse clinico per le sue peculiari manifestazioni fenomenologiche, psicologiche e psicopatologiche, e ancora per molti versi enigmatico. Si caratterizza principalmente per un'alterazione della consapevolezza dei processi mentali e corporei: un intenso ottundimento emotivo e l'inquietante sensazione di osservare i propri pensieri e le proprie azioni dall'esterno. Fenomeni che vengono di frequente riscontrati in diverse sindromi psichiatriche e dunque non caratterizzano esclusivamente i disturbi dissociativi, presentandosi spesso anche all'interno di altri quadri clinici connessi ai disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, alimentari, e così via. Prefazione all'edizione italiana di Vincenzo Caretti e Adriano Schimmenti."" -
Genitori e insegnanti. La motivazione e la creatività, bambini disattenti e iperattivi, integrare gli alunni stranieri nella scuola
La collana è rivolta a tutti i genitori ed è composta di volumi monotematici dedicati alle tappe che segnano la vita del bambino e dei genitori: dalla gravidanza fino all'adolescenza. Da una prospettiva psicoanalitica, gli autori, tra i maggiori esperti italiani e stranieri degli argomenti trattati e del lavoro con le famiglie, intendono offrire al genitore un nuovo punto di vista per osservare e comprendere il proprio rapporto con i figli, sostenerli nella crescita e affrontare le aree critiche del loro sviluppo. Il quinto volume della collana esplora i diversi aspetti dell'interazione tra scuola e famiglia, con lo sguardo rivolto ai bambini e ai ragazzi e ai nodi complessi della loro crescita. Vengono affrontati i temi della difficoltà di apprendere, della motivazione, della creatività, della disattenzione e dell'iperattività, fino a quello estremamente attuale della multiculturalità delle classi, con un'attenzione particolare al nuovo scenario italiano, cambiato così velocemente nel volgere delle ultime generazioni. -
Tu sei quello
"Il dolore fa parte della trama della vita. Quando lo si affronta per quello che è, si può addirittura sentirne la bellezza. Ma quando lo rifiutiamo diventa sofferenza. Prima di incontrare il mio insegnante, provavo sempre un nodo profondo di desiderio e insicurezza, di paura e odio. Non ero soddisfatta, e cercai aiuto. Non sapevo se l'illuminazione esistesse davvero, ma volevo conoscere la verità. """"Ci sono infiniti insegnanti, conosciuti e sconosciuti, umani e non umani, fisici e mentali; ma è il """"satguru"""", il vero insegnante, a indicare la fine definitiva della sofferenza della separazione. Il vero maestro è nel cuore di tutti gli esseri. È più forte e profondo di tutti i pensieri e di tutte le emozioni. """"E indispensabile riconoscere il maestro che vive dentro di sé, altrimenti si rimane alla mercé della società, della cultura, della famiglia e di tutti gli altri agenti del condizionamento. """"La gente non riesce a vedere la bellezza eterna perché desidera essere altrove, in circostanze che immagina migliori. Tu, fermati dove sei e guarda più in profondità della dimensione fisica, mentale ed emotiva. Elimina il concetto di essere il corpo, chiedendoti sinceramente, profondamente: """"chi sono in realtà?"""". Non sei niente di tutto quello che ti hanno detto, niente di quello che credevi. Non i tuoi bisogni, ciò che non hai o che vorresti. Nell'istante in cui non pensi, la verità è evidente. Se vuoi scoprirla, lascia andare tutte le tecniche per arrivarci.""""" -
La religione della Cina. La tradizione vivente
"Che ne è stato della religione cinese?"""". Questa domanda, che si ripresenta oggi ancora più attuale, è immediatamente seguita da un'altra: """"La Cina ha una vera religione autoctona?"""". Furono i gesuiti, nei primi anni del XVII secolo, a dare inizio al dibattito, sostenendo in tutta fretta che la vera religione della Cina era il confucianesimo. Quella 'setta venerabile' era, a loro parere, perfettamente compatibile con la fede cristiana. La sinologia, grazie ai contributi straordinari di Édouard Chavannes (1865-1918), Henri Maspero (1883-1945) e Marcel Granet (1884-1940), doveva screditare le teorie dei gesuiti e dimostrare il ruolo fondamentale del taoismo. Le trasformazioni della società cinese e la sua attuale espansione nel mondo possono essere comprese solo in riferimento a questa 'tradizione vivente', una tradizione che, nonostante le distruzioni e le persecuzioni sistematiche, è sopravvissuta fino a oggi in seno alla società cinese e che, grazie a strutture liturgiche assolutamente democratiche, ha saputo rimanere fedele alla sua missione civilizzatrice e diffondere la sua immensa eredità spirituale nel mondo intero. Lungi dall'essere una dottrina morale dualista e austera, la fede della Cina consiste nel seguire la natura nella sua creazione spontanea in armonia con il Tao, e nell'alternarsi dinamico di due forze complementari, lo yin e lo yang. Autentica religione universale dell'uomo, il taoismo vede il mondo come un tutto, felice di trovare in ogni cosa, nessuna esclusa, l'unità." -
