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Trauma e memoria. Una guida pratica per capire ed elaborare i ricordi traumatici
Il passato è la base del futuro e la memoria è il fondamento dell'identità. La funzione selettiva dei ricordi permette di compiere scelte coerenti nel presente, evitando di ripetere le risposte dannose e orientandosi verso un futuro più efficace. Ma accanto ai ricordi 'normali', buoni o cattivi che siano, tutti ci portiamo dentro in maggiore o minore misura un certo numero di ricordi traumatici, che si distinguono per la loro staticità e fissità. Sono tracce incise profondamente nel cervello, nel corpo e nella psiche da esperienze violente o travolgenti, che non mutano e non si aggiornano col passare del tempo. I ricordi traumatici ricompaiono come schegge impazzite nel bel mezzo della vita, soffocando l'energia vitale, nel sonno o nella veglia. Nell'ottica del somatic experiencing, il metodo con cui l'autore porta avanti da decenni il lavoro sui sintomi post-traumatici, il trauma non è una malattia, ma una risposta fisiologica a una situazione dolorosa o minacciosa dalla quale non c'è via di uscita: l'organismo reagisce con l'impotenza e la paralisi, e all'interno dell'individuo si inscrive quel ricordo traumatico non elaborato che continuerà a ripresentare il conto per il resto della vita. Diventa allora fondamentale, per lavorare sui sintomi del trauma, comprendere in che modo la memoria e i ricordi interagiscano con il funzionamento della psiche e del corpo. È nella memoria procedurale che Levine situa le tracce mnestiche inscritte dal trauma, ed è a quel livello di memoria che è necessario accedere per rinegoziare ed elaborare il trauma. Cruciale è il modo in cui i ricordi traumatici rimangono ancorati alle sensazioni fisiche e agli schemi motori: il somatic experiencing utilizza gli strumenti del movimento, della respirazione e dell'interazione per guidare il paziente a entrare in contatto in maniera graduale con le tracce traumatiche e imparare a gestirne le manifestazioni. Corredato di molti casi clinici e resoconti di sedute, nonché di un ricco apparato fotografico, è un testo rivolto ai terapeuti, ma del tutto accessibile a chiunque sia interessato allo studio clinico e scientifico del ruolo della memoria nel funzionamento dell'essere umano. -
La notazione musicale. Scrittura e composizione tra il 900 e il 1900
La scrittura musicale ha avuto e probabilmente sempre avrà due obbiettivi non del tutto coincidenti: indicare all'esecutore le azioni necessarie a produrre un determinato flusso di suoni, e registrare, attraverso un sistema di scrittura, la struttura stessa della musica presente in quel momento culturale. Schmid chiama scrittura 'funzionale', o 'esecutiva', una modalità di scrittura pensata prevalentemente per il primo di questi due obbiettivi, e scrittura 'sistemica', o 'strutturale', una modalità volta essenzialmente al secondo scopo. E particolarmente interessante che la ripresa, verso la fine del primo millennio d. C, del sistema notazionale greco-romano privilegiasse l'aspetto sistemico, mentre il metodo di notazione alternativo diffuso all'epoca, quello cosiddetto 'neumatico', mettendo in condizione il cantore che già conoscesse l'altezza delle note di riprodurre una melodia, si collocava piuttosto sul versante funzionale. Tutta la storia della scrittura della musica occidentale fino ai suoi esiti attuali è stata segnata dalla confluenza di queste origini miste, e il libro di Schmid ne costituisce una narrazione minuziosa e appassionante. Ma c'è un secondo assunto che questo libro intende dimostrare. Il tipo di scrittura della musica disponibile nei vari momenti del suo sviluppo storico, da un lato è conseguenza della musica viva che si faceva a quell'epoca, dall'altro a sua volta condiziona fortemente la creazione di nuova musica: letteralmente, rende possibili sviluppi del linguaggio musicale prima impensati (o anche ne condanna all'obsolescenza altri). Dunque la musica che fu scritta in e per una certa notazione non può essere trascritta in un linguaggio storicamente lontanissimo da essa senza che se ne perdano quote più o meno importanti di senso. Ma se la