La realtà dell'essere. La quarta via di Gurdjieff
L'insegnamento di Gurdjieff parla all'uomo contemporaneo, a chi nutre un profondo senso di insoddisfazione, si sente isolato e senza direzione. La prima richiesta della Quarta via è 'conosci te stesso' e Gurdjieff ci ricorda che tale principio è molto più antico di Socrate. È una via che non isola gli allievi dalla vita ma, al contrario, li coinvolge in essa, facendo comprendere la necessità di uno sforzo per elevarsi al di sopra della battaglia dell'esistenza e allo stesso tempo prendervi parte. ""Gurdjieff ci ha trasmesso una scienza in grado di mostrarci chi siamo e le nostre capacità potenziali, ciò che occorre sviluppare"""", una conoscenza esoterica che studia la relazione dell'uomo con Dio e con l'universo; il maestro, infatti, """"lavorava sulla nostra essenza. Prestava ascolto al nostro bisogno interiore con pazienza e gentilezza instancabili, indicava a ognuno di noi il preciso atto interno che era necessario al momento dato, per liberarsi dai propri automatismi. Dall'altra parte, ci metteva in situazioni orribili, portandoci ai nostri limiti estremi, e lo faceva senza pietà. Potevamo sempre rifiutare e andarcene"""". Madame de Salzmann lavorò al fianco di Gurdjieff per trent'anni e fu soprattutto lei a diffonderne, in seguito, il messaggio. Dai suoi quaderni di appunti è tratto questo libro, l'unico esistente di questa autrice, che rende conto di quarant'anni dedicati a trasmettere agli altri l'insegnamento del maestro."" -
Introduzione alla clinica lacaniana
Jacques-Alain Miller rappresenta un punto di riferimento per chiunque intenda accostarsi allo studio e alla comprensione del pensiero di Jacques Lacan, e fu designato da Lacan stesso come l'esecutore testamentario delle sue opere, pubblicate e tradotte in tutto il mondo. Quella di Miller è un'opera metodica e sistematica, capace di rendere più accessibile l'insegnamento del maestro francese e di sciogliere la complessità delle sue contorsioni, senza peraltro inciampare in sterili semplificazioni. In questo volume si coglie lo sforzo di comprensione che Miller compie per giungere a trasmettere a noi che leggiamo i punti di difficoltà, le impasse di fronte alle quali Lacan stesso si è trovato nell'estrarre dalla clinica una nuova logica, appoggiandosi ora alla scrittura cinese, ora alla matematica, ora alla topologia, al fine di cogliere al di là del linguaggio, o quanto meno circoscrivere, quel punto insondabile, oscuro che abita l'essere parlante e che l'interpretazione classica non può raggiungere. -
Schubert. Musica e lirica. Il Lied e la struttura della musica di Schubert
Questo libro è come un diario, ora per ora, di un'esplorazione di nuovi territori incogniti, in cui il viaggio comporta un metter da parte, in quanto inutilizzabile, ogni conoscenza o aspettativa già acquisita, per forgiarsi via via gli strumenti inediti che meglio consentono di avanzare e prender dimestichezza col terreno, con tutta la sua peculiare novità, con le sue qualità finora ignorate. In quest'azione di scandaglio del corpus schubertiano, in primo luogo quello liederistico, ma anche di quello strumentale, in cui ogni intento sistematico, ogni velleità totalizzante è lasciata subito dietro le spalle in favore di una pratica puramente esplorativa, tutte le prospettive storiografiche consolidate, le concezioni teoriche e critiche già elaborate restano per forza tagliate fuori (beninteso, non ignorate!) di fronte all'urgenza di registrare, esaminare, capire il materiale, testare ipotesi, farsi guidare da ciò che via via viene alla luce. Tutto questo comporta una radicale messa in questione di categorie fondamentali dello sviluppo umano (filosofia, lingua, teatro, poesia, l'essere stesso dell'uomo, e ovviamente la musica), delle loro interazioni, dei nessi che le legano, della loro evoluzione storica in reciproco rapporto. Schubert si ritrova, allora, al centro di uno snodo epocale dell'evoluzione dello spirito nel mondo Occidentale, dai Greci al Novecento. -
Calma empatia e visione profonda. Tre pratiche per scoprire la gioia e la saggezza della mente
"Dalla prospettiva del buddhismo, l'angoscia che sentiamo oggi fa parte della condizione umana da secoli. In genere reagiamo a questa insicurezza di fondo in due modi distinti: cerchiamo di scappare oppure ci facciamo travolgere. Entrambe le vie spesso finiscono per creare ancora più complicazioni. """"Il buddhismo offre una terza opzione. Possiamo guardare direttamente le emozioni disturbanti e gli altri problemi che incontriamo nella vita come se fossero trampolini verso la libertà. Questo libro è una guida per applicare le intuizioni e le pratiche del buddhismo alle sfide della vita quotidiana. """"Ho ritenuto che l'approccio migliore fosse quello di suddividere il materiale in tre parti, seguendo il modello dei testi buddhisti classici. """"La prima parte esplora la nostra condizione fondamentale: le varie forme di disagio che condizionano la vita. La seconda parte presenta una guida graduale a tre pratiche meditative fondamentali, finalizzate rispettivamente a calmare la mente, aprire il cuore e coltivare la saggezza. La terza parte è dedicata ad applicare ai comuni problemi emotivi e fisici la comprensione ottenuta"""", (Y. M.)." -
La rivoluzione comincia da noi
Siete davvero convinti di voler cambiare? Siete davvero interessati a una rivoluzione, a una trasformazione profonda nell'essere? Sapete cosa significhi veramente, cambiare? Nel suo stile sempre sferzante e destabilizzante, Krishnamurti squarcia subito il velo sulle reali intenzioni di chi lo interroga, di chi lo ascolta, di chi - oggi - lo legge. Il tema del cambiamento è il filo rosso che lega questi discorsi tenuti in tutto il mondo tra il 1952 e il 1959. Da Bombay ad Amburgo, da Londra a Nuova Delhi, da Bruxelles a Madras, Krishnamurti parla all'essere umano e alla sua incapacità di fermarsi a osservare il funzionamento della propria mente. Il cambiamento non può mai essere frutto di autodisciplina, controllo o desiderio; non può essere provocato da un atto di volontà né dall'ambizione di diventare qualcosa di diverso da ciò che si è: al contrario, la via per il cambiamento comincia proprio dal polo opposto: vedere, accettare, osservare ciò che si è. Quando si osserva il funzionamento della mente come se fosse un meccanismo complesso finché essa non divenga profondamente silenziosa, la mente cessa di far parte del tempo, e si manifesta uno stato capace di provocare una rivoluzione nell'essere e nell'atteggiamento interiore. Non è qualcosa che si può spiegare e comprendere a parole o a livello razionale, è qualcosa attraverso cui bisogna passare con la propria esperienza. L'unica chiave che Krishnamurti può suggerire è infatti quella della consapevolezza. -
Enneagramma e personalità. Tipi e sottotipi nei personaggi dei film
La conturbante Lolita di Kubrick, il cinico Monsieur Verdoux di Chaplin, l'indifferente Victor Sjöstrom del Posto delle fragole, l'arrogante Al Pacino dello Scarface di De Palma, l'ipocondriaco Woody Allen di Hollywood Ending. Spesso scaturiti da romanzi, altre volte da episodi realmente accaduti e comunque sempre, in qualche modo, dal mondo profondo del regista, dello sceneggiatore e soprattutto dell'attore: i personaggi dei film sono rappresentazioni a tutto tondo dei tipi umani. In tal senso si prestano perfettamente a diventare istanze esemplari delle tipologie di personalità descritte dall'enneagramma. Questa figura geometrica ormai piuttosto diffusa nella cultura occidentale sembra in realtà avere origini antichissime ed essere scrigno di conoscenze profonde sulla psicologia umana. Introdotta in Occidente da G. I. Gurdjieff, ha ricevuto i contributi fondamentali di Oscar Ichazo e di Claudio Naranjo, ed è soprattutto sulla 'psicologia degli enneatipi' da quest'ultimo elaborata che si basa il presente studio. Nove punti inscritti all'interno di un cerchio rappresentano le nove tipologie di personalità fondamentali che a loro volta, intersecandosi con le tre grandi aree delle personalità (istintuale, emotiva e mentale), generano ventisette sottotipi. Dopo un'ampia trattazione delle ventisette tipologie, gli autori portano ad esempio due film per ogni sottotipo, esaminando i tratti caratteriali dei personaggi corrispondenti. -
Donne di illuminazione. Dakini e demonesse, Madri divine e maestre di Dharma
Può una donna diventare una buddha, una risvegliata? Ci sono state donne che in passato hanno ottenuto l'illuminazione, rinunciando ai ruoli tradizionali di mogli e madri per intraprendere la via del Buddha? Le praticanti, così come le divinità femminili, sono state sottomesse e subordinate alle loro controparti maschili, o si può parlare di modelli religiosi specificamente femminili? La concezione tipicamente androcentrica che sostiene l'impossibilità di ottenere il risveglio in un corpo di donna trova un comprovato riscontro testuale nelle sacre dottrine buddhiste? Queste le domande da cui è nato il presente saggio dedicato alla trasmissione femminile della Dottrina nel buddhismo indo-tibetano. L'autrice esplora quattro figure femminili individuate come paradigmatiche: la dakini, che in forma pacifica e benevolente oppure terribile e inquietante guida gli adepti al superamento del dualismo; la demonessa srin mo, da progenitrice mitica del popolo tibetano a maestra di Dharma di Milarepa; il bodhisattva di forma femminile, sottoposto alla necessità di rinascere in una forma maschile al fine di conseguire l'illuminazione, oppure andato invece compiutamente al di là di tale necessità, come mostrano la straordinaria figura di Tara, la divinità femminile più venerata di tutto il buddhismo tibetano, e il testo del Vimalakirtinirdesasutra; e, infine, la maestra di Dharma, a testimoniare il ruolo rivestito dal sahgha femminile... Prefazione di Giuliano Boccali.