scrittura non è neutrale o ininfluente per la trasmissione del senso di un'opera, come consentire l'accesso a quell'opera in un mondo in cui la scrittura è interamente cambiata? A questo dilemma Schmid propone una soluzione, per così dire, mista. Per accedere oggi a un'opera del passato lontano lo studioso non può che tornare alla scrittura originale, ma per l'esecutore questa può essere resa più comprensibile con vari procedimenti di trascrizione che Schmid discute, illustra e insegna con opportuni esercizi di pratica, mostrando attraverso casi concreti come questo tipo di trascrizione intermedia chiarisca e in certi casi letteralmente illumini il senso della musica. -
Guarire i traumi dell'età evolutiva. L'influenza del trauma precoce sull'autoregolazione, l'immagine di sé e la capacità di relazione
La capacità di essere in connessione con se stessi e con gli altri è la condizione imprescindibile per un'esistenza vitale e per un contatto profondo con le proprie emozioni. Quando tale connessione viene a mancare è sempre a causa di un blocco inconsapevole: in molti casi una difesa, a volte una vera e propria reazione di sopravvivenza, che la persona ha sviluppato in risposta a un trauma vissuto in età precoce. Il Modello Relazionale NeuroAffettivo (NARM) parte da questi punti cardine per lavorare sui traumi da shock e dell'età evolutiva e avviare un processo di guarigione che permetta di ripristinare la connessione perduta, e con essa la capacità di autoregolarsi e crescere. Il modello raccoglie l'esperienza del metodo sviluppato da Peter Levine col Somatic Experiencing (che lavora sul trauma a partire dalla fisiologia del corpo), e lo integra con vari orientamenti clinici psicodinamici, utilizzando la consapevolezza somatica per favorire la regolazione del sistema nervoso. Vengono riconosciuti cinque bisogni fondamentali dell'essere umano (connessione, sintonizzazione, fiducia, autonomia e amore-sessualità) che, quando non sono adeguatamente soddisfatti, generano cinque corrispondenti 'stili di sopravvivenza adattivi'. In quanto strategie adattive, tali stili hanno la funzione di far fronte alla sconnessione, alla disregolazione e all'isolamento vissuti dal bambino in seguito al mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Crescendo, si finisce però per identificarsi con il proprio stile di sopravvivenza, che ha permesso di gestire esperienze traumatiche ed emozioni dolorose, e per venirne limitati. Con gli strumenti del Modello Relazionale NeuroAffettivo si esplora dunque la storia personale per individuare gli schemi che in passato sono stati adattivi e che interferiscono oggi con la capacità di connessione, rimanendo però saldamente ancorati all'esperienza presente: si aiuta la persona a stabilire una connessione con le parti di sé organizzate, coerenti e funzionali, e a divenire consapevole di quelle disorganizzate e disfunzionali. -
Affrettati piano. Il cammino interiore e la meditazione di consapevolezza: una strada per la felicità
"Se siamo cari a noi stessi ci veglieremo solleciti giorno e notte"""". Queste parole del Buddha illustrano con chiarezza come la fiducia nel cammino interiore esorti a non perdere tempo e a dedicarsi con generosità alla pratica, e quindi ad affrettarsi. Ma la scelta del titolo pone anche l'accento sul fatto che il lavoro da svolgere non deve essere vissuto come un ennesimo dovere quotidiano, ma come un'opera d'arte alla quale l'artista si dedica con pazienza e premurosa attenzione. Quindi 'affrettarsi piano' è la chiave di volta per proseguire spediti, ma in modo graduale e accurato, sulla strada della felicità, mossi e sostenuti da una sempre più chiara e autentica intenzione di bene, verso se stessi e verso gli altri. La coltivazione della mente, la meditazione portata nel quotidiano, la trappola dell'egoismo, la libertà dell'amore, il coraggio, la paura, la felicità, la gratitudine e l'equanimità sono gli argomenti attorno ai quali Corrado Pensa e Neva Papachristou hanno costruito questo volume, volto a illustrare gli aspetti centrali dell'insegnamento del Buddha. All'interno di ogni sezione gli autori affrontano i temi che guideranno il lettore meno esperto alla scoperta delle basi essenziali del cammino interiore e permetteranno, a chi ha già una certa familiarità con la pratica di consapevolezza o mindfulness, di approfondire i temi fondamentali del buddhismo: la saggezza, l'amore, la compassione, l'etica e la meditazione." -
Dopo il buddhismo. Ripensare il dharma per un'epoca laica
Sono passati venticinque secoli da quando il Buddha percorreva il continente indiano per comunicare alla gente la sua esperienza straordinaria di risveglio. I suoi discorsi, preservati nel canone del buddhismo antico, sono stati tramandati dai monaci e cristallizzati nella loro forma attuale nell'arco di cinquecento anni dalla sua morte. Di qui la mancanza di omogeneità nello stile del canone, le contraddizioni, le voci discordanti con l'ortodossia buddhista. In quest'opera, frutto di quarant'anni di studio e di pratica delle tradizioni theravada, tibetana e coreana, Stephen Batchelor si propone di delineare una visione del buddhismo etica, contemplativa e filosofica che sia coerente e adatta a un'epoca moderna, laica, non dogmatica. A tale scopo si concentra sugli episodi chiave sparsi nel canone che raccontano dei rapporti di Gotama con i suoi contemporanei al fine di cogliere sia il contesto sociale in cui visse il Buddha, sia la sua persona. Alternando letture critiche degli antichi testi canonici a narrazioni della storia di cinque figure che appartenevano alla cerchia ristretta del Buddha (i seguaci laici Mahànàma, Pasenadi e Jivaka e i monaci Sunakkhatta e Ananda), dimostra che il Buddha non vedeva affatto la rinuncia monastica come un requisito indispensabile per la pratica del suo sentiero, un sentiero che si rivela quindi particolarmente valido nel mondo laico contemporaneo. -
Vagabondo illuminato. La vita e gli insegnamenti di Patrul Rinpoche
Nato nel diciannovesimo secolo nel Kham, una splendida e aspra regione tibetana abitata da nomadi, Patrul Rinpoche è venerato come uno dei massimi maestri buddhisti degli ultimi secoli. Grande studioso, ebbe un ruolo importante nello sviluppo del movimento Rime, o 'non settario', che portò al rinnovamento del buddhismo tibetano in un'epoca in cui molte pratiche si stavano estinguendo. Ma la fama di Patrul non è dovuta solo alla sua erudizione, quanto al suo stile di vita, che incarna gli ideali buddhisti di rinuncia, saggezza e compassione. In netto contrasto con gli sfarzi esibiti nei grandi monasteri, Patrul passò gran parte della vita vagando sui monti e praticando in eremitaggi, grotte e boschi. Vestito come un mendicante, preferiva vivere negli accampamenti di tende, e insegnare alla gente comune, in un modo immediatamente comprensibile anche ai più semplici, La via del bodhisattva di Sàntideva, incentrata sulla pratica del bodhicitta. Il libro cattura il suo spirito libero e anticonformista in una lunga serie di storie e aneddoti che vanno a formare un'avvincente biografia. Lo studioso e monaco Matthieu Ricard, nell'arco di trent'anni, ha raccolto le testimonianze orali di eminenti maestri e degli eredi spirituali del lignaggio di Patrul, ricostruendo con grande dedizione la vita e l'insegnamento spesso non convenzionale di un grande santo capace di trasmettere il Dharma in ogni suo atto. -
Neuroscienze del bilinguismo. Il farsi e disfarsi delle lingue
Più della metà della popolazione mondiale è bilingue. Ma una serie di pregiudizi ha portato a una lettura deformante della realtà, in base alla quale gli individui bilingui venivano ritenuti una rarità. Nell'ambito degli studi neurolinguistici si considerano oggi bilingui gli individui che conoscono, comprendono e parlano due o più lingue, ma anche due o più dialetti, oppure due o più lingue e dialetti. Con un appassionante viaggio nel cervello bilingue, si offre qui un quadro completo sulla conoscenza dei rapporti che intercorrono tra cervello e lingue: il libro è rivolto non soltanto a medici, psicologi e a chi si occupa di riabilitazione, ma anche a insegnanti di ogni ordine e grado e a tutti coloro che si occupano di educazione e formazione. Pur utilizzando una terminologia tecnica, dunque, gli autori hanno avuto particolare attenzione a introdurre il significato dei termini specialistici, con un linguaggio accessibile anche a un pubblico non specializzato. Diviso in due parti, il libro affronta nei primi capitoli concetti fondamentali che riguardano lo sviluppo, l'appropriazione e l'organizzazione del linguaggio nel cervello e le neuroscienze del linguaggio in generale; nei successivi vengono introdotte le neuroscienze del bilinguismo. I temi sono molteplici e di estremo interesse: disturbi del linguaggio, afasie selettive, neuropsicologia della traduzione, disturbi psichiatrici nei pazienti bilingui. Vengono inoltre presi in esame i casi di alcuni pazienti, nella convinzione che una conoscenza più approfondita delle neuroscienze del bilinguismo possa portare benefici anche in ambito clinico. In un mondo sempre più multilingue è doveroso cercare di promuovere, preservare o riabilitare l'uso di diverse lingue, portatrici ognuna di un patrimonio culturale, sociale ed emotivo imprescindibile. -
La natura della coscienza. Saggi sull'unità di mente e materia
Il mondo esterno appare infinito, inesauribile, ma interrogandolo si giunge alla conclusione che a essere infinita e inesauribile è la coscienza. E a quel punto che lo sguardo si rivolge verso l'interno e la cornice materialista, causa di gran parte dell'infelicità provata dagli individui, comincia lentamente a sfaldarsi. Ciò che appariva come ineluttabile verità, cioè la separazione fra mente e materia e il dominio della materia sulla mente, con il portato di sofferenza che generava, non provoca più alcun turbamento. Al paradigma dominante se ne sostituisce uno nuovo, frutto di una rivoluzione interiore che tocca il fondamento della conoscenza di se stessi, da cui ogni altra conoscenza deriva. Rupert Spira conduce il lettore alla scoperta dell'antico modello della 'coscienza come realtà unica', solida base per l'esplorazione del Sé, e lo fa con una riflessione ad ampio spettro che prende in esame la natura della mente, la consapevolezza, l'indagine sul sé e il ricordo di sé. Un percorso che consente di mettere a fuoco la coscienza e liberarla dalle catene della dualità. Inserendosi nella tradizione dell'Advaita Vedànta, l'autore declina il concetto di 'filosofia perenne', una conoscenza fondamentale che trascende il tempo e lo spazio poiché la natura di tutti gli esseri umani è sostanzialmente la stessa, e va al di là dei condizionamenti culturali, religiosi o ideologici. Ogni cultura ha rivestito questa filosofia di specifiche caratteristiche, ma il suo messaggio originale è rimasto inalterato, ed è essenziale per l'umanità tutta. L'intento del volume è quello di far comprendere la non dualità al di fuori dello spazio angusto del dogma e di renderla accessibile a coloro che cercano conoscenza, pace e pienezza. -
L' uno-tutto-solo. L'orientamento lacaniano
Jacques-Alain Miller offre in questo testo le chiavi dell'ultimo insegnamento di Lacan, presentando al pubblico il suo corso dell'anno accademico 2010-2011, dal titolo ""L'Essere e l'Uno"""". Il Lacan classico, che va dal 1950 al 1970, dà ampio spazio all'ordine simbolico, alla sessualità, all'amore e al desiderio. L'ultimo Lacan esplora invece il campo del reale e sottolinea l'insistenza del godimento. La grande differenza risiede nel fatto che il soggetto è sempre collegato con un altro o con l'Altro nel Lacan classico, mentre nell'ultimo Lacan ognuno si ritrova sempre solo. In effetti il godimento di ognuno non è complementare al godimento di nessun altro. Il godimento si ripete all'infinito dal momento che lo si è incontrato una prima volta in modo più o meno traumatico. E il modo di inserirsi nell'umano è simile a una dipendenza. Si è drogati di qualcosa che è l'effetto della propria esistenza. In questo volume J.-A. Miller rielabora la distinzione tra i registri dell'essere e dell'esistenza, conferendo al significante un altro valore: il significante non apporta al vivente il senso oppure l'essere, ma provoca un godimento che in parte rimane incancellabile e che riecheggia nel sintomo. La psicoanalisi non si occupa quindi solo di quello da cui si può guarire, ma anche di quello che non ci lascerà mai. Al problema che l'incurabile pone, c'è solo una risposta singolare. Cercarla e trovarla è quello che la psicoanalisi permette a coloro che vogliono intraprenderla. Ecco perché la psicoanalisi non è più solo una cura, ma anche un'esperienza e un modo di vita."" -
L' amore di sé
Questo volume contiene la trascrizione dei discorsi che il Maharaj tenne fra il 1977 e il 1980 nel piccolo ashram ricavato nella sua abitazione. I ricercatori che si riunivano per ascoltarlo erano molti, delle più diverse estrazioni sociali, e Nisargadatta parlava loro di non dualità e di conoscenza del Sé, ed era solito guidarli su due livelli, uno stadio iniziale e uno più avanzato, a seconda del percorso fino a quel momento compiuto da ognuno. Così, il ricercatore che ancora si identificava con il corpo, con la forma fisica e con il rapporto di causa-effetto riceveva la conoscenza relativa al primo stadio. Da lì iniziava il percorso verso la meditazione e il progressivo distacco dall'identificazione con il corpo, perché non si è il corpo, ma la coscienza che in esso dimora, e grazie alla quale esiste la consapevolezza 'io sono'. Proprio come la pienezza dell'amore fa sorgere la conoscenza del Sé, la pienezza della conoscenza fa sorgere il puro amore. Per quanto negli stadi iniziali la conoscenza e l'amore possano presentarsi come due sentieri differenti, nei livelli ulteriori rivelano la loro unità con il nostro stesso Sé, e l'illusione della dualità si dissolve. -
Adolescenti in crisi. Sviluppo normale e segnali di allarme: problemi alimentari, violenza, depressione e autolesionismo
La collana è rivolta a tutti i genitori ed è composta di volumi monotematici dedicati alle tappe che segnano la vita del bambino e dei genitori: dalla gravidanza fino all'adolescenza. Da una prospettiva psicoanalitica, gli autori, tra i maggiori esperti italiani e stranieri degli argomenti trattati e del Lavoro con te famiglie, intendono offrire al genitore un nuovo punto di vista per osservare e comprendere il proprio rapporto con i figli, sostenerli nella crescita e affrontare le aree critiche del toro sviluppo. L'undicesimo volume affronta le complesse problematiche legate all'adolescenza e ai cambiamenti fisici, emotivi e sociali che tate fase comporta. Questo stadio spesso implica una difficoltà da parte dell'adolescente a riprendere contatto con la realtà, che può assumere la forma di un isolamento con ritiro dalla vita sociale, di comportamenti violenti o autolesionistici, di disturbi alimentari. Spesso un intervento terapeutico può aiutare parallelamente adolescente e genitori ad attraversare questo momento di crisi. -
Dove il tempo finisce
Completamente riveduta, questa seconda edizione ampliata presenta tre conversazioni inedite e un'appendice dal titolo ""Il futuro dell'umanità"""", in cui il maestro spirituale e lo scienziato tentano di dipanare la confusione relativa alla paura nei confronti dell'avvenire. """"L'umanità è ormai giunta a una svolta rovinosa; cos'è che produce divisione, conflitto e distruzione senza fine?"""". Questa domanda fornisce lo spunto per un'esplorazione dei problemi chiave riguardo alla natura dell'uomo e al suo rapporto con la società. I principali temi affrontati vanno dal problema del conflitto nell'uomo, della sua incapacità di riconciliare le proprie divisioni psichiche e della libertà individuale, alle soluzioni di volta in volta proposte da scienza, arte e religione. La rovinosa svolta cui è giunta l'umanità non è però vista come una via senza scampo; anzi, il dialogo sottolinea la possibilità per l'uomo di cambiare a un livello fondamentale. Ma per cambiare, l'uomo dovrà rinunciare aí suoi interessi ristretti e particolari e scegliere quale suo obiettivo quella purezza di compassione, amore e intelligenza che nasce al di là del pensiero, al di là del tempo e perfino al di là del nulla."" -
Dare il cuore a ciò che conta. Il Buddha e la meditazione di consapevolezza
Il tema del momento presente è centrale in tutte le grandi tradizioni spirituali e concerne la capacità di stare il più possibile nel qui e ora. Tale capacità si sviluppa e allena attraverso la meditazione. Ma cosa significa davvero 'meditare' e in che senso si diventa 'consapevoli'? Gli autori, insegnanti di Dharma e meditazione ""vipassana"""", offrono in queste pagine una risposta a tali interrogativi, illustrando i principi cardine del buddhismo con un linguaggio accessibile ma non per questo meno rigoroso e fedele. Si comprenderà allora meglio come, in virtù della pratica meditativa (applicata non solo in un contesto formale ma alla vita di tutti i giorni) sia possibile rendere la mente duttile e consapevole: renderla cioè capace di vedere la sofferenza mentale, riconoscere la sua portata nella vita e, soprattutto, comprendere quanto sia continuamente generata e alimentata dai cosiddetti 'inquinanti', cioè attaccamento, avversione e ignoranza. La meditazione, dunque, non solo aiuta a pacificare la mente, ma anche e soprattutto a educare la capacità di essere presenti nel qui e ora e di vedere le cose così come sono. In assenza di tale capacità, infatti, si tende a considerare vera solo la propria costruzione della realtà, rimanendo inevitabilmente vittime di confusione e sofferenza."" -
Le radici dello yoga
L'enorme popolarità di cui gode oggi lo yoga in tutto il mondo ha comportato una sorta di metamorfosi: adattandosi a condizioni socioculturali lontanissime da quelle in cui ha avuto origine, esso ha finito per assumere una vita propria, svincolata dalla sue radici indiane. La quasi totale egemonia di un numero ristretto di sistemi basati sulla pratica posturale ha finito per determinare una visione ristretta e monocromatica di cosa sia lo yoga e di come esso operi, e ciò è ancora più evidente se confrontiamo questa visione con l'ampio spettro di pratiche presentate nei testi premoderni. Questa antologia intende rendere accessibile al lettore non specialistico una vasta gamma di testi, molti dei quali poco noti, risalenti a un'epoca che va dal 1000 a. C. al XIX secolo. Benché gran parte dei passi tradotti provenga da fonti sanscrite, comprende anche materiale proveniente da fonti in lingue quali il tibetano, l'arabo, il persiano, il bengali, il tamil, e così via. Questo ventaglio cronologico e linguistico rivela modelli e tratti di continuità che contribuiscono a una migliore comprensione degli sviluppi dello yoga, sia all'interno delle singole tradizioni sia tra una tradizione e l'altra. Il materiale qui presentato è principalmente di natura pratica, non filosofica. Benché lo yoga tradizionale non sia mai disgiunto da un particolare contesto religioso e dottrinale, o lo sia soltanto raramente, concentrare l'attenzione sullo yoga come veniva comunemente inteso nei vari sistemi permette di dare un quadro delle pratiche effettive seguite dalla maggior parte delle tradizioni. Gli undici capitoli che compongono il libro sono ordinati secondo tematiche specifiche in modo da rispecchiare le pratiche più importanti dello yoga (le posture, il controllo del respiro, i sigilli, i mantra, la meditazione) e i loro risultati (i poteri yogici e la liberazione). -
La natura della mente. Le istruzioni sullo Dzogchen di Aro Yeshe Jungne
Aro Yeshe Jungne, vissuto in Tibet nel decimo secolo d. C., fu un grande maestro e diede origine a una serie di importanti lignaggi di trasmissione orale della sezione della mente dello Dzogchen. Tali insegnamenti, diffusi all'interno della scuola dei Nyngmapa, prosperarono per oltre tre secoli fino a quando, con l'affermarsi della tradizione dei terma, furono assorbiti da altri lignaggi di trasmissione orale. Solo nel tardo diciannovesimo secolo gli insegnamenti di Aro Yeshe Jungne furono salvati dall'oblio dal grande maestro e studioso Patrul Rinpoche, che li raccolse, curò e pubblicò in un unico testo. La chiara spiegazione della vera natura, il testo qui presentato con l'edizione tibetana a fronte, contiene le istruzioni di Aro che permettono di conoscere la natura della mente e di prendervi dimora, giungendo così alla realizzazione completa dello Dzogchen. Le istruzioni sono suddivise in nove categorie che corrispondono ai diversi livelli di maturazione spirituale dei praticanti, e costituiscono in sé una via completa. La seconda parte del libro raccoglie invece il commento al testo di Patrul Rinpoche di due grandi maestri nying-mapa, Khenchen Palden Sherab Rinpoche e Khenpo Tsewang Dongyal Rinpoche, che nel 2006 hanno dato una serie di lunghi insegnamenti sulla tradizione di Aro nel loro centro di ritiri in America. Questo commento, con le precisazioni fornite ai discepoli nelle sezioni di domande e risposte, rende perfettamente comprensibile, e praticabile oggi, in Occidente, questa antica via per il risveglio. -
EMDR e disturbi sessuali
In un'epoca di cambiamenti sociali e culturali così rapidi e significativi, per orientarsi nella cura dei vari disturbi legati alla sfera della sessualità si rende indispensabile un approccio interdisciplinare. L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nato come metodo innovativo per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress e specializzatosi negli anni nel trattamento di numerose psicopatologie, affronta la cura delle disfunzioni sessuali da molteplici punti di vista: cognitivo, emotivo e corporeo. Partendo da un'idea del comportamento sessuale come 'unità psicosomatica', il metodo EMDR si rivolge alla globalità del paziente con l'obiettivo di ristabilire uno stato di 'salute sessuale': non solo assenza di disfunzioni e malattie, ma condizione generale di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale. L'indagine clinica è dunque chiamata a occuparsi non soltanto delle componenti biologiche, ormonali, vascolari e in alcuni casi iatrogene delle disfunzioni, ma anche degli aspetti più strettamente psicologici e relazionali del paziente. Dopo un'accurata e approfondita disamina delle patologie e disfunzioni sessuali, trattate separatamente per quanto riguarda l'universo femminile e quello maschile, le autrici si concentrano sulle origini traumatiche dei disturbi di natura sessuale, portando in campo una lunga esperienza clinica con vittime di abusi e storie di attaccamento affettivo negative. Prefazione di Isabel Fernandez. -
Il corpo della voce. Teoria e pratica del respiro e della voce secondo il metodo Atem-Tonus-Ton
"Questo libro è stato scritto per le persone che si interessano al proprio corpo, al proprio essere e alla propria voce. Il metodo che qui espongo dà la possibilità di accedere al proprio mondo interiore e di essere presenti con il corpo e con la voce nello spazio circostante"""". Così introduce il proprio lavoro Maria Höller-Zangenfeind: il testo, frutto di una ricerca durata anni, nasce dalla forte esigenza dell'autrice di trasformare il raffinato lavoro con il respiro della sua maestra Ilse Middendorf, riflessivo, contemplativo e introvertito, in voce, in espressione di sé e relazione con l'esterno. Maria Höller sviluppa a partire da queste premesse il metodo Atem-Tonus-Ton ('Respiro-Tono-Suono'), una ricerca molto originale sulla voce in cui vi è continua alternanza tra interno ed esterno, tra raccoglimento ed espressione di sé. È molto chiaro in questo processo il ruolo che ha non soltanto l'espirazione ma l'intero ciclo respiratorio. Ogni intervento attivo fatto durante l'espirazione è preceduto da un'inspirazione accurata e libera, ed è proprio durante l'inspirazione che avviene il cambiamento. È durante l'inspirazione che il corpo si apre, crea spazi di risonanza, costruisce piano piano una memoria che renderà sicura ogni futura esecuzione. Il libro (corredato di una lunga serie di esercizi, spiegati e illustrati nel dettaglio) conduce dunque attraverso la scoperta e la costruzione degli spazi del respiro e degli spazi di risonanza, proponendo al lettore anche l'esplorazione e la percezione di spazi raramente presi in considerazione. Una vera mappa di risuonatori. Un metodo che si rivolge a chiunque sia interessato a utilizzare la voce come strumento di esplorazione personale, e naturalmente di grande interesse per cantanti, strumentisti, performer, terapeuti e per tutti coloro che lavorano con la voce e con il respiro." -
Apprendere dall'esperienza
"Credo sia possibile dare qualche idea del mondo che si dischiude, nel momento in cui cerchiamo di comprendere il nostro comprendere"""": con queste ardite parole, Bion indica nel 1962 l'obiettivo di Apprendere dall'esperienza. E si pone un secondo obiettivo, altrettanto ardito, che riguarda più specificamente il campo della psicoanalisi: approfondire la comprensione dei pazienti che presentano disturbi del pensiero. Si tratta non soltanto di pazienti con un prevalente funzionamento psicotico, ma anche di diversi altri tipi di pazienti, che ogni psicoanalista incontra quotidianamente nel proprio lavoro: il paziente che risulta annoiante, il paziente che fraintende, il paziente che sente di avere sentimenti e sensazioni ma di non poter apprendere da essi. Il loro difetto del pensiero non è relativo alla 'comprensione razionale', ma riguarda il senso del discorso. Si apre dunque, tanto sul piano clinico quanto su quello teorico, la questione del senso (non del significato) e di come il pensiero possa contenere il senso. Secondo Bion questi pazienti risultano annoianti, fraintendono, non capiscono perché sono incapaci di elaborare l'esperienza emotiva contenuta e veicolata dal senso. Una persona che non può digerire l'esperienza emotiva cercherà in ogni modo di non averne. Nel caso, invece, l'abbia comunque, cercherà di disfarsene a tutti i costi. Per fare ciò, impiegherà una forma antica e rudimentale di pensiero. Bion non parla soltanto di disturbi del pensiero e di come l'esperienza emotiva possa venire scissa ed espulsa, ma riflette anche su come avviene la sue elaborazione e trasformazione in una parola e quindi in un'idea dotata di senso. Prefazione di Claudio Neri." -
Cosa farete della vostra vita?
In questa raccolta di discorsi e riflessioni dedicata prevalentemente ai giovani, Krishnamurti riflette sulla necessità di imparare come pensare, evitando di aggirare le esperienze dolorose e mettendo fine, piuttosto, alla sofferenza mentale, causata dalla scarsa conoscenza di se stessi. Solo liberandosi dall'opprimente bagaglio di tradizioni e memorie si svilupperà la capacità di affrontare la vita per quello che è: un continuo mutamento, che la mente imprigionata non riesce a cogliere ma si limita a rincorrere con fatica. Siamo, certo, esseri sociali, parte di un processo globale, ma il mondo, dice Krishnamurti, non è diverso da noi, il mondo siamo noi, e la conoscenza di sé è fondamentale per dare il via alla ""vera rivoluzione"""", quella interiore, che scaturisce dall'amore e dal pensiero corretto. Il cambiamento di un singolo è sufficiente a innescare un effetto a catena capace di diffondere il bene, perché la bontà è contagiosa. Il volume è diviso in quattro parti; la prima è dedicata al sé e alla vita, cioè alla comprensione della mente e del rapporto con il mondo che ci circonda; la seconda indaga il processo della conoscenza di sé; la terza fornisce spunti utili a definire che cosa sono l'educazione, il lavoro e il denaro, concentrandosi, ancora una volta, sul come dedicarsi alle attività che si intraprendono, in vista di un fine ben preciso. L'ultima parte affronta il tema delle relazioni con gli altri, dalla famiglia ai rapporti amorosi fino alla società. Relazioni che sono possibili solo quando si riesce ad andare oltre le immagini e le rappresentazioni della memoria. La relazione infatti è contatto, e il contatto deve avvenire fra due persone, liberate dalle immagini stratificate e insignificanti che gravano sul sé che ancora non abbiamo imparato a conoscere."" -
Fuoco bianco. Intuizioni e insegnamenti di un maestro advaita
Ogni brano rappresenta un'indicazione pratica che riporta la mente al silenzio, alla sua origine. Il testo nasce dalla trasmissione orale da maestro a studente, ma è stato poi rielaborato e curato da Mooji stesso, e riccamente illustrato con le sue pitture a china, per cui reca fin nei particolari l'immediatezza, l'efficacia, l'imprevedibilità e persino l'incongruità che si addicono all'armonia totale del risveglio. E quello spazio di calma, affetto incondizionato e comprensione lucida e vigile, che questi aforismi rendono evidente, non rimane una descrizione di qualcosa di lontano o irraggiungibile, ma diventa un'esperienza diretta per chi legge. Sia i detti brevi che i brani più lunghi portano i lettori assetati di verità alla stessa destinazione, cioè al riconoscimento della consapevolezza pura, della realtà assoluta, dell'essenza profonda di ogni essere vivente e di ogni universo. Questa comprensione sprigiona la pace, l'amore, l'appagamento e la felicità, che sono la meta di ogni ricercatore dello spirito.